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Emergenza climatica, alla Cavallerizza la proiezione del documentario Legacy 

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Il Glasgow Climate Pact e gli aggiornamenti scientifici dal VI Assessment Report dell’IPCC

 

Università di Torino, Aula Magna della Cavallerizza Reale Venerdì 1° aprile 2022, ore 16:00-19:45

INCONTRO E PROIEZIONE DEL FILM LEGACY
ALL’INTERNO DELLA ‘NOTTE DELLA GEOGRAFIA’

 

Il Dipartimento di Economia e Statistica dell’Università di Torino – Corso di Laurea Magistrale in Economia dell’Ambiente, della Cultura e del Territorio e il Green Office di Ateneo UniToGO, in collaborazione con il Festival CinemAmbiente, organizzano, venerdì 1° aprile, dalle 16 alle 19.45, presso l’Aula Magna della Cavallerizza Reale, un incontro di discussione interdisciplinare sull’emergenza climatica, che si concluderà con la proiezione del documentario Legacy di Yann Arthus-Bertrand, proiettato a Glasgow in apertura della 26° Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. …

Finisce lo stato d’emergenza. Cirio: “Occorre tenere alta l’attenzione, il Covid non finisce per decreto”

“Continueremo a monitorare e coordinare le azioni per fronteggiare la pandemia

“È un momento che viviamo tutti con grande partecipazione emotiva, attendevamo questa giornata da tempo e vogliamo viverla nel senso più corretto del suo significato: da una parte gioire per la fine dell’emergenza, dall’altra non pensare che il Covid sia stato cancellato dalla nostra vita per decreto. In Piemonte abbiamo attualmente l’incidenza più bassa d’Italia, ma non dobbiamo abbassare la guardia. I dati ci dicono che la situazione è buona, ma il virus c’è e dobbiamo continuare a stare attenti e insistere con la campagna vaccinale”: è il messaggio che il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha voluto lanciare aprendo la conferenza stampa convocata in occasione della fine dello stato di emergenza nazionale per la pandemia, alla quale erano presenti gli assessori alla Sanità Luigi Genesio Icardi, all’Innovazione e Ricerca Covid Matteo Marnati, ai Trasporti e alla Protezione civile Marco Gabusi, all’Istruzione Elena Chiorino, al Bilancio e Attività produttive Andrea Tronzano e ai Bambini Chiara Caucino, che durante la pandemia ha seguito le Politiche sociali.

“Sono stati due anni complicati per tutta l’umanità – ha proseguito – Oggi diciamo grazie a tutti coloro che hanno condiviso con noi questo percorso negli ultimi due anni. Se oggi l’Italia è considerata un esempio nella gestione del Covid, non va dimenticato che questo esempio si regge sull’attività delle Regioni”.

Ripercorrendo i momenti anche difficili e drammatici che hanno caratterizzato questi due anni, il presidente Cirio ha voluto ringraziare tutti coloro che si sono spesi in ogni modo possibile per combattere la diffusione del virus e curare e sostenere la popolazione: tutti gli operatori della sanità pubblica e privata e, accanto alla Regione, le Prefetture, i sindaci e gli enti locali, il personale dell’Unità di Crisi e del Dirmei, l’Esercito e le forze dell’ordine, i volontari della Protezione civile, le fondazioni bancarie, il mondo imprenditoriale, il CSI e gli organi di informazione insieme a tutti i cittadini.

“L’emergenza è finita – ha osservato l’assessore Icardi -, ma il Covid-19 rimane una minaccia da non sottovalutare. Bisogna fare tesoro delle buone pratiche apprese in questi due anni di pandemia, per evitare che il contagio torni a creare problemi sanitari e sociali. Per questo abbiamo chiesto al Governo che non ripristini le norme restrittive sulla privacy in vigore prima della pandemia e che non torni indietro sulle modalità di trasmissione delle ricette dematerializzate e sull’accesso al fascicolo sanitario. I grafici delle quattro ondate dimostrano chiaramente come le misure anti-Covid in Piemonte abbiano progressivamente ridotto gli effetti della malattia in modo drastico, dall’inizio ad oggi. Il Piemonte ha saputo fare sistema, grazie ai suoi sanitari, ai vaccini e al ruolo attivo e collaborativo della stragrande maggioranza della popolazione. Il senso di responsabilità di tutti, anche fuori dall’emergenza, sarà fondamentale perché la pandemia non possa più rialzare la testa”.

In videocollegamento Claudio Palomba, oggi prefetto di Napoli e prefetto di Torino durante il periodo principale della pandemia, ha ricordato che “in quei momenti ogni decisione è stata condivisa, e chi rappresenta lo Stato a tutti i livelli non può che vedere in queste situazioni la necessità di camminare insieme”. Ha poi evidenziato l’attenzione che il Piemonte ha riservato ai più anziani e ai più fragili, a cominciare dalle Rsa.

Dall’Unità di Crisi al Dirmei

La fine dello stato di emergenza comporta la formale chiusura dell’attività dell’Unità di Crisi istituita all’inizio della pandemia e il passaggio delle sue competenze di monitoraggio e coordinamento al Dirmei, il Dipartimento interaziendale malattie ed emergenze infettive costituito nel giugno 2020 per diventare il cuore della battaglia contro il Covid. La struttura sarà diretta da Emilpaolo Manno e suddivisa in 27 settori.

La situazione epidemiologica

Da tre settimane i valori del Piemonte sono tra i più bassi in Italia: un’incidenza di 450 casi ogni 100.000 abitanti (il valore nazionale è 839), l’occupazione dei posti letto ordinari è all’8.8% (unica Regione con Veneto e Lombardia sotto il 10%) e quella delle terapie intensive è al 3,5% a fronte di un valore nazionale del 4,8%. L’Rt è 1,32, la positività dei tamponi il 17%.

La popolazione vaccinata

L’84,3% dei cittadini piemontesi oltre i 5 anni di età ha concluso il ciclo primario con monodose o doppia dose (il 96,2% di coloro che hanno aderito, ovvero 3,6 milioni su 4,2).

La somministrazione di oltre 2,8 milioni di terze dosi pone il Piemonte in testa alla classifica delle Regioni italiane più grandi, come risulta dai dati della Fondazione Gimbe aggiornati al 30 marzo.

Gli immunizzati naturalmente, cioè le persone che non hanno aderito ma hanno avuto il Covid negli ultimi sei mesi, sono 165.000, tra cui 47.000 tra i 5 e gli 11 anni e 39.000 over50.

I non aderenti sono al momento 358.000, tra i quali 109.000 5-11enni e 106.000 over50. Una categoria che, come ha annunciato il presidente Cirio, “continuiamo a sensibilizzare, abbiamo fatto di tutto e continueremo a farlo. E a chi non si è presentato per la terza dose scriveremo una lettera per spiegare che rinviarla rischia di vanificare l’immunità raggiunta”.

La stabilizzazione del personale a tempo determinato

A partire da luglio la Regione Piemonte stabilizzerà tutti i 1.137 operatori in servizio durante l’emergenza Covid che hanno i requisiti previsti dalla legge nazionale.

La normativa statale consente di assumere a tempo indeterminato gli infermieri e gli operatori socio-sanitari che abbiano maturato entro giugno di quest’anno almeno 18 mesi di servizio, di cui almeno 6 nel periodo tra il 31 gennaio 2020 e il 30 giugno 2022.

“Risintonizza il Piemonte” ad Alessandria

Grimaldi (LUV): Il tour arriva nella provincia più colpita dalla pandemia, dove i tanti errori della Giunta sono stati pagati cari.

“Ci siamo riproposti di fare un tour del Piemonte e, come in un bilancio di metà mandato, raccontare e analizzare i primi due anni e mezzo di legislatura Cirio. Mercoledì sarà la volta di Alessandria, la provincia piemontese più colpita dalla pandemia e che forse più di tutte ha subito gli errori e i ritardi della Giunta. Ricordiamoci che il dramma delle Rsa è cominciato proprio a Tortona, che a lungo è stata anche l’approdo di tanti malati perfino da Torino” – dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi, da una settimana impegnato in “Risintonizza il Piemonte”: un “tour” attraverso il territorio con tappe in tutte le città che stanno per andare al voto, che mercoledì 6 aprile arriverà ad Alessandria con un incontro alle 20,30 alla Casa del Quartiere. Saranno presenti tantissime voci ad arricchire questo bilancio politico, ambientale e sociale: attivisti, professionisti, studenti e lavoratori del mondo sindacale, associativo e dei movimenti, ma anche rappresentanti politici della sinistra ecologista, dell’area del centrosinistra, in particolare il candidato sindaco Giorgio Abondante, l’onorevole Federico Fornaro (LEU) ed esponenti locali di Sinistra Italiana, Articolo Uno, Europa Verde-Verdi, che avevan dato vita a Liberi Uguali Verdi.

“Sono stati proprio quelli i mesi della nascita di ‘Tele Cirio’” – prosegue Grimaldi – “il Presidente che, nonostante la lunga catena di comando, la moltiplicazione di task force esperti e commissari speciali, ha compiuto numerosi passi falsi e solo con estremo ritardo è arrivato a operare a pieno regime su misure di sicurezza e piano vaccinale”.

“Dopo 110 giorni è arrivata la prima pioggia del 2022, lo stato d’emergenza per l’acqua si avvicina, con la secca dei fiumi è a rischio il 33% dell’industria alimentare. Siccità, incendi, temperature alte, grandinate e alluvioni: non è un film di fantascienza, ma la nuova normalità della crisi climatica. Eppure c’è chi – come Lega e Fdi – preferisce vestire i panni del nemico del clima” – conclude Grimaldi. – “Parleremo di questo e di tanto altro perché in due anni e mezzo ci siamo opposti con centinaia di migliaia di emendamenti, ordini del giorno, interventi, mobilitazioni sui temi ambientali, sociali, del lavoro, dei diritti – che dire per esempio dei continui attacchi alla salute riproduttiva delle donne, alla loro autodeterminazione? Sappiamo che per invertire la rotta serve fare ancora di più. Ecco perché è il momento di risintonizzarci, organizzarci e cambiare tutto”.

Stazioni sicure con i controlli della polizia

692 persone controllate, 73 bagagli ispezionati e 6 sanzioni elevate: questo il bilancio dell’operazione “Stazioni Sicure,, promossa dal Servizi Polizia Ferroviaria a livello nazionale, che ieri ha visto impegnati 72 operatori della Polizia Ferroviaria nelle stazioni ferroviarie del Piemonte e Valle d’Aosta.

Gli operatori Polfer hanno effettuato mirati servizi di vigilanza al fine di incrementare i livelli di sicurezza nelle aree ferroviarie di competenza sia a tutela dei viaggiatori che degli utenti delle stazioni. I controlli sono stati estesi ai bagagli al seguito negli scali ferroviari, a bordo treno e ai depositi bagagli con l’uso di metal detector.

24 le stazioni interessate dai controlli straordinari nelle province di entrambe le regioni, con particolare attenzione ai convogli internazionali che giungono nel territorio nazionale provenienti da Svizzera e Francia e alle stazioni non presidiate da personale Polfer.

A Torino, nella stazione di Porta Nuova, i servizi sono stati effettuati congiuntamente al personale del Reparto Prevenzione Crimine e delle Unità Cinofile.

A Torino gli agenti Polfer hanno denunciato in stato di libertà due cittadini, uno italiano e uno somalo, per aver violato il provvedimento ai sensi della normativa in materia di “Daspo Urbano”. I due uomini, controllati l’uno all’interno della stazione ferroviaria e l’altro nel parcheggio esterno, sono risultati essere sottoposti al provvedimento di divieto di accesso alle aree interne della stazione di Porta Nuova e relative pertinenze, a cui non hanno ottemperato. Denunciati in stato di libertà, l’italiano è stato anche sanzionato amministrativamente al regolamento di Polizia ferroviaria per aver effettuato una raccolta fondi abusiva in stazione.

Furti in compagnia dell’amico a quattro zampe

La volante lo arresta e recupera la refurtiva

Gli agenti della Squadra Volante sono intervenuti nella tarda serata di lunedì in C.so Vinzaglio, in risposta alla segnalazione di un furto attuato ai danni di un’auto parcheggiata. L’autore del furto, un uomo in compagnia di un cane, si era allontanato da qualche minuto. Immediatamente, il personale della volante si metteva sulle tracce del responsabile, rintracciandolo in C.so Galileo Ferraris. Il soggetto, riconosciuto anche perché in compagnia del meticcio di media taglia, è stato trovato in possesso di refurtiva varia (tra cui un navigatore tom tom, un pc portatile ed una borsa da medico in pelle contenente medicinali), per un valore stimabile ad oltre mille euro. I poliziotti, intuito che gli oggetti ritrovati potessero essere provento di più furti commessi nella serata, hanno approfondito la vicenda riuscendo a ricostruire la scia dei reati perpetrati: ben 4, in vie differenti di una zona circoscritta. Le vittime dei furti, che non si erano ancora accorte di quanto accaduto, sono state contattate dagli agenti che hanno restituito loro il maltolto.

Il soggetto, un cittadino italiano di 38 anni con precedenti specifici, è stato poi sottoposto agli arresti domiciliari.

Tablet e smartphone per le cure odontoiatriche dei bambini affetti da autismo

All’ospedale Mauriziano di Torino

Sabato 2 aprile, in occasione della Giornata Mondiale della Consapevolezza dell’Autismo, si terrà il Convegno “Odontostomatologia e autismo – Punti di forza e prospettive future” per la 3^ Giornata S.I.O.H. Piemonte (Società Italiana di Odontostomatologia per l’Handicap), organizzato dall’ospedale Mauriziano di Torino, dalle ore 9 alle ore 13,30, presso l’Auditorium Camara del Sermig – Arsenale della Pace (piazza Borgo Dora 61 – Torino).

In Italia, secondo quanto riferito dal Ministero della Salute, si stima che un bambino ogni 77 con età compresa tra i 7 ed i 9 anni soffra di un disturbo dello spettro autistico.

Tra le numerose  problematiche che questi bambini e le loro famiglie possono incontrare vi è anche una difficoltà di accesso alle cure odontoiatriche.

Nella cura di questi bambini una delle difficoltà maggiori è stabilire un corretto canale di comunicazione ed in tal senso l’ausilio di nuove tecnologie offerte da tablet e smartphone è spesso fondamentale” dichiara il dottor Simone Buttiglieri, referente regionale della S.I.O.H. (Società Italiana di Odontoiatria per l’Handicap).

Sfruttando tali tecnologie (tablet e smartphone), presso l’Odontostomatologia dell’ospedale Mauriziano di Torino (diretta dal dottor Paolo Appendino) si è creato un progetto che coinvolge gli igienisti dentali e mira ad ottenere un aumento della collaborazione alle cure odontoiatriche sfruttando un apposito software scaricabile dai famigliari sul proprio device elettronico. “I buoni risultati ottenuti nel grado di collaborazione “ spiega  il dottor Appendino “hanno permesso di eseguire manovre di igiene orale professionale alla poltrona in bimbi che altrimenti sarebbero stati sottoposti a sedazione o narcosi”.

L’utilizzo di queste tecnologie, unitamente alle televisite ed alla realizzazione di webinar dedicati a famigliari ed operatori di comunità, hanno permesso agli odontoiatri ed agli igienisti dell’ospedale Mauriziano di mantenere un continuo contatto con i ragazzi anche durante il lockdown legato alla pandemia Covid-19, durante il quale l’attività odontoiatrica degli Ambulatori era sospesa.

Dei rapporti tra odontoiatria, salute orale, alimentazione e disturbi dello spettro autistico si parlerà durante il Convegno.

A Prato Nevoso il grande ritorno dello Snow Volley, la pallavolo sulla neve

Dall’1 al 3 aprile in campo anche il CSI per il campionato amatoriale nelle varie formule 2×2, 3×3 e 4×4 misto

Dopo la pausa imposta dalla pandemia, ecco il grande ritorno dello Snow Volley, la pallavolo sulla neve: il primo, storico campionato italiano si giocherà infatti a Prato Nevoso (CN) dall’1 al 3 di aprile, con assegnazione dello scudetto.

«Ci abbiamo sempre creduto, lo abbiamo sempre sognato fin dal 2015 – racconta Matteo Carlon, 35 anni, di Acqui Terme, fondatore di Snow Volley Italia – quando abbiamo organizzato il primo torneo. Anche se gli ultimi sono stati anni difficili con le chiusure imposte dal Covid; ma ora puntiamo a ripartire in grande».
Come si gioca a Snow Volley? Simile al beach, ma la formula ufficiale è il 3 contro 3, che contribuisce a rendere gli scambi ancora più vari e movimentati. Lo si potrebbe quasi definire uno sport estremo, in quanto è possibile giocarlo in ogni condizione atmosferica. Esistono già un tour europeo, riconosciuto dalla CEV, e uno mondiale FIVB di Snow Volley a cui partecipano tante squadre italiane e il prossimo, ambizioso obiettivo sono le Olimpiadi invernali.

Oltre alle finali del campionato italiano Prato Nevoso, località sciistica del cuneese, ospiterà un grande torneo amatoriale per pallavolisti di ogni livello, con la collaborazione del Centro Sportivo Italiano: le categorie di gioco previste sono 3 contro 3 (maschile e femminile), 2 contro 2 (maschile, femminile e misto), 4 contro 4 (misto). Gli atleti provengono da tutta Italia; alcuni persino da Nazioni estere, come Stati Uniti, Uruguay, Spagna, Thailandia.

A Prato Nevoso sarà un weekend di fuoco: non solo volley ma anche party, con il primo appuntamento del festival a 2.000 metri di quota “La Rossa Music Festival” con ospiti Bob Sinclar e Tommy Vee, disc jockey di fama internazionale. Oltre al dj set sui campi di Double Beat e le serate con Judici allo Snow Fever. Il torneo sarà organizzato in modo da permettere a tutti i partecipanti anche di sciare sugli oltre 130 chilometri di piste del comprensorio Mondolè Ski.

«La forza del nostro evento è sempre stato abbinare lo sport alla festa – conclude Carlon -. I nostri tornei sono sempre affiancati da musica, après ski sui campi da gioco e party a tema la sera nei locali dei paesi che ci hanno ospitato. Anche grazie a questo approccio in passato abbiamo raggiunto i 400 giocatori su 20 campi, stabilendo un record mondiale per la disciplina. E speriamo in futuro di poter fare anche di più».

Aceto Ponti, premio di produzione ai dipendenti

Ponti riconosce a lavoratori e lavoratrici un premio di produzione 2021, il cui valore è di 1.810 euro e che riguarda la performance di produttività e qualità dei prodotti.

Il riconoscimento prevede il raggiungimento di obiettivi di redditività e qualità del prodotto ed è previsto anche per i tempi determinati e gli stagionali in proporzione ai mesi di lavoro.

Dal 1995 il premio viene rinnovato ogni tre anni ed è legato a un Accordo di II° livello, che dal 2018 prevede anche la flessibilità, lo smart working, permessi aggiuntivi in caso di malattia grave dei figli e/o delle figlie.

Aceto Ponti, leader riconosciuto a livello internazionale nella produzione di aceti, sottaceti e sottoli, condimenti e sughi pronti, riconosce il contributo di tutto il personale. L’attenzione nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici si manifesta anche nella possibilità di scegliere una delle due modalità previste per l’erogazione del premio: o in busta paga o attraverso il portale di welfare aziendale, a cui aderisce circa il 50%.

Questo è l’ultimo anno del triennio dell’accordo, ma l’azienda Ponti, protagonista mondiale nella produzione di aceto di vino e leader nazionale di mercato e principale esportatore dell’aceto Made in Italy in oltre 70 Paesi, non smette di guardare al futuro.  È in fase di lavorazione l’accordo per il prossimo triennio, in cui verranno introdotti anche obiettivi legati alla sostenibilità, driver fondamentale delle politiche industriali dell’azienda.

Lara Ponti, Ceo Ponti Spa, commenta: “Da anni sottoscriviamo l’accordo di II livello perché, al di là della fondamentale contrattazione nazionale, è importante condividere in azienda l’idea che i risultati sono il frutto di impegno e fatiche comuni. Se i risultati arrivano i benefici devono esserci per tutti coloro che contribuiscono a raggiungerli!”

Venerdì 1 aprile, gli infermieri e i professionisti della sanità scendono in piazza

Per i propri diritti e per il riconoscimento del valore di una professione sempre e costantemente ignorata

 

Dalle 10 alla 13 Flash Mob di protesta davanti alla Prefettura a Torino

 

 

Area contrattuale autonoma; maggiori risorse per le indennità specifiche degli infermieri e per tutti i professionisti della sanità; reale contrasto al fenomeno della violenza ai danni degli operatori sanitari; assunzioni a tempo indeterminato per rendere adeguate le dotazioni degli organici in sanità e la stabilizzazione del personale precario; rimozione del vincolo di esclusività.

 

Si tratta dei punti principali punti delle rivendicazioni che il Nursing Up, sindacato degli infermieri e delle professioni sanitarie, intende ancora una volta portare alla luce e al centro della discussione con un grande evento di protesta per i troppi mesi nei quali alle parole non sono mai state seguite da fatti.

Gli infermieri e i professionisti della sanità sono stufi di essere considerati “eroi”, primo baluardo quando in gioco ci sono vite umane ed emergenze sanitarie catastrofiche, e poi quando si tratta di riconoscere loro semplicemente ciò che gli spetta, creando organici che possano dare seguito alle sacrosante richieste di cura dei pazienti, riconoscendo le adeguate retribuzioni a tutti coloro che operano in sanità, creando le condizioni per una reale valorizzazione delle professioni sanitarie e infermieristiche, essi sono sempre e costantemente ignorati.

 

Per questo venerdì 1 aprile, dalle ore 10 alle ore 13, tutti gli infermieri e i professionisti della sanità piemontesi si troveranno in piazza Castello, a Torino, davanti alla Prefettura, per un Flash Mob di protesta.

 

A poco tempo di distanza dalle numerose manifestazioni che si sono svolte sul territorio nazionale, a tutela dei diritti degli infermieri e delle loro giuste rivendicazioni, anche in Piemonte saranno così sottolineate le necessità irrimandabili di infermieri e professionisti della sanità.

Il fine è quello di sensibilizzare il Governo, ma anche la Regione, per dare idonee soluzioni al ventaglio di problematiche ed alle correlate richieste dei professionisti dell’area infermieristica e degli altri operatori sanitari dipendenti dalle Aziende Sanitarie

Spiega il segretario regionale Nursing Up Piemonte, Claudio Delli Carri: “Siamo profondamente amareggiati per l’assenza di concretezza dopo le tante promesse e le tante parole spese in questi mesi e anni così difficili per tutti. Da parte del Ministro della Salute è arrivato solo un timido segnale di valorizzazione della nostra professione attraverso il riconoscimento di una indennità professionale nemmeno sostenuta da adeguati finanziamenti. Sul fronte della struttura del rapporto di lavoro, gli infermieri sono ancora soggetti ad un anacronistico e paradossale obbligo di esclusività, che non consente loro di svolgere attività libero professionale, come invece fanno gli altri professionisti dipendenti della Pubblica Amministrazione.

La stessa situazione si riflette sulle regioni e in particolare la nostra, dove non sono stati sufficienti, o si sono già esauriti, gli interventi di natura temporanea, per lo più legati esclusivamente al periodo delle ondate di emergenza pandemica, che hanno tamponato una situazione critica, sempre però con grandi affanni, ma non hanno mai affrontato in modo strutturale e concerto la valorizzazione delle professioni sanitarie e infermieristiche e la ormai drammatica carenza degli organici.

Noi chiediamo al gentile signor Prefetto, e al gentile Presidente della Regione, ognuno per quanto di sua competenza, di agire, sia presso il Governo, sia nella nostra realtà locale, affinché vengano messe in cantiere azioni risolutive e definitive rispetto alle nostre richieste.

Al Presidente della Regione chiediamo, inoltre, di accordarci un appuntamento, per un confronto franco e proficuo su talune problematiche peculiari del contesto di riferimento. Il nostro intento è di evitare l’acuirsi della lotta sindacale, una lotta che, beninteso, noi siamo determinati a portare avanti con tutti gli strumenti che sono a nostra disposizione”.

 

 

Il Segretario Regionale Nursing Up Piemonte

Claudio Delli Carri

011.306703 – 389.80.93.406

 

ECCO QUELLO CHE CHIEDIAMO:

  1. Un’area contrattuale infermieristica e per le altre professioni sanitarie che riconosca peculiarità, competenza e indispensabilità ormai evidenti di categorie che rappresentano oltre il 52% delle forze del Servizio sanitario nazionale e che, assieme alle altre professioni sanitarie non mediche raggiungono oltre il 76% degli organici delle professioni sanitarie.
  1. Una congrua integrazione dell’”indennità di specificità infermieristica” e di quella “di tutela del malato e di promozione della salute”, di cui all’articolo 1), commi 409 e 410 della Legge n. 178/2020.
  1. Adozione di specifiche disposizioni per una reale attività di contrasto della violenza verso gli infermieri nei luoghi di lavoro, aberrazione che ormai ha raggiunto l’acme nelle strutture sanitarie pubbliche, da realizzarsi anche attraverso l’introduzione di presidi di vigilanza da parte delle forze dell’ordine e/o strutture private, oltre al costante monitoraggio e prevenzione di tali fatti che mettono in pericolo l’incolumità psicofisica degli interessati.
  1. Risorse economiche sufficienti ed idonee direttive all’ARAN , per garantire il riconoscimento  e valorizzazione sul piano economico le profonde differenze tra le professioni sanitarie ex legge 42/1999 e le altre  professioni che svolgono attività funzionali e/o strumentali nel comparto pubblico della Salute, differenza sempre esistite, ma rese ancora più evidenti da COVID-19
  1. Immediato adeguamento delle dotazioni organiche del personale operante nella generalità dei presidi ospedalieri e sul territorio. Aggiornamento altrettanto immediato della programmazione degli accessi universitari, perché gli infermieri attuali non bastano, ne mancano ormai tra 80 mila e 100 mila, ma gli Atenei puntano ogni anno al ribasso;
  1. Immediata modifica del comma 464-bis, introdotto con l’articolo 20 del DL n. 41 del 22 marzo 2021. convertito in legge del 21 maggio 2021, n 69, garantendo che agli infermieri ed al personale delle altre professioni sanitarie di cui alla legge n 42/1999 , che intrattengono un rapporto di dipendenza con gli Enti e/o le strutture del SSN, venga garantito, al pari degli altri professionisti sanitari laureati, l’estensione dell’avvenuta la rimozione del vincolo di esclusività non solo per l’effettuazione delle vaccinazioni, ma a tutto l’alveo delle attività di loro competenza
  1. Direttive e risorse finalizzate a sostenere l’aggiornamento professionale dei professionisti del comparto, riduzione del debito orario settimanale degli stessi (orario di servizio) pari ad almeno 4 ore settimanali, da utilizzare per le attività di aggiornamento, come già avviene per i medici .
  1. Direttive e nuove risorse finalizzate all’immediato e stabile riconoscimento degli infermieri specialisti e gli esperti in applicazione della Legge 43/06 ,e per la valorizzazione economico giuridica della funzione di coordinamento  , valorizzazione delle competenze cliniche e gestionali degli interessati;

In manette terrorista col reddito di cittadinanza, era pronto all’azione

Anarchico, ecoterrorista sovversivo, percepisce il reddito di cittadinanza. Si tratta di un quarantasettenne torinese arrestato dalla Digos di Milano con l’accusa di essere legato alle Its, la rete di cellule terroristiche autrici di una catena di attentati in America Latina, negli Stati Uniti e in Paesi europei. L’uomo aveva aperto uno spazio web su Altervista e, attraverso una “virtual machine’, consentiva a quattro soggetti in Brasile, Cile, Argentina e Messico di agire come master, divulgando documenti e rivendicazioni in attesa di agire.