ilTorinese

“Invito a Pompei”: Palazzo Madama, lo svelamento di due capolavori dell’ormai prossima mostra

 

Un piccolo, ma prezioso, anticipo. Un “assaggio”, tanto per rendere più frizzantina l’attesa. In occasione, infatti, della grande mostra “Invito a Pompei” che Palazzo Madama, in collaborazione con il “Parco Archeologico di Pompei”, ospiterà nella maestosa seicentesca Sala del Senato, dal prossimo 8 aprile fino al 22 agosto, questa mattina (venerdì 25 marzo) nel Museo Civico d’Arte Antica di piazza Castello si sono aperte le porte alle prime due casse contenenti le prime due opere da collocarsi nel formidabile percorso espositivo che, a breve, ci condurrà negli ambienti più rappresentativi delle più lussuose case della Pompei del I secolo d. C. Quali, dunque, i capolavori che, alla presenza delle varie autorità sono arrivati in anteprima sotto la Mole? Meraviglia delle meraviglie, un “Mosaico con delfino di ambiente termale (tepidarium)”, risalente al 50-79 d. C appartenente alla “villa della Pisanella” di Boscoreale e una “Parete affrescata con pittura da giardino” del 25-50 d.C. in arrivo dalla “Casa del Bracciale d’oro” di Pompei.

Il quartiere termale della “villa della Pisanella”, una delle più note dell’area vesuviana grazie al prezioso servizio di argenteria (oggi al Louvre), aveva tre ambienti decorati in opus tessellatum bianco/nero con animali marini, secondo una moda diffusa dalla metà del I sec d.C. Il delfino è un animale spesso raffigurato in ambienti termali e rientra nel tiaso marino. Il corpo allungato, quasi serpentiforme, mostra una commistione tra l’ambiente marino e quello palustre.

L’affresco con pittura da giardino, proveniente dalla “Casa del Bracciale d’oro” è invece la parete di fondo dell’ “oecus”, il grande salone da ricevimento di una casa dell’élite pompeiana. Il giardino lussureggiante con diversi tipi di piante e uccelli, che in natura non potrebbero coesistere, è una rappresentazione immaginaria, che risponde alla moda nata a Roma nella sala ipogea della “Villa di Livia”. L’origine è da cercare nelle correnti paesistiche della pittura alessandrina diffuse in Lazio e Campania da botteghe di pittori, che in età augustea avevano lavorato per la committenza imperiale.


Con la mostra “Invito a Pompei” la  “domus romana”, per la prima volta a Torino, accoglierà i visitatori nell’intimità domestica, mostrando la normalità della vita quotidiana alle pendici del Vesuvio. Un tuffo nel passato, per aggirarsi negli ambienti in cui l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. spense d’un colpo la vita dei suoi abitanti. “La Pompei di oggi non è che lo scheletro della città antica, prosciugata di ogni forma di vita dalla calamità naturale e svuotata di quegli oggetti che consentirebbero di immaginarla così com’era”. Esposti in Palazzo Madama sarà possibile ammirare una ricca selezione di oltre 120 opere (fra arredi, statue, gioielli, bronzi, vetri e apparati decorativi) presentate in un itinerario tra gli spazi domestici (l’atrio, il triclinio, il peristilio con il giardino, le stanze da letto), che termina con i drammatici calchi di alcune vittime.

g.m.

Nelle foto:

–       Lo svelamento delle prime due opere; Ph. Perottino

–       “Pavimento con delfino di ambiente termale (Tepidarium)”, Mosaico, villa della Pisanella, Boscoreale, 50-79 d. C.

–       “Parete con pittura da giardino”, Affresco, Casa del Bracciale d’oro, Pompei VI 17, 42, 25-50 d. C.

Lella Lombardi e le rivoluzionarie del motorsport

L’AUTOMOTIVE A TORINO / 9


Sabato 26 marzo
il MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile presenterà, nel giorno del compleanno della pilota piemontese Lella Lombardi, il documentario “Beyond Driven.

Lella Lombardi and the women of formula racing”, di Riyaana Hartley e Vincent Tran per omaggiare le donne che hanno rivoluzionato con tenacia e determinazione la storia del motorsport.

Lella Lombardi esordì in Formula 1 il 20 luglio 1974 nel Gran Premio di Gran Bretagna, sul circuito di Brands Hatch, al volante di una Brabham BT42 motorizzata Ford Cosworth DFV del team Allied Polymer Group, realizzando in prova il 29° tempo, non sufficiente per qualificarsi al via. Ma fu il Gran Premio di Spagna, sul Circuito del Monjüic, che consegnò Lella Lombardi alla storia della Formula 1, arrivando prima e fino ad oggi unica donna a conquistare punti in F1. In totale la Lombardi partecipò a 17 Gran Premio, riuscendo a prendere il via 12 volte – 1 piazzamento in zona punti; 6 piazzamenti; 5 ritiri – e percorrendo 363 giri.

Presentato a Cannes nel 2019, Beyond Driven. Lella Lombardi and the women of formula racing racconta la storia e raccoglie le testimonianze di Lella Lombardi e delle sue colleghe Desiré Wilson, Divina Galica e Giovanna Amati. A queste pilote che hanno fatto la storia del motosport femminile, si affiancano quelle di nuova generazione, quali Carmen Jordà, Alice Powell, Beitske Visser, le sorelle Anna e Hamda Al Qubaisi e Tatiana Caderòn. Novanta minuti per scoprire la carriera di donne che hanno rivoluzionato e che rivoluzionano l’automobilismo.


La proiezione si svolgerà nell’Auditorium del MAUTO alle ore 16.30 e sarà introdotta da un breve talk condotto da Claudia Peroni, pilota di rally e giornalista sportiva. Interverranno Patrizia Lombardi, nipote di Lella Lombardi, professoressa ordinaria in Valutazione economica dei progetti e Vicedirettrice alla sostenibilità del Politecnico di Torino; Marco Francesco Ardemagni del Team H2politO – Politecnico di Torino; Team Giovanni Frera – CEO BEWE SRL e Tino Valdenassi, Sindaco di Frugarolo. L’ingresso è libero fino a esaurimento dei posti disponibili e per prenotare scrivere una mail a prenotazioni@museoauto.it

Giulia De Sanctis

 Giachino: mobilità sostenibile, lavoro e crescita sono le priorità

 Mobilità sostenibile, Lavoro e Crescita devono essere due priorità che vengono insieme, questo il primo commento di MINO GIACHINO già sottosegretario ai trasporti  che partecipa al convegno nazionale della CGIL.

 
Ogni scelta che penalizzasse la crescita e il lavoro non è positiva ne per il Paese ne soprattutto per Torino.
L’elettrico è una prospettiva importante ma non l’unica verso la crescita sostenibile. La crescita è una priorità per il nostro Paese e per Torino, in declino da venticinque anni. Dobbiamo difendere il settore automotive per difendere il lavoro e per difendere Torino. Abbiamo bisogno di una politica industriale del settore auto e conto molto , dopo la grave dimenticanza della Legge Finanziaria , sui nuovi stanziamenti decisi da Giorgetti (che hanno stupito per la loro entità molto degli autorevoli partecipanti, il che mi gratifica molto per l’essere stato il primo a ribellarmi con forza alla dimenticanza nella Legge Finanziaria ) e sui paletti della Mozione parlamentare primo firmatario MOLINARI.
Occorrono incentivi  al rinnovo del parco circolante italiano, che consta di 15 milioni di veicoli e di 400.000 TIR vecchi , inquinanti e insicuri, per ridurre inquinamento e aumentare la sicurezza della mobilità .
Incentivare mezzi elettrici ma anche gli ibridi e anche i mezzi Euro 6 più recenti e meno inquinanti. Puntare solo sull’ ‘elettrico impatterebbe negativamente su molte aziende dell’indotto e su oltre 70.000 occupati.
La politica industriale del settore che ha caratterizzato l’industria torinese e italiana del 900 deve coinvolgere i Politecnici e i Centri Ricerca attorno alle varie possibili soluzioni per rendere sostenibile la mobilità del futuro.
Difendere il settore auto è basilare per fermare il Declino economico e sociale.
Il Paese negli ultimi venticinque anni ha perso 25 punti di PIL procapite rispetto ai Paesi europei ecco perché la crescita e la sostenibilità debbono viaggiare di pari passo. Ecco perché difenderemo il settore auto come abbiamo difeso la TAV.
Avendo sbloccato gli stanziamenti per il MAREBONUS e ideato l’incentivo FERROBONUS nel 2008-2009 quando Greta andava ancora all’asilo nessuno può mettere in discussione la mia politica Green.
 
Mino GIACHINO 
SILAVORO SIAUTO

Mirafiori, nuovo impianto Iren di accumulo di calore, solare termico e fotovoltaico

La realizzazione dell’opera rientra nel piano di sviluppo rete e impianti  di teleriscaldamento di Torino a cui sono stati destinati 610 milioni  di euro di investimenti nell’ambito del piano industriale Iren al 2030.

 

Iren e Banca di Sviluppo del Consiglio d’Europa (CEB) hanno definito un nuovo finanziamento di 80 milioni di euro per il teleriscaldamento di Torino.

 

Torino, 25 marzo 2022 – È stato inaugurato oggi il nuovo impianto di accumulo del calore e solare termico di Mirafiori Nord, sito nell’area di corso Salvemini angolo via Guido Reni precedentemente occupata dalla vecchia centrale termoelettrica.

 

All’evento sono intervenuti il Sindaco della Città di Torino Stefano Lo Russo, il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, il Presidente Iren Renato Boero, l’Amministratore Delegato Iren Gianni Vittorio Armani e l’Amministratore Delegato di Iren Energia Giuseppe Bergesio.

 

Il nuovo impianto, oltre a collegare tre dorsali della rete di teleriscaldamento di Torino alimenta una significativa area del quartiere Mirafiori Nord. La struttura è stata realizzata in cinque anni (compresa la demolizione della vecchia centrale) grazie ad un investimento complessivo di 46 milioni di euro, 10 per l’impianto e 36 per la rete.

 

Il sito è composto da diversi sistemi integrati:

 

• un sistema di accumulo di calore composto da tre serbatoi per un volume complessivo di circa 2500 m3. Nell’ambito di un sistema di teleriscaldamento, gli accumulatori di calore consentono di immagazzinare il calore prodotto in cogenerazione, quando la richiesta è bassa, e rilasciare il calore al picco termico del mattino o quando la richiesta di calore è alta. In questo modo si riducono le emissioni complessive, raggiungendo i massimi di livelli di efficienza energetica;
• una stazione di pompaggio composta da tre elettropompe che entrano in servizio durante la fase di erogazione di calore da parte dei serbatoi di accumulo. L’energia termica fornita alla rete di teleriscaldamento è acqua surriscaldata a 120 °C;
• un sistema solare termico con una potenza nominale pari a 411 kW, interconnesso al sistema del teleriscaldamento del quartiere di Mirafiori Nord tramite uno scambiatore di calore. Il sistema è installato a terra su un’area disponibile di 1400 m2. I pannelli solari sono in grado di scaldare l’acqua a 115 °C, innalzando così la temperatura della rete di teleriscaldamento da 70 °C a 105 °C e fornendo calore alle abitazioni;
• un impianto fotovoltaico installato sulla copertura dell’edificio con potenza nominalepari a 45 kWp. L’impianto è del tipo «grid connected», ovvero connesso alla rete elettrica di distribuzione in media tensione che alimenta le utenze e gli ausiliari dell’impianto. L’energia elettrica prodotta da fonte rinnovabile viene principalmente utilizzata nell’impianto e nel caso di eccedenza, viene immessa nella rete elettrica dimedia tensione.

 

 

Il sito, grazie all’integrazione dei sistemi di accumulo con i sistemi di produzione da fonti rinnovabili, rappresenta un esempio di piena sostenibilità ed evita ogni anno emissioni in atmosfera di circa 8.000 tonnellate di CO2.

 

La realizzazione del nuovo impianto di Mirafiori Nord rientra nell’importante progetto di sviluppo del teleriscaldamento destinato ai territori in cui opera il Gruppo ed inserito nel Piano Industriale Iren al 2030, per un totale di 835 milioni di euro di investimenti. Di questi, 610 milioni sono destinati all’area metropolitana di Torino.

 

A sostegno del progetto in questi giorni Iren e Banca di Sviluppo del Consiglio d’Europa (CEB) hanno concordato un finanziamento del valore di 80 milioni di euro che servirà a supportare lo sviluppo della rete di teleriscaldamento nell’area metropolitana di Torino.

 

L’investimento è finalizzato a saturare ed estendere il teleriscaldamento con l’allacciamento di nuove utenze, a migliorare l’efficienza operativa e la flessibilità della rete di Torino, tramite la completa integrazione degli asset gestiti nell’area metropolitana e ad aumentare la resilienza dell’infrastruttura rinnovando le parti più datate.

 

È inoltre incluso lo sviluppo di nuovi impianti di accumulo termico attraverso i quali si potrà massimizzare lo sfruttamento del calore prodotto in cogenerazione, riducendo, di conseguenza, le emissioni di CO2, migliorando la qualità dell’aria nell’area metropolitana di Torino e incrementando il risparmio di energia primaria utilizzata.

 

Questi interventi consentiranno di incrementare le volumetrie teleriscaldate nell’area metropolitana torinese (oggi circa 71,35 milioni di m3) di circa 13 milioni di m3 e sviluppare 156 km di nuova rete (oggi circa 700 km).

La grande tavola imbandita con gli argenti di Carlo Alberto

L’elegante allestimento sarà visitabile a Palazzo Reale sino al 17 luglio

Per l’intero Settecento, e oltre, l’ambiente fu occupato da due camere, la camera da
letto e la stanza per la toeletta del sovrano, a far parte dell’Appartamento d’Estate
commissionato da Vittorio Amedeo II, a fine Seicento, e in seguito rinnovato da Juvarra
e da Benedetto Alfieri. Nel 1837, le due camere vennero da Carlo Alberto affidate alle
cure di Pelagio Palagi che, abbattendo il muro divisorio, creò la nuova sala da pranzo.
Il pavimento dell’antica camera da letto (su cui ancora oggi il visitatore posa il piede
con il rito di ogni precauzione), realizzato da Giovanni Tamietti nel 1732 in legno di
noce, carpino, acero e mogano, venne allora ampliato dall’ebanista Gabriele Capello. A
completare la bellezza della sala, ci pensò Francesco Gonin con un grande affresco
nella parte centrale del soffitto a rappresentare un successo militare di Umberto
Biancamano e ai lati le tele di Ferdinando Cavalleri e di Massimo d’Azeglio, di
quest’ultimo sei tele ospitate oggi al secondo piano dello stesso Palazzo Reale. Dal
1886, durante il regno di Umberto I e Margherita, mutati le scelte e gli imperativi
d’ambiente, l’architetto Emilio Stramucci si rivolse ad una ricostruzione in stile
neorococò, facendo sistemare sulla volta i due ovali con “Rinaldo e Armida” del
viennese Daniel Seiter e “Bacco e Arianna” del bolognese Marcantonio Franceschini,
mentre trovarono posto, nella parete opposta alle finestre, gli arazzi settecenteschi
dovuti ai bozzetti del Beaumont, soggetti le imprese di Cesare e Annibale.
La sontuosa Sala da pranzo ospiterà sino al 17 luglio, a celebrazione del 161°
anniversario dell’Unità d’Italia e a ricordo degli stretti legami che ancora uniscono le
due capitali, Torino e Roma, un elegante allestimento – per “soli” dodici commensali e
per un complessivo di 164 pezzi – del fastoso corredo da tavola in argento realizzato a
Parigi nel 1833 (e trasferito al Quirinale tra il 1873 e il 1874, comprende oggi 1832
elementi) per il re Carlo Alberto dall’orafo Charles-Nicolas Odiot, figlio di quel Jean-
Baptiste che, con la sua fiorente bottega, sul finire del Settecento e l’inizio
dell’Ottocento, era solito servire l’aristocrazia francese e che tra i propri committenti
poteva citare il nome dello stesso Bonaparte. La ricostruzione del servizio la si deve
alle ricerche di Bertrand de Royère, che ha altresì rintracciato i disegni preparatori dei
tanti pezzi, dispersi in aste recenti.
Prestatore quindi il Quirinale, sulla tavola così riccamente ed elegantemente
imbandita trovano posto la posateria per i dodici commensali, una grande zuppiera
ovale, legumiere, salsiere e oliere, saliere e mostardiere, cucchiai per la senape,
sottobottiglie, piatti da portata, “cloches”, vassoi, zuccherriere e caffettiere, teiere e
lattiere e una “fontaine à eau chaude” con il proprio fornello, unitamente ad esempi di
“casseroles à entremets”. Chiaramente, il tutto impreziosito da cristalli e porcellane
delle collezioni dei Musei Reali: “popolata” la sala da quattro manichini ai lati del
tavolo, in abiti maschili e femminili di fine Ottocento e inizio Novecento, un
allestimento dovuto alla scenografa Claudia Boasso e alla collaborazione della
Fondazione Teatro Regio di Torino. In parallelo alla visita della grande sala, altre tavole
potranno essere ammirate ma soltanto su prenotazione. Non dimenticando l’apporto
del Soroptimist Club Torino che ha finanziato l’acquisto di nuove tovaglie che oggi si
possono vedere lungo il percorso di visita, si potrà accedere, al piano terra,
all’Appartamento della regina Elena, con la Sala da Pranzo ornata dai vasi
settecenteschi a motivo “palla di neve” e dal servizio “Uccelli e insetti” della
manifattura di Meissen (1896), il Salotto con servizio da caffè e cioccolata, la Sala del
Piano con servizio da tè realizzato a Berlino (1895) e la Sala della piglia con gli armadi
storici che contengono prestigiosi servizi di porcellana e cristallo di produzione
europea. Al primo piano, l’Appartamento dei Principi forestieri, con una tavola di gusto
orientale riservata agli ospiti, e l’Appartamento della regina Maria Teresa con lo
splendido servizio a motivi floreali dipinti in tonalità porpora dalla manifattura di
Berlino (1894) e “biscuit” centrotavola francesi nella Sala delle Cameriste, oltre a una
selezione del pregiato servizio da dessert parigino detto delle ”Donne più celebri
d’Europa di tutti i tempi”, del 1852, sovrane e figure leggendarie, eroine e letterate,
realizzato dall’Atelier di Boyer. La visita si conclude nella Sala del Lavaggio con la
collezione di porcellane orientali che trovano posto negli armadi storici del Palazzo
Reale.
Elio Rabbione

Sciopero globale per il clima: in piazza contro la guerra anche a Torino

Erano più di  duemila le persone sono in corteo partite da piazza XVIII dicembre a Torino per lo sciopero globale per il clima di Fridays for future.

“Si tratta del primo sciopero per il clima del 2022 e cade in un momento molto particolare per l’Europa, nel mezzo di questo conflitto – dice all’Ansa Luca Sardo, responsabile torinese del movimento ambientalista – Con questo sciopero vogliamo sottolinaere le cause comuni tra la guerra in Ucraina e la crisi climatica”.

 

Di seguito pubblichiamo la nota di Fridays for Future

SCIOPERO GLOBALE PER IL CLIMA e contro la guerra dei combustibili fossili: PEOPLE NOT PROFIT

 

Oggi siamo scesi in piazza di nuovo in tutto il mondo, siamo presenti in tutti i continenti.

Questa volta stiamo scioperando per la pace e la giustizia climatica.

Non ci potrà essere pace né giustizia climatica, in nessuna parte del mondo, finché i nostri sistemi saranno legati ai combustibili fossili forniti da governi autoritari e dittature.

I paesi di tutto il mondo stanno finanziando questa guerra: l’Unione Europea ha pagato 15 miliardi di euro alla Russia dall’inizio della guerra in Ucraina, attraverso l’acquisto di combustibili fossili.

Guerra e crisi climatica sono strettamente legate: effetto serra vuol dire effetto guerra. Un pianeta più caldo di 2, 3, 4 gradi è un pianeta in cui saremo costretti a lottare per le scarse risorse rimaste e questo si vede già oggi nel Sahel, dove numerose guerre per l’acqua hanno originato conflitti che sono poi degenerati.

Non è mai stato così chiaro come ora che una transizione ecologica giusta è necessaria, ed è necessaria adesso. Questi tempi lasciano le persone prive di potere e di forze. Ma noi non ci arrendiamo. Per questo il 26 marzo ci uniremo al Collettivo di fabbrica ex-GKN a Firenze per insorgere insieme. Insieme a lavoratori che con la scusa della transizione ecologica sono stati licenziati, per motivi che in realtà hanno poco a vedere con il benessere del pianeta.
Dobbiamo fermare il ricatto ambiente-lavoro. Non si può indirizzare l’economia in senso ecosostenibile se contemporaneamente non si fermano le delocalizzazioni. Non si può sconfiggere il greenwashing senza una consapevolezza crescente nei luoghi di lavoro dei reali processi produttivi.

Vogliamo inoltre che si tenga conto del principio di giustizia climatica. I paesi del Nord del Mondo, i più responsabili di questa crisi, devono garantire dei risarcimenti climatici alle comunità più colpite che sono anche le meno responsabili. Questi risarcimenti fanno parte di un processo di giustizia in cui il potere politico tornerà alle persone e alle comunità locali. Dovranno essere concessi sotto forma di “finanziamenti”, e non di “prestiti”, e serviranno come risposta alle richieste delle comunità indigene ed emarginate; per restituire le terre alle comunità, dare risorse alle comunità più colpite affinché possano adattarsi e compensare i danni di questa crisi. Per una ridistribuzione della ricchezza globale, della tecnologia e dell’informazione, e del potere politico dal Nord globale al Sud globale e dall’alto al basso.

Da queste piazze nasce la speranza, si vede che le persone non si sono rassegnate al proprio destino. Un altro mondo è ancora possibile ma sta a noi costruirlo, partendo dalla pace e dalla giustizia, climatica e sociale.

Torneremo a invadere le strade, vi aspettiamo a Firenze domani, dalle 14:30 a piazza Vittorio Veneto

– per tutte le informazioni e i dettagli: https://fridaysforfutureitalia.it/25-marzo-2022-sciopero-globale-per-il-clima/

Foto di copertina: archivio il Torinese

Polis Policy è dedicata al tema “Come si sostiene chi perde il lavoro”

La terza sessione

‘Ripartire dalla persona. Solo il lavoro salverà l’Italia’. 

 

Polis Policy, Accademia di Alta Formazione, giunta quest’anno alla sua quinta edizione, promuove sabato 26 marzo, a partire dalle 10.30, la sua terza sessione annuale, dedicata a un tema quanto mai attuale, il lavoro.
Titolo di questa quinta edizione è “Ripartire dalla persona: solo il lavoro salverà l’Italia”. La terza sessione è incentrata sulla tematica “Come si sostiene chi perde il lavoro”.
Nella prima parte della sessione interverrà Maurizio Sacconi, già ministro del Lavoro e delle Politiche sociali. Il dibattito sarà introdotto da Francesco Devicienti, Professore Ordinario di Economia Politica dell’Università degli Studi di Torino. A moderare sarà Emmanuele Massagli.
Nell’ambito della sessione pomeridiana denominata Agorà, che prenderà avvio dalle 14.30, interverranno Federica Deyme, Direttrice Agenzia Piemonte Lavoro, Giuseppe Gherzi, già direttore dell’Unione Industriale di Torino, e Arnaldo Carignano, dirigente Randstad Italia.
Di grande interesse anche la terza sezione della giornata di studi, dal titolo “Another Vision”, in cui verrà affrontato il tema del lavoro da un punto di vista innovativo. A moderare la sessione sarà il giornalista Andrea Donna che proporrà un video sul lavoro, dialogando con il dr. Moraglio.
L’Associazione che promuove l’Accademia di Alta Formazione Polis Policy è “Difendiamo il futuro”, la cui mission è quella di rispondere all’impellente esigenza di informazione culturale, economica, sociale e politica, attraverso l’organizzazione di convegni, seminari e workshop. In particolare da diversi anni promuove “Polis Policy”, un percorso che si snoda attraverso tre giornate di studio annuali di approfondimento, che affrontano i temi considerati più affascinanti e urgenti, oltre che più controversi, dell’attualità che si sta vivendo. Sono, nel corso dell’anno, tre sabati di vivo dibattito e interazione con importanti esponenti appartenenti al mondo dell’economia, della politica, della scienza, della storia e della cultura.

Mara Martellotta

Iscrizioni a segreteria@difendiamoilfuturo.it
01119373401

Canalis (Pd):”accompagnamento disabili, i fondi sono statali”

Abbiamo accolto con favore la decisione dell’Assessore Chiorino di istituire un nuovo capitolo di bilancio per potenziare le misure di accompagnamento al lavoro delle persone con disabilità, a partire dall’orientamento dalla terza superiore. E’ una buona notizia che incontra il sostegno convinto del Partito Democratico, che da sempre considera il lavoro come strada maestra per una vita indipendente e per l’inclusione sociale.

Tuttavia, è doveroso precisare che i 40 milioni aggiuntivi non sono fondi regionali, come aveva lasciato credere l’assessore Chiorino, ma fondi statali, frutto di un accordo con l’allora ministro Provenzano, che anticipò una quota del Fondo statale di sviluppo e coesione (FSC) per consentire alle Regioni di coprire le attività non ancora coperte dal Fondo Sociale Europeo 2021-27 (che non è ancora disponibile).

Nel bilancio di previsione 2022 i fondi regionali sull’accompagnamento al lavoro delle persone con disabilità sono circa 12 milioni, in linea con gli anni precedenti.

La Giunta Cirio non si intesti fondi di origine statale e piuttosto aumenti l’impegno regionale sull’inserimento lavorativo delle persone con disabilità.

Monica CANALIS – vice segretaria Pd Piemonte e consigliera regionale

Pasticcio di mais con pesce veloce del Grana, che delizia!

01 Aprile 2022 – Venerdì di Quaresima – Giorno  del Pesce

APPUNTAMENTO IN VALLE GRANA PER ASSAPORARE UN PIATTO UNICO : IL PASTICCIO DI MAIS CON PESCE VELOCE DEL GRANA
ovvero l’inedita “ Polenta Bastarda con Trota del Grana”

Correva , un tempo, il vezzo di alcuni ristoratori di nobilitare dei piatti nei loro menù con descrizioni altisonanti  di effetto.
La più nota di queste , anche perché resa famosa dal conosciutissimo cantautore Paolo Conte , citava così:  <Pesce  veloce del Baltico dice il menù . Che contorno ha?  -Torta di Mais  – e poi servono polenta e baccalà >.
Ironicamente questa frase divenne popolare, particolarmente nei nostri luoghi,  quando si commentava, specialmente il venerdì di quaresima , la quasi onnipresente polenta e merluzzo presente in tavola.
Di bocca in bocca a torta divenne pasticcio di mais e il pesce veloce del baltico rimase il pesce veloce del baltico.
L’associazione ristoratori della Valle Grana , in collaborazione con il consorzio del Bodi ed il progetto di sviluppo e promozione della tipica Polenta Bastarda, con il patrocinio dell’Unione Montana Valle Grana promuove , per il 01 aprile 2022, venerdì di quaresima , giorno dedicato al pesce il “ PASTICCIO DI MAIS CON PESCE VELOCE DEL GRANA”  ovvero Polenta  e Trota della Valle Grana. Una ghiotta preparazione , unica nel suo genere, a ricordo di quella celeberrima frase ma indirizzata alle produzioni tipiche del territorio.
Nel menù saranno presenti preparazioni con patate coltivate dai produttori del locale  Consorzio del Bodi.

Aderiscono all’iniziativa gastronomica i seguenti locali ( a cui chiedere utili info sui menù proposti):
Ristorante La Pace di Pradleves – tel.0171986126
Ristorante Aquila Nera – Monterosso Grana – tel. 017198752
La Meiro Castelmagno – tel.3662271614
Trattoria della Società Valgrana – tel.3479050585
Agripiola Lou Porti – tel.3290097484
Ristorante Leon d’Oro – Pradleves – tel. 0171986506

Ragazzino aggredito sul treno. La mamma ci scrive

Caro direttore,

le scrivo con la speranza di essere ascoltata, e che alcuni episodi non accadano più. Mio figlio, 14enne, ieri pomeriggio, tornando da scuola con alcuni compagni, sul treno Pinerolo Chivasso, intorno alle 17, è stato aggredito da un uomo sui 40 anni, visibilmente ubriaco, e con bottiglione di vino a seguito. Mio figlio è stato preso per la gola e spintonato senza alcun motivo da quest’essere. Lui ed i suoi compagni sono riusciti a scappare e a scendere alla prima fermata. Ho sporto denuncia sia ai Carabinieri di Nichelino, che alla polizia ferroviaria di Porta Susa, ho ovviamente accompagnato mio figlio in ospedale per farlo refertare, e a parte i battiti accelerati, e qualche graffio, c’è da sperare,che col passare del tempo non si verifichino attacchi di panico. Ora io mi chiedo: come è possibile che quest’essere sia riuscito a salire su quel treno visibilmente ubriaco econ il suo bottiglione di vino? Come è possibile che non ci siano controlli adeguati? E se quel tizio gli avesse rotto quella dannata bottiglia in testa? E se ci fosse stata una ragazzina da sola? Sono certa che la mia denuncia alle autorità non riesca ad avere nessun effetto nell’individuazione di quest’elemento, ma non possiamo permettere che accadano ancora queste cose su treni, bus ecc…,oltretutto alle 17 del pomeriggio. Non è accettabile pagare profumatamente abbonamenti e non aver nessuna sicurezza.

Lettera firmata