ilTorinese

Hydrogen Valley, Piemonte regione bandiera

Siglato  a Palazzo Chigi il protocollo che dà il via ai fondi del Pnrr. La Regione Piemonte sarà una delle 5 capofila per lo sviluppo di idrogeno verde
Potenziare lo sviluppo di energie alternative in particolare attraverso l’ idrogeno: è una delle sfide del futuro che vale quasi 4 miliardi di euro di risorse del Pnrr per l’Italia e il  Piemonte, insieme a Puglia, Friuli Venezia Giulia, Umbria e Basilicata sarà punto di riferimento nazionale per questo settore.
Lo ha definito il protocollo per le Hydrogen Valley siglato  a Roma a Palazzo Chigi, alla presenza del  Presidente del Consiglio, dai 5 Presidenti di Regione, con il Ministro per gli Affari Regionali e il Ministro per la Transizione ecologica.
Una sfida più che mai attuale nel contesto internazionale che vede l’autonomia di approvvigionamento energetico una delle criticità e priorità principali per la tenuta e lo sviluppo economico.
Si inizierà in particolare dalla riconversione di aree industriali dismesse da utilizzare per la produzione di idrogeno. Il protocollo punta a creare un coordinamento per lavorare in sinergia valorizzando le specializzazioni delle cinque Regioni capofila, che potranno essere messe a servizio dell’intero paese come best practice. Il Piemonte in particolare punta a valorizzare la propria eccellenza nel settore della mobilità sostenibile sia pubblica che privata e nel settore della ricerca e sviluppo di modelli produttivi innovativi sostenibili.
Il Piemonte è una delle cinque Regioni in Italia scelte dal Governo per investire sull’idrogeno – sottolinea il Presidente della Regione –. La nostra candidatura è stata accolta. Questo vuol dire investimenti prioritari del Pnrr, recupero di aree industriali dismesse, nuova occupazione e rispetto dell’ambiente. Il Piemonte ritorna protagonista nelle politiche industriali del nostro Paese.
L’obiettivo è di portare sul territorio una prima tranche di 70 milioni di euro di risorse del Pnrr sulle varie linee di finanziamento che riguardano l’idrogeno. Altri 80 milioni saranno investiti dalla Regione stessa
attraverso le risorse europee del Fesr.
Finalmente si parte. E questo è solo l’inizio – sottolinea l’Assessore all’Ambiente Energia e Innovazione della Regione Piemonte –. Un progetto che non solo cambierà l’approvvigionamento e l’utilizzo dei carburanti in Piemonte ma che porterà, oltre ad importanti ricadute occupazionali, indubbi benefici ambientali. Sviluppare la tecnologia dell’idrogeno, aggiunge, è fondamentale sia per contribuire a raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione del sistema energetico, industriale e dei trasporti al 2050, sia per sostenere le filiere industriali e i punti di forza presenti sul nostro territorio.
IL PROGETTO BANDIERA PIEMONTE HYDROGEN VALLEY IN SINTESI
Ricerca, produzione, consumo, trasporti e approvvigionamento: sono le parole chiave, i cinque colori della strategia con cui la Regione intende trasformare il Piemonte nel punto di riferimento italiano ed europeo sull’idrogeno e in particolare  idrogeno verde.
Nelle scorse settimane è stata avviata la consultazione pubblica per costruire insieme a enti locali, università, centri di ricerca e oltre 100 aziende la strategia regionale sull’idrogeno che in autunno verrà presentata a Bruxelles.
28 i siti industriali dismessi che in Piemonte si sono candidati a diventare centri di produzione di idrogeno nell’ambito del Censimento avviato nei mesi scorsi dalla Regione Piemonte: 12 a Torino, 8 a Novara, 4 a Cuneo, 3 nel Vco e 1 a Vercelli.
Altra grande potenzialità l’ecosistema industriale di imprese interessate a riconvertire il proprio consumo energetico in chiave ibrida e maggiormente sostenibile, abbinando alle fonti tradizionali l’uso dell’idrogeno.
C’è poi il fronte dei trasporti, con la possibilità di sperimentare l’idrogeno sul trasporto locale stradale e ferroviario, rinnovando il parco flotte con bus e treni verdi.
Il Piemonte, inoltre, ha una posizione geografica strategica a livello internazionale per il traffico merci su gomma che la rende luogo ideale per il Nord Ovest in cui installare i punti di ricarica e approvvigionamento di idrogeno per i tir in arrivo dal Nord Europa.
Un ecosistema completo, tra i pochi con queste caratteristiche in Europa, che può contare anche sull’eccellenza della ricerca attraverso le Università di Torino e del Piemonte Orientale e il Politecnico.

Automotive: Ruffino “difesa clima importante ma tutelare industria auto”

“Per il Piemonte il settore dell’automotive è una delle filiere industriali più importanti ma e’ impossibile pensare, da un giorno all’altro, di annunciare la sostituzione delle auto a benzina con le auto elettriche senza avere ben chiara una strategia per tutelare l’economia”. Dichiara in una nota la deputata di Azione, Daniela Ruffino. “Il voto del Parlamento Europeo che mette al bando i motori termici dal 2035 e’ stata una scelta azzardata che mette con e spalle al muro una industria importante. A questo punto pero’ il governo deve intervenire immediatamente, ascoltando gli imprenditori e le categorie sociali, e sostenendo questo cambio radicale di una intera filiera produttiva. La difesa del clima e’ un tema importante per tutti i governi, dobbiamo cogliere le opportunita’ della transizione ecologica ma senza penalizzare i lavoratori e il territorio”, conclude.

Iniziati i lavori allo stadio “Marco Provini” di Novara

Buone notizie da Novara.  A seguito dell’approvazione della delibera di giunta del Comune di Novaradel 26 maggio, lo scorso 7 giugno sono iniziati i lavori urgenti di sistemazione dello stadio del baseball “Marco Provini” di via Patti.

La somma stanziata dalla Amministrazione guidata dal sindaco Canelli, oltre alla messa in sicurezza della struttura, prevede anche la totale sostituzione dei seggiolini con dei nuovi in PVC, un restyling a tutti gli effetti per uno degli impianti sportivi più longevi ed importanti del Piemonte.
Lo stadio “Marco Provini”, casa degli Athletics Novara, continuerà così ad ospitare la fase finale della zona EMEA della little league di baseball, infatti i lavori dovranno termine per tempo affinché dal 12 al 16 luglio a Novara si svolga l’importante torneo giovanile riservato alle formazioni senior dell’Europa, del Medio Oriente e dell’Africa.
L’Italia verrà rappresentata dalla selezione vincente del prossimo Torneo delle Regioni.
credits photo ASD Athletics Novara BSC

Cena in bianco al Caat

/

CENA IN BIANCO UNCONVENTIONAL DINNER, quest’anno avrà una location particolare, il CAAT (Centro Agroalimentare di Torino), con particolare soddisfazione espressa dal Presidente Marco Lazzarino

 

L’evento flashmob “CENA IN BIANCO UNCONVENTIONAL DINNER 2022” prenderà vita e si svolgerà sabato 18 giugno p.v; in occasione della sua settima edizione torinese, avrà luogo in un nuovo sito urbano, svelato a sorpresa, lunedì scorso, ai 12 mila partecipanti: si tratta del grande mercato del CAAT (Centro Agroalimentare di Torino).

Cena in Bianco rappresenta un progetto ideato e voluto nel 2012 da Antonella d’Afflitto, torinese di origine napoletana, che ha creato un format ormai divenuto piuttosto celebre. Si tratta di un progetto gratuito per tutti i partecipanti, un flashmob spontaneo di persone invitate a radunarsi attraverso il web e a ritrovarsi convivialmente a tavola, tutti insieme, in una data precisa, in un luogo che ogni anno muta, portandosi tutto da casa per imbandire la tavola con amici e familiari, dal tavolo alle sedie, dagli accessori alle stoviglie,  bevande e vivande. I valori fondamentali sono la convivialità e la condivisione.

“Sono felicissimo – dichiara il presidente del CAAT Marco Lazzarino – che quest’anno la Cena in Bianco si svolga proprio presso il Centro Agroalimentare di Torino e ho da subito manifestato la disponibilità a ospitare le migliaia di persone che prenderanno parte a questa magica serata.

Questo evento dimostra il grande desiderio da parte dei torinesi di ripartire, con entusiasmo e energia, dopo il periodo di chiusura che ha contraddistinto gli ultimi due anni.

La Cena in Bianco rappresenta un evento in cui si manifesta tutta la forza e l’energia delle persone, vere protagoniste della serata, capaci di creare un clima di convivialità e eleganza, allegria e condivisione, che parte proprio dal desinare in compagnia”.

“Il CAAT – aggiunge il Presidente Marco Lazzarino – rappresenta un luogo da sempre capace di esprimere valori forti, quali l’impegno e la fatica che consentono di valorizzare al massimo i prodotti agroalimentari del nostro territorio. Il CAAT è,  inoltre,un luogo capace di esprimere una bellezza diversa rispetto alle piazze auliche in cui la Cena in Bianco è stata organizzata in passato, una bellezza legata al territorio e a ciò che, di buono, ogni giorno approda sulle nostre tavole, una bellezza legata al duro lavoro notturno di migliaia di persone, fatta di mille colori capaci di vivacizzare questo sito”.

“Un ringraziamento particolare va, inoltre – precisa il Presidente del CAAT Marco Lazzarino – a Antonella d’Afflitto,l’organizzatrice, che rappresenta il cuore pulsante della Cena in Bianco e che ha saputo cogliere la magia capace di sprigionarsi da questo evento.

Le persone che festeggeranno al CAAT la ripartenza, dopo un lungo periodo di chiusure e restrizioni,  saranno migliaia. Da parte nostra ci stiamo preparando con il nostro massimo impegno e le nostre energie ad accogliere in sicurezza oltre diecimila persone. Si tratta di un risultato sicuramente considerevole e apprezzabile. Il mio augurio è che possa essere una serata di spensieratezza e di ritorno alla normalità,  facendo conoscere ai partecipanti la magia del Centro Agroalimentare, dei suoi prodotti e dell’attività svolta da migliaia di persone ogni giorno, e mai interrotta neanche in tempo di pandemia”.

MARA MARTELLOTTA

Torino Comics, cosa succede domenica

/
 

Alle 11 è in programma l’incontro di presentazione della mostra Dante e il fumetto, a cura di Università degli studi di Torino nell’ambito di Dante SettecenTO, le celebrazioni per il 700° anniversario della morte di Dante Alighieri. Alle 12 il Maestro Giorgio Cavazzano presenta, insieme a Francesco Verni, Tournèe. Art Book (Feltrinelli Comics), una selezione che attraversa quarant’anni di incontri e storie, curata e commentata personalmente dall’autore.

Alle 13 si parla di conflitti e cambiamenti climatici nei fumetti con Mario Alberti, Corrado Mastantuono e Pugoffka, cosplayer e fotografa ucraina, che dopo l’inizio del conflitto è riuscita a trasferirsi in Polonia anche grazie al supporto della community cosplay polacca;

Alle 14 Silvia Ziche e Leo Ortolani sono protagonisti di un incontro sull’inclusività e sul ruolo delle donne: un dialogo a due voci tra Cinzia Otherside e Lucrezia, i due celebri personaggi nati dalla matita dei due artisti. L’incontro delle 15 è dedicato all’autoproduzione nel fumetto, con Massimiliano Frezzato, Alessandro Sidoti e Rossana Berretta. In programma alle 16 la presentazione di Satanica (Acheron Books), un’antologia di racconti “in odore di zolfo” di alcuni tra i più noti scrittori horror italiani, con Andrea Cavaletto, Christian Sartirana e Sara Simoni, mentre alle 17 Mago Sales è protagonista dello spettacolo Una magia per la vita, dedicato ai più piccoli.

 

Cinema e doppiaggio

Anche domenica è presente Kristian Nairn, interprete di Hodor nella celeberrima serie Il trono di spade: meet&greet dalle 15 alle 17.

Presenti tutto il giorno allo stand ODS – operatori doppiaggio e spettacolo le voci di South Park, celeberrimo cartone animato statunitense che viene doppiato proprio a Torino. Tra i doppiatori presenti, Gianni Gaude, Patrizia Giangrand, Walter Rivetti, Lucia Valenti, Roberta Martini, Francesca Vettori, Toni Mazzara, Laura Rostagno, Vanessa Giuliani, Luca Sbaragli e Osmar Santucho.

 

Cosplay

Alle 14, all’interno del classico Cosplay contest della domenica, è ospitata la tappa di qualificazione italiana dell’Europa Cosplay Cup, una nuova competizione cosplay a cui partecipano cosplayer qualificati da paesi di tutta Europa. Le finali si svolgeranno a novembre 2022 a Tolosa in Francia, in occasione dell’evento Tolouse Game Show. Il superpremio Torino Cosplay 2022 è un viaggio per due persone a Dortmund, in occasione del German Comic Con in programma il 3 e 4 dicembre 2022.

 

Videogames

L’area videogames, realizzata in collaborazione con Lega Esport e Ak informatica, ospita un palco

esport dove si svolgono gli Ak Invitational, show match con alcuni team di Esport italiani di Fifa, tra cui Sampdoria, Verona e Udinese. In collaborazione con Powned.it, inoltre, sono in programma i tornei di Hearthstone Battlegrounds. A ogni partecipante verrà assicurato un prodotto offerto da Hp, Riotoro e Yenkee.

 

 

Il Questore sospende la licenza di un bar per 10 giorni

In data 10 giugno 2022 il Questore di Torino   ai sensi dell’art. 100 TULPS,  ha sospeso la licenza del bar  “King’s Cofee” sito in Torino, Via Francesco De Sanctis n. 56/b” ,  sito in un quartiere ad alta densità abitativa.

Il provvedimento, adottato con estrema tempestività,  è scaturito a seguito di un intervento delle Volanti del Commissariato “San Paolo”, richiesto per sedare una violenta lite all’interno che ha messo a soqquadro il locale, insorta  tra due avventori per futili motivi, uno dei quali è dovuto ricorrere alle cure dei sanitari del  nosocomio cittadino “Martini” con prognosi di giorni 10, mentre l’altro si era già allontanato all’arrivo degli Agenti.

Il bar è stato anche sottoposto a verifica di polizia, durante un controllo straordinario del territorio da parte del Commissariato, ed in tale occasione sono stati identificati gli avventori del locale, alcuni dei quali gravati da precedenti di polizia.

Tenuto conto della grave lite, con ferito, avvenuta all’interno del locale, della presenza di persone gravate da precedenti di polizia, il Questore ha ritenuto che il locale costituisca fonte di concreto e attuale pericolo per la sicurezza dei cittadini, dei consociati e degli avventori, con indubbi riflessi negativi sull’ordine pubblico.

Pertanto ha disposto, ai sensi dell’art. 100 Testo Unico leggi Pubblica Sicurezza, la sospensione dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande all’interno del bar che rimarrà chiuso  per giorni 10 decorrenti dal 10  giugno 2022.

 

Il mistero del cervello, le emozioni, i pensieri e le forme pensiero

Il cervello umano è uno fra gli organi più complessi esistenti in natura e, pur studiato ed esaminato con attrezzature sempre più sofisticate, nasconde ancora un mistero, a cui le neuroscienzededicano senza posa i loro complicati studi. Nell’ultimo decennio abbiamo appreso più elementi sul cervello umano che in tutta la restante storia dell’umanità grazie anche allo sviluppo di tecnologie come le macchine a risonanza magnetica, oltre a varie ricerche mirate e meta-studi sull’argomento, ovvero un insieme di metodi matematico statistici in grado di integrare i risultati di differenti studi clinici. Grazie all’utilizzo di computer sempre più potenti, questa metodologia di studio ha permesso di ottenere risultati relativi alla comprensione del suo funzionamento impensabili nel passato. Sappiamo che è costituito da 2 emisferi cerebrali, destro e sinistro, uniti tra loro dal corpo calloso, un intricato incrocio di fibre, e dal cervelletto, una sorta di piccolo cervello arcaico presente alla base cranica responsabile dell’equilibrio; questo, da solo, contiene 100 miliardi di neuroni, le “unità di comunicazione” del cervello, che formano una intricata rete capace di condurre gli impulsi nervosi ovunque nell’organismo, in tempi brevissimi ed in modo molto preciso. È lubrificato dal liquido cefalo-rachidiano, che svolge un ruolo protettivo, nutritivo e di smaltimento delle tossine che si accumulano nella comune attività metabolica ed è delimitato da tre sottili involucri, le meningi, che svolgono un ruolo protettivo. Sappiamo che utilizza dal 15 al 20% dell’energia prodotta dal corpo umano, impiegando come principale sostanza nutritiva il glucosio, è fittamente vascolarizzato e quindi molto ossigenato.

È un organo di dimensioni contenute, pesa mediamente circa 1,4 chilogrammi, è largo mediamente 14 centimetri, alto 13 centimetri e rappresenta solo il 2% del peso corporeo, e anche se è piccolo contiene tutte le informazioni della nostra vita e richiede un notevole dispendio energetico per svolgere la sua attività occorrendogli dal 15 al 20% di quanta ne produce l’organismo.

Ha una elevata attività metabolica, infatti, nonostante rappresenti il 2% del peso corporeo, consuma un quinto di tutta l’energia a disposizione dell’intero organismo. È composto dal 73% di acqua, è l’organo a maggior contenuto di grasso del corpo, ha una consistenza gelatinosa, molle elastica, e può contenere più di 86 trilioni di cellule cerebrali. Per cercare di comprendere la sua complessa struttura è sufficiente pensare che un minuscolo frammento di cervello, delle dimensioni di un granello di sabbia contiene fino a 100.000 neuroni, di cui esistono 10.000 tipi specifici. L’esame della sua struttura con la RMN, Risonanza Magnetica Nucleare ha permesso di identificare in modo preciso molte delle aree dedicate al controllo e alla attivazione di numerose funzioni permettendo di venire a conoscenza quali siano le zone cerebrali che vengono messe in azione nel momento in cui gli organi periferici sono sottoposti ai più svariati stimoli. Però, nonostante i notevoli progressi compiuti, gli studiosi sono ancora molto lontani dall’essere in grado di spiegare quale sia il suo esatto modo di funzionare, in particolare quale sia la modalità che consente la formazione dei pensieri e delle emozioni connesse a questi.

Da studi specifici e sofisticate sperimentazioni si suppone un meccanismo molecolare attraverso il quale si formano i pensieri primari che, una volta generati, vengono registrati e codificati nel cervello nelle innumerevoli reti neuronali, portando alla formazione della memoria di tutto quello che riceviamo dal mondo esterno. Oggi il suo funzionamento viene assimilato da numerose scuole ad un computer molto potente; da quando si è avuta l’enorme diffusione planetaria dell’informatica e delle attrezzature a questa connessa, si è giunti sempre più a immaginare una sorta di ispirazione reciproca tra i campi delle neuroscienze e dell’informatica.

Il caso più tipico è rappresentato dalle reti neuronali artificiali, alla base degli incredibili progressi che osserviamo oggi nel campo dell’Intelligenza Artificiale, ma questo non è ancora sufficiente a spiegare tutto quanto vi è di misterioso in quest’organo, responsabile dei progressi inarrestabili della nostra società. I neuroscienziati, ispirandosi ai modelli informatici, hanno potuto realizzare vere e proprie reti neurali che, almeno entro certi limiti, possono simulare il funzionamento del cervello e che sono anche in grado di apprendere e memorizzare alcune funzioni. I risultati sono senza dubbio strabilianti,  ma dal confronto con la funzionalità encefalica, restano sempre ben lontani dall’ottenere i risultati clamorosi che caratterizzano la genialità e la personalità di un individuo il cui cervello non è un semplice computer, ma una sorta di meccanismo che presuppone la presenza del desiderio e la consapevolezza insita in ogni essere umano, peculiarità non presenti in macchinari che tentano di imitare il funzionamento del cervello, e che, almeno per il momento  sono privi di quelli che, genericamente vengono definiti “sentimenti”. Una macchina resterà impassibile, al contrario di quanto succede ad un individuo, durante l’esecuzione di un brano musicale la cui intensità può commuovere, quale ad esempio il “Requiem” di Mozart, potente strumento in grado di evocare una intensa risposta emotiva. Un computer non si innamorerà di chi lo utilizza, pur trascorrendo buona parte del suo tempo con lui, o con lei.

Il problema che pur riuscendo a riprodurre in minima parte, per adesso, una efficace simulazione di reti neuronali, non si sa ancora come ricostruire alcuni componenti insiti fra le circonvoluzioni cerebrali responsabili delle emozioni e della nascita di pensieri. I neuroscienziati hanno individuato l’amigdala, una minuscola area dell’encefalo, di forma ovalare, situata all’interno del lobo temporale di cui esistono numerose prove in grado di dimostrare come l’amigdala sia correlata all’elaborazione emotiva, come il riconoscimento delle emozioni e il giudizio emotivo in generesenza che sia ancora stato individuato il completo ed esatto modo di agire. Un piccole esempio di quanto sia complicato lo studio del funzionamento cerebrale, di quanta strada vi sia ancora da percorrere in argomenti di complessità tale da affascinare l’uomo fin dai tempi più remoti, che si interroga da sempre dove e come nascano i suoi pensieri, la cui origine è oggi ritenuta da più di una scuola nella corteccia prefrontale, un vero e proprio raffinato centro di controllo capace di agire sulla rete tentacolare di 100 miliardi di neuroni con almeno un milione di miliardi di connessioni, le sinapsi. Oggi le neuroscienze ritengono che da questa sede vengano a prendere vita le nostre facoltà cognitive, da noi conosciute come “pensiero” e “mente”.

Abbandonando temporaneamente gli studi canonici riguardo questa problematica, ci possiamo imbattere in altri interpreti della manifestazione che siamo soliti chiamare “vita” che guardano al pensiero con occhio filosofico sostenendo che, come la luce preesistente fu la causa della formazione e del sofisticato sviluppo dell’occhio, al pari di questo meccanismo, il pensiero fosse preesistente al cervello, che l’abbia costruito e ancora lo sta costruendo per sua espressione.

Teoria cara ai Rosacroce suggerita nel trattato di Max Heindel, dal titolo “La Cosmogonia dei Rosacroce” in cui è anche indicata un’altra via a cui guardare riguardo il mistero dei nostri pensieri, quello delle “Forme Pensiero”, in cui viene fatto notare come un oggetto esista in primis nella mente di chi lo progetta, che lo immagina per la prima volta e lo può esaminare in ogni sua sfaccettatura dando vita appunto ad una forma pensiero che, invisibile a tutti, ma non al progettista, viene da lui concretizzata sulla carta, dando vita ad un progetto le cui indicazioni saranno lette da abili artigiani specializzati in grado di realizzare fisicamente l’oggetto immaginato. Questo, divenuto solido e visibile a tutti, corrispondente in ogni particolare all’idea del progettista, avrà una vita limitata, come tutto sul nostro pianeta, potrà essere distrutto dai più svariati eventi, ma del manufatto sopravviverà la forma pensiero che, secondo l’autore citato, non potrà più essere distrutta nemmeno da chi l’ha ideata ed a cui sopravviverà anche dopo la sua morte. La caratteristica più intrigante di tale teoria che, questa forma pensiero, potrà essere recuperata da coloro che hanno la capacità di leggere nella memoria della Natura, potendo avere la capacità di ricreare l’oggetto progettato un tempo che può essere anche assai remoto, migliorandolo alla luce delle conoscenze in cui tale evento si verifica.

Fantasie?  Chi lo sa.

L’argomento esula dalla Sapienza medica tradizionale, ed entra in campo in cui vi è comunque un notevole fermento di studi, quello del Paranormale, in particolare della Chiaroveggenza, a riprova che la nostra vita, nonostante gli indubbi progressi di cui andiamo giustamente fieri, rimane ancora un mistero, lasciandoci solo intuire che l’esplorazione del cervello è equiparabile a quella dell’Universo, essendo il nostro piccolo e delicato organo contenuto nella scatola cranica, equiparabile a ciò che è il cosmo nell’infinitamente grande di cui, di generazione in generazione, grazie al progredire della tecnica, riusciamo a sollevare appena il velo che ci nasconde le sue infinite meraviglie.

Rodolfo Alessandro Neri

Schianto in moto. Muore padre di tre figli

Ieri un motociclista è morto in un incidente stradale a Gignod, in Valle d’Aosta. La moto si è scontrata con un’auto per cause all’esame della polizia stradale, nei pressi della stazione di servizio di  Chez Roncoz, sulla strada statale 27 del Gran San Bernardo. La vittima è Marco Cattarinussi, di 50 anni, di Aosta, aveva  tre figli.

 

Una domenica all’ippodromo con trotto e miss

C’è solo un posto nel quale potrete trovare tutte insieme grandi corse al trotto e le sfilate delle Miss. Succederà domenica 12 giugno all’Ippodromo di Vinovo che apre ufficialmente la stagione delle corse serali, con la prima al via dalle 18.45. Cavalli in pista ma anche il casting per la XXXIV edizione del concorso ‘Una ragazza per il Cinema‘ organizzato da Giuseppe Berlier (esclusivista delle regioni Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria). Il concorso Nazionale vedrà la finale l’11 settembre al Teatro Antico di Taormina.

Anche sull’anello da corsa sfileranno giovani, cioè gli aspiranti allievi protagonisti del Premio Sousse: saranno 11 al via sul doppio km. Poi il solito appuntamento con i gentlemen al via con cavalli di loro proprietà: l’attenzione sarà per Arizona Ek con il training di Francesco Di Stefano e la guida di Fabio Marchino che ritrova. Ma anche Singapore ed Enrico Colombino che proveranno ad imporsi, reduci da un tempo cronometrico di tutto rispetto. Il centrale del convegno, che vedrà al via discreti prospetti di tre anni impegnati sul miglio. Da vedere Dalila Bar, allieva di Fausto Barelli e Pietro Gubellini, autrice di un ottimo 12.9 all’ultima sulla pista con Simone Mollo, vicina a Duca As che Mauro Baroncini che sarà affidato ad Andrea Farolfi e che nella stessa corsa presenterà anche Django As con Lorenzo Besana. Ospiti di lusso Roberto Vecchione e Federico Esposito, al via con Daisy Grif e con Double Dream Vgl. In pole position una pericolosissima Dalia Lud con Edoardo Loccisano, che potrebbe far male a tutti, da valutare Dafne Roc e il rientro di Dakota Ek. E per passare al meglio la serata, cosa di meglio che sedersi comodamente ai tavolini dell’Hippo-Ristora?

A Vinovo il trotto tornerà poi mercoledì 15 sempre dalle 18.45 e soprattutto sabato 18 con il Gran Premio Nazionale, Gruppo 1 per i 3 anni del quali lunedì 13 conosceremo i numeri. Quel weekend, a cura di Debora Acello e Federica Fiorentini, si terrà una Fiera Artigianale con una ventina di stand di lavori manuali quali gioielli, fiori in gomma EVA, una schiuma di gomma pressata ricavata dalla lavorazione di una resina termoplastica, lavori di ceramica, cake design, profumatissime saponette naturali, pittrici che disegneranno su preziose tele e soprattutto la dimostrazione della trasformazione di alcuni mobili Vintage dal fine 900 ai primi anni 70, che avverrà sul luogo.

Al Castello di Miradolo una mostra dedicata a Christo e Jeanne Claude

Un anno dopo la scomparsa di Christo Vladimirov Javacheff, il castello di Miradolo dedica alla coppia visionaria che ha rivoluzionato il modo di concepire l’opera d’arte e il suo processo di realizzazione, una mostra dal titolo “Christo e Jeanne Claude. Projects”, che aprirà il 15 ottobre prossimo per chiudersi il 16 aprile 2023, in cui sono esposti progetti, fotografie e video delle famose performance e installazioni, insieme a alcune delle opere che hanno influenzato la loro produzione artistica e il loro pensiero.

La mostra è curata da Francesco Poli, Paolo Repetto e Roberto Galimberti, presenta il coordinamento generale di Paola Eynard. Sono esposte sessanta opere, tra progetti e maquettes, tecniche miste su cartone applicato su legno di varie misure, accompagnate da un’ampia sezione fotografica che è stata progettata in collaborazione con la Fondazione Christo e Jeanne Claude di New York e proiezione di alcuni video documenti della loro realizzazione. Esempi ne sono “Imballaggio d’aria” di Documenta a Kassel (1968), una struttura gonfiabile in materiale plastico alta 85 metri, la Mastaba (1977-2018), opera monumentale sul Serpentine Lake di Hyde Park, formata da 7506 barili dipinti e impilati uno sull’altro, tali da formare un tronco di piramide galleggiante. È anche presente Valley Curtain, risalente al 1970/72, un telo di 380 metri he ha colorato di arancione la vallata di Rifle in Colorado, e “The floating Piers”, la ben nota passerella lunga 4,5 chilometri sul lago d’Iseo, risalente al 2016.
Ricordiamo Surrounded Island del 1980/83, che ha circondato le isole della baia di Biscayne a Miami, con una cintura di polipropilene fucsia, e “Over the river”, “The umbrellas”, The gates”, del 2004/5, che ha attraversato il Central Park di New York, Running Fence, del 1976, Pont Neuf ( 1985), l’imballaggio del più vecchio ponte di Parigi, oltre al celebre imballaggio del Reichstag di Berlino, con tessuto argentato.
A questo nucleo centrale si affiancano due ampie sezioni, una dedicata al Nouveau realisme, importante movimento parigino del decennio 1960/70, comprendente opere di Cesar, Klein, Spoerri, Rotella, Arman e Raysse, cui partecipa anche il giovane Christo realizzando i primi impacchettamenti.
La seconda sezione concentra l’attenzione sul vasto movimento internazionale della Land Art, corrente nata negli Stati Uniti, alla quale si sono affiancate, in ambito europeo e internazionale, anche molte esperienze d’arte che presentano come fulcro della loro riflessione e azione il rapporto dell’uomo con la natura e con il paesaggio. Significative e storiche sono le opere di Richard Long, Hamish Fulton, Olafur Eliasson, Giuseppe Penone, Germano Olivotto, le fotografie originali di Gianfranco Gorgoni dei “lavori manifesto” della land art di Walter De Maria, Robert Smithson, Dennis Oppenheim e James Turrell.
Ad accompagnare l’esposizione sarà anche una inedita installazione sonora, a cura del progetto “Avant derniere pensee”, che si svilupperà lungo il percorso espositivo. Nelle sale e nel parco, si svilupperà un progetto estremamente significativo dal titolo “Da un metro in giù”, un percorso didattico per i visitatori di tutte le età, allo scopo di imparare a osservare le opere d’arte e la realtà circostante.

Castello di Miradolo
Via Cordonata 2
San Secondo di Pinerolo
www.fondazionecosso.com