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Covid, la situazione a Torino e in Piemonte

FOCUS SETTIMANALE SULLA SITUAZIONE EPIDEMIOLOGICA E VACCINALE

Il valore del Piemonte, con un’incidenza di 192.2 casi ogni 100.000 abitanti (diagnosi settimana 29 agosto – 4 settembre) a fronte del valore nazionale di 219.4si conferma tra i più bassi in Italia.

L’occupazione dei posti letto ordinari alla data del 5 settembre si attesta al 4,1(il valore nazionale è 7,1%) e quella delle terapie intensive all’1,3% (il valore nazionale è 1,9%), mentre la positività dei tamponi è al 5,2%.

CONFERMATA LA DOMINANZA DI OMICRON 5

Dai dati diffusi da Arpa, gli esiti delle analisi di sequenziamento delle acque reflue su campioni prelevati il 29 agosto nei depuratori di Castiglione Torinese, Alessandria, Cuneo e Novara evidenziano la dominanza di Omicron5 e la presenza di mutazioni appartenenti ad alcune sue sottovarianti.

Per quanto riguarda la sottovariante Omicron4 si continuano a rilevare alcune mutazioni specifiche, che non si osservano per le sottovarianti Omicron BA.2.12.1, BA.2.75 (Clade 22D) e BA.3.

VACCINAZIONI

Il Piemonte continua ad essere in testa per la somministrazione delle quarte dosi (fonte: Covid-19 vaccini open data / lab24 il sole24ore) con oltre 410.000 dosi somministrate alle platee autorizzate a livello nazionale che hanno già maturato i tempi necessari per la quarta dose (immunocompromessi, over80, ospiti Rsa, fragili over60 con specifiche patologie, over60 e fragili over12).

Nelle farmacie dal 26 aprile sono state somministrate circa 16.700 quarte dosi e le prenotazioni sono quasi 1.600.

FOCUS CONTAGI NELLE PROVINCE

In Piemonte nel periodo dal 29 agosto al 4 settembre i casi medi giornalieri dei contagi sono stati 1.173. Suddivisi per province: Alessandria 112, Asti 54, Biella 38, Cuneo 173, Novara 99, Vercelli 34, VCO 30, Torino città 207, Torino area metropolitana 393.

In totale, su base regionale, i casi degli ultimi 7 giorni sono stati 8.214 (-823-9.1% rispetto alla settimana precedente). Questa la suddivisione per province: Alessandria 782 (-195), Asti 381 (-19), Biella 265 (-81), Cuneo 1.213 (-24), Novara 695 (-4), Vercelli 240 (-74), VCO 211 (-33), Torino città 1.448 (-52), Torino area metropolitana 2.753 (-245).

INCIDENZA DEL CONTAGIO NEGLI ADULTI

Nella settimana dal 29 agosto al 4 settembre l’incidenza regionale (ovvero l’incremento settimanale di nuovi casi di Covid per 100.000 abitanti) è stata 192.2, in diminuzione (17,4%) rispetto ai 211.5 della settimana precedente.

Nella fascia di età 19-24 anni l’incidenza è 127.2 (-28,3%).

Nella fascia 25-44 anni è 201.3 (-11,9%).

Tra i 45 ed i 59 anni si attesta a 228.5 (-5,1%).

Nella fascia 60-69 anni è 215.2 (-9,1%).

Tra i 70-79 anni è 232.3 (-7,3%).

Nella fascia over80 l’incidenza risulta 179.2 (-5%).

INCIDENZA DEL CONTAGIO NELLE FASCE DI ETÀ SCOLASTICHE

In età scolastica, nel periodo dal 29 agosto al 4 settembre, l’incidenza rispetto alla settimana precedente è in aumento nelle fasce da 0 a 10 anni e in diminuzione in quelle tra 11 e 18 anni.

Nel dettaglio: nella fascia di età 0-2 anni l’incidenza è 134.5 (+1,8%), nella fascia 3-5 anni si registra un’incidenza di 105.5 (+18.8%), nella fascia tra i 6 ed 10 anni l’incidenza è 111.1 (+4,7%), nella fascia 11-13 anni l’incidenza è 105.5 (-29,3%), nella fascia tra i 14 ed i 18 anni l’incidenza è 90.1 (-24,5%).

Torino e i suoi musei. Il Museo del Cinema

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Con questa serie di articoli vorrei prendere in esame alcuni musei torinesi, approfondirne le caratteristiche e “viverne” i contenuti attraverso le testimonianze culturali di cui essi stessi sono portatori. Quello che vorrei proporre sono delle passeggiate museali attraverso le sale dei “luoghi delle Muse”, dove l’arte e la storia si raccontano al pubblico attraverso un rapporto diretto con il visitatore, il quale può a sua volta stare al gioco e perdersi in un’atmosfera di conoscenza e di piacere.

1 Museo Egizio
2 Palazzo Reale-Galleria Sabauda
3 Palazzo Madama
4 Storia di Torino-Museo Antichità
5 Museo del Cinema (Mole Antonelliana)
6 GAM
7 Castello di Rivoli
8 MAO
9 Museo Lomboso- antropologia criminale
10 Museo della Juventus

5 Museo del cinema

E con un’altra scusa sono di nuovo a fare due passi in centro a Torino, questa volta per visitare il Museo Nazionale del Cinema, uno tra i più importanti e peculiari del mondo, grazie alla ricchezza del patrimonio, alla molteplicità delle attività scientifiche e divulgative e, infine, per il particolarissimo allestimento espositivo.  Per raggiungere il Museo allungo leggermente la strada e passo davanti al mio Liceo, il Gioberti, subito respiro l’ansia delle interrogazioni, mi ricordo dei compiti a casa che qualche volta si copiavano sulle panchine lì dietro e penso a quegli anni così essenziali che lì per lì si vivono sperando che passino in fretta. Il problema è che in effetti succede per davvero.
Come spesso accade i ricordi restano e il mondo nel suo piccolo cambia, i gradoni di fronte alla scuola non ci sono più e i bar “abituali” hanno cambiato gestione, inutile indugiare in luoghi che, giustamente, ora appartengono ad altri “giobertini”, a loro volta intenti a sopravvivere allo stress delle superiori, a loro volta intenti a mistificare la vita degli universitari che incrociano al bar (Palazzo Nuovo è accanto al Liceo).

Faccio davvero poca strada, perché la Mole Antonelliana, simbolo per eccellenza di Torino, è proprio lì dietro. Intanto che mi avvicino tengo lo sguardo rivolto verso in su, divertendomi a scrutare la punta sottile di quella che inizialmente doveva essere una sinagoga. L’edificio, realizzato da Alessandro Antonelli, è alto 167,5 metri e tra gli anni 1889 e il 1908 fu la costruzione in muratura più alta del mondo. A partire dagli anni 2000 la Mole è sede del Museo Nazionale del Cinema.  Era davvero tanto tempo che non avevo occasione di visitare uno dei musei che preferisco. L’ho sempre considerato un luogo “sui generis”, dove si respira un’aria incantata, come se si stesse visitando un altro mondo, quale del resto è quello del cinema. Entrando infatti mi ricordo subito del perché ho scelto di frequentare la triennale di Scenografia Cinematografica presso l’Accademia Albertina di Torino, dove ho potuto studiare ed approfondire da vicino almeno un po’ di quel meraviglioso meccanismo che si nasconde dietro la realizzazione delle pellicole filmiche. La particolare modalità espositiva invita all’interazione e consente un’esperienza immersiva a 360° sia ai più piccoli, sia ai grandi che ogni tanto si consentono di tornare bambini – come spesso faccio io-.

Il percorso museale si sviluppa su più livelli con un andamento a spirale. In questo modo viene esaltata la spettacolarità delle varie esposizioni che ripercorrono la storia del cinema dalle origini ai giorni nostri. Inizio a fluttuare per le aree espositive, partendo dal piano dedicato all’Archeologia del Cinema, dove, senza troppa vergogna, gioco a toccare tutti quegli strani oggetti a disposizione, si tratta di antichi dispositivi che hanno segnato alcune tappe fondamentali della storia della cinematografia. Continuo a girovagare alla ricerca di qualcos’altro con cui giochicchiare e arrivo all’Aula del Tempio, cuore pulsante dell’intero corpo museale, da cui ho una visuale completa sulle varie aree espositive dedicate ai diversi generi cinematografi e soprattutto, sulla zona dedicata al capolavoro italiano del cinema muto: “Cabiria”. Sempre da questo punto si accede alla Rampa, che porta verso la cupola e ospita le mostre temporanee. Non c’è nulla da toccare ma mi diverto a visionare da vicino un modello realizzato in scale reale di “Alien”, creatura iconica e fantascientifica, nata dalla brillante mente di Hans Rudolf Giger (1940-2014), pittore, designer, scultore e artista nel campo degli effetti speciali cinematografici, e resa celebre grazie dai registi Ridley Scott e James Cameron. Da fan sfegatata dell’illustratore svizzero non posso che apprezzare la realizzazione plastica dello xenomorfo “con acido per sangue”. Oltre alla fantascienza una grande area è dedicata allo “spaghetti western”: un lungo “saloon” costituito da tavoli, bancone e bottiglie rotte, mostra ai visitatori il momento appena successivo ad una rissa terminata con un tipico duello tra pistoleri, tutto questo mentre dagli schermi soprastanti un giovane Clinton Eastwood ci ricorda minaccioso che è meglio non offendere il suo mulo.

Da qui arrivo alla Rampa, una passerella che volutamente si srotola come una pellicola cinematografica e porta fin su verso la cupola. Attraverso la particolarissima zona detta Macchina del Cinema, dedicata alle diverse componenti e fasi dell’industria filmica, quali gli studi di produzione, le regia, la sceneggiatura, gli attori, lo star system, i costumi di scena, la scenografia, gli story-board ecc. In questo luogo è per me impossibile non rivivere i primi anni all’Albertina e subito penso ai disegni e ai progetti iniziati in tarda mattinata e terminati in tarda nottata, dopo una lunga pausa creativo-riflessiva al bar o in cortile con i compagni di corso. Due mondi irreali e a se stanti, quello del cinema e quello dell’Accademia, ma che, avendone l’occasione, meritano di essere vissuti, anche solo per un po’.

Salgo ancora verso la Galleria dei Manifesti e qui mi prendo tutto il tempo necessario per guardarli uno per uno. Le locandine sono disposte in ordine cronologico e ripercorrono la storia del cinema e degli autori più importanti, da tutto ciò si evince l’evoluzione del gusto figurativo, della grafica e della cartellonistica pubblicitaria. Solo per portarvi un esempio, di fronte al manifesto di un classico degli anni Ottanta e Novanta, “E.T l’extra-terrestre”, film di fantascienza del 1982, diretto da Steven Spielberg, spero che nessuno mi abbia sentito canticchiare la colonna sonora che immediatamente mi è saltata alla mente, accompagnata dall’iconica scena dei ragazzini in bicicletta che prendono il volo verso una luna gigante. Ammetto che anche adesso mi stanno venendo gli occhi lucidi, ripensando a quella che è una tra le pellicole di Spielberg più personali, incentrata sulle emozioni umane, come possono essere anche “Il colore viola” e “Schindler’s List”. Una favola senza tempo che fa sognare da bambini e che è obbligatorio rivedere da adulti per reimparare a non avere paura della diversità e ricordarsi il valore eterno dell’amicizia.

Arrivo alla fine del mio percorso, trasognata e restia a ridiscendere tra i comuni mortali, per lo più seriosi e arresisi ad un’esistenza priva di fantasia e voglia di giocare. “Metto il muso”, come si addice ad una bambina che non ha molta voglia di tornare a casa a fare i compiti, eppure infine esco dal Museo e mi avvio verso la macchina. Per rallegrarmi, inizio a pensare a quale film potrei guardarmi dopocena.

Alessia Cagnotto

A Palazzo Lascaris i Piemontesi nel mondo

L’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale e l’assessore regionale alla Famiglia hanno incontrato in Sala Viglione alcune delegazioni di associazioni di Piemontesi nel mondo.
La delegazione della Federazione delle associazioni piemontesi d’Argentina (Fapa), composta da una trentina di associati, era guidata dal presidente Edelvio Sandrone. All’incontro hanno partecipato una delegazione dell’Associazione piemontesi nel mondo e amici del Piemonte della Cina, con il presidente Adriano Zublena e la vicepresidente della Associazione piemontesi del Messico, Anna Coggiola.
Il gruppo della Fapa è presente nella nostra regione dal 3 settembre per visitare diverse località del territorio piemontese. Nella delegazione è presente il sindaco di La Puerta (Cordoba) anche allo scopo di recarsi al Comune di Porte (To) con il quale è in programma un gemellaggio.
Sandrone ha ricordato il presidente storico della Fapa, Michele Colombino, che da sempre ha promosso i gemellaggi con i comuni piemontesi. Colombino è stato insignito nel 2020 del Sigillo della Regione Piemonte.
Sono intervenuti anche il presidente Zublena e la vicepresidente Coggiola, per ricordare l’importanza della collaborazione con il Consiglio regionale e la Regione Piemonte che sono da sempre un riferimento molto importante per i piemontesi e le loro associazioni sparse per il mondo.

Nuovo corso per il servizio monopattini in sharing a Torino. Massimo 4 operatori e lotta alla malasosta

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La Giunta Comunale, su proposta dell’assessora alla Mobilità, ha approvato una delibera che stabilisce ulteriori indirizzi per l’esercizio del servizio di micromobilità con monopattini elettrici condivisi.

Innanzitutto diminuirà il numero degli operatori, quattro al massimo, che potranno dispiegare sul territorio cittadino una flotta tra i 250 e i 750 mezzi per un totale complessivo che non potrà superare i 3mila monopattini. Dai risultati della sperimentazione partita nel 2019 è emerso come questo numero sia sufficiente a garantire un servizio adeguato senza generare intralcio agli altri utenti dello spazio pubblico.

Con l’obiettivo di porre un freno alla malasosta e al loro abbandono su marciapiedi e in zone non consone – confermato il divieto di parcheggio nelle piazze auliche, tra le quali piazza Castello e San Carlo – è previsto inoltre che il sistema di gestione dei monopattini in sharing debba consentirne lo sblocco a inizio noleggio e il rilascio al termine dell’utilizzo solo se si trovano all’interno delle aree in cui è consentita la sosta. Nei casi di ritrovamento di mezzi del servizio in luoghi pubblici non utilizzabili a questo scopo, anche dovuti ad atti vandalici, gli operatori dovranno provvedere al recupero a loro spese e in un ragionevole lasso di tempo.

Per favorire il corretto utilizzo dei mezzi  gli operatori  dovranno altresì  obbligatoriamente attivarsi predisponendo una adeguata informazione e azioni di sensibilizzazione con l’obiettivo di salvaguardare la sicurezza dei conducenti dei monopattini e degli altri utenti della strada, facendo il possibile quindi per ridurre i rischi e la possibilità di incappare in infrazioni limitandone l’abuso e garantendo comportamenti corretti sia nella velocità sia nelle possibilità di parcheggio.

L’utilizzo esclusivo di energia Green per la ricarica delle batterie e l’obbligo per il servizio di interfacciarsi alle piattaforme MaaS che verranno attivate da Comune, Città Metropolitana e Regione sono altri due impegni richiesti agli operatori che dovranno anche garantire un’area di copertura del servizio pari almeno a 40 km quadrati nel territorio cittadino, il 30 per cento circa della superficie comunale. Il prolungato o il reiterato mancato rispetto degli standard minimi di qualità porterà alla risoluzione della convenzione.

Gli operatori interessati allo svolgimento del servizio di noleggio di monopattini nel territorio comunale torinese dovranno presentare istanza alla Città Metropolitana nel rispetto dei requisiti e delle condizioni dell’Avviso pubblicato a ottobre del 2020 e delle ulteriori condizioni e requisiti del Disciplinare tecnico della Divisione Mobilità che verrà approvato nelle prossime settimane.

Per individuare i futuri gestori dello sharing con monopattini elettrici si terrà anche conto, in particolare, della presenza degli stessi sui comuni confinanti, della diffusione del servizio sul territorio, di eventuali proposte aggiuntive e innovative relativamente ai servizi offerti, nonché della condivisione dei dati utili per il monitoraggio.

Bici e monopattini selvaggi

A volte basterebbe un po’ di senso civico (e di buona educazione) nel parcheggiare per evitare di assistere a scene come quella ritratta in questa foto. Purtroppo sui marciapiedi di Torino questo scenario è all’ordine del giorno.

Ombrellone vola per il vento, donna ferita ai Murazzi dovrà essere operata

Dovrà essere operata dopo le ferite riportate l’avvocata torinese colpita da un ombrellone che si è staccato dal dehors  di un ristorante nella zona dei Murazzi di Torino. La donna stava cenando con  amici sabato 27 agosto. La notizia è stata diffusa oggi.  I soccorsi l’hanno portata all’ospedale Gradenigo e poi al Giovanni Bosco. Serie le ferite:  un trauma cranico, una frattura alla mascella, al serto nasale e altre lesioni guaribili in 40 giorni e con interventi chirurgici.

E’ morto Oddone Camerana, grande manager Fiat e scrittore

È morto all’età di 85 anni Oddone Camerana, cugino della famiglia Agnelli. Manager e scrittore, fu uno degli ultimi esponenti degli anni che hanno reso grande la Fiat. Nato a Torino nel 1937, nipote di Aniceta Agnelli e pronipote del Senatore, entrò da ragazzo nel 1962 a far parte del mondo Fiat  come assistente dell’ufficio stampa in Corso Marconi. Dal 1976 al 1994 curo’ la pubblicità di Fiat, Lancia e Alfa Romeo trasformando nel corso degli anni il logo e diede un’immagine internazionale  al brand, guardando anche agli Stati Uniti. Suo il lancio di modelli che hanno fatto epoca, come Uno e Panda. Fu anche affermato scrittore di libri.

(Nell’immagine la pagina di Repubblica di oggi che ricorda Camerana)

Magliano: “Il servizio di Ematologia resti all’Ospedale Maggiore di Chieri”


Un trasferimento a Candiolo penalizzerebbe l’intero territorio collinare e il Carmagnolese: oggi si discute in Consiglio Regionale il mio Question Time sul tema. Chiediamo, come Moderati, che la ASL To5 non sia privata di questo servizio.

Pensionamenti e dimissioni volontarie di diversi medici hanno portato a una carenza di personale, tanto che ora il servizio di ematologia, branca dell’oncologia, presso l’Ospedale Maggiore di Chieri è a forte rischio chiusura. L’ASL To5 resterebbe così priva di questa fondamentale funzione: ho appena presentato un Question Time in Consiglio Regionale del Piemonte per affrontare il problema e fare di tutto per garantire a questa porzione di territorio la continuità del servizio. Il mio atto sarà discusso oggi. Il servizio di Ematologia sarà dirottato dall’Ospedale Maggiore di Chieri al centro di Candiolo: gli uffici stanno già provvedendo a contattare i pazienti per annunciare la notizia e riprogrammare, entro i prossimi due mesi, la continuità delle cure fino a oggi assicurate a Chieri. Non agevolmente i residenti della zona attualmente servita dall’Ospedale di Chieri, area di Carmagnola compresa, potrebbero raggiungere Candiolo. Ignorare la lezione della pandemia, che dovrebbe averci insegnato a potenziare il Sistema Sanitario anziché depauperarlo, sarebbe un errore gravissimo. È fondamentale intervenire tempestivamente per evitare che una porzione di territorio regionale importante come il Chierese continui a perdere servizi all’interno delle strutture di riferimento per i pazienti. Domani chiederò dunque in Aula quali azioni intenda intraprendere questa Giunta Regionale per garantire un futuro al servizio di Ematologia, auspicando che il servizio resti attivo presso l’Ospedale Maggiore di Chieri.

Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte

Lungo Stura Lazio: altri sei mesi per finire i lavori?

Le novità sui cantieri di lungo Stura Lazio e la passerella sulla Dora 

Le risposte alle interpellanze di Iannò

 

Dovranno passare, in teoria, ancora 6 mesi per le chicane da incubo di lungo Stura Lazio e di corso Don Luigi Sturzo, posizionate per gli interventi di rinforzo strutturale del ponte Diga, opera formata da due lotti dal costo unitario di 1,5 milioni di euro .

In Consiglio comunale è stata discussa l’interpellanza presentata dal consigliere Giuseppe Iannò, per capire esattamente il termine lavori e se non fosse possibile rivedere il posizionamento dei jersey, che provocano ingorghi e difficoltà agli automobilisti.

Al momento l’unica certezza, meteo permettendo e quindi in base al livello dell’acqua del fiume è la conclusione dei lavori prevista per febbraio 2023.

L’operazione di ristrutturazione del ponte Diga risulta complessa. Sono 17 le campate e con appositi martinetti idraulici si provvede al sollevamento di ogni campata interessata ai lavori e per questo motivo il traffico pesante è stato limitato.

Il consigliere Iannò ha chiesto di rivedere la segnaletica non molto chiara, per segnalare, in particolare ad autisti di mezzi pesanti stranieri la presenza della strettoia ed evitare di incastrare il mezzo.

Per la passerella sulla Dora del parco Colletta il cantiere è inevitabilmente legato al costo quadruplicato dell’acciaio.

I lavori dovrebbero partire a ottobre, dopo l’aggiudicazione dei lavori che avverrà questo mese.

L’intervento strutturale del costo di 149mila euro prevede la ricostruzione della soletta in cemento armato.

La recinzione è stata messa per la sicurezza dei pedoni, in quanto sono presenti botole di verifica del rinforzo strutturale dell’impalcato.

Iannò ha chiesto di effettuare un sopralluogo, perchè le botole sono un pericolo in particolare per i bambini.

Con l’inizio dei lavori, che dovranno durare tre mesi (secondo il deflusso del fiume)   la passerella sarà chiusa al transito.

Il Toro vola!

Quinta giornata di campionato serie A
Torino-Lecce 1-0
Vlasic

Un gran bel Toro batte un tosto Lecce
e vola in classifica a 10 punti in piena zona Europea,issandosi al quarto posto assieme alla Roma ed alla sorpresa Udinese.
Quella di stasera è stata una partita dove i granata hanno mostrato una grande maturità,passando in vantaggio con un bel gol di Vlasic su bellissimo passaggio filtrante di Vojvoda.
Il susseguirsi della gara è stato ben controllato dagli uomini dell’allenatore granata in seconda Paro che ha sostituito Juric colpito dalla polmonite.
Tutta la squadra ha giocato bene:grande collaborazione tra i reparti senza mai entrare in affanno di fronte agli attacchi del Lecce.
Da segnalare il positivo esordio del giovane diciottenne centrocampista turco Ilkan.Sontuosa la prova di Capitan Rodriguez.Sabato,alle ore 18,il big match a Milano contro l’Inter,dietro al Toro in classifica con 9 punti insieme alla Juve.
Un esame di grande maturità per i granata di Juric.

Enzo Grassano