ilTorinese

La sesta edizione del Premio della Rosa Principessa Maria Letizia

Sabato 4 e domenica 5 giugno al Castello di Moncalieri

#moncaliericittanelverde

Non si era fermata neanche durante la pandemia, nella versione «Rose al Castello». Ora ritorna al gran completo il «Premio della Rosa Principessa Maria Letizia». La manifestazione florovivaistica e culturale dedicata alle rose si presenta sabato 4 e domenica 5 giugno con la sesta edizione nel Giardino delle Rose dell’imponente Residenza Sabauda del Castello di Moncalieri, parte del Patrimonio culturale UNESCO. Rose al Castello e le iniziative collegate sono organizzate dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo della Città di Moncalieri, coadiuvato dall’Associazione Culturale Kòres.

Presidente onorario della manifestazione è l’architetto di giardini e paesaggista Paolo Pejrone, mentre Madrina è Anna Peyron, vivaista specializzata in rose antiche, due nomi eccellenti della cultura del verde.

Come ormai tradizione, la manifestazione è aperta ad appassionati, floricultori e cittadini ad ingresso gratuito. Offre appuntamenti rivolti a ibridatori e giardinieri, lettori e musicofili, curiosi, estimatori del bello e amanti della natura, con appuntamenti e incontri adatti ai gusti più diversi, purché legati all’ambiente e alla bellezza.

 

Il Premio della Rosa è sempre più internazionale

Per vivaisti e ibridatori, momento centrale della due giorni è sicuramente il Premio della Rosa Principessa Maria Letizia, competizione che si fa di anno in anno più internazionale: l’edizione 2022 è infatti evento inserito nella EU Green Week 2022. Un patrocinio che era già stato assegnato a Moncalieri, unica città in Piemonte, nel 2021, con un evento dedicato al Parco Storico nel corso del quale era avvenuto un collegamento con Bruxelles). Il Premio 2022 vedrà la partecipazione di varietà di rose provenienti da Baden-Baden (città tedesca con cui Moncalieri è gemellata, e da cui proviene la giurata Nathalie Dautel), Inghilterra e Francia.

Presidente della giuria scientifica che assegnerà il Premio alla migliore nuova varietà ibrida di rosa è Marco DeVecchi, professore presso DISAFA dell’Università di Torino. Lo affiancano Piero Amerio, collezionista Roseto della SorpresaElena Del Santo, giornalista, Nathalie Dautel, fotografa ed esperta di giardini, Roseto di Baden Baden, Michela Mollia, scrittrice e rosaista.

Oltre al premio riservato ai nuovi ibridisi sono voluti dedicare quest’anno riconoscimenti anche ai vivaisti, che rendono il Giardino delle rose un tripudio di fiori, di profumi e di colori. Così un’altra giuria, composta da Marco De Vecchi (presidente), Alberto Testa, (Fondazione Albero Gemello) e Cristiana Ruspa, (architetto paesaggista Giardino Segreto) attribuirà un premio alla “Rosa più bella”, alla “Rosa più profumata” e al “Miglior allestimento”.

La premiazione avrà luogo nel Giardino delle Rose domenica 5 giugno alle ore 12.

Il Premio della Rosa è ispirato alla figura della principessa Maria Letizia Bonaparte di Savoia, nipote del re Vittorio Emanuele II, che istituì un concorso floreale in cui veniva selezionata e premiata la rosa più bella proprio al Castello di Moncalieri, cui fu assai legata e dove visse per un lungo periodo.

Due giornate per tutti

Rose al Castello è ormai una manifestazione di riferimento per gli operatori del settore, ma sua nota altrettanto caratteristica rimane l’attenzione per la cittadinanza, invitata a partecipare ad appuntamenti e iniziative legati dal tema conduttore delle rose e adatti ai gusti più diversi, dalle 10 alle 19 di sabato e domenica.

Da menzionare tra i numerosi appuntamenti culturali c’è innanzitutto la tavola rotonda sulla mostra “Oltre il giardino, l’abbecedario di Paolo Pejrone” (presso il Castello di Miradolo) a cui partecipano, tra gli altri, Rosellina Archintofondatrice della casa editrice Archinto e Maria Luisa Cosso, presidente della Fondazione Cosso.

Vi si uniscono gli incontri tra rose, libri e poesia, in cui si parlerà, tra l’altro, di Orti botanici d’Europa con Cristina Archinto e Alessandra Valentinelli e di rose nella letteratura con Margherita Oggero e Enrica Melossi.

Ci saranno momenti dedicati al recupero di Parchi storici, in primis il Parco del Castello Reale di Moncalieri, del Parco del Flauto magico di Emanuele Luzzati a Santa Margherita Ligure e di nuovi spazi verdi, come l’avveniristico giardino pensile (il più alto d’Europa) realizzato sulla pista del Lingotto.

Per la musica, si va da un omaggio a De Andrè, con lo spettacolo Rose di Rame, alla musica raffinata di Armilla Ensemble.

Sarà presente inoltre la mostra fotografica di Cristina Archinto, fotografa del verde e del paesaggio.

In entrambe le giornate ci saranno, inoltre, momenti dedicati a bambini e ragazzi, insieme ad attività laboratoriali a tema ecologico per i più piccoli da svolgere con le famiglie.

L’apertura ufficiale della due giorni sarà sabato 4 alle ore 12, con il sindaco di Moncalieri Paolo Montagna e l’assessore alla Cultura Laura Pompeo.

Durante la manifestazione sarà effettuata una raccolta fondi a favore di FPRC di Candiolo (Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro), presso una postazione con operatori sanitari disponibili a dialogare con il pubblico sui temi della prevenzione e della cura.

La due giorni è a ingresso gratuito. Si svolgerà nel Giardino del Castello di Moncalieri anche in caso di pioggia.

Rose al Castello si inserisce tra le iniziative volute dall’amministrazione per promuovere l’immagine di “Moncalieri Città nel Verde”, in particolare valorizzando il Castello (patrimonio Unesco dal 1997) e il suo Parco, appena acquisito dalla Città e attualmente oggetto di un ampio progetto di recupero, che verrà presto aperto al pubblico. Proprio in quest’area sarà realizzato il futuro roseto dedicato proprio al Premio della Rosa, per ospitare le nuove varietà, mentre a fine 2021 è stato collocato a dimora un nuovo apiario, con la prospettiva di ricavarne miele derivato dalle essenze botaniche del parco. Il tutto grazie a un consolidato rapporto di partnership con il Dipartimento di Scienze Agrarie Disafa dell’Università di Torino e con il professor Marco Devecchi. Un percorso che a marzo ‘22 ha portato al varo del progetto MonVert, finanziato dal San Paolo con un contributo di 80.000 euro nell’ambito del bando Next Generation We e destinato a ridisegnare l’intero assetto del verde cittadino proprio a partire dal Parco Storico come “cuore” dell’intero sistema.

Di questa ampia proposta paesaggistica e culturale fanno anche parte i percorsi della collina (parte del sistema CollinaPo riserva della biosfera, MaB UNESCO dal 2016), la cerchia di antiche vigne, gli splendidi giardini e il parco fluviale, che impreziosiscono il panorama circostante, rendendo, insieme alla ricchezza architettonica del Centro Storico, la città di Moncalieri un vero polo di attrazione turistica.

Rose al Castello e le iniziative collegate sono organizzate dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo della Città di Moncalieri, coadiuvato dall’Associazione Culturale Kòres.

L’allestimento floro-vivaistico è curato dalla web gardener Simonetta Chiarugi.

Il Premio della rosa e Rose al Castello, per il luogo in cui si svolgono e la figura di Maria Letizia che li ispira, rappresentano la proposta culturale più strettamente legata all’immagine di Moncalieri e riconosciuta ben oltre l’ambito locale. La Principessa Maria Letizia Bonaparte Savoia, nipote del re Vittorio Emanuele II, era molto legata al Castello di Moncalieri, dove aveva istituito il concorso floreale in cui veniva selezionata e premiata la rosa più bella. La kermesse è dedicata proprio a lei ed è ospitata nella stessa cornice in cui è nata oltre un secolo fa: il Giardino delle Rose del Castello Reale – dichiara soddisfatta l’assessore alla Cultura e al Turismo Laura Pompeo – Stiamo raccogliendo i frutti di un lavoro iniziato nel 2015 con il progetto Moncalieri Città nel Verde, che guida e ispira ogni aspetto della nostra programmazione. Fiorile (quest’anno per la prima volta in doppia edizione, primaverile e autunnale) e il Premio della rosa vi giocano un ruolo chiave insieme al nostro convegno internazionale, i Dialoghi sul paesaggio, di cui è in calendario a luglio la settima edizione, interamente dedicata al cambiamento climatico”.

“Futures” moves to piazza Carlina Una stagione di giovane fotografia

 Organizza “CAMERA”, in collaborazione con “Maradeiboschi” e “VANNI” a Torino

Da giovedì 5 maggio al prossimo ottobre

L’iniziativa ha per obiettivo quello di rinnovare il rapporto con il territorio, contribuendo al contempo alla  promozione della giovane fotografia italiana. Dopo la fortunata collaborazione con cinque spazi d’arte indipendenti di Torino, attraverso il progetto “Futures moves to the city”, “CAMERA-Centro Italiano per la Fotografia” lancia ora il nuovo, più circostanziato, progetto “Futures” moves to piazza Carlina, curato da Giangavino Pazzola e dedicato all’opera dei talenti selezionati, nel 2020, dal Centro di via delle Rosine nell’ambito del programma europeo “Futures Photography”. Le mostre verranno ospitate, da maggio ad ottobre, negli showroom in piazza Carlina di “Maradeiboschi” (al civico 21) e “VANNI” (al civico 15A), per l’occasione partner e sostenitori del progetto di “CAMERA”.

La prima mostra in programma, “Three works”, porta la firma della giovane artista bellunese Marina Caneve, raffinata sperimentatrice della fotografia piacevolmente utilizzata all’interno di un processo di ricerca interdisciplinare. La rassegna aprirà giovedì 5 maggio, in simultanea da “Maradeiboschi” (lun. merc. 8/21,30; giov. ven. 8/23,30, sab. 9/23,30 e dom. 9/21,30) e da “VANNI” (dal mart. al ven. 10/19,30, sab. 10/13,30 – 15,30-19,30) e rimarrà visitabile sino a metà giugno. A partire da tre serie di lavori realizzati sino ad oggi dall’artista, “Are They Rocks or Clouds?” (2018 -2019), “Entre Chien et Loup” (2020) e “A fior di terra” (2021), il percorso espositivo sottolinea l’interesse della Caneve nella realizzazione di storie incentrate prevalentemente sul tema dell’ecologia e dell’ambiente. “Attraverso questo filtro, infatti, l’artista – si sottolinea – cerca di investigare fenomeni quali il rapporto che intratteniamo con le catastrofi ambientali, la costruzione della memoria dei luoghi e la coesistenza tra risorse naturali ed esseri umani”. Così, ad esempio, mediante fotografie di archivio, testi e immagini appositamente realizzate ex novo, in “Are They Rocks or Clouds?” si indaga la storia del dissesto idrogeologico nelle montagne dolomitiche per esplorare il rapporto tra uomo, architettura e paesaggio. Con“Entre Chien et Loup”, progetto commissionatole dal “Museo Nazionale della Montagna” di Torino, la Caneve si muove tra immagini rinvenute nell’archivio dello stesso Museo e nel paesaggio circostante, per costruire una rete di relazioni – reali e fittizie– atte a costruire un luogo immaginario. Con “A fior di terra”, invece, ha coinvolto la popolazione di Lusiana Conco, piccolo paese situato sull’Altipiano di Asiago, in una sorta di “auto etnografia” sul tema dell’estrazione e della lavorazione del marmo, tradizionale risorsa primaria per l’economia locale. “Con una messa in discussione della funzione documentaria della fotografia – viene ancora sottolineato – Caneve esplora diversi argomenti e costruisce conoscenza, con un interesse specifico per la vulnerabilità ambientale, sociale e culturale”.

Dopo Marina Caneve, nell’ambito dello stesso progetto, verranno ospitate, sempre negli stessi spazi e a cadenza regolare fino al prossimo ottobre, le mostre di Camilla Ferrari (Milano, 1992), Camillo Pasquarelli (Roma, 1988), Giovanna Petrocchi (Roma, 1988) e Marco Schiavone (Torino, 1990): esperienze espositive nell’ambito delle quali verranno sviluppati anche dei progetti speciali legati ai percorsi di innovazione e ai valori che ispirano l’attività delle due aziende torinesi.

g.m.

Per infoCAMERA-Centro Italiano per la Fotografia, via delle Rosine 18, Torino; tel. 011/0881150 o www.camera.to

Nelle foto:

–       Marina Caneve; “Are They Rocks or Clods?”

–       Marina Caneve; “Entre Chien et Loup”

–       Marina Caneva: “A fior di terra”

Al Festival delle Migrazioni un murales contro la violenza di genere

Al Festival delle Migrazioni, Sabato 4 Giugno ore 17.30 presso il Cecchi Point (Via Cecchi 17 – Torino) vi sarà l’inaugurazione del Murales Contro la Violenza di Genere realizzato dall’artista Alice Arduino. Un percorso di educazione e sensibilizzazione svolto insieme al collettivo femminista “Yepp è Fica” che ha portato dopo diverse riunioni e incontri di consapevolezza alla realizzazione di un’opera muraria sul tema del Consenso.
A seguire dibattito pubblico e performance teatrale Pièce Fica, a cura della compagnia triosegreto (con Nadia Cretier e Serena Miceli, per la regia di Matteo Allasia) e liberamente tratta dai Monologhi della vagina di Eve Ensler e Tutta casa letto e chiesa di Franca Rame).

Vinovo si prepara al Gran Premio Nazionale

Giugno è da sempre mese cruciale per l’attività dell’Ippodromo di Vinovo e quest’anno non ci sono incognite, ma solo certezze. Sette appuntamenti con il trotto, torneranno le notturne, torneranno i grandi eventi collaterali (alcune come primizie assolute) e tornerà anche un Gran Premio. Sabato 18 giugno infatti sarà la giornata del Gran Premio Nazionale, spostato sulla pista torinese (era già successo nel 2013 e 2014) per la temporanea chiusura dell’Ippodromo di Milano.

Un Gruppo 1, anche Filly, che vedrà impegnati i tre anni in preparazione del Derby. E per questo la corsa più attesa in programma domenica 5 giugno sarà dedicata a loro: è il Premio Egitto, sulla distanza del doppio km con otto al via e tanta qualità. La garantiscono Dimitri Ferm e Dorothy Bar, entrambi allievi di Mauro Baroncini: il primo vincitore a Modena del Giovanardi e l’altra sul secondo gradino del podio nel Cacciari Filly, interpretati da Andrea Farolfi e Lorenzo Besana. Ma merita attenzione anche Diamond Truppo, alfiere Enrico Bellei.

Spettacolare anche il contorno, compresa la corsa riservata alla categoria dei Gentlemen che vedrà fra i più attesi due cavalli reduci entrambi da due successi consecutivi quali Beatles Boy Treb affidato al suo proprietario Marco Scarton e Brivido Rich anche lui con in sulky il suo proprietario Samuele Querci. E tra i driver ospiti, oltre a quelli già citati, anche Roberto Vecchione, Gianpaolo Minnucci e Antonio Di Nardo, che qui in realtà sono di casa.

Non mancheranno le attrattive per i bambini con i gonfiabili posti nel parco giochi per passare un pomeriggio in allegria. E nel parterre la presenza del maniscalco Emilio Gelormini che preparerà davanti ai presenti veri e propri ferri di cavallo. Attiva come sempre l’Hippo-Trattoria per un pranzo sulla terrazza panoramica. Via delle corse alle 14.50, ingresso gratuito per tutti.

Appuntamento in giardino con il Fai

Il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano aderisce all’iniziativa di APGI – Associazione Parchi e Giardini d’Italia

 

APPUNTAMENTO IN GIARDINO

sabato 4 e domenica 5 giugno 2022

 

Nei Beni FAI in Piemonte, interessanti iniziative per celebrare la ricchezza ambientale e culturale

del parco del Castello di Masino a Caravino (TO) e del Castello della Manta (CN)

 

Sabato 4 e domenica 5 giugno 2022 torna “Appuntamento in Giardino”la manifestazione promossa da APGI – Associazione Parchi e Giardini d’Italia nata in accordo con l’iniziativa “Rendez-vous aux jardins”, che si svolgerà in contemporanea in numerosi Paesi europei. Un’autentica festa del verde, pensata per invogliare il grande pubblico a vivere i parchi e i giardini del nostro Paese e a scoprire la straordinaria ricchezza storica, artistica, botanica e paesaggistica che li caratterizza, grazie al racconto di esperti e a interessanti attività a tema. Il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano aderisce all’iniziativa con dodici suoi Beni aperti al pubblico, tra cui anche due in Piemonte: il Castello di Masino a Caravino (TO) e il Castello della Manta (CN).

Spazzamondo a cura di Crc

 “Spazzamondo”, migliaia di cittadini e 184 comuni piemontesi impegnati nel week-end per salvaguardare e valorizzare paesaggio ed ambiente

CUNEO – La Fondazione CRC promuove sabato 4 giugno – nel weekend della Giornata Mondiale dell’Ambiente e in collaborazione con il Coordinamento Provinciale della Protezione Civile Cuneo, Anci Piemonte, ANPCI, Uncem e Cooperativa Erica e con i Consorzi per la raccolta dei rifiuti (ACEM Azienda Consortile Ecologica Monregalese, CEC Consorzio Ecologico Cuneese, CoABSeR Consorzio Albese Braidese Servizi Rifiuti e CSEA Consorzio Servizi Ecologia ed Ambiente) – la seconda edizione di “Spazzamondo. Cittadini attivi per l’ambiente”. L’iniziativa rappresenta il secondo appuntamento del programma “La Generazione delle idee – Talento, Ambiente, Cultura e Inclusione”, promosso dalla Fondazione CRC per celebrare i 30 anni della sua nascita e finalizzata a dare maggiore consapevolezza rispetto alla produzione dei rifiuti e alla necessità di ridurli drasticamente per salvaguardare l’ambiente.

L’edizione 2022 di Spazzamondo è inserita nella campagna europea Let’s Clean Up Europe, promossa dalla SERR (Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti), con l’obiettivo di generare coscienza collettiva sulla raccolta dei rifiuti abbandonati e sul loro riciclo. L’iniziativa europea è coordinata da AICA – Associazione Internazionale per la Comunicazione Ambientale su mandato del Comitato Promotore Nazionale (composto da CNI Unesco, Ministero della Transizione Ecologica, Regione Siciliana, ANCI, Città Metropolitana di Torino, Legambiente, Utilitalia, ERICA Soc. Coop, Federconsumatori Lazio).

Ben 184 comuni diffusi su tutto il territorio provinciale di Cuneo hanno aderito all’iniziativa: il 4 giugno, la Fondazione, in collaborazione con le amministrazioni locali, la Protezione Civile e le organizzazioni del territorio, provvederà a consegnare a tutti gli iscritti un kit personalizzato composto da sacchetti per la raccolta dei rifiuti, guanti, pinze, t-shirt e cappellino, realizzati con una particolare attenzione alla sostenibilità ambientale. Per festeggiare i 30 anni di Fondazione CRC, inoltre, i partecipanti a Spazzamondo di età compresa tra 16 e 28 anni avranno l’opportunità di partecipare attivamente, tramite il Progetto Giovani, alle giornate del Festival Collisioni ad Alba. I nove Comuni che riusciranno a coinvolgere il maggior numero di persone saranno premiati dalla Fondazione CRC nelle settimane successive alla conclusione dell’evento.

Con questa iniziativa la Fondazione CRC sottolinea l’impegno a favore della tutela dell’ambiente e la volontà di promuovere la partecipazione attiva dei cittadini per la cura dei beni e degli spazi comuni – spiega Ezio Raviola, Presidente della Fondazione CRC –. In occasione dei nostri 30 anni, abbiamo individuato ‘Spazzamondo’ come uno degli eventi centrali del progetto ‘La Generazione delle idee’, dando la possibilità ai giovani della nostra provincia di avere accesso alle giornate del Festival di Collisioni ad Alba nel mese di luglio. Siamo sicuri che la sensibilità dimostrata dalle giovani generazioni su questi temi potrà trovare un riscontro nella loro partecipazione alla giornata di Spazzamondo”.

La prima edizione di “Spazzamondo”, tenutasi nel 2021, ha visto la partecipazione di 165 comuni e 15.000 cittadini attivi e ha portato alla raccolta di 30 tonnellate di rifiuti abbandonati e 40 tonnellate di CO2 risparmiate collettivamente.

Sono appena rientrato dall’ottava edizione di Keep Clean And Run, che mi ha portato a correre dalla Toscana alla Sardegna: in 7 giorni abbiamo raccolto 373 kg di rifiuti in 370 km, constatando purtroppo che lungo le strade asfaltate la quantità di rifiuti abbandonati decuplica rispetto ai sentieri – aggiunge Roberto Cavallo, Amministratore delegato di E.R.I.C.A. Coop. Soc. –. Per questa ragione Spazzamondo, che abbina il coinvolgimento delle comunità con il rapporto con il territorio, in questo caso la provincia di Cuneo, ha un doppio merito: lasciare un pezzo di provincia migliore di prima e aumentare la consapevolezza dei partecipanti con un momento collettivo. Per questa ragione sarò anche io in prima linea nella mia città e ringrazio la Fondazione CRC di aver deciso di riproporre questo progetto!”.

Sicurezza in Barriera, il sindaco: “presenza delle forze dell’ordine e limitare il disagio sociale”

A proposito della criminalità in Barriera di Milano, dopo l’episodio del nordafricano armato di machete, il sindaco Stefano Lo Rusdo afferma che “dobbiamo provare a risolvere alla radice la questione. Certamente con un forte presidio delle forze dell’ordine, e sono contento che il prefetto le abbia convocate in sede tecnica per verificare come meglio ottimizzare la loro presenza in quelle zone”. E aggiunge: “ma non possiamo lasciare il tema sicurezza solo alle forze dell’ordine, serve un’azione coordinata che affianchi una strategia di integrazione sociale, attenzione alle periferie e alle fragilità”.

“Noi vogliamo risolvere il problema, non cavalcarlo ed esasperare il clima, questa è la differenza con la destra che cavalca questi episodi”.  Secondo il sindaco il centrosinistra – “affronta questo tema di petto con un approccio che punta a raccordarsi con coloro che hanno titolo e il compito di contrastare l’attività criminale e cercando di dare il nostro contributo come amministrazione. Vogliamo porre in essere soluzioni, senza gridare al lupo al lupo, a fare video e post di denuncia senza poi dare attuazione concreta alle questioni. Serve  una politica integrata, dobbiamo cercare di limitare le cause che generano il disagio sociale che sono alla base della non sicurezza, senza dimenticare il tema del carcere e di una vera riabilitazione e reinserimento, la terza componente di una strategia integrata di sicurezza”

Iren vince “The Prize”

Si è tenuta  a Milano, nella cornice della sala Belvedere della Regione Lombardia, la cerimonia di premiazione di “The Prize”, il neonato premio dedicato alle Relazioni Pubbliche promosso da UNA – Aziende della Comunicazione Unite. Un riconoscimento nuovo e innovativo dedicato a un comparto altamente strategico e in forte evoluzione come quello delle PR.

In occasione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR), il Gruppo Iren aveva promosso la campagna UN MONDO DA FAVOLA contro l’abbandono dei rifiuti, presentando tre divertenti spot ispirati ad altrettante fiabe tradizionali. Obiettivo era sensibilizzare i cittadini verso comportamenti più rispettosi dell’ambiente e contrastare il fenomeno dei rifiuti abbandonati, in particolare quelli ingombranti.

Ad IREN è stato attribuito l’oro per la categoria Comunicazione Corporate, premiando la campagna “Un mondo da favola”. Nei video di circa 30 secondi le favole de La bella addormentata, Raperonzolo ed Aladino vengono sconvolte dalla presenza ingombrante dei rifiuti, dando vita a finali ironici e paradossali. Negli eventi dal vivo viene riproposta la scena de La bella addormentata, con una principessa circondata dai rifiuti e un principe che interagisce con il pubblico per riuscire a raggiungerla.

Per presentare i video si era dato corso ad alcuni flash mob nel centro storico delle città di Parma, Piacenza, Reggio Emilia e Torino, nei quali era stata riproposta, grazie alla presenza di alcuni attori professionisti, la scena de “La Bella addormentata”, con momenti interattivi che avevano coinvolto cittadini e studenti, alla presenza di rappresentati delle istituzioni, associazioni e studenti.

A seguire sono stati diffusi per 3 settimane sui canali Facebook, Instagram e Youtube dell’azienda, in congiunta a un’azione di diffusione tramite banner sponsorizzati e comunicati stampa sui siti di importanti quotidiani. Sui social network Facebook e Instagram la campagna ha raggiunto oltre 600mila persone generando circa 1,5 milioni di impressions. Su Youtube le impressions sono state invece 160mila e 18mila le visualizzazioni.

Scienze in città con il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino

Estate 2022

Incontri gratuiti con gli explainer della Sezione Didattica 

11 giugno – 25 agosto

Prosegue anche durante il periodo estivo la rassegna Scienze in città, a cura della Sezione Didattica del Museo Regionale di Scienze Naturali.

Dall’11 giugno al 25 agosto è previsto un ricco programma di incontri per scoprire alcuni dei luoghi più interessanti e suggestivi della città, sia da un punto di vista naturalistico che paesaggistico.

L’attività, rivolta ad un pubblico generico e alle famiglie con bambini, è gratuita.

Prenotazione obbligatoria compilando il modulo al link: https: //forms.gle/SKd19PFydkTrsLNd6

Info: tel. +39 011 4326307 e-mail didattica.mrsn@regione.piemonte.it

L’iniziativa rientra nell’ambito del programma “Settimane delle scienza”, a cura dall’Associazione Centro Scienza Onlus www.settimanedellascienza.it

Referendum sulla Giustizia, questi sconosciuti

Separazione delle funzioni. Il Pubblico Ministero ed il Giudice

Il prossimo 12 giugno anche i torinesi saranno chiamati ad esprimersi, tramite il voto, pur nel silenzio generale, sui “Referendum sulla Giustizia”.
Tutti i quesiti abbracciano questioni di carattere squisitamente tecnico e, almeno apparentemente, di scarso interesse per i non addetti ai lavori, oltre che di difficile comprensione in termini di concretezza.
In realtà, si tratta di argomenti che afferiscono, in generale, ad una più giusta, equa e corretta amministrazione della Giustizia, obiettivo questo che coinvolge tutti i cittadini indistintamente.
La Giustizia è un bene comune, va preservata e riguarda ciascuno di noi.
Non possiamo rimanerne semplici spettatori.
Il punto da cui partire è l’art. 111 della nostra Costituzione, sul processo equo e giusto.
Dal testo emergono, tra gli altri, il principio della neutralità ed imparzialità del Giudice, nonché quello della parità delle parti processuali nel processo penale, cioè Pubblico Ministero e Difensore dell’imputato.
Si tratta di principi di tutela e garanzia per il cittadino, la cui effettiva applicazione dipende primariamente dalle regole predisposte dal legislatore affinché gli stessi trovino piena attuazione nella realtà.
In questo contesto si inserisce il quesito referendario sulla separazione delle carriere tra i magistrati requirenti (il Pubblico Ministero) e quelli giudicanti (il Giudice).
La domanda che verrà posta, invero, così come le norme di cui si chiede l’abrogazione, non si riferisce alle carriere dei magistrati, bensì alle loro funzioni.
La carriera dei magistrati, anche qualora venisse accolto il quesito referendario, rimarrebbe sempre unica: con un unico concorso, un unico organo di governo e disciplina, il CSM, con gli stessi corsi di formazione e aggiornamento e così via.
Quanto alle funzioni, invece, attualmente, seppur nella realtà accada di rado, l’organo d’accusa può dismettere la toga del Pubblico Ministero ed indossare quella di Giudicante, così come quest’ultimo può decidere di spogliarsi della neutralità ed imparzialità che gli impone la nostra Costituzione, cambiando funzione per rappresentare lo Stato contro il cittadino accusato di un reato.
Tale possibilità, appare evidente anche ai meno esperti, può creare distorsioni con riferimento alle competenze ed alla forma mentis acquisita dal Pubblico Ministero nell’esercizio delle sue funzioni, allorché poi quello stesso soggetto si trovi a dover giudicare super partes. Senza tener conto di possibili problematiche di incompatibilità o conflitti di interesse.
Il Pubblico Ministero, infatti, valuta le circostanze con la finalità accusatoria di esercitare l’azione penale e dimostrare la responsabilità penale dell’imputato nel corso del processo.
Il Giudice, invece, deve valutare gli elementi probatori che gli sono sottoposti dal Pubblico Ministero e dalla Difesa dell’imputato non con fine accusatorio, bensì di emettere una sentenza equa, giusta, proporzionata e più aderente possibile alla reale verificazione dei fatti quali emergenti dal processo, svoltosi nel contradditorio delle parti.
L’approccio che i due differenti ruoli richiedono è, pacificamente, diverso e la logica acquisita in anni di attività da Pubblico Ministero teoricamente potrebbe non essere così facile da accantonare allorché dovesse poi acquisire il ruolo di Giudice, osservatore delle argomentazione prospettate dalle parti.

La separazione delle funzioni, al netto delle indubbie competenze, professionalità, correttezza e serietà di ciascun magistrato, requirente o giudicante che sia, dunque, può sicuramente essere un primo passo per formalizzare e cristallizzare ciò che di fatto nella realtà per lo più accade, cioè l’impossibilità di passaggi tra ruoli, nonché per concretizzare i principi costituzionali.
Certo è, però, che la strada verso una piena applicazione dei principi di parità delle parti processuali e di imparzialità del Giudice è ancora lunga e probabilmente, oltre a dover transitare per una più corretta ed adeguata cultura degli operatori della giustizia in merito ai ruoli di ciascuno, difensori compresi, non potrà non passare anche per una reale separazione delle carriere dei magistrati, in modo da garantire la piena e totale indipendenza ed imparzialità del Giudice e la parità delle parti processuali.

Carmen Bonsignore

www.carmenbonsignore.it