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ilTorinese

Playoff mondiali 2022!

Archiviata la 30esima giornata di serie A,il campionato si ferma per 13 giorni consentendo così la disputa dei playoff per qualificarsi ai Mondiali del Qatar 2022.Ecco il calendario delle partite:

Semifinale, giovedì 24 marzo ore 20:45
A Palermo
ITALIA-Macedonia del Nord
Finale, martedì 29 marzo ore 20:45
Vincente Portogallo/Turchia-Vincente ITALIA/Macedonia del Nord

Italia-Argentina il primo giugno a Londra. Nasce la “Finalissima”

Uefa e Conmebol annunciano l’accordo: la sfida metterà di fronte la vincitrice degli Europei contro la trionfatrice della Copa America

Poi sarà la volta della Nations League

4 giugno (ore 20.45): Italia-Germania

7 giugno (ore 20.45): Italia-Ungheria

11 giugno (ore 20.45): Inghilterra-Italia

14 giugno (ore 20.45): Germania-Italia

23 settembre (ore 20.45): Italia-Inghilterra

26 settembre (ore 20.45): Ungheria-Italia

Enzo Grassano

È nata l’associazione Socrate

Questi 2 anni di pandemia e la guerra i corso tra Russia ed Ucraina hanno reso le persone ancora più chiuse e diffidenti di quanto lo fossero in passato.

Si è persa la voglia di stare assieme in comunità e la gente si è isolata ancora di più.Tutto ciò non ha impedito la nascita della nuova “Associazione Socratè Aeronautica” che si pone l’obiettivo di creare gruppi di relazione con l’intento di aggregare più persone possibili.

Ne abbiamo parlato con la Presidente fondatrice Maria Antonietta Floscio.

Innanzitutto chi siete?
“Siamo un gruppo di cittadini che vive nel quartiere Aeronautica,spiega Maria Antonietta Floscio,persone che metteranno a disposizione, gratuitamente,tempo esperienza e competenza al servizio dei cittadini.Il gruppo è composto da circa 30 persone”.

Che cos’è l’associazione Socrate’ Aeronautica?
“Socratè è l’acronimo di SOcio CReativo Aeronautica per TÈ.
È un’associazione di promozione sociale,senza scopo di lucro che persegue finalità civiche di grande utilità, un’associazione di quartiere che punta a coinvolgere i cittadini riunendoli in tante iniziative così creando una portineria di comunità che svolga partecipazione, aggregazione e solidarietà”.

Come è nata l’idea di farla nascere?
“Insieme ad un gruppo di amici,spiega Maria Antonietta Floscio,ci siamo chiesti cosa e come fare per poter migliorare il quartiere:ed ecco che abbiamo pensato ad una Casa diffusa nel quartiere,non statica ma un ufficio su ruote che stazionerà all’aperto ,un vero e proprio UFFICICLO che girerà nel quartiere,un centro d’ascolto itinerante anche con orari ed appuntamenti fissi.Tante saranno le iniziative in cantiere e le tematiche di confronto:primo soccorso, educazione digitale,calcio,poesia,cultura,cinema,cucina,viaggi,teatro ed un gruppo di persone diversamente abili che racconterà come vive la quotidianità e come si abbattono le barriere in Aeronautica”.

Enzo Grassano

 

L’importanza della luce nella trasformazione del vino

 

“Il gusto di luce”, alla scoperta del ruolo fondamentale della luce nel processo di trasformazione del vino

 

Prende il via oggi alle 18 una serie di eventi per presentare una società  specializzata nell’illuminotecnica, Helitec srl.

L’incontro di oggi, 21 marzo, è  intitolato “Il gusto della luce” e sarà  incentrato sul tema del vino,  con la presenza di Antonio Coscia della Cantina Costa Catterina e con Andrea Tirreno di Helitec srl.  Verrà  anche trattato il tema della modalità in cui la luce influisca sia nel processo  di trasformazione,  sia di conservazione del vino.

La luce, infatti, svolge un  ruolo fondamentale nel processo di trasformazione  del vino, dalla nascita dell’uva al suo affinamento e maturazione, influenzando la struttura biologica, il sapore e il profumo.

Gli equilibri,  proprio come in ogni rapporto d’amore, sono fondamentali.

Agli ospiti verrà  offerta una degustazione della Cantina Costa Catterina e un test per la fotofobia attraverso un  tour guidato con “Esperienza di luce”. La sede è  Helitec Srl. Via Cervino 26, a Torino. Registrazione ore 17.30.

Per accredito scrivere a patrizia.c@investomagazine.com

Mara Martellotta

La Rocca di Arignano. Hotel di charme, ristorazione di qualità e storia. Non è per tutti

Di Augusto Grandi

Ci sono luoghi affascinanti, ricchi di storia e di suggestioni, che restano assurdamente fuori dai percorsi classici del turismo.

Indubbiamente la Rocca di Arignano, a soli 22 km dal centro di Torino, non è un luogo per tutti. Una rocca medievale, miracolosamente sopravvissuta a sette secoli di oblio e di incuria, non è il posto ideale dove far pascolare le mandrie di turisti in astinenza da shopping ed alla ricerca di località alla moda dove farsi fotografare per farsi invidiare dagli amici.
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La Rocca di Arignano. Hotel di charme, ristorazione di qualità e storia. Non è per tutti

Lavori edili e ristrutturazioni in difficoltà per il caro energia e materie prime

Il rincaro dei costi dell’energia e delle materie prime dilata i tempi dei lavori e delle ristrutturazioni edilizie

Inoltre aumentano i contenziosi, in particolare nel caso delle aziende più piccole.

Lo rivela uno studio condotto da Patrizia Polliotto, presidente del comitato regionale dell’Unione italiana consumatori (Unc).

Una situazione che – afferma  Polliotto – rischia di “sbilanciare quell’ampio asset di ditte individuali e piccole e medie imprese per lo più a conduzione familiare con un numero fra due e dieci dipendenti che fanno i conti con pesanti sopravvenienze in termini di incremento generale dei costi vivi di circa il 40% rispetto allo stesso periodo del 2021”.

Vi sono difficoltà  anche per i lavori legati Bonus 110% e Bonus facciate – conclude la presidente del comitato regionale Unc – “ove i rincari in capo alle imprese edili stanno dilatando i tempi di fine lavori di un 20% in media, creando tensioni”.

Messer Tulipano torna al Castello di Pralormo

XXII EDIZIONE DAL 2 APRILE AL 1 MAGGIO 2022

La grande manifestazione nel parco del castello di Pralormo, annuncia da 22 anni la primavera con la straordinaria fioritura di oltre 100.000 tulipani e narcisi. Il piantamento è sempre rinnovato nelle varietà e nel progetto-colore, ed ospita tra le tante varietà curiose, una collezione di tulipani neri e un percorso nel sottobosco dedicato ai tulipani pappagallo, ai viridiflora, ai tulipani fior di giglio ed ai frills dalle punte sfrangiate.

La manifestazione coinvolge tutto il parco, progettato nel XIX secolo dall’architetto di corte Xavier Kurten, artefice dei più importanti parchi all’inglese delle residenze sabaude. Nei grandi prati sono state create aiuole dalle forme morbide e sinuose, progettate ponendo particolare attenzione a non alterare l’impianto storico e prospettico. Le aiuole dunque “serpeggiano” tra gli alberi secolari, mentre nel sottobosco occhieggiano ciuffi di muscari, di narcisi e di giacinti. Ogni anno accanto al nuovo piantamento e al parco fiorito viene affiancato un argomento collaterale. Per la XXII edizione è stato scelto come tema collaterale quello delle “FARFALLE”. Sono coinvolti quindi studiosi, esperti, musei, ma anche creativi fra cui stilisti ed artisti che sviluppano questo tema.

Accanto alla passeggiata nel parco tra i colori dei tulipani, ogni anno la manifestazione propone anche esposizioni a tema e allestimenti. Un’apprezzata zona shopping propone eccellenze del territorio, prodotti stagionali dei produttori agricoli, mieli e marmellate artigianali, delizie gastronomiche, vini doc, cosmetici naturali, tessuti e articoli per la casa e poi piante, fiori e prodotti per rinnovare il giardino o il terrazzo. Inoltre, per permettere ad ognuno di trascorrere una divertente e serena giornata all’aperto con tutta la famiglia è allestito un bar-ristorante che propone menu a prezzo fisso, piatti freddi e caldi, panini e molto altro.

Sono presenti inoltre zone pic-nic nel parco, mentre nel paese di Pralormo è possibile acquistare e degustare i prodotti delle cascine del paese. Inoltre, la Proloco propone piccoli menu rigorosamente da asporto. Per gli amici a quattro zampe, ciotole d’acqua fresca e un vero Dog Bar nel parco. Ogni anno Messer Tulipano ospita e dà visibilità a realtà impegnate nell’affrontare problematiche sociali e l’importante attuale tematica della sostenibilità ambientale.

In occasione di MESSER TULIPANO inaugura anche la nuova stagione di aperture al pubblico del castello che propone un itinerario dedicato alla vita quotidiana in un’antica dimora tra cantine, cucine, camere da pranzo e saloni d’onore. (www.castellodipralormo.com/le-visite-del-castello/) Si segnala inoltre la possibilità di pernottamento nelle Rural Suites “Le case della Giardiniera”, appartamenti adiacenti al muro di cinta del Castello arredati con attrezzi di un tempo e arredi semplici ma evocativi della vita quotidiana delle persone che in passato lavoravano per il Castello e abitavano in questi appartamenti. (www.lecasedellagiardiniera.it).

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

Vanessa Montfort “La donna senza nome” -Feltrinelli- euro 20,00

Questa volta la scrittrice spagnola 46enne narra la vicenda romanzata di una frode letteraria del secolo scorso, «..forse la più grande frode della storia della letteratura universale, non solo spagnola».
Gregorio Martínez Serra, considerato il padre letterario del modernismo spagnolo e autore di famose opere teatrali di inizio Novecento, non le avrebbe scritte lui. Sarebbe stata invece la moglie María de la Lejárraga.
Vanessa Montfort imbastisce un corposo romanzo lungo 600 pagine -oscillante tra feuilleton e affresco storico- diviso su due piani temporali.
C’è la storia vera di un legame d’amore; quello che ha unito Maria e Gregorio, il loro connubio teatrale è all’origine di alcune delle più importanti opere spagnole.
Poi la scrittrice si avvale di un escamotage, la finzione letteraria che le permette di portare a galla una verità sommersa. Lo fa inventando le ricerche e le indagini di una regista teatrale, Noelia Cid, che nel 2018 deve portare in scena per la prima volta un’opera perduta del secolo scorso, “Sortilegio”, tragedia attribuita al drammaturgo Gregorio Martínez Serra. Chi è il vero autore?

La storia che la Montfort ricostruisce è per lo più vera, e annovera personaggi realmente esistiti. Un romanzo denso di atmosfere, che ci immerge nella Parigi di inizio Novecento, della Belle Époque con i suoi fermenti culturali e il primo Moulin Rouge; la Madrid letteraria degli anni Venti e l’esilio durante la guerra civile spagnola. Poi la tragedia del Titanic e delle due guerre mondiali, e tanto altro ancora, compresi gli anni d’oro di Hollywood. Nel corso della sua vita Gregorio Martínez Serra raccolse un successo dopo l’altro e venne a contatto con i personaggi più importanti della sua epoca.
Ma centrale è l’indagine che si dipana strada facendo e mette in primo piano un personaggio poliedrico come quello di Maria de la Lejárraga, morta a 100 anni a Buenos Aires nel 1974. Un secolo di vita in cui è stata maestra, moglie, scrittrice, drammaturga, politica (deputata nella Spagna pre-franchista e poi esiliata), femminista, scopritrice di talenti.
Il suo legame con Gregorio è stato una storia d’amore, lei era quella forte che lo proteggeva come un figlio e gli perdonava tutto; ma ci fu anche il tradimento, sentimentale e professionale. Lui aveva una relazione con l’attrice Catalina Bárcena che gli diede una figlia. Maria lo scoprì, lo lasciò, ma non divorziò mai e si firmò fino all’ultimo María Martínez Serra.
Si è sempre pensato che al massimo avesse solo collaborato alla stesura delle opere del marito.
Invece Vanessa Montfort ha scavato a fondo e scoperto che lui avrebbe scritto ben poco, mentre il genio creativo sarebbe stata Maria. Tant’è che dopo la fine della loro convivenza Gregorio le scrisse continuamente scongiurandola di continuare a scrivere visto che lui non aveva nuovi testi.
Una tesi sostenuta anche da altre autorevoli studiose. Lui fu un punto di riferimento innegabile per il teatro, innovatore nella produzione e nella regia; ma la voce delle sue opere, per lo più, era quella di Maria.
Resta la domanda: come è stato possibile che una donna di tale tempra sia rimasta volutamente nel cono d’ombra del marito e fino all’ultimo non abbia mai pensato di rivendicare la paternità dei suoi scritti, lasciando a Gregorio tutta la gloria?

 

Emuna Elon “La casa sull’acqua” -Guanda- euro 18,00
Emuna Elon è nata a Gerusalemme, è cresciuta tra Israele e New York, ed è docente di letteratura ebraica, editorialista e consigliera del primo ministro israeliano per quanto concerne la condizione femminile.
“La casa sull’acqua” è il suo primo romanzo pubblicato in Italia, e ci viene da augurarci che altri seguano.
La storia che racconta è densa, emozionante e fa riflettere su cosa significhi essere dei sopravvissuti.

Protagonista è Yoel Blum, romanziere di successo, esponente della nuova letteratura ebraica, conosciuto a livello internazionale. Marito, padre e nonno -a volte distaccato affettivamente- uomo realizzato anche se con qualche ossessione, manie, e vuoto nell’anima.
Per la prima volta il tour promozionale lo porta ad Amsterdam, invitato dal suo editore olandese. Yoel arriva con la moglie Bat-Ami, per un ciclo di conferenze. Durante la visita al Museo Ebraico… la folgorazione e l’innesco della storia. Nelle immagini di un filmato di archivio riconosce il padre Eddy -poi morto in un campo di concentramento- e sua madre Sonia, giovanissima con in braccio un bambino biondo…..che non è lui.

Angoscia, dubbi, mistero e un passato di cui non sa nulla, tutto da ricostruire.
Sapeva di essere nato all’ospedale ebraico di Amsterdam, ma poi era cresciuto in Israele con la sorella Nettie e la madre che gli aveva fatto promettere di non tornare mai più in Olanda. Aveva tenuto a mente le parole di Sonia «Ricordati Yoel e non dimenticare: hai una madre, una sorella e hai te stesso. Tutto qui. Il resto non conta».
Ora invece il paese in cui è nato lo chiama con tutta la forza della Storia e della sofferenza dell’Olocausto, al quale è scampato.

Ritorna ad Amsterdam, poco dopo e senza moglie, deciso a indagare il passato e scrivere il libro che lo attende da sempre, quello decisivo, il capolavoro: la storia della sua famiglia e la tragedia del suo popolo. Alloggia in un alberghetto modesto che si affaccia sul quartiere ebraico dove vivevano i Blum. Ingannati dalla finta gentilezza con cui erano stati invitati a iscriversi all’anagrafe cittadina come ebrei e a cucirsi addosso la stella della condanna.
Yoel, giorno dopo giorno percorre le strade. Immagina la casa in cui la giovane Sonia aveva supplicato il marito di nascondersi; e lui ingenuamente aveva risposto «Mi prendono perché sono un medico. Hanno bisogno di medici. Non mi faranno del male». Invece Eddy non tornerà mai più e lei si ritroverà sola con due bambini, in cerca di salvezza.

Emuna Elon ci guida nei meandri della storia, fa rivivere al suo protagonista le tragiche atmosfere del passato: quando si pensava che in Olanda non sarebbe successo quello di cui arrivavano echi dalla Germania.
Invece la storia si è compiuta in tutto il suo orrore e Yoel ricostruisce i rapporti della madre con l’amica Bett, con la dubbia figura del banchiere ebreo de Lange che, anziché aiutare la gente del ghetto, sembra aver deciso la sorte dei suoi simili senza possibilità di appello.
Soprattutto, aiutato anche dalle rivelazioni della sorella e da incontri che fa ad Amsterdam – importante quello con Raphael, uno dei tanti bambini che erano stati nascosti presso famiglie cristiane- ricompone il puzzle complesso grazie al quale riuscirà a conoscere la verità su se stesso.

 

Laura Pezzino “A New York con Patti Smith. La sciamana del Chelsea Hotel”
-Giulio Perrone Editore- euro 15,00

Laura Pezzino è una giovane giornalista decisamente brava e si occupa principalmente di letteratura; interessantissime sono le sue interviste ai principali scrittori contemporanei, non solo italiani. Preparata, multilingue, ci regala preziosi articoli, soprattutto per chi ama leggere e vuol saperne di più sui suoi autori preferiti.
In questo libro -che è una sorta di geo biografia- insegue Patti Smith nei luoghi newyorkesi che ne hanno segnato maggiormente il cammino umano e artistico. Ci guida alla scoperta della Big Apple come era ai tempi in cui la mitica cantante vi mise piede.
Ci appassioniamo a lei giovanissima e senza un soldo che dal New Jersey plana nella città piena di fervore artistico e culturale; sono gli anni Sessanta degli hippies e di una pletora di artisti in erba, alcuni dei quali sfonderanno per diventare veri e propri miti…un esempio? David Bowie.

Laura Pezzino ha una sensibilità tutta particolare nei confronti di questa artista che ha sempre amato la poesia e che non immaginava di diventare una delle cantautrici più talentuose e celebri del XX secolo, ancora adesso sulla breccia a 75 anni.
Nel racconto della giornalista scopriamo l’amore della rockstar per i libri, la lettura e le poesie, trasmessole dalla madre. E non è un caso che Patti Smith abbia lavorato spesso nelle librerie, templi adattissimi a lei.

Poi, tra le altre cose, c’è l’incontro con il geniale e tormentato Robert Mapplethorpe, di cui divenne amante, musa, compagna per un tratto di vita. Tra i due ci fu un sodalizio artistico indissolubile: vissero in stanze minuscole, sempre alle prese con la penuria di soldi, lavoravano sul letto disfatto e pieno di disordine, intrecciavano amuleti. Lui creava le sue installazioni, lei scriveva e componeva. Questo anche quando l’amore era ormai finito.
La Pezzino insegue Patti Smith anche negli anni che scivolano nei Settanta e in una serie di incontri giusti al momento giusto, l’ingresso in mondi destinati a entrare nel mito e nella storia. Come quelli nella Factory di Andy Warhol, Lou Reed, Allen Ginsberg, Jim Carroll ed altri artisti che molto avevano da esprimere.

Tantissime sono le suggestioni in questa ricostruzione della vita, delle svolte, dei topos newyorkesi: primo fra tutti il Chelsea Hotel, uno dei più iconici di New York, che ospitò nomi sacri dell’arte e della cultura.
Altra dote interessante di queste 150 pagine è l’abilità e la piacevole leggerezza con cui Laura Pezzino alterna ricordi personali della sua esperienza entusiasmante nella Grande Mela alla road map della vita di Patti Smith.

 

Sherill Tippins “Chelsea Hotel. Viaggio nel palazzo dei sogni” – EDT- euro 23,00

Questo libro non è recente, è del 2014, però è una pietra miliare nella ricostruzione degli anni d’oro dell’iconico Chelsea Hotel. E’ la storia di un edificio e soprattutto dei leggendari personaggi che abitarono nelle sue stanze.
Un edificio di 12 piani in mattoni rossi e finestre a bow window, situato al 222 della 23esima Ovest, nell’area di Chelsea, a Manhattan.
Fu costruito a fine Ottocento, nel 1884 aprì le sue porte e nelle intenzioni del fondatore doveva essere un progetto cooperativistico secondo le teorie socialiste di Charles Fourier: un esperimento di vita comunitaria che coinvolgesse più nuclei familiari di estrazioni sociali diverse.
L’idea di fondo era quella di farli convivere in un amalgama armonioso in cui tutti dovevano sentirsi a casa, accettati e rispettati pur nelle loro diversità. Soprattutto gli artisti che avrebbero dovuto vivere come in una comunità, condividendo cucina e spazi comuni dedicati per sentirsi una grande famiglia.
Una sorta di isola bohémien nel cuore della Big Apple, una delle città più capitalistiche del mondo.

Poi fu trasformato in hotel e abitato per lo più da artisti destinati a diventare grandi e famosi.
Furono davvero tantissimi…a partire dagli scrittori Mark Twain, Dylan Thomas, William Burroughs, Gregori Corso, e ancora…Arthur Miller e Tennessee Williams. Tra i musicisti transitati nelle stanze del Chelsea Leonard Choen, Janis Joplin, Jimi Hendrix, Joni Mitchell, Patti Smith, Bob Dylan e tanti altri; come pure registi della caratura di Kubrick, Milos Forman, e poi pittori, musicisti e intere generazioni di menti creative.

La giornalista e scrittrice americana Sherill Tippins ha compiuto una mastodontica ricerca, accurata e approfondita, grazie alla quale ha ricostruito la vita degli anni gloriosi del Chelsea e, come derivato imprescindibile, quella di chi in quelle stanze ha creato arte, sogni. Ma anche autodistruzione, libertà al limite del borderline, uso di droghe varie, assortite e pericolose. Tra le sue pareti si sono abbattute inibizioni, consumati amori, ossessioni e incubi, tonnellate di genio e creatività nei più svariati campi.
Ma spesso si è anche infranto il sogno di poter cambiare il mondo attraverso l’arte, si sono sfiorati emarginazione, alienazione e nichilismo. Si giustificava l’autodistruzione con lo stereotipo dell’artista folle. Genio e follia ai massimi livelli.

Nel 2011 l’edificio è stato comprato da una importante società immobiliare newyorkese, ma a noi piace rivedere i suoi tempi dorati e immaginarci la grande Isadora Duncan che danzava per gli amici durante le feste.

Controlli straordinari di polizia a Dora Vanchiglia

Rinvenuti dalla Polizia di Stato oltre 400 grammi di cannabinoidi

 

Lo scorso martedì pomeriggio, personale del Commissariato Dora Vanchiglia, coadiuvato dal Reparto Prevenzione Crimine e dalla Squadra Cinofili, ha svolto un servizio di controllo del territorio nel tratto compreso fra Corso Emilia e Lungo Dora Napoli, che ha portato alla identificazione di 60 persone. Uno dei soggetti controllati è risultato avere a carico il divieto di dimora nel Comune di Torino e pertanto denunciato in merito.

I poliziotti, giunti in prossimità del Ponte Mosca, anche grazie all’aiuto delle unità cinofile, hanno rivenuto alcuni panetti di hashish ed alcuni involucri contenenti marijuana, per un peso complessivo di 450 grammi circa, che sono stati sequestrati a carico di ignoti.

Special Olympics, la torcia il 5 giugno a Torino

AL VIA IL TORCH RUN DEI XXXVII GIOCHI NAZIONALI ESTIVI SPECIAL OLYMPICS DI TORINO 2022

La torcia attraverserà tutta l’Italia prima di accendere il tripode, in occasione della Cerimonia di Apertura allo Stadio Olimpico Grande Torino, il 5 giugno

Che io possa vincere, ma se non riuscissi,

che io possa tentare con tutte le mie forze

Giuramento dell’Atleta Special Olympics

Si è tenuta mercoledì 16 marzo  presso la Sala Oceania del Campus Onu di Torino in Viale Maestri del Lavoro 10, la conferenza stampa di presentazione del Torch Run relativo ai Giochi Nazionali Estivi Special Olympics, in programma a Torino dal 4 al 9 giugno 2022.

La torcia, simbolo originario della volontà di diffusione tra le popolazioni dei valori olimpici, mette in luce il ruolo del gioco e dello sport nella costruzione di comunità inclusive e quest’anno assume un valore di rinascita e di ripartenza dei Giochi Nazionali Special Olympics dopo il lungo periodo di stop forzato dovuto alla pandemia. Il viaggio della torcia prenderà il via il 18 Marzo da Udine, nella Regione che ha ospitato gli ultimi Giochi Nazionali Invernali, e attraverserà tutta Italia con numerose tappe per terminare il suo percorso il 5 giugno a Torino in occasione della Cerimonia di Apertura presso lo Stadio Olimpico Grande Torino. Qui accenderà il tripode, dando il via ufficiale ai XXXVII Giochi Nazionali Estivi e segnando l’inizio di un percorso che porterà la città ad ospitare, nel 2025, i Giochi Mondiali Invernali.

Il Torch Run intende promuovere, ancor prima dell’inizio dei Giochi, i valori fondamentali della coesione e del sentirsi parte integrante di un messaggio globale di inclusione. L’obiettivo è quello di coinvolgere, come parte attiva, istituzioni, scuole e famiglie in tutta Italia e in Piemonte, con particolare riferimento a Torino dove si prevede un grande coinvolgimento della città in occasione dello stesso evento.

#TORniamoINcampO è il claim che accompagnerà i Giochi Nazionali Estivi Special Olympics di Torino, il più grande evento nazionale di sempre dedicato alle persone con disabilità intellettive: saranno oltre 3000, infatti, gli atleti provenienti da tutta Italia che gareggeranno in 20 discipline sportive (atletica leggera, badminton, bocce, bowling, calcio a 5, canottaggio, dragon boat, equitazione, ginnastica artistica e ritmica, indoor rowing, karate, golf, nuoto, nuoto in acque aperte, pallacanestro, pallavolo unificata, rugby, tennis, tennistavolo).

Durante la conferenza stampa sono intervenuti:

Valentina Vezzali (Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega allo sport): «Il riuscito claim #TORniamoINCampO veicola la promessa di lasciarsi alle spalle la pandemia e la volontà di ricominciare insieme sottolineando l’importanza del gruppo. Questo messaggio interpreta al meglio lo spirito olimpico e il potere dello sport di valorizzare le peculiarità degli individui e di superare gli stereotipi e i pregiudizi».

Erika Stefani (Ministro per le Disabilità): «L’inclusione, la comprensione e il confronto trovano nello sport un poderoso acceleratore e catalizzatore. Per questo, ogni iniziativa va promossa e pubblicizzata anche con l’obiettivo di infondere coraggio e speranza a tutte le persone con disabilità che, per motivi diversi, hanno più difficoltà a svolgere questo tipo di attività».

Rossano Sasso (Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca): «Il vincolo di amicizia che ci lega a Special Olympics è dimostrato dalle tante occasioni di condivisione vissute nel tempo e dal Protocollo di Intesa attualmente in fase di rinnovo. Durante la pandemia non avete mai fatto sentire da soli i vostri atleti e la speranza è quella, dopo la cessazione dello stato di emergenza il prossimo 31 marzo, di tornare alla normalità; il Torch Run rappresenta un simbolo di buon auspicio e di pace».

Andrea Costa (Sottosegretario di Stato al Ministero della Salute): «Siamo grati a Special Olympics per il lavoro straordinario fatto in questi anni anche grazie al contributo fondamentale dei volontari e delle famiglie. L’edizione 2022 dei Giochi Nazionali è importantissima perché segna il ritorno alla normalità dopo due anni difficili in cui l’attività sportiva ha pagato un caro prezzo: lo sport promuove i valori fondamentali dell’inclusione e della socializzazione, riprendere in presenza è un segno di speranza».

Giovanni Malagò (Presidente del CONI): «Il CONI, considerati i percorsi di sostegno e promozione portati avanti nel corso del tempo, è da sempre vicino a questo meraviglioso mondo e ci sarà sempre con grandissimo rispetto: ricordo che Special Olympics fa parte degli organismi sportivi e del Consiglio Nazionale del Comitato Olimpico Italiano, oltre a essere riconosciuta come associazione benemerita. Il Torch Run dei Giochi Nazionali porterà l’Italia, il Piemonte e Torino a essere protagoniste di un messaggio diverso che nessuno meglio di voi può rappresentare».

Vito Cozzoli (Presidente di Sport e Salute): «La rete delle associazioni sportive garantisce un presidio sociale e civile fondamentale: l’attività di Special Olympics, a proposito, dà un contributo straordinario alla vita delle persone con diverse tipologie di fragilità perché lo sport garantisce spazio per tutti anche attraverso una rete ampia come la vostra. Il Torch Run è un monito di speranza».

Andrea Spezzano (Atleta Special Olympics): «Grazie a Special Olympics pratico nuoto, atletica e ciclismo: il mio sogno è quello di gareggiare nel triathlon in una gara a livello internazionale. Lo sport mi trasmette tantissime emozioni, la fatica e il tifo del pubblico sono gli aspetti che mi permettono di credere di più in me stesso».

Maria Grazia Grippo (Presidente del Consiglio Comunale della Città di Torino): «Torino è una città che da sempre si riconosce in uno sport che sia per tutte e per tutti, vetrina del talento ma anche opportunità quotidiana di benessere psicofisico, di inclusione sociale e valorizzazione delle diversità. C’è poi un innegabile messaggio di speranza nel viaggio della torcia, un messaggio che in un tempo di dolore e di assurde divisioni ostinatamente unisce e ci sprona a guardare avanti».

Manuela Lavazza (Vice-Presidente Special Olympics Italia): «La torcia porta con sé un forte messaggio di pace. A rappresentare le bandiere sono le persone e quelle che fanno parte di Special Olympics includono tutte le sfumature di colori perché nel progetto che il nostro Movimento porta avanti c’è spazio per tutti. Il Torch Run, in questo senso, è l’inizio di un percorso che caratterizzerà Torino nel prossimo triennio, simbolicamente, quale capitale dell’inclusione. Percorso di un viaggio iniziato molti anni fa grazie ad un grande lavoro sul territorio e che culminerà con la realizzazione dei Giochi Mondiali Invernali 2025».

Daniele Frongia (Delegato del Ministro delle Politiche Giovanili Fabiana Dadone): «Il percorso del Torch Run in giro per l’Italia significa molto e trasmette grandissime emozioni anche a noi perché finalmente si torna in presenza, segnale importante per tutto il movimento e per le famiglie che ne fanno parte».

Alberto Cirio (Presidente della Regione Piemonte): «La Regione Piemonte è onorata e orgogliosa di ospitare una manifestazione che si potrà svolgersi in assoluta sicurezza. Le risorse utilizzate per la sua organizzazione non rappresentano una spesa ma un investimento che ha una bontà di destinazione di livello superiore e sarà in grado di portare sul territorio, oltre a notorietà, immagine e comunicazione, anche un grande valore etico che si aggiunge a quello sportivo. Questo modello di eccellenza si sposta in pieno con la nostra filosofia di governo e l’ammirazione che proviamo nei confronti di questi atleti è altissima».

I Giochi Nazionali Estivi Special Olympics di Torino 2022 sono sostenuti da Coca-Cola Foundation, Mitsubishi Electric – Filiale Italiana, iZilove Foundation, Toyota, Otis e Miniconf.

Le Torce sono state realizzate per Special Olympics da Bonino Carding Machines Srl

Questa attività è realizzata anche con il contributo di cui alla legge 208/15