ilTorinese

“Florilegium” sotto le stelle nello storico Giardino di “Casa Lajolo”

A Piossasco, concerto di musica classica

Venerdì 26 luglio, ore 21,30

Piossasco (Torino)

Il titolo dell’evento vuole rendere omaggio al celebre primo libro del “Florilegium”, raccolta di composizioni (“suite” di danze in stile francese) realizzate nel 1695 dal compositore ed organista tedesco Georg Muffat e dedicate al Re di Passavia (Baviera). “Florilegium”, appunto. Come dire, “Antologia”, “Raccolta”di fiore in fiore, dal meglio al meglio. Così si presenta e vuole essere il concerto di musica da camera, ispirato ai gusti delle corti europee del Settecento, fatto rivivere a Piossasco nell’eclettico (dai sempre nuovi scenari) Giardino “a stanze” di “Casa Lajolo”, dimora storica di metà Settecento gestita oggi dalla “Fondazione” di “Casa Lajolo”, antica famiglia di origine astigiana che ebbe ad ereditarla a metà Ottocento. L’appuntamento è per venerdì 26 luglio, alle 21,30, con i violini barocchi di Maria Alejandra Peña Ramirez e Gabriele Cervia.


Sei gli interventi
proposti dai due musicisti, con musiche del compositore e organista tedesco Georg Philipp Telemann (1681-1767), del lucchese Ridolfo Luigi Boccherini (1743-1805) compositore e violoncellista e del violinista francese Jacques Féréol Mazas(1782-1849).

“Sarà un concerto itinerante – spiega Gabriele Cervia attraverso il giardino della dimora storica, un’occasione per ammirare quello spazio con gli occhi di un nobile cortigiano del Settecento e coglierne la varietà e bellezza. E continua Cervia: “In dialogo con il giardino, proponiamo un duo di violini storici dell’età Barocca. Insieme a Maria Alejandra, ripercorreremo pagine della musica europea di quegli anni per accompagnare il pubblico in un’atmosfera di colori, racconti e grandi insegnamenti”.

Il programma prevede dunque un viaggio suggestivo e variegato tra le musiche scritte per “duetto di violini”, dal racconto dei “viaggi di Gulliver” attraverso le pagine di Telemann, agli splendidi “divertimenti cameristici” di stile francese e piemontese di Mazas, ai “virtuosismi” italiani e spagnoli di Boccherini.

Gli strumenti utilizzati sono due copie di“strumenti barocchi”, con montature storiche e corde in budello animale, al fine di recuperare il suono e la prassi esecutiva dell’epoca.

Due brevi note sui protagonisti:

Nata a Caracas (Venezuela), Maria AlejandraPeña Ramirez  inizia gli studi musicali presso “El Sistema” delle orchestre venezuelane fondate dal Maestro José Antonio Abreu, dove poi diventa insegnante di violino.

In Italia, ottiene la laurea di “violino” presso il “Conservatorio Giuseppe Verdi” di Torino, con Enrico Groppo. Attualmente perfeziona i suoi studi presso il “Conservatorio Guido Cantelli” di Novara con Olivia Centurioninell’ambito della musica antica.

Dal 2014 ha lavorato presso il progetto “Crescere in Coro e Orchestra” presso l’“Istituto Comprensivo Leonardo Da Vinci-Frank” di Falchera a Torino, dove è stata direttrice dell’“Orchestra Florina” formata da bambini e ragazzi della primaria e secondaria di primo grado. Attualmente è docente nella scuola torinese “Intenzioni Sonore” che nasce per promuovere e diffondere l’educazione e la cultura musicale, con progetti didattici ed artistici destinati a bambini e ragazzi.

Gabriele Cervia inizia lo studio del “violino” e della “viola” al “Conservatorio Giuseppe Verdi” di Torino con Edoardo Oddone e successivamente prosegue gli studi con Enrico Groppo, diplomandosi in “violino” nel 2020. Si perfeziona con Roberto Ranfaldiall’Accademia “Lorenzo Perosi” di Biella, contemporaneamente si specializza negli studi di “musica antica” con Olivia Centurioni al Conservatorio “Guido Cantelli” di Novara.

Dal 2018 è docente di “violino” alla Scuola Civica Musicale “Carl Orff” di Piossasco (Torino) e dal 2019 è direttore artistico dell’associazione culturale “Archeia”. Collabora come violinista nell’Orchestra “Frau Musika” di Vicenza, negli ensemble “La Risonanza” di Milano, “Instrumentum Vocale” di Torino e  “Delirium Amoris” di Bologna. Con quest’ultimo ha in programma l’incisione di un album sulla musica del Settecento attorno alle figure di Arcangelo Corelli e Antonio Vivaldi.

Per info e prenotazioni: “Casa Lajolo”, via San Vito 23, Piossasco (Torino); tel. 333/3270586 o www.casalajolo.it

g.m.

Nelle foto:

–        “Casa Lajolo” in notturna

–       Maria Alejandra Peña Ramirez

–       Gabriele Cervia

Green Steel Grest, la sostenibilità dell’acciaio

La seconda edizione del progetto di RICREA ed Eduiren ha coinvolto i ragazzi dei gruppi estivi

in attività educative sull’importanza di una corretta raccolta differenziata degli imballaggi in acciaio

Torino, 22 luglio 2024 Con la partecipazione di oltre 1.500 ragazzi dei gruppi estivi, la seconda edizione dei Green Steel Grest ha riscosso un grande successo. L’iniziativa, dedicata ai più giovani, è stata ideata da RICREA, il Consorzio Nazionale senza scopo di lucro per il Recupero e il Riciclo degli Imballaggi in Acciaio che fa parte del sistema CONAI, ed Eduiren, il settore educativo del Gruppo Iren. Il progetto, come suggerisce il nome, ha un’anima completamente “green” e mira a sensibilizzare le nuove generazioni sull’importanza di una corretta raccolta differenziata e sulle caratteristiche di sostenibilità degli imballaggi in acciaio, un materiale che può essere riciclato al 100% infinite volte.

Ai ragazzi dei centri estivi che hanno aderito al progetto, RICREA ha proposto il divertente quiz a tempo “Green Steel Game”, con domande a scelta multipla, preceduto da una breve lezione dinamica online, decretando ogni settimana il gruppo vincitore di una gift card. Inoltre, tutti i Grest iscritti hanno ricevuto il gioco da tavolo “Crea la tua piiista!”, che permette di costruire circuiti su cui far correre tappi a corona in acciaio. Questi momenti ludici hanno offerto l’opportunità di imparare a conoscere le diverse tipologie di imballaggi, come barattoli, scatole, scatolette, lattine, fusti, secchielli, bombolette, tappi e chiusure, e le infinite potenzialità di questo prezioso materiale che, se correttamente riciclato, può tornare a nuova vita.

L’iniziativa è realizzata in collaborazione con Eduiren che dal 2015 promuove progetti didattici sui temi della transizione ecologica, della sostenibilità e della gestione virtuosa delle risorse, in collaborazione con le scuole, le associazioni, gli enti locali e i cittadini.

Le nuove generazioni giocano un ruolo cruciale nel promuovere una maggiore consapevolezza collettiva sull’importanza di corrette abitudini nella gestione dei rifiuti. I giovani sono una forza trainante in grado di influenzare positivamente le famiglie e i loro coetanei – afferma Domenico Rinaldini, Presidente di RICREA -. La partecipazione attiva degli oratori parrocchiali della Diocesi, dei centri estivi e di tutti i loro membri, inclusi organizzatori e animatori, mi rende particolarmente orgoglioso del successo di questa iniziativa, che si aggiunge alle altre offerte formative proposte da RICREA, come Ambarabà RICICLOclò® e Riciclick®, volte ad educare alla corretta raccolta differenziata degli imballaggi d’acciaio come mezzo per ottenerne il riciclo”.

I positivi risultati ottenuti dal progetto, dopo il successo della prima edizione pilota a Piacenza, confermano l’importanza di continuare anche durante l’estate le offerte formative destinate ai cittadini di tutte le età. Come Eduiren abbiamo voluto arricchire gli argomenti che le squadre hanno dovuto affrontare nelle gare,portando la riflessione anche oltre il ciclo dei rifiuti. Un’opportunità di giocare con la sostenibilità che in questa edizione ha interessato tutti i territori in cui siamo presenti. Insieme a Ricrea abbiamo dimostrato che la sostenibilità e la voglia di imparare divertendosi non vanno mai in vacanza” dichiara Arturo Bertoldi, Responsabile Eduiren-Gruppo Iren.

Le proposte del Pd per la nuova legislatura regionale

Insediamento XII legislatura regionale. La dichiarazione di Gianna Pentenero e Domenico Rossi.

«Quello che il centrosinistra ha proposto al Piemonte non era solo un programma elettorale ma una visione del futuro che molti cittadini e cittadine ci hanno chiesto di portare avanti. Questa visione caratterizzerà la nostra opposizione: un’opposizione seria, concreta, propositiva ma senza sconti, pronti a usare tutti gli strumenti democratici a partire dalla raccolta firme per interrompere il processo della legge sull’autonomia differenziata, che creerà solo sperequazioni. Un’opposizione antifascista, perché la vile aggressione al giornalista Andrea Joly dimostra che non bisogna mai abbassare la guardia verso i gruppi violenti che sconfessano i valori della nostra Repubblica». Lo affermano la Capigruppo regionale del Pd Gianna Pentenero e il Segretario regionale Pd Domenico Rossi in occasione della seduta di insediamento del Consiglio regionale del Piemonte.

Afferma Gianna Pentenero: «Nel leggere le relazioni della Corte dei Conti non ci si sentiamo per nulla sereni sia rispetto al lavoro fatto sia per quanto resta da fare. Infatti, la magistratura contabile ha sottolineato l’inadeguatezza dell’azione programmatoria e legislativa ed è a rischio una tenuta del sistema sanitario regionale, con lo spettro di un nuovo “commissariamento”. Un dato su tutti: la spesa impegnata nel 2022 per la sanità era del 69,32%, nel 2023 è scesa al 64% con un decremento di circa 123 milioni di euro con un eccessivo ricorso all’esternalizzazione in ogni ambito e settore. Vogliamo sapere se e quando sarà predisposto il nuovo piano socio sanitario e se questo andrà nella direzione di ricostruire una sanità pubblica immersa in mille problemi (mancanza del personale, carenze strutturali, ritardi nella pianificazione territoriale e lentezza amministrativa). Vogliamo sapere come si pensa di rapportarsi con la sanità privata che non può essere solo  luogo di interventi profittevoli. Vogliamo sapere come si pensa di difendere la 194, come si pensa di potenziare la sanità territoriale, tornando a favorire le cure domiciliari e garantendo l’accesso dei non autosufficienti alle strutture di qualità. Insomma, vogliamo sapere se la Giunta Cirio crede o no in una sanità pubblica ed universale. E vogliamo più programmazione e meno annunci».

Aggiunge Domenico Rossi: «Incredibile come il Presidente Cirio riesca a parlare come se fosse arrivato oggi per la prima volta alla guida della Regione. Ma oggi ha superato se stesso: doveva presentare le linee programmatiche del mandato e invece ha presentato la squadra accennando a qualche elemento di programma. Troppo poco. Un espediente furbo, ma che non cancella le gravi mancanze del discorso odierno. Non una parola sull’inverno demografico e sul tema della legalità e della lotta alle mafie, nonostante le inchieste degli ultimi anni e l’ultimo allarme della DIA nell’ultima relazione semestrale. Così come non è accettabile, nel 2024, liquidare la questione ambientale con il piano della qualità dell’aria senza dire nulla sull’emergenza climatica o sulla transizione ecologica. Troppe poche parole sul futuro dell’impresa e del lavoro in Piemonte senza nessuna accenno all’economia circolare. Troppe domande restano senza risposte dopo il discorso di insediamento del Presidente Cirio. Era lecito attendersi qualcosa di più dalle linee guida di un governatore appena riconfermato a meno che non si voglia vivacchiare per cinque anni a colpi di annunci e riproporre il refrain per cui “è tutta colpa di chi c’era prima”… Il Piemonte non può permetterselo. La nostra Regione ha bisogno di programmazione e visione, le grandi assenti della scorsa legislatura. Ora che il Presidente non ha più il problema della riconferma sarà in grado di fare le scelte necessarie anche a costo di scontentare qualcuno? Ci auguriamo che si passi dalla legislatura degli annunci e degli alibi a quella delle scelte orientate al bene dei piemontesi».

«Lo abbiamo detto e ripetuto in campagna elettorale-conclude Gianna Pentenero-vogliamo un Piemonte sostenibile democratico, solidale ed accogliente. Sentiamo vivi e presenti gli esempi di coloro che ci hanno ispirato: il Piemonte della Resistenza, gli uomini e le donne che hanno lavorato per i diritti di tutti, nei campi e nelle fabbriche. Un Piemonte che sappia affrontare con determinazione il cambiamento climatico riconoscendone la drammaticità, e sfruttando le opportunità di sviluppo pur presenti in questa crisi.  Grazie alla nuova legge elettorale l’assemblea regionale vede un numero maggiore di donne (la coalizione di centrosinistra ha portato in Consiglio due giovanissime come Simona Paonessa del Pd e Vittoria Nallo di Italia Viva) ed una maggiore rappresentatività delle provincie, e questo costituisce sicuramente un passo significativo in avanti per il Piemonte. Lavoreremo perché la Regione Piemonte possa tornare a essere punto di riferimento per tutti i nostri amministratori, coerentemente con i principi affermati nella Carta di Chivasso del 19 dicembre del 1943, per dare vita all’Europa dei territori, delle sue montagne passando per le colline e per la nostra pianura, dalle grandi città alle piccole comunità».

Bonus mobili e bonus casa, tutte le novità

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori

Dopo le riduzioni già previste nella manovra 2024, si profila un ulteriore taglio per il bonus mobili con la legge di Bilancio 2025. Questo cambiamento potrebbe portare alla completa eliminazione degli incentivi attualmente disponibili per l’acquisto di arredi ed elettrodomestici. Le agevolazioni, che prevedevano una detrazione del 50% collegata ai lavori di ristrutturazione, sono attualmente a rischio.

Il Governo sta valutando una riforma che potrebbe trasformare le agevolazioni automatiche in contributi su richiesta.

La riforma prevede massimali inferiori per il Bonus Ristrutturazioni e una possibile conversione delle detrazioni Irpef in contributi diretti. L’obiettivo è razionalizzare le normative, riducendo gli incentivi fiscali troppo generosi e introducendo limitazioni di spesa più rigorose per prevenire comportamenti opportunistici.

Negli ultimi anni, il bonus mobili ha subito una serie di riduzioni significative. Nel 2021, il tetto di spesa detraibile era fissato a 16.000 euro, cifra ridotta a 10.000 euro nel 2022, ulteriormente abbassata a 8.000 euro nel 2023, e infine ridotta a 5.000 euro nel 2024.

Il bonus mobili consente di detrarre il 50% delle spese per mobili e grandi elettrodomestici di alta classe energetica, fino a un massimo di 5.000 €, distribuiti in dieci rate annuali.

Questo progressivo abbassamento del tetto di spesa ha comportato una drastica riduzione delle agevolazioni fiscali per i cittadini. Infatti, l’importo massimo della detrazione ottenibile è passato da 4.000 euro nel 2023 a soli 2.500 euro nel 2024.

Per il 2025, l’agevolazione fiscale non è stata ancora rifinanziata. Senza ulteriori interventi previsti nella prossima legge di Bilancio, il bonus mobili non sarà più disponibile a partire da gennaio. La difficile situazione economica in cui si trova il Governo di Giorgia Meloni, insieme ai possibili tagli al bonus ristrutturazioni, che è il riferimento principale per il bonus mobili, lascia presagire che la riduzione delle agevolazioni sarà almeno presa in considerazione.

Un tetto di spesa più basso si traduce in minori benefici per i cittadini che intendono effettuare spese per arredi ed elettrodomestici. Il bonus mobili, nel 2021, permetteva di detrarre fino a 8.000 euro, cifra che si è ridotta progressivamente fino agli attuali 2.500 euro. Questo calo significativo delle agevolazioni riflette la volontà del Governo di contenere la spesa pubblica, ma al contempo pone un freno agli incentivi per il rinnovamento degli interni delle abitazioni.

Entro la fine del 2024, molte delle agevolazioni attualmente in vigore per le ristrutturazioni domestiche verranno abolite. Con l’inizio del 2025, anche il bonus verde cesserà di esistere. Fino al 31 dicembre 2024, il bonus verde permette una detrazione del 36% su una spesa massima di 5.000 € per unità immobiliare, dedicata al miglioramento degli spazi verdi.

La detrazione per le ristrutturazioni standard tornerà al 36%, integrando Ecobonus e Sismabonus, con una spesa massima agevolabile ridotta a 48.000 euro. Anche il Superbonus subirà modifiche significative, con la detrazione ridotta al 65% e nuove limitazioni per la compensazione dei crediti.

Per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2024, ecco un riepilogo delle agevolazioni disponibili e le loro nuove condizioni:

Superbonus: Limitato ai condomini e ai proprietari di edifici con 2-4 unità immobiliari, con una detrazione del 65%. L’aliquota del 110% sarà riservata agli interventi nei comuni colpiti da eventi sismici; Bonus eliminazione barriere architettoniche: Detrazione al 75%, con massimali e regole più stringenti già applicate dal 2024; Bonus Ristrutturazioni: La detrazione scenderà dal 50% al 36%, con un limite di spesa ridotto da 96.000 euro a 48.000 euro per unità immobiliare; Ecobonus: Aliquota ridotta al 36% e tetto di spesa fissato a 48.000 euro per unità immobiliare; Sismabonus: Detrazione al 36% con un massimale di spesa di 48.000 euro per unità immobiliare.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

Progetto Cavallerizza, il Comune va avanti

Il Consiglio comunale ha approvato una delibera, illustrata dall’assessore all’Urbanistica, Paolo Mazzoleni, con la quale vengono approvati interventi e deroghe al progetto di riqualificazione della Cavallerizza, per il recupero e la riqualificazione dell’edificio, patrimonio dell’Unesco, da parte della Fondazione Compagnia di Sanpaolo, proprietaria del complesso.

Le “Unità Minime di Intervento” interessate dal progetto costituiscono il lato orientale della Cavallerizza Reale, tra via Giuseppe Verdi e via Rossini e confinano a nord con l’Auditorium Rai e con i Giardini Reali.

Riguardano l’”Ala del Mosca”, le Pagliere e gli spazi aperti. Nel complesso sarà collocata la nuova sede di Compagnia San Paolo, ma sono previsti spazi fruibili al pubblico.

Al Solferino tra innovazione e tradizione

D’autunno e inverno non si può mancare di assaporare i bolliti assecondati da mille salsine serviti, come vuole la regola piemontese, dall’apposito carrello. E poi, a seconda delle stagioni, i tartufi, i carciofi o gli asparagi accompagneranno degnamente i piatti che sceglierete

Da decenni è il punto di riferimento della politica torinese, a metà strada com’è tra Palazzo Civico e la Regione. Ma negli ultimi tempi, complice la stagione fiorente del turismo in città, è sempre più frequente vedere ai suoi tavoli allegre comitive di stranieri che, rubicondi, degustano e decantano i piatti e i vini serviti. E’ il ristorante Solferino, nell’omonima piazza con fontana, locale di impronta tradizionale, meta di clientela affezionata.

Affezionata alla sua superba battuta di carne cruda, alla tagliata di fassone e, perchè no, anche ai piatti di pesce fresco che non mancano nel menu. Una cucina piemontese rivisitata così da proporre tra gli antipasti uno sfizioso timballo di melanzane con pomodoro e scaglie di parmigiano un tonno di coniglio tenerissimo e agrodolce e un vitello tonnato – questo sì – davvero antica maniera.

D’autunno e inverno non si può mancare di assaporare i bolliti assecondati da mille salsine serviti, come vuole la regola piemontese, dall’apposito carrello. E poi, a seconda delle stagioni, i tartufi, i carciofi gli asparagi o le sfiziose patatine fritte “a fiammifero” accompagneranno degnamente i piatti che sceglierete. Dulcis in fundo, letteralmente, la vastissima scelta di dolci, tutti fatti in casa: bunet, panna cotta, torta pere e cioccolato, pesche ripiene cioccolato-amaretto, crostate, mille altri dessert e torte per compleanno su richiesta.

Più che dignitosa la carta dei vini che spazia dalle etichette classiche di rossi piemontesi ai bianchi italiani  (bollicine comprese).

Voto: 8

Ristorante Solferino

Piazza Solferino, 3, 10121 Torino
011 535851

Sempre aperto

 

Paperita Patty

Problemi spedizione tessere dello sport, dibattito in Sala Rossa

Su richiesta dei consiglierPierlucio Firrao (Torino Bellissima) e Andrea Russi (M5S), nella seduta del 22 luglio 2024, l’assessore a Sport e Grandi Eventi Mimmo Carretta ha fornito comunicazioni sulle recenti problematiche nella spedizione delle tessere dello sport “Let’s To (ex PasSporTo), pensate per favorire l’accesso all’attività sportiva e ricreativa dei giovani tra i 14 e i 19 anni di età residenti a Torino.

Sono state inviate 44.586 lettere cartacee con dati personali incompleti – ha spiegato, esprimendo il suo “dispiacere per una vicenda che vede la macchina comunale priva di responsabilità”.

È stato un episodio “spiacevole”, “fastidioso” – ha detto l’assessore, spiegando che non c’è stato un controllo incrociato da parte di un dipendente della tipografia primo dell’invio delle missive. È stato un “errore umano, accidentale” – ha dichiarato, che “non vanifica la bontà del progetto per la promozione sportiva in città”.

La Città – ha precisato Carretta – ha pubblicato l’avviso dell’errore sulla pagina web del Comune di Torino, ha notificato al Garante della Privacy la violazione della normativa entro i termini di legge e nei prossimi giorni procederà all’invio delle tessere corrette.

Ha affermato che l’errore ha comunque avuto un “impatto contenuto”, dato che le lettere contenevano solo nome, cognome e data di nascita e che non ci sono stati danni di tipo relazionale ed economico.

Nel dibattito in Commissione, Pierlucio Firrao (Torino Bellissima) ha affermato che c’è un “rischio sensibile di furto di identità” che riguarda quasi 45 mila torinesi e di volere approfondire le procedure sul trattamento dei dati sensibili in Commissione Controllo di gestione.

Andrea Russi (M5S) ha criticato l’invio di una tessera cartacea ai giovani, ormai sempre più “digitali”, e di una lettera con link da ricopiare sul browser. Sarebbe stato meglio investire su campagne informative nelle scuole – ha affermato.

Secondo Lorenza Patriarca (PD) c’era la necessità di un cambiamento del funzionamento delle tessere delle sport: una questione che va tenuta separata dal disguido tecnico – ha detto.

Nella replica, l’assessore Mimmo Carretta ha spiegato che si è reso necessario rinnovare lo strumento perché gli utenti non conoscevano PasSporTo. Lo utilizzavano – ha precisato – soltanto 480 persone, pari all’1% della popolazione potenziale. E si è deciso di ampliare la platea – ha aggiunto – estendendo l’età per utilizzare la tessera e prevedendo l’invio cartaceo.

La Fontana dell’Aiuola Balbo e il Risorgimento

Oltre Torino. Storie, miti, leggende del torinese dimenticato.

Torino e lacqua

Le storie spesso iniziano là dove la Storia finisce.

Il fil rouge di questa serie di articoli su Torino vuole essere lacqua. Lacqua in tutte le sue accezioni e con i suoi significati altri, lacqua come elemento essenziale per la sopravvivenza del pianeta e di tutto lecosistema ma anche come simbolo di purificazione e come immagine magico-esoterica.

1. Torino e i suoi fiumi

2. La Fontana dei Dodici Mesi tra mito e storia

3. La Fontana Angelica tra bellezza e magia

4. La Fontana dellAiuola Balbo e il Risorgimento

5. La Fontana Nereide e lantichità ritrovata

6. La Fontana del Monumento al Traforo del Frejus: angeli o diavoli?

7. La Fontana Luminosa di Italia 61 in ricordo dellUnità dItalia

8. La Fontana del Parco della Tesoriera e il suo fantasma

9. La Fontana Igloo: Mario Merz interpreta lacqua

10. Il Toret  piccolo, verde simbolo di Torino

4) La Fontana dellAiuola Balbo e il Risorgimento

LAiuola Balbo viene realizzata nel 1874, occupa una superficie di circa 12.000 mq e si ispira al modello square con schema geometrico. Allinterno del giardino, si trovano, al centro, la fontana con i suoi alti zampilli dacqua che ricadono nellampia vasca e, sparse intorno ad essa, i monumenti rivolti a personalità deccezione. La prima statua ad essere qui collocata fu quella del conte Cesare Balbo, che ha dato il nome allaiuola, uomo politico, scrittore, patriota torinese, opera eseguita da Vincenzo Vela (1820-1891); sempre di Vincenzo Vela è leffigie del patriota veneziano Daniele Manin; dello scultore Leonardo Bistolfi  (1859-1933) è invece limmagine dellattore e patriota Gustavo Modena. E poi ancora altre statue dedicate a figure di rilievo: al rivoluzionario Luigi Kossuth, al generale  vercellese Eusebio Bava, allattore patriota Gustavo Modena, al diplomatico Salvatore Pes di Villamarina  e ad altri personaggi storici.È proprio la moltitudine di statue e busti la caratteristica di questo luogo, anche chiamato Giardino dei Ripari, (realizzato nel 1834) e i Remparts” erano dei terrapieni, sorti sui resti dei bastioni difensivi verso il Po, demoliti da Napoleone. La zona viene modificata nellOttocento, arricchita da palazzi signorili edificati per rispondere al crescente numero degli abitanti di Torino.

Tutta la zona del Borgo Nuovo vive giorni splendidi agli inizi del Novecento, per poi iniziare un lento declino che finirà con lo smembramento dello spazio. Alcune aree verdi vengono risparmiate, come quella tra via dei Mille e via Accademia Albertina: qui il comune decide di costruire un parco guardando al concetto di aiuola chiusa con ampie cancellate, adatto per la ricreazione dei bambini. Della realizzazione viene incaricato  Edoardo Pecco,(1823-1886), ingegnere capo della città di Torino. Egli propone  un progetto lineare, una pianta quadrata leggermente rialzata rispetto al piano della strada, con quattro ingressi protetti da cancelli massicci, un rigoglioso viale alberato e una fontana al centro del progetto.

Laiuola si colloca allinterno dei Giardini Cavour, realizzati poi nel corso del 1875; essi si ispirano ad un modello naturalistico, movimentati da collinette e percorsi tortuosi; sempre nellarea si trova la statua di Carlo di Robilant, poeticamente ombreggiata dalle chiome  dei platani, delle querce, dei faggi e dei ginko biloba. I giardini si dispongono in una posizione leggermente defilata rispetto al centro, un angolo raccolto e rilassante per i torinesi e per i turisti affaticati bisognosi di un piccolo break; anche i bambini sono i benvenuti in questo spazio, a loro è dedicato un piccolo parco giochi. Nelle sere destate una giostra di cavalli, che pare uscita da una cartolina antica e dimenticata, si apposta non lontano dagli zampilli illuminati, portando indietro nel tempo questo luogo particolare.

 

Alessia Cagnotto

In memoria dei suicidi in carcere

Breve ma intensa cerimonia, in Sala Rossa, per ricordare i suicidi verificatisi nell’ambito del sistema carcerario quest’anno, suicidi di persone detenute o appartenenti al personale di custodia.  Di queste persone (58 detenuti e 6 agenti di custodia) i consiglieri e le consigliere, con l’aula in piedi, hanno letto a turno i nomi – non i cognomi, per evidenti ragioni di privacy – e le date del decesso.

L’iniziativa, battezzata “Morire di carcere”, è stata introdotta dalla presidente Maria Grazia Grippo, la quale ha ricordato come “il tasso di suicidi nei luoghi di pena sia di 18 volte superiore a quello del mondo dei liberi”, spiegando come l’iniziativa  sia stata intesa per condividere con la cittadinanza l’estrema preoccupazione per le condizioni delle carceri italiane, per non parlare di quella dei CPR, dove sono rinchiuse persone che non hanno ricevuto sanzioni per aver commesso un reato. Grippo ha poi rievocato le parole del Capo dello Stato, il quale nel marzo scorso aveva richiamato all’indispensabilità di affrontare con urgenza la grave situazione delle carceri, per rispetto dei valori della Costituzione, di chi ci lavora e dei detenuti,

La presidente dell’Assemblea elettiva di Palazzo Civico ha poi ricordato l’impegno in questo senso della Città e dei suoi organi, Consiglio, Giunta e Ufficio della Garante per i diritti dei detenuti, una ragione di speranza di poter davvero contribuire a invertire la rotta delle vite che ancora possono essere salvate.

La Garante per i diritti dei detenuti della Città di Torino, Maria Cristina Gallo, ha ribadito come occorrano provvedimenti urgenti per tutta la comunità penitenziaria. La Garante ha ribadito la situazione di sovraffollamento e di scarsità di risorse umane dedicate a sorveglianza e assistenza. Ci sono 61.000 detenuti in Italia, ha sottolineato Gallo, con un sovraffollamento del 130%.  Quest’anno già 127 detenuti e 6 operatori si sono suicidati o sono deceduti in carcere per cause naturali, ha evidenziato la Garante, ricordando che anche il Ferrante Aporti è sovraffollato e auspicando un’ancor maggiore attenzione verso un carcere definito invivibile, dove la situazione peggiora di giorno in giorno

La vicesindaca Michela Favaro, che ha recentemente assunto la delega per i rapporti con il sistema carcerario, ha da parte sua ricordato come ogni suicidio sia un fallimento delle istituzioni. Favaro ha ribadito come anche nei penitenziari vada tutelato il rispetto della legalità, a fronte dei problemi di deficit strutturali e di pianta organica, come di assistenza sanitaria. Il carcere, che è parte integrante della comunità cittadina, deve essere un luogo di legalità, per chi vi è detenuto e per chi vi lavora, questa è una delle sfide più difficili, ha concluso la vicesindaca.

Nasce Happy Hour, la prima Sitcom Live di Torino a OFF TOPIC

Nasce Happy Hour, la prima Sitcom Live di Torino a OFF TOPIC, il nuovo format teatrale inserito nella programmazione estiva di Palco Off, a cura di Cubo Teatro.

 

Happy Hour racconta le vicende di un gruppo di improbabili amiche e amici all’ora dell’aperitivo, mentre fuori il mondo cade a pezzi: le loro vicende affascinanti, le storie romantiche, versatili, alcoliche, analcoliche, distillate, alla frutta, forti, vivaci, mentolate, piperite, raffinate, per tutti i gusti e occasioni. Salveranno il mondo con un aperitivo? Spoiler: No.

 

Happy Hour è realizzato dagli attori e le attrici, gli artisti e le artiste che in questi anni hanno partecipato al format PALCO OFF di Off Topic, tra Contrasto e Cubo, tra il serio e il faceto.

 

A partire dal 25 di Luglio, assisteremo alla Stagione 0 della sit-com, in 8 puntate divise in 4 sere. In ogni appuntamento andranno in scena due episodi, in compagnia di birra, vino, cibo, un dj, ottima musica e notizie fresche di giornata.

 

Per ogni serata è prevista una guest star, un po’ come – vi ricordate? – Brad Pitt in Friends. Solo che sarà meglio, e sarà dal vivo.

 

 

PROGRAMMA DI HAPPY HOUR nel cortile di OFF TOPIC

 

Alle ore 19:30, ad OFF TOPIC:

 

Giovedì 25 luglio – episodio 0 e 1

Mercoledì 31 luglio – episodio 2 e 3

 

A settembre (date in aggiornamento) gli episodi successivi!

 

 

OFF TOPIC APS – Hub culturale, Via Giorgio Pallavicino 35

https://offtopictorino.it/

Ideare, valorizzare, educare, diffondere e connettere: questi i principi su cui si fonda OFF TOPIC APS, l’hub culturale della città di Torino, riconosciuto dal Comune di Torino come Centro di Protagonismo Giovanile il cui direttivo è formato da Goodness Ac, Klug APS, Cerchio di Gesso. OFF TOPIC APS è l’associazione di secondo livello che attraverso una progettualità di rete, coordina il funzionamento, le attività e gli spazi di Via Pallavicino 35, rendendo OFF TOPIC hub culturale e sede di attività formative (corsi, workshop, conferenze) e co-working, residenze artistiche, musica live, teatro, proiezioni, reading e eventi off di rassegne cittadine, attività sociali e di promozione del territorio.