A Torino, all’ospedale Molinette della Città della Salute, come anticipato dal quotidiano la Repubblica, nel corso di un intervento che non ha precedenti, una giovane donna è stata operata per l’asportazione dalle ovaie di una massa tumorale benigna del peso di oltre 70 chili, più di quanto pesa la stessa paziente. “In letteratura non risulta alcun precedente di massa tumorale asportata di tale peso – comunica la Città della Salute – Il tumore riempiva tutta la pancia della paziente fino ad arrivare ai polmoni, così da non farla respirare”. La donna è stata salvata.
Europa: ultima chiamata! Juventus-Paris Saint Germain
Mercoledì 2 novembre ore 21
Sesta ed ultima giornata della fase a gironi della Champions League.
Ultima chiamata europea per i bianconeri che sono stati già bocciati in questa annata di Champions League,è sfumata la qualificazione agli ottavi che ha premiato,per i primi 2 posti, Paris Saint Germain e Benfica,che si giocheranno il primo posto nel girone per aver negli ottavi di finale un avversario più “morbido”.La Juve deve battere il Maccabi Haifa,o perlomeno pareggiare,per arrivare terza e qualificarsi,almeno ,per l’Europa League chiudendo al terzo posto nel gruppo.Nella gara d’andata,a Parigi, finì 2-1 per i padroni di casa con doppietta di Mbappé e gol di McKennie che salterà la gara per infortunio.
Juventus in piena emergenza con 11 giocatori assenti e Pogba che si è fermato per un nuovo infortunio), Allegri dovrebbe puntare sulla coppia d’attaco Kean-Milik (Vlahovic fermo ai box) con Cuadrado e Kostic esterni.
Formazioni
JUVENTUS (3-5-2): Szczesny; Bonucci, Gatti, Alex Sandro; Cuadrado, Miretti, Locatelli, Rabiot, Kostic; Kean, Milik. All. Allegri.
PSG (3-4-3): Donnarumma; Sergio Ramos, Marquinhos, Kimpembe; Hakimi, Vitinha, Verratti, Nuno Mendes; Sarabia Messi, Mbappé, . All. Galtier.
Enzo Grassano
Una torinese entra nel governo Meloni come sottosegretario. E’ Augusta Montaruli, 1983, avvocato, deputato di Fratelli d’Italia. La premier l’ha scelta come sottosegretario all’Università e Ricerca.
Osteria Rabezzana, via San Francesco d’Assisi 23/c, Torino
Mercoledì 2 novembre, ore 21.30
Per la tappa del Moncalieri Jazz Festival arriva in Osteria Rabezzana mercoledì 2 novembre l’Aria Accordion Trio. Il gruppo, costituito da Piero Mortara (fisarmonica), Roberto Puggioni (basso fretless) e Gaetano Fasano (batteria e percussioni) presenta un repertorio di composizioni originali di Piero Mortara, ri-arrangiate con la band e alcuni standard jazz. Recentemente il trio ha pubblicato il cd “Camminando” interamente registrato in diretta dal vivo in studio, senza ulteriori aggiunte e sovraincisioni. Il concerto in Osteria ripresenta le sonorità e le atmosfere del lavoro discografico.
Formazione
Aria Accordion Trio
Piero Mortara, fisarmonica
Roberto Puggioni, basso elettrico
Gaetano Fasano, batteria
Ora di inizio concerto: 21,30
Ingresso libero
Possibilità di cenare prima del concerto con il menù alla carta
Prezzo speciale: dolce + calice di vino 10 euro
Info e prenotazioni
Tel: 011.543070 – E-mail: info@osteriarabezzana.it
Parte la coprogrammazione e coprogettazione con gli Enti del Terzo Settore (ETS) riguardo le attività previste dal Piano Urbano Integrato, nell’ambito della Missione 5 del PNRR. Si attua così la deliberazione di marzo 2022 con cui si approvava la realizzazione dell’Azione A35 “Coprogettazione con il terzo settore e partnership pubblico-privata – azioni a favore di adolescenti e giovani”.
La spesa, finanziata dall’Unione Europea all’interno dell’iniziativa Next Generation EU, ammonta a circa 4 milioni e mezzo di euro suddivisi in due ambiti di intervento: 2.960.000 saranno destinati ad azioni materiali su edifici di aggregazione giovanile e azioni immateriali su attività e servizi dedicati a giovani e adolescenti; i restanti 1.500.000 saranno impiegati in riqualificazione fisica e sociale di spazi pubblici non edificati nei pressi di biblioteche, punti prestito e scuole, con l’obiettivo più ampio di mettere in relazione queste diverse realtà con gli spazi pubblici ad esse circostanti.
Il processo di coprogrammazione prevede il coinvolgimento di tutte le realtà associative territoriali interessate, dagli enti di secondo livello alle singole realtà non affiliate, tramite plenarie, tavoli di incontro e incontri specifici. Alla base di ogni azione i 5 obiettivi delle Politiche Giovanili della Città, direttamente correlati agli Youth Goals delineati dalla Strategia dell’Unione Europea per la Gioventù 2019-2027: spazio e partecipazione per tutti; informazione e dialogo costruttivo; società inclusiva; benessere personale e sociale; pari opportunità ed uguaglianza di genere.
Articolata in diverse fasi, con un cronoprogramma dettagliato, la coprogrammazione sarà finalizzata alla realizzazione di attività di ampio respiro, della durata di 4 anni per l’avvio e il consolidamento, più altri 6 di radicamento nel territorio. Nello specifico, il primo quadriennio sarà così strutturato: da ottobre a dicembre 2022 sarà effettuata la rilevazione partecipata dei bisogni e delle proposte progettuali; da gennaio ad agosto 2023 coprogettazione, bandi e selezione dei progetti; da settembre 2023 a giugno 2025 ci sarà la fase di avvio e realizzazione dei progetti, attività gestionale, monitoraggio e verifica in itinere; infine, da luglio 2025 a marzo 2026 si procederà alla documentazione e alla rendicontazione economico-finanziaria.
La fase preliminare di rilevazione partecipata si realizzerà il prossimo 16 novembre con un evento a cui potranno partecipare tutti gli ETS interessati che avranno inviato entro le ore 12 di lunedì 7 novembre la domanda con una PEC all’indirizzo gioventu@cert.comune.torino.it. Tutta la documentazione è disponibile al link http://www.comune.torino.it/torinogiovani/co-programmazione-giovani
“Il percorso che stiamo per iniziare, aperto e condiviso, è una novità assoluta nell’ambito delle politiche giovanili. Vogliamo coprogettare per migliorare l’offerta dei
servizi già presenti sul territorio, includendo tra i diversi obiettivi anche quello di ripensare interamente l’InformaGiovani e dargli una nuova veste che sia più in linea con le reali esigenze dei giovani” afferma l’Assessora alle Politiche Giovanili ed Educative Carlotta Salerno. “I fondi ricevuti dall’Unione Europea costituiscono un’opportunità più unica che rara, ed è per questo che vogliamo lavorare congiuntamente al Terzo Settore per rafforzare i rapporti già esistenti, costruirne di nuovi e introdurre una modalità di lavoro, la co programmazione, che auspichiamo diventi consuetudine. Vogliamo costruire le politiche giovanili insieme ai giovani stessi e vogliamo che Torino sia una città aperta, capace di offrire possibilità e valorizzare potenzialità e talenti” conclude l’Assessora.
A volte ritornano (?)
IL PUNTASPILLI di Luca Martina
Dopo la prova di forza della leadership cinese, Xi Jinping ha fatto tabula rasa dei suoi oppositori e critici, ed il ritorno al vertice del Brasile di Luiz Inácio Lula da Silva l’attenzione degli osservatori si sposta ora negli Stati Uniti.
L’ 8 novembre le elezioni di metà mandato (due anni dopo le presidenziali) rappresenteranno un importante test per Joe Biden e per il suo partito democratico.
La popolarità (come aggiornata settimanalmente dal sito FiveThirtyEight) del presidente in carica è precipitata nella seconda metà dell’anno scorso per poi stabilizzarsi (al 42,3%) negli ultimi mesi ma le probabilità di evitare un’“onda rossa” (il colore del partito repubblicano) la prossima settimana sembrano ormai ridotte al lumicino.
I sondaggi prevedono che dalle urne uscirà una camera ed un senato a maggioranza repubblicana e questo risultato potrebbe spianare la strada all’inossidabile (malgrado la ruggine che sembrava avere corroso definitivamente il suo primo mandato) Donald Trump nel lungo sprint che porterà alle presidenziali del 2024.
La situazione rappresenterebbe un significativo spostamento degli equilibri da un fragilissimo controllo democratico (che vede un senato in bilico e una camera dei Rappresentanti a suo favore) ad un Congresso che, con ambedue le camere a maggioranza repubblicana, costringerebbe il presidente a completare il suo mandato con grandi difficoltà e parzialmente depotenziato (come un’”anatra zoppa”)..
I settori del programma presidenziale che potrebbero subire i maggiori rallentamenti a causa del nuovo assetto del Congresso sono quelli cari a “The Donald”.
L’agenda repubblicana prevede una politica energetica che tornerà ad essere più morbida e disponibile nei confronti delle risorse nazionali (con la riapertura di parte delle miniere di carbone e l’autorizzazione a nuove ed estese trivellazioni petrolifere) e più critica verso l’Iran (dopo il riavvicinamento degli ultimi anni, con l’obiettivo di rimuovere le sanzioni e consentire un aumento del petrolio in circolazione) ed il Medio Oriente.
Strettamente legato al ritorno ai combustibili fossili “made in America” uno dei temi che subirà le maggiori conseguenza sarà quello del contenimento del cambiamento climatico. Il primo giorno della sua presidenza, Biden aveva immediatamente firmato l’adesione degli Stati Uniti all’Accordo di Parigi, raggiunto alla fine del 2015, per la riduzione delle emissioni di gas serra.
Lo stesso trattato era stato stracciato da Trump, che aveva così sfilato gli Stati Uniti, e si può facilmente immaginare che sarà nuovamente messo in discussione già nei prossimi mesi e, ancor più, da una sua eventuale rielezione nel 2024 e con questo il massiccio piano di investimenti previsto.
Anche la collaborazione degli USA con l’Organizzazione Mondiale della Sanità, per sconfiggere definitivamente la crisi provocata dalla pandemia, è destinata a scricchiolare sotto le martellate della nuova maggioranza.
A livello economico, poi, è nota l’ostilità del Grand Old Party nei confronti degli elevati livelli di indebitamento statale e questo porrebbe ulteriori ostacoli alla politica economica dell’amministrazione democratica (che mira a sostenere la crescita, anche attraverso la spesa pubblica, con un conseguente incremento del debito).
L’esito della tornata elettorale sarà quindi esaminato con grandissima attenzione ed a questa dovrà aggiungersi anche una buona dose di pazienza.
Si profila infatti la possibilità che, come avvenuto nel 2020, siano necessari alcuni giorni (o, nel caso peggiore, settimane) prima di conoscere i risultati: l’opzione, consentita per fronteggiare l’impossibilità di uscire per recarsi alle urne durante la fase acuta della pandemia, del voto a distanza, via posta, rimane tuttora in vigore e potrebbe ancora una volta rallentare la pubblicazione dei risultati definitivi.
L’incertezza non mancherebbe di innervosire i mercati finanziari e dare il la, è un motivetto vecchio ma sempre popolare, alle accuse di brogli e presunte illegalità.
Un presidente debole per il resto della sua permanenza alla Casa Bianca non è certamente quanto l’attuale contesto internazionale richiederebbe e possiamo solo augurarci che alla fine prevalga il proverbiale pragmatismo statunitense nella difesa degli interessi nazionali e dei principi condivisi con tutto il resto del mondo occidentale.
Nulla, comunque, è stato ancora scolpito nel marmo.
Il ritorno del populismo, del quale Trump è stato certamente un campione, è frutto, almeno in parte, delle difficili condizioni attuali e potrà rallentare la sua avanzata, prima delle prossime presidenziali statunitensi, tra due anni, se il ciclo economico sarà nel frattempo ritornato nella sua fase espansiva (dopo una ormai inevitabile, ma si spera breve, recessione).
Le cose volgerebbero definitivamente al bello se arrivasse anche la tanto auspicata cessazione delle ostilità che favorirebbe il graduale superamento degli squilibri che si sono creati, a partire dalla salita dei prezzi delle fonti energetiche e alla conseguente inflazione fuori controllo.
Ma non voglio spingermi troppo oltre: in fondo, è sempre pericoloso fare previsioni, specialmente se riguardano il futuro.
Imprenditore coraggioso e raffinato mecenate, elegante viveur dal fiuto per gli affari, Riccardo Gualino ha segnato il secolo scorso come pochi altri hanno saputo fare.
Nato sul finire dell’Ottocento da una ricca famiglia biellese, Gualino fu presto protagonista nel mondo delle imprese. Acquisì banche, in società con Giovanni Agnelli fondò la SNIA, diventò azionista di riferimento e vicepresidente della Fiat, lanciò i filati artificiali senza tralasciare gli interessi nella chimica e nel settore alimentare. Nel 1928 venne inserito nella rosa dei cinque uomini più ricchi d’Europa. Conobbe successi e vertiginose ascese e, all’opposto, rovinose cadute senza perdere mai lo spirito d’avventura o rinunciando alle sue idee visionarie. Un personaggio straordinariamente unico al quale è stata dedicata da Giorgio Caponetti un’importante biografia pubblicata da Utet: “Il grande Gualino. Vita e avventure di un uomo del Novecento”. Gualino fu un visionario per l’epoca al punto da puntare sul cinema in tempi non sospetti con la pionieristica Lux che, come si legge nella sua biografia , “nel dopoguerra produsse i film di Visconti e Lattuada avvalendosi anche dei giovani Carlo Ponti e Dino De Laurentiis”. La sua è una vita talmente piena da sembrare quasi inverosimile, tra incontri con personaggi celebri ( da D’Annunzio ai Kennedy, da Curzio Malaparte a Winston Churchill, Liz Taylor e Solomon Guggenheim) e l’amore per le arti che divideva con l’inseparabile moglie Cesarina Gurgo Salice. Fu proprietario del palazzo Lascaris, attuale sede del Consiglio regionale, della bellissima villa che porta il suo nome in collina a Torino e ha lasciato una fantastica raccolta di capolavori che costituisce la “collezione Gualino” alla Galleria Sabauda). La sua ultima dimora è al cimitero monumentale di Oropa, la “piccola Staglieno” delle Alpi) dove riposa nella tomba di famiglia con la moglie.
Marco Travaglini
Anche grazie al super bonus il settore dell’edilizia a Torino chiude un semestre ‘abbastanza positivo’, reso però più incerto dal caro materiali, l’aumento del costo del denaro, il blocco della cessione dei crediti.
Le prospettive del comparto presentano incertezze. Diverse gare stanno andando deserte perché i prezzi non riconoscono i costi per le imprese. Stallo anche per l’occupazione, che fino a luglio sembrava registrare un buon andamento (+17,41% di imprese iscritte alla Cassa Edile rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso,+21,6% degli operai, +25,79% della massa salariale e +24% delle ore lavorate). Si riscontrano difficoltà a trovare personale in tutti i settori anche a causa del reddito di cittadinanza.
Gran Premio Paolo ed Orsino Orsi Mangelli all’ippodromo
Ancora una volta l’Ippodromo di Vinovo è pronto ad indossare l’abito di gala. Martedì 1° novembre sarà giornata di trotto e grandi eventi collaterali. In primis con il Gran Premio Paolo ed Orsino Orsi Mangelli, corsa di gruppo 1 con una dotazione totale di circa 300.000 € e dedicata ai 3 anni. Ma come sempre succede nello stadio del trotto torinese, per il pubblico sarà una lunga giornata di eventi collaterali, compreso l’appuntamento solidale con “Il Risotto al Trotto”.
Nel GP Orsi Mangelli per i maschi due batterie da 10 partenti l’una (i primi sei accederanno alla finale), intitolate a Giuseppe e Vittorio Guzzinati, grandi pilastri che hanno fatto la storia dell’ippica Mondiale, scomparsi da qualche anno. Il Mangelli è da sempre la rivincita dopo il Derby, anche se in questa occasione mancherà Dimitri Ferm che ha vinto l’ultima edizione della corsa romana. Ma nella prima batteria troveremo il secondo arrivato Denzel Treb, il terzo arrivato Dolce Viky e il quarto Dante Clamar. Non da meno è stata la prestazione di Denzel Washington nella Consolazione del Nastro Azzurro, vinta con estrema facilità. Nell’altra batteria invece Danger Bi, che vorrà rifarsi dopo il Derby, ma anche il francese Joyner Sport, e il tedesco Giò Cash, con l’enfant du pays Gabriele Gelormini che torna nella sua pista natale.
In dodici invece le femmine al via nel Magelli Filly, corsa di gruppo 2 sulla distanza del miglio esattamente come l’altra, e con una dotazione di 88.000 €. Cercherà il doppio Delicious Gar, Reginetta delle Oaks. Voglia di riscatto per Due Italia e Diletta Axe mentre percorso complicato dalla seconda fila per Doyourbest, attenzione anche a Daughter As e Doni Maker.
A Vinovo arriveranno tutti i big italiani, a partire da Alessandro Gocciadoro, che in tutto schiererà ben nove allievi, ma anche Andrea Farolfi, V.P Dell’Annunziata, Enrico Bellei, Pietro Gubellini, Antonio Di Nardo, Giampaolo Minnucci accanto ai “nostri” Andrea Guzzinati e Santo Mollo.
Nove corse in programma per un pomeriggio delizioso, in tutti i sensi. Lo chef Sergio Barzetti, spesso ospite anche in tv da Antonella Clerici, proporrà uno dei suoi classici risotti ne “Il Risotto al Trotto”, proposto oltre che al Ristorante dell’Ippodromo anche in degustazione con offerta libera da devolvere alla “Casa Del Giocattolo Solidale”, nata con l’obiettivo di raccogliere e donare giocattoli, ma anche materiale scolastico e articoli per l’infanzia a bambini le cui famiglie vivono situazioni di criticità o difficoltà economica. Un’altra occasione per dimostrare la generosità del nostro pubblico.
Inoltre, due bellissimi cavalli Spagnoli, presentati dal grande esperto, il maestro Emilio De Martino dell’Art Of Riding Academy, saranno in bella vista per il pubblico e accompagneranno nella sfilata i Campioni nella Finale del Mangelli. E poi i pony dell’Horse House per il Battesimo gratuito della sella, il maniscalco che davanti al pubblico forgerà un ferro di cavallo. Nella stessa location i Mercatini a Km0 di “Stupinigi è” e sempre per i più piccoli la Caccia al Tesoro di Halloween con gli amici del Circowow. Nelle scuderie già dal mattino, si vivrà un bel momento con la Rassegna dei Puledri nati nel 2021, intitolata a Luigi Biffi, organizzata dagli allevatori Roberto Mazzucato ed Enrico Tuci alla quale seguirà la premiazione per i tre soggetti più belli morfologicamente.
Corse al via dalle 14 con ingresso gratuito.
I consiglieri regionali Gallo e Valle (Pd): “Cosa ne pensa Cirio? È pronto a intervenire per impedire questo errore palese nella nostra Regione e a mettere in sicurezza ospedali e pazienti?”
«Oggi, se le indiscrezioni verranno confermate, il governo Meloni interverrà sul bollettino covid, sulle mascherine negli ospedali e sulla riammissione dei medici novax. Un Governo che agisce con un metodo più centralista (e senza la giustificazione dell’emergenza) rispetto ai precedenti. È molto grave, infatti, che decisioni di questo genere vengano prese senza il confronto con le regioni, le titolari delle politiche sanitarie. Presidenti di Regione e assessori alla Sanità apprendono, come noi, queste scelte dai giornali, dopo essere stati in prima linea a far rispettare l’obbligo vaccinale.
È preoccupante privare dell’accesso ai dati sul contagio in modalità open data i giornalisti e la comunità scientifica, così come lo è scaricare sulle aziende sanitarie la responsabilità di imporre norme di maggiore sicurezza nei reparti più delicati, come sostiene anche Antonio Ferro, presidente della Società Italiana di Igiene.
Ma l’aspetto più inquietante è la reintegrazione in servizio dei medici novax. Non soltanto perché, come spesso capita nel nostro Paese, quelli che non rispettano le regole poi alla fine riescono sempre a cavarsela. E non solo perché esponiamo i medici novax e i loro pazienti a rischi maggiori legati al contagio. Ma, soprattutto, perché riconosciamo il diritto a fare il medico anche a chi nega evidenze provate con metodo scientifico e convalidate dalla comunità scientifica internazionale. Non possiamo prevedere l’andamento di questa pandemia o l’insorgenza di altre e più gravi epidemie in futuro, ma possiamo applicare un principio di prudenza e difendere la coerenza dello Stato e delle sue scelte nel tempo.
Noi pensiamo sia necessario mettere un punto e in questo senso è fondamentale per noi sapere come si muoverà la nostra Giunta regionale.
Cosa ne pensa la Giunta Cirio della riammissione dei medici novax? È pronto Cirio a intervenire per impedire questo errore palese nella nostra Regione e a mettere in sicurezza ospedali e pazienti?
Noi siamo pronti a sostenere ogni iniziativa della Giunta regionale in questo senso, anche di natura legislativa, con le procedure più veloci.
Non si tratta di rivendicare, rispetto a una scelta pericolosa, un principio di autonomia (che pure sarebbe ora di applicare e non solo di declamare) ma qualcosa di meno: semplicemente difendere le competenze che sono attribuite alla Regione in materia sanitaria».