ilTorinese

A Rivoli lo street food è internazionale

Dopo il grande successo delle precedenti edizioni  riparte l’International Street Food 2022, la più importante manifestazione di street food esistente in Italia organizzata da Alfredo Orofino.
Sarà la città di Rivoli ad accogliere la quinta tappa che avrà luogo in Piazza Martiri della Libertà venerdì 8 aprile dalle ore 18, sabato 9 e domenica 10 aprile 2022, dalle ore 12.
Per questa edizione 2022 sono previste 150 tappe in tutta Italia.

In questa quinta tappa ci saranno 30 cucine diverse e tanti ristoranti itineranti con chef qualificati pronti a stupire con le loro particolarità e qualità.
Come nelle precedenti edizioni, che hanno riscosso grandissimo successo grazie all’entusiasmo del pubblico, sarà possibile gustare prodotti di paesi diversi, con cucine internazionali, senza tralasciare però le nostre gastronomie regionali.

La piscina per la terapia è funzionante e riscaldata, ma non utilizzata: vergognoso

USU di Torino

Dalle proteste dello scorso autunno nulla è cambiato all’Unità Spinale Unipolare del CTO, lungi dall’essere ripristinata a pieno ritmo nonostante il mio impegno a Palazzo Lascaris e le proteste di pazienti e Associazioni. A questa situazione di immobilismo si aggiunge la beffa della vasca piena e potenzialmente attiva ma chiusa al pubblico: uno spreco di risorse inaccettabile (anche le due bagnine, regolarmente stipendiate, sono impiegate in altre mansioni). Chiederemo conto di tutto in Consiglio Regionale.

Qualche mese fa le proteste, poi la mia interrogazione in Aula, quindi un lungo immobilismo e oggi lo scandalo della piscina per le terapie funzionante ma non utilizzata: questa la realtà dell’Unità Spinale Unipolare del CTO, in via Zuretti 24 a Torino.

Lo stato dell’arte: il pian terreno dell’edificio ospita la piscina per le terapie. Attualmente, niente altro. La piscina è perfetta, potenzialmente funzionante, riscaldata, puntualmente monitorata e costantemente manutenuta. Alle due bagnine, pagate in teoria per svolgere la loro mansione a bordo vasca, sono in realtà affidati altri compiti: nello specifico, una è stata ricollocata a svolgere attività di fattorino e l’altra dà una mano in palestra. Perché? Perché la piscina è chiusa al pubblico, cioè ai pazienti e agli utenti, fino a data da destinarsi. Uno spreco difficile da definire e qualificare senza usare aggettivi come folle, assurdo, vergognoso. Di tutto questo chiederemo conto in Aula.

Il secondo piano della struttura, nonostante richieste e proteste, resta chiuso. Le liste d’attesa restano lunghissime, pertanto si dà la precedenza ai pazienti più gravi: il risultato è che altre situazioni rischiano di diventarlo, proprio perché non si interviene costantemente e tempestivamente secondo un normale programma di cure. Non si arrestano le defezioni tra il personale (sono molti i trasferimenti in altri reparti o presso altre strutture), scarseggiano gli infermieri e gli operatori socio-sanitari. L’ambulatorio di vulnologia è stato spostato altrove. L’unione di diversi reparti non è stata senza conseguenze organizzative e operative.

L’USU era un’eccellenza: la Giunta Regionale ha il dovere di intervenire. In fretta.

Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte

Quando il Pd torinese insegue Fruttero & Lucentini…

DI AUGUSTO GRANDI

Prendi due politici del Pd e mettili a scrivere un “noir” ambientato tra Torino e Langa.

E, per completare il quadro, inserisci il tutto negli ultimi giorni di campagna elettorale che hanno portato alla guida di Torino il loro compagno Stefano Lo Russo (ora Stefano L’ucraino). Poteva uscirne un polpettone illeggibile, una squallida operazione di propaganda partitica ammantata di un raccontino giallo per nascondere i veri obiettivi. Invece Michele Paolino, con la collaborazione di Sergio Chiamparino, è riuscito a scrivere una storia gradevole, leggibile anche al di fuori delle sezioni del partito o delle bocciofile di riferimento.

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Difensore civico: quarant’anni al servizio dei cittadini

A Palazzo Capris (via Santa Maria, 1) si è tenuto il convegno “Quarant’anni di difesa civica” per inquadrare la situazione di questa figura nata a tutela e garanzia del cittadino, frutto ancora di grande dibattito in ambito giuridico. Un istituto, quello della difesa civica, che si è ritagliato nel tempo un ruolo sempre maggiore. Il convegno è stato organizzato dal Consiglio regionale e dal Difensore civico regionale in collaborazione con l’Ordine degli avvocati di Torino.

Il presidente del Consiglio regionale, Stefano Allasia, portando i saluti istituzionali ha affermato che “in questi quattro decenni il ruolo del Difensore civico ha assunto un’importanza sempre maggiore a servizio della cittadinanza, esercitando quella funzione di intermediario tra Pubblica amministrazione e cittadino, per tutelarne i diritti in caso di ritardi, omissioni, discriminazioni o abusi in generale. Ritengo giusto riconoscere la bontà, l’efficienza e l’efficacia del lavoro svolto in questi anni da un organo di garanzia essenziale, che contribuisce quotidianamente a misurare la reale capacità dell’Amministrazione regionale di essere sempre più vicina alle esigenze della società e alla sua continua evoluzione”.

Il presidente della Regione, Alberto Cirio, è intervenuto con un videocollegamento ed ha parlato di “un istituto importante per la vita democratica del nostro Paese e che per questo è previsto nello Statuto della nostra Regione. È importante celebrare l’attualità di una figura che come tutte le cose buone migliora nel tempo. Sono per questo disponibile a prendere in considerazione le proposte che verranno formulate per potenziare la figura del Difensore civico”.

Il segretario del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Torino, Paolo Berti, ha dichiarato che “la mediazione e l’indipendenza proprie alla funzione di Difensore civico, accomunano questo ruolo a quanto viene fatto dagli avvocati. Non solo in ragione della loro professionalità ma per la conoscenza che hanno delle persone, vengono infatti scelti degli avvocati per svolgere il ruolo del Difensore civico”.

Ha introdotto e moderato il convegno Paola Baldovino, Difensore civico della Regione Piemonte: “In questi 40 anni, il Difensore civico ha contribuito ad umanizzare l’attività amministrativa a tutela dei diritti delle persone e, in tal modo, far emergere i bisogni concreti dei cittadini – ha spiegato Baldovino -. Al Difensore civico possono rivolgersi tutti, gratuitamente e senza formalismi e, pertanto, l’istituto costituisce un’importante risorsa per la collettività piemontese. Con questo convegno si è inteso, oltre a celebrare l’anniversario della legge istitutiva dell’ufficio, diffondere anche la conoscenza di questa figura di garanzia e gli ambiti di intervento nei quali il Difensore civico può operare. In particolare, l’evento è stato organizzato in collaborazione con l’Ordine degli avvocati di Torino, al fine di sottolineare l’utilità dell’Istituto per coloro che svolgono la professione forense, anche quale strumento deflattivo del contenzioso giudiziario”.

Sono stati 572 i fascicoli aperti nel corso del 2021 presso il Difensore Civico piemontese e di questi circa il 60% riguardano l’area dei servizi alla persona e, all’interno di questi, più di 7 su 10 sono inerenti sanità e ospedali. Interessante, tra le varie aree di intervento, quella sui procedimenti amministrativi e sulle richieste di accesso documentale e di accesso civico, che hanno garantito maggiore trasparenza delle amministrazioni.

È poi intervenuto Gianluca Gardini, ordinario del dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Ferrara, che ha spiegato come “l’evoluzione storica e giuridica della difesa civica fa parte di una storia minore nel nostro Paese perché confinata alle esperienze delle autonomie territoriali. In Italia mai abbiamo avuto un difensore civico nazionale, diversamente da quanto accade nella stragrande maggioranza dei paesi dell’Unione europea. Addirittura non sono pochi gli stati che lo hanno previsto nella carta costituzionale e altri, comunque, con una legge ordinaria. Gli uffici del difensore civico presenti nel nostro paese non sono poi neanche stati valorizzati come strumento alternativo per la risoluzione delle controversie tra la Pubblica amministrazione e il cittadino. Ed è di tutta evidenza come questo avrebbe potuto alleggerire il Tar di una parte dei procedimenti”.

A proposito degli effetti del contenzioso amministrativo della difesa civica, Gabriella Racca, ordinario presso il dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli studi di Torino ha spiegato che “La difesa civica va intesa come difesa della Buona Amministrazione, quindi il difensore non è un organo terzo rispetto alla Regione e alle altre amministrazioni ed è chiamato a collaborare affinché l’obbiettivo comune sia effettivamente raggiunto. Il cittadino in difficoltà deve trovare nel Difensore civico il punto di collegamento che ripristini il rapporto di fiducia con la parte pubblica. Per far ciò il difensore deve collegarsi e rafforzarsi in rete con Anac, con i responsabili della prevenzione della corruzione e della trasparenza, con il Difensore civico digitale, con i responsabili della transizione digitale (Rtd), con le Aziende sanitarie, con i Media nelle forme tradizionali e più innovative”.

Su come è cambiato il modo di interfacciarsi dell’avvocato con la difesa civica e sulle varie funzioni del Difensore civico contro la gestione scorretta o impropria delle pubbliche amministrazioni è intervenuta Silvia Ingegnatti, avvocato del Foro di Torino, evidenziando “ la funzione di garante del diritto alla salute del Difensore civico, fino al potere di moral suasion che può essere esercitato nei confronti della Pa. Gli avvocati possono cogliere le opportunità insite nel ricorso al Difensore Civico al fine di vagliare, nel superiore interesse del proprio assistito, tutti gli strumenti posti a disposizione della legge, di cui la Difesa Civica costituisce una valida potenzialità”.

Alessandra Carrozzo, avvocato del foro di Torino ha illustrato i doveri deontologici dell’avvocato, con particolare riferimento al dovere di informazione verso i clienti che “impone di informare delle opportunità che offre l’istituto del Difensore Civico in diverse materie e quindi della possibilità e delle modalità per avvalersi di tale organo. Questo in relazione al rapporto che tale strumento di tutela ha con le altre prerogative difensive”.

Gran Premio Costa Azzurra con 12 stelle a Vinovo

Una festa per tutti, con il, regalo da scartare attorno alle 17. Perché all’Ippodromo di Vinovo è arrivata la giornata più attesa dell’anno, quella con l’edizione numero 59 del ‘Gran Premio Costa Azzurra’, prima tappa del circuito ‘Trot Grande Vitesse 2022’ (corsa di Gruppo 1 con una dotazione di 154.000 €). Lei al centro, intorno tutto il resto perché quella del 10 aprile sarà davvero una giornata davvero speciale, tutta da vivere.

 

Il Costa Azzurra è da sempre una delle corse più ambite non solo del panorama nazionale, perché da qui sono passatoi solo campioni. Sarà così anche quest’anno, con favori del pronostico divisi tra tra Vernissage Grif, allenato e guidato da Alessandro Gocciadoro, allevato dall’allevamento Il Grifone della famiglia Brischetto, e Cokstile, il norvegese del signor Renato Santese, già vincitore due anni fa, allenato da Erik Bondo e guidato dal torinese di Francia Gabriele Gelormini, già vittorioso anche l’anno scorso con Billie De Montfort.

A far saltare il banco proveranno tutti gli altri a partire dalla femmina di Fausto Barelli e Santo Mollo, Blackflash Bar, portacolori della scuderia “4 amici al Bar” di Roberto Bruera e Luigi Truccone, che al momento è imbattuta sulla pista di Vinovo dopo le vittorie nel Marangoni e del Città di Torino dello scorso anno. Dodici al via per una corsa bellissima sulla distanza del miglio. In tutto sono otto le corse in un programma che sarà vera celebrazione del cavallo e del suo mondo a 360°, con un’attenzione particolare per le famiglie come dimostrano tutti gli eventi collaterali.

Ad accogliere il pubblico ci sarà una mamma con il suo puledrino di una decina di giorni e gli amici del Circowow, con la caccia al tesoro in tema ippico e altri goichi. Ma ci saranno anche gli animali della fattoria dell’agriturismo “Il giardino dei sapori” di Nichelino e tutti potranno assistere dal vivo alla nascita creazione di un vero ferro di cavallo grazie alle sapienti mani di Emilio Gelormini, il più giovane dei maniscalchi dell’ippodromo.

E ancora i pony dell’Horse House di Candiolo per il battesimo della sella in una piccola passeggiata in tutta sicurezza nell’area attrezzata del parco giochi. In seguito due giovani Amazzoni della Horse House saranno le passeggere della carrozza allestita da “Servizi in Carrozza” di Adamo Martin trainata che aprirà la sfilata dei cavalli partecipanti al Gran Premio. Carrozza, cavalli e cocchieri faranno bella mostra sul parterre per tutto il pomeriggio. Dopo la settima corsa, sulla pista si esibiranno i cavalli della “Caccia alla volpe” (e tra loro due ex trottatori, Bernadette Dvs e Zideale Fas, nella loro nuova vita) portati dalla Società Cacce a Cavallo del Monferrato.

Non mancherà lo stand dell’UGI, Unione Genitori Italiani contro i tumori infantili: in cambio di una piccola donazione sarà possibile acquistare le colombe pasquali della Bonifanti. E sarà presente anche l’Associazione “Stupinigi è” con stand di prodotti a km 0. Non ci rimane che aspettarvi, ricordandovi la possibilità di pranzare presso l’Hippo-Trattoria panoramica sulla pista, dove per l’occasione è obbligatoria la prenotazione.

Per chi fosse impossibilitato a raggiungere l’ippodromo, diretta integrale televisiva proposta sia sul canale 151 del digitale terrestre che sul 220 di Sky, con il supporto di dieci telecamere in HD che condurranno gli appassionati dentro la pista a vivere le emozioni del Gran Premio Costa Azzurra. I giornalisti di EquTv saranno in trasferta a Torino coadiuvata dal punto di vista tecnico e giornalistico dagli operatori dell’Ippodromo di Vinovo.

Corse che prenderanno il via attorno alle 14,30, ingresso gratuito per tutti, così come le attrazioni e i giochi.

Montaruli: “coppie omogenitoriali, a Nichelino atto illegittimo”

“Il sindaco di Nichelino sta commettendo consapevolmente un atto illegittimo tanto più dopo la sospensione da parte di Torino.

Si e’ innescata una brutta gara di provocazioni ideologiche a danno della delicatezza del tema che vede protagonisti i bambini. Il ministro anche tramite il prefetto intervenga perché non si assista ad ulteriori anni di farsa nei confronti di tutti ” commenta in una nota il deputato torinese di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli.

L’ultimo appuntamento di Lirica a Corte a Stupinigi: “Pagliacci”

Domenica 10 aprile, ore 19 / Spesso rappresentata insieme a Cavalleria rusticana, l’opera di Ruggero Leoncavallo Pagliacci (Milano, Teatro Dal Verme, 1892) rappresenta l’ideale completamento dell’esperienza verista nella musica italiana di fine Ottocento. Ambientata nel mondo del teatro di strada, la drammatica vicenda racconta di sospetti, tradimenti e rivelazioni che sfociano in un delitto d’onore, consumato tra finzioni di commedia e cruda realtà dei fatti. Una finestra spalancata sul tormento dell’animo umano che conduce all’omicidio e all’annientamento di sé.

La rappresentazione inizia a sipario chiuso, con un baritono che si presenta al proscenio come personificazione del Prologo, il portavoce dell’autore che ci informa sulle intenzioni e sulla poetica dell’opera. L’azione vera e propria ha come protagonista una piccola compagnia teatrale itinerante, composta dal capocomico Canio, dalla moglie Nedda e dai commedianti Tonio e Beppe, che giunge in un piccolo borgo dell’Italia meridionale per mettere in scena una commedia. Canio ignora che la moglie, assai più giovane di lui, lo tradisce con un contadino del borgo, Silvio; anche Tonio, fisicamente deforme, è innamorato di Nedda, ma ne è respinto: per vendetta, Tonio avvisa Canio del tradimento della moglie. Il capocomico scopre i due amanti che si promettono amore, ma Silvio fugge senza che Canio riesca a vederlo in viso. L’uomo vorrebbe scagliarsi contro la moglie, ma arriva Beppe a sollecitare l’inizio della commedia, perché il pubblico aspetta. Canio non può fare altro che truccarsi e prepararsi per lo spettacolo, rimuginando sul tradimento e meditando vendetta. Sulla scena della commedia, Canio interpreta Pagliaccio, un marito tradito: ma ben presto la realtà prende il sopravvento sulla finzione e Canio riprende il discorso interrotto poco prima, rinfacciando a Nedda, nei panni di Colombina, la sua ingratitudine e dicendole che il suo amore è ormai mutato in odio per la gelosia. La donna, intimorita, cerca di mantenere un tono da commedia, ma poi, minacciata, reagisce con asprezza. Beppe vorrebbe intervenire, ma Tonio, eccitato dalla situazione che ha causato con le sue rivelazioni, glielo impedisce, mentre gli spettatori, dapprima attratti dalla trasformazione della farsa in dramma, comprendono troppo tardi che ciò che stanno vedendo non è più la farsa, ma la vita reale. Davanti al rifiuto di Nedda di rivelare il nome dell’amante, Canio la accoltella, avventandosi poi su Silvio, presente tra il pubblico, che nel frattempo è corso sul palco per soccorrerla. Compiuto l’omicidio, Canio si rivolge freddamente al pubblico, dichiarando finita la commedia. Una commedia che svela il suo dramma nel sogghigno beffardo e compiaciuto dell’assassino.

Interpreti e ruoli

Dario Prola, Canio

Eugenia Braynova, Nedda

Massimiliano Fichera, Tonio/Silvio

Paolo Grosa, maestro accompagnatore

Roberto Tagliani, guida al concerto

Programma

Si può? Si può? (Prologo)

Un grande spettacolo a ventitré ore (Canio, Nedda)

Un tal gioco, credetemi, è meglio non giocarlo (Canio)

Qual fiamma avea nel guardo (Nedda)

Nedda!… Silvio! A quest’ora…! Che imprudenza! (Nedda, Silvio)

Recitar… Vesti la giubba (Canio)

Nome di Dio… quelle stesse parole… No! Pagliaccio non son (Nedda, Canio, Tonio)

Sperai, tanto il delirio (Tonio, Nedda)

 

Lirica a Corte è organizzata dal Teatro Superga in collaborazione con STM – Scuola del Teatro Musicale e Fondazione Ordine Mauriziano.

 

INFO E BIGLIETTI

Palazzina di Caccia di Stupinigi

Piazza principe Amedeo 7, Stupinigi – Nichelino

Biglietti: 30 euro

Info e prenotazioni: 011.6279789 biglietteria@teatrosuperga.it

www.teatrosuperga.it

Pallanuoto femminile, il futuro a casa Aquatica

 DAL 13 AL 16 APRILE, COLLEGIALE DELLA NAZIONALE U19 ALLA PISCINA DI CORSO GALILEO FERRARIS

Grande orgoglio per l’Aquatica Torino, che per la prima volta dopo 16 anni tornerà ad ospitare un raduno della nazionale di pallanuoto. L’Italia Under 19 femminile, formata da atlete nate nel 2003, svolgerà un collegiale alla piscina di Corso Galileo Ferraris dal 13 al 16 aprile. Si tratta della prima volta di una nazionale in Aquatica dal 2006, quando il setterosa si allenò nell’impianto torinese.

Per il primo raduno del 2002, in preparazione degli Europei Under 19 che si terranno in estate in Israele, sono diciannove le pallanotiste convocate, che si alleneranno agli ordini dell’allenatore Giacomo Grassi. Tra esse è presente anche Emma De March, oggi al Bogliasco, ma fino alla passata stagione grande protagonista proprio con la calotta dell’Aquatica Torino in Serie A2 femminile, e lo scorso agosto presente nella squadra azzurra che aveva preso parte agli Europei Juniores Under 17, a Sibenik, in Croazia.

Felice Giulio Katsiberis, che oltre ad allenare la squadra maschile è anche responsabile del settore pallanuoto dell’Aquatica Torino: «Per noi è un grande orgoglio, perché ospiteremo le atlete che nel breve periodo andranno a formare la nazionale maggiore femminile, il famoso Setterosa. È anche un orgoglio vedere Emma De March presente a questo collegiale, in quanto fino all’anno scorso si allenava e giocava con noi. Ciò è testimonianza dell’ottimo lavoro che stiamo svolgendo nel settore della pallanuoto. Non a caso la nostra squadra femminile è ormai in pianta stabile in Serie A2 e la maschile quest’anno affronta il campionato di B per la prima volta nella sua storia. Finalmente ospitiamo un collegiale dopo 16 anni, sicuramente abbiamo aspettato tanto ma va anche detto che la società in questo periodo sta investendo tanto nella pallanuoto, al punto che nonostante l’emergenza covid siamo riusciti a organizzarci bene, arrivando addirittura a ospitare la nostra nazionale, qualcosa che deve inorgoglirci. Speriamo che sia solo il primo di molti altri».

Le convocate: Giorgia Gabusi (CSS Verona), Miriam Marchetti (CSS Verona), Paola Di Maria (CSS Verona), Rebecca Bianchi (Como Nuoto), Greta Dametto (Plebiscito Padova), Yara Al Masri (Plebiscito Padova), Lavinia Papi (SIS Roma), Andrea Carola Aprea (SIS Roma), Livia Boldrini (Vis Nova Pallanuoto), Chiara Bartocci (Vela Nuoto Ancona), Sofia Mancinelli (Vela Nuoto Ancona), Julia Usanza (AN Brescia), Corinne Bovo (AN Brescia), Emma De March (Bogliasco 1951), Vittoria Ravenna (US Locatelli), Benedetta Cabona (Rapallo Pallanuoto), Serena Caso (Rapallo Pallanuoto), Ludovica Celona (Ekipe Orizzonte), Guya Zizza (Napoli Nuoto).

“World Press Photo Contest 2022” Vincitrice della 66^ edizione, la canadese Amber Bracken

Alla GAM di Torino l’anteprima italiana

Abiti rossi dismessi e appesi a croci di legno, lungo una strada senza confini ingoiata da lugubri sterpaglie, appiattita sotto un cielo plumbeo terrifico e inorridito che recupera un briciolo di umanità nell’appena accennata parvenza di un timido arcobaleno: è questo lo scatto realizzato dalla fotografa canadese Amber Bracken per il “New York Times” vincitore assoluto (i nomi dei premiati sono stati annunciati nei giorni scorsi ad Amsterdam) della 66^ edizione della “World Press Photo Contest 2022”, il più importante concorso di fotogiornalismo a livello internazionale. Foto dell’anno, l’opera vuole ricordare i bambini morti alla “Kamloops Indian Residential School” nella Columbia Britannica, chiusa nel 1978 e facente parte della rete di collegi per aborigeni in Canada, dove nel maggio del 2021 scavi effettuati con radar portarono alla luce i resti di 215 bambini, piccoli indigeni sottratti alle loro comunità, torturati fino alla morte, spesso violentati e ignobilmente sepolti in tombe anonime.

Sorte comune per migliaia e  migliaia di bimbi, vittime innocenti (fra gli anni ’60 e ’80) del capitolo oscuro e vergognoso della storia e della politica coloniale del Canada. La foto scattata dalla Bracken è “un tipo di immagine che si insinua nella memoria, ispira una sorta di reazione sensoriale. Potevo quasi sentire la quiete in questa fotografia, un momento tranquillo di resa dei conti globale per la storia della colonizzazione, non solo in Canada ma in tutto il mondo”. Queste le parole, a commento dello scatto “of the year” da parte della presidente della Giuria del Premio, l’azerbaijana Rena Effendi, la fotografa che “dà voce alle zone del silenzio”. Compito arduo quello dei giurati se si considera l’elevato numero di lavori, foto e open format, loro pervenuti: 64.823 i candidati, le opere da premiare sono state scelte fra 4.066 fotografi provenienti da 130 Paesi. Le foto vincitrici saranno raccolte in mostra, in anteprima italiana, alla “GAM-Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea” di via Magenta 31 a Torino, dal prossimo 29 aprile fino al 18 settembre.

Per il sesto anno consecutivo sotto la Mole, l’evento si deve all’impegno della start up pugliese “Cime”, partner della “World Press Photo Foundation” di Amsterdam e della “Fondazione Torino Musei”. Fra le foto che andranno in mostra alla “GAM”, anche le altre quattro vincitrici. Il Premio “World Press Photo Story of the Year” è andato a “Salvare le foreste con il fuoco” di Matthew Abbott, Australia, un lavoro realizzato per “National Geographic/Panos Pictures”. Al centro del racconto, un rito degli indigeni australiani che bruciano strategicamente la terra in una pratica nota come “combustione a freddo”: i fuochi si muovono lentamente, bruciano solo il sottobosco e rimuovono l’accumulo di residui vegetali che possono alimentare incendi più grandi. Vincitore del premio “World Press Photo long-term project award”, invece, “Distopia amazzonica” di Lalo de Almeida, Brasile, per “Folha de São Paulo/Panos Pictures”. Mostra come la foresta pluviale amazzonica sia gravemente minacciata dalla deforestazione, dall’estrazione mineraria, dallo sviluppo infrastrutturale e dallo sfruttamento di altre risorse naturali. “Il sangue è un seme” di Isadora Romero, Ecuador, ha vinto la sezione video, “World Press Photo open format award”.

Attraverso storie personali, questo lavoro mette in discussione la scomparsa dei semi, la migrazione forzata, la colonizzazione e la conseguente perdita di conoscenze ancestrali. Il video è composto da fotografie digitali e cinematografiche, alcune delle quali sono state scattate su pellicola 35mm scaduta e successivamente disegnate dal padre della Romero. In un viaggio nel loro villaggio ancestrale di Une, Cundinamarca, in Colombia, Romero esplora ricordi dimenticati della terra e dei raccolti e viene a conoscenza del fatto che suo nonno e la sua bisnonna fossero custodi dei semi e che coltivavano diverse varietà di patate, di cui solo due si possono ancora trovare.

La “World Press Photo Exhibition 2022” sarà presentata, in anteprima internazionale al “De Nieuwe Kerk” di Amsterdam, il 15 aprile, prima di iniziare il suo tour mondiale. Poi la mostra toccherà 66 sedi in 29 paesi, tra cui, in anteprima nazionale, la “GAM” di Torino.

Gianni Milani

Nelle foto:

–       Amber Bracken: “Kamplos Indian Residential School”

–       Matthew Abbott: “Salvare le foreste con il fuoco”

–       Lalo de Almeida: “Distopia amazzonica”

–       Isadora Romero: “Il sangue è un seme”