ilTorinese

Operaio morto nella sabbiatrice E’ la prima vittima del lavoro nel 2022

Oggi oltre allo scontro tra due treni a Orbassano, che ha causato quattro feriti lievi, la vera tragedia sul lavoro  è avvenuta a Busano, nel Torinese. 

E’ morto un operaio, Vincenzo  Pignone, 58 anni, di  Rivarolo Canavese, che ha perso la vita  nella mattinata nell’azienda di stampaggio Silca.

L’uomo era al lavoro con una sabbiatrice per pulire i pezzi metallici e la smerigliatura di lastre di vetro con  un getto di sabbia silicea. Per cause ancora da stabilire è caduto all’interno. I vigili del fuoco di Ivrea sono giunti sul posto con  i medici del 118. Non è stato possibile salvarlo.

(foto archivio)

Dolore per la morte di Adriana, commerciante e mamma di tre figli

Aveva 64 anni Adriana Voster,  commerciante ambulante nel settore abbigliamento. 

Molto conosciuta nel Torinese, in particolare nella zona di Brandizzo e Chivasso, e’ scomparsa in modo prematuro.

Molto dinamica, affabile,  appassionata di pittura e di bricolage, la sua morte ha suscitato un vasto cordoglio.

Lascia il marito e tre figli.

(foto Facebook)

Treni si scontrano a Orbassano, quattro feriti Poteva essere una strage

Sono quattro i feriti nel nuovo incidente sul lavoro in Piemonte, accaduto intorno alle 13 presso lo scalo merci dell’interporto SiTo di Orbassano

Si è trattato di uno scontro frontale tra due treni merci, una locomotiva  ha urtato un convoglio fermo sui binari. Le indagini sono affidate alla polizia ferroviaria. Fortunatamente i feriti non sono gravi, ma si è sfiorata  la strage. Da ricordare che nei mesi scorsi in un altro incidente era morto un macchinista. I sindacati lanciano l’allarme per il ripetersi di incidenti sul lavoro nella nostra regione.

Due minori violentano ragazza e filmano la scena

La ragazza aveva chiesto ospitalità a un conoscente dopo essere uscita da una comunità. Ma una volta accolta in casa, mentre dormiva, era stata violentata da lui  e da un amico. I due giovani entrambi minorenni come la vittima avevano filmato l’atto sessuale. La ragazza  aveva scoperto quel video e si era confidata con gli  amici, che l’avevano consigliata di denunciare la vicenda. Ieri la corte d’appello di Torino  sezione  per i minorenni  ha confermato la condanna: due anni e otto mesi e 10mila euro di multa nei confronti dei giovani che avevano 16 e 17 anni all’epoca dei fatti, ritenuti responsabili di violenza sessuale di gruppo e pornografia minorile. Uno di loro è stato inoltre indagato dalla procura in una delle inchieste legate alle rapine delle baby gang di piazza San Carlo.

Come in un film rapinano banca bucando il muro dell’ufficio vicino

DAL PIEMONTE

Sono entrati bucando il muro di un ufficio sfitto adiacente alla banca per entrare alla Credem, a Casale Monferrato.

La rapina ieri pomeriggio, verso 16, da parte di quattro banditi entrati  in banca attraverso il foro nel muro. Uno era armato di coltello. Si sono fatti consegnare le banconote  della cassa temporizzata, circa 60mila euro ma il bottino è  da quantificare con precisione.  Indagano i carabinieri della compagnia di Casale.

Tamponi, Pd: “Coinvolgiamo le parafarmacie”

L’esperienza di questi giorni ci dimostra che la nostra regione è in affanno a processare un numero adeguato di tamponi. Il Piemonte, rispetto alle altre regioni processa un numero molto basso di tamponi molecolari presso le strutture pubbliche e questo ha riversato sul settore privato, specie sulle farmacie, un’ampissima richiesta di tamponi rapidi.

Ma anche le farmacie non sono sufficienti a dare le risposte necessarie. Basta guardare a quanto sta succedendo con il mondo della scuola primaria, dove gli studenti vengono mandati in quarantena preventiva perché il sistema non riesce a garantire i tamponi.
Per questo abbiamo presentato una mozione per estendere anche alle parafarmacie le convenzioni in atto con le farmacie e consentire loro di erogare servizi di primario interesse per il cittadino quali l’esecuzione di tamponi antigenici, vaccinazioni anti covid e stampa del green pass.
La nostra intenzione è di andare oltre e chiedere che anche gli infermieri liberi professionisti e tutte le professioni sanitarie che ad oggi svolgono l’attività di somministrazione del tampone in contesti predeterminati (studi medici, farmacie, RSA) possano operare sulla piattaforma covid di gestione dati.
Se non allarghiamo le maglie e rendiamo più flessibile il sistema, non riusciremo a rispondere alla crescente domanda di tamponi, condannando le persone ad attese e quarantene oramai insostenibili.

Domenico Rossi – Vice-presidente Commissione Sanità
Daniele Valle – Consigliere Regionale

Servizio Civile in ADMO: 42 posti in tutta Italia

Per il Piemonte si cercano due volontari per la sede di Torino

Pubblicato il bando per la selezione di giovani tra i 18 e i 28 anni che vogliono diventare volontari del Servizio Civile. ADMO Federazione Italiana e le ADMO Regionali aderenti partecipano al Bando di Servizio Civile Universale con delle sedi accreditate presso l’ente AVIS Nazionale. 42 i posti totali a disposizione.
Il Servizio civile universale rappresenta una importante occasione di formazione e di crescita personale e professionale per i giovani, che sono un’indispensabile e vitale risorsa per il progresso culturale, sociale ed economico del Paese. Il servizio civile diventa universale e punta ad accogliere tutte le richieste di partecipazione da parte dei giovani che, per scelta volontaria, intendono fare un’esperienza di grande valore formativo e civile, in grado anche di dare loro competenze utili per l’immissione nel mondo del lavoro.

“Ti invito a donare” è il titolo dei progetti presentati da AVIS Nazionale e ADMO, suddivisi per aree geografiche. I posti disponibili presso le sedi ADMO sono 42 per giovani che abbiano compiuto i 18 e non superato i 28 anni di età vorranno vivere una esperienza unica ed entusiasmante!
Tante le attività proposte, che saranno svolte nel pieno rispetto delle attuali norme anti-Covid e a tutela della salute dei partecipanti. È possibile effettuare la richiesta di adesione entro le ore 14.00 di mercoledì 26 gennaio 2022. Partecipare è semplicissimo, basta presentate la domanda online attraverso la piattaforma DOL, collegandosi a questo link: https://domandaonline.serviziocivile.it/ Le selezioni avverranno secondo i criteri accreditati dal Dipartimento disponibili di seguito e riportarti all’interno di ogni scheda progetto.

MAGGIORI INFORMAZIONI

Chi può partecipare
Possono presentare domanda i giovani senza distinzione di sesso che siano in possesso dei seguenti requisiti:
aver compiuto il diciottesimo anno di età e non aver superato il ventottesimo anno di età (28 anni e 364 giorni) alla data di presentazione della domanda;
cittadinanza italiana, ovvero di uno degli altri Stati membri dell’Unione Europea, ovvero di un Paese extra Unione Europea purché il candidato sia regolarmente soggiornante in Italia;
non aver commesso reati;
Tipologia di progetti
Per la partecipazione ai progetti di Servizio Civile non esistono limitazioni geografiche di alcun tipo: è possibile scegliere tra tutti i progetti presenti nel bando da svolgersi in Italia e all’estero, a patto che si presenti domanda per un solo progetto tra quelli indicati, pena l’esclusione.
Durata e impegno settimanale
I progetti di Servizio Civile in ADMO prevedono un monte ore annuo di 1145 ore per la durata di 12 mesi e un orario di servizio pari a una media di 25 ore settimanali. L’orario di servizio viene stabilito in relazione alla natura del progetto ed è indicato nel progetto stesso.
Trattamento economico
Ai volontari spetta un compenso di € 444,30 al mese. Il pagamento avviene in modo forfettario per complessivi trenta giorni al mese per la durata prevista del progetto, a partire dalla data di inizio.

SEDI ADMO ADERENTI AL PROGETTO CON NUMERO DI VOLONTARI RICHIESTI

Cod_sede Sede Prov Regione/PA Area Volontari Richiesti
145996 ADMO ALTO ADIGE SÜDTIROL Bolzano – Bozen Alto Adige Nord 2
145999 ADMO EMILIA ROMAGNA sezione Bologna Bologna Emilia Romagna Nord 2
146000 ADMO EMILIA ROMAGNA sezione Faenza Ravenna Emilia Romagna Nord 2
146001 ADMO EMILIA ROMAGNA sezione Ferrara Ferrara Emilia Romagna Nord 2
146002 ADMO EMILIA ROMAGNA sezione Forli’-Cesena Forli’ – Cesena Emilia Romagna Nord 2
146003 ADMO EMILIA ROMAGNA sezione Modena Modena Emilia Romagna Nord 2
146004 ADMO EMILIA ROMAGNA sezione Parma Parma Emilia Romagna Nord 2
146005 ADMO EMILIA ROMAGNA sezione Piacenza Piacenza Emilia Romagna Nord 2
146006 ADMO EMILIA ROMAGNA sezione Reggio Emilia Reggio Emilia Emilia Romagna Nord 2
146007 ADMO FEDERAZIONE ITALIANA Milano Lombardia Nord 2
146008 ADMO FRIULI VENEZIA GIULIA Udine Friuli Venezia Giulia Nord 2
146009 ADMO LOMBARDIA Milano Lombardia Nord 2
146010 ADMO PIEMONTE Torino Piemonte Nord 2
146011 ADMO TRENTINO Trento Trentino Nord 1
145995 ADMO ABRUZZO Pescara Abruzzo Centro 2
147238 ADMO LAZIO sezione Roma Roma Lazio Centro 3
147239 ADMO LAZIO sezione Viterbo Viterbo Lazio Centro 2
147241 ADMO TOSCANA Grosseto Toscana Centro 2
145997 ADMO CALABRIA Vibo Valentia Calabria Calabria 3
145998 ADMO CALABRIA sede Reggio Calabria Reggio Calabria Calabria Calabria 3

Il fischio d’inizio dei Giochi senza Frontiere

“Attention..Trois, deux,un..”. Chi non ha atteso con trepidazione nelle serate dei mercoledì queste parole pronunciate con inconfondibile accento svizzero dai giudici Gennaro Olivieri e Guido Pancaldi, seguite dal fischio d’inizio delle gare dei Giochi senza frontiere?

Un evento popolare al quale, nel corso delle trenta  edizioni svoltesi tra il 1965 e il 1999 ( con una breve pausa a metà degli anni ’80),grazie all’Eurovisione, assistettero centinaia di milioni di telespettatori con degli share altissimi (il 32% in Italia e il 48% in Grecia, addirittura il 78% in Ungheria). L’ascolto più alto venne registrato negli anni ’70.Nel ’78, con la telecronaca di Ettore Andenna e Milly Carlucci la media fu di 17,8 milioni di telespettatori a serata mentre l’’anno precedente, con la conduzione di Rosanna Vaudetti e Giulio Marchetti, fu raggiunto il record di 18,5 milioni a puntata, addirittura più delle Olimpiadi di Monaco. A prestare voce a volto alle telecronache italiane, oltre ai già citati conduttori, vi furono tra i tanti anche Enzo Tortora e Claudio Lippi. La finalissima del ’78 incollo davanti ai televisori duecento milioni di telespettatori in Europa (e l’Italia vinse l’edizione con la squadra di Abano Terme). Si narra che la prima edizione dell’evento, a metà degli anni ’60, venne fortemente voluta dal presidente francese Charles de Gaulle, desideroso di far incontrare i giovani d’Europa in una competizione che rappresentasse anche un momento di gioia e divertimento. Parallelamente nacque la trasmissione più longeva nella storia delle coproduzioni che accompagnò almeno due generazioni di telespettatori europei. Dalle iniziali quattro nazioni che si sfidarono nella prima edizione (Italia, Germania, Francia e Belgio) si allargò la platea dei contendenti al punto che furono diciotto i paesi che offrirono le più diverse e originali ambientazioni con circa 2500 città partecipanti, compresa una puntata invernale nella colonia portoghese di Macao, nel 1990. I giochi di ogni puntata erano generalmente legati a un tema collegato alle peculiarità della città che li ospitava. Ogni squadra era composta da otto atleti, quattro uomini e quattro donne che venivano estratti a  sorte per ogni gioco.

Le edizioni più classiche prevedevano nove manches:  la prima e l’ultima impegnavano tutte le squadre, senza possibilità di giocare il Jolly e di raddoppiare il punteggio ottenuto in quel gioco, mentre le restanti sette erano disputate da tutte le squadre meno una, a rotazione. I punti venivano  assegnati a scalare dalla prima all’ultima classificata e la squadra che non disputava il gioco di gruppo doveva cimentarsi nella prova singola su un percorso a tempo: il famoso e temutissimo fil rouge. Tra gli anni ’80 e ’90 si tennero anche venti edizioni invernali dei giochi (14 come Giochi sotto l’albero e le restanti 6 denominate Questa pazza, pazza neve). In Piemonte ai Jeux sans Frontieres parteciparono 14 località (Acqui Terme, Alba, Arona, Biella, Borgosesia, Canelli, Casale Monferrato, Cesana, Chieri, Limone Piemonte, Sestriere, Stupinigi, Torino e Verbania). Cesana San Sicario fu l’unica a partecipare nel 1981 all’edizione invernale di Questa pazza, pazza neve aggiudicandosi la vittoria nella seconda puntata che venne ospitata l’8 febbraio sui Pirenei francesi, a La Mongie. Nelle memorie di generazioni di telespettatori restano quelle immagini disincantate e serene che avvicinavano tutti, attraverso quelle gare dove si mescolavano sport e allegria, all’idea di una Europa unita, comunitaria. Un ricordo che provoca istintivamente un lieve, sano sentimento di nostalgia per quei Giochi Senza Frontiere ai quali vorremmo ancora assistere.

Marco Travaglini

Il vizio della “superiorità morale”

E ci risiamo. Quel vizio della cosiddetta, e conosciutissima, “superiorità morale” della sinistra stenta ad attenuarsi o a scomparire.

Una superiorità morale, ovviamente presunta e del tutto
virtuale, che ha accompagnato l’intera esperienza della prima repubblica e che, come naturale,
non si è affatto attenuata dopo il tramonto della Democrazia Cristiana nei primi anni ‘90. Una
superiorità che è stata scandita in vai momenti della vita repubblicana per arrivare al suo culmine
quando la “diversità morale” è diventata addirittura un progetto politico. È di tutta evidenza che
questa cultura, o meglio sub cultura, difficilmente declina perchè resta un elemento costitutivo e
decisivo della stessa identità della sinistra. Soprattutto in una stagione dominata dal “pensiero
debole” e da una politica priva di riferimenti culturali ed ideali solidi e percepibili. Appunto, resta il
giudizio morale sulle persone.

Ora, il nodo di fondo non è – come ovvio a tutti – il giudizio su Berlusconi e su quello che ha
rappresentato e che, per certi versi, continua a rappresentare il capo di Forza Italia nel nostro
paese. Quello è un giudizio già consegnato alla storia recente e meno recente. No, il tema di
fondo riguarda altri versanti. Come, ad esempio, sostenere chi è in grado e chi non è in grado, a
prescindere da qualsiasi valutazione politica e culturale, di governare nel nostro paese. Un
giudizio che si rinnova, al di là delle di diverse fasi storiche, e che trova sempre terreno fertile in
ogni formazione politica riconducibile seppur vagamente alla sinistra. Certo, la vecchia
concezione ideologica della “egemonia” gramsciana ha lasciato le sue scorie in questo campo e
più che un tabù da rimuovere resta un dogma da smaltire. Ma il moralismo, che è altra cosa, resta
il fratello povero di quell’impianto ideologico e che si ritrova, seppur con accenti diversi a seconda
delle stagioni politiche, nelle varie formazioni della sinistra. E oggi, nello specifico, nella concreta
esperienza del Partito democratico.

È appena sufficiente, al riguardo, osservare con attenzione il giudizio politico alquanto sprezzante
che viene formulato, o meglio sentenziato, sulla opportunità, o meno, di ricostruire il “centro”
nella cittadella politica italiana. Il giudizio politico del guru del Pd romano, Bettini, sotto questo
versante è persin troppo eloquente al riguardo. Un misto di disprezzo politico e di altezzosità
morale che ripropongono, appunto, il peggio di quella tradizione culturale e politica. Giudizi che
trovano cittadinanza anche in altri settori di quel partito anche se in misura minore. E per
motivazioni più legate alla contingenza e agli interessi politici ed elettorali dei singoli.

Ecco perchè è necessario dire, ancora una volta, che la presunta e virtuale superiorità morale non
è una politica, non è un progetto politico, non è una scelta culturale o programmatica ma resta
solo e soltanto la conseguenza di un lascito post ideologico flebile e meschino, privo di qualsiasi
valenza progettuale. Se non quello di attaccare frontalmente le persone e delegittimarle sotto il
profilo politico. Appunto, il peggior moralismo.

È tempo, quindi, che anche la sinistra su questo versante si spogli definitivamente del suo
passato senza pensare che la categoria dell’egemonia da un lato e della superiorità morale
dall’altro possano continuare ad essere semplicemente riproposti ad ogni tornante della storia.

Giorgio Merlo

Reinventarsi un futuro: corso gratuito di cucina per adulti disoccupati e occupati

OULX – Il Centro Formont Valsusa, con sede a Oulx, propone un corso gratuito per adulti disoccupati e occupati. Si tratta di 600 ore di cui 300 di stage in azienda. E’ un collaboratore polivalente, una figura jolly che può essere declinata sia in sala che in cucina, ideale per piccole e medie strutture ristorative e alberghiere. Il collaboratore polivalente nelle strutture ricettive e ristorative è una figura professionale in grado di eseguire compiti finalizzati a garantire il funzionamento della struttura ricettiva in cui opera. In particolare operazioni preliminari di cucina, di sala e di servizio colazioni; collabora inoltre al ricevimento, immagazzinamento e stoccaggio dei prodotti.

 All’occorrenza può fornire informazioni di routine alla clientela e svolgere attività di facchinaggio. Il collaboratore polivalente trova prevalentemente collocazione in strutture ricettive piccole o medio piccole quali ostelli, agriturismi, casa-albergo, pensioni, strutture per il turismo famigliare stanziale ed occasionale.

Il corso che si svolgerà a Oulx è rivolto ai disoccupati e occupati maggiori di 18 anni con diploma di scuola secondaria di I grado (Licenza Media).