ilTorinese

27 marzo 1988, esordio di Maldini in Nazionale

Accadde Oggi 

Una data entrata nella storia del calcio italiano per l’esordio in Nazionale di uno dei difensori più forti di tutta la storia del football: Paolo Maldini, che in questo giorno di 34 anni fa debuttò con la maglia azzurra in un’amichevole contro la Jugoslavia. partita, che si disputò a Spalato e terminò 1-1.Fu Azeglio Vicini a far esordire il giovane 19 enne del Milan, la prima delle 126 gare disputate in azzurro, di cui ben 74 da capitano: numeri che piazzano Maldini al terzo posto sia nella classifica dei giocatori con più presenze in totale che in quella con più presenze con la fascia al braccio.Davanti a lui solo Buffon con 176 presenze e Cannavaro con 136. Enzo Grassano

La riattivazione della Asti-Chivasso, una grande opportunità

IARETTI: “IMPORTANTE COINVOLGERE ANCHE LA VALCERRINA ALESSANDRINA’’

La riattivazione della tratta ferroviaria tra Chivasso ed Asti non deve essere per il territorio soltanto fatta con una funzione turistica o per fare viaggiare i treni storici, ma deve essere un’opportunità in un’accezione più ampia per  favorire la mobilità dei cittadini delle colline del Chivassese e dell’Astigiano.

Questa impostazione ha trovato concordi la pluralità dei partecipanti al convegno che si è svolto sabato mattina nella sala del consiglio comunale di Chivasso, organizzato dal circolo La Nostra Collina e dal Comis-Coordinamento mobilità integrata e sostenibile. Con il coordinamento dei lavori del moderatore Renato Dutto del circolo La Nostra Collina, si sono susseguiti i vari interventi, essendo presenti diversi amministratori ed associazioni del territorio interessato, direttamente ed indirettamente, dalla tratta. L’importanza di Chivasso come nodo ferroviario (cui afferiscono la linea di collegamento con Ivrea, quella con Casale Monferrato e la Torino-Milano, oltre a quella con Asti sospesa nel 2012) è stata ricordata dal sindaco Claudio Castello. Poi è seguito il contributo di Fulvio Bellora, responsabile del Comis. Il direttore generale della Fondazione Fs italiane, Luigi Cantamessa, da remoto, è stato particolarmente seguito ed apprezzato in virtù dell’impegno che ha portato non solo a liberare la tratta dai rovi che la infestavano e che presto potrà ospitare treni storici e turistici. Il deputato Carlo Giacometto ha ripercorso il cammino che ha portato ai risultati odierni evidenziando che ‘occorre una visio se di vuole dare una vocazione ai comuni interni. Il consigliere regionale Gianluca Gavazza ha ricordato tutto il suo impegno per la riattivazione della tratta, mentre l’altro consigliere regionale Alberto Avetta ha evidenziato che si può partire anche da punti di vista diversi ma avere obiettivi comuni. Dal canto suo il vice presidente regionale di Legambiente, Angelo Porta ha ricordato che l’Italia è sotto procedura di infrazione perché non sono diminuite le percentuali di Pm 10 nei limiti previsti e la via soluzione è quella di privilegiare il trasporto collettivo. Un’analisi della tratta è stata fatta dal tecnico dei trasporti e volontario dei treni storici, Massimo Veneroni: necessità di un servizio stabile tutti i giorni, frequenza almeno ogni 2 ore, favorire le attività commerciali. Sonia Cambursano, consigliere delegato allo sviluppo economico ed al turismo della Città Metropolitana di Torino ha sottolineato l’importanza dell’intervento ricordando che i problemi ferroviari riguardano anche il Canavese. All’incontro erano presenti anche esponenti del mondo amministrativo e del volontariato astigiano e della Valcerrina, come i sindaci di Aramengo, Giuseppe Marchese, di Robella, Andrea Gavosto, di Cavagnolo, Andrea Gavazza (in remoto per tutta la durata) di Brozolo, Giovanni Demichelis che ha annunciato come nel suo comune verrà allestita una mostra sulla linea quando ci sarà la prima corsa del treno storico/turistico (che è prevista probabilmente per il prossimo mese di giugno), mentre Francesco Ciravegna del ‘Il Trabucco’ di Montiglio Monferrato ha ricordato l’impegno della sua associazione per la promozione del territorio e la proposta di mercatini – vetrine – esposizioni nelle stazioni. Massimo Iaretti, consigliere comunale di Villamiroglio e consigliere con delega al turismo dell’Unione dei Comuni della Valcerrina ha sottolineato che ‘questa iniziativa riguarda anche i comuni dell’alessandrino, pur se non toccati territorialmente, lo sono indirettamente per la vicinanza e gli uni e gli altri potrebbero avere dei benefici di ricaduta’. Per questo presenterà a breve una mozione di sostegno nell’Unione.

9 Miglia Alladiese: una storia in continuo crescendo

E’ una storia breve ma che racconta già tanto, quella della 9 Miglia Alladiese che il prossimo 8 maggio vivrà la sua quinta edizione. Una manifestazione cresciuta esponenzialmente in breve tempo tanto che c’è da chiedersi a che punto sarebbe se non ci fosse stato di mezzo il Covid, che ha impedito la sua disputa nel 2020. Lo scorso anno però il ritorno è stato salutato da numeri clamorosi, sia di partecipazione, con ben 483 arrivati, sia dal punto di vista qualitativo, con i record stabiliti da René Cuneaz in 46’52” e dall’etiope Addisalem Belay Tegegn in 51’27”.
Ripercorrendo le edizioni precedenti, si nota innanzitutto che la scelta di allestire la corsa su 15 km, distanza poco praticata in Italia ma che all’estero ha molti cultori, soprattutto in Olanda e nei Paesi di lingua inglese, ha subito pagato, considerando che sin dalla sua prima uscita nel 2017 si è subito viaggiato ben oltre i 300 arrivati. In campo maschile nel corso degli anni i vincitori sono sempre cambiati, dallo specialista della corsa in montagna Juan David Orozco Sanchez passando per Paolo Boggio, Darki Viel fino appunto a Cuneaz. Fra le donne, dopo l’iniziale successo di Alessandra Bresciani, c’è stata la doppietta della “padrona di casa” Melissa Peretti, per arrivare al trionfo della Tegegn.
Mentre si va componendo giorno dopo giorno anche il cast dei partecipanti, è già chiaro che i due primati verranno messi fortemente a rischio anche perché il ricco montepremi fa gola a molti protagonisti di primo piano della scena nazionale e non solo. Il percorso è veloce ma impegnativo, adatto al conseguimento del proprio primato personale e soprattutto molto utile per fare un test in vista di una successiva mezza maratona o per una prova di mezzofondo su pista.
Epicentro della gara sarà il centro di Aglié, piccolo e bellissimo borgo torinese da dove verrà dato il via alle ore 9:45 dalla Strada per Bairo, proprio di fronte al Salone Comunale Arch.Franco Paglia dove si svolgeranno tutte le operazioni di prepartenza. Iscrizioni a quota fissa, al costo di 18 euro con chiusura improrogabile fissata per il 5 maggio e ad Aglié puntano fortemente a valicare quota 500. A fine gara torna il pasta party, anzi il Pranzo del Podista, al costo di 10 euro: le prenotazioni sono disponibili sul sito della società organizzatrice.
Per informazioni: Asd Team Peretti, tel. 333.3500566, www.teamperetti.it

Il 64% degli acquirenti in arrivo da fuori città viene dalla provincia

L’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa ha analizzato le compravendite realizzate nel 2021 attraverso le proprie agenzie attive nel comune di Torino. L’obiettivo della ricerca è quello di capire da dove arrivano gli acquirenti che comprano nel capoluogo piemontese e quali sono le loro scelte.

Nel 2021 l’85,4% delle persone che ha comprato casa a Torino ha cittadinanza italiana, mentre nel 14,6% dei casi si tratta di stranieri (comunitari ed extracomunitari). Nonostante la pandemia, negli ultimi anni la percentuale di acquisto da parte di stranieri è in crescita, nel 2019 infatti si fermava all’11,5% e nel 2020 al 12,2%. A Torino la percentuale di acquisto da parte di stranieri è più alta se confrontata con quella di altre grandi città italiane: ad esempio a Milano la quota di acquirenti stranieri si ferma al 7,9%, mentre a Roma la percentuale è ancora più bassa e si attesta al 5,0%.

Per quanto riguarda gli acquirenti italiani, chi compra a Torino nel 77,2% dei casi è già residente in città, il 14,6% arriva dalla provincia di Torino e l’8,2% proviene da altre province e da altre regioni. Si tratta di percentuali molto simili a quelle registrate un anno fa, con una lieve diminuzione della percentuale di coloro che arrivano dalla provincia di Torino, si passa infatti dal 15,4% all’attuale 14,6%.

Prendendo in considerazione solo gli acquirenti in arrivo da fuori città risulta che il 64,1% di questi arriva dalla provincia di Torino, il 21,8% arriva da altre province del Piemonte, mentre nel 14,1% dei casi si tratta di persone in arrivo da altre regioni italiane. Da segnalare un aumento della percentuale di acquirenti in arrivo dalle province Piemontesi, con la provincia di Cuneo in testa a questa classifica.

Chi arriva a Torino per comprare casa proviene soprattutto da comuni del Nord Italia (più di 3 compravendite su 4), mentre arriva dal Sud Italia quasi il 22% degli acquirenti.

L’analisi poi si sofferma sul motivo dell’acquisto da parte di chi proviene da fuori città: nel 2021 il 33,6% di queste compravendite riguardano l’investimento, mentre nel 66,4% dei casi si tratta di acquisti di abitazione principale. La percentuale di acquisti per investimento risulta in calo sia rispetto al 2019 sia rispetto al 2020.

Fonte: Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa

La politica estera decisiva per le coalizioni

Com’era facile prevedere e pensare, la politica estera è destinata a ritornare decisiva e determinante per la costruzione delle future alleanze e coalizioni politiche. Anche e soprattutto nel nostro paese. Certo, arriviamo da una stagione dove la definizione delle alleanze era dettata dai dogmi del populismo e dell’antipolitica. E, di conseguenza, tutto ciò che è stato costruito, pianificato e gestito in questi ultimi anni è stato il frutto di una deriva politica dove proprio la politica estera è stata sacrificata sull’altare nel “nulla della politica”, per dirla con Mino Martinazzoli. E i risultati concreti li abbiamo registrati non solo prendendo atto della fragilità delle coalizioni nate dopo il risultato elettorale del marzo 2018 ma anche, e soprattutto, dalla sostanziale assenza di un progetto politico che fosse capace di orientare e condizionare il ruolo dell’Italia nello scacchiere europeo ed internazionale. E i comportamenti concreti e specifici dei due partiti che in questi hanno dominato e caratterizzato la politica italiana è emerso in tutta la sua contraddizione in questo drammatico conflitto bellico. È appena sufficiente osservare ciò che capita all’interno dei 5 stelle per rendersene conto. La bilancia oscilla tra l’antica amicizia con la Russia di Putin, sbandierata e urlata in più occasioni e il solito comportamento, ormai quasi scontato, trasformistico ed opportunistico di chi, all’interno di quel soggetto politico, ricopre ruoli di governo. Insomma, sulla politica estera manca una bussola. Ovvero, manca la bussola che permette ad un partito di indicare una strada e al paese una direttrice di marcia coerente e credibile. La stessa cosa la si può evincere guardando la strategia della Lega salviniana. Dal sovranismo e dalla profonda amicizia politica con l’autocrate russo ad una politica della pace che assomiglia più agli ultimi sussulti del pacifismo nostrano che non ad una reale ed autentica politica estera fatta di alleanze, accordi, mediazioni e costruzione di rapporti all’insegna di una politica estera credibile, coerente e possibilmente anche seria. Cioè non sottoposta a continui sbandamenti e a repentini cambi di orizzonte dettati, il più delle volte, solo e soltanto dai sondaggi. Anche perchè se c’è un settore che non può essere sottoposto alle leggi dei sondaggi d’opinione questo è proprio il comparto della “politica estera”. Ma, del resto, e al netto del cambiamento profondo dell’epoca storica in cui viviamo rispetto al passato, anche solo recente, vi immaginate i grandi statisti del passato che hanno ricoperto l’incarico di Ministro degli Esteri nel corso degli anni sottoporre la propria politica estera ai sondaggi di opinione? O i grandi partiti del passato che potessero governare senza un chiaro indirizzo di politica estera?. Quella era, come tutti sappiamo, la stella polare che condizionava e caratterizzava quei partiti popolari e di massa. E, di conseguenza, la politica di un intero paese.
Ecco perchè, anche e soprattutto in vista delle prossime elezioni politiche, è altresì indispensabile e necessario individuare nella politica estera l’elemento decisivo capace di qualificare un progetto politico e un programma di governo. Se il tempo di un ridicolo populismo e di un grottesco sovranismo è giunto al capolinea, adesso lo si deve dimostrare con i fatti e non più con il battutismo televisivo o i tweet da tastiera. Governare, soprattutto dopo questa drammatica guerra, è altra cosa. Servono partiti veri e leader capaci e riconosciuti. “L’uno vale uno” può essere tranquillamente archiviato e rispedito al mittente.

Giorgio Merlo

Profughi ucraini, mezzi pubblici gratis entro i 5 giorni dall’arrivo

La Regione Piemonte ha stabilito che  per i profughi ucraini sul fronte dei trasporti, sarà garantito insieme alle aziende del trasporto pubblico  l’uso gratuito di bus, tram, e metro entro i primi cinque giorni dal loro ingresso in Italia.

La facilitazione si aggiunge a quella che prevede per  gli ucraini in fuga dalla guerra di poter  viaggiare gratis sui treni Intercity, Eurocity e Regionali per raggiungere il primo luogo di destinazione o di accoglienza.

Doppio appuntamento a Torino con Liliam Thuram per parlare di discriminazione

Lunedì 28 marzo al Sermig e martedì 29 marzo al Liceo D’Azeglio con le scuole

Lilian Thuram, ex campione del mondo con la Francia, mitico difensore di Juventus e Barcellona, ha scritto il suo terzo libro sui fondamenti del razzismo, Il pensiero bianco (add editore, pagg. 288, € 18), uscito l’8 settembre e già presentato, davanti a un folto pubblico, al Salone del libro ad ottobre in compagnia di Claudio Marchisio e Gabriella Nobile, fondatrice dell’Associazione Mamme per la pelle. Lunedì 28 marzo alle ore 18.00 al Sermig – Arsenale della Pace, Thuram presenterà il suo libro con Mauro Berruto, già CT della Nazionale di pallavolo maschile dell’Italia e scrittore e nella mattina di martedì 29 marzo, alle ore 10.00, incontrerà i gli studenti del Liceo Classico D’Azeglio, in collegamento streaming con le scuole di Torino Rete Libri, in dialogo con lo scrittore e antropologo Marco Aime. Entrambe le iniziative sono organizzate in collaborazione con il Salone Internazionale del Libro di Torino e con Torino Rete Libri nell’ambito del Salone Off 365.
Ne Il pensiero bianco Thuram parte da alcuni interrogativi che hanno radici lontane: Che cosa vuol dire essere bianco? E se invece di un colore della pelle indicasse un modo di pensare? Diventare bianco, non è forse imparare a pensare a sé stesso come dominante? Quando si parla di razzismo, il nostro sguardo si rivolge alle persone discriminate, mentre dovremmo guardare alle persone che da queste discriminazioni traggono vantaggio. A partire da questi interrogativi Thuram spiega come è nato e come funziona il pensiero bianco, come dilaga e come divide, portando il lettore a prendere coscienza del modo di definirci e dei pregiudizi storici e culturali vissuti quotidianamente. Per cambiare la realtà, spesso si tratta principalmente di diventare consapevoli di abitudini culturali sbagliate, di cambiare punto di vista e provare ad essere umani. E le istituzioni non dovrebbero mai smettere di sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi legati alle razzismo, a partire dalle scuole e dagli stadi. Un volume dal taglio storico, filosofico e con un’articolata bibliografia di venti pagine.
Lilian Thuram nel 2008 ha creato la fondazione Éducation contre le racisme, pour l’égalité. È stato commissario generale della mostra Exhibitions. L’invention du sauvage, al Museo del Quai-Branly. Ha ricevuto la laurea honoris causa in scienze umane dall’Università di Stoccolma e di Stirling (Scozia). Con add editore, oltre a Il pensiero bianco, ha pubblicato Le mie stelle nere e Per l’uguaglianza. In una vita precedente è stato un importante giocatore internazionale, campione del mondo nel 1998 e campione europeo nel 2000, oltre a molti altri riconoscimenti in altre squadre. In Italia ha giocato nel Parma e nella Juventus.
Mauro Berruto, nato nel 1969 a Torino, dove si è laureato in Filosofia, è stato Commissario Tecnico della Nazionale Maschile Italiana di pallavolo dal 2010 al 2015, vincendo sette medaglie in varie competizioni internazionali, fra le quali quella di bronzo ai Giochi Olimpici di Londra 2012. Autore di due romanzi e di uno spettacolo teatrale, opinionista televisivo per La Domenica Sportiva e Dribbling su Rai2, editorialista per il quotidiano «Avvenire» e «Il Foglio», è stato anche l’Amministratore delegato della Scuola Holden di Torino, fondata da Alessandro Baricco.
Marco Aime (Torino 1956) insegna antropologia culturale presso l’Università di Genova. Tra i suoi libri: Eccessi di culture, L’altro e l’altrove. Antropologia, geografia e turismo, La fatica di diventare grandi, Contro il razzismo, Invecchiano solo gli altri (Einaudi); Comunità (il Mulino); Gina (Ponte alle Grazie). Per add editore ha tradotto e introdotto l’Atlante delle frontiere, di Bruno Tertrais e Delphine Papin.

Giuliana Prestipino

Per prenotare l’evento del 28 marzo al Sermig – eventbrite https://bit.ly/3uewxXn
Per informazioni – info@addeditore.it

118, oltre 140 mila interventi l’anno in Piemonte

L’assessore regionale alla Sanità Luigi Genesio Icardi è intervenuto in piazza Galimberti a Cuneo, in occasione dei festeggiamenti per il trentennale del sistema di emergenza 118 del Piemonte.

“In 30 anni il miglioramento è stato continuo e il sistema di soccorso piemontese è stato pioniere in Italia, poi imitato nel resto del Paese. Siete l’orgoglio della sanità piemontese e siete stati straordinari nei due anni di pandemia”, ha detto l’assessore. Presenti  i volontari delle tre grandi associazioni Croce Rossa, Anpas, Misericordie, vigili del fuoco, soccorso alpino, protezione civile, e le forze dell’ordine. Il 118   in Piemonte effettua oltre 440 mila interventi l’anno.

Mobilità sostenibile, la Regione incentiva il trasporto pubblico dei  dipendenti delle imprese e degli  enti 

 

La misura, che ha una dotazione finanziaria di 3 milioni e 600mila euro, prevede il cofinanziamento regionale per l’acquisto di abbonamenti annuali. Marnati: “Risanamento e tutela della qualità dell’aria è il nostro obiettivo prioritario”. Gabusi: “Stiamo facendo lavoro di squadra per incentivare l’uso dei mezzi pubblici”

La Regione al fianco di imprese ed enti pubblici del territorio piemontese per incentivare i rispettivi dipendenti ad utilizzare i mezzi del trasporto pubblico locale per gli spostamenti da casa al posto di lavoro, attraverso un cofinanziamento per l’acquisto di abbonamenti annuali.

Nella sostanza, per il dipendente di imprese o enti pubblici, con sede sul territorio regionale, che abbiano già nominato un mobility manager e siano dotati di un piano spostamenti casa-lavoro, e che aderiranno alla misura messa in campo dalla Regione, la scelta di usufruire di un mezzo pubblico per recarsi al lavoro comporterà un risparmio di almeno il 50% sul costo dell’abbonamento annuale, derivato dal cofinanziamento regionale, nella misura del 30% e di almeno del 20% dell’impresa o dell’ente.

Una misura che si inquadra nell’ambito delle azioni per il miglioramento della qualità dell’aria e delle politiche per la mobilità sostenibile e che si assomma a quelle già messe in atto, con la finalità di disincentivare l’utilizzo dell’auto privata specialmente nei mesi invernali quando le condizioni meteorologiche sono più favorevoli all’accumulo di inquinanti.

“Il risanamento e la tutela della qualità dell’aria – commenta l’assessore all’Ambiente Matteo Marnati – tenuto conto delle importanti implicazioni sulla salute dei cittadini e sull’ambiente, è per noi un obiettivo prioritario. Inoltre, la mobilità urbana, che rappresenta un fattore di crescita e di occupazione, è un presupposto indispensabile per una politica di sviluppo sostenibile”

“Stiamo facendo un lavoro di squadra – aggiunge l’assessore ai Trasporti, Marco Gabusi– per incentivare l’uso dei mezzi pubblici e questa misura dimostra come, nonostante i due anni difficili pesantemente segnati dalla pandemia, abbiamo avuto la capacità di programmare le nostre azioni”

La misura, che ha una dotazione finanziaria pari a circa 3 milioni e 600mila euro, si fonda su due tipologie di interventi, che si esauriscono nell’anno in corso: la prima, quella principale, cui è riservata la maggior parte delle risorse finanziarie,  è rivolta ai datori di lavoro, privati e pubblici, per le sedi aziendali sul territorio regionale, e prevede un cofinanziamento regionale pari al 30% del costo dell’abbonamento annuale dei loro dipendenti; all’azienda o ente che aderisce alla misura spetterà coprire almeno il 20% del costo dell’abbonamento del dipendente, che è il beneficiario ultimo e unico dell’iniziativa.

L’altro intervento, che poggia su una dotazione finanziaria di 40mila euro, prevede invece l’organizzazione di corsi di formazione, con finanziamento regionale, sul tema del mobility management e della mobilità elettrica, rivolti alla formazione dei mobility manager pubblici, privati e scolastici da svolgere sul territorio piemontese nell’anno in corso.

Coordinamento Consiglieri regionali Ali: “Appello al Ministro Speranza

“Per una sanità pubblica più forte e moderna”

Per il Piemonte interviene il Presidente del Gruppo Pd Raffaele Gallo

25 marzo 2022 – Si è riunito a Firenze,il Coordinamento dei Consigli regionali di Ali (Lega delle Autonomie Locali). Per il Piemonte è intervenuto il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo.

“L’Assemblea annuale di Ali è stata l’occasione per affrontare il tema delicato e di fondamentale importanza della sanità nelle nostre Regioni, con particolare riguardo alle difficoltà che persistono nelle aree interne e nei piccoli Comuni, a partire dalla carenza dei medici di base e di personale sanitario. La proposta lanciata dal Presidente nazionale di Ali Matteo Ricci di istituire nei territori lo psicologo di base va nella giusta direzione”. Così Micaela Fanelli, Vicepresidente nazionale Ali e Responsabile del Coordinamento dei Consiglieri Regionali Ali.

“Tante sono le sfide che ci attendono – ha precisato il Presidente del Gruppo PD in Consiglio regionale Raffaele Gallo – e che non possiamo permetterci di perdere: stabilizzazione e incremento del personale che deve essere formato, correttamente retribuito e messo nelle condizioni di poter svolgere il proprio lavoro nel modo migliore, abbattimento delle liste di attesa che potrà essere ottenuto soltanto attraverso il potenziamento degli organici, ospedali più efficienti e meglio organizzati per un’offerta sanitaria territoriale più attenta, maggiore attenzione alla prevenzione, più investimenti nelle professioni sanitarie e nell’innovazione tecnologica in medicina. La pandemia ci ha mostrato l’importanza del nostro sistema sanitario e la necessità di continuare a investire su un sistema sanitario pubblico, universale e accessibile a tutti, che deve essere adeguato, tuttavia, alle nuove condizioni”.

La pandemia da Covid19 ha evidenziato la necessità di potenziare e adeguare alle richieste che provengono dalla società il comparto sanitario. Non sarà possibile cogliere appieno tutte le opportunità che il PNRR fornirà senza prevedere una corposa integrazione di professionalità tecniche e amministrative qualificate, che rinforzino le strutture di ASL e ASO. Perché questi obiettivi possano essere raggiunti, il Coordinamento dei Consiglieri regionali Ali fa appello al Ministro della Sanità Roberto Speranza e al Governo perché attraverso un rafforzamento del finanziamento nazionale la sanità pubblica possa essere rilanciata e potenziata.

Il Coordinamento porterà avanti nei prossimi mesi azioni e proposte di legge coordinate tra i vari livelli di governo, con particolare attenzione ai temi e ai lavori della Conferenza delle Regioni, per mettere a rete amministratori e comunità. Sono tante le sfide che abbiamo davanti, non solo in ambito sanitario, sulla transizione energetica ad esempio lanceremo azioni comuni e coordinate per una massima attenzione al consumo del suolo e sfruttamento intensivo delle nostre terre per scorretto utilizzo di fonti energetiche. La transazione energetica richiede di raccogliere le sfide in modo sostenibile.