ilTorinese

Rock Jazz e dintorni: Motta e i Nomadi

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA  SETTIMANA 

Martedì. All’Otium Pea Club suonano Luca Biggio e Max Carletti. I Dik Dik si esibiscono al Le Roi.

Alle OGR è di scena Motta. Al Blah Blah suonano i Dead Myth. Al Capolinea 8 è di scena il virtuoso del fingerpicking Calum Graham.

Mercoledì. Al Circolo della Musica di Rivoli suonano i Bodega. Il premio Gianmaria Testa  viene assegnato alle Fonderie Limone di Moncalieri. Oltre ai cinque finalisti si esibiscono Eugenio Bennato con Enzo Lambiase e Paolo Fresub con Roberto Cipelli. Al Blah Blah sono di scena i Queers.

Giovedì. Al Magazzino sul Po suona il trio Mambo Melon.All’Hiroshima Mon Amour si esibiscono i Pop X. Alla Suoneria di Settimo è di scena il chitarrista Carl Verheyen.

Venerdì. Il cantautore Giancane si esibisce all’Hiroshima Mon Amour. Al Circolo della Musica di Rivoli Gian Luigi Carlone della Banda Osiris, mette in scena lo spettacolo dedicato alla festa del 25 aprile “Voci di libertà”. Alle OGR Iosonouncane esegue integralmente il progetto discografico “Ira”. All’Arteficio suona il sestetto di Luigi Tessarollo.

Sabato. Al Blah Blah si esibiscono i Trip di “Caronte”. All’Off Topic è di scena Alessandro Fiori. Al Teatro Colosseo suonano i Nomadi.

Domenica. Alla Cascina Bellaria di Sezzadio country statunitense di Bob Wayne. Al Concordia di Venaria si esibiscono i Fast Animals And Slow Kids.

Pier Luigi Fuggetta

Focus Covid e vaccini, domenica 17 aprile

Domenica 17 aprile

Situazione epidemiologica

Positivi: 2.086 (di cui 1.802 a test antigenico)
Positivi/tamponi: 12,7%
Tamponi: 16.436 (di cui 14.792 test antigenici)
Ricoveri ordinari: 683 (-3 rispetto a ieri)
Ricoveri Terapia Intensiva: 21 (-3 rispetto a ieri)
Decessi: 0

Sabato 16 aprile

Vaccinazioni

1.447 oggi (a 97 la prima dose, a 220 la seconda, a 1.004 la terza, a 126 la quarta).

Dall’inizio della campagna inoculate 9.816.764 dosi, di cui 3.331.962 come seconde, 2.856.697 come terze, 21.385 come quarte agli immunodepressi, 3.271 di Novavax.

Situazione epidemiologica

Positivi: 3.518 (di cui 3.056 a test antigenico)
Positivi/tamponi: 11,1%
Tamponi: 31.804 (di cui 29.369 test antigenici)
Ricoveri ordinari: 686 (-19 rispetto a ieri)
Ricoveri Terapia Intensiva: 24 (+3 rispetto a ieri)
Decessi: 2

Doppio pari per Juve e Toro

33esima giornata di serie A

Juventus-Bologna 1-1
Arnautovic (B)
Vlahovic(J)
Lazio-Torino 1-1
Pellegri(T)
Immobile(L)

La Juventus rischia grosso perchè il Bologna sfiora l’impresa,passa in vantaggio con Arnautovic ma i bianconeri vengono salvati  al 95′ da un gol di Vlahovic. All’Allianz Stadium finisce 1-1, ed è un pareggio che, alla fine, può accontentare tutti.Ad onor del vero sembrava che la squadra di Allegri fosse destinata a perdere di nuovo, proprio come era successo contro l’Inter. Nel finale, però, accade di tutto. L’arbitro Sacchi espelle in pochi secondi prima Soumaoro per fallo su Morata, fuori area,poi Medel per proteste: in 9 uomini i rossoblù non resistono e al quinto minuto di recupero subiscono il pari di Vlahovic, servito da un assist in rovesciata di Morata.Un punto d’oro per la Juve che consolida il quarto posto.
Stesso identico punteggio di 1-1 per i granata di Juric ma con tante recriminazioni.Gioca e domina il Toro contro la Lazio.È assoluto padrone del campo e sfiora più volte il gol con un palo di Bremer e conclusioni fuori di poco da parte di Vojvoda e Pobega.Passano meritatamente in vantaggio i granata,nel secondo tempo, con un gran gol di testa di Pellegri,entrato al posto dell’infortunato Belotti,poi subisce il gol del pareggio,a tempo scaduto,da parte di Immobile che segna sempre di testa,approfittando di un uscita a vuoto del portiere granata Berisha,autore comunque di una buona gara.Come al solito i granata contro le grandi dominano,giocano bene,ma vengono puniti alla prima distrazione e sempre oltre al 90esimo minuto.
Appena Juric correggerà questo calo di concentrazione,siatene certi,il Toro tornerà ad esser un abituale frequentatore dell’alta classifica.
Buona Pasqua a tutti cari lettori.

Enzo Grassano

Non di solo profitto vive l’imprenditore

Gli studiosi di finanza aziendale hanno sempre esaltato il profitto come unico obiettivo dell’attività imprenditoriale, sulla base del principio che l’imprenditore deve puntare alla massimizzazione del profitto!

 

Massimizzazione…

Quindi conseguimento del profitto più alto possibile, senza preoccuparsi di come è conseguito (anche danneggiando altre persone oppure creando problemi all’ambiente o alla società).
E nessuna considerazione sulla distribuzione del profitto, che va considerato di esclusivo beneficio dei soci o dell’imprenditore.
Gli autori sostengono che il mondo della produzione e il mondo della finanza debbano considerare non solo valori meramente quantitativi ed egoistici, ma anche valori qualitativi e sociali; giusto conseguire il profitto, ma meglio se, anziché massimizzarlo, si puntasse ad ottimizzarlo, arrivando ad un livello adeguato, ma compatibile con tutti coloro che vivono all’interno ed all’esterno dell’azienda.

Qualche brano del libro consente di coglierne a fondo il pensiero.

“L’impatto della gestione delle imprese finanziarie sulla Società sempre più rilevante, anche per il loro potere d’indirizzo sulle imprese non finanziarie, induce quindi a ritenere fondamentale che il rapporto tra finanza ed etica si evolva da quello, richiamato nel sottotitolo, tra “diavolo ed acqua santa”.

Un obiettivo fondamentale anche per l’impatto sulle future generazioni, ma di non facile ed immediata realizzabilità per una molteplicità di ragioni tra le quali una notevole capacità di “pressione” delle grandi istituzioni finanziarie su governi ed istituzioni finanziarie” (dalla prefazione del prof. Roberto Schiesari,

Dipartimento di Management Università di Torino).

Etica e profitto non sono conflittuali: contrapporre etica e profitto, apertura sociale ed utili aziendali è errato, partendo dal presupposto che l’uomo sia “monodimensionale”, capace di perseguire solo un unico obiettivo e non una serie di obiettivi diversi ma armonizzabili. La ricchezza “egoistica”, la sfrenata corsa verso la massimizzazione del profitto, l’accumulazione di patrimoni personali smisurati aumentano le disuguaglianze, sono una malattia subdola, un killer silenzioso, che giorno dopo giorno mina alle fondamenta il patto sociale.

L’economia deve cambiare visione: occorre realizzare un cambiamento che metta in moto un processo in vista di un’economia diversa da quella che fa semplicemente sopravvivere (lavorare per guadagnare i soldi per vivere); un’economia che include e non esclude, umanizza e non disumanizza, si prende cura del creato e non lo depreda. L’ecologia e la cura del prossimo sono intimamente correlate. Ed occorre realizzare processi produttivi, progetti qualificati ed una progettualità solidale in grado di garantire equità e giustizia per tutti.

Accettare il “bene comune”:dobbiamo riscoprire il senso e il valore del bene comune in contrapposizione alla ricerca del bene del singolo. Che cos’è il bene comune? Pensiamo agli allevatori che d’estate portano sull’alpeggio le proprie mandrie affinché trovino erba fresca per il pascolo. Se l’interesse del singolo fosse superiore al bene comune ogni pastore avrebbe interesse a portare una mucca in più al pascolo per massimizzare i propri profitti ma ciò porterebbe all’esaurimento ed alla desertificazione del pascolo. Invece i pastori sanno che devono preservare il pascolo affinché non si desertifichi e possa negli anni continuare a svolgere la propria funzione per tutta la collettività; anche noi oggi dobbiamo riscoprire valore del bene comune sentirlo nostro e preservarlo per le generazioni future.” (estratto dal Capitolo 3)

E’ possibile coniugare Finanza ed Etica?
Un’utopia, forse, ma i tempi sono maturi per una riflessione profonda su nuovi modelli di gestione della micro e della macro economia.

Mara Martellotta 

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Utilizzo corretto delle cinture di sicurezza con l’operazione “seatbelt”

Dal 4 al 10 aprile 2022 si è svolta l’Operazione Congiunta Europea denominata “SEATBELT” (Cinture di sicurezza) programmata da ROADPOL – European Roads Policing Network..

ROADPOL è una rete di cooperazione tra le Polizie Stradali, nata sotto l’egida dell’Unione Europea, alla quale aderiscono tutti i Paesi Membri, tranne la Grecia e la Slovacchia, oltre alla Svizzera, la Serbia, la Turchia ed in qualità di osservatore la Polizia dell’Emirato di Dubai (Emirati Arabi Uniti).

L’Italia è rappresentata dal Servizio Polizia Stradale del Ministero dell’Interno.

L’Organizzazione sviluppa una cooperazione operativa tra le Polizie Stradali europee, con l’obiettivo di ridurre il numero di vittime degli incidenti stradali in adesione al Piano d’Azione Europeo 2021-2030. Tale attività si sviluppa attraverso operazioni internazionali congiunte di contrasto delle violazioni e campagne “tematiche” in tutto il Continente, all’interno di specifiche aree strategiche,

L’obiettivo ultimo è quello di elevare gli standard di sicurezza stradale, armonizzando l’attività di prevenzione, informazione e controllo, anche attraverso campagne di comunicazione e operazioni congiunte i cui risultati vengono poi monitorati dal Gruppo Operativo ROADPOL.

Lo scopo della campagna “Seatbelt” (Cinture di Sicurezza), svoltasi nel periodo dal 4 al 10 aprile 2022, è stato quello di verificare efficacemente, su tutte le arterie europee di grande viabilità, il corretto utilizzo delle cinture di sicurezza e dei sistemi di ritenuta da parte di conducenti e occupanti di veicoli a motore, con particolare riguardo ai seggiolini per bambini, in sinergia con tutte le Forze di Polizia Stradale dell’Unione Europea  che operano con le medesime modalità, con strumenti omogenei e per l’obiettivo comune.

A tal fine il Compartimento Polizia Stradale per il Piemonte e la Valle d’Aosta ha predisposto sull’intero territorio di competenza l’effettuazione, per tutto il periodo in questione, sulle ventiquattrore, mirati controlli, in particolar modo sulle arterie autostradali e di grande comunicazione.

Nella settimana sono stati quindi, effettuati 507 posti di controllo, con l’impiego di altrettante pattuglie, che hanno consentito di verificare la regolarità di 2.805 veicoli e di sanzionarne 422 di cui 175 per le violazioni specifiche in materia di sistemi di ritenuta.

Interessante rilevare come la percentuale dei sanzionati per la violazione specifica (il 6% sul totale dei fermati) si sia dimezzata rispetto allo scorso anno (lo scorso anno erano state elevate 140 sanzioni su 1.200 fermati con una percentuale del 12%) a dimostrazione della crescente sensibilità degli utenti per il corretto uso delle cinture di sicurezza e dei sistemi di ritenuta.

“Torino Wine Week” Dalla vigna al bicchiere: un “Salone del Vino” per tutti

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Dal 18 al 25 aprile

Avrà il sapore piacevole della primavera, l’edizione 2022 di “Torino Wine Week”, in programma – con versione diffusa su tutto il territorio fino al “Salone del Vino” che si terrà al “Museo del Risorgimento” – da lunedì 18 a lunedì 25 aprile, nel segno dell’eccellenza del “food & wine”. E con in testa l’obiettivo ben preciso “di essere – dicono gli organizzatori di KLUG APSBonobo Events e Orticola Piemonte – un festival per tutti e che parla di tutto il Piemonte”. Dunque, vetrina  ideale per raccontare tutte le eccellenze del territorio piemontese, che negli ultimi anni hanno saputo rinnovarsi, crescere, dare ampio spazio ai giovani, riscoprire vitigni autoctoni e valorizzare il terroirOspiti d’eccezione saranno alcune cantine di altissima qualità, dalla Toscana e dal Veneto, e una selezione internazionale di 8 aziende in collaborazione con “Elemento Ingideno”, provenienti da Cile, Georgia, Sud Africa, Libano, Nuova Zelanda, Austria, Portogallo e Repubblica Ceca.

Oltre 70 saranno invece i produttori del Piemonte e da tutta Italia attesi nella “settimana diffusa” che, dal 19 al 22 aprile, coinvolgerà ristoranti, enoteche, osterie e trattorie: quattro giorni per portare il rapporto tra il cibo e il vino al centro della tavola in tutta la città. In particolare martedì 19 e mercoledì 20 aprile enoteche e vinerie apriranno le porte a degustazioni varie con approfondimenti e momenti di condivisione, mentre giovedì 21 e venerdì 22 aprile ristoratori e produttori creeranno insieme le proposte nuove e gli abbinamenti speciali – legati sia ai singoli piatti che a menù ad hoc – per valorizzare i prodotti e le etichette presenti al “Salone del Vino”.

A dare il via al cuore della “settimana diffusa”, un’intera giornata all’aria aperta nel giorno di Pasquetta, lunedì 18 aprile, immersi tra Food e Freisa, lungo i filari della cantina “Miglioretti” di Pino Torinese.

A chiudere in bellezza la manifestazione, lunedì 25 aprile, sarà la sorpresona di una speciale cena negli spazi dell’“Enoteca di Eataly”, la più grande della città, con ospiti tre produttori “eroici” che racconteranno e faranno degustare i loro vini, in abbinamento alle tapas dell’Executive Chef  Patrik Lisa.

Momento clou, nel week-end del 23 e 24 aprile al “Museo del Risorgimento”, in piazza Carlo Alberto, torna lo storico “Salone del Vino” che punta ad essere per l’edizione 2022 il “Salone per tutti” grazie all’incontro di tante tipologie di pubblico- e differenti formule d’ingresso- per mettere al centro della manifestazione il rapporto del vino con le persone, la vigna e  la terra. Da segnalare anche, in quest’ambito, la nuova sezione  “Conferences”, che, a seguito delle masterclass e delle degustazioni di sabato 23 aprile, inaugura domenica 24 aprile, con tre incontri speciali dedicati alla “vita del vino” fuori dalla vigna e tenuti da  tre “professioniste” del settore (Francesca BassaMarianna Natale e Monica Pianosi) che, dalla comunicazione al marketing online passando per la tutela legale, incontreranno produttori, operatori e pubblico per divulgare tutto ciò che ruota intorno al mondo vitivinicolo.

L’intera manifestazione è realizzata  con il supporto di Camera di commercio di Torino e con il patrocinio della Città di Torino. Partner di “Torino Wine Week” sono la “Città del Gusto Torino – Gambero Rosso”, “Go Wine”, “Fisar Torino”, “Eataly Torino”, “Torino DOC”  e “Enoteca Regionale dei Vini della Provincia di Torino”.

Per info, calendari, acquisto biglietti e programmi completi: www.torinowineweek.it

g.m.

Nelle foto di Alberto Chiarigli

–       “Salone del Vino” al “Museo del Risorgimento”

–       Momenti di degustazione 

Kakemono. Cinque secoli di pittura giapponese In mostra al “MAO”

Importanti opere provenienti dalla Collezione Claudio Perino

Fino al 25 aprile 2022

E’ la prima mostra organizzata in Italia su un genere particolarissimo di forma d’arte, da secoli estremamente diffusa in Giappone e in tutta l’Asia orientale, dove assume però nomi differenti. Si tratta del cosiddetto kakemono kakejiku, un rotolo di tessuto prezioso o carta, dipinto o calligrafato e realizzato  con lo scopo di essere appeso durante occasioni speciali o utilizzato come decorazione a seconda delle stagoni dell’anno. Ben 125 possono essere oggi ammirati in una rassegna di grande interesse ospitata, fino al 25 aprile dell’anno prossimo, presso gli spazi del “MAO-Museo d’Arte Orientale” di Torino. A cura di Matthi Forrer, professore di “Cultura materiale del Giappone pre-moderno” all’Università di Leida, la rassegna – comprendente anche ventagli dipinti e lacche dorate – è resa possibile grazie ai prestiti arrivati al Museo di via San Domenico dalla “Collezione Claudio Perino”, un’importante raccolta di opere acquisite dal medico collezionista piemontese, fra i principali prestatori e mecenati dello stesso Museo.  I “rotoli appesi” sono distintivi della produzione pittorica di Cina, Corea e Vietnam, oltre che del Giappone stesso, e rappresentano il corrispettivo dei nostri classici “quadri”. Con una sostanziale differenza. Mentre, infatti, le nostre tele o tavole sono caratterizzate da una struttura rigida, i “rotoli dipinti” presentano una struttura relativamente morbida e sono pensati per una fruizione limitata nel tempo.

Esposti nel “tokonoma” (l’alcova) delle case giapponesi o lasciati per qualche ora soltanto ad oscillare nella brezza di un giardino, “queste opere d’arte partecipano del tempo e del movimento, mentre i dipinti su tela o tavola tipici della tradizione occidentale sembrano impregnati di fermezza e di continuità”. Le differenze non sono, quindi, solo e puramente formali, ma riflettono anche una diversa concezione estetica e filosofica della vita: “alla base delle opere su rotolo si trova infatti un’allusione all’impermanenza e alla mutazione quali elementi ineludibili (e positivi) dell’esistenza”. Cinque le sezioni tematiche in cui si articola la mostra: fiori e uccelli, animali, figure, paesaggi, piante e fiori. La narrazione si sviluppa attraverso linguaggi estremamente singolari e, a tratti, fortemente innovativi nonostante il peso degli anni incombente su alcune opere. In Oriente – affermano gli organizzatori – i pittori dipingevano in maniera ‘impressionistica’, ‘espressionistica’ e ‘astratta’ secoli prima che analoghe forme espressive cominciassero ad apparire in Occidente”. Con la differenza che in Asia le diverse modalità pittoriche hanno convissuto, senza escludersi a vicenda nel tentativo di definire veri e propri movimenti artistici, come accaduto invece nell’arte moderna occidentale. Fra i kakemono esposti figurano alcune opere dei maggiori artisti giapponesi (del periodo Edo, soprattutto), tra cui Yamamoto BaiitsuTani Buncho (pittore e poeta), Kishi Ganku (fra i principali pittori di Kyoto, fondatore della scuola di Kishi e famoso per le sue tigri) e Ogata Korin ( pittore della scuola Rinpa e artista di audace impronta impressionistica).

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Sempre al “MAO”, è in corso fino al 27 febbraio del prossimo anno la mostra dell’artista spagnolo Fernando Sinaga, dal titolo “Il Libro delle Sorti e dei Mutamenti”, a cura di Begona Martinez e Pedro Medina. Si tratta di un progetto site specific in cui l’installazione di Sinaga dialoga con due importanti volumi, una copia a stampa del classico cinese “Il Libro dei Mutamenti (I Ching / Yijing) di metà Ottocento, proveniente dalla Biblioteca dell’Università “La Sapienza” di Roma, e un facsimile del “Libro delle Sorti” proveniente dalla “Biblioteca Nazionale Marciana” di Venezia, pregevole riproduzione dell’opera omonima scritta da Lorenzo Spirito nel 1482. Libri senza pagine, quelli dell’artista spagnolo. In parete troviamo buste sigillate e forme e oggetti stilizzati in cui simbolicamente si concentrano improbabili visioni future, attimi del presente segnato dall’incertezza. Che cancella sogni, speranze, previsti accadimenti su cui (soprattutto dopo i tempi imprevisti della pandemia) non è più lecito fare alcun affidamento. All’interno di quei simulacri appesi ristagna un limbo oscuro fatto di attese, “orfane della visione del futuro e abbandonate al loro incerto destino”.  La mostra è realizzata con l’appoggio di “Acción Cultural Española” grazie al “Programma di Internazionalizzazione della Cultura Spagnola (PICE)”.

Gianni Milani

 

“Kakemono” /  “Fernando Sinaga. Il Libro delle Sorti e dei Mutamenti”

MAO-Museo d’Arte Orientale, via San Domenico 11, Torino; tel. 011/4436932 o www.maotorino.it

Fino al 25 aprile / Fino al 27 febbraio 2022

Nelle foto:

Immagini di “kakemono” e Fernando Sinaga davanti alla sua opera

“No alla fusione Piemonte-Liguria, si’ al federalismo”

Oscar Farinetti, fondatore di Eataly dal palco dell’Auditorium San Francesco di Chiavari (Genova) ha rilanciato l’idea dell’accorpamento della regione Piemonte e Liguria.  


Secondo Farinetti con quest accorpamento si otterrebbe una macroregione dal grande potenziale turisticoUna macroregione che avrebbe il mare, le colline, le montagne e la maggior parte delle eccellenze enogastronomiche italiane

La proposta ha fatto molto discutere. Secondo taluni sarebbe una riforma che porterebbe benefici amministrativi, burocratici ed un miglioramento qualitativo di efficacia ed efficienza della spesa pubblica in territori con problematiche simili e infrastrutture condivise.

La proposta ha attirato inoltre come mosche pletore di centralisti dalla mentalità arretrata che hanno subito colto la palla al balzo per attaccare il ‘regionalismofallito’.

Noi, come Liberi Elettori Piemonte, riteniamo che questa proposta sia del tutto irragionevole; non crediamo sia affatto proficuo ai fini di un rilancio turistico fondere le due regioni cancellando nomi ancestrali che sigillano proprio la specificità di queste terre. Liguria infatti deriva dal nome delle antiche popolazioni liguri, mentre Piemonte è un toponimo millenario, che compare già nel 1075 come ‘Ad Pedem Montium’ (ai piedi delle montagne). Che nome avrebbe la nuova ‘macroregione’? Magari un anonimo ‘Regione Alpina’ oppure ‘Alpi- Nord Ovest’?Associamo vini conosciuti in tutto il mondo come il barolo e il moscato d’asti a un grigio ente amministrativo dell’italia nord occidentale? E poi come mai unire Piemont e Liguria e non Piemont e Vda che hanno effettivamente un continuum territoriale e problematiche simili?

Forse Sarebbe più opportuno impegnarsi per una maggiore collaborazione fra regioni, sia nella gestione comune di infrastrutture e servizi che in proposte turistiche condivise piuttosto che creare affrettati accorpamenti.

Inoltre non ha senso parlare di macroregioni se prima non si definiscono con chiarezza le competenze degli enti territoriali. Qualche anno orsono il prof. Antonini pubblicò il libro ‘federalismo all’italiana in cui mostrava il grande caos nell’intreccio delle competenze tra stato, regioni, enti locali. Bisognerebbe prima fare chiarezza e suddividere in modo chiaro le competenze tra vari livelli di potere, ripartendo dall’etica dell’autogoverno e della sovranità dei territori, come capita per i cantoni della federazione svizzera, che è uno dei modelli più efficienti ed evoluti al mondo.

Accorpare le regioni all’interno di uno stato centralista come l’italia non ha alcuna logica, nemmeno per risparmiare risorse. Infatti qualche anno fa lo stato centralista francese accorpò le regioni ma in seguito un rapporto de la ‘Cour de comptes’ (24.09.19) certificò che non vi era stata alcuna diminuzione della spesa, ma anzi un aumento.

Insomma la proposta di Farinetti non è una proposta, è una boutade che va liquidata come tale…

La Segreteria di Liberi Elettori Piemonte

Uomo trovato morto nel parco

Le indagini proseguono. Era stato trovato alcuni giorni fa nel parco della centrale operativa del 118 a Grugliasco, nei pressi della facoltà di veterinaria,  il corpo di un uomo di 43 anni, morto e appeso ad un albero. Lo aveva visto una ragazza che era  nei giardini a spasso con il suo cane. Si tratta di un 43enne di origini romene. Gli inquirenti hanno contattato le persone che lo conoscevano per capire le dinamiche della morte.

Una Pasqua di ripresa per hotel, ristoranti e negozi di cibo e pasticceria

Sono positivi i dati sugli affari a Pasqua, registrati da Confesercenti a Torino, ad incominciare dalle gite di Pasquetta: le macellerie hanno infatti avuto un notevole aumento negli acquisti e nelle prenotazioni di carne per le grigliate. Anche molti turisti sono arrivati in città’ e gli alberghi cittadini arrivano a sfiorare il 90% dell’occupazione, in particolare per le camere triple e quadruple, richieste dalle famiglie. Andamento positivo per le guide turistiche e i ristoratori che hanno avuto moltissime prenotazioni. Per quanto riguarda uova e colombe la produzione artigianale locale rimane la preferita, con vendite in aumento del 5% così come per il prodotto di alta qualità artigianale in gastronomia e in pasticceria (+10-15%). Riprendono in pieno le gite scolastiche +100%.