ilTorinese

“Opera Viva, PULSANTE” dell’artista e ideatore di Opera Viva, Alessandro Bulgini

Opera Viva Barriera di Milano, il Manifesto

Ottavo e ultimo appuntamento del 2022

Inaugurazione > Martedì 25 ottobre, alle ore 18.00

Torino, Barriera di Milano, Piazza Bottesini

Martedì 25 ottobre, alle ore 18.00 in piazza Bottesini a Torino, il progetto Opera Viva Barriera di Milano, il Manifesto – ideato da Alessandro Bulgini e curato, per questa edizione dedicata all’arte islandese dall’artista Jòn Gnarr – arriva al suo ultimo appuntamento prima della fiera Flashback con “Opera viva, PULSANTE” (2022) dello stesso Bulgini.

Bulgini, ideatore e protagonista dell’opera/rassegna Opera Viva Barriera di Milano, il Manifesto utilizza a pieno le potenzialità dello strumento pubblicitario dell’affissione pubblica, trasformata, dall’artista stesso, in opera d’arte urbana su preesistente.

Sull’affissione a grandezza 6 metri per 3 si staglia l’immagine rosso fuoco con la scritta PULSANTE, una scritta/immagine che sferza emotivamente e mostra senza ombra di dubbio il proprio potere evocativo. Una sola parola è in grado di raccontarci e interrogarci sulla vita, evoca il cuore che batte, la passione che ci anima, la paura di origine novecentesca della fine del mondo, l’amore, la malattia, la morte, la passione, la vita.

Afferma l’artista: “Ultimamente alcuni minacciano, ancora e noiosamente, di premere “il pulsante” definitivo. Per questo, e come risposta, ho deciso di fornirne io uno a tutti. In alternativa il mio è un far riferimento alla necessità di un battere potente nel petto come risorsa adeguata alla stupidità delle aggressioni attuali e come impegno emotivo nella costruzione di nuove e migliori prospettive”.

 

Una passione viscerale anima quest’ultimo manifesto che si connette strettamente al tema della decima edizione della fiera Flashback, della quale la rassegna è un percorso di avvicinamento: he.art. Un’edizione dedicata alla passione, al cuore pulsante, alla linfa vitale, al circolare delle idee e delle intenzioni, dal centro alle periferie.

E proprio in fiera, dal 3 al 6 novembre nella nuova sede in corso Giovanni Lanza 75 a Torino, sarà possibile ritrovare, in un’installazione site-specific,tutti i manifesti di quest’anno: dal primo intervento affidato al famoso fumettista Hugleikur Dagsson, noto per il suo umorismo pungente, con il manifesto What has Happened?, alla fotografia Smartphone Sovereignty (2022) dell’enfant terribleSnorri Ásmundsson, una satira contro il consumismo, passando per il manifesto firmato dagli artisti Libia Castro e Ólafur Ólafsson: Il Tuo Paese non Esiste (Your Country Doesn´t Exist), un progetto che affronta il tema dell’identità nazionale. Da Elsa Yeoman nota per porre il cibo al centro della sua indagine, con Be My Guest, a Shoplifter(Hrafnhildur Arnardóttir) con Fuzzy Smile,conosciuta per le sue sculture e installazioni realizzate con capelli sia veri che sintetici, fino agli ultimi due manifesti che hanno preceduto quello di Alessandro Bulgini firmati dalla “famiglia Gnarr”.Hide or seek di Frosti Gnarr, figlio di Jòn, operanata dall’idea di creare una sorta di porta d’accesso tra Torino e l’Islanda e Last supper dello stesso Jòn Gnarr, una personale riflessione sul costo dell’esistenza.

Paolo Lanzotti, tra i romanzi “veneziani” spunta Sherlock Holmes

 

Ambiento le mie storie a Venezia perché questa è la città dove sono nato e io credo non si possa descrivere correttamente un luogo che non sia il proprio o che non si conosca comunque molto bene. È una questione di “atmosfere”. In quanto poi al fatto che siano “storici”, ho sempre amato la Storia – quella con la S maiuscola – e penso che un romanzo, fra le altre cose, possa essere anche un’ottima occasione per riportare alla memoria fatti e personaggi dimenticati

 

L’autore

Paolo Lanzotti è nato a Venezia nel 1952 e si è laureato in filosofia all’università di Padova. È stato per diversi anni insegnante di filosofia e poi d’italiano e storia, affiancando al suo lavoro anche un’attività di pubblicista. Ha scritto numerosi romanzi, pubblicati da editori quali Piemme, Mondadori e Tre60. Alcuni dei suoi lavori sono stati tradotti e pubblicati all’estero. Ha vinto dei premi letterari di livello nazionale, tra cui il premio Città di Verbania, del Battello a Vapore, nel 1997, e più recentemente il premio Tedeschi, del Giallo Mondadori, nel 2016. Vive e lavora tra Venezia e Padova.

 

L’intervista

Cominciamo con una curiosità. I tuoi ultimi romanzi sono tutti gialli storici ambientati a Venezia, tra ‘700 e ‘800. È un caso?

Naturalmente no. Ambiento le mie storie a Venezia perché questa è la città dove sono nato e io credo non si possa descrivere correttamente un luogo che non sia il proprio o che non si conosca comunque molto bene. È una questione di “atmosfere”. In quanto poi al fatto che siano “storici”, ho sempre amato la Storia – quella con la S maiuscola – e penso che un romanzo, fra le altre cose, possa essere anche un’ottima occasione per riportare alla memoria fatti e personaggi dimenticati.

Come accade in “La voce delle ombre”, in cui tu rievochi la rivoluzione del 1848 a Venezia.

Esattamente. Scrivendo quel romanzo mi sono divertito a rievocare nomi come Manin, Pepe, Sirtori, Kossuth e altri che, all’epoca, erano molto noti ma che oggi conosciamo solo perché danno il nome a qualche via o a qualche piazza, senza che i più ricordino chi fossero o cosa abbiano fatto. Naturalmente, come in qualsiasi romanzo storico, i personaggi realmente esistiti si mescolano ad altri del tutto fantasiosi e sono coinvolti in azioni che nella realtà non hanno mai compiuto. Ma questa è la natura del romanzo storico.

In effetti, in un altro dei tuoi ultimi romanzi, “I guardiani della laguna”, tu coinvolgi in un omicidio niente meno che Carlo Goldoni, che però non è il protagonista.

Proprio così. “I guardiani della laguna” è il primo romanzo di una serie che vede come protagonista Marco Leon, un agente dell’Inquisizione di Stato. In uno dei teatri della città, il Sant’Angelo, viene ucciso un giovane attore e uno dei possibili indiziati è appunto Goldoni, che all’epoca lavorava effettivamente per quel teatro. Ma Goldoni, come dici tu, è solo uno dei personaggi, non il protagonista. In questi ultimi anni è diventato di moda costruire un giallo storico intorno alla figura di un uomo famoso –Dante, Leonardo e così via – che, nella finzione, diventa l’investigatore di turno. Io ho sempre pensato che un’operazione del genere sia un po’ eccessiva. Preferisco che i miei protagonisti siano frutto di fantasia e che i personaggi reali restino in secondo piano, importanti sì, ma non preponderanti.

Hai detto che “I guardiani della laguna” è il primo romanzo di una serie.

È così. La serie continua con “Le ragioni dell’ombra”, in cui il protagonista, Marco Leon, è impegnato come al solito in un doppio ruolo. Da una parte, essendo un agente dell’Inquisizione, si trova a vigilare sulla sicurezza dello Stato – è quello che oggi definiremmo un “agente segreto” – e viene coinvolto in trame e complotti anche internazionali. Dall’altra parte, suo malgrado, si trova sempre a dover indagare su qualche omicidio, diventando in questo modo un classico investigatore da romanzo giallo. Insomma, tutti i romanzi della serie sono un insieme di Mistery, Thriller e Spy Story ambientati a Venezia verso la metà del ‘700.

Però ho visto che fra questi romanzi “veneziani” spunta anche un apocrifo di Sherlock Holmes, ambientato invece in India, “La verità è un’ombra Watson”.

Vero. Sherlock Holmes è un personaggio che mi ha sempre affascinato, nel bene e nel male. In effetti, tutti gli investigatori dei miei romanzi, da Teodoro Valier – il protagonista de’ “La voce delle ombre” – a Marco Leon, fino a maestro Mebarasi – l’investigatore del mio primo giallo storico, pubblicato da PIEMME nel lontanissimo 2004 – sono in qualche modo figli di Holmes. Mi è venuto quindi spontaneo scrivere una sua nuova avventura, ovviamente a modo mio. In ogni caso, poiché l’azione principale si svolge alla fine dell’800, anche questo è a tutti gli effetti un giallo storico.

Mi sembra di capire che i tuoi ultimi romanzi sono concepiti sempre come parte di una serie. È così?

Tendenzialmente sì. È difficile che io scriva il seguito del mio Sherlock Holmes. Invece, come ti dicevo, i romanzi che vedono protagonista Marco Leon sono già una serie avviata, che spero di poter portare avanti ancora un po’. Anche “La voce delle ombre”, in realtà, è stato concepito come parte di una serie e, in effetti, ha già la sua seconda puntata. Ma il sequel è ancora inedito. Spero che prima o poi venga pubblicato.

Un’ultima curiosità. Hai sempre scritto gialli storici?

No. Nella mia ormai lunga attività non ho mai voluto specializzarmi in un particolare genere letterario. Ho sempre scritto ciò che in quel momento mi attirava di più. Prima di arrivare al giallo ho quindi pubblicato romanzi di fantascienza, fantasy e romanzi per ragazzi. Da giovanissimo ho fatto perfino qualche piccola incursione nel romanzo rosa e nella poesia. Ma sono esperienze passate. Ormai mi dedico interamente al giallo storico e penso che continuerò così.

Dove trovare i romanzi?

Tutti i romanzi citati sono facilmente reperibili, oppure ordinabili, nelle librerie fisiche e in quelle on line.

 

 

Contatti

Pagina FB – www.facebook.com/paololanzottiscrittore/

 

Informazione promozionale

Cibo, arte e altre bellezze. Torino sarà “Buonissima”

Insieme la grande moderna cucina e quella vivissima della “meglio tradizione” per la seconda edizione dell’atteso evento

Dal 26 al 30 ottobre

A idearla, gente di cui i buoni palati hanno ben di che fidarsi: i giornalisti gastronomici Stefano Cavallito e Luca Iaccarino, insieme a Matteo Baronetto, chef “Del Cambio”. Prodotta da “Fuorivia”, “Idee al Lavoro” ed “Associazione Raggio Verde”, “Buonissima” ritorna per la seconda volta a Torino da mercoledì 26 a domenica 30 ottobre. Cinque giorni di eventi che mescolano la cultura dell’enogastronomia a musica, spettacolo e arte, insieme a momenti di riflessione e confronto che si intrecceranno in alcuni dei luoghi più suggestivi e significativi di Torino: dalla “Centrale Nuvola Lavazza” al “Ristorante del Cambio”, alla “Reggia di Venaria” e alla “Mole Antonelliana – Museo Nazionale del Cinema” fino a “Eataly Lingotto”, al “Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea” e al “Combo”.

Senza escludere le “poetiche” piole, i ristoranti e alcuni fra le più belle caffetterie della città. Luoghi in cui si incontreranno, per lavorare fianco a fianco i grandi nomi della cucina internazionale Alain Ducasse, Davide Oldani, Chicco Cerea, Chiara Pavan e Francesco Brutto, con i cuochi e i sapori piemontesi, tartufo e barolo in testa. “La buona cucina – quella “alta” e quella popolare – riempirà – dicono gli organizzatori – tutta la città: dalle “piole” (le tipiche osterie torinesi) ai ristoranti classici fino a quelli di cucina contemporanea, e pure alcuni dei luoghi più suggestivi, dalla ‘Mole Antonelliana’ alla ‘Reggia di Venaria’. Per cinque giorni Torino diventerà il posto dove essere per i gourmet internazionali. E naturalmente per i torinesi, che troveranno la propria città più buona che mai. Anzi: ‘Buonissima’”. L’apertura ufficiale si terrà mercoledì 26 ottobre alle 17,30, alla “Centrale Nuvola Lavazza”. Durante l’evento, aperto a tutti, verrà assegnato (da una Giuria in cui compaiono, fra gli altri, i nomi di Ferran Adrià e Davide Scabin) ad uno chef che si è contraddistinto per una cucina ironica il “Premio Bob Noto”, dedicato al grande gourmet e fotografo torinese scomparso nel 2017.

Due le “cene evento” in programma, per gustare, assaporare e sperimentare il connubio fra enogastronomia di eccellenza e grande spettacolo.

Giovedì 27 ottobre alla “Reggia di Venaria”, la cena “Vivaldi Rocks: la Cena del tempo”. Nella magia della “Galleria di Diana”, tra fiandre e antiche porcellane, si terrà una “cena di gala” accompagnata dalla musica di Vivaldi. Ma, attenzione!, a scombinare le cose sulla classicità di una cena di Alain Ducasse e Davide Oldani sarà l’opera originale, creata espressamente per l’occasione da Samuel Romano dei “Subsonica”, connubio di musica elettronica e barocca.  A seguire, venerdì 28 ottobre, al “Museo Nazionale del Cinema”, la cena “Cinemagika”: Roy Paci darà vita a uno spettacolo originale di musica, colori, immagini che incontra la cucina di Chicco Cerea, Chiara Pavan e Francesco Brutto con Matteo Baronetto, insieme in una cena di beneficienza destinata all’ “IRCC di Candiolo”. Ospiti speciali Vladimir Luxuria, direttrice di Lovers, e Steve Della Casa, direttore di Torino Film Festival, che hanno selezionato per l’evento una serie di film che parlano di stupore, meraviglia, magia. Innumerevoli e sempre più estrosi, giocati fra modernità ed alta tradizione (piemontese in particolare) gli appuntamenti messi in calendario nel fine settimana. Fra cui non poteva mancare “Il pranzo della domenica. Alla piemontese”. Al Museo di Arte Contemporanea del “Castello di Rivoli”, si allestirà una grande lunga tavolata per un tipico pranzo in famiglia con i migliori prodotti e le migliori ricette piemontesi con antipasti misti, tajarin, secondi di carne e in cucina i migliori cuochi della regione, top e pop. Cucineranno tutti insieme: Gemma (“da Gemma”), Renza (“La Terrazza”), Davide Palluda (“All’Enoteca”), Alessandro Mecca, Christian Macario (“Il Nazionale”), Antonella Rota (“Antiche Sere”), Filippo Giaccone (“Oste in Albaretto”).

E (magnifico!) anche in questa seconda edizione, non mancherà “Piolissima”, la celebrazione delle osterie tipiche piemontesi: per tutta la durata dell’evento cene, acciughe e spettacoli d’arte varia con prezzo fisso a 28 euro. A chiudere gli eventi e per fare festa insieme, domenica 30 ottobre, saranno “Bistromania” e i “Laboratori di Degustazione”, per conoscere meglio alcuni prodotti base della cucina: il parmigiano, l’olio, il riso, i lieviti, le ostriche, lo champagne, il barolo, il cioccolato.

Tutte le informazioni, relative al programma nei suoi dettagli, e prenotazioni su: www.buonissimatorino.it

g.m.

Nelle foto:

–       Alain Ducasse

–       Davide Oldani, cr Mauro Crespi

–       Roy Paci

–       “Piolissima”

25 anni di D.O.C. Valsusa

“VALSUSA, emozioni da bere… 25 anni di DOC in Valle di Susa”
Susa – Castello di Adelaide 28-29 Ottobre 2022

Il Consorzio di Tutela e valorizzazione dei Vini DOC Valsusa il prossimo sabato 29 ottobre organizza “Valsusa Emozioni da bere – 25 anni di DOC in Valle di Susa” in concomitanza con il 25ennale del Consorzio Valsusa DOC.
A ospitare la manifestazione sarà la Città di Susa, presso il Castello di Adelaide, con una riapertura straordinaria grazie alla disponibilità offerta dalla sua amministrazione.

Con apertura a visitatori dalle ore 10, la intensa giornata inizierà con il Convegno e Tavola Rotonda, con l’intervento di rappresentanti del mondo scientifico, ricercatori, amministratori, viticoltori, esperti del settore e dell’enoturismo e intitolato “La viticoltura in Valle di Susa: un Terroir alpino eroico recuperato alla produzione professionale. Storia e prospettive dopo 25 anni di una piccola DOC di montagna”, dedicato alla storia recente ed al futuro della ripresa della viticoltura professionale in Valle di Susa.

Il pubblico sino alla merenda sinoira conclusiva, un momento conviviale e festoso davvero per tutti – potrà per tutta la giornata di sabato procedere con le degustazioni dei vini incontrando direttamente tutte le aziende produttrici della Valle Susa, attraverso anche un percorso emozionale e sensoriale.
Sarà allestita una mostra fotografica, con proiezione di video dedicati alla viticoltura dell’intera Valle ed ai produttori del Consorzio, o partecipando al blind wine, una suggestiva degustazione esperenziale e artistica con la partecipazione attiva delle aziende Consorzio e di un sommelier.

Mostra e video fanno parte del progetto multimediale sulla virticoltura in Valle di Susa realizzato da Graffio Edizioni e che trova raffigurazione nel volume “Valsusa, emozioni da bere. Vini eroici dal cuore delle Alpi, storie di uomini e vigneti” che verrà presentato nel pomeriggio.

“A 25 anni esatti dall’ottenimento della Denominazione di Origine Controllata – afferma Andrea Croce presidente del Consorzio – abbiamo fortemente voluto creare questo evento destinato ad un pubblico di appassionati e tecnici, ma anche dedicato agli “escursionisti” del week-end oltre che agli appassionati di turismo enogastronomico, che potranno trovare una motivazione di interesse in più per visitare questa parte di Valle di Susa e le nostre cantine”.

Saranno presenti praticamente tutti i produttori vitivinicoli della Valle di Susa da Exilles alla Morenica di Rivoli: quelli aderenti al Consorzio, quelli indipendenti e l’Associazione Baratuciat e vitigni storici Sacra di San Michele. Quasi una ventina di aziende insieme ad una rappresentanza di vigneron francesi della Savoia e dell’Isère.

“Lo spirito di questa iniziativa e la celebrazione di questa importante ricorrenza del riconoscimento della DOC, che ha rappresentato un momento di svolta nella riqualificazione e rigenerazione di un prodotto vetrina storicamente conosciuto del nostro territorio – conferma Giorgio Montabone, Vicesindaco di Susa e Assessore al Turismo della Unione Montana Valle Susa – va esattamente nella direzione che il sistema locale delle nostre amministrazioni, un territorio seppur diviso in tre unioni montane, si è posto e per cui si è impegnato. Per fare turismo a 360 gradi, outdoor e pluristagionale occorre avere una visione generale condivisa. La viticultura è un importante elemento di riqualificazione paesaggistica, di bellezza, e offre al sistema dell’accoglienza e ristorazione un elemento qualificante e di ottimo livello. Che va raccontato e fatto conoscere direttamente. Questa giornata sul vino per la Valle vogliamo che diventi un appuntamento fisso, magari itinerante”.

“Il nostro territorio – prosegue Croce – che sino al termine del XIX secolo vantava una tradizione più che millenaria nella produzione di vini di rinomata fama – è rinato alla viticoltura professionale – ed eroica per definizione – a fine degli anni ‘90 – dopo la grande crisi dovuta alla filossera – su iniziativa dell’allora Comunità Montana. Alta Valle Susa. Un cammino che con la assegnazione della D.O.C. ha avuto la conferma della bontà di un lavoro condiviso fra pubblico e privato e Università, per sanare anche una ferita ambientale, data dalla impattante realizzazione della autostrada in un’area tradizionalmente interessata dall’allevamento della vite, nei comuni di Chiomonte e Giaglione.

Oggi in quest’area sono stabilmente attivi piccoli produttori, ma che fanno grande qualità vinificando vitigni unici ed adattati alla montagna ed alle sue vigne eroiche che sono il prodotti di eccellenza del territorio: Avanà, Becuet e oggi anche il ritrovato Baratuciat, un bianco autoctono straordinario, ritrovato e di grande prospettiva.
Ma insistiamo sul fatto che tutta la Valle – sino alla collina morenica – è vocata storicamente alla viticoltura e per questo vogliamo e dobbiamo lavorare insieme noi produttori per far crescere le nostre aziende e valorizzare il territorio con i nostri vini”.

L’intenso programma avrà un’anteprima con la cena “Vecchia Savoia” (presso il Convento Boutique Hotel di Susa, aperta a tutti, su prenotazione) già la sera di venerdì 28 ottobre per un confronto enogastronomico guidato fra produttori francesi e valsusini di Becuet – storico vitigno già allevato ai tempi del Ducato di Savoia, fra Maurienne e Valle di Susa.

L’organizzazione dell’evento è resa possibile per l’impegno della Città Metropolitana di Torino, che inserisce questo appuntamento in programma più ampio – denominato “Terroir” – attivato con fondi Interreg I/F ALCOTRA del progetto transfrontaliero “Strada dei vigneti alpini”, che coinvolge le altre aree vitivinicole di montagna della Provincia. (http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/agri-mont/progetti-finanziati/tour-vigneti-alpini/terroir).

La manifestazione avrà la collaborazione della Regione Piemonte, dell’Università di Torino (DISAFA), della Camera di Commercio CIAA, di A.I.S. Piemonte (Ass.ne Italiana Sommelier) e ONAV (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Vini), del CERVIM (Centro di Ricerca Studi e Salvaguardia Coordinamento e Valorizzazione per la Viticoltura Montana) ed è sostenuto economicamente dall’Enoteca Regionale dei Vini della Provincia di Torino e dalla Strada Reale dei Vini Torinesi, con il patrocinio delle Unioni Montane Valle Susa e Alta Valle Susa e dei Comuni di Susa, Chiomonte, Exilles e Giaglione. Media partner dell’evento è l’emittente TORadio, grazie all’impegno della Cograf, azienda di etichette adesive, del valsusino Roberto Cotterchio.

Tempo di Covid, impennata di suicidi

In Piemonte, in tempo di Covid, i suicidi sono circa quattrocento l’anno; in Italia oltre cinquemila: un fenomeno che con la pandemia è peggiorato, perché nel 2019 il dato nazionale si attestò a 3.680 persone che si tolsero la vita.

Le cifre sono state esposte  in Commissione Sanità, presieduta da Alessandro Stecco, nell’audizione dedicata appunto ai suicidi durante la fase post Covid, che confermano una crescita preoccupante, come ha spiegato il presidente dell’Osservatorio nazionale suicidi Raffaele Abbattista.

“C’è stata una vera impennata”, ha sottolineato, ricordando che nel mondo i suicidi sono 900mila, un suicidio ogni quaranta secondi, con un forte interessamento della fascia giovanile under 18.

“Nel nostro Paese assistiamo a un suicidio ogni sedici ore e a un tentativo ogni quattordici. Il fenomeno del suicidio rappresenta il venti per cento delle cause per morte violenta, un morto su quattro, attestandosi in Piemonte intorno all’uno e mezzo per cento dei decessi totali”, ha spiegato Abbattista.

Sempre in Quarta, è stato audito anche il presidente dell’Ordine delle professioni Infermieristiche di Torino, Massimiliano Sciretti. Oggetto dell’informativa, il disagio psicologico post Covid attribuibile a lockdown e pandemia, che ha colpito in maniera particolare gli operatori sanitari, nello specifico il comparto infermieristico.

Sciretti ha spiegato come gli operatori sanitari siano stati coinvolti pesantemente nello svolgimento della loro professione lungo tutto il periodo pandemico; ha anche sottolineato che durante il periodo pandemico si è riscontrata, da parte degli infermieri, la disponibilità a un interscambio di ruoli, mentre successivamente si sono avuti forti disagi di natura psicologica che hanno avuto delle ricadute quali lo stress emotivo all’interno dell’organizzazione sanitaria, accompagnato da un aumento dell’abbandono della professione alla luce della grave carenza di figure infermieristiche.

Si calcola che, dall’Italia, negli ultimi cinque anni siano stati circa ventimila gli infermieri che si sono trasferiti all’estero alla ricerca di una maggiore valorizzazione della professione e di uno stipendio più remunerativo.

Nel corso delle audizioni sono intervenuti i commissari Silvio Magliano (Moderati), Mario Giaccone (Monviso), Francesca Frediani (M4o), Alberto Avetta e Diego Sarno (Pd).

La maggioranza in Regione: Centrosinistra da’ i numeri ma non li capisce

Bongioanni (Fratelli d’Italia), Preioni (Lega Salvini Piemonte), Ruzzola (Forza Italia): “Variazione di bilancio 2022-24: prima di dare i numeri il centrosinistra dovrebbe imparare a leggerli e capirli”

Sostenere che la variazione di bilancio 2022-24 non contenga impegni per i piemontesi e non preveda nulla per superare le loro difficoltà significa semplicemente non avere letto quello che si andrà a votare. Questa maggioranza, nonostante l’eredità finanziaria del centrosinistra, è riuscita a recuperare 44 milioni di euro. Una manovra che contiene 5 milioni per la cultura e 3,2 milioni di euro per la copertura al 100% delle borse di studio, mantenendo così un impegno preso fin dal nostro insediamento. E poi i fondi destinati alle politiche sociali, i 2 milioni per i voucher scuola e i 10 milioni di cofinanziamento come richiesto dall’Anci: questo solo per citare i provvedimenti principali.

Tutti successi che addirittura oggi le opposizioni rivendicano senza in realtà averne alcun merito. Non ci sembra infatti di ricordare alcun esponente del Pd al tavolo di trattativa con i sindacati che ha portato alla stabilizzazione dei nostri operatori sanitari, gli eroi del Covid, con un impegno di 7,3 milioni di euro che ha trovato copertura proprio grazie a questa tanto vituperata variazione.

Probabilmente le opposizioni hanno una memoria corta o quantomeno selettiva. Ad esempio sembrano aver ignorato l’annuncio di un emendamento che destinerà 3 milioni di euro per affrontare il caro bollette, ovviamente in sinergia con quanto verrà deciso dal governo o dall’Europa. Risorse che si sommano ai 2,5 milioni per il rifinanziamento delle Agenzie sociali per la locazione per aiutare gli affittuari a sostenere il prezzo del caro energia ed evitare lo sfratto. Senza dimenticare che dalla riprogrammazione dei fondi europei 2022-27 è volontà di questa maggioranza varare un piano da oltre 270 milioni di euro proprio per sostenere l’autonomia energetica di famiglie e imprese.

Altra doverosa sottolineatura: i consiglieri del Pd, che pur si dilettano in questi esercizi contabili, sembrano non sapere che una variazione interviene innanzitutto su un bilancio preventivo. Atto approvato la scorsa primavera e che al suo interno stanziava ben 20 miliardi di euro a sostegno di tutti i settori strategici. Ad esempio, 20 milioni di euro per il recupero delle case popolari e l’edilizia sociale, 42 milioni di euro per la cultura, 28,4 milioni per lo sport o 2,4 milioni per i comprensori sciistici e gli impianti a fune. Gli stessi capitoli sui quali ci chiedono oggi di intervenire, con mesi di ritardo rispetto alla nostra azione politica. Per non parlare, tra gli altri, dei 361 milioni sul capitolo lavoro e formazione, dei 181 sulle politiche sociali o dei 187 milioni per la tutela del territorio e dell’ambiente.

Concludiamo con la presa d’atto della diversa sensibilità di chi oggi non governa il Piemonte sul tema dei grandi eventi. I 2,4 milioni che abbiamo deciso di investire sull’Europeo di Rally – ben sapendo quanto un appuntamento di questa portata sia volano per il turismo e l’economia dei territori – sarebbe per loro una “scelta sbagliata”. Allora come giudicano i milioni impegnati per Eurovision o Atp? Noi non abbiamo dubbi: tutte le risorse che aiutano a promuovere il nostro Piemonte sono soldi ben spesi, a Torino come su qualunque altro territorio.

Lo dichiarano in una nota congiunta i capigruppo di maggioranza Paolo Bongioanni (Fratelli d’Italia), Alberto Preioni (Lega Salvini Piemonte) e Paolo Ruzzola (Forza Italia).

I Popolari, i civici e il Centro

È indubbio che con l’inizio di questa legislatura prosegue il percorso della scomposizione e della ricomposizione del quadro politico contemporaneo.

Un processo che è frutto delle elezioni del 25 settembre e del “nuovo corso” della politica italiana coinciso con la salita a Palazzo Chigi di Giorgia Meloni. Un evento, comunque lo si giudichi, di portata storica. E non solo perchè è la prima donna nella Repubblica italiana che diventa Premier. Ma anche, e soprattutto, per il nuovo equilibrio politico che si è innescato, al di là delle amenità e delle cianfrusaglie propagandistiche della sinistra populista e massimalista, sul ritorno del fascismo, sulla deriva illiberale e sulla minaccia autoritaria dell’esecutivo di centro destra.
Ma, per restare alla scomposizione e alla ricomposizione del quadro politico, entra a pieno titolo anche il capitolo della unità della cultura e del mondo Popolare di ispirazione cristiana nel “nuovo corso” della politica italiana. Ed è inutile ricordare che il Centro e, soprattutto, la necessità di rideclinare una nuova e rinnovata “politica di centro”, erano e restano i punti costitutivi dell’esperienza politica e culturale dell’area Popolare. Al riguardo, possiamo dire che ci troviamo di fronte ad un risveglio politico, culturale e forse anche organizzativo di quest’area dopo troppi anni di letargo e di presenza puramente testimoniale. Certo, la deriva massimalista e populista della sinistra – nello specifico del Partito democratico – e la sostanziale scomparsa del Centro nella coalizione di governo spingono quest’area culturale verso un luogo politico centrista e autenticamente riformista.
Ora, si tratta di capire come far convergere l’area Popolare, il vasto civismo che è riconducibile a questo mondo in un impegno politico diretto e fecondo. Certo, sarebbe estremamente difficile convergere in partiti o in movimenti politici a dimensione personale. Ovvero, per dirla con un linguaggio contemporaneo, in un “partito personale”. Se si vuole invertire la rotta e rilanciare la qualità e il rinnovamento della politica, non si può che aprire i partiti. E, nello specifico, dar voce a culture e a sensibilità che sono poco compatibili con i “cerchi magici” e con partiti a dimensione verticale. Non si tratta, cioè, di dar vita alle vecchie e tradizionali correnti – che, come ovvio, non vanno confuse con le bande e i gruppi di potere sempre più numerosi del Partito democratico – ma è indubbio che la pluralità culturale dev’essere la cifra distintiva delle forze politiche che intendono incrociare un vero cambiamento della politica italiana. Dopodichè toccherà ai Popolari, agli uomini e alle donne che si riconoscono in questo patrimonio culturale dimostrare l’attualità e la straordinaria modernità di questo filone di pensiero che, del resto, è stato decisivo in tutti i tornanti più complicati della vita democratica del nostro paese. Purchè, sia chiaro, ci siano partiti autenticamente democratici, plurali e finalizzati a costruire politiche attive e non dar vita a contenitori elettorali guidati dal “capo” di turno.

Giorgio Merlo

(“Oltre la cattedra”, “scrittori leggono scrittori” e “Perfect Day” alla Holden

La programmazione autunno/inverno Holden (tutta aperta al pubblico)  inizia questo martedì 25 ottobre con Holden Start e prosegue con diversi format (“Oltre la cattedra”, “scrittori leggono scrittori” e “Perfect Day”) fino al 3 Dicembre.

Dal 25 al 28 ottobre ci sarà Holden start ovvero lezioni che compongono un festival della narrazione pensato per gli allievi che entrano a scuola il 25 ottobre per la prima volta e per esterni.

 Tra i nomi Pablo Trincia, Antonio Scurati, Silvia Pareschi, lo spettacolo-lezione Joyce di e con Mauro CovacichAnna Zafesova, Zuzu ecc ecc.

In allegato  un comunicato stampa che racconta anche tutto l’autunno/inverno  Holden: la rassegna Scrittori leggono scrittori, in cui autori e autrici contemporanee verranno a raccontare uno scrittore che per loro è stato decisivo. Gli appuntamenti saranno ogni giovedì alle 18.30, e nel primo incontro del 10 novembre Gabriele Romagnoli racconterà Richard Ford. Si proseguirà poi il 17 novembre con Giorgio Fontana che parlerà di Franz Kafka e il 1° dicembre con Chiara Valerio che presenterà Patrizia Cavalli.

 Un altro evento in programma è Oltre la cattedra il 5 novembre, una giornata dedicata alla riscoperta dei classici della narrazione per insegnanti di tutta Italia. Siamo convinti che rileggere il passato sia prezioso per immaginare il futuro, a maggior ragione se a farlo sono coloro che ogni giorno si occupano di formare ed educare ragazze e ragazzi. Marco Malvaldi e Stefania Auci sono gli ospiti invitati a tenere due lectio magistralis sul tema, mentre nel pomeriggio ci saranno laboratori in cui imparare a usare le regole che fanno muovere le storie per comunicare in modo efficace e costruire lezioni avvincenti, che catturino l’attenzione in classe.

Il 3 dicembre, infine, alla Holden ci sarà Folgorazione, un Perfect Day in cui Emanuele Trevi, Loredana Lipperini, Nadia Terranova, Paolo Nori, Andrea Pennacchi, Luca Sofri e Cristiano Cavina racconteranno il momento in cui una storia ha cambiato le loro vite di narratori e, perché no, di esseri umani.

Juve, chiuse le indagini sulle plusvalenze. Avvisi di garanzia ai vertici

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Notificata dalla procura della repubblica di Torino ai componenti del Consiglio d’Amministrazione della Juventus e ai dirigenti della società la chiusura delle indagini preliminari dell’inchiesta  sul caso plusvalenze e sugli stipendi spalmati nel 2020. Avvisi di garanzia ai vertici societari.

L’inchiesta, iniziò nell’estate del 2021. Secondo l’accusa si configurano due reati: false comunicazioni sociali, ovvero falso in bilancio, e false comunicazioni rivolte al mercato, trattandosi di una società quotata. Si profila quindi l’accusa di ostacolo all’autorità di controllo, la Consob. Si ipotizza un’alterazione del bilancio  conseguenza di un anomalo ricorso a scambi di giocatori, secondo l’accusa, con valori arbitrari per far fronte alle necessità di bilancio. Operazioni considerate fittizie dall’accusa. Vi sarebbero discrepanze per 207 milioni nel triennio 2018-2020.

Pd, variazione bilancio regionale: “50 milioni ma zero impegni”

GALLO-SARNO (PD): “BILANCIO REGIONALE: 50 MILIONI DI EURO, MA ZERO IMPEGNI PER SOSTENERE LE DIFFICOLTA’ DEI PIEMONTESI. ECCO LE NOSTRE PROPOSTE: PIU SOSTEGNI ALLE FAMIGLIE E ALL’ECONOMIA”

“Ci saremmo aspettati una variazione di bilancio che, con lungimiranza, intervenisse per sostenere i cittadini piemontesi che affrontano e, ancor più, dovranno affrontare nei prossimi mesi grandi difficoltà. Purtroppo, invece, il documento finanziario presentato dalla Giunta Cirio è lo specchio dell’incapacità di questa Giunta di fare scelte adeguate al momento e a sostegno delle necessità dei piemontesi. Una variazione di ben 44 milioni di euro e tante, troppe scelte sbagliate da parte di una Giunta che si distingue, ancora una volta, per la mancanza di una visione politica. Oggi è il momento di mettere al centro le difficoltà dei piemontesi e provare a dare una risposta. Purtroppo tutto questo manca” dichiara il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo

“Da un’analisi della variazione emerge chiaramente che per arrivare allo stanziamento di 44 milioni di euro, sono stati tolti 16 milioni a Finpiemonte cioè alle imprese, 7 milioni di euro sono impegnati per l’acquisto di materiale informatico per il CSI. 300 mila euro sono, genericamente, destinati ai grandi eventi. Quali? Non lo sappiamo. Procedendo, troviamo 2,4 milioni per il campionato europeo di rally. Poi compaiono, impropriamente e inaspettatamente, due articoli che non si dovrebbero trovare in una variazione di bilancio: 60 mila euro per il comune di Pradleves per acquistare un terreno e realizzare un presidio di carabinieri e forestali che non si capisce perché debba proprio essere costruito in provincia di Cuneo e 50 mila euro, quale contributo straordinario all’Associazione Teatro Popolare di Sordevolo per un evento dall’impegno economico di 1 milione di euro. Anche in questo caso è difficile spiegarsi un articolo ad hoc che, tra l’altro stanzia risorse irrisorie rispetto al costo della manifestazione. In queste scelte che non prevedono nessun intervento concreto a favore dei piemontesi si legge tutta la pochezza di una Giunta che vive fuori dalla realtà!” spiega Diego Sarno, relatore di minoranza del provvedimento.

“Proveremo a correggere il provvedimento con la nostra visione – spiegano Gallo e Sarno – e porteremo avanti le nostre battaglie in Aula perché questi soldi devono essere utilizzati per dare aiuti concreti a chi, quotidianamente, affronta una realtà difficile. 2 milioni di euro per la morosità incolpevole dei condomini privati alle prese con il caro riscaldamento.  Almeno 4 milioni di euro per voucher scuola, libri, trasporti in modo da diminuire il numero degli aventi diritto che ne sono stati esclusi per scarsità di risorse (ben 70.000 famiglie). 2 milioni di euro per effettuare i lavori di manutenzione degli alloggi ATC non assegnabili. 664 mila euro per l’assunzione fino a dicembre di personale sanitario necessario per garantire la sostituzione di chi è andato in pensione. 150 mila euro per le mense universitarie al fine di dimezzare gli aumenti. 358 mila euro per ridurre gli aumenti delle tariffe delle RSA. 1 milione di euro per sostenere gli impianti sciistici che dovranno affrontare il caro energia, dopo avere fatto i conti negli anni scorsi con le chiusure imposte dalla pandemia e per sostenere, quindi, l’industria della neve vitale per le nostre montagne e per il Piemonte tutto”.

“Le coperture finanziarie derivano dalla rimodulazione di alcuni fondi non impegnati e da una diversa allocazione dell’aumento delle entrate” aggiunge Sarno.

“Quelle del Partito Democratico sono proposte concrete e serie che prevedono sostegni e investimenti. Le scelte sbagliate della Giunta Cirio ricadranno sui cittadini e non possiamo permetterlo! Interverremo, in tutti i modi possibili, per creare un Piemonte più giusto e solidale, un Piemonte che guarda in faccia le difficoltà, le affronta e le risolve, un Piemonte che non lascia indietro nessuno!” concludono i Consiglieri regionali Pd.