ilTorinese

Da Trimalcione a Mirandolina, quando il passato strizza l’occhio al presente

Al via sabato 9 luglio a Bene Vagienna il 17° Festival Teatrale

 

Sabato 9 luglio, alle ore 21,15, nell’antico Teatro Romano, posto all’interno del suggestivo sito archeologico di Bene Vagienna, prende il via il 17° Festival Teatrale “Ferie di Augusto”, un ormai collaudato e applauditissimo appuntamento di valore artistico e culturale che attinge al mondo antico per venire incontro alle emozioni, al divertimento e al gusto del pubblico di oggi. Un ciclo di spettacoli capace, soprattutto, di valorizzare una città d’arte, ricca di spazi storici e artistici tra i più belli del Piemonte e di una storia che affonda le proprie radici, vagamente riscontrabili oggi nei reperti visibili, nel lontano primo secolo av Cr.

L’attuale cartellone, curato dalla direzione artistica di Torino Spettacoli, propone quattro titoli, con programmazione dal 9 al 23 luglio. L’inaugurazione è affidata ai “Germana Erba’s Talents”, evento di commistione delle arti performative, a cura di Gabriele Bolletta, Antonio Della Monica, Simone ed Elisabetta Gullì, Niurka De Saa, Luciano Caratto, Elia Tedesco, Marisa Milanese e Gianni Mancini, un ventaglio di prove che tocca danza e prosa e i grandi momenti del musical, il grande repertorio del balletto classico e la coreografia contemporanea d’autore. Venerdì 15 luglio è di scena Piero Nuti, 94enne sempre disposto a mettersi in gioco, che ha scritto e dirige, da “Pro Archia poeta” di Cicerone, “Processo a un cittadino”, dove è dibattuto il concetto di cittadinanza e la sua acquisizione, i risvolti politici e sociali, nel racconto della difesa assunta da Cicerone dell’imputato Archia, poeta e filosofo, correva l’anno 62 av. Cr., accusato, lui straniero, di essere privo della cittadinanza con il rischio di essere espulso da Roma, in seguito all’approvazione della Lex Papia.  Con Nuti in scena Elia Tedesco.

Miriam Mesturino riveste ancora una volta (sabato 16 luglio) gli abiti di Mirandolina nella “Locandiera” goldoniana, in compagnia di Luciano Caratto, Alessandro Marrapodi e Barbara Cinquatti, per la regia di Enrico Fasella: un testo teatrale datato 1752 che è una moderna rivoluzione dell’indipendenza femminile, la rappresentazione di una donna che rifiuta conti, marchesi e cavalieri per impalmare il giovane e squattrinato Fabrizio, servo nella sua locanda a Venezia, imprenditrice accorta e pratica, pronta a mettere sulla bilancia più le doti del proprio ingegno che le armi della seduzione. “Il ritorno di Trimalcione” è il titolo in scena il 23 luglio, ancora al Teatro Romano, che Filippo Bessone ha tratto dalle pagine del “Satyricon” di Petronio volgendolo a spettacolo comico-musicale, creando uno spaccato grottesco della società dell’epoca, che senza fatica alcuna esplora nella realtà dell’odierno e delle emozioni che non conoscono tempi precisi. Tutto questo grazie allo strumento del teatro-canzone. Ebbe a dire un giorno il mai dimenticato Gianmaria Testa: “Mi lega a Filippo Bessone una lunga e fraterna amicizia. Questo tuttavia non mi trattiene dal provare una certa invidia per le sue qualità di osservatore e di raccontatore divertente e divertito di un’umanità e di un quotidiano che tutti abbiamo a tiro di sguardo, ma che troppo spesso ci limitiamo a guardare senza veramente vedere”.

e.rb.

 

Nelle immagini, il Teatro Romano Antico di Bene Vagienna; l’inaugurazione è affidata ai Germana Erba’s Talents; una scena della “Locandiera” con Miriam Mesturino e Luciano Caratto; Piero Nuti e Elia Tedesco in “Processo a un cittadino”

Presentato il Piano Regionale della Mobilità Ciclistica per un Piemonte più connesso, sicuro,  sano e competitivo

Il Piemonte punta a diventare la prima Regione in Europa per chilometri ciclabili attrezzati. Per farlo la Regione Piemonte mette in campo 40 milioni di euro di fondi europei per attuare il Piano Regionale della Mobilità Ciclisticapresentato oggi a Torino alla presenza del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, degli assessori ai Trasporti Marco Gabusi, al Turismo Vittoria Poggio e all’Ambiente Matteo Marnati, dei rappresentanti dell’ANCI Associazione Nazionale Comuni Italiani e della FIAB Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, oltre al partner italo-olandese Decisio, che ha collaborato alla stesura del Piano.

Frutto di due anni di intenso lavoro, il Piano Regionale della Mobilità Ciclistica rappresenta lo strumento di pianificazione e programmazione di settore che la Regione predispone e approva con cadenza triennale per conseguire le finalità della legge e in coerenza con il Piano Nazionale della Mobilità Ciclistica.

«Il Piemonte punta a diventare la prima regione in Europa per piste ciclabili attrezzate e questo Piano ci aiuterà a raggiungere l’obiettivo – ha detto il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio -. Investiremo più di 40 milioni di euro, attraverso i fondi europei del Fesr, per dotare il nostro territorio di infrastrutture adeguate, perché la bici è una risorsa strategica non solo per la mobilità ecologica ma anche per il turismo. E i turisti, come i cittadini, devono potersi muovere con facilità e in sicurezza lungo percorsi ciclabili adatti e strutturati.

Il Piemonte si posiziona tra le prime Regioni in Italia ad aver assunto una propria governance integrata per lo sviluppo di una rete ciclabile. Grazie a questo Piano la Regione traccia la via per un Piemonte in cui la bici sia una scelta sicura, piacevole e vantaggiosa per sempre più persone, al pari degli altri mezzi di trasporto. I Piemontesi amano andare in bici e dal 2001 l’utilizzo è cresciuto quasi spontaneamente del 35%, ma siamo ancora indietro rispetto ai modelli europei. Oggi il 3,5% degli spostamenti avviene in bicicletta: grazie all’applicazione di questo Piano da parte degli Enti Locali a cui si rivolge arriveremo all’8% nel 2030 e al 17% nel 2050.

Sarà compito della Regione Piemonte governare la transizione verso una mobilità sostenibile e ciclabile attraverso un approccio multidisciplinare e con una governance efficace in grado di sostenere funzioni di programmazione, attuazione, valutazione e coordinamento per diffondere la cultura della mobilità ciclistica e migliorare i processi decisionali.

Le azioni principali della Regione Piemonte consistono nell’individuare la rete che ricade nel suo territorio, nel definire gli indirizzi relativi alla predisposizione delle reti ciclabili in ambito urbano ed extraurbano, nell’individuare il sistema delle aree di sosta e le azioni per promuovere l’intermodalità, nel prevedere la realizzazione di azioni di comunicazione, educazione e formazione.

 

«Per usare una figura del ciclismo la Regione Piemonte vuole essere un gregario per portare alla vittoria tutto il modo che gira intorno alla bicicletta, che va dalla mobilità alle attività produttive, dalla quotidianità al benessere – evidenzia l’assessore regionale ai Trasporti Marco Gabusi -. Abbiamo ormai capito tutti che non basta una striscia colorata sull’asfalto per definire uno spazio ciclabile: per questo motivo abbiamo finanziato con fondi regionali studi e progetti in quattro capoluoghi di provincia e ora, con questo piano strategico siamo al fianco dei Sindaci per rendere i territori davvero fruibili per le due ruote.Il 57% dei pendolari si sposta per meno di 5 km e la distanza media percorsa all’interno dei Comuni è di 1.2 km per spostamento: questi sono elementi perfetti per muoversi in bicicletta e noi vogliamo rendere la bici il miglior mezzo di trasporto per questo tipo di spostamenti. Ma guardiamo con attenzione anche ai percorsi più lunghi: come evidenzia bene il Piano, sarà essenziale favorire l’intermodalità e l’estensione del servizio. Saremo perciò molto attenti a sviluppare gli interventi necessari sempre in collaborazione con gli Enti Locali». Gli ambiti d’intervento sono stati individuati utilizzando i criteri guida quali il collegamento da e verso le principali stazioni ferroviarie, il rango urbano all’interno del sistema della mobilità del quadrante e la presenza di rilevanti flussi di pendolarismo, il collegamento di bacini territoriali omogenei di almeno 30.000 abitanti e 10.000 addetti e la presenza di attrattori di rilievo come Università, poli sanitari, poli logistici, ecc.

 

«Con il nuovo piano regionale della mobilità ciclistica – commenta l’assessore regionale al Turismo Vittoria Poggio -, il Piemonte ambisce a scalare ulteriormente la classifica nazionale dei luoghi più attrezzati per la qualità dei percorsi urbani ed extra urbani, ma anche per l’offerta e la qualità dei servizi che secondo le indagini più recenti lo collocano tra i più ricercati. Si inserisce in questo novero il Gran Tour Unesco in Bicicletta, un progetto realizzato da VistPiemonte percorribile già oggi lungo i siti Patrimonio dell’Unesco, un anello di 600 chilometri che consente di andare alla scoperta di località uniche al mondo in modo «slow», tra capolavori artistici e naturali».

 

«Dobbiamo passare dai power point del Piano Regionale della Mobilità Ciclistica ai progetti veri e propri – sottolinea l’assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnati –. Certamente i fondi e il Piano sono essenziali, ma non bastano: dobbiamo fare un importante percorso culturale che richiede un grande lavoro, è necessario convincere il cuore delle persone. Non abbiamo alternative: se non facciamo questo percorso avremo sempre più problemi, come stiamo vedendo purtroppo con le emergenze climatiche. La cosa più importante è la consapevolezza che bisogna spingere velocemente sulla diffusione di una mobilità sempre più sostenibile».

 

Il Piano Regionale della Mobilità Ciclistica definisce gli indirizzi per l’aggiornamento della pianificazione degli Enti locali con norme tecniche e linee guida guardando alle migliori pratiche europee per l’attuazione della rete ciclabile di interesse regionale con l’obiettivo di favorire ed incentivare approcci sostenibili negli spostamenti sistematici quotidiani e del tempo libero.

 

Tra gli obiettivi strategici del Piano la sicurezza è al primo posto ponendo come punto d’arrivo l’eliminazione degli incidenti mortali entro il 2050. Parallelamente punta a ridurre l’inattività fisica e la sedentarietà del -15%.

 

Numerose, infatti, sono le chiavi di lettura che valorizzano il PRMC: Sicurezza e salute, Confort ed attrattività, Accessibilità, Percorribilità e velocità, Coerenza e coesione, Competitività e sviluppo economico. L’impegno di Regione Piemonte è quello di sostenere coerentemente il livello quali-quantitativo, i progressi generati del sistema trasportistico e la direzione verso la quale il sistema di mobilità sta evolvendo.

 

 

Giachino: “Greta e i FFF  perché non dicono  SI TAV?”

 

Il trasporto su rotaia diminuisce inquinamento e incidentalità stradale

Al grande disastro ambientale contribuiscono anche i trasporti , in particolare quello su strada. Il 40% dei decessi in relazione alle polvere sottili, è generato dal traffico stradale.
Dal 2009 , quando Greta andava ancora all’asilo, con l’incentivo Ferrobonus, ideato dal Governo Berlusconi,   al trasporto su gomma a utilizzare il trasporto su rotaia ha raddoppiato la quota delle merci trasportate su strada. La TAV a consentirà di trasferire il trasporto su rotaia di merci e passeggeri diminuendo l’inquinamento e la congestione del traffico, una delle cause della incidentalità stradale.
Ecco perché è inspiegabile che i ragazzi di GRETA non dicano insieme a noi , SI alla TAV.
Mino Giachino

Moscato Wine Festival apre a Baveno

Al via il tour in Italia di eventi di degustazione Go Wine

per valorizzare i tanti volti del vitigno Moscato

 

MOSCATO WINE FESTIVAL

IN TOUR

Otto tappe fino al 19 settembre

Si inizia stasera venerdì 8 luglio a Baveno, sul Lago Maggiore

 

L’associazione Go Wine promuove nel corso dell’estate 2022 la ventunesima edizione del Moscato Wine Festival, manifestazione finalizzata a promuovere la cultura del vino Moscato in varie parti d’Italia a un pubblico vasto e diversificato di enoappassionati.

Un’iniziativa che ha sempre accompagnato l’attività dell’associazione, come occasione per comunicare attraverso il Moscato più motivi di interesse: storia e cultura di un vino, la sua diffusione in tutte le regioni italiane e in molti paesi del mondo, differenti dimensioni produttive, fra importanti denominazioni e prodotti

di nicchia.
“Il Moscato – dicono da Go Wine  – è uno tra i vitigni più antichi e diffusi al mondo e affonda le sue radici praticamente in tutte le regioni italiane, con una produzione molto diversificata. In alcuni casi segna la viticoltura di una regione, come nel caso del Moscato d’Asti, in altri rappresenta un’eccellenza in piccole produzioni, spesso legate a un virtuoso e lungimirante recupero ad opera dei viticoltori. Si presenta con volti, colori e tipologie diversi: dolce, passito, spumante, mentre intanto sono sempre più presenti le vinificazioni in secco proposte da molte cantine”.

Complessivamente il mosaico dei tanti Moscato è caratterizzato da un’estrema ricchezza, dove la nota aromatica – il comune denominatore – viene interpretata con stili ed etichette diverse.

E’ un mondo affascinante che Go Wine intende valorizzare, promuovere e diffondere: ecco dunque l’idea del “Tour” del Moscato Wine Festival, ovvero di un calendario di appuntamenti itineranti in diverse città italiane, ben 8 eventi con serata inaugurale venerdì 8 luglio a Baveno e chiusura lunedì 19 settembre a Bologna.

Il Tour nasce infatti dalla volontà di diffondere la cultura del vino Moscato, raggiungendo così un numero più significativo di persone. Sono degustazioni esclusive, mirate, dove enoappassionati e curiosi possono scoprire la complessità e diversificazione del vitigno, nelle sue tante espressioni e luoghi di produzione.

Sono circa 40 le cantine coinvolte nell’edizione 2022, per un numero complessivo di oltre 50 etichette in degustazione. Dopo prima tappa di a Baveno, sul lago Maggiore, il tour proseguirà poi con l’evento principale che, come ogni anno, si terrà nella città di Torino lunedì 11 luglio, e a seguire le tappe di Roma (mercoledì 13 luglio), Racconigi (giovedì 14 luglio), Milano (martedì 19 luglio), Savona (mercoledì 7 settembre), L’Aquila-Capestrano (sabato 20 agosto), Bologna (lunedì 19 settembre).

È morta Francesca Gentile Camerana, la signora della musica

Con profondo cordoglio De Sono Associazione per la Musica e Lingotto Musica comunicano la notizia della scomparsa di Francesca Gentile Camerana, rispettivamente Presidente e Direttore Artistico delle due realtà da lei fondate, e si uniscono con affetto al dolore della famiglia per il grave lutto che colpisce la Città di Torino e tutto il mondo della musica.

La sua storia è stata contraddistinta da un instancabile impegno in favore della cultura, raccogliendo il sostegno di tante famiglie, aziende e istituzioni piemontesi: con Lingotto Musica ha reso Torino crocevia del grande sinfonismo internazionale e al tempo stesso con la De Sono ha dato un modello originale di sostegno a giovani musicisti emergenti. Malata da tempo, ha continuato fino all’ultimo a seguire le due Associazioni con la dedizione di sempre.

Fin dal 1978, con i primi interventi nell’ambito della formazione, Francesca Gentile Camerana aveva individuato la sua missione nell’aiutare musicisti giunti alle soglie del concertismo. La nascita della De Sono, nel 1988, è stata la naturale evoluzione di un progetto destinato a consolidare le aspirazioni e le speranze dei giovani. Più di 250 borsisti possono oggi ringraziare il suo impegno e la sua attenzione alle necessità delle nuove generazioni.

A partire dal 1994, con la fondazione di Lingotto Musica, Francesca Gentile Camerana ha poi offerto l’opportunità alla Città di Torino e a tutti gli appassionati di ascoltare le migliori orchestre internazionali, mettendo la sua influenza al servizio degli artisti più illustri e apprezzati dal mondo musicale. Berliner e Wiener Philharmoniker, London Symphony, Mariinskij Orchestra, Claudio Abbado, Riccardo Muti, Valery Gergiev, Daniel Harding, Martha Argerich, Yo-Yo Ma, sono solo alcuni dei nomi che testimoniano il percorso di eccellenza compiuto da Lingotto Musica sotto la sua direzione.

Al 2012 risale la nascita del progetto in collaborazione con la Fondazione Renzo Giubergia, con la missione di perseverare nel sostegno verso gli astri nascenti del sistema formativo internazionale e la valorizzazione del territorio tramite una programmazione concertistica originale e interdisciplinare.

È nata nel 2017 infine l’ultima collaborazione curata da Francesca Gentile Camerana con la Fondazione Agnelli per portare l’educazione all’ascolto nelle scole secondarie di tutta Italia. Il progetto più recente si intitola Livemotiv, è dedicato alla memoria di Gianluigi Gobetti, e ha già raggiunto circa 1200 ragazzi e ragazze, con lezioni-concerto concepite per formare il nuovo pubblico delle sale da concerto.

Polizia stradale, test antidroga: due positivi su dieci

                                                                                                                                     Continuano i controlli della Polizia di Stato sulle strade della provincia torinese

Importante il risultato ottenuto dalla Polizia Stradale di Torino nella mattinata di mercoledì 6 luglio, nei pressi dello svincolo della tangenziale di Rivalta: un quinto degli utenti controllati è risultato positivo all’assunzione di sostanze stupefacenti.

Gli accertamenti sono stati effettuati attraverso l’utilizzo del tampone salivare di ultima generazione “DrugWipe 5 S”, nell’ambito di una campagna di contrasto alla guida in stato di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti.

L’allarmante e diffuso utilizzo di tali sostanze da parte di soggetti che si pongono alla guida rischiando di mettere a repentaglio la vita degli utenti della strada, ha infatti reso necessario incentivare l’attività di contrasto, anche in fasce orarie diverse da quelle serali e notturne, tradizionalmente interessate dai controlli in oggetto.

Il test, grazie all’uso di un reagente, è in grado di rilevare la recente assunzione di sostanza stupefacente, specificando quale tra cannabis, oppiacei, cocaina e anfetamine/metanfetamine (compresi MDMA ed ecstasy).

Su un totale di trentaquattro persone controllate, ventiquattro sono state sottoposte ad un test di screening relativo all’assunzione di bevande alcoliche, dieci al Drug test e di queste ultime due sono risultate positive, una alla cannabis e l’altra alla cocaina. La procedura prevede poi un successivo esame del sangue presso una struttura sanitaria che dia prova dell’assunzione a livello medico-legale. In via cautelare è stato, però, immediato il ritiro della patente di guida.

Durante i controlli, sono state rilevate anche altre infrazioni, quali la guida senza cintura di sicurezza e l’uso del telefono alla guida, condotta ancora troppo diffusa e spesso causa di gravi incidenti stradali.

Altri servizi di controllo con test antidroga sono previsti per tutta la stagione estiva nel contesto di una più ampia azione di contrasto alle condotte di guida più pericolose che, dall’inizio dell’anno ha visto impegnata la Sezione Polizia Stradale di Torino   nel controllo di oltre 17 mila veicoli.

Tale attività, espletata  con una presenza costante nell’arco delle 24 ore anche e soprattutto sulla rete autostradale torinese,  ha consentito di ottenere importanti risultati: 29.000 i punti patente decurtati, 1000 le carte di circolazione ritirate, 600 le patenti, 514 gli incidenti rilevati in ambito autostradale e 60 quelli rilevati in viabilità ordinaria, 5.000 le infrazioni contestate per eccesso di velocità, 332 quelle per guida in stato di ebbrezza alcolica o di alterazione psicofisica da uso di sostanze stupefacenti.

Alleanze, adesso si facciano nella chiarezza. E senza furbizie

Dunque, le elezioni si avvicinano e la politica italiana cerca di uscire faticosamente dal
trasformismo politico e dall’opportunismo parlamentare che l’ha contraddistinta in quest’ultima
legislatura.

Una delle stagioni più squallide e decadenti nella lunga storia democratica del nostro
paese, caratterizzata da una profonda crisi politica, culturale e soprattutto etica.

Ora, di fronte a questo scenario, forse è arrivato anche il momento di sciogliere il nodo delle
alleanze. O meglio, delle coalizioni da ricostruire dopo la sbornia populista, demagogica e anti
populista scaturita dal voto del marzo 2018. Quella fase, fortunatamente, volge al termine e la
bolla populista si sta sciogliendo, seppur lentamente, come neve al sole e non si può, di
conseguenza, non aprire una nuova stagione.

Molto, però, dipende dalle scelte concette dei partiti. O almeno, dei principali partiti italiani. A
cominciare, appunto, dalla scelta concreta che farà il Partito democratico. E da cosa decide il Pd
dipende anche, seppur in parte, il futuro del partito di “centro” che si va configurando e
consolidando, malgrado gli atteggiamenti grotteschi se non addirittura ridicoli di chi all’interno di
quest’area politica e culturale continua a distribuire patenti di competenza, di onestà e di
presentabilità a destra e a manca. E quindi anche al centro. Nello specifico penso, com’è evidente
a tutti, a Calenda e al suo partito.

Ma, al di là di Calenda, nel merito si confrontano almeno 3 prospettive politiche all’interno del Pd,
al di là e al di fuori del sempre più misterioso “campo largo”.

C’è chi pensa di riproporre, con una versione aggiornata e rivista, l’antica e mai sopita “vocazione
maggioritaria” del partito. Una sorta di revival gramsciano che vede il Pd al centro di tutte le
operazioni politiche supportato da alcuni “satelliti” scelti dall’alto come semplice truppa di
complemento da contrapporre alla destra.

C’è chi, invece, pensa ancora in modo forte e determinato a stringere un ‘alleanza organica e
duratura con il partito populista per eccellenza, cioè il partito di Grillo e di Conte, in nome e per
conto della solita, e ormai un po’ noiosa, alleanza contro la destra illiberale, fascista, sovversiva,
sovranista e chi più ne ha più ne metta. La solita solfa che viene recitata ormai a memoria da
svariati decenni dalla sinistra post comunista alcuni mesi prima di celebrare le elezioni politiche
nazionali. Un modo questo, però, per non battere e archiviare definitivamente la mapalapianta del
populismo demagogico, anti politico, giustizialista e manettaro che continuerebbe, purtroppo, a
circolare nel sottosuolo, e non solo, della società e della politica italiana.

E c’è chi, invece, con maggior realismo e coerenza politica, punta a ricostruire dalla fondamenta
un vero e credibile centro sinistra di governo. Autenticamente riformista e democratico. Un
progetto, questo, che non contempla affatto la deriva populista e che punta, semmai, ad
archiviare definitivamente una stagione politica che sarà ricordata per i danni che ha provocato al
paese e per la distruzione di alcuni caposaldi costitutivi della nostra democrazia rappresentativa e
costituzionale.

Ecco perchè, adesso, si tratta di capire quale di queste strade sarà intrapresa. Con l’avvertenza
che ognuna delle prospettive politiche richiamate, e ben presenti nel dibattito interno al Pd, avrà
delle ricadute politiche altrettanto precise e definite all’interno della cittadella politica italiana. È
inutile richiamare l’attenzione sul fatto che il “centro” che si va costruendo in vista delle elezioni –
e che sarà presente nella consultazione della prossima primavera – opta per una prospettiva di
centro sinistra senza alcuna deriva o condizionamento massimalista, populista o anti politico. Se
così non fosse, credo, ognuno si assumerà le proprie responsabilità. Come, del resto, capita
sempre in politica per le scelte concrete che un partito fa e compie.

Giorgio Merlo

Il 9-10 luglio il Movimento per la Resistenza Costituzionale a Torino

Riceviamo e pubblichiamo

“A Torino il primo Festival della Resistenza Costituzionale”. 

“Il primo Festival nazionale della Resistenza Costituzionale avrà luogo a Torino nel fine settimana di sabato e domenica 9 e 10 luglio prossimi” ha dichiarato Galgano PALAFERRI Presidente Nazionale  #UpL_UnionePerLeLibertà,  Testimonial di #ITALIA_con_TRUMP e uno dei portavoce del Coordinamento Piemonte che riunisce gruppi, movimenti e partiti di Resistenza Costituzionale, che ha continuato: “un evento di respiro nazionale che porterà sul palco da tutta Italia alcune tra le più significative personalità del vasto movimento per la verità, la giustizia e la salvaguardia dei diritti fondamentali, una realtà che sta tumultuosamente crescendo ed organizzandosi in ogni regione del nostro Paese”.
“A partire dalle ore 16 di sabato 9 luglio e ancora nel pomeriggio di domenica 10 luglio, dal palco di Piazza d’Armi si alterneranno personalità come le Dott.sse De Mari, Balanzoni, il Prof.Meluzzi,  giornalisti e scrittori come la  Perrucchietti e Mario Giordano, testimoni come Rosanna Spatari, e tanti tanti altri”  ha poi ricordato PALAFERRI, precisando che: “ognuno di loro porterà il suo personale contributo alla costruzione dell’Italia di domani, più giusta, più libera, più attenta ai lavoratori, agli ultimi, ai diritti di tutti. Restiamo convinti che il FUTURO ci appartenga, e forse questo futuro è già incominciato. Siamo una grande forza, coesa,compatta, determinata, perchè solo #UnitiSiVince. Ci vediamo in Piazza,Sabato e Domenica. A Torino,già Capitale d’Italia, anche Capitale di Disobbedienza Civile, di Ribellione, per i diritti, la Democrazia, la Difesa della Costituzione, la Pace,il diritto all’autodeterminazione dei Popoli, la LIBERTÀ.
Movimento per la Resistenza Costituzionale

Il Premio Strega edizione 2022 a Mario Desiati con il romanzo Spatriati

Al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia si è svolta la prestigiosa premiazione da poche ore conclusa

Giunto ormai alla sua settantaseiesima edizione il Premio Strega, come di consueto, viene assegnato sempre il primo giovedì del mese di luglio, serata in cui si vive questa prestigiosa premiazione con la partecipazione della RAI in diretta televisiva, nella stupenda cornice del Ninfeo di Villa Giulia, la villa rinascimentale che nella metà del 1500 fu edificata per volere di Papa Giulio III. Il premio viene annualmente assegnato  all’autore, all’autrice di un libro di narrativa tassativamente pubblicato in Italia in una data compresa tra il 1° Marzo dell’anno precedente ed il 28 Febbraio dell’anno in corso.  Vincitore di questa edizione  è il pugliese Mario Desiati con il suo romanzo “ Spatriati “, edito da Einaudi che si è assegnato il prestigioso premio con  166 voti della giuria presieduta dal vincitore della scorsa edizione, Emanuele Trevi. Il premio letterario più prestigioso d’Italia vide la luce nell’ormai lontano 1947 a Roma dalla lungimirante idea dei suoi due fondatori, l’imprenditore Guido Alberti, proprietario del marchio Strega e la scrittrice Maria Bellonci che, con un gruppo di amici, iniziarono a incontrarsi in quel difficile periodo post bellico per dissertare di poesia, d’arte, di bellezza, di rinascita culturale in un momento in cui artisti, scrittori, giornalisti, tutti vivevano la loro speranza in una ripresa fortemente compromessa dai recenti eventi.

 

Era l’Italia del dopoguerra con tutte le sue incertezze e lo strascico di timori e indecisioni, ma a dirla così, quel clima sospeso di allora non è poi tanto distante da quello che oggi sta vivendo il mondo cui apparteniamo, il nostro Paese più che mai, la nostra cultura e noi con lei. Nacque così, ben settantasei anni fa tra “ Gli amici della domenica “, come avevano scelto di chiamarsi, l’idea del premio a supporto della realtà culturale di quel momento. Da allora ogni anno una giuria composta da 400 giurati scelti tra uomini e donne di cultura, tra cui i vincitori delle edizioni passate, propone e segnala titoli tra le edizioni dell’anno precedente per i finalisti, dando vita ad una rosa di candidati da cui scaturisce il vincitore. In questi ultimi due difficili anni di chiusure e confinamenti il Premio ha continuato il suo percorso seppure non in presenza, senza la partecipazione del pubblico ma unicamente in diretta televisiva su RAI 3. L’edizione 2020 fu vinta da Sandro Veronesi con il romanzo “ Il colibrì” edizioni  La nave di Teseo,  mentre per il 2021 il prezioso riconoscimento andò a Emanuele Trevi con il romanzo “ Due vite” edito da Neri Pozza. Per la prima volta quest’anno è stata introdotta una variazione che prevede sette finalisti al posto della consueta cinquina. Ricco è l’album d’oro dei vincitori: il primo fu Ennio Flaviano con il suo romanzo del ’47 “ Tempo di uccidere “ e tra i grandi della letteratura del secondo ‘ 900 incontriamo, per citarne alcuni, Mario Soldati con “ Le lettere da Capri”, Natalia Ginzburg con il suo libro “ Lessico famigliare”, Giuseppe Dessì con ”Paese d’ombre”, Elsa Morante con “ l’isola di Arturo”, Giuseppe Tomasi di Lampedusa nel ’59 con “ Il gattopardo”, Carlo Cassola con “ La ragazza di Bube”, Umberto Eco nel 1981 con il suo famoso “ Il nome della rosa “, e molti altri.

Fa da padrone di casa la Fondazione Bellonci ed il marchio Strega con quella sua bottiglia nota a tutti, carica di reminiscenze di casa, con il suo digestivo d’erbe nato a Benevento nel lontano 1860 in Casa Alberti e legato ai ricordi dell’Italia del ‘900. Auguri e lunga vita al Premio Strega ed alla cultura letteraria italiana.

                                                                                                Patrizia Foresto

GAM, MAO e Palazzo Madama gratis per i giovani della comunità di Taize’

 

 

FONDAZIONE TORINO MUSEI PER L’INCONTRO EUROPEO

DEI GIOVANI DELLA COMUNITÀ DI TAIZÉ

 

 

 

 

Dal 7 al 10 luglio, in occasione dell’incontro europeo dei Giovani della Comunità di Taizé in svolgimento a Torino, GAM, MAO e Palazzo Madama propongono ai partecipanti all’evento l’ingresso gratuito alle collezioni e, nel caso di Palazzo Madama, anche alle mostre in corso, “Da San Pietro in Vaticano. La tavola di Ugo da Carpi per l’Altare del Volto Santo” e “Invito a Pompei”.

 

Sabato 9 luglio alle ore 22.30, il direttore di Palazzo Madama, Giovanni Carlo Federico Villa, accoglierà in Museo l’Arcivescovo di Torino, Monsignor Roberto Repole, Monsignor Adam Piotr Bab, Vescovo Ausiliare dell’Arcidiocesi metropolitana di Lublin (Polonia), e Frère Alois, Priore della comunità dei monaci di Taizé, per una visita guidata speciale alla prestigiosa Pala d’altare di Ugo da Carpi con la Veronica che dispiega il velo del Volto Santo tra gli Apostoli Pietro e Paolo – un’opera di straordinaria importanza per arte e fede, proveniente dalla Fabbrica di San Pietro in Vaticano.

 

Inoltre, sempre nella serata di sabato 9 luglio dalle ore 22.30 alle 24, i giovani della Comunità di Taizé avranno l’opportunità di ammirare la pala d’altare di Ugo da Carpi guidati dal professor Villa, che illustrerà loro non solo i particolari di un’opera di formidabile interesse tecnico e artistico, ma anche i risultati di uno studio articolato e complesso, che, grazie al lavoro di figure professionali di altissimo profilo e a scrupolose ricerche, hanno permesso di svelare la storia e la tecnica d’esecuzione dell’opera.

 

La pala d’altare per l’ostensione del Volto Santo, realizzata per la Basilica vaticana in occasione del Giubileo del 1525, ha lasciato eccezionalmente la Fabbrica di San Pietro in Vaticano – dove è abitualmente collocata – per essere esposta a Palazzo Madama, dove sarà visibile fino al 29 agosto. Nel suggestivo progetto espositivo torinese, la pala di Ugo da Carpi è significativamente collocata sotto un affresco settecentesco raffigurante l’ostensione della Sacra Sindone, in un dialogo ideale fra arte e devozione che regala ai visitatori la possibilità di ammirare le due grandi reliquie della Cristianità.