ilTorinese

Maltempo sul Piemonte. Confagricoltura: a rischio la produzione di mirtilli

L’ondata di piogge intense e grandinate che si è abbattuta sul Piemonte nelle scorse ore  ha causato gravi danni all’agricoltura. “I nostri tecnici sono al lavoro  per effettuare i rilievi nelle zone colpite dal maltempo – spiega Ercole Zuccaro, direttore di Confagricoltura Piemonte – e ci stanno segnalando situazioni preoccupanti, soprattutto per quanto riguarda il comparto frutticolo“.

Confagricoltura Piemonte evidenzia che c’è il rischio di vedere pressoché azzerata la produzione di mirtilli. “In Valle Po, Valle Bronda, nel Saluzzese e in particolare nei comuni di Revello e Barge – dichiara Roberto Abellonio direttore di Confagricoltura Cuneo – registriamo danni di grave entità alle coltivazioni frutticole, in particolare per quanto riguarda i piccoli frutti“.

La coltivazione del mirtillo, fanno rilevare i tecnici di Confagricoltura, è prossima alla raccolta e la grandine che si è abbattuta con violenza in molti casi ha azzerato la produzione: sono caduti i chicchi grandi come noci con una violenza inaudita, scrollando le piante e facendo cadere a terra i frutti. In provincia di Cuneo è concentrata la maggior parte (80%) degli impianti di mirtillo della regione: complessivamente in Piemonte le superfici superano i 560 ettari, coltivati da oltre 1.000 aziende.

Nella zona del Saluzzese si registrano danni gravi anche per quanto riguarda gli altri piccoli frutti e sugli impianti di albicocco.

Danni importanti agli impianti di mirtillo si segnalano anche nel Canavese, in provincia di Torino. Nella zona di Agliè, Cuceglio, San Giusto Canavese, San Giorgio Canavese in direzione Montalenghe, si sono verificate grandinate con danni visibili, nell’ordine del 30-40%, anche sui vigneti di Erbaluce.

Si segnalano danni anche nella zona di Druento  e Robassomero, dove la grandine si è abbattuta sulle coltivazioni di mais, con danni del 30-40%, e nel Chivassese, dove le abbondanti piogge (oltre 80 millimetri di acqua in poche ore) con vento impetuoso hanno causato danni ai seminativi di mais e allettamenti delle coltivazioni nei campi di triticale, prossimo alla raccolta, orzo e grano. Anche nel Vercellese e verso il Casalese si segnalano grandinate di vasta portata, con danni ai seminativi di grano, orzo e mais; nella zona di Crescentino sono stati allagati prati e seminativi.

I tecnici di Confagricoltura hanno rilevato danni da grandine anche nei comuni a sud di Novara, verso la Lomellina.

I fenomeni estremi che si registrano con sempre maggiore frequenza mettono a repentaglio le produzioni agricole. Confagricoltura sottolinea che ricorda che Le compagnie assicurative stipulano con difficoltà crescente e a costi sempre più elevati polizze per la copertura dei danni. “Occorre intervenire con strumenti nuovi a tutela delle produzioni – dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte – individuando con le compagnie di assicurazione termini e modalità per consentire all’impresa agricole di attutire i rischi del maltempo. La nuova politica agricola comunitaria ci offre indicazioni al riguardo, che insieme ai consorzi di difesa dovremo studiare bene per individuare nuove modalità di adesione alla difesa dalle calamità atmosferiche a costi sostenibili”.

 

Medicina estetica, Cristina Sartorio: “La mia bellezza in 4D che nasce dalla diagnostica”

“Quando bellezza, cuore, esperienza, professionalità e tecnologia s’incontrano, nascono delle magie destinate a restare nel tempo. Eternandosi, proprio come avviene nell’arte. Perché, in fondo, ogni persona è unica. E il volto rappresenta la carta d’identità che ci accompagnerà per tutta la vita. Idem anche per il corpo”.

Sono parole di Cristina Sartorio, celebre medico chirurgo estetico piemontese – seguitissima anche sui principali social media – presente sia a Torino che a Santa Margherita Ligure con due studi professionali considerati nel settore tra i migliori e più completi in Italia.
Anche sul versante dell’importanza degli investimenti cospicui e crescenti nell’aggiornamento tecnologico del parco macchine e degli strumenti operativi: spesso detenuti in anteprima e in esclusiva, grazie all’amplissima credibilità maturata presso i brand leader di settore in anni di professione ai massimi livelli.
Due hub, due incubatori tra le Alpi e il mare in cui cuore e corpo si fondono fino a farsi una cosa sola “Perché la mia, come dico sempre, è una bellezza in 4D”, sottolinea la nota professionista del benessere che di questo motto ne ha fatto una ben precisa filosofia, “tesa a offrire a tutto tondo ai pazienti la più completa e moderna gamma di trattamenti all’avanguardia sia per il volto che per il corpo”.
Per poi proseguire: “Fondamentale è la diagnostica della pelle, che avviene mediante l’impiego di due particolari e pionieristici strumenti: ‘Vectra’, capace di fotografare in 3D il volto e poterne ruotare nello spazio l’immagine speculare proprio per andare a valutare attentamente e a fondo, potendo contare su più prospettive di visione, quelle che sono le reali esigenze individuale caso per caso: ripristino dei volumi, correzioni, rimozione di macchie, ringiovanimento e valorizzazione dei tratti peculiari della persona”.
Poi viene il turno di “‘Visia’, la cui funzione consiste nell’offrire al medico chirurgo estetico una sorta di panoramica, tipo quella dentale, ottenuta mediante lo scatto singolo di tre foto sul viso ottenute con diverse angolature. E’ un’ottima risorsa nella valutazione in dettaglio degli effetti legati al foto e crono invecchiamento, tra cui iperpigmentazioni dovute all’effetto dei raggi UV e altre cause, oltre a dare il polso dello stato reale della vascolarizzazione dei capillari, della eventuale presenza di batteri sulla superficie epidermica. In questo modo si pongono le basi per un corretto TruSkin Age utile a identificare la reale età cutanea di ciascun paziente analizzando in dettaglio sotto ogni profilo lo stato di fatto oggettivo della sua pelle”.
La potenza di calcolo del software unita all’esperienza del medico chirurgo estetico “Consente altresì di effettuare proiezioni e simulazioni reali e verisimili su quello che sarà anche il prossimo sviluppo nel tempo della pelle del paziente con o senza trattamenti preventivi e conservativi: considerando età, abitudini di vita, etnia, tipologia di cute e moltissime altre variabili che concorrono alla definizione scientifica della migliore soluzione estetica possibile. Tutti i dati che concorrono all’elaborazione delle informazioni vengono reclutati a livello mondo su un panel esemplificativo di 200mila pazienti appartenenti a tutte le etnie, fototipi e con diverse condizioni di pelle con un range di età che va dai 18 agli 80 anni”, approfondisce il noto medico chirurgo estetico.
“L’attenzione costante alle nuove tecnologie e ai ritrovati da essi offerti, così come la produzione in proprio con i migliori laboratori artigianali italiani di linee cosmeceutiche dedicate costituiscono un must, un punto d’eccellenza in continuo sviluppo nel mio percorso di ascolto dei desideri del paziente. E condurlo così, per mano, dalla pelle al cuore”, conclude Cristina Sartorio, altresì autrice del bestseller ‘La Bellezza dell’Imperfezione’ uscito per HCA Edizioni con il contributo del giornalista radiotelevisivo e saggista cattolico Maurizio Scandurra.
Tutte le informazioni sul sito www.cristinasartorio.com e sulla Pagina Facebook Medicina Estetica Cristina Sartorio e su Instagram al profilo @dr.cristinasartorio.

 

Torino Digital Days, trovare l’alba dentro l’imbrunire

Nel Medioevo una persona qualunque vedeva, in media, 40 immagini artificiali nel corso della vita intera: quadri, arazzi, affreschi.

Oggi vediamo, in media, 600mila immagini artificiali. In un solo giorno. Diventa dunque automatica una sorta di selezione per fronteggiare questo eccesso di immagini che si aggiunge ad un eccesso di informazioni. Un eccesso che vale, anche, per gli influencer. Mentre folle di giovani, senza arte né parte, sognano di diventare milionari sulla scia dei Ferragnez e pagano a caro prezzo corsi del tutto inutili, nel mondo delle imprese cominciano a serpeggiare dubbi sull’utilità dei nuovi miti della comunicazione.

 

Continua a leggere:

Torino Digital Days, trovare l’alba dentro l’imbrunire

Letizia Turco è la vincitrice della finalissima interregionale di Miss Mondo

Per Piemonte Liguria e Valle D’Aosta

Letizia Turco è la vincitrice della finalissima interregionale di Miss Mondo Piemonte Liguria e Valle d’Aosta, tenutasi all’interno di Palazzo Pralormo, prestigiosa location torinese. Si è  trattato di una serata in grande stile in cui 24 ragazze di rara bellezza si sono contese la vittoria. Patron della serata Domenico Barbano, da cinque anni responsabile del concorso e fondatore di Hoas-History of Style, che si è dichiarato “molto soddisfatto della kermesse”.

Ha vinto il titolo di Miss Mondo Piemonte a soli 17 anni Letizia Turco, studentessa del Liceo Coreutico Teatrale Germana Erba al teatro Nuovo di Torino, allieva dell’Accademia CDH Cinema District Hub di Moda e Cinema, che è  conosciuta per scoprire nuovi volti della televisione, del cinema e della moda. Letizia suona da diversi anni il pianoforte, ama la moda, danza e recita e ha sfilato con i grandi brand della moda a Hoas Torino. Ora il suo desiderio è quello di diventare top model e attrice.

Miss Mondo Valle d’Aosta, 20 anni, è Rebecca Arnone, mentre Miss Liguria è Melissa Yucel.

Il primo giugno le ragazze partiranno alla volta di Gallipoli, dove si terranno le fasi finali del concorso nazionale al quale accedono 120 ragazze da ogni parte d’Italia. I primi tre giorni vi sarà  una pre selezione, dalla quale ne rimarranno 50 e, successivamente, 25.

Queste ultime accederanno  alla finalissima il 18 giugno prossimo.

Miss Mondo è nata in Gran Bretagna nel 1951 ed è stata fondata da Eric Morley, scomparso nel 2000, oggi passato nelle mani della moglie Julia. Insieme a Miss Mondo, Miss International e Miss Universo, si tratta di uno dei concorsi più pubblicizzati del pianeta.

Tutti insieme costituiscono il Big Four International Beauty Pageants

MARA MARTELLOTTA

Furto di ruote e cerchioni in pieno giorno

Arrestati in due dalla Polizia di Stato

Lunedì pomeriggio, gli agenti del Reparto Prevenzione Crimine Piemonte e del Commissariato San Secondo hanno arrestato due persone, un quarantaseienne e un ventiduenne, per tentato furto aggravato.

Poco prima delle 13, giunge una segnalazione che indica la presenza di due persone in corso Agnelli che stanno smontando gomme e cerchioni di un veicolo in sosta caricandole, al contempo, su un altro veicolo. Il testimone fornisce una descrizione dei presunti autori del gesto. Gli agenti intervenuti, pur riscontrando quanto narrato dalla segnalazione non trovano sul posto le due persone indicate. A non grande distanza dal luogo, però, in corso Agnelli angolo via Bainsizza, gli agenti del Commissariato San Secondo intercettano i due i quali vengono bloccati mentre erano in procinto di allontanarsi a bordo di uno scooter.

A seguito di accertamenti, emerge che l’auto usata per caricare la refurtiva era rubata e alla stessa era stata applicata una targa posteriore anch’essa rubata. Nella disponibilità del quarantaseienne, gli agenti trovano diverse carte intestate a terze persone che vengono sequestrate per ulteriori accertamenti. Inoltre, nello scooter, gli agenti rinvengono altri documenti risultati rubati.

Alla luce dei fatti, oltre all’arresto per tentato furto, per i due scatta la denuncia in stato di libertà per ricettazione, riciclaggio della targa rubata e applicata sul veicolo rubato e porto di arnesi atti allo scasso. Il maggiore dei due viene denunciato anche per la ricettazione delle carte mentre il ventiduenne per guida senza patente.

Unc Piemonte promuove il Progetto “Save & Safe”

 Per sensibilizzare i consumatori al risparmio, ambiente ed economia circolare

La Presidente Patrizia Polliotto: “Ottima sinergia con U.Di.Con e Ministero del Lavoro

Unc Piemonte promuove sul proprio territorio di riferimento, il Nord Ovest d’Italia, il progetto dal titolo “Save & Safe – Save planet, Safe people” nato da una collaborazione tra U.Di.Con.- Unione per la Difesa dei Consumatori e UNC – Unione Nazionale Consumatori, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle politiche sociali con Avviso n.2/2020 per il finanziamento di iniziative e progetti di rilevanza nazionale ai sensi dell’articolo 72 del decreto legislativo 3 luglio 2017, n.117 e s.m.l.- anno 2020.
Il progetto avrà una durata di 18 mesi e tra gli obiettivi generali del progetto rientrano principalmente quello di ridurre le ineguaglianze e di garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo tramite sviluppo di azioni che facilitino l’accesso alle misure di sostegno e i servizi del sistema pubblico e privato.
L’emergenza sanitaria, che il nostro paese sta attraversando da un anno e mezzo, ha provocato un’emergenza sociale e, purtroppo, gli esperti concordano nel dire che la pandemia aggraverà ulteriormente la situazione economica di moltissime famiglie.
Il Progetto “Save & Safe – Save planet, Safe people” si propone di mettere il consumatore al centro, con particolare riferimento ai giovani consumatori, approfondendo tematiche come l’educazione alimentare, l’economica circolare, lo spreco alimentare, il sovraindebitamento, stimolando la proposta di soluzioni innovative e creative ed efficaci. Il progetto coinvolgerà giovani, famiglie, anziani e stakeholders vari con attività che sono state pensate proprio con un approccio trasversale.
Saranno realizzati strumenti informativi per specifici target di soggetti come il videogioco sul sovraindebitamento pensato per i più giovani, webinar/incontri con i cittadini, sarà realizzato un call-center e due sportelli presso le sedi nazionali U.Di.Con. e UNC presso i quali opereranno esperti che forniranno consulenza ai cittadini e realizzeranno dei percorsi “tailor-made” per prevenire o ridurre il rischio di sovraindebitamento o di povertà delle famiglie.
Verrà inoltre realizzato un sito web con due landing page sui siti delle associazioni proponenti, nelle quali sarà possibile consultare informazioni e i servizi realizzati con il progetto.
“Unc Piemonte persegue con vigore crescente l’azione di promozione penetrativa degli strumenti messi a disposizione da Unione Nazionale Consumatori per gli abitanti del Nord-Ovest, nostra area di riferimento. Si accentua così il dialogo istituzionale con i principali partners con cui la nostra storica Associazione consumeristica, prima in Italia dal 1955, approfondisce e risolve, in un’ottica di efficace problem-solving, le questioni di maggior rilievo in termini di impatto numerico e attualità legate al mondo del consumerismo”, chiosa l’Avvocato Patrizia Polliotto, coordinatrice regionale Unione Nazionale Consumatori Comitato Regionale Piemonte.

25 maggio 2005: la rimonta del Liverpool sul Milan

Accadde oggi

Ancora Milan in accadde oggi: sono passati 17 anni da quel triste giorno per i tifosi del Milan. Il 25 maggio del 2005 avvenne l’incredibile rimonta del Liverpool nella finale di Champions League proprio contro i rossoneri. Ad Istanbul un vero e proprio incubo per il Milan, una notte magica per i tifosi dei Reds. La squadra di Ancelotti chiuse il primo tempo con il nettissimo risultato di 3-0 grazie alle reti di Maldini, Crespo e Kakà.Coppa già in bacheca? Macché!!Un Liverpool mai domo ed infatti la squadra di Rafa Benitez operò un’incredibile e storica rimonta. I Reds ribaltarono la gara con le reti di Gerrard, Smicer e Xabi Alonso. Il secondo tempo si chiuse così sul 3-3 e la gara si decise ai rigori con la oramai mitica vittoria degli inglesi. Una delle delusioni più brutte ed avvilenti nella grande storia del Milan.

Enzo Grassano

La gentrificazione elimina il ceto medio dalle grandi città. Anche a Torino

Tu chiamala, se vuoi, gentrificazione.

Che è, in pratica, il processo con cui i palazzinari delle grandi città individuano i quartieri degradati dove gli immobili costano poco, intervengono sulle autorità locali affinché vengano eliminati spacciatori e delinquenti vari, iniziano la riqualificazione delle abitazioni, cacciano gli inquilini poveri e mettono in vendita i nuovi appartamenti a prezzi elevati. Non è il caso di approfondire le modalità attraverso le quali un quartiere venga liberato dalla delinquenza mentre altri quartieri, poco interessanti per i palazzinari, restino ostaggio della malavita multicolore. Tanto è chiaro a tutti.

Continua a leggere:

La gentrificazione elimina il ceto medio dalle grandi città

 

Parlami di spreco, stop foodwaste

 #Parlamidispreco. Stop food waste. One Health. One Earth

LIVE DEL 26 MAGGIO 2022 ORE 18.00

La puntata del 26 maggio prossimo alle ore 18 della trasmissione “Parla con me”  sulla radio web Radiovidanetwork sarà  incentrata sul tema dello spreco alimentare e il titolo sarà “Parlamidispreco. Stop foodwaste“, condotta da Simona Riccio, founder della trasmissione Parla con Me e Social Media Manager del Caat. Si ritiene inoltre molto soddisfatta della live andata in onda sulla pagina Linkedin di Parla Con Me del 12 maggio scorso, in cui erano presenti la testimonial Onorevole Maria Chiara Gadda – Deputata di Italia Viva, nonché prima firmataria e promotrice della legge contro lo spreco alimentare insieme ad altre quattro realtà che concretamente e da anni si impegnano per combattere lospreco alimentare.

Le realtà che sono intervenute sono state:

Andrea Albert Maria Gasco  iThanks il primo assistente digitale contro lo spreco del cibo, grazie a loro le date di scadenza degli alimenti non saranno più un problema.

Marco Raspati  Regusto Società Benefit una piattaforma che collega imprese ed enti no profit per gestire le rimanenze di prodotto, attraverso la tecnologia

Julien Fanara  Phenix Italia grazie alla loro app si può acquistare cibo invenduto dai negozi a basso costo, permettendo ad ognuno di noi di fare qualcosa di concreto contro lo spreco di cibo.

Franco Dipietro  Biova Project il loro slogan: “Noi lo spreco ce lo beviamo” raccolgono il pane invenduto e lo trasformano in birra e anche in buonissimi snack.

Prima di comunicarvi chi saranno gli ospiti della puntata del 26 maggio, sempre sulla pagina Linkedin di Parla Con Me alle ore 18.00, vogliamo condividere con voi i feed-back dei i relatori intervenuti nella precedente puntata:

On.le Maria Chiara Gadda: Fiera di fare parte di una generazione che sta contribuendo a un cambio di passo sostanziale nelle parole dordine e nelle azioni concrete sul fronte della sostenibilità economica, ambientale e sociale.

Andrea Albert Maria Gasco: L’evento è stato molto bello, soprattutto per il confronto e l’argomento. Per fare un qualcosa di fisico molto ben volentieri! Noi ci siamo!.

Marco Raspati: “Dal 2016 a oggi abbiamo affrontato un percorso evolutivo arrivando a consolidare una piattaforma con tecnologia blockchain totalmente a impatto zero. Stiamo costruendo uneconomia intorno alla gestione dello spreco, che diventa risorsa ridistribuita creando valore positivo per la comunità e lambiente. Regusto gestisce i prodotti a rischio spreco generando soluzioni a problematiche sociali, economiche, ambientali, convertendo i prodotti in pasti equivalenti distribuiti, in costi recuperati e in benefici ambientali.

Julien Fanara: “Oggi le opportunità di confronto sul tema dello spreco alimentare non sono mai abbastanza. Il format curato da “Parla con Me” su questo tema è stata un’ottima occasione per potermi confrontare e scambiare idee eopinioni con grandi professionisti che hanno fatto della lotta allo spreco, la propria mission. È stato per me un onore potervi prendere parte, raccontando dell’impegno di Phenixin Italia!”.

Franco Dipietro: Generare nuovo valore da quello che oggi è considerato uno scarto, ecco una missione imprenditoriale degna di essere vissuta.

Per riascoltare la puntata, cliccate qui: https://bit.ly/39ezHDG

Parlami di Spreco è l’iniziativa che pone al centro del dibattito l’ampio tema dello spreco alimentare sia per umani sia per animali, che affligge il nostro Paese ed il nostro pianeta sotto molti punti di vista. Parlami di Sprecovuole offrire una tavola rotonda dove gli ospiti quali aziende e personalità di spicco discutono il loro impegno nella lotta contro lo spreco alimentare, mettendo al centro le soluzioni innovative per contrastarlo con lauspicio di sensibilizzare e rendere consapevoli la maggior parte delle persone al fine di contrastare lo spreco alimentare.

Gli ospiti della puntata del 26 maggio saranno:

Gabriella Stailova – Responsabile di produzione Azienda Agr. Venditti Fabio

Claudio MenconiChef decoratore TV

Francesco Colicci – Co-Founder e Presidente EquoeventoOnlus

Luigi Vendola – Giornalista ambientale e Responsabile progetti – Eco Dalle Città

Per seguire la puntata, seguite il link:  https://

I cento anni di Enrico Berlinguer

/

Un secolo fa nasceva a Sassari Enrico Berlinguer. Il 25 maggio del 1922 era un giovedì e in Italia il fascismo si preparava alla presa del potere imponendo con la forza la dittatura del regime. Il padre era l’avvocato Mario Berlinguer, antifascista e discendente da una famiglia nobile, ufficiale durante la Grande guerra e in seguito, dopo la Liberazione, esponente del Partito d’Azione e a lungo parlamentare socialista.  

La madre, Mariuccia Loriga, era cugina della madre di Francesco Cossiga e figlia del medico igienista Giovanni Loriga, un sassarese di Osilo che si occupò delle condizioni mediche e sociali dei lavoratori specializzandosi nello studio della medicina del lavoro tanto da venire considerato uno dei padri della disciplina. Nella città più estesa della Sardegna, nel nord-ovest dell’isola dei Quattro Mori, trascorse infanzia e adolescenza, frequentando il liceo classico Azuni e iscrivendosi a 18 anni, nel 1940, alla facoltà di Giurisprudenza. A metà agosto del 1943 si iscrisse al Pci clandestino ricevendo la tessera nella serra del comunista pistoiese Renato Bianchi. Il ventunenne Berlinguer costituì e divenne segretario del circolo giovanile comunista che, alla fine di quell’anno, contava una cinquantina di aderenti tra giovani operai e studenti. In una Sardegna sempre più povera e  affamata, nel gennaio del 1944, il futuro segretario generale del Pci e i militanti del movimento giovanile comunista parteciparono attivamente ai cosiddetti moti del pane di Sassari, rivendicando la distribuzione di generi alimentari, in particolare pane, pasta olio. Arrestato, Berlinguer rimase in prigione quattro mesi, fino al 25 aprile di quell’anno. Il rapporto di polizia scrisse che “il B., seguendo la nota prassi comunista, si è chiuso in un assoluto mutismo”. A settembre si trasferì a Roma con la famiglia e successivamente a Milano dove lavorò nel Fronte della gioventù, il movimento politico fondato da Eugenio Curiel per coordinare l’arcipelago delle organizzazioni giovanili antifasciste. La sua carriera politica nel Pci iniziò nel gennaio del 1948, quando a ventisei anni entrò nella direzione del partito e meno di un anno dopo diventò segretario generale della FGCI, la Federazione giovanile comunista. Nel corso dei trentacinque anni che seguirono la sua vita, il pensiero e l’azione si intrecciarono con la storia della nazione.

Compromesso storico, austerità, eurocomunismo, questione morale sono termini del lessico berlingueriano che danno la misura dell’importanza del suo ruolo nella storia della sinistra non solo italiana. Enrico Berlinguer morì l’11 giugno del 1984 a Padova, durante un comizio elettorale per il rinnovo del parlamento europeo. Aveva solo sessantadue anni. Le immagini che restano nella memoria, per lo più in bianco e nero, ci rimandano il suo viso scavato, il corpo minuto. Una velata malinconia nello sguardo, il timbro di una voce antica. Quella stessa voce che proponeva con lucidità una visione del mondo nuova; la necessità di osare scelte più avanzate, di cambiamento, dove impegnare i destini di un popolo che si diceva comunista ma di un tipo del tutto originale, italiano e democratico, innervato nella Costituzione repubblicana. Sembrava un uomo fragile e delicato, Enrico Berlinguer. Gentile, riluttante, pacato, colto. Uomo di unità, affezionato alle speranze dei giovani, schivo e apparentemente inadatto alla leadership al punto che, come qualcuno disse, stava male prima di ogni incontro televisivo. Un uomo, secondo Alfredo Reichlin (scomparso nel marzo del 2017, con il quale ebbi l’onore di lavorare quand’era direttore de L’Unità, glorioso giornale che ora non c’è più) che per conformazione fisica e psicologica “poteva fare il bibliotecario”, ma che si dimostrò un eccezionale e insostituibile “capo di un popolo”. La folla che lo salutò in occasione dei funerali per le strade del centro di Roma fu la testimonianza più evidente dell’amore che il popolo italiano provava per questo uomo gracile e forte allo stesso tempo, partito dalla Sardegna non per fare la “carriera politica” ma per “impegnarsi nella politica”. Tra quei drammatici fotogrammi che accompagnano i suoi ultimi istanti in piazza della Frutta ce n’è uno, quasi impercettibile a un osservatore poco attento: quello del suo ultimo sorriso alla folla, dopo aver pronunciato le sue ultime parole “...lavorate tutti, casa per casa, azienda per azienda, strada per strada, dialogando con i cittadini”.

In quel sorriso  è racchiusa l’anima di Berlinguer. La bellezza di chi ha scelto di occuparsi in maniera disinteressata degli altri; di avere uno scopo nella vita che va oltre se stessi. In quel sorriso è racchiuso un manifesto politico, troppo in fretta archiviato dopo la sua morte e troppo strumentalmente rispolverato per esigenze di propaganda. Il sorriso di un uomo che è ancora tra noi perché le sue intuizioni politiche e culturali avevano scavato nel profondo della crisi italiana, ne avevano tirato fuori i nervi scoperti attraverso i quali si poteva vedere il futuro della nostra società e dell’Europa. Un uomo fatto passare per un conservatore e che, all’opposto, sapeva leggere con visionaria lucidità il cambiamento in corso, cercando di proporre una via d’uscita democratica, non populista. Berlinguer riuscì ad affrontare un tema ostico e da molti mal digerito come l’austerità che non aveva nulla a che vedere con le ricette neoliberiste e monetarie ma con l’idea di affrontare il tema dei consumi e della produzione all’interno di una società più giusta, sobria, solidale, democratica, attraverso una migliore distribuzione dei redditi e una condivisa responsabilità tra le classi che esistevano (e che esistono) ancora. Un discorso che affascinò il cattolicesimo progressista e che confermò quella diversità dei comunisti italiani che si fondava non certo sulla purezza ideologica ma sull’appartenenza a una comunità e a un’idea della politica basata su una visione morale (e non moralista) intesa come servizio, studio, avanzamento e lotta democratica. Si dirà che il mondo è cambiato, è più veloce, ha altre esigenze, e che sono stati commessi tanti errori lungo il cammino. Non c’è nulla di più vero. Gi stessi che sostengono queste tesi spesso argomentano le loro analisi con la denuncia su come il nostro paese sia cambiato in peggio, per la crisi e per lo spazio esiguo che hanno le giovani generazioni, per l’assenza di futuro.

Forse è cambiato in peggio anche perché, invece di contrastare alcune derive, le abbiamo assecondate; perché si è stati troppo indulgenti nello sposare parole d’ordine, modi di essere, ideologie che non appartengono a una parte che si propone di essere la parte dei più deboli; perché così tanto impegnati a ricercare il futuro si è pensato, più volte in questi anni, di trovarlo gettando via le lezioni del passato. Ecco perché, senza nostalgie ma con il senso dell’attualità, riemerge potente l’insegnamento di Berlinguer. Perché non basta un tweet per “riempire la propria vita”, ma occorre riscoprire il pensiero lungo, quello che invita a guardare al mondo con realismo e creatività, innovazione e obiettivi proiettati nel futuro. Quel “pensiero lungo” che non è ideologia arrugginita né fuga dalla realtà, manca molto alla politica di oggi. E Berlinguer qui pensieri lunghi li cercava nelle suggestioni che arrivavano dall’ambientalismo, dal pacifismo, dai movimenti delle donne. Con il sorriso di chi diceva: “Noi siamo convinti che il mondo, anche questo terribile, intricato mondo di oggi può essere conosciuto, interpretato, trasformato, e messo al servizio dell’uomo, del suo benessere, della sua felicità. La lotta per questo obiettivo è una prova che può riempire degnamente una vita”. Parole dette con un sorriso, dolce e determinato. Parole di Enrico Berlinguer.

Marco Travaglini