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Twirling, che passione. Al Mondiale di Torino Giappone protagonista

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Ieri è stato l’ultimo atto del Mondiale di Twirling che ha visto come indiscussi protagonisti gli atleti giapponesi.

Purtroppo per la Nazionale azzurra non sono arrivate le medaglie sperate, ma ci si è potuti consolare con le belle prestazioni del ventitreenne torinese Luca Fasano che ha ottenuto il quinto posto nei Senior.  Podio tutto nipponico con Kurachi (oro), Suzuki (argento) e Iwabuchi (bronzo). Fra le donne Senior decimo posto per la lombarda Ilaria Interligi, che nel su palmares può annoverare due titoli europei. Il titolo lo ha conquistato la statunitense Savannah Miller, seguita dalla canadese Stewart e dall’altra americana Duda.

Per l’Italia nessun podio né dal Pair, tanto meno dal Team dove erano riposte molte speranze di medaglie. Il giapponese Seiya Tawa ha vinto negli Juniores, mentre tra le donne si è aggiudicata l’oro Honon Takahashi. Il paese del Sol Levante è stato dominatore anche nella categoria Youth con Watanabe fra le ragazze e Kawaguchi fra i ragazzi.

“Peccato non aver raccolto i risultati che speravamo – ha sottolineato il presidente federale Gianfranco Porqueddu – ma sono molto soddisfatto per aver visto il palazzetto pieno di un pubblico entusiasta dello spettacolo offerto dagli atleti in gara. Il Twirling è una disciplina che non tutti conoscono veramente, ma che conta su un folto seguito di appassionati a livello mondiale. Questa vetrina internazionale, che ha riscosso successo anche sotto il profilo organizzativo, sarà il punto di partenza per cercare di allargare la base avviando nuove iniziative di promozione”.

Marco Aceto

Il ritorno di Chiara Appendino: “Il Movimento è la mia casa. Mi candido in Parlamento”

L’ex sindaco di Torino Chiara Appendino si candiderà per i Cinquestelle al Parlamento. “Il Movimento è la mia casa politica, sono orgogliosa di farne parte. E quando sei parte di qualcosa devi avere il coraggio di metterti in gioco, anche nei momenti più difficili. Giustizia sociale, crisi economica e ambientale, diritti e donne, lavoro, giovani e precariato sono i temi principali per i quali continuerò a battermi”, ha detto l’ex sindaca che si presenterà alle elezioni insieme a Giuseppe Conte.

Se i dipendenti sono tutti in ferie nonostante gli orari previsti…

Caro direttore,

sono il titolare di un’attività commerciale con più punti vendita a Torino e nel territorio.

Ricevo una pec dall’agenzia delle Dogane, che mi informa  dell’avvenuta estrazione nell’ambito della lotteria dei corrispettivi,di  un biglietto virtuale associato a un documento commerciale  emesso dalla nostra attività.  Vedo l’orario e stamattina vado in corso Sebastopoli presso gli uffici indicati, con tutti i documenti per il ritiro del premio.  Entro  e un signore mi fa attendere. Poi dopo essere andato nell’ufficio di competenza mi dice: al momento i tre addetti sono in ferie, venga martedì 16 perché gli uffici sono aperti solo lunedì e martedì (mentre l’ orario indicato nella lettera specifica chiaramente dal lunedì al venerdì). Gli addetti non potevano andare in ferie uno alla volta? Bisogna sempre stare zitti e perdere tempo per queste storie di ordinaria burocrazia?

Lettera firmata

 

La rete Puntoposte cresce nel Torinese

Per ricevere gli acquisti online o spedire pacchi e resi la rete Punto Poste è sempre più vicina ai cittadini anche durante l’estate

A Torino in totale sono disponibili 403 PuntoPoste: il network di prossimità di Poste Italiane che si affianca ai 419 uffici postali e che permette di ricevere gli acquisti online o effettuare spedizioni di resi o pacchi. La Rete PuntoPoste è composta da tabaccherie, Kipoint, ma anche bar, edicole, cartolerie, supermercati Carrefour, distributori di carburante IP e locker. La rete conferma la sua efficienza e vicinanza a tutti i cittadini grazie alla flessibilità degli orari e alla disponibilità dei servizi anche nei weekend. Mare o montagna, lago o città d’arte, anche in vacanza con PuntoPoste sono attivi numerosi servizi per facilitare l’esperienza di acquisto dei cittadini che sempre più si affidano alla Rete.
L’apprezzamento della Rete PuntoPoste da parte dei cittadini è confermata nei numeri, considerato che nei primi sei mesi del 2022 sì è registrato un incremento del 141% di pacchi lavorati (tra resi e consegne) dai punti della Rete della provincia di Torino rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Attraverso PuntoPoste, utilizzata dai marchi più importanti dell’e-commerce, l’Azienda conferma dunque l’obiettivo di rafforzare la capillarità della sua rete a sostegno del territorio per contribuire allo sviluppo economico e sociale del Paese, nel segno della vicinanza ai cittadini.

Al Poli il primo master per diventare quantum specialist

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Le tecnologie quantistiche permettono oggi di realizzare canali di comunicazione più sicuri e calcolatori molto più potenti di quelli tradizionali. Si tratta di un innovativo campo di ricerca che, dopo decenni di sviluppo teorico, inizia a vedere le prime applicazioni di carattere industriale e promette di portare grandi cambiamenti nel mercato dei servizi informatici e digitali, con ricadute sui settori industriali che potranno farne utilizzo, dalla medicina alla logistica, fino all’energia e alla difesa.

L’Italia, grazie alle opportunità offerte dal Pnrr e i progetti di ricerca finanziati dallo European Quantum Communication Infrastructure, è all’avanguardia sia nelle proposte industriali per lo sviluppo di prodotti per la comunicazione quantistica, sia nello sviluppo di infrastrutture di comunicazione sul territorio nazionale che apriranno nuove ed importanti opportunità lavorative.

Dopo aver appena concluso la prima edizione del primo corso di perfezionamento in Quantum Communications and Computing, pensato per avvicinare professionals e altri specialisti tecnici alle opportunità offerte dalle tecnologie quantistiche in ambito di computing, comunicazione e sicurezza informatica, la scuola di Master e formazione permanente del Politecnico – grazie alla collaborazione con l’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica-INRiM e Fondazione Links farà partire ad ottobre un master specialistico di II livello per specializzare neolaureati e profili junior interessati a divenire i futuri quantum specialist nelle imprese che si collocano come early-adopter di soluzioni quantum.

Il Master integrerà gli aspetti di ricerca e di applicazione industriali, finora poco o nulla rappresentati in questo tipo di offerta formativa in Italia, necessari per arrivare ad avere applicazioni quali un computer quantistico connesso ad una Quantum Internet, capace di simulare, ad esempio, la sintesi di una molecola in pochi minuti. La comprensione dei principi di base della tecnologia e dei relativi investimenti e benefici permetterà ai futuri specialisti di poter formulare scenari su ambiti e dinamiche temporali di impiego delle tecnologie quantistiche per attività di comunicazione e di computing. Queste competenze avranno applicazioni in una varietà di settori che include i servizi finanziari, il software, le telecomunicazioni, l’aerospazio, la difesa.

Il Master partirà nel mese di ottobre (con iscrizioni aperte da maggio sul sito della Scuola Master e Formazione permanente del Politecnico) e rappresenta un percorso che prevede 420 ore di didattica frontale distribuite in nove mesi, tra lezioni in aula ed esercitazioni in laboratori fisici e l’alternarsi nella docenza di professori del Politecnico di Torino e responsabili di programmi di ricerca sul Quantum di INRiM e Fondazione Links. Il Master si rivolge a laureati nelle discipline di ingegneria informatica, elettronica e delle telecomunicazioni, fisica, scienza dei materiali e matematica, e intende formarli sugli elementi di calcolo, comunicazione e crittografia, dove l’applicazione della fisica quantistica è chiamata nei prossimi anni a produrre una vera e propria rivoluzione tecnologica.

In curva contro un albero Muore automobilista

Un uomo di 32 anni è morto in un incidente stradale avvenuto sulla circonvallazione di Castelnuovo Scrivia (Al) Il conducente era solo a bordo della vettura. Nella notte mentre percorreva una curva di viale IV Novembre, avrebbe perso il controllo dell’auto, schiantandosi contro un albero.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Street Art Torino: le 10 opere da non perdere

La città e i suoi muri come tavolozze dove imprimere colori, idee, riflessioni. La street art nasce per colorare gli agglomerati urbani, renderli meno grigi e con più sfumature ma è anche un veicolo, potentissimo, per far giungere all’ignaro passante importanti messaggi. 

Ma quali sono le opere di street art più belle, iconiche e rappresentative a Torino? Ecco le assolutamente da non perdersi. 

Millo – “Habitat” in Barriera di Milano 

Il quartiere di Barriera di Milano negli ultimi anni è diventato variopinto e decisamente più accattivante. Merito anche del progetto di arte pubblica. B.ART – Arte in Barriera, un bando internazionale di arte pubblica teso a migliorare la qualità urbana e l’attrattività ambientale nel quartiere. Come? Grazie anche ad interventi artistici diffusi di cui uno dei più eclatanti porta la firma dello street art Millo.

L’artista pugliese ha trasformato 13 facciate cieche del quartiere sito a nord di Torino in straordinarie opere di arte pubblica. Il complicato rapporto tra l’uomo e il tessuto urbano è raccontato attraverso gli emblematici “bambini” di Millo, murales in grandi dimensioni in bianco e nero.

Nevercrew – Black Machine al Teatro Colosseo 

Un orso polare bianco enorme e bianchissimo. Fino a un certo punto. Le sue zampe anteriori e posteriori poi mutano  in una triste colorazione petrolio. Il progetto di Nevercrew, un duo di artisti italo-svizzeri, nasce con l’intento di colpire. Colpire chi si ritrova con il naso all’insù proprio nei pressi del Teatro Colosseo di Torino. L’opera di street art è infatti oltre maestosa nella sua realizzazione (25 metri di lunghezza) ma anche nel messaggio che reca con sé. Se si guarda bene accanto all’orso polare di petrolio investito c’è una piccola sedia. L’intento infatti è quello di sottolineare come il comportamento umano stia rompendo il fragile equilibrio naturale facendo sedere lo spettatore davanti ad una sorta di “rappresentazione della realtà”

Bordalo II -The Big Bear al Teatro Colosseo 

Un altro orso, questa volta composto da rottami di automobili e ingranaggi recuperati, emerge, letteralmente, dalla facciata del Teatro Colosseo di Torino. Si tratta di “The Big Bear” dell’artista Bordalo II che con quest’opera tridimensionale lancia un messaggio critico alla società e alla distruzione ai danni dell’ambiente che tutti noi stiamo compiendo con le nostre stesse mani.

Mau – Il Museo di Arte Urbana nel quartiere Campidoglio 

Il Mau è il Museo di Arte Urbana di Torino. Un affascinante museo a cielo aperto. Nel quartiere Campidoglio vi sono oltre 180 opere dipinte sui muri, che colorano palazzine, panchine, giardini e aree comuni. Da ammirare e riammirare in una passeggiata artistica cittadina senza precedenti.

Il Mau è nato ufficialmente nel 1995 con l’intento di riqualificare questa borgata che per certi aspetti di città ha poco e racchiude dettagli e particolari suggestivi da vecchio borgo di paese.

Camilla Falsini  – Città delle Dame in Corso Belgio 

Sul fianco di un palazzo di corso Belgio a Torino c’è un intero muro colorato. Chi passa da quelle parti a piedi oppure anche in bicicletta e anche in macchina giungendo dal centro città non può non notarlo. “La città delle dame” è un’opera stilizzata dell’artista romana Camilla Falsini che raffigura Christine de Pizan, la prima donna scrittrice considerata anche nella Storia la prima femminista. Un’opera di street art che strizza l’occhio al gender equality e all’empowerment di tutte le donne.

Mr. Fijodor “Life Below Water”  ovvero La balena di via Valprato 68 

“Salvaguardiamo il mare e gli oceani”. La maestosa opera che fa capolino su un muro di via Valprato a Torino urla questo importante messaggio. Il murales dell’urban artist Mr. Fijodor raffigura l’enorme cetaceo interamente ricoperto da rifiuti metallici. Una grave problematica che attanaglia i nostri oceani, quella dell’inquinamento marino. E Mr. Fijodor ha deciso di soffermarsi su questo importante messaggio per cercare di cambiare rotta.

La Donnola di Roa – Lungo Dora Savona 30

Maestosa, impertinente e sibillina. La “donnola” dell’artista belga Roa è difficile non notarla. Occupa l’intero lato di un palazzo di 6 piani nel quartiere di Aurora a Torino. L’artista l’ha raffigurata in piedi sopra un cumulo di scheletri e in una delle zampe stringe forte la coda di un piccolo topo. Il messaggio allarmante che lo street art ha voluto gridare con questa sua creazione è verso gli umani, responsabili del disequilibrio naturale e dei forti scombussolamenti negli ecosistemi.

Mantra – “The ode of collapse” in via Parma

La biodiversità perde terreno e a rimetterci siamo solo noi. Ammirando “The ode of collapse” ad un primo acchito potrebbe essere un’opera piena di vita, colorata ma in realtà racconta, tramite la pittura, un’altra faccia della medaglia. Le farfalle che compongono il murales sono in realtà morte, estinte a causa dei cambiamenti climatici che stanno sempre più attanagliando il mondo.

Louis Masau –  Corso Moncalieri 61

Animali di grandi dimensioni, sempre rappresentati con differenti sfumature, sempre con un messaggio ed una tematica importante alle spalle nonostante i murales a primo acchito diano l’impressione di qualcosa di spensierato. E così è anche il lavoro che l’artista di street art inglese ha impresso su un muro in zona Crimea a Torino: un elefante vestito di patchwork colorato, sospeso nel vuoto ma ahimé con le zanne tagliate, un chiaro riferimento al terribile bracconaggio di avorio, pratica che ogni anno, si stima stermina circa l’8% degli elefanti nel continente africano.

La volpe di Dzmitryi Kashtalyan – Via Nizza 199

Portamento, eleganza e savoir faire. Tutte queste caratteristiche sembrano appartenere alla strana volpe rappresentata su un lato di un palazzo in via Nizza a Torino. Si tratta dell’opera di Dzmitryi Kashtalyan, street art rumeno che ha scelto questo soggetto per raccontare lo sviluppo sostenibile: la volpe protagonista di questo murales ha infatti 4 mani e solo due sono naturali mentre le altre sono meccaniche. Con sé ha un casco spaziale, un libro e regge anche in una delle mani anche il nostro Pianeta Terra.

Quest’opera, come molte altre citate nell’articolo, sono all’interno del progetto Toward 2030, What are you doing?”, promosso dalla Città di Torino e da Lavazza che ha permesso di trasformare Torino in un grande museo a cielo aperto.

Rossella Carluccio

 

Mauriziano, si chiude la “storia infinita” La Regione versa 11 milioni e pone fine alla controversia giudiziaria

FONDAZIONE ORDINE MAURIZIANO, LA REGIONE APPROVA L’ACCORDO 

Su proposta dell’assessore alla Sanità del Piemonte Luigi Icardi e dell’assessore regionale al Bilancio Andrea Tronzano, la Giunta regionale ha approvato lo schema di Accordo che pone fine ad un’annosa vertenza giudiziaria tra la Regione Piemonte e la Fondazione Ordine Mauriziano (FOM).

Nel 2011 la FOM aveva citato in giudizio la Regione Piemonte avanti al Tribunale di Torino per ottenere l’accertamento del proprio diritto di credito e la conseguente condanna dell’ente regionale al pagamento di 29 milioni di euro sia a titolo di remunerazione della produzione realizzata per conto del sistema sanitario regionale, sia di assegnazioni economiche riconosciute a budget ma non erogate per l’attività degli ospedali Umberto I di Torino, Istituto per ricerca e la cura del cancro di Candiolo, relativi alle gestioni degli anni 2001 e 2004.

Nel 2019 il Tar ha condannato la Regione a corrispondere alla FOM l’importo di 11.593.577 euro in relazione alle prestazioni effettivamente svolte nell’anno 2004 e non ancora pagate dalla Regione, ottenute per differenza tra le prestazioni rese e quanto già pagato dall’Ente.

La Fondazione, con atto notificato il 27 dicembre 2019, ha impugnato la sentenza dinanzi al Consiglio di Stato e la Regione si è costituita in giudizio, a sua volta proponendo appello incidentale per la riforma della sentenza di prime cure e per il rigetto integrale delle domande della FOM.

L’accordo approvato dalla Giunta impegna le parti a dare integrale esecuzione alla sentenza del Tar del Piemonte. La Regione si impegna, dunque, a corrispondere alla Fondazione Ordine Mauriziano l’importo di 11.593.577 euro e la FOM, a fronte dell’incasso di tale cifra, rinuncia a ogni maggiore e diversa pretesa (per capitale e interessi) dedotta o deducibile nel giudizio pendente dinanzi al Consiglio di Stato.