ilTorinese

 Si introducono in una panetteria Il furto si trasforma in rapina 

Tre cittadini di nazionalità marocchina, uno di 23 anni e gli altri due di 17, si sono introdotti lo scorso mercoledì notte all’interno di una panetteria di corso Regina Margherita, sfondandone la vetrina. Alcuni condomini del palazzo hanno avvertito il rumore di vetri infranti, segnalando il fatto al 112. Personale della Squadra Volante è sopraggiunto tempestivamente ed ha colto i tre sul fatto; i due ragazzi minorenni hanno opposto una vivace resistenza nei confronti dei poliziotti ed hanno   ingaggiato una colluttazione con loro, rovinando sui sacchi di farina prima di essere definitivamente resi inoffensivi. I due  sono stati tratti  in arresto per rapina in concorso. Il maggiorenne, che era armato di una grossa forbice, è stato disarmato e arrestato per furto pluriaggravato.

Scontro mortale tra auto e Tir: il camion cade dal ponte

Scontro questa mattina, verso le 11 tra un’automobile è un tir sulla strada provinciale 11 al chilometro 77, a Borgovercelli. Il conducente dell’auto, 55 anni, è morto sul colpo, ferito gravemente anche l’autista del tir, precipitato dal ponte della sopraelevata e finito in un campo. L’uomo, sbalzato fuori dall’abitacolo, e’ stato soccorso dal 118 e trasportato in elicottero all’ospedale. Le sue condizioni sono  molto gravi.

Piacenza – Reale Mutua Basket Torino 79 – 107: si torna a vincere

Il basket visto da vicino

66 a 32 per Torino all’intervallo. 12 su 16 da 2  e 9 su 12 da tre la percentuale di tiro. Ottima prestazione offerta da Torino ma, oggettivamente,  questa di Piacenza è una delle squadre più deboli del campionato.

Non è per sminuire, ovviamente,  però se non si era una squadra di “bidoni” dopo 6 sconfitte consecutive, non si diventa campioni per aver vinto questa partita.

Torino ha giocato comunque bene segnando tutto quello che doveva e, sicuramente, ci guadagna il morale.

I giocatori hanno centrato la partita e il migliore è sicuramente Trey Davies, artefice del super break che ha chiuso la partita già a metà secondo quarto: 20’ di gioco, al di là dei punti segnati e di rimbalzi, assist e palle recuperate +52 plus minus con lui in campo.

Scott, Landi, De Vico, Pagani, Alibegovic: tutti bene. Fino a quando la partita aveva un senso tutti avevano contribuito a rafforzare il vantaggio.

Torino vince e riprende il cammino? Chi può dirlo.

Questa partita promuove il morale ma non lascia spazio ad eccesso di ottimismo in quanto l’avversario è stato veramente poca cosa, ma questa non è una colpa della Reale Mutua.  A volte queste partite, se non ben affrontate divengono un rischio, ma se quando tiri … segni quasi sempre, il rischio non si corre.

Bene così,  dunque… e adesso occhio e mente alle prossime.  Il livello generale è basso, e, come visto, giocando bene si vola via in fretta. Magari, con un pochino di serenità e senza cambi avventati, oggi non avvenuti per mancanza di “possibilità” in quanto assenti e convalescenti non lo hanno “fortunatamente”  consentito, la Torino del basket potrebbe tornare a sperare… .

Paolo Michieletto

Grazie da Uncem e dai sindaci al presidente Mattarella

“LA SUA DISPONIBILITA’ È UN GESTO GRANDE PER LO STATO, DI AMORE PER IL PAESE”

La disponibilità del Presidente Mattarella a un nuovo mandato è un gesto di amore per il Paese, per l’unità dell’Italia e la coesione delle Istituzioni democratiche. I Sindaci e le comunità dei territori montani lo ringraziano, come già abbiamo fatto in tante occasioni, con autentica stima e senza retorica, le ultime il 9 dicembre 2021 al Quirinale in occasione della Giornata della Montagna e il 13 dicembre scorso in occasione del messaggio che il Capo dello Stato ha rivolto all’Assemblea Uncem. In tante occasioni nell’ultimo settennio, Sergio Mattarella è sempre stato una luce in mezzo a diversi momenti di fragilità delle Istituzioni, come quelli vissuti in questi ultimi giorni. Grazie Presidente, perchè ha sempre creduto e siamo certi continuerà a credere nelle Autonomie locali e nei Sindaci, asse portante della Repubblica”.

Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem, Unione Comuni, Comunità ed Enti montani.

Non chiamiamoli più borghi: la scelta di Stupinigi e il PNRR

Riceviamo e pubblichiamo 

Di Filippo Barbera (Università di Torino e Associazione Riabitare l’Italia)
 e Antonio De Rossi (Politecnico di Torino e Associazione Riabitare l’Italia)

Tra le misure del PNRR, il cosiddetto “Bando Borghi” dovrebbe rappresentare – nelle parole del Ministro Franceschini – un’’occasione unica per il rilancio dei borghi e delle bellezze artistiche diffuse nei luoghi meno conosciuti del Paese e ancor di più per trasformare un patrimonio disperso in un patrimonio diffuso.

Patrimonio disperso, luoghi meno conosciuti del paese, rilancio dei “borghi”. L’’Italia è effettivamente ricca di montagne, aree interne e piccoli comuni che soffrono lo spopolamento e la desertificazione sociale ed economica. Sono luoghi ricchi di cultura, patrimonio artistico, beni storico-architettonici. La Regione Piemonte ha scelto di candidare Stupinigi… che dista undici chilometri da Piazza Castello e di cui tutto si può dire ma non che sia un “borgo”. Il problema, però, non è la scelta della Regione, che si è mossa in un quadro di riferimento delineato dal bando del Ministero. Il problema è “nel manico”. Il bando si basa su un’idea vecchia e superata. Un’idea, come molte di quelle del PNRR, nata morta, senza l’ascolto dei territori e dei corpi intermedi. All’insegna del “decidere in fretta”. Un’’idea, nello specifico, lontanissima dai bisogni dei territori marginali, dalle pratiche di nuova economia e dalle esperienze associative che li caratterizzano. Lontana dai bisogni dei Sindaci, dagli esperimenti di valorizzazione delle risorse (anche culturali) che in quei luoghi stanno – da decenni – avvenendo con successo. È un bando ammalato di “metrofilia” e che non contempla la varietà e complessità territoriale di un paese costituito da poche grandi città, pochissime “metropoli”, molte città medie, una miriade di piccoli comuni, frazioni, reti di città, campagne, coste, colline e montagne, per ridurre tutto all’immagine vuota e stereotipata del “borgo”. Da troppi anni la riscoperta del policentrismo territoriale italiano viene veicolata nello spazio pubblico e mediatico da archistar annoiate tramite il concetto di “borgo”. Facile rappresentazione ammalata, appunto, di “metrofilia”, che trae piacere dall’eccitazione per un oggetto percepito come atipico, esotico, diverso, ma al quale in realtà si nega autonomia e libertà. Dai centri delle grande città e agli occhi di una classe dirigente (politica, economica, intellettuale) sempre più urbana per categorie e riferimenti culturali, se non per nascita e capitale sociale, il borgo diventa così il comodo contenitore dove riporre, deformandola, la radicale diversità del patrimonio territoriale italiano. Le conseguenze sono inevitabili. Come già per la cultura, la narrazione del “borgo” fa sì che anche la valorizzazione del territorio sia tale solo se inglobata nella goffa egemonia del “turismo petrolio d’Italia”. Come se i territori del margine non fossero da riabitare anzitutto fin dalla vita quotidiana delle persone, per rinforzarne l’economia di base, i servizi di cittadinanza e la vivibilità quotidiana. Altrimenti, è come se si guardasse alla complessità territoriale del paese attraverso le categorie estetiche delle guide turistiche: il cui risultato è un effetto di spaesamento che porta a finanziare con 20 milioni di euro un borgo a mezz’ora dal centro di Torino.
Ovviamente nessuno pensa che il borgo di Stupinigi, magnifica creazione di Filippo Juvarra, non meriti attenzioni; e da decenni su questo luogo si succedono progetti che però non hanno trovato riscontro. Ma con quei 20 milioni si sarebbero potute fare cose importanti per ricostruire l’abitabilità di territori montani torinesi e piemontesi sempre più infragiliti: progetti innovativi di nuove economie capaci di lavorare sulle risorse dei territori, case del welfare per sperimentare nuove forme di servizi e di socialità. E c’era anche l’alternativa dei forti di Fenestrelle e di Exilles, fortemente sostenuta da Uncem e dai comuni vallivi. Soprattutto, per decidere il luogo, si sarebbe dovuto fare un bando e raccogliere candidature come è avvenuto in molte altre regioni italiane, senza imporre un’unica scelta. Oggi in merito al futuro dei territori montani e delle aree interne si scontrano due visioni: chi pensa che l’unico futuro sia la valorizzazione turistica e culturale, e invece chi crede che senza la costruzione di una reale abitabilità, di nuove economie e forme di società, di innovazione, la valorizzazione serva a poco. I molti casi concreti in atto di rigenerazione sulle montagne piemontesi dimostrano che questa seconda via è possibile e reale.

Tre minori senza mascherina sul bus minacciano autista con spranga di ferro

DAL PIEMONTE

Ha minacciato  l’autista con una spranga e distrutto uno specchietto perché non volevano indossare la mascherina sull’autobus.

É accaduto  ieri, a Gravellona Toce, dove alla fermata della linea Vco Trasporti di corso Marconi sono saliti sul mezzo pubblico tre ragazzini di 17, 16 e 14 anni, tutti privi di  mascherina. L’autista ha chiesto  di indossarla e i tre hanno cominciato ad insultarlo. Uno di loro è sceso dal mezzo, ha preso una mazza di ferro trovata per terra e ha distrutto lo specchietto.  Risalito si è rivolto  all’autista, minacciandolo con la mazza, intimandogli di ripartire. Sono prontamente  intervenuti i carabinieri di Omegna che hanno rintracciato  i tre ragazzi. Due  sono stati portati dai genitori, il 17enne è stato denunciato per minaccia aggravata e danneggiamento alla Procura della Repubblica del Tribunale per i minori di Torino.

Rock Jazz e dintorni Ludovico Einaudi e Claudio Chiara quartet

/

GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA 

Martedì. Al Jazz Club suona il sassofonista Fuat  Sunay con il chitarrista Gianluca Palazzo.

Mercoledì. Al Magazzino di Gilgamesh è di scena la cantante Arianna Cibonfa con il chitarrista Maurizio Malano. Al Jazz Club suona l’armonicista Big Harp con il duo Dodo &Charlie.

Al Teatro Erba tributo ad Astor Piazzolla con i Magasin Du Cafè e la violinista Sara Cesano.

Giovedì. Al Dash si esibisce il duo The Damn Swing. Al Jazz Club suona il quartetto The Hot Pots.  Al Cafè Neruda si esibisce il quartetto di Claudio Chiara.

Venerdì. Al Magazzino di Gilgamesh sono di scena gli The Hot Dogs. Tributo a Bill Evans al Jazz Club con il pianista Emanuele Sartoris accompagnato dal contrabbassista Marco Bellofiore.

Sabato. All’Arteficio suona il quartetto Boogie Bombers. Al Jazz Club tributo a Jimi Hendrix con Fast Frank. Ludovico Einaudi inizia  con 2 concerti consecutivi la tournèe per presentare il nuovo lavoro “Underwater”. Al Magazzino di Gilgamesh è di scena Paolo Demontis & The Good Gheddo. Al Folk Club suonano i Birkin Tree con il  cantante scozzese Tom Stearn.

Domenica. Al Jazz Club si esibiscono i KoriShanti. Al Blah Blah suona il trio Tin Woodman. All’Arteficio è di scena il cantante e chitarrista Stef Rosen.

Pier Luigi Fuggetta

Ubriaco va in commissariato per una denuncia ma si tratta di un evaso

La scorsa settimana, un soggetto in stato di ubriachezza si presenta al corpo di guardia del Commissariato Barriera Nizza. Nonostante sia l’una di notte passata, pretende che il piantone gli apra la porta: lui deve assolutamente fare una denuncia. Interviene, allora, immediatamente personale del servizio controllo del territorio che identifica l’uomo: si tratta di un quarantottenne di nazionalità marocchina, regolare sul territorio nazionale, con precedenti di polizia per delitti contro la persona e resistenza a P.U. Gli accertamenti svolti a suo carico fanno emergere come lo stesso avrebbe dovuto trovarsi a casa, essendo sottoposto al regime degli arresti domiciliari. Pertanto l’uomo, anziché presentare una denuncia, verrà tratto in arresto per evasione.

Senza dimora: un nuovo temporaneo punto di accoglienza notturna in centro città

Sarà operativo da lunedì 31 gennaio un nuovo punto temporaneo di accoglienza notturna per persone senza dimora, costituito da quattro tende pneumatiche e predisposto dalla Città di Torino in collaborazione con la Caritas Diocesana di Torino e la Croce Rossa Italiana.

 

Allestito nell’area pedonale di via della Basilica angolo piazza San Giovanni, ospiterà le persone che da alcune settimane trascorrono la notte all’aperto, dormendo sotto i portici del Palazzo dei lavori pubblici e nelle vie del centro cittadino.

Le strutture temporanee nell’area delle Porte Palatine permetteranno loro di passare le ore più fredde in una struttura riscaldata e sicura, che garantirà una maggior privacy e l’accompagnamento degli operatori di Croce Rossa Italiana e delle altre realtà del volontariato locale.

Nelle ultime settimane l’Amministrazione comunale ha attivato operazioni di pulizia dei portici e del lastricato per rendere lo spazio più vivibile. L’irrigidimento delle temperature ha spinto Palazzo civico ad attivare questo ulteriore presidio emergenziale per offrire un riparo anche nel centro cittadino.

“Un ulteriore sostegno a quanti vivono in una condizione di estrema marginalità e fragilità, per poterli indirizzare a strutture di prossimità (oltre 800 i posti nei dormitori della città) e verso i servizi sociali del territorio, anche allo scopo di iniziare percorsi che li portino alla conquista di una stabilità personale e, come obiettivo ultimo, al passaggio a soluzioni abitative autonome e durature” – sottolinea l’assessore al Welfare, Jacopo Rosatelli.

Per parte sua, “la Polizia municipale – aggiunge Gianna Pentenero, titolare della delega alla Sicurezza – continuerà l’importante e delicato lavoro svolto attraverso gli agenti del Nucleo di prossimità, impegnati quotidianamente a monitorare la situazione, garantire la sicurezza e a collaborare con i servizi sociali e i volontari per offrire assistenza a queste persone che vivono in condizioni di estrema marginalità”.

All’Enoteca Regionale del Roero si chiude la stagione del tartufo

Canale, 30 gennaio 2022. LEnoteca Regionale del Roero, punto di riferimento per la promozione delle eccellenze del territorio, annuncia la chiusura della stagione del tartufo 2021 e organizza un piccolo momento istituzionale per fare un bilancio dellannata. Un momento che vuole in qualche modo simbolicamente sostituire il raduno dei trifolao e dei cani da tartufo, evento molto sentito e da sempre organizzato dallEnoteca Regionale del Roero per celebrare la fine della stagione tartuficola, ma che questanno a causa delle restrizioni in vigore non potrà tenersi: limpegno però è di trovare un nuovo momento pubblico in futuro dove celebrare il lavoro fatto anche questanno dai tartufai piemontesi.

Unannata non iniziata nel migliore dei modi, con pochi tartufi nella regione che meglio rappresenta questeccellenza mondiale. Ma la stagione, al di là dei risultati in termini di prodotto, è proseguita con un grande risultato, il riconoscimento del Patrimonio Unesco per la Cerca e cavatura del tartufo in Italia a dicembre 2021. Un successo importantissimo, che permetterà una crescita ulteriore del Piemonte in termini turistici, e che richiede per questo una progettualità importante a supporto di quello che dora in avanti sarà un cappello di accompagnamento di rilevanza mondiale.

I temi da affrontare a chiusura di stagione sono dunque molteplici. In un momento come questo questa iniziativa è essenziale per lEnoteca Regionale del Roero, commenta il senatore Marco Perosino, Presidente dell’Eno

teca Regionale del Roero, che fino al 2020 ha organizzato, per la chiusura della stagione, il raduno dei trifulao, ora temporaneamente interrotto a causa della pandemia. Vogliamo celebrare il forte legame tra vino e Tartufo, prodotti di una terra generosa e il riconoscimento dellUnesco, ma vogliamo anche parlare della necessità di adeguarsi rapidamente ad una concezione di ambiente più consona alla salvaguardia e alla tutela. In questo appuntamento parleremo della difesa del bosco, della necessità di piantumazione obbligatoria di tutti i terreni pubblici liberi, della tenuta dei versanti franosi e dell’uso dei diserbanti: tutti argomenti che dobbiamo tenere presenti in vista del futuro di uno dei prodotti che meglio rappresentano il nostro territorio nel mondo.

Anche Mauro Carbone, direttore del Centro Nazionale Studi Tartufo, parla della necessità di costruire strategie di valorizzazione ancora più forti, in un momento in cui lattenzione internazionale nei confronti del tartufo è ai massimi livelli: Si chiude una stagione del tartufo bianco dAlba complessa, caratterizzata da scarsissime piogge e da una conseguente produzione molto limitata, spiega Carbone. Il raccolto scarso ha portato a un forte aumento dei prezzi, più che raddoppiati in alcune settimane della stagione. Molto buona la qualità: il freddo è arrivato presto e con il freddo anche la maturazione perfetta del prodotto. Deve essere una annata da capitalizzare in termini di programmazione, con una nuova strategia di gestione del territorio, mirata a una tartuficoltura moderna e smart.

Enoteca Regionale del Roero: chi siamo

Punto di riferimento storico per la promozione del prodotto enoico del territorio di Langa e Roero, l’Enoteca Regionale del Roero è un luogo che si pone l’obiettivo di raccontare le eccellenze enogastronomiche del territorio piemontese.

Radicalmente ristrutturata nel 2017, l’Enoteca Regionale del Roero è stata pensata come una realtà dinamica, capace e competitivamente forte per sviluppare ulteriormente le attività promozionali della produzione vitivinicola locale.

Lattività di promozione e valorizzazione del Roero e del territorio di cui è espressione, impregno principale dellEnoteca, avviene attraverso lorganizzazione di manifestazioni e di attività di degustazione presso la propria sede, al fine di meglio sfruttare gli spazi e di offrire anche una esperienza sensoriale, data dallottima presentazione dei principali prodotti locali.

Ad oggi lenoteca raggruppa i principali produttori vitivinicoli del Roero, tutti caratterizzati da ottima performance di crescita e da una sempre più crescente notorietà dei prodotti a livello internazionale. All’interno dell’Enoteca Regionale del Roero, dunque, i visitatori troveranno in degustazione e in vendita le principali denominazioni del territorio: Roero e Roero Arneis DOCG, Langhe Favorita, Barbera dAlba, Nebbiolo dAlba, Langhe Nebbiolo, Birbèt. Non solo vino, ma anche prodotti gastronomici d’eccellenza, prelibatezze tipiche della regione Piemonte, distillati e squisitezze artigianali, provenienti da piccoli e grandi produttori della zona di cui si punta a valorizzare il lavoro.

La Biblioteca dei Sapori: un Progetto di Sviluppo Regionale per promuovere il territorio

L’Enoteca Regionale del Roero si fa capofila di un Progetto di Sviluppo Regionale (PSR), improntato sulla promozione delle eccellenze enogastronomiche del territorio.

Nasce così la Biblioteca dei Sapori: un progetto che trasforma l’Enoteca, rendendola non solo uno spazio di vendita e degustazione, ma soprattutto di narrazione dei prodotti, delle realtà agricole che ci sono dietro, del lavoro virtuoso di chi preserva le antiche tradizioni proiettandole nel mercato del futuro.

Un progetto, dunque, che punta a promuovere in modo coordinato e integrato le molte piccole aziende del territorio che non avrebbero, da sole, la forza sufficiente per emergere. A questa necessità la Biblioteca dei Sapori del Roero risponde attraverso la costituzione di una filiera corta rappresentativa dei prodotti più tradizionali e tipici del territorio e attraverso le messa in rete di prodotti e micro produttori, migliorando il grado di cooperazione del tessuto imprenditoriale del comparto agroalimentare.

L’obiettivo è quello di costruire una promozione integrata ed efficiente dei prodotti coinvolti e, indirettamente del territorio nel suo complesso.

Proprio per dare voce a un intero territorio, l’Enoteca Regionale del Roero si fa forte all’interno di questo  operanti sul territorio di Langa e Roero: lEnoteca Regionale del Barbaresco, lEnoteca Regionale del Barolo e lEnoteca Regionale Piemontese Cavour. Realtà che, così come l’Enoteca Regionale del Roero, vanno oltre il concetto di semplice esercizio commerciale, poiché hanno in seno al loro Statuto e alla loro storia lobiettivo istituzionale di far conoscere, diffondere, valorizzare e vendere le produzioni agricole del territorio, e in particolar modo limportante patrimonio enoico.

L’Enoteca Regionale del Roero la sede

L’Enoteca Regionale del Roero ha sede a Canale, in provincia di Cuneo, in via Roma 57, nell’ex Asilo Infantile Regina Margherita, complesso edilizio dello scorso secolo accuratamente restaurato.

Varcando lingresso del cortile si è subito accolti dallo stemma della casata dei Roero che campeggia sul sontuoso cancello in ferro battuto: il motto Abon rendreincarna pienamente lo spirito di accoglienza sincera e familiare di questo luogo.

Ledificio si presenta con unoriginale forma a Ue ospita al pian terreno il punto vendita con lesposizione dei vini, lufficio turistico Roero Turismoe lOsteria dellEnoteca. Al primo piano si trova, inoltre, una grande eccellenza gastronomica della zona, il Ristorante All’Enoteca, una stella Michelin, guidato dallo chef Davide Palluda.

Informazioni pratiche

Enoteca Regionale del Roero

Via Roma 57, Canale (CN)

0173978228

www.enotecadelroero.it