ilTorinese

A 175 all’ora su una 500 Abarth in corso Grosseto: duemila euro di multa

VELOCITA’ FOLLE: MA LA POLIZIA MUNICIPALE LO PIZZICA 

 

“E’ una velocità folle! Cose del genere non sono tollerabili nemmeno in autostrada, figuriamoci in un contesto urbano, dove i rischi per l’incolumità pubblica sono molto maggiori. Le strade della città non sono degli autodromi e non possiamo permettere che i comportamenti di alcuni incoscienti al volante mettano a rischio la sicurezza di quella maggioranza di cittadini che rispettano le regole. Impiegheremo tutti gli strumenti in nostro possesso, comprese delle campagne informative mirate, per contrastare le alte velocità, i passaggi con semaforo rosso, le cattive abitudini di guidare con il telefono cellulare in mano o senza la cintura allacciata e tutti quei comportamenti che mettono in serio pericolo la sicurezza stradale dei conducenti e degli altri cittadini”, sono le parole del Comandante Vicario, Alessandro Parigini, dopo l’analisi del consueto report sui controlli stradali domenicali dal quale, oltre alle solite violazioni dei divieti, è emerso anche un folle record di velocità, mai registrato prima in città,  di 175 chilometri orari in Corso Grosseto, nel tratto compreso tra Strada Altessano e  Piazza Manno.

 

L’auto, una Fiat 500-Abarth era già passata una prima volta proprio davanti all’apparecchiatura elettronica dei ‘civich’ alla velocità di 95 chilometri orari, per poi  sfrecciare a 175 nella corsia di transito opposta, probabilmente convinta di non essere più nel raggio di azione del laser degli agenti del Reparto Radiomobile. Per il conducente, oltre ad una multa salatissima nell’ordine di quasi duemila euro, si profila la revoca della patente.

 

Alto il numero degli altri veicoli colti a superare di molto i limiti di velocità consentiti, ben 273 in un paio d’ore di rilevamento. Solo in  corso Grosseto,  sono stati 110, di cui 25 hanno superato i 100 chilometri orari e 5 sono andati ben oltre 115, in un tratto in cui il limite è di 50 km/h.

 

In corso Sacco e Vanzetti, dove invece il limite è di 70 Km/h, le violazioni rilevate dagli agenti del Comando Territoriale IV sono state 135, con velocità di punta accertata a 140 chilometri orari e 6 patenti ritirate.

28 i superamenti di velocità in Corso Orbassano registrati dagli agenti del Comando  Territoriale II che hanno comportato il ritiro di altre 6 patenti, a cui vanno ad aggiungersi 14 violazioni per svolte vietate in Corso IV Novembre angolo Corso Montelungo.

CPD partner di AccessiWay per promuovere soluzioni di accessibilità online

AccessiWay e CPD insieme per promuovere soluzioni di accessibilità web. Una collaborazione volta a rendere Internet maggiormente inclusivo, con l’obiettivo di una reale integrazione delle persone con disabilità.

L’unione fa la forza e, in alcuni casi, rende possibile anche l’abbattimento di barriere, seppur virtuali. Lo sanno bene CPD e AccessiWay, rispettivamente organizzazione di volontariato e software house. La Consulta per le Persone in Difficoltà Odv. da diversi anni offre servizi ai cittadini che si trovano in stato di difficoltà, fisica, psicologica o economica.

AccessiWay? Questa realtà è frutto di una joint-venture italo-israeliana con accessiBe, start-up leader nell’industria dell’accessibilità online.

Obiettivo comune? Rispondere a una importante esigenza: rendere i portali fruibili a tutti, anche a soggetti colpiti da disabilità che, diversamente, non avrebbero modo di navigare sul web.

I numeri di AccessiWay parlano chiaro: grazie ad una rete di numerosi partner internazionali, il software di AccessiWay ha reso accessibili circa 100.000 siti nel mondo. Una cifra importante che risponde alla sfida di rendere Internet un “luogo” per tutti entro il 2025.

Ma entriamo nel dettaglio: esistono dei fattori, spesso trascurati dai più, che portano alcuni soggetti a essere esclusi dal mondo del web. Tra questi: la mancanza di adeguati investimenti delle aziende digital a favore della disabilità, trascurando involontariamente le categorie di ipovedenti, di persone con forti disabilità motorie (non in grado di utilizzare arti superiori e mani), con dislessia, daltonismo ed epilessia.

Stop, dunque, alla cosiddetta “disuguaglianza digitale”: AccessiWay CPD diventano artefici del cambiamento del web, proponendo un nuovo software che sfrutta l’intelligenza artificiale per migliorare la vita di questa fascia di persone (secondo i dati mondiali, ben il 20% degli utenti del web), grazie a un sistema che rende i siti web compatibili con la navigazione con screen-reader per i non vedenti, navigazione da tastiera per le persone con difficoltà motorie e riconoscimento delle immagini IRIS e OCR, per generare descrizioni.

Inoltre, anche i costi della soluzione proposta sono assolutamente accessibili, sotto forma di un abbonamento mensile o annuale.

Perché, dunque, non aprirsi al cambiamento? L’integrazione è una delle chiavi vincenti del futuro.

Alessandra Savio, responsabile Partnership Strategiche di AccessiWay, sottolinea: “Assieme alla Consulta per le Persone in Difficoltà intendiamo coinvolgere sempre di più gli utenti finali nel nostro processo di crescita. Per noi l’unica priorità è che il maggior numero possibile di siti web sia accessibile alle persone con disabilità, coinvolgerle per feedback diretti è sempre stata una nostra priorità. Non solo, grazie a CPD potremo organizzare iniziative divulgativi di impatto che facciano capire ai più l’importanza di un web accessibile e inclusivo.”

accessiway.com

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

 

Amor Towles “Lincoln Highway” -Neri Pozza- euro 19,00
Per gli americani il viaggio non è la meta da raggiungere, ma piuttosto quello che accade lungo la strada; è questo l’assioma dell’ultimo romanzo dello scrittore americano Amor Towles in cui racconta una storia che attraversa il cuore e la sconfinata America.
Protagonista è il 18enne Emmet Watson, appena uscito dal riformatorio (dove era stato confinato per una serie di sfortunati eventi), il padre è morto, la fattoria di famiglia è stata pignorata e a lui restano solo più una macchina, un piccolo gruzzolo di soldi e il fratellino Billy di 8 anni e geniale. Che fare con questo bagaglio? Emmet decide di andare alla ricerca della madre che li aveva abbandonati dopo la nascita del secondo figlio.
Siamo nel Nebraska del 1954, anno importante per gli States perché iniziavano le battaglie per i diritti civili, la rivoluzione sessuale e di lì a poco sarebbe stato pubblicato il libro cult di Jack Kerouac “On the road”.
E’ proprio sulla strada che si mettono i due orfanelli, a bordo di una Studebaker azzurra del 48, che era parcheggiata nel fienile. Percorrono la Lincoln Highway che collega le due coste opposte degli Stati Uniti, (della quale oggi il 95% degli americani non sa nulla, ma che è stata la prima a collegare nel 1910 New York a San Francisco), diretti a ovest verso San Francisco, dove Emmet è convinto si sia trasferita la loro madre.
Nel corso del viaggio la loro traiettoria interseca quella di altri due personaggi di rilievo, i coetanei Duchessa e Wolly, che li trascinano lontano dalla meta iniziale e saranno determinanti per l’avventura narrata da Towles. 10 straordinari giorni di viaggio, scanditi nel conto alla rovescia dei vari capitoli. Quattro viaggiatori e 4 odissee diverse che scoprirete man mano che scorrono le pagine.
Un altro interessante romanzo dello scrittore 57 nato a Boston, che ora vive a New York con la moglie e i 2 figli. Amor Towles è un grande appassionato di storia dell’arte –in particolare la pittura di inizio Novecento- e cultore della musica jazz.

Questa è l’occasione per leggere anche il suo libro di esordio “La buona società” -Neri Pozza- euro 17,50, strepitoso successo che nel 2011 gli permise di lasciarsi alle spalle il lavoro di investitore finanziario per dedicarsi totalmente alla letteratura e dare alle stampe nel 2016 “Un gentiluomo a Mosca”.
“La buona società” è una sorta di full immersion nella New York degli Anni Trenta con tutto il glamour di quell’epoca. La narrazione parte dall’incontro – la notte di capodanno del 1937, in un night club del Greenwich Village- tra due ragazze che arrivano dalla provincia americana e il fascinoso Tinker Gray. Le fanciulle sono Evelyn Ross e Katey Kontent.
La prima è la tipica bellezza bionda del midwest che ha lasciato il nido paterno per avventurarsi spavalda nella metropoli alla ricerca di futuro e puntando molto sulla sua avvenenza.
Anche Katey è attraente, colta, e si mantiene sbrigando la corrispondenza di uno studio legale. Le due restano incantate dall’arrivo di un giovane dall’aria tenebrosa e affascinante: fisico spettacolare alto, bello e dall’aria danarosa. E’ Theodore Grey, detto Tinker, ricco banchiere della City con appartamento cool in Central Park West, Mercedes coupé e conoscenze altolocate.
Per le due ragazze un colpo di fortuna perché Tinker oltre a essere un rampollo vincente di Wall Street ha anche una relazione con la sua madrina Anne Grandyn, regina della mondanità newyorkese di quegli anni. Per Evelyn e Katey è la porta che si apre sulla buona società che conta e l’inizio di un’amicizia che poi prenderà altre pieghe.
A ripercorrere quella fase della sua vita è Katey anni dopo. Nel 1966 visita la mostra al Museo di Arte Moderna di New York del fotografo Walker Evans, dove sono esposti i suoi ritratti scattati nella metropolitana negli anni Trenta, e si imbatte in una foto che immortala il suo vecchio amico Tinker Gray.
E’ l’occasione per ripercorrere a ritroso gli anni in cui la sua vita ruotava intorno al giovane e all’amica Eve, al percorso inaspettato dei loro destini e ad altri personaggi che l’avevano accompagnata in quel tratto di vita.
Il libro di esordio di Towles è un incredibile tuffo in una New York al suo apogeo.

 

Rebecca West “Un matrimonio non premeditato” -Fazi- euro 18,50
Protagonista è la giovane americana di origini francesi Isabelle, bella, ricca e afflitta dalla recente scomparsa del marito Roy, spericolato aviatore. Per riprendersi dal dolore della vedovanza vola a Parigi e si immerge nel bel mondo che è il suo habitat naturale. Sono i favolosi anni 20 del Novecento e Isabelle non fatica certo a trovare spasimanti, ma che poi nascano relazioni appaganti non è per niente scontato.
Nella Parigi dell’epoca si muove un’alta società annoiata e narcisista, alla continua ricerca del piacere e, attraverso la voce della protagonista, la West lancia strali sottili verso quel mondo dorato e pieno di privilegi al quale apparteneva, ma di cui sapeva vedere bene le lacune.
Isabelle si dibatte tra i corteggiatori e, per ripicca verso un uomo che credeva di amare, decide di sposare l’industriale dell’automobile Marc Sallafranque. I due in comune hanno poco nulla e il loro si rivelerà un rapporto basato sulla noia e altamente tossico.
Ma il vero centro del romanzo sta nelle relazioni di quell’ambiente dove a comandare sono il denaro, i pettegolezzi, le relazioni in cui gli uomini tendono ad accumulare le conquiste femminili come fanno con i soldi. Le donne invece si prestano a legami che -all’occhio attento e critico della West- si rivelano prossimi a una velata prostituzione per migliorare la propria condizione economica, in forme socialmente accettate.
Intorno a Isabelle, che si danna alla costante ricerca di spiegazioni razionali dietro i comportamenti delle persone, si muovono impenitenti donnaioli come André de Verviers, convinto di potersi permettere qualsiasi cosa in virtù della sua ricchezza e del suo fascino, e col quale Isabelle ha avuto una relazione.
Una pletora di donne pronte a concedersi al miglior offerente, come l’inglese Petina dall’animo volgare in perfetta sintonia con le altre lady del suo squallido entourage.
Poi c’è la rappresentazione dell’incolmabile divario sociale, come nel caso della principessa russa Luba
Couranoff scampata alla rivoluzione bolscevica e rifugiatasi a Parigi. Lì annaspa senza mezzi di sostentamento, nostalgica del mondo privilegiato perduto, e sopravvive solo perché mantenuta dall’amante di turno.

Tutti loro si dibattono sullo sfondo di una società che sta volgendo al tramonto, superficiale, annoiata e dedita agli stessi vuoti riti in Costa Azzurra come nei salotti parigini.
A sparigliare le carte sarà il crollo della Borsa nel 29, che sgretolerà immense fortune; mentre a salire nella scala sociale ecco la nuova schiera dei self made man. Degno rappresentate di questi nuovi ricchi senza retaggio sociale sarà il funzionario governativo Monsieur Campofiore mosso da un profondo livore verso chi ha avuto tutto senza aver mosso un dito per meritarlo.

 

Alessia Gazzola “La ragazza del collegio” -Longanesi- euro 18,60

Ha fatto molta strada Alessia Gazzola dal 1911, anno in cui pubblicò la prima avventura della sua eroina Alice Allevi: dottoranda in medicina legale che tendeva a sconfinare facilmente nel ruolo di investigatrice, giovane donna anche un po’ maldestra e a volte pasticciona. Un personaggio adorabile che ha subito raccolto successo a piene mani. Da allora abbiamo seguito la sua vita tra carriera, ostacoli, vita privata e amori non sempre corrisposti o facili.
Anche Alessia Gazzola da allora ha fatto altrettanta strada mettendo al mondo la seconda figlia, trasferendosi a Verona, esplorando i mondi di altri personaggi e creando 3 nuove eroine diverse tra loro. Mentre lei si avventurava in romanzi lontani da Alice, in compenso, la sua prima creatura ha ispirato la fiction tv con Alessandra Mastronardi, ovviamente campionessa di share.
Ora “La ragazza del collegio” è un romanzo che riannoda i fili della vita privata di Alice; non è più precaria né sul fronte professionale e tantomeno su quello sentimentale, ormai è la compagna stabile di CC aka l’affascinante Dottor Carlo Conforti. I due sono reduci da un felice periodo di 2 anni a Chicago che ha rafforzato il loro legame e le loro carriere.
Troviamo Alice cresciuta, più sicura di sé e con nuovi obiettivi, tra i quali la maternità che sta inseguendo con scarso successo.
Per CC è un momento importante perché l’arcigna Wally è a un passo dalla pensione e lui sembra essere il candidato migliore alla successione come direttore dell’Istituto.

Poi ovviamente ci sono i casi da risolvere con il primo morto: la 23enne Francesca, la ragazza del collegio, piena di ideali e progetti, la cui vita invece è travolta da un’auto pirata. Sopralluogo e autopsia toccano ad Alice che non si limita certo al solo ruolo professionale. Come al solito parte in quarta calandosi anche nei panni di investigatrice.
A complicare le cose c’è poi un misterioso bambino che non sembra in grado di parlare; nessuno sa quanti anni potrebbe avere, né da dove venga e dove siano i genitori. Un caso nuovo da sbrogliare in cui non c’è il morto, ma molto mistero da chiarire.
Alice non può restare indifferente alle sorti del trovatello che urlano al suo desiderio di maternità e così procede sul fronte di 2 indagini, che non mancheranno di catturare la vostra attenzione, as usual.

 

Muore donna investita da un tram della linea 3

Questa mattina, in Corso Toscana angolo Corso Cincinnato, per cause ancora da accertare, una donna è stata investita da un tram della linea 3 mentre attraversava la strada.

L’impatto è stato violentissimo e i sanitari intervenuti sul posto non hanno potuto far altro che accertare il decesso della settantasettenne.

La Polizia Municipale è alla ricerca di testimoni. Chiunque fosse in grado di fornire elementi utili sul sinistro può contattare l’ufficio Sinistri RadioMobile telefonando ai numeri 011.011.26510 – 011.011.26284

A Chieri riaffiora l’antica chiesa

SANT’ANDREA

Durante i lavori in via Tana sono state rinvenute murature, probabilmente le fondamenta della chiesa progettata da Filippo Juvarra, realizzata intorno al 1730 e distrutta nel 1811

 

Nell’area occupata dall’edificio della ex scuola di via Tana (la scuola Angelo Mosso), è in corso il cantiere per la realizzazione di un ampio parco già denominato «PATCH-PArcoTessileCHierese», un’area verde, che collegherà il Parco dell’area Caselli con il Parco Tepice del Pellegrino.

Durante i lavori di scavo sono emersi tratti di muratura, riconducibili alla Chiesa di Sant’Andrea, capolavoro progettato da Filippo Juvarra tra il 1728 ed il 1733, e distrutto in età napoleonica.

Il progetto del parco urbano, infatti, già prevedeva la piantumazione di alberi e siepi per richiamare l’impronta della chiesa juvarriana. «Si tratta di una scoperta storica molto importante-commentano le assessore all’Urbanistica e ai Lavori pubblici Flavia BIANCHI e alla Cultura Antonella GIORDANO-Il ritrovamento di quello che fu un gioiello barocco conferma la bontà della scelta della nostra amministrazione, ovvero di non destinare quell’area alla realizzazione di nuovi alloggi (una cinquantina quelli previsti), ma di procedere alla demolizione dell’ex scuola, dismessa nella seconda metà degli anni Duemila, per realizzare un parco urbano. Con la Variante urbanistica 35, poi, l’area è stata destinata esclusivamente a servizi, riqualificandola a verde, ed il progetto ha ottenuto un finanziamento di 320mila euro della Compagnia di San Paolo. Ora valuteremo come valorizzare questa scoperta, sia sotto il profilo del dibattito culturale sia per rendere più bello il parco che sorgerà in questa zona di Chieri».

 

NOTA STORICA (a cura di Vincenzo Tedesco, Archivio storico del Comune di Chieri)

 

La chiesa di Sant’Andrea fu edificata nel secolo XIII dalle monache cistercensi, che in precedenza occupavano un monastero fuori le mura di Chieri in un luogo detto “ad Fontem Stivolatum”. Il monastero sorgeva a ridosso delle mura trecentesche, nei pressi della Porta del Nuovo, detta anche dei Cappuccini, che immetteva sulla via per Pecetto.

Nel corso del Settecento furono rinnovati radicalmente monastero e chiesa: il primo ad opera di ignoto architetto, la seconda su disegno dell’abate Filippo Andrea Juvarra.

Al Museo civico di arte antica di Torino (Palazzo Madama) si trovano alcuni disegni juvarriani relativi alla nostra chiesa:

https://www.palazzomadamatorino.it/it/le-collezioni/catalogo-delle-opere-online/santandrea-chieri

Per l’occasione, le monache ottennero che le case poste davanti alla chiesa venissero demolite e ricostruite con andamento curvilineo, per formare un degno sagrato davanti all’edificio sacro. Nacque, così, il piazzale di Sant’Andrea.

Le monache lasciarono il monastero con le soppressioni del 1802. La chiesa fu demolita circa dieci anni dopo. L’edifico conventuale passò di mano varie volte e dal 1857 al 1901 vi ebbero sede le monache Canonichesse Lateranensi di Torino. Poi, nel 1963, il Comune di Chieri demolì l’antico e vetusto monastero per edificarvi due edifici scolastici.

Sul sito dell’orto delle monache (oggi in parte adibito a parco) sorse la tintoria Vincenzo Caselli, in parte ancora esistente. Sul sito dei rustici pose la sua abitazione l’industriale Caselli, il cui busto campeggia nel giardino.
La chiesa ospitava un organo di Bernardo Antonio Vittone ed una grande tela dipinta, l’Assunta, opera di Sebastiano Taricco (1641-1710) da Cherasco. Gli stalli del coro furono venduti e portati alla chiesa della Madonna del Carmine di Torino.

Molto suggestivo il dipinto di Pietro Fea, pittore casalese, che raffigura la demolizione della chiesa (Palazzo Madama: https://www.palazzomadamatorino.it/en/node/23996).

 

Tasso alcolico quattro volte oltre il limite, sbanda e buca pneumatico

DAL PIEMONTE

Sul far della sera a Intra, lungo il torrente San Bernardino, un uomo al volante  di una Renault Clio ha sbandato finendo contro il marciapiede e forando una gomma.

Giunta la polizia municipale  ha rilevato con l’alcoltest  un tasso alcolemico quattro volte oltre il  limite.

E’ così scattato il  ritiro della patente, il sequestro dell’auto e  la relativa denuncia.

Nebbia assassina: due morti e dieci feriti in autostrada

Sono due  gli automobilisti  morti e i feriti più di una decina. 

La forte nebbia ha causato questa mattina una serie di tamponamenti a catena sull’autostrada A26 Genova-Gravellona, nei pressi di Mirabello Monferrato, tra le uscite di Casale  Sud e la diramazione  con l’A21 Torino-Piacenza. Coinvolti quattro mezzi pesanti  e decine  di auto. Si sono formate  lunghe code per l’incidente verificatosi  all’imbocco della galleria di San Salvatore Monferrato, verso  Genova.  Ore di lavoro per liberare la carreggiata. Sul posto i soccorsi e la polizia stradale.

Senegal campione d’Africa: presa a calci volante della polizia

I tifosi del Senegal ieri sera erano in festa per la vittoria della Coppa d’Africa contro l’Egitto

Quando le volanti della polizia si sono fermate per capire che cosa stesse in strada i tifosi corrono e urlano, accerchiando una delle volanti e qualcuno la prende a calci. L’episodio è stato filmato da alcuni residenti di corso Palermo, in  Barriera di Milano ed è  diventato virale.  La volante si è allontanata ma la polizia è tornata  con i rinforzi e ha riportato la calma. Non risultano provvedimenti a carico di nessuno ma le indagini sono in corso per identificare chi ha colpito l’auto.

Rai Isoradio, Piero Chiambretti oggi a “L’autostoppista” di Igor Righetti

 “I virologi hanno ormai l’agente, come gli artisti. Dovrebbero fare più attenzione a ciò che dicono”

“I virologi hanno ormai il procuratore, l’agente, come i calciatori e gli artisti. Dovrebbero fare più attenzione a ciò che dicono perché ci hanno creato una grande confusione. La televisione può creare delle psicosi e non si può dire oggi sì, domani forse e dopodomani no”. È quanto affermato dal conduttore televisivo Piero Chiambretti nella puntata di oggi de “L’autostoppista” di Igor Righetti in onda su Rai Isoradio dalle 17 alle 18. Parlando di televisione, Chiambretti l’ha definita “uno specchio rovesciato, spesso rotto, della realtà”. “L’autostoppista” è il primo programma radiofonico pet friendly dove il co-conducente e co-conduttore è il bassotto Byron, seguitissimo format nato dalla creatività del giornalista e conduttore radiotelevisivo Igor Righetti. A tutt’oggi “L’autostoppista” ha dato un passaggio a 225 personaggi celebri rimasti in panne, da Renzo Arbore a Vittorio Sgarbi, da Piero Angela a Renato Pozzetto fino a Pupi Avati, Barbara Palombelli, Iva Zanicchi, Katia Ricciarelli, Beppe Severgnini, Mara Maionchi, Giovanni Allevi e Massimo Giletti. Da oggi a giovedì 10 febbraio saliranno a bordo dell’auto parlante e interattiva di Righetti, tra gli altri, il cantautore Edoardo Vianello, il regista Stefano Reali, l’esperto di comunicazione Giampaolo Rossi, l’esperto di gossip reduce dal GfVip 6 Biagio D’Anelli e il medico veterinario Federico Coccia.

Ironia graffiante, radio dediche musicali e cinematografiche, esperti del mondo pet, influencer, inventori, imprenditori, personaggi celebri del mondo dello spettacolo, del giornalismo e della politica per raccontare i cambiamenti dell’Italia e dei suoi abitanti tra ricordi, aneddoti, curiosità, emozioni e ilarità. “L’autostoppista” può essere ascoltato sulle frequenze di Rai Isoradio (103.3 e 103.5), su RaiPlay Sound (www.raiplaysound.it/isoradio), tramite la app di Radio Rai e in podcast sul sito di Rai Isoradio.

Ecco gli “autostoppisti” di questa settimana.

Lunedì 7 febbraio: il conduttore televisivo Piero Chiambretti

Martedì 8 febbraio: l’editore Florindo Rubbettino, la responsabile dell’area dermatologica del Policlinico universitario Campus Biomedico di Roma Caterina Dianzani, la guida turistica di Roma e del Lazio Fiamma Passarelli

Mercoledì 9 febbraio: il regista, sceneggiatore e compositore Stefano Reali, il medico veterinario Federico Coccia, l’influencer Lorenzo Castelluccio e l’esperto di gossip reduce dal GfVip 6 Biagio D’Anelli

Giovedì 10 febbraio: il cantautore Edoardo Vianello e l’esperto di comunicazione Giampaolo Rossi

Il Senegal vince la Coppa d’Africa

Senegal-Egitto 4-2 dopo i calci di rigore al termine dei tempi regolamentari.È la prima Coppa d’Africa del Senegal.

La nazionale di Kalidou Koulibaly difensore centrale del Napoli ha battuto ai rigori l’Egitto vincendo il torneo per la prima volta in 65 anni.Ricordiamo che l’Egitto di Salah,attaccante del Liverpool,ha vinto 7 volte la coppa ed è al primo posto come trofei vinti.La nazionale senegalese ha saputo svoltare grazie all’arrivo di una nuova generazione di calciatori di livello internazionale e di un allenatore senegalese, l’ex calciatore Aliou Cissé, che è stato promosso capo allenatore nel 2015. Da lì ha iniziato un ciclo che ha portato il Senegal ai Mondiali in Russia, in finale di Coppa d’Africa — quella del 2019 persa contro la Tunisia — e ora alla prima vittoria continentale.

Enzo Grassano