ilTorinese

Senza dimora: un nuovo temporaneo punto di accoglienza notturna in centro città

Sarà operativo da lunedì 31 gennaio un nuovo punto temporaneo di accoglienza notturna per persone senza dimora, costituito da quattro tende pneumatiche e predisposto dalla Città di Torino in collaborazione con la Caritas Diocesana di Torino e la Croce Rossa Italiana.

 

Allestito nell’area pedonale di via della Basilica angolo piazza San Giovanni, ospiterà le persone che da alcune settimane trascorrono la notte all’aperto, dormendo sotto i portici del Palazzo dei lavori pubblici e nelle vie del centro cittadino.

Le strutture temporanee nell’area delle Porte Palatine permetteranno loro di passare le ore più fredde in una struttura riscaldata e sicura, che garantirà una maggior privacy e l’accompagnamento degli operatori di Croce Rossa Italiana e delle altre realtà del volontariato locale.

Nelle ultime settimane l’Amministrazione comunale ha attivato operazioni di pulizia dei portici e del lastricato per rendere lo spazio più vivibile. L’irrigidimento delle temperature ha spinto Palazzo civico ad attivare questo ulteriore presidio emergenziale per offrire un riparo anche nel centro cittadino.

“Un ulteriore sostegno a quanti vivono in una condizione di estrema marginalità e fragilità, per poterli indirizzare a strutture di prossimità (oltre 800 i posti nei dormitori della città) e verso i servizi sociali del territorio, anche allo scopo di iniziare percorsi che li portino alla conquista di una stabilità personale e, come obiettivo ultimo, al passaggio a soluzioni abitative autonome e durature” – sottolinea l’assessore al Welfare, Jacopo Rosatelli.

Per parte sua, “la Polizia municipale – aggiunge Gianna Pentenero, titolare della delega alla Sicurezza – continuerà l’importante e delicato lavoro svolto attraverso gli agenti del Nucleo di prossimità, impegnati quotidianamente a monitorare la situazione, garantire la sicurezza e a collaborare con i servizi sociali e i volontari per offrire assistenza a queste persone che vivono in condizioni di estrema marginalità”.

All’Enoteca Regionale del Roero si chiude la stagione del tartufo

Canale, 30 gennaio 2022. LEnoteca Regionale del Roero, punto di riferimento per la promozione delle eccellenze del territorio, annuncia la chiusura della stagione del tartufo 2021 e organizza un piccolo momento istituzionale per fare un bilancio dellannata. Un momento che vuole in qualche modo simbolicamente sostituire il raduno dei trifolao e dei cani da tartufo, evento molto sentito e da sempre organizzato dallEnoteca Regionale del Roero per celebrare la fine della stagione tartuficola, ma che questanno a causa delle restrizioni in vigore non potrà tenersi: limpegno però è di trovare un nuovo momento pubblico in futuro dove celebrare il lavoro fatto anche questanno dai tartufai piemontesi.

Unannata non iniziata nel migliore dei modi, con pochi tartufi nella regione che meglio rappresenta questeccellenza mondiale. Ma la stagione, al di là dei risultati in termini di prodotto, è proseguita con un grande risultato, il riconoscimento del Patrimonio Unesco per la Cerca e cavatura del tartufo in Italia a dicembre 2021. Un successo importantissimo, che permetterà una crescita ulteriore del Piemonte in termini turistici, e che richiede per questo una progettualità importante a supporto di quello che dora in avanti sarà un cappello di accompagnamento di rilevanza mondiale.

I temi da affrontare a chiusura di stagione sono dunque molteplici. In un momento come questo questa iniziativa è essenziale per lEnoteca Regionale del Roero, commenta il senatore Marco Perosino, Presidente dell’Eno

teca Regionale del Roero, che fino al 2020 ha organizzato, per la chiusura della stagione, il raduno dei trifulao, ora temporaneamente interrotto a causa della pandemia. Vogliamo celebrare il forte legame tra vino e Tartufo, prodotti di una terra generosa e il riconoscimento dellUnesco, ma vogliamo anche parlare della necessità di adeguarsi rapidamente ad una concezione di ambiente più consona alla salvaguardia e alla tutela. In questo appuntamento parleremo della difesa del bosco, della necessità di piantumazione obbligatoria di tutti i terreni pubblici liberi, della tenuta dei versanti franosi e dell’uso dei diserbanti: tutti argomenti che dobbiamo tenere presenti in vista del futuro di uno dei prodotti che meglio rappresentano il nostro territorio nel mondo.

Anche Mauro Carbone, direttore del Centro Nazionale Studi Tartufo, parla della necessità di costruire strategie di valorizzazione ancora più forti, in un momento in cui lattenzione internazionale nei confronti del tartufo è ai massimi livelli: Si chiude una stagione del tartufo bianco dAlba complessa, caratterizzata da scarsissime piogge e da una conseguente produzione molto limitata, spiega Carbone. Il raccolto scarso ha portato a un forte aumento dei prezzi, più che raddoppiati in alcune settimane della stagione. Molto buona la qualità: il freddo è arrivato presto e con il freddo anche la maturazione perfetta del prodotto. Deve essere una annata da capitalizzare in termini di programmazione, con una nuova strategia di gestione del territorio, mirata a una tartuficoltura moderna e smart.

Enoteca Regionale del Roero: chi siamo

Punto di riferimento storico per la promozione del prodotto enoico del territorio di Langa e Roero, l’Enoteca Regionale del Roero è un luogo che si pone l’obiettivo di raccontare le eccellenze enogastronomiche del territorio piemontese.

Radicalmente ristrutturata nel 2017, l’Enoteca Regionale del Roero è stata pensata come una realtà dinamica, capace e competitivamente forte per sviluppare ulteriormente le attività promozionali della produzione vitivinicola locale.

Lattività di promozione e valorizzazione del Roero e del territorio di cui è espressione, impregno principale dellEnoteca, avviene attraverso lorganizzazione di manifestazioni e di attività di degustazione presso la propria sede, al fine di meglio sfruttare gli spazi e di offrire anche una esperienza sensoriale, data dallottima presentazione dei principali prodotti locali.

Ad oggi lenoteca raggruppa i principali produttori vitivinicoli del Roero, tutti caratterizzati da ottima performance di crescita e da una sempre più crescente notorietà dei prodotti a livello internazionale. All’interno dell’Enoteca Regionale del Roero, dunque, i visitatori troveranno in degustazione e in vendita le principali denominazioni del territorio: Roero e Roero Arneis DOCG, Langhe Favorita, Barbera dAlba, Nebbiolo dAlba, Langhe Nebbiolo, Birbèt. Non solo vino, ma anche prodotti gastronomici d’eccellenza, prelibatezze tipiche della regione Piemonte, distillati e squisitezze artigianali, provenienti da piccoli e grandi produttori della zona di cui si punta a valorizzare il lavoro.

La Biblioteca dei Sapori: un Progetto di Sviluppo Regionale per promuovere il territorio

L’Enoteca Regionale del Roero si fa capofila di un Progetto di Sviluppo Regionale (PSR), improntato sulla promozione delle eccellenze enogastronomiche del territorio.

Nasce così la Biblioteca dei Sapori: un progetto che trasforma l’Enoteca, rendendola non solo uno spazio di vendita e degustazione, ma soprattutto di narrazione dei prodotti, delle realtà agricole che ci sono dietro, del lavoro virtuoso di chi preserva le antiche tradizioni proiettandole nel mercato del futuro.

Un progetto, dunque, che punta a promuovere in modo coordinato e integrato le molte piccole aziende del territorio che non avrebbero, da sole, la forza sufficiente per emergere. A questa necessità la Biblioteca dei Sapori del Roero risponde attraverso la costituzione di una filiera corta rappresentativa dei prodotti più tradizionali e tipici del territorio e attraverso le messa in rete di prodotti e micro produttori, migliorando il grado di cooperazione del tessuto imprenditoriale del comparto agroalimentare.

L’obiettivo è quello di costruire una promozione integrata ed efficiente dei prodotti coinvolti e, indirettamente del territorio nel suo complesso.

Proprio per dare voce a un intero territorio, l’Enoteca Regionale del Roero si fa forte all’interno di questo  operanti sul territorio di Langa e Roero: lEnoteca Regionale del Barbaresco, lEnoteca Regionale del Barolo e lEnoteca Regionale Piemontese Cavour. Realtà che, così come l’Enoteca Regionale del Roero, vanno oltre il concetto di semplice esercizio commerciale, poiché hanno in seno al loro Statuto e alla loro storia lobiettivo istituzionale di far conoscere, diffondere, valorizzare e vendere le produzioni agricole del territorio, e in particolar modo limportante patrimonio enoico.

L’Enoteca Regionale del Roero la sede

L’Enoteca Regionale del Roero ha sede a Canale, in provincia di Cuneo, in via Roma 57, nell’ex Asilo Infantile Regina Margherita, complesso edilizio dello scorso secolo accuratamente restaurato.

Varcando lingresso del cortile si è subito accolti dallo stemma della casata dei Roero che campeggia sul sontuoso cancello in ferro battuto: il motto Abon rendreincarna pienamente lo spirito di accoglienza sincera e familiare di questo luogo.

Ledificio si presenta con unoriginale forma a Ue ospita al pian terreno il punto vendita con lesposizione dei vini, lufficio turistico Roero Turismoe lOsteria dellEnoteca. Al primo piano si trova, inoltre, una grande eccellenza gastronomica della zona, il Ristorante All’Enoteca, una stella Michelin, guidato dallo chef Davide Palluda.

Informazioni pratiche

Enoteca Regionale del Roero

Via Roma 57, Canale (CN)

0173978228

www.enotecadelroero.it

30 gennaio 1980: a 16 anni l’esordio di Bergomi

ACCADDE OGGI

30 gennaio 1980, una data importante per la nazionale e per il calcio italiano in generale.

A soli 16 anni esordisce da professionista in coppa Italia nei quarti di finale contro la Juventus, Beppe Bergomi, detto lo “zio” per via dei suoi baffi ed un viso da duro del cinema western tale da farlo sembrare un maturo trentenne.
Per 20 anni gioca nell’Inter senza mai cambiare squadra rimanendo fedele ai colori nerazzurri e diventandone il capitano per oltre un decennio.Difensore duttile dai piedi buoni e dalla marcatura spietata,considerato uno dei più forti terzini della storia del calcio,si laurea campione del mondo nel 1982 con la Nazionale Italiana guidata da Bearzot che non esita a promuoverlo titolare nonostante la sua giovane età.
Nel suo albo d’oro figurano anche 1 scudetto,1 coppa Italia,1 supercoppa Italiana e 3 coppe UEFA.

Enzo Grassano

Pnrr, i fondi per l’edilizia residenziale: 50 milioni

ECCO A CHI ANDRANNO

«Occasione storica per ristrutturare numerosi stabili, per un bene fondamentale che è per noi la casa. Ringraziamo lAtc, le amministrazioni comunali e gli uffici regionali per la grande sinergia dimostrata, che ha prodotto i risultati raggiunti».

Anche lAtc Piemonte Centrale e i Comuni del Torinese, compreso il Capoluogo si sonodimostrati rapido a intercettare tutte le opportunità di crescita e di utilizzo delle risorse a disposizione e a cogliere l’occasione doro segnalata dalla giunta regionale, dal presidente Alberto Cirio e dallassessore regionale al Welfare, con delega alla Casa, Chiara Caucino, riguardo al programma «Sicuro, verde e sociale» – legato al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) – che si propone di favorire lefficientemento energetico, la riduzione del rischio sismico, la verifica statica e lincremento del patrimonio delledilizia residenziale pubblica. Al territorio andranno quindi 47.547.523,82 euro finalizzati a 25 interventi di cui 4 nel Capoluogo, per un totale complessivo di 1123 alloggi e di 96,421 metri quadrati.

Di seguito la tabella con tutti gli interventi finanziati, il numero di alloggi e la spesa sostenuta per ogni singolo caso.

Agli uffici dellassessorato di via Bertola, a Torino, sono giunte dai Comuni della Provincia altre decine di richieste che al momento non possono essere soddisfatte ma che, ci si augura, rientreranno nei futuri finanziamenti, sempre legati al fondo complementare Pnrr.

Gl interventi, come detto, verteranno su opere di efficientamento energetico come il miglioramento delle canne fumarie, degli infissi e la riqualificazione dellimpiantistica secondo le più moderne e meno impattanti tecnologie.

«Si tratta di un finanziamento fondamentale per dare quellimpulso decisivo alledilizia residenziale pubblica – spiegano il presidente della Regione, Alberto Cirio e lassessore regionale al Welfare, con delega alla Casa, Chiara Caucino – Ringraziamo i Comuni dellArea Metropolitana di Torino e Atc Piemonte Centrale per la preziosa collaborazione dimostrata, che si tradurrà nella riqualificazione di più di 1100 alloggi, rendendoli sempre più confortevoli e adatti alle necessità degli assegnatari. La casa, per noi, è un diritto inalienabile e siamo convinti che solo con una collaborazione con tutti i soggetti coinvolti, si possa arrivare a garantirlo davvero a chi ne ha bisogno e soprattutto diritto».

Covid, domenica 30 gennaio La situazione in Piemonte

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COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 6.244 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 4.690 dopo test antigenico), pari al 10,7% di 58.480 tamponi eseguiti, di cui 50.268 antigenici. Dei 6.244 nuovi casi gli asintomatici sono 5.258 (84,2%).

I casi sono così ripartiti: 4.736 screening, 1.082 contatti di caso, 426 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa 871.651, così suddivisi su base provinciale: 71.125 Alessandria, 40.059 Asti, 33.098 Biella, 120.027 Cuneo, 67.383 Novara, 459.407 Torino, 30.837 Vercelli, 31.534 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 4.254 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 13.927 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono12(+4 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.083 (+4 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 146.307

I tamponi diagnostici finora processati sono 14.224.811 (+58.480 rispetto a ieri).

I DECESSI DIVENTANO 12.583

Sono 11, tra i quali 2 di oggi, i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 12.583 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.656 Alessandria, 768 Asti, 478 Biella, 1.553 Cuneo, 1.013 Novara, 6.008 Torino, 579 Vercelli, 406 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 122 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

710.553 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 710.553 (+8.578 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 60.272 Alessandria, 34.469 Asti, 26.620 Biella, 100.600 Cuneo, 58.396 Novara, 370.336 Torino, 25.219 Vercelli, 26.953 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 2.613 extraregione e 5.075 in fase di definizione.

Buon compleanno Torino! L’alba della città, il mistero in quattro anfore e un Gps

Buon compleanno Torino ma quando è nata davvero la città? Il suo anniversario dovrebbe essere il 30 gennaio, almeno secondo le ultime recentissime ricerche che datano la nascita di Torino al 30 gennaio dell’anno 9 a. Cristo ma l’origine del capoluogo piemontese è sempre stato un mistero avvolto nella nebbia nonostante i numerosi studi condotti sull’argomento.

Tanto è vero che se ne discute ancora oggi nel terzo millennio e forse questa volta è stata messa la parola fine all’enigma. Ma la storia è lunga. Vent’anni fa il ritrovamento di quattro anfore sotto piazza Castello insieme ad altri reperti archeologici affiorati nell’area del Duomo, nel cuore storico della città, fecero pensare ad un antico cerimoniale generalmente utilizzato per la fondazione di una città. Una specie di rito propiziatorio per tracciare i confini di un nuovo territorio in cui abitare e vivere. La datazione di Torino non era mai stata stabilita con certezza. Sono state avanzate varie ipotesi: si è parlato per esempio del 27 a.C. quando Ottaviano diventa imperatore con il titolo di Augusto o del 25 a.C. con la fondazione di Augusta Praetoria (Aosta). Quel primo villaggio che Annibale distrusse nel 218 a.C. fu ricostruito un secolo e mezzo dopo il suo passaggio e si estese sempre di più fino a diventare una città, la Augusta Taurinorum dell’epoca romana, come avamposto verso la Gallia. É probabile, secondo gli storici, che i Taurini, gente scesa dalle montagne, siano appartenuti sia al ceppo celtico che alla famiglia dei Liguri, a sud e a nord del grande fiume e che la colonia taurina si sia sviluppata in seguito alla conquista dell’arco alpino e dei valichi da parte di Augusto.
Nuovi sorprendenti sviluppi sulla nascita di Torino sono emersi tre anni fa con grossi titoli sui giornali. L’anno ufficiale della nascita della colonia romana Augusta Taurinorum non è più il 25 o il 27 a.C. come si riteneva ma il 30 gennaio dell’anno 9 a. Cristo. È quanto si è saputo da una ricerca multidisciplinare condotta dall’astronoma Mariateresa Crosta, dell’Istituto nazionale di Astrofisica di Torino e dall’archeologo Sandro Caranzano, direttore del Centro Studi archeologici Herakles di Torino, incrociando dati archeologici, eventi storici e calcoli astronomici. Come si è arrivati a stabilire la nuova data? Si è partiti da una misura ottenuta con il Gps in via Garibaldi che corrisponde all’antico Decumano di Torino. “Un Gps di precisione, spiegano i due studiosi, ha misurato come è orientata via Garibaldi. La misura ottenuta corrisponde all’angolo in cui è sorto il sole nel momento in cui è stata tracciata la linea per costruire il decumano torinese”. Secondo il rito romano quando veniva fondata una città il decumano veniva tracciato in linea con il punto in cui sorgeva il sole.
Una volta ottenuta la misura i ricercatori hanno calcolato la data in cui il sole è sorto in quel preciso punto. Insomma, per farla breve, è emersa la data del 30 gennaio che coincide con la festa della Pace istituita da Ottaviano Augusto al termine delle guerre alpine. Dopo aver individuato il giorno, il sistema utilizzato dai fisici ha consentito di individuare anche l’anno di fondazione, il 9 a. Cristo, una data cara ad Augusto perché coincide con la prima celebrazione della festa all’Ara Pacis, l’altare della pace fatto innalzare da Augusto proprio in quell’anno. E per celebrare degnamente il compleanno di Torino ci vorrebbe, dicono i due ricercatori, un brindisi sul decumano in via Garibaldi in onore di Augusto.
Filippo Re

Ultimo saluto al giovane barista scomparso. Dolore e messaggi di vicinanza

Si sono svolti ieri a Torino i funerali di Giuseppe Marciello, 36 anni. Era titolare  del bar «Bombay Cocktail Bar» di via San Vincenzo a Moncalieri, sede dello Juventus Club. Il barista è morto prematuramente lunedì. Dolore e vicinanza ai familiari a Moncalieri e Torino e numerosi  i messaggi sui social da parte di amici e clienti. «Non ci crediamo ancora – scrive Marino Briccarello dello Juventus Club – tutti noi del tuo Juventus club non ci crediamo ancora. Siamo tutti increduli e addolorati, chi veniva sempre a vedere le partite e chi solo passava qualche volta. Un abbraccio forte a Vito e alla famiglia tutta. Ciao Beppe, ci mancherai»

Al via i bandi per la quarta edizione della borsa di studio “Amazon Women in Innovation”

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Il Politecnico di Torino, il Politecnico di Milano, l’Università di Roma “Tor Vergata” e  l’Università degli Studi di Cagliari hanno pubblicato le scadenze per la candidatura alle borse di studio create da Amazon.

“Amazon Women in Innovation” è parte del programma Amazon nella Comunità e mira a supportare le giovani studentesse impegnate in percorsi di studio nelle discipline STEM (in italiano: Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) ad avere successo nel mondo digitale.

Milano, 27 gennaio 2022 – I bandi per la candidatura alla quarta edizione delle borse di studio “Amazon Women in Innovation” sono stati pubblicati sui siti del Politecnico di Torino, del Politecnico di Milano, dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” e dell’Università degli Studi di Cagliari insieme alle modalità per candidarsi e alla data di scadenza per la presentazione della domanda.

Le borse di studio hanno lo scopo di incentivare e aiutare le giovani donne meritevoli a intraprendere un percorso di studi e a soddisfare la propria ambizione di lavorare nel settore dell’innovazione e della tecnologia, come parte del programma Amazon nella Comunità, a supporto della crescita delle nuove generazioni nel mondo digitale. La borsa di studio Amazon Women in Innovation consiste in un finanziamento di €6.000 all’anno, rinnovabile per tre anni, a quattro studentesse dei quattro atenei italiani. Le Università sceglieranno le vincitrici in base a parametri di merito e di reddito, come specificato nei bandi di gara. Oltre a supportare economicamente le studentesse, Amazon metterà a disposizione una mentor, una manager di Amazon, per aiutare a sviluppare competenze utili per il lavoro futuro come, ad esempio, le tecniche per creare un curriculum efficace o affrontare un colloquio di lavoro.

TORINO – Politecnico di Torino
Per concorrere, le candidate devono aver effettuato la prima immatricolazione al sistema universitario italiano nell’a.a. 2021/2022 al Corso di Laurea in Ingegneria Informatica oppure al Corso di Laurea in Ingegneria Informatica (Computer Engineering) presso il Politecnico di Torino, aver conseguito almeno 20 CFU, utili al conseguimento del titolo, alla data del 26/02/2022 e aver riportato una media pesata di almeno 24/30.

La scadenza della domanda è prevista per il 15 marzo 2022.
Ulteriori informazioni a questa pagina.

MILANO – Politecnico di Milano
Possono partecipare al concorso le studentesse che, entro la scadenza del bando, siano immatricolate per la prima volta all’a.a. 2021/2022 ai corsi di laurea in Ingegneria Matematica e in Ingegneria Informatica del Politecnico di Milano, abbiano sostenuto e regolarmente registrato in carriera almeno 20 CFU utili al conseguimento del titolo, abbiano riportato una media pesata degli esami utili al conseguimento del titolo non inferiore a 24/30.

La domanda deve essere presentata entro il 31 marzo 2022.
Ulteriori informazioni a questa pagina.

ROMA – Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”
Possono concorrere all’assegnazione della Borsa di studio le studentesse che alla data di scadenza del bando risultino in possesso dei seguenti requisiti: siano immatricolate per la prima volta all’a.a. 2021/2022 al Corso di Laurea in Ingegneria Informatica oppure al Corso di Laurea in Ingegneria di Internet presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”; abbiano conseguito e regolarmente verbalizzato almeno 18 CFU, utili al conseguimento del titolo; abbiano riportato una media degli esami utili al conseguimento del titolo non inferiore a 26/30. Sono escluse dalla selezione di cui al presente bando le studentesse che abbiano ricevuto in precedenza sanzioni a seguito di presentazione di dichiarazioni mendaci finalizzate al conseguimento di benefici per il diritto allo studio ovvero per i quali è stata erogata una sanzione disciplinare.

Le domande devono pervenire all’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” entro il 9 marzo 2022.
Ulteriori informazioni a questa pagina.

CAGLIARI – Università degli Studi di Cagliari
Possono concorrere all’assegnazione della Borsa di studio le studentesse che alla data di scadenza del
bando risultino in possesso dei seguenti requisiti: siano immatricolate per la prima volta all’a.a. 2021/2022 presso l’Università degli Studi di Cagliari al Corso di Laurea in Ingegneria Elettrica, Elettronica e Informatica, on line e in presenza (blended); abbiano conseguito e regolarmente verbalizzato almeno 17 CFU, presenti nel piano di studi e utili al conseguimento del titolo entro l’11/03/2022; abbiano riportato una media ponderata degli esami utili al conseguimento del titolo non inferiore a 25/30. Ai fini del calcolo dei CFU, gli esami integrati costituiti da più moduli, hanno valenza se sono stati verbalizzati tutti i relativi moduli.

Le domande devono pervenire all’Università degli Studi di Cagliari entro l’11 marzo 2022.
Ulteriori informazioni a questa pagina.

Amazon a Milano, Torino, Roma e Cagliari
In Italia, Amazon ha la propria sede corporate a Milano. Dall’edificio in Viale Monte Grappa 3/5, nel business district di Porta Nuova, oltre 1.200 dipendenti gestiscono con passione una vasta gamma di progetti in alcune delle aree più interessanti e innovative come il marketing, l’advertising, l’entertainment, il cloud computing e i dispositivi elettronici. Sempre a Milano ad aprile 2020 Amazon ha inaugurato la Regione di AWS in Italia (Milano) per supportare la ripresa e la crescita delle aziende italiane e la trasformazione digitale della nostra economia. La Regione AWS consente ai clienti italiani, come start-up, PMI, grandi imprese o agenzie governative, di gestire carichi di lavoro, archiviare dati in Italia e supportare i clienti finali con maggiore efficienza. Milioni di clienti si affidano ad AWS per potenziare le loro infrastrutture, diventare più agili, ridurre i costi e essere supportati nella trasformazione digitale. La Regione AWS in Italia è la sesta Regione di AWS in Europa, che si unisce a quelle esistenti in Francia, Germania, Irlanda, Regno Unito, Svezia e alle prossime Regioni della Spagna e della Svizzera che saranno lanciate nel 2022. Grazie a questi investimenti, Amazon e AWS continuano a migliorare e incrementare costantemente i servizi offerti ai clienti. A Milano nel 2015 ha aperto il suo centro di distribuzione urbano per servire i clienti Amazon Prime Now, oggi Fresh, mentre, negli ultimi anni, ha inaugurato quattro ulteriori depositi di smistamento a Rogoredo, Buccinasco, Mezzate e Pioltello. Inoltre in Lombardia, Amazon è presente con un centro di distribuzione a Cividate al Piano (BG), un centro di smistamento a Casirate d’Adda (BG), e ulteriori tre depositi di smistamento localizzati a Origgio (VA), Burago di Molgora (MB) e Castegnato (BS).

A Torino ha sede il Centro di Sviluppo italiano di Amazon, dedicato alla ricerca applicata alle capacità dell’intelligenza artificiale che consentono un’interazione naturale e accurata con Alexa, focalizzandosi su aree come il riconoscimento vocale, la comprensione del linguaggio naturale e il text-to-speech per fornire ai clienti la migliore esperienza d’uso possibile. Alle porte di Torino si trovano anche il centro di distribuzione di Torrazza Piemonte e i depositi di smistamento di Brandizzo e Grugliasco. In città è stato inoltre recentemente annunciato il centro di distribuzione urbano Fresh. A Vercelli sorge, invece, un centro di distribuzione che accoglie l’Innovation Lab europeo, che lavora all’implementazione dei processi tecnologici all’interno dei centri logistici di Amazon. Inoltre, in Piemonte nel 2021 ha aperto anche un nuovo centro di distribuzione a Novara.

A Roma, Amazon nel 2020 ha aperto un centro logistico urbano, a Roma Tiburtina, per servire i clienti Prime Now, oggi Fresh. Sono presenti, inoltre, 4 depositi di smistamento a Roma Settecamini, Roma Magliana, Pomezia e Cisterna di Latina, in provincia di Latina e due centri di distribuzione, uno a Colleferro e il secondo a Passo Corese, in provincia di Rieti. Inoltre, Amazon ha annunciato recentemente l’apertura di un nuovo centro di distribuzione a Ardea che sarà operativo dalla prossima primavera.

A Cagliari, Amazon ha aperto nel 2012 il Centro di Assistenza clienti, con cui l’azienda può offrire supporto ai clienti di Amazon.it per tutte le categorie di prodotto. Inoltre, è stato inaugurato nel 2020 un nuovo deposito di smistamento che ha portato così a oltre 1200 le assunzioni a tempo indeterminato effettuate da Amazon in Sardegna.

Torino Solidale:  buoni spesa a 10 mila famiglie in difficoltà economica

Diecimila famiglie in difficoltà economica riceveranno i buoni spesa per l’acquisto di beni alimentari. Si tratta della terza tranche di aiuti pari a circa 2,3 milioni di euro deliberata dal Comune con le risorse finanziate dal decreto ministeriale ‘Sostegni bis’ a favore dei cittadini che ne hanno fatto richiesta entro ottobre 2021.

Questo ulteriore sforzo è stato possibile grazie alla rete Torino Solidale promossa dalla Città di Torino e composta, a oggi, da 17 snodi e sottosnodi – con 21 punti di distribuzione – gestiti da enti del Terzo Settore, che ha garantito, nella fase di emergenza sanitaria, la distribuzione di beni alimentari e di prima necessità, in collaborazione con il Banco Alimentare, il Banco delle Opere di Carità e il Banco Farmaceutico e che si connota come rete di prossimità a sostegno delle persone in situazioni di fragilità personale, sociale ed economica, spesso connessa a solitudine e ad assenza di reti familiari.

I cittadini che hanno presentato domanda sulla piattaforma TorinoFacile tramite SPID/CIE/CNS riceveranno, a partire da oggi, la comunicazione dell’esito della domanda via email e sms e potranno, autenticandosi con le medesime credenziali, accedere alla loro domanda per verificarne l’esito e, se positivo, scaricare i buoni spesa assegnati.

Gli operatori degli snodi e dei Poli di inclusione dei Servizi sociali, che hanno supportato i cittadini più fragili nella compilazione delle domande, saranno nuovamente a disposizione, insieme al contact center della Città di Torino, per indirizzare correttamente i cittadini ed eventualmente aiutarli nello scarico dei buoni spesa.

Gli importi dei buoni spesa, che verranno erogati in tre tranche mensili, sono stati calcolati sulla base del numero dei componenti il nucleo famigliare secondo le seguenti fasce (https://servizi.torinofacile.it/torinosolidale/):

– da 1 a 2 componenti buono spesa fino a un massimo complessivo di Euro 120,00;

– da 3 a 4 componenti buono spesa fino a un massimo complessivo di Euro 240,00;

– da 5 o più componenti buono spesa fino a un massimo complessivo di Euro 360,00

Oggi la Città compie un ulteriore passo in aiuto dei cittadini in difficoltà economica e sociale a causa della pandemia e della conseguente crisi economica – sottolinea Jacopo Rosatelli, assessore al Welfare -. Un intervento che l’Amministrazione ha potuto realizzare grazie alla rete Torino Solidale che svolge una funzione di presidio sociale e territoriale oltre a essere un pilastro delle politiche del Comune volte a contrastare le criticità innescate dall’emergenza sanitaria e le povertà”.  “Il lavoro di coprogettazione con le associazioni e gli enti impegnati in Torino Solidale è stato ampliato in questi mesi” spiega l’Assessore, che continua: “Anche grazie ai fondi React-eu e alle risorse comunali aggiuntive dedicate, sarà possibile consolidare la rete e promuovere, nel lungo periodo, una stabile progettualità”.

In particolare gli interventi saranno mirati a rafforzare i legami di prossimità tra beneficiari e snodo, incrementare i momenti di incontro, di conoscenza e di orientamento dei beneficiari costruendo insieme a loro percorsi individualizzati di inclusione, con il coinvolgimento di tutti gli attori della comunità locale per diffondere un senso di appartenenza e solidarietà.

Mappa degli snodi (.pdf)

Non piove e non nevica da 50 giorni, Po dimezzato

Nè pioggia nè neve da  cinquanta giorni sul Piemonte,  tanto che la portata del fiume Po è dimezzata mentre altri corsi d’acqua lamentano un deficit fino al 70%.

I dati sono di  Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale). Dall’8 dicembre sono mancati dai 45 ai 100 millimetri di pioggia previsti nel periodo, che ha registrato  un’anomalia termica di +0.9 gradi a dicembre e +1.5 a gennaio. Nel mese intero  la media di precipitazioni, comprese le nevicate sulle creste di confine portate dal vento, è di 4,6 mm: è il quarto dato più secco del mese, da 63 anni, dopo il 1989, il 1993 e il 2005. Nelle prossime settimane però non sono previste precipitazioni di rilievo e dopo il deficit pluviometrico di tutto il 2021,  del l 17%, tutti i bacini del nord della regione sono in situazione di siccità “moderata” che diventa “severa” in tutte le zone sud-occidentali, con lo stato più grave per Tanaro e Stura di Demonte. La carenza di  neve in montagna è del 50%  e diventa 60% in equivalente acqua. I fiumi Sesia, Pellice, Maira e Bormida hanno perso il 70% della portata. Il Po a Torino, con 31 metri cubi al secondo, si sta avvicinando al minimo storico, 29,5 mc/s del 2008 e a valle, a Isola S.Antonio (Alessandria) ha segnato il terzo valore più basso negli ultimi 25 anni, 171 metri cubi al secondo.