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Giorgetto Giugiaro e la Italdesign: la loro storia

L’AUTOMOTIVE A TORINO / 5


Giorgetto Giugiaro è considerato uno dei più importanti designer di automobili del Novecento e nasce in una famiglia di artisti: il bisnonno Paolo, il nonno Luigi e il padre Mario sono pittori, affrescatori di chiese, palazzi e musicisti.

Gli anni giovanili sono formativi sia in campo figurativo che creativo e a 14 anni si trasferisce a Torino per seguire i corsi di Belle Arti alternati a studi di progettazione tecnica. A 17 anni entra, chiamato da Dante Giacosa nel Centro Stile Fiat come apprendista designer e nel 1959 Nuccio Bertone affida al designer la responsabilità di gestire il Centro Stile della sua omonima carrozzeria. Dopo cinque anni dirige il Centro Stile e Progetti della Ghia e nel 1968 con Aldo Mantovani fonda a Torino la Italdesign, una società indipendente concepita con una formula innovativa per offrire ai costruttori mondiali i servizi di creatività, engineering e di avviamento alla produzione. Giorgetto Giugiaro ha progettato, con questo marchio, oltre 200 modelli entrati in produzione per un totale di circa 50 milioni di auto circolanti. Portano la sua firma le vetture Volkswagen degli anni ‘70 – Golf, Scirocco e Passat -, del gruppo FIAT ha creato la Lancia Delta, Thema, Prisma e le Fiat Panda, Uno, Croma, Punto. Seguono le Maserati Coupé e Spyder, la nuova Croma, la Grande Punto, la Fiat Sedici, la più recente famiglia di modelli dell’Alfa Romeo e la mitica DeLorean DMC-12 – quella del film “Ritorno al Futuro”. Nel 1972 fonda un’unità di disegno industriale, strutturata sotto il marchio Giugiaro Design, per realizzare progetti destinati ai più disparati settori del transport, dei beni durevoli e di consumo (come veicoli industriali e commerciali, trattori e macchine agricole, treni, imbarcazioni, moto, biciclette, elettrodomestici etc). Nel 2010 Italdesign Giugiaro entra a far parte di Volkswagen Group come centro italiano di stile e ingegneria che dà lavoro a quasi mille maestranze; nel 2015 cede le sue ultime quote in azienda e, alla fine dello stesso anno, fonda con il figlio Fabrizio Giugiaro GFG Style, che oggi prova a ridefinire i concetti della mobilità contemporanea attraverso design sbalorditivi, come la Bandini Dora Barchetta, sportiva a due posti con motore elettrico dedicata al marchio forlivese di Ilario Bandini.

Giulia De Sanctis

Malipensa by Telaccia: la materia e la tecnica vibrano all’unisono

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In perfetta sinergia negli artisti ospitati nella mostra alla galleria d’arte fino al 3 marzo prossimo

La materia e la tecnica in alcuni artisti vibrano in perfetta sinergia e questo è  il caso dei quattro pittori ospitati  alla galleria d’arte Malipensa by Telaccia, Gianni Depaoli, Alessandra Rota, Davide Tornielli e Gennaro Trematerra, in una mostra collettiva visitabile fino al 3 marzo prossimo.

Nell’arte di Gianni Depaoli la stilizzazione della forma passa attraverso un concetto di natura che risulta universale, capace di alimentarsi di analisi e personalità.  La sua espressione tecnica molto originale è  evidente nell’uso dell’elemento organico dell’inchiostro e della pelle di calamaro su fibra e metacrilato, capace di evidenziare un’elaborazione assoluta in cui l’impegno formale si accompagna a una grande forza incisiva. Le composizioni di Gianni Depaoli creano uno stato di meditazione e di riflessione, in grado di comunicare all’osservatore forti vibrazioni, a testimonianza di una tecnica unica e di una sensibilità  che evoca amore e passione per l’ambiente. La visione artistica di Depaoli è intimistica e al tempo stesso intensa, coincidente con una ricerca finalistica di profonda interiorità, in cui l’elemento organico si trasforma in fossile e vive di un linguaggio autonomo ricco di sperimentazione  e di trama concettuale.

La materia di legno di frassino rappresenta, invece, il leitmotiv nell’arte di Alessandra Rota, che si veste di una personalità unica e capace di conciliare l’equilibrio spaziale al contesto tridimensionale. La mirabile rappresentazione tonale e il dosaggio della materia in legno di frassino sono in grado di creare un mirabile gioco di incastri, ben calibrati fra loro, in grado di unire perizia e logica consapevole.

Le sue opere sono realizzate con legni tinti  e denotano una grande ricchezza di sintesi, in cui le forme geometriche paiono mosaici e vivono all’interno di una evoluzione di simboli e di un equilibrato rapporto prospettico, che non è mai fine a se stesso.

L’analisi della materia e l’incessante studio del colore e della struttura creativa rivelano un percorso pittorico e scultoreo di grande interesse sia culturale sia artistico. Si tratta di lavori caratterizzati da una costante linea evolutiva del legno, capaci di svelare una versatilità della materia, ricca di simbologia e di sollecitazioni emozionali. Nelle opere di Alessandra Rota emerge un movimento ritmico dei chiaroscuri, accompagnato da un senso compositivo e dallo spessore delle tessere in legno, incisivo e singolare.

Tecnica ad olio e spatola su tela sono i due registri su cui si fonda l’opera di Davide Tornielli, che unisce diversi valori contenutisticia una gestualità dinamica e vivace, con le quale ottiene importanti risultati tecnici stilistici. Il segno è  ben ritmato, graffiante, di larghe stesure, animato da una resa materica incisiva, capace di porre in risalto una creatività  molto originale e una notevole libertà  di forma. I soggetti sono prevalentemente naturalistici, in grado di assumere valori umano-sociali di grande ricchezza esistenziale. L’intonazione cromatica risulta estrosa, alternata al movimento scenico vitale e incisivo, arricchito di un importante aspetto simbolico.

Le sue volumetrie sono realizzate attraverso una narrativa di grande potenza creativa e con un’esaltazione cromatica tale da conferire al discorso una ampia dimensione di espressività.

Una venatura mistica è  presente nelle opere di Gennaro Trematerra, in cui vive un’atmosfera densa di fascino e di magia. Si tratta di una pittura che evoca  riflessioni ricorrenti in cui lo stile raffinato e l’impianto strutturale, di forte valenza formale, offrono al visitatore un’interpretazione narrativa molto significativa. Nelle opere di questo artista il colore risulta mutevole e crea innumerevoli effetti  che si coordinano in una prospettiva spaziale suggestiva e ricca di simbolismo. Il linguaggio utilizzato da Gennaro Trematerra è  rivolto a una profonda ricerca interiore e a un vero lirismo, dove l’aspetto delle immagini reali o irreali testimonia un’arte in cui la creatività  si sposa allo spessore culturale. In queste opere emergono armonia cromatica e sapienti velature, in cui i giochi chiaroscurali e i movimenti materici raggiungono un enorme spessore tecnico e un’ampiezza altrettanto significativa.

Il percorso formativo di questo artista comunica allo spettatore una ricerca scandita da una descrizione di denso valore umano contraddistinta da una forma libera e da una personalità  di ampio respiro. Egli usa un colore definibile quale “esoterico”, in grado di elevarsi in uno spazio illuminato da giochi di luce e da un’esecuzione tecnica ricca di continue vibrazioni. Il dialogo che instaura con lo spettatore è percorso da un profondo esistenzialismo e emerge in tutte le sue creazioni, evidenziando valori tanto visivi quanto contenutistici.

Mara Martellotta 

 

Galleria d’arte Malinpensa by Telaccia

Corso Inghilterra  51

Orario 10.30-12.30; 16-19

Chiusura lunedì e festivi

Tel 0115628220

Il bollettino Covid di venerdì 24 febbraio

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16,30



LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 2.192nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19, pari al 6,3%di 34.787 tamponi eseguiti, di cui 28.959 antigenici.

Il totale dei casi positivi diventa 975.868, così suddivisi su base provinciale: 80.355 Alessandria, 44.794 Asti, 37.867 Biella, 130.897 Cuneo, 73.994 Novara, 518.651 Torino, 34.651 Vercelli, 34.801 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 4.785 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 15.073sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.


I ricoverati in terapia intensiva sono
43 (-4 rispetto a ieri)

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1.072 (-46 rispetto a ieri)

Le persone in isolamento domiciliare sono 47.939

I tamponi diagnostici finora processati sono 15.515021 (+34.787rispetto a ieri).


I DECESSI DIVENTANO 13.005

Sono 12, uno di oggi, i decessi di persone con diagnosi di Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti).

Il totale diventa quindi 13.005 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.740 Alessandria, 779 Asti, 496Biella, 1.589 Cuneo, 1.046 Novara, 6.200 Torino, 600 Vercelli, 421 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 134 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

913.809 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 913.809 (+ 3.057rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 75.279Alessandria, 42.412 Asti, 35.732 Biella, 123.934 Cuneo, 70.896Novara, 488.356 Torino, 32.458 Vercelli, 32.699 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 3.617 extraregione e 8.426 in fase di definizione.

Pd: “Metro linea 2, una battaglia vinta”

Stanziati dal Governo i fondi per la Metro 2: i lavori partiranno nel 2024.

Verrà realizzato il primo tratto che collegherà piazza Rebaudengo al Politecnico. Un tracciato di 9,4 chilometri con 13 stazioni. Il Ministro delle Infrastrutture della mobilità sostenibile, Enrico Giovannini, ha confermato il miliardo che era già stanziato e ha garantito altri 222 milioni.
Le risorse sono attinte da un fondo nazionale per il trasporto rapido di massa destinato alle maggiori città italiane. A Torino verrà destinato oltre un quarto di tali risorse. Ciò permetterà di coprire interamente con soldi pubblici la realizzazione di questa prima tratta.
“Una battaglia vinta, che renderà la Cittá più accessibile, inteconnessa e sostenibile. La Metro 2 restituirà dignitá alla zona Nord, attraverso il collegamento con il resto della Città e la riqualificazione di ampi spazi industriali dismessi”, dichiara la capogruppo Pd Nadia Conticelli.
“Se la Città vuole davvero essere all’altezza delle altre metropoli europee, deve poter contare su un’alta qualità del trasporto, in grado di collegare i Torinesi ad ogni parte della Città senza dover usare l’automobile. La zona Nord ci ha creduto e oggi possiamo dire di aver avuto ragione”, sostiene Antonio Ledda, Presidente della Commissione Trasporti.
“Il finanziamento ministeriale consentirà di realizzare con fondi pubblici la metropolitana da Rebaudengo al Politecnico, con l’intersezione a Porta Nuova con la linea 1. Ora bisogna puntare a stare nei tempi con progettazione definitiva e appalti e guardare fin da subito al completamento dell’infrastruttura fino all’area metropolitana a Nord e a Sud”, osservano i due esponenti Dem
Nadia Conticelli, Capogruppo Partito Democratico nel Comune di Torino Antonio Ledda, Presidente Commissione trasporti

Tellia, una buona pizza al taglio è frutto di esperienza e studio

PAROLA DI ENRICO MURDOCCO, PIZZA CHEF DI ” TELLIA” A TORINO

Gustare la pizza al taglio può risultare anch’essa un’ ” experience” gastronomica non banale e, a tratti, sorprendente.  Soprattutto se a renderla tale ci sono la mani esperte di un giovane ” pizza chef” dal curriculum di tutto rispetto: la passione, ad esempio, per la cucina , quella realizzata con la giusta attenzione verso i dettagli e l’equilibrio nei gusti – aspetto subito visibile nella presentazione dei tranci di pizza – proviene dal lavoro eseguito fianco a fianco con Michelangelo Mammoliti, ex chef del resort attuale 2 stelle Michelin, La Madernassa.
Noi de ” Il Torinese” abbiamo incontrato Enrico Murdocco, titolare di Tellia, nella sede principale via Principe Tommaso 27 a Torino, per conoscerlo e farci raccontare la filosofia del suo progetto.
1. Quali sono state le esperienze lavorative che ti hanno portato ad appassionarti   alla cucina, nella proposta della tua particolare pizza in teglia? 
 
Ho iniziato molto presto:  dall’età di 15 anni e durante tutto il periodo delle scuole superiori ho lavorato come pizzaiolo. A 18 ho avuto la possibilità di rilevare un locale tuttora di mia proprietà, Speedy Pizza ( che a breve cambierà nome ma mantenendo sempre le modalità di asporto e delivery), in corso Vercelli, zona barriera di milano. Successivamente, la svolta nel mio percorso lavorativo è stata rappresentata sicuramente dai sei mesi trascorsi nelle cucine della Madernassa, all’epoca ancora 1 stella Michelin, dove ero responsabile agli antipasti, dietro la guida attenta di Michelangelo Mammoliti. L’amore per la precisione nelle preparazioni, l’attenzione all’utilizzo delle materie prime e la conoscenza nella realizzazione delle consistenze, sono stati aspetti molto formativi per farli miei creandone una vera e propria filosofia progettuale di cucina; che è quella che propongo con Tellia.
Il passaggio successivo alla produzione dei lievitati è stato poi inevitabile: ho ricominciato da zero e ho frequentato scuole e corsi con i più famosi maestri lievitisti. Questo mi ha dato modo di unire la passione della cucina di eccellenza, attraverso – quando possibile – la realizzazione delle ricette tradizionali, e quella verso la pizza , studiata e proposta con le farine migliori per il risultato il più possibile attento alle esigenze nutrizionali del pubblico di oggi
2. In cosa consiste la proposta della tua pizza al taglio? 
 
 Diversamente dalla classica pizza al taglio appartenente alla scuola ligure che a Torino è molto radicata, la mia è una pizza in teglia ” alla romana” che, diversamente da quella in stile anni 90 molto sottile, la mia è leggermente più alta, croccante e molto alveolata.
Gli ingredienti che utilizzo, per ciò che riguarda gli ortaggi, tendenzialmente seguono la stagione in corso, grazie anche alla collaborazione dei contadini di cui mi avvalgo e che cercano di assecondare anche le mie richieste più ” strane”  .
Dedico anche molta attenzione alla proposta di alcune ricette della cucina piemontese e non, quando è possibile ricrearle su un trancio di pizza, come ad esempio la ” Brasata”, composta da una crema di patate arrosto, guancia di fassona piemontese presidio slow food e chips di barbabietola.
A riprova di come la scuola di Mammoliti sia stata davvero formativa, le basi delle mie pizze non sono mai a base di formaggio o mozzarella, ma a base di creme o consistenze di verdure: nelle nostre vetrine, infatti, non si trova la classica margherita, ma preparazioni gastronomiche vere e proprie su un trancio di pizza: quella che i più chiamerebbero ” pizza gourmet” io preferisco identificarla come ” pizza gastronomica” , proprio  a sottolineare gli aspetti nutrizionali derivanti anche dall’utilizzo delle farine che utilizzo.
3. A proposito di farine, quali utilizzi e qual è il tuo punto di vista sulle attuali modalità di illustrarle ai consumatori? 
 
Ho scelto di utilizzare farine macinate a pietra , selezione ” Antiqua” dei Molini Bongiovanni , semi integrali  ma, soprattutto, utilizzo farine che mi permettano di dare aromi , gusti e acidità diverse.  Da dire che la croccantezza ma insieme la morbidezza che si possono gustare fin dal primo morso, cerco di realizzarle a partire da un impasto ad alta idratazione e da una lunga lievitazione che , come sappiamo, facilita la digeribilità della pizza.
Credo che questo sia stato il punto forte che mi ha permesso di avere l’onore e il piacere  inaspettato di ricevere il premio dal Gambero Rosso come Pizzeria d’Italia – Pizza dell’anno in teglia 2021 : la pizza con la quale mi sono messa in lista è stata la ” Polpo”, composta da crema di mandorle, senape selvatica spadellata e polpo cotto a bassa temperatura.
La modalità di lavorazione delle farine per realizzare la pizza al taglio alla romana differisce da quella della pizzeria per la minore concentrazione di sale, olio e un maggior utilizzo di acqua che favorisce la buona riuscita dell’alveolatura e della croccantezza.
A livello di comunicazione sui reali utilizzi e benefici di una farina, invece che di un’altra,  in abbinamento ai vari tipi di lieviti, ritengo si debba fare ancora un po’ di studio e approfondimento.
Il concetto, ad esempio, di ” grano antico” non esiste : il farro, il khamut… esistono da sempre. Nel tempo è sicuramente cambiato il loro utilizzo, nella pizzeria e nella panificazione, ma l’etichetta che troviamo , ad esempio nei prodotti dolciari , che riporta la dicitura ” a base di grani antichi” è una trovata commerciale che sicuramente avrebbe bisogno di ulteriori spiegazioni.
Chiara Vannini

L’arcivescovo Repole si insedia il 7 maggio

Diocesi in festa a Torino e a Susa. Il nuovo arcivescovo di Torino don Roberto Repole si insedierà nel capoluogo subalpino sabato 7 maggio. La solenne concelebrazione episcopale si terrà alle 15,30 e coinciderà con l’avvio dell’episcopato. Il giorno successivo, domenica 8 maggio, alle 15 si svolgerà l’ingresso ufficiale anche nella Diocesi di Susa. Dopo 125 anni un torinese guiderà la Diocesi subalpina, il 35° della serie dal 1515 quando la Diocesi di Torino si distaccò da Milano. Don Repole, 55 anni, è stato preside della Facoltà teologica di Torino e docente nella stessa Facoltà. Ha conseguito la maturità classica al liceo Valsalice di Torino e si è poi laureato in Teologia presso la Facoltà torinese. Collabora con diverse riviste scientifiche e ha scritto numerose pubblicazioni.
fr

Eurovision o Atp finals? Torino per ora resta ferma in attesa delle manifestazioni

Meglio l’Eurovision o Atp finals? Meglio la musica a maggio o il tennis a novembre?

Di fronte a due eventi comunque di notevole richiamo, Torino forse si interroga ma sicuramente non si muove. E se per l’appuntamento tennistico di novembre i tempi per un cambio di passo sono ancora abbastanza ampi, per Eurovision cominciano le perplessità perché, sino ad ora, non si è fatto praticamente nulla per l’immagine della città.

Cibo conservato male: denunciato ristorante cinese

Gli agenti del Reparto di Polizia Commerciale della Polizia Municipale, durante un servizio di controllo sulle attività commerciali a tutela del consumatore, hanno effettuato un controllo ispettivo in un esercizio pubblico in piazza Derna.

Nel locale cucina, gli agenti hanno trovato alimenti in cattivo stato di conservazione, alcuni invasi da parassiti e altri (tentacoli di polipo, ravioli cinesi, involtini vietnamiti, preparato simil mosto) avvolti in sacchetti tipo shopper non idonei alla conservazione.

Lungo la scala e nel cortile interno, attrezzato con un bancone d’acciaio, i civich hanno riscontrato la presenza di contenitori di alimenti privi delle necessarie coperture. Tra questi vi erano una bacinella contenente brodo vegetale e verdure esposte all’aria aperta, oltre ad una pentola di brodo di carne solidificato contaminato da insetti e polvere.

Il titolare, un uomo di nazionalità cinese di 56 anni, è stato denunciato ai sensi dell’art 5 lettera b) e d) legge 283/62 per cattivo stato di conservazione degli alimenti e sanzionato ai sensi del regolamento d’igiene.

Troppi passeggeri sul bus 75

Il nostro lettore Paolo P. ci invia  questa immagine scattata ieri su un bus della linea 75.

Secondo le norme anti Covid dovrebbe ospitare al massimo 48 passeggeri. Mentre ce ne sono almeno il doppio. E analoghe segnalazioni ci giungono da altri lettori. Chi  prende i mezzi pubblici lo fa spesso per lavoro e visite mediche e quindi non può aspettare il bus successivo . Ci auguriamo che Gtt possa incrementare il numero di corse per smaltire gli assembramenti a bordo.

Maltratta il cane sotto gli occhi di un gruppo di ragazzini

 

Poi fa anche resistenza agli agenti intervenuti

 

Venerdì pomeriggio, gli agenti del Commissariato Centro, hanno arrestato un uomo resosi responsabile di resistenza a P.U., denunciandolo anche per maltrattamenti di animali.

Poco dopo le 16, gli agenti vengono inviati in Piazza Valdo Fusi dopo la telefonata di un ragazzino che racconta di aver visto una persona con il cane al seguito che maltratta l’animale.

Al loro arrivo, gli agenti trovano il giovane con alcuni amici e poco distante l’uomo con il cane al guinzaglio. Agli occhi dei poliziotti, il cane appare visibilmente impaurito e tremante con la coda tra le gambe mentre cerca di allontanarsi dal suo conduttore. Anche in presenza degli agenti, il soggetto, in stato di alterazione psicofisica, strattona il cane che, oltre ad apparire zoppicante, presenta una lunga ferita non completamente cicatrizzata sotto il collo. Durante le fasi del controllo, il cane cerca di allontanarsi dall’uomo cercando le carezze dei ragazzini.

Il richiedente racconta che poco prima aveva visto il cane come a trovare rifugio in un gruppo di altri giovani presenti nella piazza. Successivamente si era avvicinato il proprietario dell’animale che aveva prima strattonato il cane e lo aveva fatto cadere per le scale senza tener conto dell’incolumità dell’animale. Dopodiché, l’uomo aveva anche colpito il muso del cane con il moschettone più volte. Alla vista di tale gesto, il giovane aveva chiamato la Polizia.

Quando gli agenti decidono di procedere nei confronti dell’uomo per il maltrattamento dell’animale, il soggetto inizia a opporre resistenza, comportamento che protrarrà anche in ufficio, cosa che gli varrà l’arresto.

Il cane è stato poi affidato alle strutture competenti.