ilTorinese

Operaio cade dalla scala: è grave

Un operaio di 54 anni in Corso Francia nel comune di Collegno, è caduto da una scala dall’altezza di circa due metri. Ora è ricoverato in gravi condizioni all’ospedale San Giovanni Bosco di Torino.
Stava spostando materiale edile quando ha perso l’equilibrio  ed è caduto dalla scala. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri.

Ultimi giorni: alla Biblioteca Nazionale i terribili “Anni di piombo” che violentarono la città

“Torino ferita 11 dicembre 1979”

Fino al primo aprile

Anche queste sono immagini di “guerra”. Insensata, come tutte le guerre. Violenta e vigliacca. Che dal 1969 al 2003 ( i cosiddetti “Anni di piombo”) insanguinò e terrorizzò l’Italia. E non solo. Immagini fotografiche ancor più terribili se si accostano a quelle sconcertanti e atroci, moltiplicate per mille, che oggi ci arrivano dal fronte bellico internazionale su cui Russia e Ucraina si massacrano in nome di un sacrosanto diritto alla democrazia e alla libertà dalla Russia negato e coraggiosamente, a prezzo altissimo di vite umane, dai “fratelli” ucraini rivendicato. Anche per l’Occidente. Il tributo pagato dagli Italiani agli “Anni di piombo”, perpetrati dal Terrorismo eversivo di estrema destra e sinistra (Brigate Rosse e Prima linea, in primis), fu di 360 morti, di miglia di feriti invalidati e di innumerevoli attentati violenti dimostrativi.

Anche Torino pagò in quel periodo un prezzo di sangue elevatissimo. Fra il 1975 e il 1982, per attentati terroristici, in città furono uccise 22 persone e oltre 70 furono gli invalidati per tentato omicidio. Nel solo 1979, il capoluogo piemontese pianse ben 5 omicidi, tutti ad opera di Prima Linea: da Giuseppe Lorusso (agente di custodia a “Le Nuove”), al giovane diciannovenne (studente all’Istituto “Carlo Grassi” ) Emanuele Iurilli, ucciso accidentalmente in uno scontro a fuoco fra le Forze dell’Ordine e terroristi di Prima Linea in un bar di via Millio, al vigile urbano Bartolomeo Mana (assassinato a Druento durante un assalto alla locale Cassa di Risparmio), fino a Carmine Civitate, proprietario del “Bar dell’Angelo” di piazza Stampalia, anche lui rimasto a terra durante uno scontro a fuoco fra polizia e terroristi e a Carlo Ghiglieno, dirigente Fiat, ucciso in via Petrarca mentre si recava in ufficio. Ma bisogna arrivare e soffermarci all’11 dicembre del 1979, quarantatre anni fa, per addentrarci nel capitolo forse più teatralmente eclatante, vergognosamente firmato ancora una volta in città da Prima Linea. E’ un martedì. Nell’aria si respira già il clima festoso dell’imminente Natale. In via Ventimiglia, nella sede della “SAA-Scuola di Amministrazione Aziendale” (la prima business school italiana, fondata negli anni Cinquanta e specializzata nella formazione manageriale) sono le 15 del pomeriggio e si fa normale lezione nelle varie aule, quando la “normalità” viene bruscamente interrotta dall’irruzione di un commando di terroristi appartenenti a Prima Linea. Loden. Eskimo. Da sotto spuntano fucili, pistole e perfino un kalashnikov. In poco più di mezz’ora, la lettura di un delirante comunicato contro la “scuola dei padroni” e la selezione di dieci “nemici di classe”, 5 studenti del Master e 5 docenti, portati a dimostrazione in corridoio, legati, imbavagliati e brutalmente gambizzati. Ventidue colpi di pistola. Sono la loro firma e l’immagine cruenta della mattanza compiuta. Nel corridoio un fiume di sangue.

Racconterà Luciano Borghesan su “La Stampa”: “Se dovessi disegnare la copertina di un album di quegli anni, metterei una foto della SAA”. Momenti terribili, ancora vivi nella memoria storica dei torinesi con qualche anno sulle spalle e ricordati nella suggestiva mostra fotografica “Torino ferita 11 dicembre 1979”, organizzata, fino al primo aprile (ore 10/16), alla “Biblioteca Nazionale Universitaria” (piazza Carlo Alberto, 3) dall’Associazione “La Porta di Vetro”, presieduta dal giornalista Michele Ruggiero, e curata da Tiziana Bonomo (“ArtPhotò”), ex studentessa della “SAA”, fra gli ostaggi lei stessa, quel terribile pomeriggio, dei criminali terroristi. In mostra (realizzata con il sostegno del Consiglio Regionale, oltreché dell’“Associazione Amici della Biblioteca Universitaria”, e inaugurata in occasione della “Giornata europea in memoria delle vittime del terrorismo”, venerdì 11 marzo scorso) troviamo 30 scatti fotografici, in maggior parte provenienti dagli Archivi de “La Stampa” e della “Gazzetta del Popolo” e conservati dall’“Archivio Storico” della Città di Torino.

Quattro le sezioni in cui si articola l’iter espositivo: l’“Assedio”, che descrive le fasi della “militarizzazione”, soprattutto durante i processi alle Brigate Rosse, in cui si ritrovò catapultata la città: gli “Attentati”, dominati da escalation che dalle minacce verbali alle auto bruciate, dalle aggressioni e ai sequestri di persona, portarono alle cosiddette “gambizzazioni” e agli omicidi; il “Dolore” immenso e inevitabile, per concludere con l’“Attacco” terribile alla SAA. Le immagini sono accompagnate dai testi di Michele Ruggiero, autore del libro “Pronto qui Prima Linea” e da quelli di Paolo Turin, all’epoca fra i docenti alla SAA, anche lui vittima della brutale esecuzione terroristica.

Gianni Milani

Per info: “La Porta di vetro”, laportadivetro@gmail.cominfo@artphotobonomo.it; tel.335/7815940

Nelle foto:

–       Padre Ruggero Cipolla dinanzi al cadavere di Giuseppe Lorusso, Archivio “La Stampa”

–       Scritta al “Carlo Grassi” VII Itis, per ricordare Emanuele Iurilli, Archivio “La Stampa”

–       Bambini depongono fiori accanto alle foto dei carabinieri Lanza e Porceddu, vittime delle BR, Archivio “La Stampa”

–       SAA: studenti soccorrono una delle vittime, Archivio “La Stampa”

Arrestato  in piazza XVIII Dicembre Stava spacciando hashish

Lo scorso venerdì sera, una pattuglia del Comm.to Centro in servizio di Volante nota tre persone in atteggiamento sospetto sotto i portici di piazza XVIII Dicembre. In particolare, uno di essi viene notato cedere qualcosa furtivamente alla persona che ha di fronte. Al passaggio della pattuglia, il presunto pusher getta sull’asfalto un involucro che ha in mano: recuperato dai poliziotti, si rivelerà essere un tocco di hashish di 20 grammi. L’uomo, un quarantasettenne di nazionalità marocchina, viene fermato ma si oppone con veemenza all’accompagnamento negli uffici di Polizia, danneggiando una maniglia della Volante. Per il 47enne, che ha numerosi precedenti di polizia, è scattato l’arresto per spaccio di sostanze stupefacenti, resistenza a P.U. e danneggiamento aggravato. All’acquirente, che aveva ceduto al pusher una banconota da 10 € in cambio della dose proprio mentre passava la pattuglia del Comm.to Centro, è stata elevata la relativa sanzione amministrativa.

Lo stato di salute della Sanità piemontese

“Non c’è rischio di commissariamento per la Sanità piemontese. Nonostante le difficoltà del 2021, secondo anno segnato dalla pandemia e dal suo impatto, il conto economico della Sanità piemontese risulta in equilibrio, con un valore complessivo della spesa di circa 9,5 miliardi di euro, grazie al grande sforzo messo in atto dalla Regione con il supporto di tutte le Aziende sanitarie del territorio”. Lo ha dichiarato l’assessore alla Sanità Luigi Icardi in apertura della seduta della Commissione Sanità, presieduta da Alessandro Stecco, riunita per l’espressione del parere consultivo sul Bilancio di previsione finanziario 2022-2024 relativamente alle materie di competenza.

“Sulla base dei dati rilevati al quarto trimestre – ha spiegato l’assessore – a fronte di una spesa aggiuntiva di 476,4 milioni di euro, il Servizio sanitario regionale risulta in equilibrio con un attivo di 24,8 milioni di euro, frutto di una compensazione realizzata principalmente con risorse regionali”.

In particolare, sono state utilizzate per 1/3 le risorse arrivate dallo Stato (134 milioni) e per 2/3 risorse recuperate dalla Regione e dalle Aziende sanitarie (342,4 milioni), attraverso il proprio fondo sanitario regionale e le entrate da payback che le case farmaceutiche versano alle Regioni a seguito del superamento del tetto di spesa sui farmaci (131,2 milioni), economie, ottimizzazioni contabili e donazioni (91,2 milioni) e attingendo a risorse proprie Fesr (120 milioni).

“Uno sforzo enorme per le energie della Regione – ha sottolineato – che anche nel 2021 ha dovuto fare i conti con i costi sociali e sanitari della pandemia: 648 milioni di euro è il prezzo pagato dalla Sanità piemontese per fronteggiare il Covid lo scorso anno. Una cifra di cui solo la metà (circa 333 milioni) è stata compensata da risorse statali, mentre la quota restante (315 milioni di euro) è stata interamente a carico della Regione e delle Aziende sanitarie del territorio”.

“È fin da ora evidente – ha aggiunto – che per affrontare il 2022 sarà determinante il contributo del Governo, dal momento che per far quadrare i conti del 2021 le Regioni hanno attinto a tutte le loro forze. Sui costi futuri, peseranno in modo importante l’aumento dei costi energetici e le sfide da affrontare, che sono molte: l’incognita di una possibile recrudescenza della pandemia; il recupero dell’attività ordinaria, penalizzata da due anni di emergenza sanitaria; la necessità di ridurre le liste d’attesa e di sviluppare la rete della medicina territoriale; potenziare il personale sanitario attraverso stabilizzazioni e turn over, valorizzare le nuove strutture che verranno realizzate con i fondi del Pnnr, che senza adeguato personale rischiano di restare strutture all’avanguardia ma vuote”.

Il dibattito è stato aperto da Marco Grimaldi (Luv), cui l’assessore ha risposto che “sono, al momento, circa 1.150 gli operatori della Sanità che hanno maturato il diritto alla stabilizzazione. Si tratterà di una stabilizzazione progressiva, di cui stiamo discutendo con i sindacati”.

Domenico Rossi, intervenuto per il Pd con Raffaele GalloMonica Canalis e Domenico Ravetti, l’assessore ha puntualizzato che “con le sue 1.050 borse di studio per la specializzazione, negli ultimi anni il Piemonte ne ha triplicato il numero rispetto a quelle previste dal Ministero. Si è però constatato che non tutti i posti sono stati occupati e che è necessario intervenire a livello nazionale per allargare le maglie del numero chiuso”.

Sara Zambaia (Lega) ha ringraziato l’assessore per l’impegno e il lavoro svolto, sottolineando come “l’attuale legislatura stia affrontando emergenza dopo emergenza. Non possiamo pensare che la gestione della pandemia gravi solo sulle spalle del bilancio regionale e auspichiamo che il Governo faccia quanto le Regioni stanno chiedendo”.

A Eataly Lingotto torna l’“Uovo & Colomba Day”

/

Solo venerdì 1 aprile uno sconto speciale sui dolci più tipici di Pasqua

 

Venerdì 1° aprile a Eataly Torino Lingotto si potranno acquistare uova di cioccolato e colombe pasquali eccezionalmente con uno sconto speciale del 20% su tutto l’assortimento (con un acquisto minimo di 2 pezzi della stessa categoria). Torna così l’ Uovo&Colomba Day!

Quest’anno sono oltre 90 le specialità di uova pasquali e colombe che colorano gli scaffali di Eataly. Grandi classici immancabili, ma anche new entry che testimoniano la continua ricerca e selezione di specialità frutto del lavoro di tanti artigiani, piccoli produttori e marchi storici italiani.

Tra le colombe, ecco quella alle mele firmata Vergani, storico marchio milanese nato nel 1944. La Colomba alle mele è una versione rivisitata della tradizionale colomba artigianale, arricchita da mele candite e ricoperta con glassa e granella di nocciole. Immancabili anche le proposte di Galup, che in piemontese significa proprio goloso, marchio torinese sin dal 1922. Quest’anno propone la Colomba al Moscato, una versione che ripropone il più tradizionale dei dolci pasquali aggiungendo uvetta, al posto dei canditi, moscato e una copertura di glassa di nocciole.

Tra le uova, una grande novità è il Platò fondente ai lamponi di Majani, un uovo dalla particolare forma piatta in cioccolato fondente interamente ricoperto da granella di lamponi: elegante e ricercato, frutto dell’esperienza di un marchio bolognese che lavora con il cioccolato con maestria dal 1796. 1878 è invece la data di nascita dell’azienda torinese Venchi che, oggi come allora, continua a produrre con passione, meticolosità e coraggio di sperimentare. Da qui  l’Uovo Chocoviar al pistacchio e al fondente, in cui il cioccolato fondente del guscio esterno fa da scrigno ad una distesa di croccante granella di pistacchio o ad una speciale granella croccante di cioccolato. E poi le uova della pasticceria Golosi di Salute, la pasticceria artigianale attenta alla salute ma golosa, che propone l’ormai famoso Uovo Stratosferico in cui fra due strati di cioccolato si inserisce una crema spalmabile di cioccolato arricchita con quattro granelle diverse, per incontrare i gusti di tutti i golosi: meringhe, nocciole, melighe e granella di cacao.

“La Primavera” secondo Pejrone al Castello di Miradolo

Prosegue al ritmo delle stagioni, la mostra “Oltre il Giardino. L’abbecedario di Paolo Pejrone”

Fino al 15 maggio

San Secondo di Pinerolo (Torino)

Architetto-paesaggista fra i più celebri a livello internazionale. Ha raccontato di “giardini e orti felici” in numerosi libri, è fondatore e presidente dell’“Accademia Piemontese del Giardino” ed è l’ideatore della mostra-mercato “Tre giorni per il Giardino” al Castello di Masino. Nel 2013 è stato insignito del titolo di “Chevalier de l’Ordre des Art et des Lettres” dal Ministero francese della “Cultura e Comunicazione”. Creativo a larghe mani. Geniale. Originale e un po’ (quel tanto che basta) visionario, solo a Paolo Pejrone poteva venire in mente di organizzare una mostra nella mostra, incentrata sul viaggio nel tempo, “una mostra che segue il corso delle stagioni, che accompagna il loro trascorrere nel tempo, che muta prospettive, colori, luci e ombre, come un giardino”. Una rassegna che cambia pelle, voce, armonie e s’arricchisce di nuove opere e proposte a seconda del mutar delle stagioni. Così, dopo l’estate, l’autunno e l’inverno, “Oltre il Giardino. L’abbecedario di Paolo Pejrone” è arrivata finalmente, da alcuni giorni, alla primavera. E in tal veste proseguirà fino al 15 maggio. Il progetto espositivo, distribuito nelle sale storiche del Castello e nei sei ettari del Parco all’inglese che lo circondano, è stato immaginato come un cammino ideale lungo un anno, dove le opere in mostra, per l’appunto, cambiano con il variare delle stagioni. Nella sua inedita e ultima veste, quella primaverile, saranno esposti nuovi modelli e disegni pomologici di fragole, albicocche, mele e pere ( in tema con la stagione ) di Francesco Garnier Valletti (Giaveno, 1808 – Torino, 1889), ultimo ineguagliato modellatore e riproduttore di frutti artificiali, artigiano, artista e anche scienziato, e il “Tappeto natura – Cavolo canario” di Piero Gilardi. I “tappeti natura” (realizzati dall’artista torinese a partire dal 1965) riproducono fedelmente scenari naturali con intento ironico e polemico: l’artista prende spunto dalla Pop Art statunitense, in particolare dalle creazioni di Claes Oldemburg (origini svedesi di Stoccolma), per denunciare l’intervento dell’uomo che ha trasformato la natura in realtà asettica e del tutto artificiale. Le nuove opere si affiancano a quelle già presenti – provenienti per la maggior parte da collezioni private – di Andy Warhol, Giorgio Griffa, Lucio Fontana, Giovanni Frangi, Francesco Menzio, Arrigo Lora Totino, Gilberto Zorio, Umberto Baglioni, Paola Anziché, Robert Rauschenberg, Giuseppe Penone, Mario Merz e Giovanni Anselmo. Obiettivo: costruire un dialogo immaginario con le parole di Paolo Pejrone intessendo riferimenti e suggestioni e suggerendo letture e possibili interpretazioni del percorso di visita per costruire un cammino, “oltre il giardino”.

La mostra, realizzata dalla “Fondazione Cosso” al Castello di Miradolo a San Secondo di Pinerolo (Torino), a cura di Paola Eynard e Roberto Galimberti, si sviluppa attorno al concetto di abbecedario: un “ABC” del giardino, in rigoroso “dis-ordine alfabetico”, secondo le parole e i pensieri di Pejrone, ma soprattutto una riflessione profonda e intima su temi come la luce, l’ambiente, la calma, i dubbi, le speranze, le sfide che il mondo contemporaneo offre al rapporto tra uomo e ambiente. L’esposizione è completata da un’installazione sonora appositamente dedicata, a cura del progetto artistico “Avant-dernière pensée”, articolata attorno a tre nuclei essenziali. Il primo, al piano terra, si concentra sulla musica di Gioachino Rossini proponendo un’architettura sonora nello spazio dell’opera giovanile del compositore “6 Sonate a quattro”. Nelle sale del primo piano l’installazione sonora presenta una reinterpretazione della Sesta Sinfonia, “La Pastorale”, di Ludwig van Beethoven. Infine, dedicata all’opera “Venti frammenti” di Giorgio Griffa, un’inedita riscrittura di “Apartment House 1776” di John Cage, nella versione per quartetto d’archi. Le ricerche iconografiche per la mostra sono a cura di Enrica Melossi.

g.m.

“OLTRE IL GIARDINO. L’abbecedario di Paolo Pejrone”

Castello di Miradolo, via Cardonata 2, San Secondo di Pinerolo (Torino); tel. 0121/502761 o www.fondazionecosso.com; solo su prenotazione

Fino al 15 maggio

Orari:ven. sab. dom. e lun. 10/18,30

Nelle foto

–         Paolo Pejrone

–         Piero Gilardi: “Tappeto natura. Cavolo canario”, poliuretano espanso, 2020, Courtesy Biasutti & Biasutti

–         Orto Castello di Miradolo

Moderati, Fissolo: Bilancio e maratona consiliare

Nella discussione sul bilancio comunale, un paragone con una maratona: la sua partenza, i primi ostacoli, i compagni di gara, l’arrivo. E le prossime corse.

Il paragone non è casuale: posso definire questi primi 5 mesi di Consiliatura come una vera e propria maratona.
Al segnale di partenza abbiamo dovuto affrontare la delibera 155 della Corte dei Conti, del dicembre 2021, che ci aveva introdotto ai tre principali problemi della città: lo squilibrio strutturale della parte corrente, il ripianamento del disavanzo derivante dal fondo crediti di dubbia esigibilità e FAL e infine l’ammortamento dell’ingente debito. In sintesi, 888 milioni di disavanzo e 4,2 miliardi di debito.
Nell’affrontare questi ostacoli abbiamo avuto altri compagni gara: l’Unione Europea, la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero delle Infrastrutture.
Dall’Europa arrivano i 113 milioni del PNRR con i quali realizzeremo la città della prossimità, intervenendo con le manutenzioni straordinarie in luoghi rilevanti della città: un ottimo energetico per riavviare Torino.
La Presidenza del Consiglio, invece, ha sostenuto l’impegno dell’amministrazione con un accordo che stanzia 150 milioni per la città: un “Patto per Torino”, per affrontare un sovraindebitamento pregresso, che pesa come sacco portato durante la corsa.
Il Ministero delle Infrastrutture ha inserito altra energia e altro slancio, pari a 1 miliardo di euro per la Metro 2.
All’arrivo di questa maratona, cioè la presentazione del bilancio, il traguardo toccato su alcune, importanti, voci della vita cittadina, come il + 39,8 % per le manutenzioni ordinarie, il + 29,5 % per i servizi educativi, il + 16,1 % per cultura, eventi, sport e turismo, il + 8,5 % per servizi sociali e le 2222 nuove assunzioni in 3 anni.
Sono particolarmente soddisfatto, e ringrazio la Giunta, per la fine dell’applicazione del principio del massimo ribasso sugli appalti delle mense scolastiche. Ricordo quanto sia un fattore importante e di sviluppo la qualità del cibo che i nostri bambini e le nostre bambine mangiano a scuola, luogo in cui compiamo i nostri passi per la costruzione di una comunità giusta, che parte anche dal cibo a disposizione dei più piccoli.
Ribadisco la mia attenzione al tema delle infrastrutture informatiche del Comune e, in particolare, ricordo che nel bilancio non è ancora stata indicata chiaramente una voce dedicata alla formazione del personale per la prevenzione degli attacchi hacker. C’è bisogno di operare segmentando la rete comunale e questa azione probabilmente riceverà altre risorse per trovare esecuzione.
Questa amministrazione prende, inoltre, un corposo impegno per il sostegno al settore sociale e agli enti del terzo settore. Se prima sono stati fortemente colpiti dalla pandemia, il caro energia ha accentuato le loro difficoltà. Il Comune deve quindi accompagnarli concretamente nella co-progettazione delle politiche comunali e garantire l’erogazione tempestiva dei contributi già assegnati per le attività svolte.
Simone Fissolo Capogruppo Moderati

Sanità, Grimaldi (LUV): Se non assumeremo i precari fuggiranno 

“Per una volta siamo d’accordo con l’Assessore Icardi: speriamo che il Governo non aumenti le spese militari per poi non riuscire a coprire quelle sanitarie. Oltre ai costi legati alla pandemia, la Regione ipotizza spese superiori legate al caro energia intorno ai 100 milioni di euro, di cui 80 sarebbero spese fisse delle ASL (come il riscaldamento) e 20 spese per i carburanti di ambulanze etc. Per non parlare della carenza di personale: circa 5500 unità di personale sanitario (secondo le stime dei sindacati) vivono una condizione insostenibile di precarietà e tengono in piedi il servizio nell’attesa di essere stabilizzati, secondo Icardi solo 1150 di loro avranno i requisiti per la stabilizzazione. Significa che, escludendo gli amministrativi, fra infermieri, oss e medici i precari sono più di 4400, quindi se solo 1150 saranno stabilizzabili che ne sarà degli altri 3400? Resteranno precari proprio mentre tante regioni hanno bisogno di personale? Il rischio è che se ne vadano e interi sistemi sanitari restino senza personale, non appena molti dipendenti andranno in pensione” – dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi durante la discussione in Commissione Sanità sul bilancio di previsione.

“Qual è la strategia per quei circa 3400? E quale sarebbe il costo di stabilizzazione di tutti i 4400? Quale quello dell’assunzione a tempo indeterminato dei 1150? Sono le domande che pongo all’Assessore e a cui la Regione deve dare risposta con delle analisi dettagliate” – prosegue Grimaldi. – “E ancora: se Icardi ipotizza meno uscite in previsione per circa 36-37 milioni relative alla mobilità passiva, significa che rispetto ai circa 80 milioni usuali, lo scorso anno abbiamo speso solo 43-44 milioni? È accaduto per un miglioramento del sistema sanitario o perché le persone non si sono spostate a causa del Covid? Inoltre è davvero possibile che, a fronte di 648milioni di euro inseriti nello scorso bilancio per far fronte al Covid, non ci siano stati risparmi, dati i tanti interventi saltati e i reparti chiusi? Credo siano necessarie analisi approfondite su tutti questi aspetti”.

A Carmagnola torna Ortoflora & Natura

32^ Mostra Mercato Regionale del settore florovivaistico ed orticolo che quest’anno si svolgerà nel centro della città.

 

sabato 2 e domenica 3 aprile 2022

dalle ore 9:00 alle ore 19:30 a CARMAGNOLA (TO)

Giardini del Castello e Giardini Unità d’Italia

INGRESSO GRATUITO –  www.ortofloraenatura.it

 

Dopo due anni di pausa, torna a Carmagnola una tra le mostre-mercato più importanti in Piemonte per ciò che riguarda le produzioni del settore florovivaistico ed orticolo con attrezzature ed arredi da orto e da giardino.

La grande novità di questa edizione consiste nel fatto che la manifestazione non si svolgerà più nel periferico Parco Cascina Vigna ma in centro città, nei Giardini del Castello e nei Giardini Unità d’Italia.

In un’area espositiva di circa 20.000 mq a ingresso libero, ci saranno la tradizionale degustazione del ravanin e del porro, uno spazio con i bellissimi animali dell’associazione Natural Farm, la grande mostra “Vita nei Campi” nel Salone Chiesa di San Filippo, “Ca’ Peperone Green” con laboratori, incontri e presentazioni, l’iniziativa Gusto Diffuso Carmagnolese con menù che avranno come protagonisti l’orto e le erbe aromatiche in molti locali della città, l’iniziativa AspOrtò con gustose specialità da asporto preparate, il lancio del nuovo contest “peperone Urbano”, presentazione della favola sociale della resilienza 10 E LVE, animazioni e intrattenimenti vari per grandi e piccini con giochi, musica, balli, esposizioni, pic nic urbano e mercatino degli hobbisti.

Allevi e non solo al teatro Colosseo

 

TEATRO COLOSSEO
Via Madama Cristina 71 – Torino

La stagione 2021 – 2022

 

Mercoledì 30 marzo ore 21
OPEN
poltronissima € 33,70 | poltrona A € 28,50 | galleria € 25,50 | galleria B € 22,50

Open, scritto a quattro mani dal coreografo americano – innamorato dell’Italia – Daniel Ezralow con la moglie Arabella Holzbog, è un patchwork di piccole storie che strizzano l’occhio allo spettatore con numeri a effetto, multimedialità, ironia e umorismo, all’insegna del più puro entertainment.  “Un antidoto alla complicazione della vita“, come dichiara lo stesso Ezralow. Uno spettacolare inno alla libertà creativa, al ciclo della vita e alla rivisitazione dei successi da lui creati, volto a trasportare il pubblico in una nuova dimensione dove umorismo e intensità danno vita a una miscela esplosiva di straordinaria fantasia creativa ed emozione scenica. “Prima di chiamare lo spettacolo Open, pensando a Calvino avevo pensato a Recostruction, perché dobbiamo continuamente rimuovere e ricostruire. Il titolo però non funzionava, così mia moglie mi ha suggerito Open: una parola che, con le sue quattro lettere molto bilanciate ha in sé tanta energia. I motivi per cui ho deciso di chiamare lo spettacolo Open sono diversi: aperti possono essere il cuore, la mente, gli occhi, una finestra. Open vuol dire aperto al mondo, al lavoro, al business, agli altri. Bisogna guardare al presente senza remore, appunto con mente aperta. La vita è spesso pesante, ma abbiamo tanta energia positiva che aiuta a risolvere i problemi. Il titolo fa riferimento a un’apertura culturale ma anche stilistica. A me piace mescolare. La mia formazione non è classica, quindi ci sono poche punte; non è neanche la break dance, quindi non roteo tanto sulla testa. Posso però usare ognuno di questi elementi per comunicare il senso del momento”.
Sul palcoscenico, oltre ad una scenografia molto semplice composta di quattro pannelli su cui vengono proiettati una successione di quadri visivi e vignette in movimento, vi sono otto ballerini della sua compagnia americana che, nelle numerose sequenze di gruppo così come negli assoli, coniugano con scioltezza il linguaggio neoclassico e la modern dance, incantando il pubblico in un mix tra sorpresa, divertimento, leggerezza e agilità. Nella coreografia di Open si susseguono emozioni e sensazioni differenti, come l’ironia, il dolore, o la speranza, fino ad arrivare a un’idea ecologista. “In Open c’è il contrasto tra città e natura, laddove solo quest’ultima può liberare l’uomo dalla frenesia della vita. Il filo conduttore è che attraverso la città arrivo alla natura. Ritengo che oggi i più giovani siano cresciuti con dei nuovi valori che noi non avevamo, come il rispetto per l’ecologia. L’ho visto in mio figlio che a dieci anni nella sua scuola di Los Angeles aveva seguito programmi innovativi sul rimboschimento. Saranno loro a salvare il mondo. Con questo spettacolo la mia intenzione non è raccontare una storia, tant’è che il clima è piuttosto astratto, ma sono i vari elementi messi insieme a fare la storia. I danzatori per metà spettacolo sono vestiti, l’altra metà sono nudi ma dipinti. È stato a diciannove anni che avevo scoperto che potevo esprimermi e raccontare col corpo. Del resto, il nostro linguaggio nasce dal corpo, che è il nostro strumento. La tecnica, invece, è un modo di esprimersi; a differire sono solo le finalità


OPEN – Olympiads -Photo by Fabio Diena
————————————–

Venerdì 1 e sabato 2 aprile ore 21
MAURIZIO BATTISTA
Tutti contro tutti
sold out

Maurizio Battista torna sul palco con uno spettacolo inedito, “Tutti Contro Tutti”.
È proprio vero che si è destinati a vivere tutti contro tutti? Che si è costretti ad assecondare i ritmi frenetici di una vita mandandola spesso fuori giri? Che i social sono l’unico momento di aggregazione o non piuttosto il modo migliore per alienarsi e soffrire di solitudine?
A queste e a tante altre domande risponde nel suo nuovo show Battista che, con la sua indiscutibile capacità di far ridere, riesce ad unire tutti gli spettatori all’insegna del divertimento e delle risate.
«Perché la risata, udite udite, unisce tutte le persone! – afferma – Visto che la cosa più bella che abbiamo in questa vita, sono proprio gli altri! Oddio, non proprio tutti, eh…»

————————————–

Domenica 3 aprile ore 18
GIOVANNI ALLEVI
Estasi Tour
poltronissima € 50,00 | poltrona A € 39,80 | galleria € 32,60 | galleria B € 25,50

Il  nuovo  tour  europeo  del  compositore  e  pianista Giovanni Allevi, il 3 aprile, al Teatro Colosseo di Torino. In questo concerto presenta live  i  brani  della  sua  ultima  opera  musicale,  Estasi,  per  pianoforte solo.
Attraverso  le  note  del  pianoforte,  il compositore  Giovanni  Allevi  conduce  per  mano  l’ascoltatore  nelle molteplici emozioni dell’essere umano, fino alla più sublime: l’estasi, percorrendo  momenti  di  riflessione,  di  sognante contemplazione, impennate aggressive e rarefatta tenerezza. Le coinvolgenti note del nuovo lavoro del compositore-filosofo, saranno l’occasione per il pubblico di avvicinarsi all’esperienza meravigliosa  dell’estasi,  attraverso  il  tocco  inconfondibile  del  suo pianoforte.


Giovanni Allevi – Photo credit Max Valerio

Tutte le informazioni sul sito www.teatrocolosseo.it e sui profili social del Teatro.