ilTorinese

Continuano i controlli nell’area di Parco Sempione

 Gli agenti del Commissariato Barriera Milano vigilano sulla tenuta dell’area

 

Continuano i controlli straordinari disposti dal Questore di Torino nell’area di Parco Sempione, zona nota anche a seguito delle segnalazioni giunte dai cittadini per le problematiche derivanti da occupazioni abusive, criminalità diffusa e disagi dovuti alla ricollocazione di alcuni soggetti interessati dallo sgombero dell’area dell’ex Gondrand effettuato poche settimane fa.

Durante il controllo straordinario svolto giovedì scorso dal personale della Polizia di Stato del Commissariato di P.S. Barriera Milano, con la partecipazione di personale della Polizia Municipale, venivano identificati e allontanati sei soggetti dalle aree degli ex spogliatoi dell’impianto e venivano sanate delle irregolarità strutturali messe in atto dagli occupanti, come un allaccio abusivo alla rete idrica per riempire una delle piscine,  successivamente consentendo la bonifica della zona da parte del personale SMAT.

A seguito di quel servizio l’area veniva messa in sicurezza e isolata con la chiusura dei cancelli.

Durante i controlli effettuati nella serata di martedì nell’area in questione e nelle zone limitrofe, sempre ad opera del personale del Commissariato di P.S Barriera Milano, in collaborazione con personale del Reparto Prevenzione Crimine del Piemonte e di un’unità cinofila della Polizia di Stato, era presente un solo occupante, subito allontanato dagli agenti, che hanno successivamente proceduto alla perlustrazione delle aree adiacenti, come quella dell’area verde e del cantiere di via Boccherini, dal quale venivano allontanati altri soggetti intenti a bivaccare.

E’ stata, dunque, riscontrata una situazione in linea con le previsioni volute dai provvedimenti adottati in precedenza.

L’attenzione degli agenti si è in seguito concentrata nell’area di Corso Palermo e in quella dei giardini di via Montanaro, dove un uomo è stato sanzionato amministrativamente perché trovato in possesso di una modica quantità di stupefacente.

Altre zone del quartiere, ritenute sensibili per fenomeni legati alla microcriminalità, sono state oggetto di pattugliamenti da parte delle forze di polizia.

I controlli delle forze dell’ordine, volti al costante monitoraggio dell’area e alla prevenzione delle situazioni di disagio e criminalità diffusa, continueranno nei prossimi giorni.

Nel bilancio regionale più risorse per scuola, lavoro, sanità e cultura

Con l’illustrazione dell’assessore al bilancio Andrea Tronzano, si è avviato in prima Commissione in Consiglio regionale  il percorso della variazione del bilancio di previsione 2022-24 e del bilancio consolidato 2021.

La variazione prevede più risorse in molti settori: in particolare la scuola, il lavoro, la sanità e la cultura.

3,2 milioni di euro sono destinati ad aumentare il budget per le borse di studio universitarie; 2 milioni vanno alle rette della scuola paritaria, altrettanti agli assegni di studio; 3 milioni per il miglioramento della qualità dell’aria nelle aule scolastiche.

Per quanto riguarda il lavoro, 8 milioni vengono destinati nel 2023 alle politiche per il lavoro realizzate dalle imprese, 800 mila euro per il fondo per l’acquisizione delle aziende in crisi.

7,3 milioni sono previsti per la proroga dei lavoratori precari della sanità impiegati nella cura del Covid. Anche le risorse per la cultura aumentano, di 4 milioni.

La Commissione ha anche approvato l’assestamento del bilancio del Consiglio regionale, presentato dal presidente del Consiglio. Oltre alla conferma degli investimenti per l’ammodernamento del patrimonio edilizio dell’ente, il provvedimento prevede la restituzione alla Giunta regionale di 9,9 milioni, grazie ai forti risparmi realizzati dal Consiglio.

“Da Chicco a Chicco”, il progetto di Nespresso e Banco Alimentare del Piemonte

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Per una nuova economia circolare al centro della  casa che Nespresso ha rinnovato in Italia, a Torino

 

Da sinistra:  Mario Valla B2C commercial & retail director Nespresso, Salvatore Collarino presidente Banco Alimentare Piemonte e Silvia Totaro sustainability & She manager Nespresso

In occasione dell’apertura della nuova boutique in via Roma si estende anche al Piemonte il progetto di economia circolare denominato “Da Chicco a Chicco”, vale a dire dell’iniziativa per cui dalle capsule di caffè usate da Nespresso nasce il riso che verrà donato a oltre 100 mila persone in Piemonte ogni anno.
Nespresso, pioniera e punto di riferimento del caffè di alta qualità, ancora una volta conferma il suo ruolo di attore impegnato nella creazione di valore per la società e il territorio italiano. Lo fa lanciando la nuova collaborazione con il Banco Alimentare del Piemonte, nell’ambito del progetto di Nespresso di recupero e riciclo delle capsule esauste, dal titolo “Da Chicco a Chicco”.
Si tratta di un’iniziativa fulcro e esempio tangibile di impatto positivo da parte dell’azienda sui territori e sulle persone, nella completa consapevolezza che il caffè possa contribuire positivamente nei confronti dell’ambiente e degli uomini, della comunità e del clima. Questa iniziativa rientra nel programma “Nespresso per l’Italia”, una serie di attività a supporto del patrimonio ambientale, sociale e culturale, capace di rendere speciale il nostro Paese.
L’avvio della collaborazione con Banco Alimentare del Piemonte avviene in occasione dell’inaugurazione della nuova sede di Nespresso in Italia, a Torino, sempre in via Roma, ma in una veste rinnovata.
Si tratta di un luogo capace di ispirare, coinvolgere e emozionare, all’interno di una serie di storie del caffè, momenti educativi, di degustazione e una nuova area definita “Roastery”. Qui sarà possibile per il cliente desideroso di farlo di seguire la tostatura del caffè in tempo reale. Lo spazio comprende 140 mq di area vendita e tre diversi ambienti e nasce in via Roma nella precedente boutique completamente rinnovata. Obiettivo di questa area è quello di mettere al centro la cultura del caffè nel mondo, offrendo ai clienti un’area interamente dedicata al riciclo e al recupero delle capsule realizzate in alluminio. Il progetto circolare “Da Chicco a Chicco” consente di trasformare un chicco di caffè in un chicco di riso.
Questo progetto circolare è nato nel 2011 grazie alla collaborazione con il CIAL (Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio), l’Utilitalia e CIC ( Consorzio Italiano Compostatori) e dimostra la volontà da parte della Nespresso di garantire una seconda vita alle capsule esauste, proprio attraverso il loro riciclo, permettendo ai clienti la riconsegna di queste capsule nell’apposita area recycling, presente all’interno della boutique di Nespresso, oltre che in altre isole ecologiche che sono partner di questa iniziativa in tutta Italia. Sono sei i punti di raccolta disponibili in Piemonte, 150 in Italia, in oltre 80 città.
Le capsule esauste, una volta raccolte dalle aziende di gestione del servizio di raccolta differenziata, vengono lavorate e recuperate. L’alluminio, infatti, viene destinato alle fonderie per poter avviare un processo di riciclo capace di trasformarlo in nuovi oggetti. Il caffè esausto verrà a sua volta inviato presso un impianto di compostaggio per essere trasformato in compost, che sarà poi ceduto a una risaia in provincia di Novara. Il riso prodotto tramite questo concime naturale viene poi riacquistato da Nespresso e donato a diversi Banchi alimentari, della Lombardia, del Lazio e, quest’anno, del Piemonte.
“Siamo molto orgogliosi di aver avviato questa collaborazione con Banco Alimentare del Piemonte – spiega Silvia Totaro, Sustainability & SHE Manager di Nespresso Italiana – si tratta di un ulteriore tassello del nostro impegno volto a restituire una seconda vita alle capsule esauste, attraverso il progetto “Da Chicco a Chicco”.
Le capsule esauste diventano una preziosa risorsa per l’ambiente e la società, un obiettivo che, nel corso degli anni, stiamo perseguendo e vogliamo sempre più attuare, permettendo al progetto di crescere sempre di più, costituendo un importante valore aggiunto per il Paese”.
Entrare a far parte del progetto “Da Chicco a Chicco” – afferma Salvatore Collarino, presidente del Banco Alimentare del Piemonte – ha per noi un profondo valore aggiunto sotto molti punti di vista. Ci permette di donare un prodotto estremamente prezioso, come il riso, che non è scontato per noi recuperare dalla filiera produttiva. È un elemento inclusivo della tradizione culinaria e abbraccia tante culture diverse, a partire da quella piemontese, per la quale le risaie costituiscono un bene primario, prezioso, sia dal punto di vista economico, sia ambientale. Questo progetto permetterà di supportare 563 strutture caritative con 100 mila piatti di riso del territorio.
La collaborazione tra Nespresso e Banco Alimentare ha permesso di donare 4 mila quintali di riso, che risultano equivalenti a oltre 4 milioni di piatti che, grazie al coinvolgimento del Banco Alimentare del Piemonte, rappresenteranno un valido supporto nei confronti di 2 mila strutture caritative e più di 400 mila persone ogni anno.
Il Banco Alimentare è stato, tra l’altro, impegnato in un anno come il 2021, particolarmente impegnativo per le pesanti conseguenze sociali e economiche generate dall’emergenza sanitaria conseguente questa pandemia. Attualmente il Banco Alimentare, anche grazie a questa preziosa collaborazione con la Nespresso Italia, si pone l’obiettivo di migliorare la capacità di relazione tra i soggetti e i volontari attivi nel settore degli approvvigionamenti, industria e GDO, individuando canali di approvvigionamento e partnership anche nei settori del profit, del pubblico e del terzo settore.

Mara Martellotta

Strage di motociclisti, muore un altro centauro sulle strade del Torinese

Ennesima vittima degli incidenti stradali che hanno corso coinvolte motociclette sulle strade del Torinese e del Piemonte nelle ultime settimane. È morto un uomo di 60 anni a Carmagnola. La moto che guidava si è scontrata frontalmente con un’auto sulla provinciale 393 in direzione Villastellone. La vettura si trovava nel senso opposto di marcia rispetto alla moto e stava  per svoltare a sinistra. Il motociclista è deceduto sul posto.

‘Marazzato’ presenta in anteprima il nuovo showroom di Stroppiana

Dedicato ai mezzi storici, accoglierà la stampa in visita lunedì 26 Settembre 2022.

Una mattina in compagnia dei grandi mezzi del passato. Quelli che hanno fatto la Storia del trasporto merci e persone su gomma. In prevalenza autocarri, seguiti a ruota da alcune fra le più rappresentative due e quattro ruote del Novecento.

Tutti perfettamente restaurati, per un totale di oltre 300 straordinari pezzi raccolti e restituiti a nuova vita dalla passione ardente di Carlo Marazzato, industriale ambientale e collezionista scomparso prematuramente lo scorso marzo: proprio nell’anno in cui l’azienda fondata dal padre Lucillo, in memoria del quale la meravigliosa line-up di veicoli è dedicata, ha compiuto i propri primi settant’anni.

Attraversando sull’onda di uno sviluppo crescente ben tre generazioni di imprenditori che portano il medesimo cognome, e attualmente affidata alla guida altrettanto sapiente dei Fratelli Alberto, Luca e Davide. Esemplari rari, ricchi di colori vivi e altrettanto fascino, per l’occasione riallestiti all’interno dello showroom privato della Famiglia Marazzato di Stroppiana: teatro di importanti lavori che l’hanno reso la casa più accogliente, raffinata ed elegante insieme per raccontare oltre un secolo di motori classici.

E che, soprattutto, verrà aperto in anteprima alla stampa generalista del territorio e a quella specializzata lunedì 26 Settembre 2022 a partire dalle ore 9.45, cornice di una conferenza stampa dedicata al tema, e altresì alla presentazione del libro ‘Dal Trasporto all’Ambiente: il senso è nel viaggio’ scritto dal giornalista radiotelevisivo, saggista e collezionista anch’egli di camion e autobus storici Maurizio Scandurra.

Introducono i Fratelli Marazzato, seguiti poi dalle figure apicali del Gruppo per rendere nota ai media l’avvento della costituenda ‘Fondazione Carlo Marazzato’, atto d’amore incondizionato al ricordo dell’eclettico papà Carlo. Dopo di loro, sarà la volta di Massimo Condolo, fra i più autorevoli e rappresentativi giornalisti del settore del motorismo storico, nonché stimato autore di molti fra i volumi di maggior diffusione e successo sul medesimo argomento.

Conclude Maurizio Scandurra, per una breve sintesi sui contenuti e gli aneddoti più significativi dell’opera editoriale che ha firmato per l’anniversario della fondazione del ‘Gruppo Marazzato’.

Massimo Condolo prenderà per mano poi gli appassionati, i collezionisti e gli uomini dei media intervenuti per una visita guidata alla collezione, coinvolgendoli in un avvincente percorso a ritroso nel tempo sulla scia degli elementi narrativi più curiosi legati ai mezzi esposti.

Onorati di proseguire con altrettanto entusiasmo e impegno sulla strada della cultura d’impresa intrapresa da nostro padre Carlo con l’aiuto prezioso e costante di Mara, nostra madre”, dichiarano i Fratelli Alberto, Luca e Davide Marazzato. “Consapevoli che la collezione aziendale costituisce uno dei punti di forza e di partenza per sottolineare come, tanto nella vita quanto nel lavoro, la cultura delle radici sia la sola capace di fare la differenza in segno di continuità tra passato, presente e futuro”, chiosano i tre manager.

Trasporto pubblico, venerdì 16 sciopero di 8 ore

Venerdì 16 settembre 2022 è previsto uno sciopero nazionale della durata di 8 ore del settore trasporto pubblico locale – per la tutela e sicurezza del personale front-line – cui  aderiscono le Organizzazioni territoriali di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisal, Ugl-Autoferro.

LO SCIOPERO SI SVOLGERÀ CON LE SEGUENTI MODALITÀ:

  • Servizio EXTRAURBANO BUS e Servizio FERROVIARIO sfmA – Venaria-Aeroporto-Ceres: dalle ore 17.30 a fine servizio. 
    N.B. Dalle ore 16.00 a fine servizio potrebbero non essere garantite le corse della linea bus SF2 tra Venaria e Torino e viceversa.
  • Servizio Ferroviario sfm1 – Rivarolo–Chieri: dalle ore 17.30 a fine servizio con il rispetto della fascia di garanzia dalle ore 18.00 alle ore 21.00
  • Servizio URBANO-SUBURBANO, METROPOLITANA, ASSISTENTI ALLA CLIENTELA: dalle ore 16.00 a fine servizio
  • Personale addetto ai CENTRI DI SERVIZI AL CLIENTE: dalle ore 15.00 a fine servizio

Sarà assicurato il completamento delle corse in partenza entro l’orario di inizio dello sciopero.

La pandemia fiscale è alle porte

A cura di lineaitaliapiemonte.it

Stanno per giungere ai contribuenti 5 milioni di cartelle esattoriali.

Ma cosa ci sarà da aspettarsi considerato il caro bolletta che andrà a colpire pesantemente la popolazione? E’ alle porte una pandemia fiscale che rischia di essere gestita male come quella sanitaria.

Continua a leggere:

https://www.lineaitaliapiemonte.it/2022/09/14/leggi-notizia/argomenti/lineaitaliapiemonteit/articolo/la-pandemia-fiscale-e-alle-porte-di-lorenza-morello.html

Juventus-Benfica 1-2. È notte fonda!

Seconda giornata girone Champions League

Milik(J)
J.Mario, Neres(B)

Juve sempre più giù ed è crisi nera.
Seconda sconfitta consecutiva in Champions League,questa volta in casa,avversario un non irresistibile Benfica che ha dimostrato sul campo più di quanto era accreditato alla vigilia.
Bianconeri senz’anima,senza gioco e soprattutto senza grinta:quella mentalità vincente di non arrendersi mai è svanita e lo stesso mister Allegri è in confusione tecnico tattica totale.Una Juve che senza i big Pogba,Di Maria,Chiesa,Vlahovic inesistente si eleva a squadra di rango normale battibile senza grandi difficoltà
Questo crollo casalingo complica di molto la possibilità di superare il girone di Champions League: il Benfica vince 2-1 meritatamente.Al vantaggio iniziale di Milik rispondono il rigore dell’ex Inter Joao Mario e Neres. I bianconeri di Allegri restano bloccati a 0 punti ed incassano i fischi dello stadio, mentre il Benfica di Schmidt centra la dodicesima vittoria consecutiva e rame  in vetta a 6 punti con il Paris Saint Germain.

Enzo Grassano

Cambio al vertice del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza

Il Colonnello t.ST Alessandro Langella è il nuovo Comandante del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza Torino. L’Ufficiale superiore subentra al parigrado Enea Zanetti che, dopo tre anni alla guida del Reparto, è stato destinato ad altro prestigioso incarico presso la Scuola di polizia economico – finanziaria delle Fiamme Gialle.  

La cerimonia di passaggio di consegna si è svolta ieri mattina, presso la sede del Reparto di via Giordano Bruno, alla presenza del Comandante Provinciale Torino, Gen. B. Luigi Vinciguerra.

Per il Colonnello t.ST Zanetti, quello vissuto alla guida del Nucleo di polizia economico-finanziaria è stato un periodo molto intenso, caratterizzato da un’attività operativa ad ampio raggio, che ha abbracciato contesti di polizia tributaria e di polizia giudiziaria di elevato spessore in tutti i settori di servizio demandati alla Guardia di Finanza.

La guida del Reparto passa ora al Col. t.ST Alessandro Langella, romano, di 47 anni. L’Ufficiale, laureato in Giurisprudenza, Scienze politiche e Scienze della sicurezza economico finanziaria, nella sua carriera ha rivestito diversi incarichi di comando a Roma e Napoli, maturando un’esperienza pluriennale presso il Nucleo speciale di polizia valutaria e, da ultimo, quale Capo Ufficio Legislazione presso il Comando Generale del Corpo. È titolato del Corso superiore di polizia tributaria.

Nel corso della cerimonia, il Generale Vinciguerra ha espresso al nuovo Comandante i migliori auspici per l’importante incarico assunto ed ha inteso partecipare al predecessore un sentito plauso per il lavoro svolto ed i significativi risultati ottenuti durante il suo mandato.

“J’Accuse”: dalla Maison Zola l’urlo cosmico per la difesa della libertà e dei diritti dell’uomo

Nel 1878 Émile Zola scrive a Flaubert che, grazie ai proventi derivanti dal successo letterario dell’“Assommoir” “ho comprato una casa, una “cabane a lapins”, tra Poissy e Triel, in un luogo carino al bordo della Senna. 9000 franchi, vi dico il prezzo perché voi non ne abbiate troppo rispetto. La letteratura ha pagato questo modesto asilo campestre”. Lo scrittore era alla ricerca di un posto tranquillo nel quale rifugiarsi e proseguire il ciclo dei “Rougon – Maquart”.

Proprio a Medan vedono, infatti, la luce molti romanzi che rappresentano la massima espressione del naturalismo francese, e ciascuno di questi suoi figli cartacei contribuisce alla costruzione, all’ampliamento, alla ristrutturazione e all’abbellimento del rifugio dello scrittore. In questo “locus amoenus” Zola crea quei personaggi immortali che diventano la personificazione di vizi, difetti e tare che, attraverso l’ereditarietà, si trasmettono alle generazioni successive, influenzandone l’esistenza e condannandoli spesso alla rovina. “Voglio spiegare come una famiglia, un piccolo gruppo d’esseri, si comporti in una società, sviluppandosi, per dare vita a dieci, a venti individui, che appaiono, al primo colpo d’occhio, profondamente dissimili, ma che l’analisi dimostra profondamente legati gli uni agli altri. L’ereditarietà ha le sue leggi, come la gravità” scrive Zola nell’introduzione della “Fortuna dei Rougon”, dando il via a una ricerca e a un’analisi che regaleranno alla letteratura le figure immortali dei “vinti” Gervaise, Lantier e Coupeau, Etienne e Catherine, Nanà, ma anche a Denise, un luminoso esempio di forza, tenacia e riscatto nel “Paradiso delle Signore”.
Dopo la morte dello scrittore, avvenuta nel 1902, nel sonno, a causa delle esalazioni di un camino, la vedova Alexandrine vende, nel 1903, una parte dei mobili della casa di Medan e tre ettari di terreno e, successivamente, nel 1905, decide di donare la casa all’Assistenza Pubblica, esprimendo il desiderio che la dimora dello scrittore sia conservata, per quanto possibile, nel suo stato originario. Soltanto nel 1985, però, la Maison Zola, destinata prima a ospitare un asilo per bambini convalescenti e, successivamente, una scuola di formazione per infermieri, diventa finalmente un museo e viene aperta al pubblico per essere, tuttavia, poi richiusa nel 2011 e sottoposta a 10 anni di restauri e trasformazioni finalizzate a restituirle l’aspetto e il fascino dei tempi dello scrittore.
Una parte della proprietà ospita, oggi, l’esposizione permanente dedicata all’ “Affaire Dreyfus”, un percorso che, attraverso oggetti, testimonianze, documenti, narra quei fatti, ma soprattutto invita il visitatore a interrogarsi su temi che continuano ad essere di grande attualità perché le ingiustizie che colpirono il capitano Dreyfus si ripresentano anche nella nostra società attraverso l’intolleranza per lo straniero e il diverso, attraverso la chiusura di confini, attraverso la costruzione di muri, attraverso la presunzione di possedere una cultura, un credo superiori a quelli degli altri.
“Mon devoir est de parler, je ne veux pas être complice” scrive Émile Zola nella lettera aperta al Presidente della Repubblica francese François-Felix Faure, pubblicata il 13 gennaio 1898 sul giornale “L’Aurore” di Parigi, una delle denunce più forti e significative della storia del giornalismo, meglio conosciuta con il suo incipit “J’Accuse”, un grido di ribellione e di protesta contro il comportamento dell’esercito francese, reo di un complotto antisemita ai danni di Alfred Dreyfus, accusato di alto tradimento e spionaggio a favore della Germania e condannato ai lavori forzati nell’isola del Diavolo.
Il manifesto dello scrittore francese è l’incarnazione di una difesa chiara e netta di quei valori di cui la Rivoluzione francese si era fatta portatrice, violati dal complotto contro un innocente: la libertà, l’uguaglianza, la fraternità, parole coraggiose che Zola paga con una condanna giudiziaria che lo costringe, per evitare il carcere, a rifugiarsi in Inghilterra, dove, tuttavia, continua a battersi per provare l’innocenza del capitano ebreo e svelare il complotto fino a ottenere che Dreyfus sia scagionato.
Appare, quindi, densa di significati profondi la decisione che proprio una parte della Maison d’ Émile Zola ospiti la sede del Musée Dreyfus, rafforzando così un legame tra due figure i cui destini furono intrecciati dalla storia e dalla vita, ma che non si incontrarono mai.
Nel suo intervento all’inaugurazione dell’esposizione il Presidente Macron ha affermato “Consacrer un musée à la vie d’Alfred Dreyfus, c’est réparer une injustice. Le faire dans la maison de Zola, qui prit tous les risques pour l’innocenter, c’est dire que la République ne tient que par les combats de femmes et d’hommes. Jamais un acquis, toujours à reconquérir”.
E “J’Accuse” continua a essere il manifesto di tutti coloro che, nelle diverse parti del mondo, sono impegnati nella lotta per abbattere le barriere, per realizzare una nuova rivoluzione in difesa della libertà, dell’uguaglianza, della fraternità e della laicità.
“J’Accuse” continua a essere l’urlo che si leva dalla Francia contro le ingiustizie, la creazione di nuovi ghetti, il rifiuto della diversità, un grido che attraversa la storia, le generazioni e i confini, dando il via alla battaglia universale di chi non si arrende e non smette di credere nella possibilità del cambiamento.

Barbara Castellaro

Per visitare la Maison Zola – Musée Dreyfus: