ilTorinese

“La Via dell’Amore” di Alessandro Del Vescovo: le tappe del percorso umano

Informazione promozionale

 

La Via dell’Amore” di Alessandro Del Vescovo è un libro che nasce dall’esigenza di racchiudere in un unico volume tutte le tappe del percorso umano, in modo da porsi come punto di riferimento per chi sente la necessità del cambiamento e si sente chiamato a dare il suo contributo in questo momento storico cruciale per l’umanità. 

 

Il libro prova a spiegare in cosa consiste questo contributo e quali sono gli ostacoli che ci separano dalla realizzazione di noi stessi, ma descrive anche gli strumenti a nostra disposizione per vincere le battaglie più importanti. All’interno del libro c’è infatti un intero capitolo che descrive la tecnica della meditazione e la disciplina del Raja Yoga come strumenti necessari per il cambiamento interiore e il raggiungimento della liberazione.

 

La Via dell’Amore”, fornisce importanti informazioni sulla coscienza umana e sui mondi interiori, con un intero capitolo dedicato alla struttura e alle dinamiche della coscienza umana e alle leggi universali. Ma è soprattutto un “manuale di sopravvivenza” per i tempi che stiamo vivendo, dove l’umanità è sempre più ingannata e disorientata da forze che ostacolano il suo percorso evolutivo.

 

Il libro è un ottimo supporto per chi volesse intraprendere un percorso spirituale o per chi semplicemente volesse comprendere le dinamiche della vita soprattutto in questi tempi così difficili. Educa all’importanza della conoscenza interiore, dona consapevolezza nella possibilità di cambiare se stessi e il mondo per il bene comune, per la costruzione di un nuovo mondo basato sull’unione, la condivisione e l’inclusione. 

 

Per maggiori informazioni: www.yogameditazione.net/la-via-dell-amore

 

L’autore

Alessandro Del Vescovo è laureato in Geografia all’Università degli Studi La Sapienza di Roma e si occupa di studi esoterici e di pratica di discipline olistiche. È terapeuta esoterico e insegnante di Raja Yoga e meditazione, diplomato presso la Scuola Energheia, la prima scuola italiana per terapeuti esoterici.

La sua produzione letteraria è incentrata su tematiche spirituali ed è finalizzata al miglioramento dell’uomo nel suo complesso attraverso l’ascolto di sé e la diffusione di discipline e tecniche come lo yoga e la meditazione.

È un insegnante Atman, associazione presente in tutta Italia che, grazie ad insegnanti formati alla scuola Energheia, propone la pratica del Raja Yoga attraverso corsi di meditazione guidata a più livelli. 

 

Sito web: www.yogameditazione.net

Pagina Facebook: www.facebook.com/yogameditazione.net

 

Dove acquistare “La Via dell’Amore”

 

https://www.amazon.it/dellamore-Come-realizzare-scintilla-divina/dp/8899280118/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&dchild=1&keywords=alessandro+del+vescovo&qid=1631681336&sr=8-1

 

https://www.macrolibrarsi.it/libri/__la-via-dell-amore-alessandro-del-vescovo.php

 

https://www.ilgiardinodeilibri.it/libri/__via-amore-alessandro-del-vescovo-libro.php?id=195373

 

https://www.mondadoristore.it/via-dell-amore-Come-Alessandro-Del-Vescovo/eai978889928011/

 

La scheda del libro

 

Titolo: La Via dell’Amore

Sottotitolo: Come realizzare la scintilla divina che è in noi

Autore: Alessandro Del Vescovo

Editore: Edizioni Alvorada

Collana: Schegge d’Argento

Finito di stampare: agosto 2021

ISBN: 978-88-99280-11-6

Pagine: 124

Brossura fresata: 15×21

Prezzo di copertina: € 12,00

Perché non va dimenticato il professor Giuseppe Calligaris

E’ possibile che l’essere umano, in determinate condizioni, possa riuscire a collegare la propria coscienza con una dimensione superiore, una coscienza universale in cui è contenuta tutta la Conoscenza, potendo avere in tale modo l’accesso a capacità che ai nostri occhi potrebbero apparire miracolose?

E se questa ipotesi fosse semplicemente il frutto di fantasie infantili? Il sospetto è legittimo, eppure tale capacità è riferita in antichi manuali ormai rintracciabili in alcune polverose biblioteche, testi in cui sono contenute indicazioni per raggiungere aperture mentali che potrebbero avvalorare una simile ipotesi. Eppure sappiamo di personaggi visionari che hanno saputo mostrarci una via con le loro intuizioni, menti avanzate capaci, sembrerebbe, di anticipare il futuro come Leonardo da Vinci, per citare uno scienziato universalmente conosciuto che, in unepoca ormai molto lontana da noi, aveva in qualche modo “visto” apparecchi volanti, il paracadute, carri semoventi e terribili macchine da guerra. Si può affermare che, in qualche modo, sia stato in grado di osservare e descrivere il futuro ai suoi contemporanei. In tempi assai più recenti, altri scienziati le cui vite sono altrettanto ben documentate, hanno lasciato studi da cui si evince che forse,all’uomo, sono date possibilità tali da consentirgli di travalicare l’ordinario e limitato stato di coscienza in cui trascorriamo la nostra vita.

In realtà queste affermazioni non sono concetti privi di fondamento, ma rappresentano quanto si desume dagli studi di un medico, il dottor Giuseppe Calligaris, nato nel 1876 e laureatosi a Bologna nel 1901 con una tesi innovativa il cui titolo: “Il pensiero che guarisce”, già a quell’epoca, aveva destato grande meraviglia in più di un cattedratico. Dopo aver ottenuto a sua volta la libera docenza, nel 1909 venne nominato segretario del primo Congresso di Neurologia e con il padre fondò una clinica privata a Udine. Fu anche capitano medico durante la prima Guerra mondiale.

In seguito ai suoi studi e alle sue pubblicazioni acquisì fama mondiale con un lavoro fondamentale per gli studiosi di fisiologia, riguardante il sistema motorio extrapiramidale. Un lavoro talmente innovativo al punto che il suo maestro, il professor Mingozzini, celebre neurologo, gli propose la cattedra di neurofisiologia a Roma, che il Calligaris rifiutò, probabilmente estraneo ai giochi di potere dell’università, teneva troppo ai suoi studi che aveva intenzione di coltivare ed approfondire.

Le sue osservazioni l’avevano infatti portato a accorgersi che il corpo umano è percorso da un fitto reticolo costituito da linee longitudinali sempre rettilinee, sia longitudinali sia trasversali, che si incrociano ad angolo retto determinando la possibilità di individuare punti ben precisi sulla cute, con una suggestiva analogia con le mappe cutanee utilizzate in agopuntura.

Secondo le sue osservazioni questo loro incrociarsi al pari di assi cartesiani, offrirebbe la possibilità di individuare punti la cui stimolazione determina effetti differenti, come aree di anestesia e iperestesia nell’organismo. Le linee, secondo Calligaris, sonoidentificabili con facilità. Per trovarle si deve utilizzare  uno spillo innestato a un conduttore percorso da una leggera corrente d’induzione, utilizzando di nuovo un sistema simile a quello in uso nell’agopuntura cinese, pur essendo diversi i punti che debbono essere stimolati. Ma non basta. Il Calligaris cominciò ad accorgersi, emozionandosi non poco, che la stimolazione di determinate aree, da lui definite placche, dava luogo a strane sensazioni che più di un paziente cominciò a riferirgli. Una donna in cura da lui gli disse che la stimolazione di una determinata placca su cui stava agendo il medico, le causava la visione di scene a distanza. Costei si comportava dunque da chiaroveggente, riferendo di vedere ad occhi chiusi alcuni eventi che si stavano verificando ben lontano dal luogo in cui si trovava, e di cui non poteva essere a conoscenza. Non solo: alcuni pazienti riferirono di acquisire la capacità di captare gli altrui pensieri; una telepatia a comando, ottenibile con la stimolazione di alcuni punti cutanei ben precisi. In pratica Calligaris cominciò ad affermare di avere scoperto la possibilità che ogni individuo, trattato secondo il suo metodo di stimolazione delle placche cutanee, avrebbe potuto disporre di poteri paranormali.

Parlò di “Autoscopia”, ovvero della capacità di autodiagnosticare malattie con visione paranormale degli organi malati e degli agenti patogeni, e di “Eteroscopia”, descrivendo la possibilità di fare diagnosi con i medesimi criteri, al di là di ogni distanza. Sostenne di avere la possibilità di sviluppare facoltà telepatiche assai marcate, ovvero la capacità di collegarsi con persone lontane e osservare cosa succede in una stanza, senza essere presenti, parlò anche della capacità, da parte del soggetto “trattato”, di vedere l’aura.

Una scoperta simile avrebbe aperto strade nuove riguardo la conoscenza delle infinite possibilità offerte all’uomo, la medicina stessa ne sarebbe stata completamente rivoluzionata. Ecco che allora sarebbero giustificate le cronache che parlano degli oracoli dei secoli passati di grandi veggenti, dotati di capacità fuoridell’ordinario.

Calligaris aveva scoperto che, con una continua e leggerapressione su diversi punti del corpo umano, si generavano non solo le familiari sensazioni fisiche come il caldo/freddo, il solletico, il prurito, la salivazione, i dolori e altre sensazioni, ma anche alcune sensazioni emotive e era possibile sperimentare fenomeni di pertinenza della metafisica, tra questi la distorsione del tempo e lo spostamento nello spazio in dimensioni cosmiche.

Questo spinse al massimo il suo entusiasmo. Annunciò le sue scoperte nel corso di alcuni convegni, convinto di trovare ampi consensi e suscitare entusiasmo di fronte a tanta meraviglia.  Fece numerosi tentativi volti a incuriosire la classe medica, pubblicizzando come meglio poteva le sue osservazioni.

Purtroppo, male gliene incolse. La delusione cui andò incontro fu tremenda. Convinto di essere gratificato dalla condivisione della sua scoperta, si trovò di fronte allo scetticismo dei colleghi che dapprima minimizzarono, poi alcuni illustri personaggi del mondo medico cominciarono pubblicamente a respingere le sue teorie.  In un primo tempo i detrattori tennero un basso profilo, poi presero ad accusarlo sempre più apertamente di essere un ciarlatano, di voler affermare solo bizzarrie, macchiandosi della grave colpa di voler confutare la scienza medica da loro ritenuta collaudata e esatta, senza possibilità alcuna di essere modificata nei suoiassunti  principali.

Gli venne così intimato di rientrare nel più breve tempo possibile nei ranghi. Gli fu chiesto di abiurare pubblicamente le sue affermazioni, cosa che Calligaris non fece mai. Non volle, fino all’ultimo dei suoi giorni, piegarsi all’aggressiva ignoranza che rifiutava qualsivoglia forma di dialogo e respingeva le numerose richieste di tentare almeno una sperimentazione. Isolato al punto di dover abbandonare ogni incarico, ridotto in gravi difficoltà economiche, sopraffatto dal dolore causato dalla ferocia di un ambiente in cui credeva, il 31 Marzo del 1944,all’età di 68 anni,  morì lasciando le conclusioni frutto del suo genio in un gran numero di libri, snobbati dal sedicente colto ambiente accademico, evidentemente turbato da risultati talmente clamorosi che fecero sorgere il dubbio in superficiali esaminatori che il ricercatore non fosse più mentalmente integro.

Perché parlare oggi di Giuseppe Calligaris? Perché è un esempio di quanto poco lungimirante possa essere una certa categoria di studiosi, che rifiuta la novità fosse anche solo per partito preso, incapace di aprirsi al nuovo, al “diverso” inteso nel senso più ampio del termine, perché incapace di capirlo.  

Giuseppe Calligaris fu un medico, uno studioso che dedicò la sua vita allo studio delle misteriose placche presenti nella pelle dell’uomo, una barriera da lui descritta come un vero e proprio confine tra il corpo fisico e i corpi sottili. Una separazione tra la dimensione materiale e i mondi metafisici. Calligaris descrisse, primo fra i medici dell’epoca moderna, particolari canali energetici utili per la scoperta delle facoltà latenti di ogni individuo, come la telepatia e la premonizione. Un uomo di scienza, un cittadino italiano dei primi anni del Novecento che pagò carissima la sua fame di conoscenza e di cui, purtroppo si parla poco, ma del quale non se ne è persa la memoria

Le opere del professor Calligaris, per nostra fortuna, non sono andate perdute. Sono tutt’ora studiate profondamente da parte di scienziati stranieri di ben più larghe vedute, soprattutto appartenenti alla scuola russa e a quella americana. Costoro si dimostrano desiderosi di sperimentare l’eventuale affidabilità delle sue teorie e delle sue esperienze oggi di nuovo recuperate anche da noi e che, in taluni casi, alcune di queste hanno dovuto essere tradotte di nuovo nella nostra lingua per evitare che un potenziale patrimonio di idee innovative, per lo meno fino a prova contraria, potesse essere sepolto da una ingiustificata indifferenza.

È possibile che l’uomo possegga, ancora ben occultati, un’infinità di poteri di cui ad oggi non conosce i limiti. Questi non sono un patrocinio per pochi fortunati a cui sono stati offerti, ma forse davvero accessibili con gli opportuni accorgimenti e tecniche. Il rifiutare a priori simili possibilità è filosoficamente errato. Fino a quando si avrà timore di studiare a fondo materie non convenzionali, forse l’uomo sarà impossibilitato a vedere oltre la barriera imposta da sistemi ottusi e ripiegati su se stessi, che impediscono agli individui volenterosi di progredire e evolvere in maniera più rapida.

Rodolfo Alessandro Neri

Iren e gli Eugenio in Via Di Gioia per Torino   La musica si prende le strade della città

 Una “invasione musicale” guidata dal gruppo torinese

 

 Nei giorni dell’Eurovision Song Contest, che vedrà Torino al centro della scena musicale europea, Iren fa squadra con il gruppo torinese Eugenio in Via Di Gioia per trasformare i quartieri della città in un palco a cielo aperto.

L’iniziativa “Musica ovunque”, realizzata nell’ambito della campagna “Torino, che spettacolo” e in collaborazione con la Città di Torino, mette al centro la musica di strada e le vie e piazze della città, intese come spazi creativi e luoghi d’elezione di una cultura diffusa capace di accorciare le distanze tra musicisti e pubblico così come tra centro e periferie. L’obiettivo è far sì che il potere della musica, al centro delle iniziative organizzate dalla Città, arrivi a quante più persone possibili, in tutti i quartieri.

Il progetto traduce in azioni i principi di circolarità e attenzione all’ambiente che uniscono Iren e gli Eugenio in Via Di Gioia: da una parte l’obiettivo del Gruppo di realizzare una crescita sostenibile per il futuro dei territori, con l’80% dei propri investimenti al 2030 dedicati alla transizione ecologica e alla sostenibilità; dall’altra il forte impegno sociale e culturale della band, che ha realizzato numerose iniziative e azioni virali per sensibilizzare il pubblico sui temi ambientali, non ultimo la grande scritta “Ti amo ancora” in piazza San Carlo, dedicata alla Terra.

Quella che si esprimerà nelle piazze e nelle strade sarà quindi un’energia “leggera” per concerti leggeri, realizzati senza palchi e con la minima amplificazione autoalimentata e punti temporanei di ricarica a libero accesso, per una città piena di musica.

Da sabato 7 maggio la band realizzerà un vero e proprio tour della città, con incursioni musicali e brevi esibizioni nei luoghi più iconici di Torino così come in spazi non convenzionali: un’occasione per venire sorpresi dalla musica e dall’energia degli Eugenio in Via Di Gioia, ma anche una call to action aperta a tutti coloro che volessero unirsi ai blitz che animeranno la città, fedeli allo spirito informale e spontaneo proprio del busking e da sempre parte del DNA del gruppo.

Le giornate clou dell’iniziativa saranno martedì 10 maggio, quando lo stand mobile di Iren presente in via Lagrange, dedicato alla mobilità elettrica, ospiterà nel pomeriggio performance di band emergenti, e giovedì 12 maggio, con un’intera giornata dedicata alla musica in ogni luogo, che vedrà gli Eugenio in Via Di Gioia impegnati negli spazi più disparati, tra simboli culturali e di eccellenza, luoghi del mondo Iren, location immaginifiche e fuori dal comune.

Oltre alle azioni in strada, il progetto avrà vita anche sui profili social della band e del Gruppo Iren: uno strumento in più per coinvolgere fan, torinesi e i tanti visitatori che in quei giorni saranno presenti in città.

Abbiamo un’idea! Scendere in strada e suonare, imbracciare gli strumenti e far rimbombare le strade di Torino – commentano gli Eugenio in Via Di Gioia -. È un intento oltre che un invito a tutti gli artisti soprattutto musicali, ma non solo. Insieme possiamo colmare uno spazio che appartiene anche all’arte, all’espressione sociale e all’ascolto. La strada è stata il nostro primo teatro e ci ha portati a calcare tanti palchi ‘veri’, da quelli dei piccoli circoli culturali, fino ai club di musica live e i grandi festival. Ci auguriamo che nella settimana ufficiale della musica internazionale tutto questo possa verificarsi in larga scala a Torino e che le strade zeppe di musica stimolino più persone possibile a raggiungere la vasta programmazione culturale della nostra città, dal centro alle periferie”.

Con “Musica Ovunque” Torino diventa un grande palco diffuso e ad accesso libero, con un’azione volta a promuovere il protagonismo della città e di tutte le sue anime: il progetto, in piena coerenza con gli obiettivi di Iren, traduce l’impegno quotidiano del Gruppo per lo sviluppo dei territori, che si traduce anche nella promozione di attività capaci di coinvolgere la cittadinanza.

Una collaborazione, quella con gli Eugenio in Via Di Gioia, che vedrà Iren ancora a fianco della band durante tutta l’estate con il loro nuovo album, “Amore e rivoluzione”, in uscita il 20 maggio.

 

Qui link al videoclip della canzone “Eurovision in Turin”: https://youtu.be/_cpI0kBULZc

 

Gli indumenti sequestrati sono stati donati a cittadini ucraini

Giovedì, personale del Commissariato di Rivoli ha consegnato una cospicua quantità di indumenti alla Chiesa di Maria Ausiliatrice di Rivoli per destinarli ai cittadini ucraini profughi di guerra ospitati dalle strutture presenti sul territorio.

Gli indumenti erano stati oggetto di sequestro nel 2018, da parte del Commissariato di Rivoli. A seguito della definizione del procedimento penale, è stato possibile richiedere la destinazione degli stessi in beneficenza in alternativa alla relativa distruzione.

La donazione che si compone di numerosi giubbotti, scarpe da ginnastica ed antipioggia vuole essere un contributo ed un sostegno ai cittadini ucraini ospitati dalla struttura gestita dall’Opera Salesiana di Chieri.

Aeroporto di Torino, riparte e cresce il traffico passeggeri

Ad aprile 2022 il traffico passeggeri cresce del 10% sui dati dello stesso mese 2019

Riparte il traffico passeggeri dell’Aeroporto di Torino. Lo scalo registra ad aprile 2022 un totale di 350.984 passeggeri tra arrivi e partenze, segnando un incremento del +10% sui dati dello stesso mese 2019, anno pre-Covid. Questo risultato rappresenta il miglior risultato di sempre per quel che riguarda il mese di aprile dell’Aeroporto di Torino e pone le basi per una stagione estiva di ulteriore crescita.

Ad aprile 2022 le destinazioni nazionali che hanno trainato la crescita sono state Catania, Napoli e Bari, mentre sul fronte internazionale Barcellona, Madrid e Parigi.

È stato possibile raggiungere questi ottimi dati di traffico anche grazie al fatto che nel 2022 l’Aeroporto di Torino è raggiungibile da tante nazioni e città come non lo è mai stato, con tariffe low cost, che consentono ai passeggeri la migliore combinazione possibile tra prezzo e orario di volo, ampliando dunque il potenziale turistico del territorio.

Il traffico registrato nel mese di aprile 2022 ha beneficiato infatti di 13 collegamenti non operati nell’aprile 2019 da e per Agadir, Billund, Budapest, Copenhagen, Gran Canaria, Lanzarote, Londra Heathrow, Malaga, Palma di Maiorca, Parigi Beauvais, Parigi Orly, Tel Aviv e Trapani.

Si tratta di un segnale molto positivo per la ripartenza del settore turistico, sia outgoing dopo due anni di rallentamento dovuto alla pandemia, ma soprattutto incoming, con la possibilità per Torino e il Piemonte di attrarre nuovi turisti dall’estero durante tutto l’anno.

Il vettore che traina questa forte ripresa è Ryanair, che ha la sua base a Torino da novembre 2021 e che ha da poco avviato il nuovo volo per Breslavia (2 maggio), in Polonia. Nelle prossime settimane prenderanno poi il via i nuovi collegamenti per Zara (dal 3 giugno), meta balneare da cui poter raggiungere le isole della Croazia, e Praga (dal 5 giugno), capitale della Repubblica Ceca famosa per il suo patrimonio architettonico e culturale. In totale sono 36 le destinazioni (di cui 27 internazionali) servite dal vettore irlandese. Anche molte altre compagnie aeree concorreranno allo sviluppo del network con ulteriori novità: Wizz Air già propone dal 28 marzo Lamezia Terme, e presto si potrà volare anche a Skopje (dal 2 giugno) e a Cluj-Napoca (dal 3 agosto) mentre easyJet collega per la prima volta nella stagione estiva Torino con Londra Gatwick. Infine, saranno rafforzati i collegamenti con la Grecia con i nuovi voli di Volotea per Atene (dal 27 maggio), Santorini (dal 4 luglio), su cui opererà anche Blue Air (dal 23 giugno).

L’ampliato network voli, che ora comprende 62 destinazioni di cui 47 internazionali, rappresenta un’occasione di crescita per il territorio e per il successo dei grandi eventi in programma nei prossimi mesi, a partire dall’Eurovision Song Contest che si svolgerà a Torino nel mese di maggio.

Si stima che, per l’occasione, transiteranno all’Aeroporto di Torino nel periodo compreso tra il 10 e il 14 maggio 2022 (giorni della manifestazione canora) più di 40mila passeggeri e che i principali mercati di provenienza saranno l’Italia, la Spagna, la Germania, la Gran Bretagna e la Francia.

Spaccio: Arrestata una donna 

Martedì pomeriggio il personale del Commissariato Barriera Nizza, a seguito di monitoraggio dell’area di piazza Bengasi, ha tratto in arresto una cittadina italiana per il reato di spaccio di sostanza stupefacente, in particolare di tipo eroina e cocaina.

Nello specifico gli operatori riuscivano, dopo una serie di appostamenti e pedinamenti, ad individuare un alloggio utilizzato per la vendita di stupefacente proprio nei pressi della citata piazza.

In tale area cittadina si stanno concentrando, dopo numerosi esposti ed episodi illeciti registrati, gli sforzi degli uomini del commissariato, e dal punto di vista investigativo e dal punto di vista informativo e di controllo del territorio.

Durante gli specifici servizi di contrasto al fenomeno dello “spaccio”, gli investigatori avevano notato un sospetto “via vai” di persone verso uno stabile del quartiere. Martedì, gli agenti vedono la donna poi tratta in arresto allontanarsi dallo stabile e dirigersi in direzione di via Onorato Vigliani dove incontrato un uomo con il quale effettua uno scambio.

Gli agenti fermano entrambi, l’uomo viene trovato in possesso di due involucri di droga, uno contenente cocaina e uno eroina. La donna, invece, ha con sé una quindicina di involucri contenenti le stesse tipologie di stupefacente. Quando viene fermata, la donna va in escandescenze, opponendo anche resistenza agli agenti, reato per il quale è stata poi denunciata in stato di libertà.

Nel corso della perquisizione domiciliare, effettuata con l’ausilio dell’unità cinofila, gli agenti hanno poi riscontrato la presenza nell’abitazione della donna di materiali utili e di appunti contenenti informazioni che ricondurrebbero all’attività di spaccio condotta, con acquirenti provenienti anche da fuori provincia. All’interno dell’alloggi è stata riscontrata la presenza di una stanza adibita al consumo.

Beppe Fenoglio 22. “Ën-Pì (Uno in più)”

Beppe Fenoglio 22. “Ën-Pì (Uno in più)”.

Ad Alba “chiamata alla musica e alle strade della memoria  partigiana” per celebrare i cent’anni dalla nascita dello scrittore albese

Sabato 7 e domenica 8 maggio

Alba (Cuneo)

L’uomo ha la responsabilità di combattere per l’umanità, sempre, un passo dopo l’altro, una parola dopo l’altra, e deve essere consapevole che la sua scelta è una presa in carico civile di cui deve rispondere a sé stesso, ai suoi contemporanei e soprattutto ai posteri. E’ questo il messaggio principe lasciatoci come testimone dallo scrittore-partigiano Beppe Fenoglio. L’importante, secondo il suo partigiano Johnny (alias lo stesso Fenoglio) “è che ne resti sempre uno” o che ce ne sia sempre e ancora “Ën-Pì – Uno in più”, come suggerisce il titolo del nuovo evento promosso dal “Centro Studi Beppe Fenoglio”, in collaborazione con l’“ANPI” di Alba e ideato da Barbara Borra, per celebrare il centenario dalla nascita dello scrittore (Alba, 1922 – Torino, 1963).  Un vero e proprio Festival di musica, storia, cultura e letteratura che si articolerà in un’intensa due giorni, ad Alba, sabato 7 e domenica 8 maggio, in cui  musicisti, storici, letterati, registi, studenti e persone comuni avranno la possibilità di approfondire la storia della Resistenza di Alba e del “partigiano Beppe Fenoglio” attraverso la musica e i canti partigiani “letti” nei suoi libri e nelle sue parole e le canzoni scritte, cantate, urlate e “dette” degli “antichi” e dei “nuovi partigiani”.

Si comincia la sera di sabato 7 maggio alle 21 al “Teatro Sociale G. Busca” (piazza Vittorio Veneto, 3) con lo spettacolo di Barbara Borra “La valigia. 20 mesi di lotta partigiana”. Barbara, cantautrice e pianista, proporrà uno spettacolo originale di musica e teatro in anteprima assoluta e tratto da una storia vera. Sarà uno spettacolo-concerto che attraverso canzoni originali in koiné piemontese, in inglese e in italiano e canti della Resistenza, racconterà 20 mesi di lotta partigiana tessendo un filo rosso con la musica descritta da Fenoglio nei suoi libri e soprattutto attraverso le sue citazioni a cui liberamente si ispira. Sul palco con lei i musicisti Pier Renzo Ponzo, Giorgio Boffa, Lorenzo Arese, Omar Mrad, Michele Settimo e gli attori Michela Fattorin e Loris Mosca ( “Teatro di Tela” ).

Domenica 8 maggio la programmazione parte dal mattino (alle 9.30 da Piazza Rossetti 1) con una “passeggiata urbana” sulle  strade delle memorie partigiane condotto dagli studenti albesi delle Scuole Superiori.  A guidarli sarà il libro pubblicato dall’“ANPI” nella collana omonima, letto e raccontato dai nuovi “partigiani” della città. L’appuntamento sarà aperto anche ai bambini nell’età scolare della scuola primaria che potranno usufruire di un percorso per immagini studiato appositamente per la loro fascia di età dal titolo “La città di Johnny”. Al pomeriggio alle 16.30 ci si sposta a “Palazzo Mostre e Congressi” Piazza Medford, 3) con un appuntamento dedicato alla “musica partigiana”. Il volume “Nel segno di Fenoglio” di Angelo Bendotti (Associazione Editoriale “Il filo di Arianna”) farà da filo conduttore per un incontro con l’autore che servirà ad approfondire in particolare la tematica dei canti e della musica partigiana.

Alle 21 sul palco del “Teatro Sociale G. Busca” sarà la volta del concerto dei “Ginevra Di Marco Trio”.  Straordinari musicisti che, come sempre, sapranno portare in scena la loro vita fatta di musica, Resistenza e storie da raccontare.

Per info: “Centro Studi Beppe Fenoglio”, piazza Rossetti 2, Alba (Cuneo); tel. 0173/364623 o www.centrostudibeppefenoglio.it

g.m.

 

Nasce la Fondazione Zoom

Ente di ricerca per la tutela ambientale del bioparco ZOOM

Nato nel 2009, ZOOM è il primo bioparco immersivo d’Italia: basato sugli innovativi concetti derivati dalle
evoluzioni delle strutture zoologiche in Europa e nel mondo, per i quali il punto di partenza è la fedele ricostruzione
dell’habitat naturale di provenienza delle specie. Un luogo studiato per mettere in sintonia le persone con le
specie animali ed il loro habitat, educando alla sostenibilità e salvaguardia ambientale, alla tutela del valore
della biodiversità. Membro EAZA1, in 13 anni di attività, il Bioparco ha inoltre partecipato a diversi programmi
di conservazione e ricerca per le specie minacciate in situ ed ex situ, ha contribuito ad oltre 100 tra tesi e
ricerche scientifiche, alcune delle quali con relativa pubblicazione scientifica, ha sostenuto numerosi progetti di
conservazione, raccogliendo oltre 100mila euro, e organizzato quasi 250 tirocini formativi.

Oggi ZOOM Torino, a 13 anni esatti dalla sua inaugurazione, grazie al know-how acquisito e alle numerose
esperienze maturate sul campo, costituisce la Fondazione ZOOM: un Ente di ricerca per sviluppare iniziative e
studi multidisciplinari a tutela dell’ambiente grazie alla collaborazione tra ricercatori, educatori ed esperti.

“La Fondazione Zoom – dichiara Umberto Maccario, Amministratore Delegato ZOOM Torino – nasce
dall’esigenza di dare maggior enfasi all’attività scientifica promossa dal bioparco, con l’obiettivo di realizzare
progetti di ricerca e modelli ecosostenibili. Zoom si occupa da sempre della sensibilizzazione del pubblico rispetto
alle grandi tematiche ambientali, ma da oggi, grazie alla Fondazione, avremo l’opportunità di catalizzare le
energie, collaborare con altri enti, contribuendo ancor più concretamente alla salvaguardia dell’ambiente e alla
tutela delle specie animali a rischio estinzione. La Fondazione, infatti, opera a tutela della natura ad ampio spettro,
promuovendo la ricerca scientifica e ispirando nuovi modi di vivere e di interagire con il nostro pianeta, affinché
si possano conservare in modo più efficace gli ecosistemi. Tra i nostri obiettivi, inoltre, figura anche l’educazione
delle nuove generazioni, elemento essenziale per far germogliare il seme della cultura ambientale, affinché venga
compresa l’importanza del rispetto per il nostro pianeta, un patrimonio universale che noi tutti dovremo imparare a
preservare”.

“Sono felice di prender parte a questo interessante progetto – dichiara Rodolfo Zich, Presidente della
Fondazione ZOOM – La nascita della Fondazione coincide con l’approvazione in via definitiva della proposta di
legge per la modifica degli articoli 9 e 41 della Costituzione. Da questo momento, infatti, anche a livello nazionale
sarà garantita la ‘tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi’ e la Natura ha finalmente ottenuto anche
un riconoscimento costituzionale. La “vision” e la “mission” della Fondazione perseguono i medesimi obiettivi,
un’ulteriore conferma di come i temi da noi trattati siano fondamentali, molto attuali, e di quanto sia importante
promuovere la conoscenza diffusa per fermare i processi di autodistruzione innescati dall’uomo”
Lo scopo della Fondazione è promuovere la ricerca scientifica, sia in ambito zoologico che ambientale, con
focus sulla biodiversità e monitoraggio ecologico, sulla salute e benessere animale, sullo sviluppo sostenibile, sulla
salvaguardia e il miglioramento delle condizioni dell’ambiente.

La Fondazione intende creare collaborazioni dinamiche e produttive tra diverse realtà, dagli stakeholder alle
organizzazioni nazionali/internazionali fino alle comunità locali, mettendo sempre la ricerca al centro e operando
affinché questa migliori la connessione tra comunità e natura, sia di supporto e utilità sociale ed ambientale e porti
ad azioni concrete.

AMBITI DI INTERVENTO & PROGETTI
Le aree che vedono l’intervento della Fondazione per la tutela ambientale e l’incentivazione di protezione,
rigenerazione e sviluppo sostenibile, sono:
• Tutela della biodiversità
• Cambiamento climatico, inquinamento e impatto antropico
1 European Association of Zoos and Aquaria, l’autorevole ente europeo per la tutela delle specie animali in ambiente controllato e l’educazione ambientale

La Fondazione, inoltre, condivide la mission che, da sempre, ha contraddistinto il Bioparco: formare, educare e
sensibilizzare la popolazione e le comunità locali verso la salvaguardia del Pianeta e la conservazione della specie.
Per il 2022 sono già stati attivati dei progetti:

• BEE ZOOM – per la salvaguardia degli impollinatori.
Localizzazione: Piemonte e Botswana
Progetto: censimento e biomonitoraggio degli impollinatori
Obiettivo: favorire i servizi ecosistemici e, quindi, il recupero di habitat danneggiati.
Attività extra: realizzazione di corsi di apicultura ed educazione alla biodiversità alle
comunità locali africane e promozione di tecniche sostenibili per la gestione delle risorse
naturali.

• BIO-MONITORANDO – per l’analisi dell’impatto del cambiamento climatico e
dell’inquinamento sulla biodiversità.

Localizzazione: Bioparco ZOOM Torino
Progetto: studio dell’impatto che gli inquinanti hanno sullo stato di salute di animali e piante
Obiettivo: trovare soluzioni affinché diminuisca la contaminazione ambientale e aumenti il
benessere degli organismi animali e vegetali

• HIPPO ENERGY – per il sostegno e il benessere psico-fisico dei bambini ospedalizzati
Localizzazione: Ospedale Regina Margherita di Torino
Progetto: installazione di una vasca contenente pesci africani grazie alla quale sviluppare
attività educative e ludico-esperienziali.

Obiettivo: offrire ai piccoli pazienti momenti ludico-educativi che regalino momenti di
spensieratezza e al contempo permettano di analizzare gli effetti benefici degli animali sui
bambini ospedalizzati.

“I progetti attivati dalla Fondazione – racconta Filippo Saccà, Direttore Fondazione ZOOM – sono esempio
di come non solo siano orientati alla ricerca scientifica applicata ed allo studio dei risultati che ne derivano ma
possono anche contribuire a trovare soluzioni concrete e pratiche nuove per una vita più sostenibile.”
“La Fondazione ZOOM – prosegue Saccà – ha come obiettivo ultimo la ‘conservazione’ del Pianeta. Per farlo è
necessario creare legami e identificare network, sia nazionali che internazionali, che permettano di raggiungere
gli obiettivi e promuovere i progetti portando ad una ‘coscienza scientifica’ diffusa e standardizzata.”

ZOOM FOUNDATION LAB
La sede della Fondazione ZOOM si trova oggi presso il Bioparco.
Nell’arco dei prossimi mesi, all’interno del Bioparco, sarà creata la “ZOOM FOUNDATION LAB”, un luogo
dedicato a ricercatori e tesisti, dove saranno forniti strumenti ed attrezzature idonei alla ricerca, e dove studenti
e scienziati potranno incontrarsi, confrontarsi e lavorare insieme perseguendo gli obiettivi comuni.

DONAZIONI
Sono molteplici le possibilità di donare fondi per la ricerca e a supporto delle attività organizzate dalla
Fondazione:
• Donazione diretta (Iban: IT11M0342546190CC0022001015)
• Tramite il 5xMille (Cf 12599050015)
• Aderendo a progetti speciali come l’adozione, a distanza, di un animale ospitato a ZOOM
• Acquistando prodotti benefici venduti presso lo shop del Bioparco o online
• Aggiungendo un contributo al ticket di ingresso del Bioparco ZOOM
• Partecipando agli eventi di raccolta fondi che saranno organizzati dal Parco durante l’anno

GLI ORGANI DELLA FONDAZIONE
Fanno parte del Consiglio di Amministrazione alcune delle massime cariche in ambito universitario, scientifico
ed imprenditoriale:
• Rodolfo Zich: Professore emerito Politecnico di Torino; Socio Nazionale Accademia delle
Scienze di Torino; Presidente Cluster Nazionale Tecnologie per le Smart Communities;
Presidente Onorario Fondazione Torino Wireless
• Enrico Macii: Professore di Ingegneria Informatica presso il Politecnico di Torino.
• Piercarlo Rossi: Professore presso il Dipartimento di Scienze economico-sociali e
matematico-statistiche dell’Università degli Studi di Torino
• Andrea Ferrero: Presidente CDA ZOOM Torino
• Umberto Maccario: Amministratore Delegato ZOOM Torino
• Carlo Giordano: Amministratore Delegato Immobiliare.it S.p.A e consigliere CDA ZOOM
Torino
• Gianluca Serino: Avvocato Partner e Founder di Labjus
Fanno parte del Comitato Scientifico 4 professionisti che operano, da anni, nell’ambito della ricerca scientifica
e che collaborano direttamente da sempre con il bioparco:
• Valentina Isaja: membro della commissione scientifica europea EEP (per la supervisione
e ricerca sui pinguini africani nelle strutture zoologiche in Europa),ha gestito i progetti di
conservazione in natura promossi dal Bioparco Zoom. Ha lavorato per molti anni in ambito
marino, prima in Grecia, poi in Italia fino al trasferimento, nel 2003 alle Maldive dove si è
occupata del campionamento della fauna e dei coralli presenti nel reef. Nel 2005 torna in
Italia, consegue un Master e inizia a collaborare con il Bioparco, ed è tutt’ora membro del
team
• Marco Gamba: Presidente Corso di Laurea ECAU (Evoluzione del comportamento animale
e dell’uomo), professore presso il Dipartimento Scienze della vita e biologia dei sistemi
dell’Università di Torino e membro dell’International Primatological Society e
dell’Associazione Italiana di Antropologia. È stato Docente in Madagascar presso
l’Università di Mahajanga e presso l’Università delle Comore. L’ambito dei suoi studi si
concentra principalmente sull’evoluzione del comportamento e della comunicazione animale
nonché sulla fonazione dei primati. Sua la creazione del software per l’analisi del suono
BORIS.
• Simona Bonelli: coordinatrice del Laboratorio di Zoologia (ZooKab), consulente del
Ministero dell’Ambiente per la creazione della prima Lista Rossa delle Farfalle Italiane nonché
rappresentate italiano del progetto Butterfly Conservation Europe. Da oltre 15 anni studia
la biologia, l’ecologia e la conservazione dei lepidotteri. Oggi è professoressa presso il
Dipartimento Scienze della vita e biologia dei sistemi dell’Università di Torino.
• Elisabetta Macchi: professoress a nel Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università
di Torino è membro della Società Italiana di Fisiologia Veterinaria e del Centro
Iterdipartimentale di Ricerca e Collaborazione scientifica con i Paesi del Sahel e dell’Africa
Occidentale. Gli ambiti della sua ricerca spaziano dalla fisiologia del comportamento e della
comunicazione animale al monitoraggio del benessere animale in animali impiegati in attività
e terapie assistite.

Il docufilm su Costantino Nigra, da “La rassegna di Novara”

Al Museo Nazionale del Risorgimento si è tenuta martedì 3 maggio scorso l’anteprima 

 

Martedì 3 maggio, alle ore 17, si è tenuto al Museo Nazionale del Risorgimento, in piazza Carlo Alberto 8, l’anteprima del docufilm “La vittoriosa sconfitta” del regista Michele Burgay, prodotto dalla Fondazione Vittorio Bersezio.
L’introduzione è stata affidata allo storico Gianni Oliva, la voce narrante è stata del doppiatore Mario Brusa e protagonista del film è stato l’attore Enzo Brasolin. Oltre ai protagonisti del film sono intervenuti Mario Napoli, presidente della Fondazione Bersezio, e Mauro Caliendo, presidente del Museo Nazionale del Risorgimento.
Il filmato è incentrato sulla figura di Costantino Nigra, personalità di spicco del Risorgimento italiano, e prende spunto da “La rassegna di Novara”, un carme da lui scritto in endecasillabi, all’indomani dell’Unità d’Italia.
“Ho sempre provato una forte simpatia per il re Carlo Alberto, il re dello Statuto e delle Libertà, e una affascinata ammirazione per il diplomatico e politico Costantino Nigra, che fu anche linguista, poeta e studioso dei canti popolari del Piemonte – commenta il Presidente della Fondazione Bersezio, l’avvocato Mario Napoli. Il lavoro di Mario Burgay costituisce la sintesi di due figure determinanti nel secolo di Vittorio Bersezio e la triste vicenda della battaglia di Novara, quale emerge nei commoventi versi del poeta, in cui riceve un doveroso riconoscimento di quel che rappresentò per il Risorgimento e la nascita dell’Italia unita”.
Nigra immagina che il re Carlo Alberto si alzi dalla sua tomba di Superga e vada nella piana di Novara, passando in rassegna i soldati caduti nella battaglia del 23 marzo 1849. Si trattò della prima battaglia combattuta con il Tricolore, imposto dal Re a tutti i reggimenti dell’esercito sardo piemontese.
Il canto riscosse notevole successo sia in Italia sia all’estero, riproposto in antologie e sussidiari, capace di trasmettere la capacità del poeta di consacrare una nuova Italia, ritrovando un orgoglio e una dignità che erano stati smarriti in secoli di dominazioni straniere.
“Sono molto contento – spiega il Presidente del Museo Nazionale del Risorgimento Mauro Caliendo – di ospitare questa interessante rassegna dedicata a Costantino Nigra. Il museo è, infatti, partner della Fondazione Bersezio nella realizzazione di questo docufilm, capace di confermare la nostra volontà di raccontare tutti i personaggi, anche meno noti rispetto ai padri della patria, che hanno contribuito alla realizzazione dell’Italia attraverso le loro gesta. Si tratta di figure fondamentali dalla vita straordinaria, di cui è fondamentale mantenere viva la memoria”.
Questo docufilm rappresenta il primo episodio di un progetto artistico di più ampio respiro, che vuole narrare un’epoca in cui alcuni torinesi, santi o dannati, contribuirono comunque all’unificazione del regno d’Italia.
Seguirà un prossimo ciclo di proiezioni.
Ingresso gratuito nella Sala Cinema, sino a esaurimento dei 65 posti disponibili.

Mara Martellotta

Prenotazione obbligatoria allo 0115611726 oppure redazione@zipnews.it

Non solo elettrico: l’idrogeno nel futuro dei trasporti green

A cura di lineaitaliapiemonte.it

“L’elettrico ci condanna a un destino di meri assemblatori di pezzi prodotti altrove, in Cina. Perché perdere competenze e sforbiciare la forza lavoro, quando qui, su questo territorio, abbiamo tutta l’intelligenza che ci serve?” Così il Ceo di Punch Torino, azienda nata da General Motors, scorporatasi nel 2020, alle soglie della pandemia. Durante il convegno presso il Collegio degli Artigianelli di Torino si è parlato di elettrico ma anche di idrogeno come ulteriore possibilità di combustibile green. Per continuare a costruire e non finire solo ad assemblare quello che costruiscono altri, in Cina.

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