ilTorinese

Giubileo, certificazione e formazione al servizio dell’ultimo saluto

informazione promozionale 

Da 25 anni l’onoranza funebre al centro di un processo di evoluzione del commiato nel rispetto della tradizione.

Sin dal 1998 Onoranze Funebri Torino ‘Giubileo’ fa rima con arte dell’ultimo saluto. Un’azienda, una famiglia, un nome e un marchio che hanno fatto del concetto dell’evoluzione nel rispetto della tradizione un caposaldo. Ed è così che l’onoranza funebre prossima al compimento dei primi 25 anni di attività nel 2023 prosegue sul cammino intrapreso puntando su due aspetti fondamentali.

A cominciare dalla formazione del personale, per il quale l’attenzione a un protocollo autorevole e rodato garantisce il miglior tipo di servizio in tutta la filiera delle esequie, compresa la parte altrettanto fondamentale del post funerale dedicata al corretto disbrigo dell’iter di pratiche burocratiche. Onoranze Funebri Torino ‘Giubileo’ è la sola onoranza funebre italiana a poter disporre di una propria scuola di formazione interna con aule per la didattica e ampi spazi per la pratica. Un luogo dedicato e strutturato in cui formare professionisti del commiato a 360° capaci di recuperare e trasportare salme anche in condizioni impervie e difficili.

E tutto questo grazie ad appositi simulatori d’ambiente in grado di riprodurre contesti ostici come trombe delle scale, corridoi di appartamenti antichi, varie tipologie di scale e case di ringhiera in cui le manovre da affrontare con i feretri richiedono istruzioni precise e un altrettanta, specifica agilità.

Tutti aspetti, questi, che fanno di ‘Giubileo’ un unicum anche dal punto di vista formale. Da anni l’azienda di Corso Bramante 56 ha intrapreso un percorso complesso che l’ha portata ad acquisire precisi e oggettivi parametri qualitativi consentendole di ottenere prestigiose certificazioni necessarie a garantire qualità comprovata del servizio sotto tutti gli aspetti.

Ed è così che ‘Giubileo’ prosegue sul cammino iniziato tempo addietro guardando al futuro con fiducia. Certa del fatto che soltanto la cultura delle radici è in grado di fare la differenza. Nel lavoro come anche nella vita.

Poniamo da sempre crescente riguardo e altrettanti investimenti rivolti alle nostre risorse umane”, spiega Serena Scarafia, Presidente del Cda dell’impresa. “Ascolto e accoglienza senza giudizio sono alla base della policy di Giubileo, specie in un mondo che cambia rapidamente. Un mondo sempre più integrato, globalizzato, che richiede competenze costantemente aggiornate per restare al passo con i tempi attuando un dialogo costruttivo con tutte le tipologie di persone ugualmente degne di ricevere tutto il massimo supporto possibile nell’ora più difficile”, conclude la manager.

Tutte le informazioni su www.giubileo.com.

Mercoledì apertura straordinaria ufficio passaporti

La Questura informa l’utenza che al fine di agevolare i cittadini residenti nella provincia di Torino è stata  disposta la quarta  apertura straordinaria dello sportello dell’Ufficio Passaporti della Questura, sito in Piazza Cesare Augusto 5, per la giornata di mercoledì 28 settembre p.v. orario 15-18, dedicata esclusivamente alla presentazione dell’istanza per il rilascio del passaporto  di coloro che non sono riusciti a richiedere un appuntamento sull’Agenda on line e devono partire entro l’11 dicembre 2022.

In questa giornata l’utente può presentare l’istanza senza prenotazione dell’appuntamento sull’Agenda online del sito istituzionale della Polizia di Stato, recandosi presso l’Ufficio portando con se tutta la documentazione richiesta consultabile sul sito della Polizia di Stato all’indirizzo www.poliziadistato.it.

L’iniziativa è replicata per le stesse motivazioni evidenziate  quando sono state pubblicizzate  le precedenti aperture straordinarie del 16 e 21 luglio u.s. e del 8 agosto 2022: aumento  esigenze dell’utenza di ottenere o rinnovare  il passaporto – fenomeno che ha interessato l’intero territorio nazionale – determinato, in particolare,  dal rinnovato desiderio di trascorrere vacanze all’estero dopo le restrizioni determinate dalla pandemia da covid-19, nonché dalla necessità di munirsi del documento per l’espatrio anche per  recarsi nel Regno Unito imposto dalla “Brexit”.

Il rilascio  del passaporto avverrà secondo tempistica ordinaria, con facoltà, al momento di presentazione dell’istanza,  di delegare una persona di fiducia per il ritiro o di chiederne la spedizione al proprio domicilio tramite assicurata postale.

Nei casi di dimostrata urgente necessità,  riconducibile ai soli  motivi di salute,  di lavoro o studio,  la gentile utenza è invitata a consegnare  al momento della  presentazione dell’istanza la documentazione che attesti l’urgente necessità.

L’isola del libro: Speciale dedicato alla Regina Elisabetta II

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

Sembrava davvero eterna la sovrana più longeva della storia, ed è con un senso di incredulità che si è appresa la sua morte a 96 anni, poco più di un anno dopo quella dell’amato consorte, il principe Filippo. Sono state scritte infinite pagine e andate in onda dirette e speciali che hanno annotato, indagato e sviscerato tutto il possibile su questa regina immensa che ha attraversato il Novecento ed affrontato ulteriori sfide nel Duemila. Settanta anni sul trono, nel corso dei quali si sono dati il cambio 14 presidenti americani, 15 primi ministri britannici, e anche sul soglio di San Pietro i Papi si sono avvicendati mentre lei è sempre stata lì; icona a livello mondiale.
Con la sua dipartita, si dice che rischi di finire un’era in cui la Corona Britannica è stata la Casa Reale per eccellenza, unica e irripetibile. Basti pensare che quando si dice Regina in automatico nella mente di tutti è lei che balza agli occhi e nella mente; l’intramontabile Elisabetta II entrata a pieno titolo nelle pagine della storia e nelle case di 5 generazioni (se non contiamo i bambini, che però hanno deposto i fiori per lei in tutto il regno).
Vogliamo sperare che la fine le sia giunta lieve, a passo rispettoso e clemente, e restiamo legati alla sua ultima immagine pubblica. Quando nell’amato Castello di Windsor, due giorni prima aveva incontrato la neo Premier dei Conservatori Liz Truss, e la sua mano tumefatta non era passata inosservata.
Eppure, anche se molto esile, pallida ma sorridente, abbiamo pensato che la fine non fosse poi così vicina.
Invece è accaduto e la commozione per la sua dipartita è dilagata a livello mondiale. Il suo funerale è stato di un’imponenza mai vista prima.
500 capi di stato e altri grandi della terra sono accorsi a Londra per renderle omaggio; tutti rigorosamente “blindati” per partecipare alla sontuosa cerimonia orchestrata alla perfezione, ripresa in diretta dalle principali televisioni del pianeta.
Dopo giorni in coda per poter salutare la loro sovrana, abbiamo visto i sudditi sfilare in commosso silenzio davanti al feretro, ed hanno reso perfettamente l’idea di quanto fosse amata dal suo popolo e non solo da quello.
Si è scatenata una travolgente ondata di commozione a livello globale. La folla oceanica a fare ali al passaggio del corteo funebre; tra rispettoso silenzio, ma anche applausi e lancio di fiori.
Uno strepitoso ed immenso omaggio -profondamente intriso di gratitudine e rispetto- ha accompagnato la regina nel suo spettacolare funerale fino a Windsor, dove ora riposa insieme al marito, ai genitori e alla sorella. Immagini di una coreografia suprema e di enorme portata emotiva, un evento storico senza precedenti

Su Elisabetta II e la sua complicata famiglia sono stati impressi fiumi di inchiostro, allora vediamo di ricordare alcuni titoli.

Antonio Caprarica “Elisabetta per sempre regina” -Sperling & Kupfer -euro 19,50
Ora che non c’è più, è emblematico questo titolo che la consegna all’immortalità e ne ricostruisce anche i passi meno conosciuti.
Caprarica- che la Regina l’ha incontrata ed è stato il primo giornalista salentino invitato a sedere alla sua tavola- ripercorre la vita di Elisabetta II, (Elizabeth Alexandra Mary). Da quando nacque il 21 aprile 1926 con un taglio cesareo, nella dimora dei nonni materni, dalla duchessa Elizabeth Bowes-Lyon (in seguito chiamata regina madre e morta alla veneranda età di 102 anni), al 17 di Bruton Street nel quartiere elegante e tranquillo di Mayfair. E non era affatto previsto che potesse diventare regina.
La storia ormai è nota a tutti. L’abdicazione dello zio re Edoardo VIII, che scelse l’amore per l’avventuriera Wallis Simpson, mise la corona sulla testa del padre di Elisabetta, il timido e balbuziente re Giorgio VI, che con senso del dovere e supportato dalla moglie, fu un ottimo re e fonte di ispirazione per la futura Queen. Da allora i passi della giovane sposa, madre e regnante che ha dedicato tutta la vita al servizio dei sudditi, è stata ripetuta ad infinitum.
La marcia in più del libro di Caprarica consiste nella sua abilità di farci capire che dietro i fatti per lo più noti si cela sempre la parte più intrigante, e lui ci aiuta proprio ad andare oltre le quinte. In queste scorrevoli ed accattivanti pagine scopriamo alcune cose inedite della sovrana e del mondo che le ruotava intorno.
I ritmi della sua giornata, che iniziava con la sveglia regolare alle 7,30, con la colazione servita su un vassoio d’argento, ed altre sue abitudini immutabili. L’amore incondizionato per la natura, i cavalli e i suoi cani; tutto impreziosito da aneddoti che ci proiettano più a fondo l’anima di questa donna strepitosa.
Senza anticipare le molteplici sorprese del libro, vale la pena leggerlo per capire meglio la vita di Elisabetta II, l’impegno, l’abilità di traghettare il Regno attraverso la storia e le sue dinamiche. Una regina che a testa alta ha sempre tenuto la barra dritta, anche quando i marosi della vita privata avrebbero potuto farla affondare.
A partire dall’attenzione che l’amato marito riservava alle belle donne – ma lei passava oltre e le definiva semplicemente “le amiche di Filippo”- perfettamente consapevole che la loro profondissima unione restava insindacabilmente inaffondabile.
Lui era la sua “roccia”, hanno trascorso insieme 73 anni. Ce la ricordiamo sola, a capo chino, mascherina nera sul volto, al funerale del principe Filippo di Edimburgo. Possiamo solo immaginare quanto deve essere stato difficile ritrovarsi ancora più sola, alle prese con il torbido sex affair del figlio Andrea, le mattane di Harry e Megan e le loro velenose interviste.
Leggendo questo libro riusciamo a capire meglio la forza interiore, la saggezza e la lungimiranza con cui questa donna e sovrana immensa ha saputo affrontare la vita.

Vittorio Sabadin “Elisabetta l’ultima regina” -Utet- euro 16,00
Il giornalista e scrittore Vittorio Sabadin è un altro esperto di reali e non per niente nei giorni successivi alla morte della regina è stato invitato a svariati programmi televisivi; per aiutarci a decodificare meglio Elisabetta II, la sua vita e il futuro su cui si affaccia suo figlio, ora re Carlo III.
In queste pagine documentatissime ripercorre l’incredibile vita di questa icona assolutamente unica, diventata sovrana ad appena 25 anni, alla prematura morte del padre re Giorgio VI, stroncato dalle 60 sigarette giornaliere e dal tumore a soli 56 anni. La notizia raggiunse Elisabetta in Kenya con il marito Filippo, mentre era in rappresentanza del sovrano bloccato dalla malattia. E per Elisabetta, da allora, niente è stato mai più spensierato come prima.
Sabadin ricostruisce magnificamente tutti i passi salienti della lunga vita della regina che tenne sempre tenacemente fede all’impegno preso pubblicamente: «Dichiaro di fronte a voi che l’intera mia vita, per lunga o corta che sia, sarà dedicata al vostro servizio….».
Nel libro ripercorriamo l’amore e il sodalizio con il bellissimo marito, “l’Unno” Filippo di Grecia, il rapporto con il figlio Carlo e la mina vagante Diana Spencer; in un susseguirsi di frame della sua vita pubblica e di quella più privata ed intima.
Dall’amore per il Royal Yacht Britannia su cui Elisabetta ha trascorso preziosi e rari momenti di riposo a quello per i cani corgi. Poi le relazioni con i capi di Stato del mondo, con i premier…..e tanto altro. Emerge in tutta la sua potenza la figura di una donna che ha concepito la regalità come servizio e senso del dovere.

Alberto Mattioli e Marco Ubezio “Elisabetta la regina infinita” -Garzanti- euro 16,00
Mattioli è un giornalista, Ubezio un avvocato con la passione per la monarchia inglese, i due hanno unito le forze e scritto con cognizione di causa questo libro che tralascia i gossip e va dritto alla sostanza. Gli autori partono dallo strazio che la sovrana deve aver provato nell’aprile dell’anno scorso quando ha
dato l’ultimo saluto all’uomo della sua vita. Il principe Filippo aveva predisposto minuziosamente tutti i passaggi che avrebbe voluto per il suo funerale, e lei li rispettati alla lettera. Ha accompagnato a testa china il marito nella cappella di San Giorgio; sul catafalco una semplice corona di fiori bianchi (scelti da lei personalmente) e il suo biglietto scritto con mano ferma, 3 semplici parole che contenevano tutto: «Your loving Lilibet».
Emerge da queste pagine la figura monumentale di Her Majesty: forte, decisa, saggia, dotata di uno humor, anche tagliente ma irresistibile, che è stata una cifra importante della sua vita e del suo modo di affrontare gli ostacoli. Perché Elisabetta II ha affascinato tutti, a tutte le latitudini del mondo e trasversale alle classi sociali?
Se ripercorriamo la storia, il suo regno è iniziato quando il paese era già in declino, sebbene ancora una grande potenza.
I suoi predecessori avevano regnato su un quarto delle terre emerse, il maggiore impero della storia. Il nonno e il padre avevano vinto 2 guerre, re Giorgio era Imperatore dell’India.
Il Commonwealth regge, ma solo 15 dei 53 stati che ne fanno parte la riconoscevano come loro Regina, e tra questi ci sono i due più importanti, Canada e Australia.
Ecco, gli autori si sono posti questa domanda e hanno trovato le risposte nella figura granitica della regina che non si è limitata a servire la corona. E’ stata elemento strategico per l’unione dei suoi sudditi, ha svolto egregiamente il suo compito ed ha incarnato la sovranità fino a farla coincidere con la sua persona. Sembra tristemente profetica la frase con cui Alberto Mattioli e Marco Ubezio si pongono il quesito: «….Elisabetta c’è sempre stata, anche se purtroppo non ci sarà sempre….la sovrana fedele a un giuramento che è coinciso con le sue più intime convinzioni, scenderà dal trono solo per trasferirsi nella tomba».
Immaginano che «…quando il giorno arriverà e ci renderà tutti tristissimi, Elisabetta se ne andrà con la coscienza pulita:….lei il suo dovere l’ha fatto al meglio delle sue possibilità»….

Andrew Morton “The Queen. Elisabetta 70 anni da regina” -Rizzoli- euro 20,00
Morton è uno dei più famosi biografi della Royal Family, nonché l’autore della discussa biografia “Diana. La sua vera storia” (1992) scritta sulla scorta delle tante confidenze della principessa, che gli svelò dettagli inediti della sua vita tormentata, tra regole di corte rigidissime e il matrimonio pessimamente assortito.
Da precisare che questa di Andrew Morton è una biografia della regina non autorizzata.
Una carrellata su 70 anni di regno in cui miscela racconti privati, confessioni ottenute da fonti vicine alla casa reale e da persone molto informate, aneddoti curiosi e inediti che tratteggiano un ritratto sorprendente della sovrana.
Tra i tanti punti cruciali della sua vita, i tempestosi divorzi dei figli, finiti sotto i riflettori dei media mondiali e che, secondo le confidenze di una persona vicina a Elisabetta, le avrebbero procurato un livello di stress molto più alto di quello che la sua aplomb lasciava immaginare.
Morton insiste sul fatto che lo sgretolamento dei matrimoni di Carlo e Andrea avrebbero messo a durissima prova il leggendario equilibrio di Sua Maestà.
E via via altri retroscena di altri momenti delicati del suo regno, primo fra tutti le reazioni alla morte di Diana. Tutto condito da particolari poco conosciuti….e magari da prendere con qualche cautela

 

Eva Grippa “Elisabetta e le altre” – DeAgostini- euro 17,00
Qui la prospettiva adottata dalla giornalista e royal watcher Eva Grippa è quella di ricostruire la figura della sovrana attraverso i suoi rapporti con 10 donne che hanno avuto un ruolo importante nella sua lunga vita.
Si parte dalla tata Marion Crawford, poi ripudiata perché avrebbe spifferato troppo di quello che accadeva nella famiglia reale.
C’è il legame con la regina madre, l’indomabile Queen Mother Elizabeth Bowes –Lyon, che amava mantenere uno stile di vita decisamente elevato e con un debole per il Martini (che sembra essere stato un elisir di lunga vita dal momento che è riuscita a spegnere 102 candeline).
Altro legame profondissimo quello con la sorella Margaret; bella, sensuale, assetata di vita e libertà. Sfortunata in amore e nei matrimoni, finita male e infelice.
Per Elisabetta è sempre stata la sorellina da proteggere. Inseparabili da bambine e unite da un affetto profondo anche quando la regina ha dovuto frenare Margaret. La sua infelicità per la contrastata storia d’amore con l’affascinante –ma già sposato- colonnello Peter Townsend, fu una delle prime questioni di cui la giovanissima regina dovette occuparsi.
Fortissimo il legame della sovrana con la figlia Anna; entrambe concrete, parsimoniose, con un incrollabile senso del dovere, amanti di cani e cavalli. Nel 1987 le ha conferito il prestigioso titolo di “principessa reale”, e da sempre lei ha rispettato un’agenda fittissima di impegni istituzionali e a favore di numerosi enti di beneficenza.
E’ sempre stata un enorme aiuto per Elisabetta che, nel 2002, quando perse la sorella e la madre, trovò prezioso conforto nella figlia e disse «Anna non è la persona giusta per offrire una spalla su cui piangere, ma è un perfetto braccio destro su cui appoggiarsi per procedere». E’ questa l’unica donna ammessa a seguire a piedi il al feretro di quella madre tanto amata.
Tra le altre donne che hanno intersecato il suo cammino, le nuore Diana Spencer e la vulcanica Sarah Ferguson, Camilla Parker Bowles, e le mogli dei nipoti, Kate Middleton e Meghan Markle, così diverse tra loro.

 

Cecil Beaton “The Royal Portraits” -Thames and Hudson-
Perché non chiudere questa carrellata con un libro fotografico di grande pregio, del grande Cecil Beaton (1904 – 1980); che fu molto più del fotografo di teste coronate, star hollywoodiane e personaggi illustri. Conquistò la fama anche come costumista, scenografo e arredatore.
Lavorò nel mondo della moda e dello spettacolo disegnando costumi per il cinema; sempre ad altissimo livello e al centro del glamour internazionale.
Il prezioso volume racchiude un tesoro di sue incantevoli 290 foto dei grandi protagonisti della corona inglese, di cui 20 a colori e 270 in bianco e nero.
Vi sono magnificamente immortalati donne e uomini dei Windsor, dalla regina madre a Elisabetta e Margaret, consegnate per sempre alla storia in questa immagini che le ritraggono giovani, splendide e con tutta la vita davanti. Rivedere Elisabetta in tutto lo splendore e il fasto della sua incoronazione non ha prezzo.

“Il cappello dell’Imperatore“ con il Pannunzio a Palazzo Cisterna

Lunedì 26 settembre alle ore 17,30 a Palazzo Cisterna (via Maria Vittoria 12), Massimo Novelli, in dialogo con l’autrice, presenterà il libro di Anna Arisi Rota “Il cappello dell’Imperatore. Storia memoria e mito di Napoleone Bonaparte attraverso due secoli di culto dei suoi oggetti”, Donzelli Edizioni. Organizza il Centro “Pannunzio”.
Non occorre prenotazione.

Merlo: Senza risorse chiuderanno tutti gli impianti sportivi

 

Basta con la demagogia e la propaganda.

“La recente iniziativa del Sindaco di Pinerolo Luca Salvai di chiudere – o almeno di annunciare la chiusura – di alcuni impianti sportivi della città causa l’aumento sproporzionato ed ingente dei costi delle bollette, non può che essere condivisa da tutti gli altri amministratori locali. È perfettamente inutile, nonchè irresponsabile, speculare politicamente attorno ad una questione che riguarda invece tutti gli impianti sportivi di tutte le città. Pinerolo non è stato che l’apriprista.
Impianti sportivi che, come noto e scontato, non si fermano affatto alle piscine, ai palazzetti dello sport e al pala curling. È facile prevedere che domani la questione investirà anche gli impianti di risalita e tutto ciò che è riconducibile a quelli legati agli sport invernali. Per fare un solo riferimento concreto, all’impiantistica del comprensorio della Via Lattea.
Adesso si tratta di capire se il pubblico nel suo complesso – a cominciare dalla Regione Piemonte per non parlare del Governo nazionale – intende affrontare la questione di petto, compatibilmente con le esigenze di bilancio, o limitarsi a registrare la situazione ed assistere passivamente alla chiusura progressiva di svariati impianti con pesanti ricadute negative7 per i fruitori. A cominciare, come ovvio, dai giovani che sono e restano quelli più danneggiati e penalizzati da queste potenziali chiusure nonchè per i problemi legati all’occupazione. È persin inutile ricordare che decisioni di questo genere, oltrechè mettere in ginocchio pezzi dell’economia locale, innescano meccanismi che hanno come epilogo quello di sacrificare molti posti di lavoro.
Ecco perchè il Sindaco di Pinerolo ha fatto bene a scoperchiare la pentola. È un tema che va affrontato senza demagogia e senza inutile e ridicola propaganda, come quella già avanzata da alcuni partiti dopo la decisione del Sindaco Salvai”.

Giorgio Merlo, Sindaco Pragelato. Consigliere nazionale Anci.

A Ostana riapre una scuola dopo mezzo secolo

“A Ostana, in Valle Po, davanti al Monviso, riapre una scuola dopo 50 anni. Una scuola. La comunità viva parte dai più piccoli. I paesi devono essere a dimensione bambino. Investire. E a Ostana la scuola la fanno Amministrazione comunale insieme con Cooperativa di Comunità Viso a Viso. Alleanza preziosa”. 

Lo affermano il Presidente Uncem Piemonte Roberto Colombero e il Presidente Uncem nazionale, Marco Bussone.

La scuola si chiamerà ‘O’ – come la meraviglia di questa novità – e sarà per bambini da 1 a 3 anni. La scuola nasce come esigenza espressa delle giovani famiglie di Ostana e di tutta la Valle – alla scuola si può scendere da Oncino, ma anche salire da Paesana, Sanfront, Barge… – e si propone come spazio educante aperto e inclusivo. La maestra della scuola ‘O’, Emanuela Cancellieri, è educatrice con formazione professionale in laboratori educativi, lettura e narrazione, espressione musicale e creativa, con esperienza lavorativa in valle e istruttrice di nuoto, mamma di due bimbi. La scuola avrà orario 9-13, il trasporto da Paesana a Ostana e ritorno sarà gratuito con la presenza dell’educatrice a bordo.

L’ultima lezione della scuola di Ostana risale al termine dell’anno scolastico 1971/72. Dopo esattamente 50 anni riapre quindi uno spazio fondamentale per il paese, che vede nei più piccoli e nelle giovani famiglie i veri protagonisti del processo di rigenerazione in atto. La scuola non intende essere alternativa o sostituirsi a quella pubblica. Ma anzi lavorare in sinergia, offrendo un presidio educativo per i bambini più piccoli, al momento assente in tutta la Valle. La scuola ha sede presso la Mizoun de la Villo – la casa del welfare alpino, progetto di Massimo Crotti, Antonio De Rossi e Luisella Dutto. Senza asilo nido, le famiglie vanno via. L’assenza genera spopolamento, più che l’università. Averla, una scuola, genera certezze.

“Complimenti alla Sindaca Silvia Rovere, al nostro membro di Giunta nazionale e Vicesindaco Giacomo Lombardo – proseguono Colombero e Bussone – a tutta la Cooperativa Viso a Viso e all’Amministrazione. Solo con la scuola si fa comunità. Dieci anni fa ha riaperto il bar di Ostana. E senza i bar non ci sono i paesi. Chi lo nega o ci ride e scherza su su, non sa di cosa parla e non conosce i paesi. Ora riapre la scuola. E senza scuola non vi è Futuro. Sono tornati a nascere i bambini, come Pablo dopo 27 anni che non nasceva un bambino nel comune di Ostana. E senza bambini non vi è Speranza. La speranza si diffonde. Ed esce da Ostana, deve uscire da Ostana. Che dimostra come i processi lunghi, con intelligenze e determinazione, oltre che risorse, che si incrociano e che stanno in dialogo, danno preziosi risultati. Grandi opportunità crescono a dimensione di bambino e di famiglia, per comunità vive”.

La politica per il bene comune

L’appuntamento a Piazza dei Mestieri di Torino, nell’ambito di TOgether, Protagonisti all’Opera

La politica per il bene comune non è uno slogan qualsiasi, ma sta alla base della rassegna dal titolo “Together Protagonisti all’opera: rassegna di incontri dal 19 al 25 settembre 2022, organizzato in piazza dei Mestieri, via Jacopo Duranti 13.

Si tratta del susseguirsi di una serie di appuntamenti che affrontano i diversi aspetti del vivere, dalla cultura al lavoro, dalla politica alla società, offrendo agli spettatori l’opportunità di acquisire una conoscenza maggiore e una consapevolezza di se stessi e del contesto in cui vivono.

L’occasione è  rappresentata dal centenario della nascita di don Giussani, avvenuta nel 1922, che è stato presbitero, teologo e docente, fondatore del Movimento di Comunione e Liberazione. Alla chiusura di una campagna elettorale piuttosto povera di contenuti, la manifestazione intende offrire una chiave di lettura nuova della realtà che ci circonda. Sul palco sono salitepersone, imprese e associazioni che operano quotidianamente sul territorio, per creare condizioni di crescita e di sviluppo, aiutando chi si trova in difficoltà.

Una pluralità sono gli argomenti trattati, la missione delle opere sociali che si confrontano sulla realtà  dei bisogni più impellenti della nostra società.

Sul palco, nell’ambito dell’incontro sul tema “La politica per il bene comune”, sono intervenuti Sergio Chiamparino, Consigliere regionale del Piemonte, Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte, Giampiero Leo, portavoce del Coordinamento Interconfessionale “Noi siamo con voi”, il sindaco di Torino Stefano Lo Russo, moderatore Dario Odifreddi, presidente della Fondazione Piazza dei Mestieri.

I lavori si sono aperti con una riflessione di Giampiero Leo sul significato profondo del Bene Comune, che è più facile compiere se si è dotati di una “bussola morale”, di una sincera disponibilità al dialogo e di un vero amore e rispetto per la comunità. Partendo da questo presupposto è stato ricordato il momento in cui, con Chiamparino sindaco di Torino, la città ha conosciuto uno dei suoi periodi più gloriosi con le Olimpiadi del 2006conquistate da Torino, grazie all’impegno congiunto di governi regionali e comunali di colore diverso, che sono state affiancate anche da importanti manifestazioni culturali.

L’intervento del presidente della Regione Alberto Cirio  e del sindaco di Torino Stefano Lo Russo hanno rappresentato un contributo essenziale per rafforzare il fatto che la politica debba avere in mente il bene comune, bandendo qualsiasi interesse partigiano.

Creare il bene comune nella politica – ha poi affermato Sergio Chiamparino – rappresenta esattamente il contrario di quello che viene considerato un intrigo. È il presupposto fondamentale di chi viene eletto e rappresenta una parte della società. La tensione per il bene comune è l’anelito verso un bene capace dicoinvolgere tutte le categorie sociali.

“Ritengo – afferma il sindaco di Torino Stefano LoRusso – che questa sia una fase della storia dell’Europa e dell’Italia molto particolare, in cui è richiesto di rispondere a un bisogno di sincerità e di andare oltre le proprie convinzioni. Ricercare il bene comune riguarda investimenti e la strutturazione di posti di lavoro. L’industria risulta cambiata, è necessario raccontare i progetti e non si può appaltare ai soli politici la politica. Bisogna far tornare la consapevolezza che l’impegno in politica è di tutti.

Sette settimane fa il problema era rappresentato dall’acqua che mancava, ora bisogna dimostrare di essere persone credibili facendo innamorare della politica tutti i cittadini.

“Condivido tutti e tre gli interventi che mi hanno preceduto – puntualizza Alberto Cirio – nella mia esperienza politica devo confrontarmi sempre con ciò  che sta accanto a me. Grandi responsabilità ho assunto quando sono stato nominato commissario al Covid, prima, poi per l’emergenza profughi in Ucraina, quindi Commissario alla siccità. Sono felice di aver trovato un aspetto pragmatico nella ricerca di soluzioni comuni per beni comuni.  Quando ho dovuto prendere la decisione di chiudere le scuole, al comparire del Covid, ho trovato conforto nell’appoggio del Presidente della Repubblica, che mi ha detto di ispirarmi alla  Costituzione, in cui è presente il diritto allo studio, ma preceduto dal diritto alla vita e, per questa ragione, ho compiuto la scelta dolorosa di far chiudere le scuole”.

“Risulta fondamentale – spiega Giampiero Leo la partecipazione dei cittadini alla democrazia. Il Bene Comune lo si realizza molto più facilmente individuandoun rapporto molto stretto tra politica e istituzioni, e riabilitando il ruolo dei corpi intermedi. Un miracolo concreto è  rappresentato proprio dalla realtà di “Piazza dei Mestieri.

La legge sui centri giovanili fu, così, infatti per esempio, votata all’unanimità dal Consiglio regionale. Le associazioni hanno avvertito una profonda responsabilità; poi, purtroppo, l’attenzione verso queste associazioni culturali, con il tempo è molto diminuita.Altrettanto fondamentale risulta il discorso sulla democrazia, che si basa sulla ricchezza delle associazioni. Un altro aspetto da curare è  quello di avvicinare i giovani alla politica. L’80, 85 per cento diloro risulta lontano dalla politica e appare dunque necessario avvicinarlo, innanzitutto con esempi di coerenza e serietà, ma anche mantenendo in campo tutti gli stimoli possibili.

Nel corso dell’incontro è stato sottolineato il ruolo della dimensione, in chiave europea, del presidente Alberto Cirio. Sergio Chiamparino, in qualità  di consigliere regionale, ha poi, altresì, spiegato di misurarsi sui cambiamenti naturali e strutturali della società, evitando qualsiasi personalizzazione crescente e ambigua da parte della politica, che tende a oltrepassare tutti i circuiti di mediazione. Un altro aspetto estremamente critico è dato dal fatto che i corpi intermedi siano in difficoltà e che la comunicazione sia sempre più individualistica.

Risulta, quindi, necessario, un recupero del ruolo dei corpi intermedi e di quello, per esempio, che il sindacato ha sempre avuto. La loro assenza può provocare barbarie e dittatura. Chi abbia degli incarichi deve, necessariamente, dialogare con i sindacati e con le associazioni del territorio.

“Bisogna fare degli investimenti – spiega il presidente della Regione Alberto Cirio sui giovani, che risultano demotivati dalla presenza del reddito di cittadinanza e spesso rifiutano tre o quattro lavori. Siamo di fronte anche a un cambiamento nella comunicazione, attraverso un nuovo uso dei social, tanto che compaiono delle macchine appartenenti al mondo virtuale del metaverso”.

Mara Martellotta 

Va a votare e resta bloccata in ascensore

Mentre stava andando a votare è restata bloccata in ascensore. Una donna di Novara  nel seggio ospitato nell’istituto comprensivo ‘Bellini’ per salire al primo piano, si è servita di un montacarichi ma ha premuto il pulsante sbagliato e, per  rimediare, ha attivato il blocco  e la cabina è rimasta  sospesa tra un piano e l’altro.

Gli agenti di polizia in servizio ai seggi hanno parlato con la donna, di circa 75 anni, per tranquillizzarla, fino a quando sono arrivati i vigili del fuoco, che hanno riattivato la cabina. Un po’ di spavento ma nessun danno.

Elezioni, Torino: affluenza finale 64,57%

Elezioni politiche 2022 Citta’ di Torino

Aggiornamento definitivo:

L’affluenza alle 23 del 25 settembre per il Senato e per la Camera è del 64,57%. Alle elezioni politiche del 2018 (una sola giornata di voto) l’affluenza finale del Senato era stata del 73,18 % degli elettori, e per la Camera del 73,22%

Ore 23/ E’ in corso la rilevazione dell’affluenza finale e lo scrutinio dei voti. Affluenza finale: tendenza al 64.5 %.
Su:http://www.comune.torino.it/elezioni/2022/politiche/ è possibile seguire l’andamento in tempo reale delle affluenze e dello scrutinio dei voti.


ELEZIONI POLITICHE, AFFLUENZA ORE 19

 

La rilevazione alle ore 19 sull’affluenza per le elezioni politiche a Torino è stata del  50,49

Nelle Elezioni politiche del 2018 (una sola giornata di voto) alle ore 19 a Torino aveva votato il 58,22% degli elettori.

Nelle Elezioni amministrative del 2021 (due giornate di voto) alle ore 19 a Torino aveva votato il 29,29% degli elettori.

La rilevazione finale sarà alle ore 23.00, alla chiusura dei seggi.

Elezioni, Torino: alle 12 affluenza del 17,53%

ELEZIONI POLITICHE, AFFLUENZA ORE 12

La rilevazione alle ore 12 sull’affluenza per le Elezioni politiche è stata del 17,53%

Nelle Elezioni politiche del 2018 (una sola giornata di voto) alle ore 12 a Torino aveva votato il 16.85% degli elettori.

Nelle Elezioni amministrative del 2021 (due giornate di voto) alle ore 12 a Torino aveva votato il 9,62% degli elettori.

La prossima rilevazione sarà alle ore 19.00