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Peperone di Carmagnola ricchezza del territorio

Celebrare il peperone di carmagnola è una tradizione lunga 75 anni e come sempre l’appuntamento è dal 30 agosto all’8 settembre tra le vie del centro storico di Carmagnola (TO) con la Fiera Nazionale del Peperone di Carmagnola.

Tante varianti dello stesso prodotto ma tutte uniche e caratteristiche di una tradizione agricola del territorio, noto per le sue caratteristiche organolettiche oltre alla polpa spessa, il sapore dolce e l’elevato contenuto di vitamina C. Un racconto di eccellenza e qualità che si può assaporare ad ogni boccone.

 

Per dare il giusto risalto al Peperone di Carmagnola sono stati ideati degli eventi ad hoc come il Peperone Day, giunto alla sua terza edizione. Una giornata speciale, quest’anno domenica 1° settembre,  per festeggiare un prodotto unico nel suo genere con diverse iniziative, dai numerosi ristoranti in Italia e all’estero che aderiscono all’iniziativa realizzando un menù a tema peperone, allo storico concorso del Peperone riservato ai produttori locali e presentato da Tinto, al secolo Nicola Prudente, conduttore radiofonico e televisivo, dove verranno premiati gli esemplari più pesanti delle quattro tipologie di peperone tra quadrato, lungo o corno di bue, trottola, tumaticot e quadrato allungato. Ma anche il Peperone Urbano una competizione orticola ideata dal Consorzio del Peperone e dal Comune di Carmagnola che premierà i primi tre classificati che si sono cimentati nella coltivazione biologica del famoso prodotto orticolo nella propria casa, sul proprio terrazzo o giardino. Verranno inoltre premiate anche le scuole primarie e dell’infanzia che hanno partecipato alla sfida.  Nella stessa giornata si svolgerà anche l‘immancabile “Festa di Re Peperone e la Bela Povronera”, grande sfilata che vedrà protagonisti, insieme ai due storici personaggi carmagnolesi, oltre 250 personaggi in maschera provenienti da diverse regioni. I ristoranti aderenti al Peperone Day, la cui lista verrà pubblicata sul sito della Fiera, riceveranno i peperoni dai produttori del Consorzio, esporranno l’adesivo dell’iniziativa in vetrina e forniranno ai loro clienti il materiale promozionale della Fiera.

 

Non mancheranno spettacolari showcooking dove diversi chef del calibro di Gianluca RenziGiuseppe Cravero e Gianpiero Vivalda verranno intervistati dal critico gastronomico Edoardo Raspelli e realizzeranno una ricetta ad hoc con le diverse varianti del Peperone di Carmagnola, dal quadrato adatto al consumo crudo o come ripieno per le preparazioni al forno al quadrato allungato adatto a tutti gli usi in cucina e ideale per la cottura al forno, ma anche il tumaticot che grazie alla sua polpa spessa è adatto alla preparazione di antipasti e alla conservazione in edizioni raffinate e sfiziose anche agrodolce, mentre la variante lungo, detto corno di bue è ideale per la peperonata e la conservazione perché grazie alla sua polpa compatta ha un’ottima tenuta della cottura. Infine il trottola, a forma di cuore con punta leggermente estroflessa o con punta troncata, è una qualità estremamente versatile che assicura alte rese in tutte le preparazioni culinarie. Gli ospiti verranno accompagnati in un viaggio alla scoperta dei segreti e le maestranze che caratterizzano la cucina Carmagnolese.

 

Avremo anche l’onore di poter assaggiare una deliziosa novità realizzata esclusivamente per quest’occasione. Per gli amanti del cioccolato, l’azienda di prodotti dolciari Mainero ha pensato a una pralina al peperone dal gusto delicato ma allo stesso tempo amaro. Tantissimi nuovi abbinamenti tutti da scoprire e assaporare.

 

Appuntamento a Carmagnola con la 75esima edizione della Fiera Nazionale del Peperone dal 30 Agosto all’8 Settembre con ingresso gratuito. Una kermesse cultural-gastronomica organizzata dalla Città di Carmagnola e prodotta da Sgp Grandi Eventi.

La studentessa del Politecnico Giulia Farinasso vince la borsa di studio “Amazon Women in Innovation”

 

19 anni e una curiosità per le materie scientifiche che coltiva da quando è bambina.

Giulia Farinasso, al primo anno di Ingegneria Informatica al Politecnico di Torino, sogna un impiego nella cybersecurity. Alla sua “azienda del futuro” chiede la possibilità di lavorare da remoto per continuare a esplorare il mondo.

Lanciato nel 2018, il progetto dedicato alle studentesse di discipline STEM ha coinvolto finora 26 giovani meritevoli, ciascuna premiata con una borsa di studio della durata di 3 anni, del valore di €6.000 all’anno.

 

Torino,  luglio 2024 – È Giulia Farinasso, studentessa del corso di Laurea in Ingegneria Informatica al Politecnico di Torino, la vincitrice della sesta edizione di “Amazon Women in Innovation”, la borsa di studio promossa e finanziata da Amazon per aiutare le giovani studentesse di discipline STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) a inserirsi nel settore dell’economia digitale, dell’innovazione e della tecnologia.

La giovane meritevole – insieme alle vincitrici degli altri sei Atenei italiani coinvolti nell’iniziativa di Amazon – usufruirà di un finanziamento di €6.000 per l’anno accademico 2023/24, con possibilità di rinnovo nei successivi due anni, assieme all’opportunità di disporre di una mentor Amazon, una manager dell’azienda con cui confrontarsi per sviluppare competenze utili per il proprio futuro percorso professionale: dalle tecniche per creare un curriculum efficace, ai consigli per affrontare un colloquio di lavoro.

Chi è la vincitrice di “Amazon Women in Innovation” per il Politecnico di Torino

Piemontese doc, Giulia Farinasso ha 19 anni e una passione che coltiva da quando è bambina: quella per lo studio delle discipline scientifiche. “Sin dalla scuola elementare, queste sono sempre state le mie materie preferite, quelle che apprendevo con maggiore facilità. Quando mi si chiedeva di studiare un paragrafo di storia, ciò che ricordavo erano principalmente i numeri”. Crescendo, per la scelta delle scuole superiori, Giulia ha visto di fronte a sé un solo percorso possibile: liceo scientifico, ramo delle scienze applicate. Per la studentessa, seguire i propri interessi è sempre stata una scelta naturale. “Al liceo eravamo sei ragazze e 20 ragazzi. Lo stesso sbilanciamento che vivo ora all’Università, dove seguo il primo anno del Corso di Laurea in Ingegneria Informatica al Politecnico di Torino. Anche qui, la percentuale maschile è molto elevata”. Finora questo non si è mai rivelato un limite per Giulia: “non mi sono mai sentita meno portata per questi studi rispetto ai miei colleghi perché ‘ragazza’. Studio quello che mi piace e ciò che mi riesce meglio, non avrei potuto fare altrimenti”.  La passione per l’informatica è pari solo a quella per il viaggio e la scoperta. Con alle spalle un intero anno trascorso in North Carolina in quarta liceo, Giulia non si vuole più fermare e alla sua “azienda del futuro”, dove si vede impiegata nell’ambito della cyber security, chiede la possibilità di lavorare da remoto, un incentivo per continuare a girare il mondo e scoprire nuove culture.

Giulia è venuta a conoscenza della borsa di studio tramite una mail del Politecnico di Torino, una possibilità a cui ha risposto che il modo di fare che più la caratterizza: “Proviamoci!”.

Alla sua generazione, e in particolar modo alle ragazze, Giulia riserva un unico consiglio: essere ricettive e cogliere ogni stimolo e opportunità offerta dal mondo esterno. Questa la spinta che l’ha portata a vincere la borsa di studio.

“Amazon Women in Innovation”: dal 2018 a oggi

Lanciata nel 2018, la borsa di studio “Amazon Women in Innovation” mira a supportare la formazione delle nuove generazioni nel mondo del digitale. Ad oggi l’iniziativa coinvolge sette Atenei italiani: assieme al Politecnico di Torino, l’Università degli Studi di Cagliari, l’Università degli Studi di Catania, il Politecnico di Milano, l’Università degli Studi di Napoli Federico II, l’Università degli Studi di Palermo e l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata. Con le premiazioni annunciate oggi, dall’anno del suo lancio, l’iniziativa ha premiato finora 26 giovani meritevoli attraverso l’erogazione di altrettante borse di studio e di un percorso di mentorship con una manager di Amazon: incontri dedicati a sviluppare le competenze del futuro.

Presentata la quarta edizione delle Nitto Atp Finals

A circa 100 giorni dall’inizio del torneo dei Maestri, è stato illustrato presso il grattacielo di Intesa Sanpaolo il Masterplan dell’edizione 2024 che si svolgerà, come sempre, sul campo centrale dell’Inalpi Arena di Torino dal 10 al 17 novembre e che prevede molte novità e implementazioni, tra cui la verosimile permanenza in Italia delle Atp Finals per un ulteriore quinquennio. Tra i grandi attesi, capaci di scatenare l’entusiasmo del pubblico italiano, Sinner, ora numero 1 al mondo, e la coppia Bolelli- Vavassori, numero 3 nel ranking mondiale. Tantissimi gli eventi in tutta la città.
Inizio col botto, con una breaking news o, per rimanere in ambito tennistico, con un ace! Siamo già arrivati in un batter di ciglia alla quarta edizione, la penultima, delle Atp Finals torinesi, ma c’è una molto verosimile buona notizia per gli appassionati di tennis del capoluogo piemontese. Come ha spiegato diffusamente, nel corso della tradizionale conferenza stampa, Angelo Binaghi, Presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel, pur con tutti gli scongiuri del caso, le Nitto Atp Finals dovrebbero rimanere in Italia per un altro lustro, dopo l’ultima edizione del 2025, segnatamente a Torino per un altro biennio, sia per motivi di riconoscenza verso una città che ha ben operato e ha contribuito all’enorme successo dell’evento a livello internazionale sia come doverosa compensazione per le prime due edizioni in parte ostacolate dall’emergenza Covid, per poi spostarsi nell’ultimo triennio a Milano.

“Oggi gioco d’anticipo – dichiara il Presidente della FITP Angelo Binaghi – e parlo subito del possibile rinnovo delle Nitto Atp Finals in Italia per il prossimo quinquennio. Sono stati mesi importanti nei quali siamo stati impegnati sul versante sportivo per seguire le gesta dei nostri ragazzi prima e delle nostre ragazze dopo, ma sono stati anche impegnativi dal punto di vista organizzativo. Abbiamo avuto – prosegue il presidente FITP – ottimi riscontri, quello più importante di cui andiamo più orgogliosi è un convinto sostegno del nostro governo che ci stimola ancora di più ad andare avanti. In questi giorni stiamo ultimando il confronto con i nostri partner e i nostri sponsor più importanti, confidiamo di avere una risposta in tempi brevi e di essere in grado nelle prossime settimane di formulare all’Atp la nostra migliore proposta. Continuiamo – conclude Angelo Binaghi – a essere molto fiduciosi e puntiamo a riuscire a tenere le Nitto Atp Finals in Italia per un ulteriore quinquennio”. Quale notizia migliore per tutti gli appassionati di tennis?!
Tornando saggiamente al presente ci aspetta ora il gran finale di una stagione maschile speciale! Speciale perché ha visto la marcia trionfale del nostro Jannik – iniziata a dire il vero a fine dello scorso anno con i successi in Oriente, la finale alle Atp Finals e la storica riconquista della Coppa Davis, dopo quella in Cile nel 1976, e proseguita con il successo a gennaio agli Australian Open – verso la cima della classifica mondiale. Dal 10 al 17 novembre, per il quarto anno consecutivo, Torino ospiterà dunque le Nitto ATP Finals, il torneo che chiude tradizionalmente la stagione del circuito maschile e che vede impegnati solamente i migliori otto giocatori del mondo e le migliori otto coppie di doppio.
Dopo il saluto del padrone di casa, il Presidente di Intesa Sanpaolo Gian Maria Gros- Pietro, che ha rimarcato l’onore per essere nuovamente host partner di questo straordinario evento sportivo internazionale (“Sosteniamo altresì il tennis perché incarna valori che condividiamo. Abbiamo annunciato di recente la partnership con Jasmine Paolini, adesso abbiamo nella nostra squadra come testimonial le due grandi J del tennis italiano: Jannik Sinner e Jasmine Paolini. Giovani atleti che esprimono determinazione, serietà e quella leggerezza che è sinonimo di agilità di pensiero”), e quello di Angelo Binaghi, Presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel, il cui intervento ha riguardato gli innegabili ed eccezionali traguardi raggiunti nell’ultimo periodo, anche e soprattutto grazie a un duro e talvolta invisibile lavoro, e la seria possibilità di avere ancora in Italia le Atp Finals nel prossimo quinquennio, la parola è passata ad Andrea Gaudenzi: “Quarto anno a Torino – ha dichiarato il Presidente dell’Atp, l’Associazione dei giocatori di tennis -, un successo immenso da ogni punto di vista: pubblico, giocatori. L’Atp è orgogliosa, e io specialmente da italiano, siamo orgogliosi di quello che ha fatto l’Italia e di quello che ha fatto Torino. E’ stato un grande lavoro di squadra e sono qui a ringraziare tutti a partire dai partner commerciali – Nitto, Banca Intesa Sanpaolo e tutti gli altri -, gli appassionati, il pubblico, e non dimentichiamo neanche voi, i media, che raccontate questa storia fantastica e che ci aiutate tantissimo. Però vorrei fare un ringraziamento speciale alla FITP, ad Angelo, perché mi ha anticipato nel suo discorso e perché io il lontano 2018 me lo ricordo e io stesso all’epoca ero un po’ scettico venendo da Londra e tutte le incertezze sia dal punto di vista operativo che dal punto di vista economico di essere all’altezza di questo evento immenso, e devo dargli atto che ha fatto una cosa fantastica: ha preso il rischio in un momento molto difficile, ed è stato bravissimo con la sua squadra a “deliverare” una cosa stupenda della quale siamo orgogliosi e di cui tutti gli stranieri che sono venuti qui – dai giocatori a tutti i membri dell’Atp – sono veramente orgogliosi. E ti volevo ringraziare Angelo (Binaghi, ndr) – ha concluso il presidente Gaudenzi – per tutto il supporto che hai dato all’Atp, ai cambiamenti di questi anni, perché credo che in comune abbiamo la voglia di fare, di cambiamento e di migliorare, sempre con integrità ma con tanta energia”.
Non sono poi mancate le voci istituzionali della politica locale, a partire dal sindaco di Torino Stefano Lo Russo (“Perché è un grande evento di sport, che vede gli otto tennisti più forti al mondo, una grande cosa per gli appassionati, ma credo che la magia delle Atp Finals a Torino sia stata quella di coniugare questa dimensione sul campo con tutto quello che girava attorno; la città vestita da tennis, le iniziative che sono andate avanti tutto l’anno, prima e dopo. Quella del 2024 è un’edizione importante, i numeri proiettati sono un’asticella che dobbiamo superare”) per finire col neo rieletto presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio (“Ringraziamo questo rapporto di fiducia che continua. La fiducia è un qualcosa che presuppone che non si sia soli e noi siamo contenti che la Federazione abbia avuto fiducia in Torino e nel Piemonte e vogliamo continuare a garantire questo rapporto di fiducia con un atteggiamento molto pragmatico che ci permette di mettere ogni volta in fila i problemi per risolverli nel migliore dei modi. Siamo qui pronti a continuare a fare la nostra parte, lo abbiamo fatto fin dall’inizio. Quando ogni anno partecipo alla conferenza stampa del presidente Binaghi, in cui racconta come sono state le Nitto Atp Finals, la cosa che mi colpisce di più è il gradimento, non soltanto dei turisti, ma quello dei campioni, dei loro staff, dei loro tecnici e del mondo del tennis, perché quello è – e l’ho imparato negli anni – il primo presupposto affinché i rapporti possano continuare”).
Il Direttore Generale della FITP Marco Martinasso ha infine illustrato dettagliatamente il Masterplan Edizione 2024, con tutte le variegate novità che lo caratterizzano, a partire da una prioritaria attenzione ai fan e alla qualità della loro live experience, il fulcro principale della presentazione del Masterplan delle Nitto Atp Finals di quest’anno (grande attenzione anche alla sostenibilità ambientale). In occasione della quarta edizione italiana delle grande kermesse di fine stagione, dove i Champions diventano Champion, i padiglioni del Fan Village saranno interessati da un sensibile ampliamento e sviluppo, nell’ottica di assicurare una piena integrazione tra le attività commerciali, quelle sportive e le offerte ristorative (grande importanza inoltre al cosiddetto cibo a Km0).


Per rendere ancor più emozionante e coinvolgente l’esperienza che Torino vuole riservare agli appassionati, e per garantir loro una migliore permanenza, la capienza totale del Fan Village salirà così del 30%, passando dai 4mila ospiti del 2023, agli oltre 5.200 del 2024. Il progetto prevede un considerevole ampliamento del padiglione dedicato ai partner e alle attività commerciali – oltre 2700 mq., + 50% rispetto al 2023 – con nuove offerte retail per i partner che da sempre sono al fianco dell’evento. Il padiglione ristorativo – oltre 3200 mq. e +30% di posti a sedere – proporrà poi un’ampia proposta enogastronomica, rinforzata da un secondo ristorante à la carte da 100 posti. Uno dei tratti distintivi di questo padiglione sarà rappresentato da un maxischermo LED di ben 60 mq. che permetterà agli appassionati di ‘immergersi’ nello spettacolo della Inalpi Arena e non perdere neanche una delle magie che ci regaleranno gli otto fuoriclasse qualificati. Gli spazi del padiglione dedicato alle attività sportive e di intrattenimento saranno altresì ridefiniti, per migliorare i flussi del pubblico e rendere, di conseguenza, più piacevole e completa la conoscenza delle discipline federali: in questa edizione 2024 saranno presenti tutti gli sport della racchetta grazie a campi di pickleball – oltre a uno centrale con tribune, ce ne saranno altri due nel padiglione dedicato all’attività ristorativa e ulteriori due outdoor – a un campo di beach tennis e a un campo da padel. In quello stesso padiglione saranno realizzati infine spazi dedicati all’attività promozionale federale e agli eSports, sempre più apprezzati e seguiti anche dagli appassionati.
Contestualmente al grande evento di tennis, a Torino di disputerà, infatti, anche la prima edizione delle Nitto ATP Finals eSeries, in cui i migliori 8 giocatori del circuito di qualificazione ‘Road To Torino’ – che da settembre vedrà impegnati gli appassionati in tornei fisici ed eventi online promossi dalla FITP, in collaborazione con la

piattaforma di gioco Tennis Clash – si ritroveranno alle Nitto ATP Finals per il gran finale e l’assegnazione del titolo di ‘ Re degli eSports 2024 ’.
Naturalmente e per la gioia dei tantissimi tifosi italiani c’è tanto azzurro nella Race to Turin, che porterà a definire i migliori otto giocatori singolaristi e le migliori otto coppie di doppio. Grazie a una prima parte di stagione magica, Jannik Sinner e la coppia Simone Bolelli / Andrea Vavassori, rispettivamente numero 1 della PIF ATP Race to Turin di singolare e numero 3 della PIF ATP Doubles Team Rankings, sono vicinissimi alla qualificazione matematica per il grande evento di Torino; per il numero 1 del mondo e re degli Australian Open sarebbe un ritorno sul campo che lo scorso novembre, sulla spinta della prima finale disputata da un italiano nel torneo, lo lanciò verso i mesi più esaltanti e prestigiosi della sua carriera e della storia del tennis italiano. Ma non finisce qui, gli appassionati di casa seguono con attenzione anche gli spostamenti in classifica di Lorenzo Musetti che, grazie all’ottimo swing sull’erba, e in modo particolare alla storica semifinale raggiunta a Wimbledon, è pienamente in corsa per realizzare un altro grande sogno. Virtualmente qualificato per le Nitto ATP Finals 2024 il re di Roland Garros e Wimbledon Carlos Alcaraz, mentre sono pienamente in corsa per un ritorno a Torino gli ex campioni Alexander Zverev, Daniil Medvedev e Stefanos Tsitsipas, oltre naturalmente al campione uscente Novak Djokovic, a caccia di una storica diciassettesima qualificazione.

PATRIZIO BRUSASCO

La Mole sbarca a Taormina per il Nations Award

Dal 19 al 21 luglio Taormina ha ospitato la 18esima edizione del Nations Award, il Premio Cinematografico delle Nazioni promosso da Michel Curatolo. Una parata di stelle che anche quest’anno ha visto tra i premiati personaggi che confermano il prestigio di questo appuntamento estivo siciliano. L’evento ha portato per la prima volta in Sicilia il due volte premio Oscar Kevin Spacey, grazie alla preziosa consulenza artistica di Marco Fallanca. L’attore, premiato lo scorso anno al Museo Nazionale del Cinema di Torino, si è esibito domenica 21 luglio in unsuggestivo monologo di Shakespeare nello scenografico del Teatro Antico “costruito dagli dei”, così come lo ha definito lo stesso Spacey, che ha poi ricevuto il Nations Award alla carriera per la sua assoluta dedizione al mestiere di attore. Il premio è andato anche, tra gli altri, ad un esponente eccellente del cinema italiano Giancarlo Giannini, che ha portato la nostra cultura fino ad Hollywood ricevendo nel 2023 una stella nella celebre Walk of Fame.

Il Nations Award anche quest’anno ha dato ampio risalto alla sostenibilità ambientale con il Thinkingreen, un vero e propriosalotto dell’economia sostenibile con un alternarsi di convegni all’NH Hotel di Taormina in cui si sono confrontati esperti del settore, rappresentanti delle istituzioni, giornalisti e personaggi dello spettacolo per promuovere lo sviluppo, tutelare l’ambiente e le generazioni che verranno.

Tra i grandi nomi architetti di fama internazionale Doriana e Massimiliano Fuksas, premiati nel corso dell’iniziativa, che hanno dialogato con esperti ed esponenti istituzionali parlando degli interventi e dei progetti che mirino a valorizzare la bellezza del nostro Paese preservando il territorio. Molto interessanteanche l’intervento del presidente del Fc Internazionale, Giuseppe Marotta, in una tavola rotonda dedicata allo sport e alla sostenibilità. In rappresentanza di Torino il direttore del Museo del Cinema Domenico De Gaetano che si è soffermato sulle qualità della città di Torino che già da un po’ di anni, da dopo le Olimpiadi del 2006, si è confermata una meta turistica molto ambita con un focus sui musei: “Torino ha un’offerta culturale di ampio respiro soprattutto di qualità molto alta e il Museo del Cinema lo scorso anno ha battuto il record di visitatori in un annocon 750.000 visitatori dal 2000, da quando esiste. Con il Museo Egizio che è il nostro grande competitor in città non c’è assolutamente competizione per il fatto che i turisti quando vengono solitamente vanno con l’intento di vedere questi musei, quindi vanno prima al Museo Egizio e poi a quello del Cinema o viceversa. Per cui, nel momento in cui il Museo Egizio ha chiuso per un mese per lavori di ristrutturazione noi non abbiamo visto un aumento delle presenze da noi, perché il turista va con l’intenzione di vedere proprio quei musei lì e tutta una serie di attrazioni. Recentemente ho fatto il giro del mondo per visitare gli altri musei del cinema e capire i loro punti di forza. Il nostro è molto particolare perché si trova all’interno della Mole antonelliana e quindi oltre ad avere delle collezioni molto ricche attira un certo tipo di pubblico. Ad esempio, mentre da noi, quando facciamo una mostra arrivano circa 400.000 persone, al museo del cinema di Parigi, la Cinématque française, arrivanoal massimo 100.000 persone, anche perché nella città più turistica al mondo l’offerta culturale è molto ampia e quindi la Cinémathèque che è un po’ più in periferia non ha così tanto appeal come lo ha invece il Museo del Cinema di Torino. Credo che una delle cose che devono fare i musei sia quella di attirare i giovani. Quando si va nei musei esteri soprattutto in estremo oriente, sarà che l’età media della popolazione è più bassa, si nota come siano stati creati a dimensione dei giovani.

E il fatto di costruire il pubblico del futuro è stata una delle nostre costanti, per cui abbiamo fatto la mostra di Tim Burton che ha avuto un successo eccezionale e poi ha attirato turisti da tutto il mondo e dall’Italia, ma soprattutto un pubblico giovane con un fenomeno piuttosto strano. Cioè erano i ragazzini dai 10 ai 13 anni che costringevano i genitori a venire a Torino per entrare in un museo, quando solitamente accade il contrario: sono i genitori ad obbligare i figli ad entrare in un museo. Adesso abbiamo aperto una saletta sui videogiochi visto che i ragazzi sono fruitori più di giochi che di cinema, un modo per attirare i giovani a Torino per far diventare il museo un luogo dove si respira cultura ma non quella classica che viene magari percepita noiosa. Torino è la città dei Savoia che sui libri di storia non vengono mai dipinti come tra i più simpatici, quindi l’idea è quella di creare uno storytelling che possa attirare un pubblico trasversale in futuro.

Ma in primo piano c’è stata anche la solidarietà. Partner dell’evento è infatti l’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) e sul palco del Teatro greco è stata rappresentata dall’attrice Ester Pantano, testimonial d’eccezione fin dall’inizio, della raccolta fondi per incentivare la ricerca contro questa grave patologia.

Nations Award-Thinkingreen gode dell’alto patrocinio del Parlamento Europeo, del Senato della Repubblica e dell’alto patrocinio e del supporto della Regione Siciliana, Assemblea Regionale Siciliana, Parco Archeologico di Naxos-Taormina e del Parco Archeologico della Valle dei Templi di Agrigento e inoltre del patrocinio del Comune di Taormina, Fondazione Taormina Arte, Città Metropolitana di Messina, Messina Tourism Bureau, Comune di Giardini Naxos, Università degli studi di Messina e degli Ordini professionali Architetti, Ingegneri e Medici di Messina.

GIULIANA PRESTIPINO

Ubriaco alla guida danneggia un muro e le auto parcheggiate

E’ finita con il ritiro della patente e il sequestro della  Golf che stava guidando la serata di un 23enne romeno, residente a Torino, denunciato dai carabinieri della Compagnia di Venaria per guida in stato di ebbrezza, dopo la  positività riscontrata dall’alcol-test. Il giovane ha danneggiato quattro auto parcheggiate in via Amati a Venaria e un muro.

Un po’ di spirito pannelliano non guasta mai, anche nel dibattito su Casa Pound

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni

Il dibattito suscitato dall’episodio di violenza di sabato scorso in via  Cellini in una festa di Casa Pound merita di essere ripreso. Mi sono documentato in primis sul circolo – pub – ristorante “Asso dei bastoni” di Casa Pound a Torino  di via Cellini (di cui non conoscevo l’esistenza) su Tripadvisor  con recensioni gastronomiche a partire dal 2015. Solo nel luglio 2024 sono apparse alcune  recensioni negative di natura politica: covo di fascisti, feccia  ecc. Il che vuol dire che il Circolo non aveva suscitato per quasi dieci anni nessuna obiezione politica da parte di nessuno e si immagina che avesse le licenze necessarie a somministrare cibo, birre ecc. Ma l’aggressione al giornalista della “Stampa” ripropone il tema non certo della gastronomia, ma della politica. Va detto per onestà  intellettuale e dovere giornalistico che Casa Pound ha emesso un comunicato stampa in cui, senza scusarsi dell’episodio di sabato scorso, invita, insieme all’on. Salis (condannata più volte per violenze) , il giornalista  aggredito a partecipare ad un dibattito, un modo un po’ ambiguo di porsi perché almeno avrebbero dovuto prendere le distanze dai militanti maneschi che sono quaranta – cinquantenni, neppure dei ragazzini esaltati. Ho letto il dibattito sui giornali relativo a casa Pound e debbo dire che la frase che mi ha colpito di più è la seguente: “E’ bene che non si mescolino indistintamente le violenze politiche neofasciste con altre violenze di cortei ed occupazioni”.
Chi ha detto questa frase non ha vissuto l’epoca in cui si parlava degli opposti estremismi, rossi e neri, e i comunisti dicevano che la violenza era solo quella nera e che persino le Br erano sedicenti ed erano composte da compagni che sbagliavano. Solo più tardi il pci si accorse dell’estremismo rosso diventato terrorismo. Condannare l’episodio di casa Pound –  fortunatamente di per sé poco rilevante ,anche se gravissimo sotto un profilo politico – implica invece  una pari condanna per le violenze gravi dei centri sociali e degli occupanti dell’ Università che pensavano di vivere un nuovo ‘68 . Due pesi e due misure sono inaccettabili. Non meritano invece  neppure un cenno le valchirie della sinistra estrema ossessionate da un estremismo anche verbale che pone in seria discussione il loro essere democratiche. Viene in mente Craxi (e’ ancora  consentito citarlo ?)   quando diceva che tutti i democratici sono antifascisti, ma che non tutti gli antifascisti sono democratici. Siamo tornati a quei punti? È  invece condivisibile la proposta di Paolo Borgna che richiede a Fdi di prendere le distanze da casa Pound come il pci fece con l’estremismo dei gruppuscoli poi degenerato nel terrorismo. Il silenzio di un loquace consigliere comunale già di “Lotta continua” appare significativo e davvero inaspettato. Lui si dice pannelliano, ma in effetti non lo è perché il tema fascismo (a partire da Via Rasella) Marco Pannella seppe affrontarlo in maniera magistrale e più che mai attuale, rifiutando l’antifascismo delle vulgate. E voglio proprio riprendere alcune idee pannelliane, ben più liberali del fragile liberalismo di sinistra di Zanone, spesso succubo dei comunisti , quasi Zanone fosse un nuovo Gobetti.
Va ribadito, ad esempio, che la Costituzione non nomina mai la parola fascismo – grande  scelta lungimirante dei costituenti antifascisti – se non nella norma transitoria. Questo è un dato di fatto da molti ignorato forse per ignoranza storica e giuridica. Forse nessuno si domanda come mai le leggi Scelba e Mancino sono state di difficile applicazione e, se vogliamo, perché non siano state applicate. In ogni caso la libertà di pensare diversamente rispetto agli ideali sanciti dalla Costituzione è garantita dalla stessa Costituzione. Le idee non sono mai dei reati in democrazia , sono reati le azioni volte a violare le leggi, a turbare la convivenza civile attraverso il ricorso alla violenza che in democrazia non può trovare la benché minima giustificazione . Questo è anche il messaggio della non violenza  di Pannella. La tutela del pluralismo è alla base della democrazia che deve sempre coniugarsi con la tolleranza. Quest’ultima deve riguardare tutte le idee, anche quelle che sembrano più intollerabili. Anzi, la vera tolleranza riguarda queste ultime. E in questo caso non si tratta solo di democrazia, ma di democrazia liberale, quella ,ad esempio che in Ungheria, sarebbe sistematicamente calpestata.
Ma la democrazia liberale oggi anche in Italia è un patrimonio ideale di pochi perché siamo preda di giacobini e tricoteuses  del nuovo millennio che mancano totalmente di quello che Omodeo chiamava  il senso della storia, e sanno solo innalzare ghigliottine mediatiche e ululati scomposti a cui Pannella seppe opporsi, malgrado il berretto frigio del partito radicale.

Nuovi indagati, identificati gli aggressori del giornalista torinese

Dopo le indagini e le perquisizioni ci sono nuovi indagati per l’aggressione del giornalista de La Stampa Andrea Joly avvenuta sabato sera in via Cellini a Torino. Oltre al 45enne e al 53enne già denunciati, ora sono indagati anche un 35enne e un 46enne, militanti del circolo di estrema destra Asso di Bastoni. Nel gruppo vi sarebbe anche l’uomo ripreso da un video, che ha afferrato  Joly per il collo e lo ha fatto cadere.

Addio al dipendente ASL amante dell’arte

Vasta commozione a Vercelli per la scomparsa di Franco Ferragatta. Dipendente Asl, di soli 54 anni era  appassionato di arte e aveva fondato l’associazione “Futur’arte”. Laureato in Economia Aziendale alla Bocconi era anche musicista amatoriale. Lascia la mamma Franca, il papà Giuseppe, il fratello Marco con la moglie Michela.