ilTorinese

Molte storie da raccontare all’ippodromo di Vinovo

Ci saranno molte storie da raccontare all’Ippodromo di Vinovo nella serata del 13 luglio e una porta fino a New York. Sarà l’occasione per premiare Silvia De Andrea e Luca Crosetti che a Vigone hanno allevato Alrajah One. Il vincitore del Derby 2019 (in quella occasione ad Agnano) con Enrico Bellei dallo scorso anno è emigrato negli States e dieci giorni fa ha trionfato in una corsa di prestigio, il Crawford Farms Open Trot al Meadowlands di New York. Segno che la nuova cura per il pupillo della scuderia My Horse di Vincenzo Izzo funziona. E segno che l’allevamento piemontese vince in tutto il mondo.

In pista poi le qualificazioni delle 3 e 4 anni al Campionato femminile oltre la Tris Quartè e Quintè. Per il pubblico, invece, andremo alla scoperta dei lupi con un appuntamento realizzato in collaborazione con Parchi Reali Torino. Le corse prenderanno il via attorno alle ore 19: nella selezione delle tre anni 10 iscritte e in pole position Dorothy Bar con Andrea Farolfi, reduce da un arrivo a bomba nel Città Di Napoli Filly. Accanto a lei Diletta Axe per la prima volta con V.P. Dell’Annunziata in sostituzione dell’appiedato Andrea Guzzinati. Nelle quattro anni otto al via. Qui la favorita sarà Clarissa, allieva dei Gocciadoro seconda l’anno scorso alle spalle di Calenita nella finale del Campionato delle tre anni.

E poi il TQQ: 14 i soggetti al via disposti sui tre nastri del doppio km. In prima fila la pupilla di Carlotta D’Agostino, Bananarama Jet, affidata a V.P. Dell’Annunziata, e al secondo nastro la favorita Ugolinast. Hanno le potenzialità entrambi gli allievi di Smorgon, Velodrome con Simone Mollo e Attrazione con lo stesso Marco.

Come sempre otto le corse in programma, per una serata veramente interessante, con ingresso gratuito.

LA PRIMA DI ‘APERILUPO’ A VINOVO

Ad aprire il programma della serata, dalle 18.30, ci sarà per la prima volta “Aperilupo”, un incontro dedicato alla presenza e all’importanza del lupo nei nostri territori.

Subito prima delle corse in programma, sono previsti gli interventi di esperti come i guardiaparco Luca D’Angelo e Patrick Stocco, moderati da Fiodor Verzola. Il primo aperitivo dedicato al lupo all’Ippodromo di Vinovo, in collaborazione con Parchi Reali Torino (prenotazione obbligatoria chiamando lo 011.4993381 oppure info@parchireali.to.it (consigliata un’età dagli 8 anni in su). Impossibile mancare.

Fdi, Montaruli: sgomberare il centro sociale

“Se per i giudici del riesame i militanti di Asktatasuna formano un’associazione a delinquere, il loro centro sociale va sgomberato subito”. Non ha dubbi la parlamentare di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli intervenendo insieme alla capogruppo di Fdi in Circoscrizione 7 Patrizia Alessi. “Sono anni che denunciamo il pericolo rappresentato dall’estremismo di sinistra. Il centro sociale Askatasuna è un covo antagonista in cui si progettano attacchi contro le forze dell’ordine e i lavoratori del cantiere Tav. Alla luce anche di quest’ultima chiara presa di posizione dei giudici del riesame, occorre che il Sindaco Lo Russo ne chieda lo sgombero immediato. Per troppo tempo questi soggetti hanno goduto di “coperture” da parte del Comune di Torino, ora è il momento di dire basta”.

Cellula Coscioni: non mandiamo in fumo la proposta di legge sulla cannabis

Con buona probabilità mercoledì 13 luglio sarà votato il disegno di legge sulla depenalizzazione della coltivazione domestica di cannabis (Ddl Magi), per l’occasione la Cellula Coscioni Torino organizza in quella data un sit-in in Piazza Castello dalle ore 18 a supporto della proposta di legge.

«Saremo in piazza per far sentire la nostra presenza e l’attivismo torinese sul tema e invitiamo chiunque: cittadini, associazioni e partiti ad unirsi a noi, un invito che estendiamo ai consiglieri comunali che nelle scorse settimane hanno approvato l’ordine del giorno presentato da Silvio Viale in cui si chiedeva al Parlamento di approvare la legge in discussione. Aspettiamo anche l’assessore Rosatelli, firmatario della Rete delle città antiproibizioniste» affermano Lorenzo Cabulliese, Maria Maddalena Cavaglià e Miriam Abate, rispettivamente segretario, tesoriere e presidente della Cellula «l’ordine del giorno del Comune si somma alle quasi trentamila firme raccolte la scorsa estate nell’area metropolitana sul Referendum Cannabis, i deputati piemontesi non omettano queste informazioni nel momento del voto e si facciano tramite della volontà popolare di questa fetta di corregionali».

Non è il momento di propagande elettorali e slogan sterili come quelle della deputata Montaruli che ha chiesto se i bambini che guardano i lavori in Parlamento (che saranno sicuramente tantissimi) son contenti di sapere che a portare avanti lo ius scholae sono gli stessi che regalano la droga per strada. E’ il momento di togliere alle mafie un giro d’affari pari a 6,3 miliardi di euro ogni anno e di tutelare la salute dei consumatori evitandogli di ritrovarsi tra le mani sostanze nocive. Torino fa e continua a fare la propria parte, la Cellula, come articolazione dell’Associazione Luca Coscioni, sarà sempre in prima linea sul tema.

 

Lorenzo Cabulliese

Segretario Cellula Coscioni Torino

Senza casco sullo scooter rubato: due ragazzi fuggono dopo l’incidente

Sono rimasti coinvolti in un incidente stradale con un’auto e sono fuggiti lasciando lo scooter in mezzo alla strada nel centro di Biella. Si è scoperto che il motorino era stato rubato qualche settimana prima. I due giovani in sella allo scooter non indossavano il casco. La polizia municipale sta indagando.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Intervento di manutenzione sulla passerella Bailey di corso Unità d’Italia

 

Da mercoledì 13 luglio e sino a fine lavori (presumibilmente metà agosto) è prevista la chiusura al transito ciclo-pedonale della passerella Bailey su corso Unità d’Italia, per la sostituzione dell’intero piano di calpestio in legno, ammalorato dagli agenti atmosferici e dal tempo trascorso dalla sua realizzazione.

Si tratta di un intervento urgente e indispensabile per garantire adeguate condizioni di sicurezza a chi usufruisce della passerella, importante punto di accesso al parco Millefonti, e per il sottostante traffico veicolare.

Per l’esecuzione dei lavori verranno attuate delle parzializzazioni al transito veicolare nel tratto di corso Unità d’Italia sottostante la passerella. Verrà comunque sempre garantita l’apertura di almeno una corsia di marcia su ciascuna semicarreggiata.

Auto si ribalta in città: a bordo due bambini

A Moncalieri in un incidente avvenuto in corso Trieste, una vettura  con a bordo la mamma e i due figli si è ribaltata. Le circostanze sono ancora da chiarire da parte dei carabinieri. La donna e uno dei bambini sono  all’ospedale Santa e le loro condizioni non sono gravi. Non sono rimasti coinvolti altri mezzi.

PD primo partito nei sondaggi incalzato da Fdi

Il Partito Democratico è la prima forza politica nazionale scelta dagli italiani e vola al 20,1%tutto verificato dai vari istituti di sondaggio più importanti a livello nazionale.L’astensione, purtroppo, la fa da padrone,siamo al 45%/48%.
Tutti questi dati valgono a meno di clamorosi ribaltoni e chiudendo l’attuale legislatura alla sua scadenza naturale:nella primavera del 2023.
Dietro il Pd troviamo, non troppo distante, Fratelli d’Italia al 20%,poi la Lega, al 15%,a seguire,con il 12,1% dei consensi c’è il Movimento Cinque Stelle. E infine, ultimo tra i partiti più importanti,
troviamo Forza Italia al 9,8%.
Veniamo adesso alle altre forze politiche meno grandi.Salta subito agli occhi che Italexit di Paragone va al 4%. Insieme alla federazione di Azione di Calenda e +Europa, è l’unica formazione politica che passerebbe la soglia di sbarramento del 3%.Il neo partito “Insieme per il futuro”di Luigi Di Maio si colloca davanti a Italia Viva di Matteo Renzi,tutti al 2% e quindi fuori dal Parlamento.Ricordiamo,altresì,che dalla prossima legislatura non avremo più 945 parlamentari bensì 600 così suddivisi:400 deputati,200 senatori.
Perché la gente non va più a votare?
Difficile da spiegare perché le cause possono essere molteplici:i partiti politici hanno perso gradimento ma al contempo se c’è una persona che ispira fiducia ecco che aumenta la voglia di recarsi al seggio per votare.Quindi
in Italia il clima di sfiducia nei confronti dell’istituzioni è cresciuta sempre di più.In un paese che,storicamente,ha avuto un tasso di partecipazione elettorale alto, non deve sorprendere che il grande crollo dell’affluenza è avvenuto dopo lo scandalo di Tangentopoli e la fine della prima repubblica.

Enzo Grassano

Al termine della mietitura del grano nella provincia di Torino si tirano le somme di un’annata difficile

Nel chivassese, a Casalborgone, la Filiera del Gran dij Bric, importante realtà positiva in crescita

Fin dai primi mesi di questo 2022 si è molto parlato del grano , tema decisamente in evidenza e di estrema importanza a livello mondiale e, nella provincia del torinese, a conclusione della stagione della mietitura che è la parte più cinematografica dell’intero processo, già si stanno tirando le somme su questa campagna del grano certamente tra le più difficili degli ultimi anni. Secondo le stime di Coldiretti Torino si ipotizza una perdita di produzione del 30% per la sola provincia torinese con una resa stimata sui 500mila quintali a fronte dei 700mila ideali sui circa 15.000 ettari coltivati a  grano. Una delle cause più gravi certamente è stata la siccità invernale e l’insorgere del caldo che hanno diminuito gravemente l’umidità del terreno necessaria per lo sviluppo delle spighe, quest’anno fortemente ridotte. Le recenti grandinate hanno concorso a rendere ancora più grave il quadro già molto preoccupante. Condizioni climatiche quindi che non hanno certamente favorito la produzione di grano italiano ponendo l’accento sull’importanza di investire nell’agricoltura al fine di diminuire la dipendenza dall’estero.


Tutto ciò coopera a far mutare sostanzialmente anche le quotazioni dei raccolti e presso la Borsa merci vengono segnalate valutazioni che risentono della crisi climatica globale, dell’effetto prodotto dalla guerra e dalle speculazioni. Il risultato  è un rincaro generale che inciderà sulla spesa quotidiana del consumatore, tenendo conto anche dei costi più elevati dell’energia, del gasolio e dei concimi cui  gli agricoltori devono far fronte. Questo è l’anno in cui dovremmo aumentare la produzione locale di grano – ha detto il Presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici Invece abbiamo un forte calo di rese che aumentano la dipendenza dei forni torinesi dai cereali importati, in una situazione di mercato globale dove  il grano ha raggiunto prezzi altissimi.” Alcuni dati che interessano l’area del torinese e che provengono dalla locale Borsa merci parlano chiaro circa le quotazioni del nuovo raccolto: si è passati ai 350 – 370 euro a tonnellata del 2022 a fronte dei 240-270 dell’annata precedente. Sono numeri importanti, segnali di un andamento decisamente preoccupante. Ma a fronte di un quadro globale che si è tinto di colori cupi, la zona del chivassese fa ben sperare e racconta di un’importante filiera  locale del grano della zona di Chivasso, di altissima qualità.  E’ la Filiera del Gran dij Bric, dove per bric si intende collina, cioè il grano della collina, nata nel 2016 da un lungimirante progetto innovativo con un accordo siglato tra la Coldiretti Torino ed il Mulino di Casalborgone grazie alla disponibilità di questo noto e storico mulino che fa parte della storia locale, uno dei più importanti del Piemonte. A questo progetto a Km 0, con un andamento decisamente in crescita dove ad un discorso di quantità si punta alla ricerca della qualità, hanno aderito venti imprenditori agricoli di dodici Comuni del chivassese che hanno seminato circa 108 ettari a frumento. Sono stati contattati i panificatori locali, di cui quattro hanno aderito oltre ad un grissinificio e ad alcune pizzerie che per le loro produzioni usano le farine della filiera. Iniziato quasi come sfida, il fine ultimo di questo affascinante ed innovativo progetto che ha destato l’interesse di vari giovani agricoltori locali molto attivi e propositivi, è fare squadra al fine di valorizzare la cerealicoltura in un territorio non certo facile ma impegnativo e faticoso perché collinare ma anche per l’ingente presenza dei cinghiali dove l’alternanza di zone coltivate ad altre boschive rende l’area particolarmente appetibile per questi animali molto prolifici e dannosi per l’agricoltura.

Si è inteso concentrarsi sulla valorizzazione del grano tenero locale anche con l’obbiettivo di assicurare una giusta remunerazione agli agricoltori come ai produttori finali di queste farine di alta qualità. “ La nostra  – dice Andrea Gaiato, lungimirante ed appassionato imprenditore del grano,proprietario del Mulino di Casalborgone, antico ormai di cinque generazioni e che da sempre ha scelto il processo della macinazione lenta per preservare la qualità dei chicchi, – è una filiera piccola ma sincera in cui si è inteso coinvolgere gli agricoltori in una scommessa importante per tutti noi, chiamandoli a fornire un grano qualitativamente adeguato alla preparazione delle farine. L’obbiettivo è produrre grani con caratteristiche qualitative pari a quelle che giungono dall’Estero e dalle altre regioni italiane.” Si tratta di una filiera nata dalla passione di quanti vi hanno aderito, passione che si legge sui loro volti, che è tangibile nelle loro parole, che si fa gesto quando si riempiono di grano le mani a coppa in un movimento antico che li accomuna, tipico di chi questa materia prima la conosce e la vive, gesti resi concreti soprattutto nei fatti che ne sono seguiti. Passione, entusiasmo e chiarezza di intenti, motori capaci di muovere anche i più ambiziosi progetti per un’operazione in via di sviluppo ma già consolidata in questi primi anni di attività per un’ importante realizzazione nel tempo, capace di fare la differenza e diventare un esempio per quanti crederanno in quegli stessi valori che li animano, antichi come il grano che è una cosa viva e mai uguale, così importante per la vita.

                                                                                       Patrizia Foresto

                                                                               

Tecnositaf, Ianno’: il Comune convochi la terza commissione

Questa mattina i lavoratori della Tecnositaf società controllata della Sitaf Spa si sono mobilitati di fronte a Palazzo Civico.

“Un appello che mi trova perfettamente in sintonia con i lavoratori – comunica il Vice Capogruppo di Torino Bellissima, Giuseppe IANNO’ – che devono fare i conti con una forte preoccupazione per il loro posto di lavoro. Esprimo il mio sostegno, rivolto non solo ai 160 addetti altamente qualificati in un’azienda, in cui si è avviato un percorso di liquidazione. Ma anche verso tutte le altre aziende satelliti, che a breve si troveranno in un’analoga situazione. Mi chiedo – prosegue Iannò  – anche quale sia il motivo della crisi aziendale, visto che il primo cliente della Tecnositaf è l’Anas, che non mi pare sia economicamente in cattive acque. E’ necessario, che anche il Comune di Torino intervenga, per stroncare una nuova perdita di posti di lavoro, attraverso la convocazione urgente della 3^ Commissione Consiliare”

Volano le statue di Palazzo Madama

Torino, 11 luglio 2022 – Giustizia, Liberalità, Magnanimità e Abbondanza spiccano il “volo” nel cielo di Torino per tornare all’antico splendore. Inizierà domani l’operazione di spostamento a terra delle quattro monumentali statue in marmo di Brossasco, alte più di 4 metri e pesanti oltre 3 tonnellate ciascuna, che coronano la balaustra del corpo centrale di Palazzo Madama e raffigurano ermetiche allegorie del “Buon Governo”. Dopo un innovativo intervento di sezionamento, le statue saranno ingabbiate e calate con un eccezionale sistema di gru dall’altezza di 27 metri in piazza Castello, dove verranno restaurate “live” in uno speciale padiglione trasparente visitabile dal pubblico.

 

Lo spettacolare intervento – condotto dalla Cooperativa Archeologia di Firenze e da Arte Restauro Conservazione di Arlotto Cristina Maria, sotto la direzione dell’arch. Gianfranco Gritella – rappresenta un momento decisivo del grande cantiere di restauro e consolidamento strutturale della facciata juvarriana dell’edificio, grazie alla sinergia tra Fondazione Torino Musei, da sempre impegnata nella tutela, conservazione e valorizzazione dei beni museali, e Fondazione CRT, storico e principale sostenitore privato di Palazzo Madama (17,5 milioni di euro stanziati complessivamente), che finanzia interamente quest’ultimo intervento con un impegno straordinario di 2,4 milioni.

 

Quattro capolavori, testimoni della storia e del ruolo di Torino nel Settecento europeo, che per la prima volta, grazie all’illuminato mecenatismo della Fondazione CRT, potremo ammirare da vicino, in un cantiere di restauro offerto all’attenzione e riflessione dei cittadini sul piano di piazza Castello. Un’occasione unica di incontro non solo per comprendere l’arte di uno dei massimi protagonisti della scultura tardobarocca, e i meccanismi della creazione, ma anche per riacquisire coscienza dei valori per secoli propugnati dalla nostra città capitale“, afferma il Presidente della Fondazione Torino Musei Maurizio Cibrario.

 

È certamente un evento più unico che raro vedere le statue volare: non è il set di un film, ma un’avveniristica e spettacolare operazione di recupero storico-artistico, che abbina la tecnologia più innovativa e le migliori maestranze per salvare la grande bellezza della cultura. Un risultato reso possibile dalla sinergia pubblico-privato tra la Fondazione Torino Musei e la Fondazione CRT, da sempre impegnata per la rinascita e la valorizzazione di Palazzo Madama”, dichiara il Presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia.

 

Le statue – formate ciascuna da quattro blocchi marmorei scolpiti e sovrapposti e del peso di circa 3.200 kg – sono opera dello scultore carrarese Giovanni Baratta (1670-1747), chiamato a Torino da Filippo Juvarra a più riprese tra il 1721 e il 1730 per portare a compimento queste sculture e altre opere a Superga, Venaria Reale e nella chiesa torinese di S. Filippo. Furono sbozzate nel laboratorio dello scultore a Carrara, poi trasportate in pezzi separati via nave fino a Savona e, infine, condotte su carri trainati da buoi e muli a Torino, dove furono montate in opera e portate a compimento.

 

LO STATO DI SALUTE DELLE STATUE. Lo stato conservativo delle statue è oggi assai compromesso e molto eterogeneo. Quella che evidenzia maggiore degrado, anche strutturale, è la statua della Giustizia (la prima verso nord). L’opera fu già smontata e calata a terra una prima volta tra il 1846 e il 1847, in occasione dei lavori di consolidamento delle fondamenta del palazzo, diretti dall’architetto Ernesto Melano e realizzati per l’insediamento nell’edifico del Senato Subalpino.

 

L’aggressione degli agenti atmosferici, i danni bellici, gli antichi restauri incongrui, l’ossidazione dei perni in metallo che trattengono i singoli blocchi lapidei e i rifacimenti ottocenteschi in marmi diversi hanno causato un degrado diffuso e problematiche di conservazione evidenti anche nella tecnica costruttiva utilizzata dallo scultore settecentesco. Baratta, infatti, adottando una tecnica di antica tradizione, per alleggerire il peso e facilitare il trasporto e il montaggio in opera delle sculture, fece svuotare gran parte del lato posteriore non visibile di ciascuna figura. Il profondo incavo che ne derivò fu poi colmato con una muratura di mattoni e calce, nella quale è infissa una barra in ferro che assicura la stabilità delle statue alla sottostante balaustra alta circa 2 metri. Un complesso sistema di perni e staffe in ferro e bronzo, alcune visibili, altre nascoste all’interno delle statue, ma individuate mediante indagini specialistiche con magnetoscopi e georadar, rivela la tecnica costruttiva impiegata per garantire stabilità alle opere trattenendo intere parti lapidee, scolpite separatamente e poi applicate al corpo principale della statua.

 

IL SEZIONAMENTO. Il distacco e il trasferimento delle quattro Allegorie dalla base su cui appoggiano saranno resi possibili dall’allestimento in quota, a 27 metri dal suolo, di speciali macchine operatrici, che utilizzano la tecnica del taglio murario mediante lo scorrimento di un filo diamantato e lubrificato ad acqua, tecnologia tradizionalmente utilizzata nelle cave di estrazione del marmo. Il processo di taglio avviene mediante una macchina a motore elettrico dotata di pulegge su cui scorre ad alta velocità uno speciale cavo metallico ad anello, dotato di uncini costituiti da diamanti artificiali, che avanza su un carrello collocato su guide in acciaio: queste ultime sono posizionate su una piastra di base che garantisce un avanzamento guidato assolutamente lineare e continuo. L’operatore agisce tramite un’unità di comando elettronica a distanza.

 

L’INGABBIATURA, IL “VOLO” E IL RESTAURO “LIVE”. Contestualmente alla progressione del taglio, che avverrà secondo due direttrici contrapposte e in due fasi operative, nelle fessure così ricavate verranno inserite due piastre in acciaio debitamente sagomate e rinforzate. Su queste piastre verrà fissata una “gabbia”, anch’essa in acciaio, che conterrà a sua volta una cassa lignea in parte aperta, che ingloberà e renderà stabili le statue precedentemente pre-consolidate e protette. Al fine di non compromettere l’equilibrio statico dell’architettura marmorea, al posto delle statue rimosse verranno collocate sulla balaustra delle zavorre in calcestruzzo armato di peso equivalente alle statue, zavorre a cui saranno vincolate le ultime strutture del ponteggio superiore e della soprastante copertura provvisoria.
Sollevate da una gru, le statue e le loro imbracature, del peso complessivo di 6.000 kg, verranno calate a terra e poste su basamenti provvisori, in attesa di essere collocate in un padiglione ad hoc che sarà allestito dinanzi a Palazzo Madama, dove avverrà l’intero processo di restauro, visibile direttamente dal pubblico in piazza Castello, anche tramite visite guidate.