ilTorinese

“Patto di collaborazione” tra Comune di Chieri e istituto Pascal

L’Istituto Pascal ha incontrato il Comune di Chieri per siglare il Patto di collaborazione: un accordo che intende ufficializzare e solidificare l’alleanza tra la scuola di via San Filippo 2 e l’Amministrazione pubblica, dispiegandosi in una serie di azioni e iniziative concrete in grado di giovare al benessere collettivo e individuale dei cittadini.

La cerimonia si è tenuta venerdì 20 gennaio, alle ore 12, presso la Sala Multimediale dell’Istituto Pascal, alla presenza del Sindaco di Chieri Alessandro Sicchiero, del Segretario Generale Antonio Conato, della responsabile e referente comunale del Pool Beni Comuni Elisa Albarosa, della responsabile e referente comunale del Sistema Nidi Alessandra Parola e della responsabile e referente della Biblioteca Civica Nicolò e Paola Francone Silvia Basso.

In rappresentanza dell’Istituto, invece, vi erano la classe prima della Scuola Media Holden e alcuni studenti del terzo e quarto anno dei Licei Pascal, accompagnati dall’insegnante di arte e di cinese Monica Ferri e dalla Dirigente scolastica Nicoletta Coppo.

Lo scopo della cerimonia è stato quello di promuovere l’idea di “Scuola condivisa” promulgata con entusiasmo e passione dall’Istituto Pascal, il quale vuole porsi sempre più come interlocutore attivo e propositivo nei confronti del territorio chierese e della sua popolazione.

Ne sono un esempio le iniziative proposte negli scorsi mesi, con l’avvio della collaborazione con la RSA Casa Maggio, l’Università della Terza Età e l’associazione La Banca del Tempo, i cui fruitori hanno partecipato – e partecipano –, con cura e attenzione, alle lezioni tematiche tenute dagli insegnanti della Scuola Media Holden e dei Licei Pascal, favorendo, così, l’idea di una “contaminazione intergenerazionale” capace di creare una connessione tra le “vecchie” e le nuove generazioni e di stimolarne l’interscambio di riflessioni e punti di vista.

«L’idea di una scuola diffusa e “fuori” dalla scuola, che non veda se stessa come un’isola all’interno della città, bensì possa portare bellezze, progettualità, vantaggi e opere anche alla cittadinanza – ha commentato il Sindaco Alessandro Sicchiero –, è molto importante: spesso, infatti, a proposito delle diverse generazioni, si utilizzano termini quali “contrasto” e “lotta”, ma, secondo noi, non deve essere così. Affinché ci sia un ritorno positivo per la città, si deve ragionare su un “incontro” tra le generazioni, non su uno “scontro”. Ben vengano, quindi, tali iniziative, in grado di coinvolgere gli studenti e i cittadini attivi, volti al bene pubblico e alla cura di un sistema che funziona solo se i singoli fanno la propria parte».

A costituire un emblema della “scuola diffusa” vi sarà, poi, anche l’International Daisy Primary School, ossia la prima scuola elementare d’Italia in corso di accreditamento da parte del Ministero dell’Educazione finlandese. In apertura a settembre 2023 negli spazi della scuola Sant’Anna di piazza Mazzini, l’International Daisy Primary School si baserà sui cardini dell’educazione, dell’organizzazione e della progettualità, i quali confluiranno in un unico incubatore didattico che farà del sistema educativo finlandese il proprio punto di riferimento.

«Il fine – ha spiegato la professoressa Ferri – è quello di accogliere bambini e genitori in un ambiente aperto al confronto, alla consapevolezza e a un futuro che sarà sempre più universale, dove valori come la cooperazione, il rispetto, l’integrazione e la condivisione possano dare vita a una metodologia innovativa, pronta a formare i cittadini del prossimo decennio».

E, naturalmente, anche la scuola elementare Daisy sarà una scuola diffusa, nel vero significato del termine. Luogo delle lezioni, infatti, non saranno solo le aule tradizionali, ma anche, e soprattutto, il mondo esistente all’esterno delle mura: la realtà e la società nella loro concretezza, vissute mediante esperienze dirette e coinvolgenti.

«Quella della scuola Daisy e dell’Istituto Pascal – ha precisato Coppo – sarà un’aula unica aperta al mondo e composta da mille stanze diverse e dedicate, dall’universo fisico fino anche a quello virtuale del web, che possa mettere in relazione continua bambini, ragazzi, adulti, anziani, gente che lavora, che usa il tempo libero, che amministra, aiuta, fa politica, produce e al tempo stesso insegna e impara. Oggi si fatica a tollerare la scuola in un unico edificio o recinto. La realtà scolastica non è statica ma, quasi per etimologia, dinamica nello spazio, oltre che nel tempo. Non è un luogo chiuso da muri e comparti o da confini reali o virtuali, non è un edificio unico e monolitico o un bosco di specie rare: la scuola è diffusa ed en plein air nel senso totale del termine».

Oltre agli spazi canonici, quindi, le aule dell’Istituto Pascal (comprensivo dell’International Daisy Primary School, della Scuola Media Holden e dei Licei Pascal) saranno le seguenti:

  • La libreria (Mondadori e Della Torre): un luogo in cui sorge il desiderio di sfogliare i libri, conoscerli, aggirarsi tra gli scaffali, in silenzio e con gli occhi pieni di curiosità, ma anche lo spazio della condivisione, di un dialogo con i clienti di passaggio, nel quale porre domande e ottenere risposte cercandole nell’universo sfaccettato e meraviglioso della carta stampata;
  •      Il podere in campagna: un vasto prato con alberi da frutta, tappeti di plaid colorati e il ronzio degli insetti a fare da sfondo alla voce degli insegnanti;
  • Lo studio d’arte di Monica: un laboratorio in un palazzo antico, arricchito di affreschi in fase di restauro, odore di vernice e camici sporchi di colori. Uno spazio magico, dove ogni bambino sogna di diventare un artista, cimentandosi con le tecniche di pittura e sfogliando i cataloghi dei più grandi e importanti musei del mondo;
  • Munlab: l’Ecomuseo dell’argilla, un vero e proprio luogo esperienziale per gli studenti di ogni età – dalle scuole dell’infanzia all’università –, dove è possibile approfondire argomenti quali l’educazione ambientale e i saperi legati al mondo dell’argilla;
  • Agricoop Pecetto: cooperativa agricola dove si sviluppano progetti finalizzati all’educazione alimentare e ai consumi consapevoli;
  • Il cortile del palazzo di San Filippo: sede dei Licei Pascal e luogo storico della città di Chieri – che ha persino accolto Don Bosco da studente –, in esso riecheggiano laboratori di storytelling, racconti, storie, libri letti e raccontati – anche in inglese – dai ragazzi, in un viaggio onirico alla scoperta dei più bei passi della letteratura mondiale;
  • Associazione Nessuno: il Polo Culturale Lombroso16 di Torino, un luogo di contaminazione di idee, competenze, impegno, arte, design e professionalità sui temi della letteratura, dove si susseguono laboratori di scrittura e di rielaborazione per la fruizione degli audiolibri (in collaborazione con l’associazione Lo Specchio dei Tempi).

“Lechaim”, concerto per il “Giorno della Memoria” Al Teatro “Alfieri” con Raiz e “AuditoriumBand”

Nella prima esecuzione pubblica a Torino

Giovedì 26 gennaio, ore 21

Scelta di memoria e scelta di speranza, già nel titolo del concerto dedicato al “Giorno della Memoria”, promosso dal “Polo del ‘900” di Torino e dalla “Fondazione Musica per Roma”, per giovedì 26 gennaio (ore 21) al Teatro “Alfieri” di piazza Solferino 4, a Torino. Titolo che recita “Lechaim”, dal brindisi ebraico che inneggia “alla Vita”, attraverso un’accurata, e dall’approccio rinnovato, scelta musicale a ricordo della “Shoah”, affidata all’“AuditoriumBand”, una delle orchestre residenti in “Auditorium Parco della Musica” di Roma, che insieme al cantante Raiz o Rais o Raiss (al secolo Gennaro Della Volpe, ex voce e leader, fino al 2003, degli “Almamagretta”) affronta – insieme a musicisti talentuosi operanti nei generi più diversi come Gigi De Rienzo, Franco Giacoia, Osvaldo Di Dio e Claudio Romano – brani legati all’Olocausto e ai nefasti orrori delle persecuzioni naziste.

La prima esecuzione pubblica a Torino, presso il Teatro “Alfieri”, si aprirà con un intervento video dell’Onorevole Furio Colombo, estensore della “Legge della Repubblica n. 211” del 2000 che ha istituito il “Giorno della Memoria”, e con la presenza di Lidia Maksymowicz, sopravvissuta al Campo di Concentramento di Auschwitz. Un momento collettivo aperto al pubblico gratuitamente (su prenotazione), nato dalla collaborazione tra “Polo del ‘900” “Città di Torino” con il sostegno del “Comitato della Regione Piemonte per l’affermazione dei valori della Resistenza e dei principi della Costituzione Repubblicana del Consiglio Regionale del Piemonte”.

Il concerto si muove su differenti piani narrativi. Il primo, quello più direttamente legato alla “Shoah” con brani di DylanCohenGucciniBattiatoJoy Division ma anche di Hannah Senesh giovane eroina di guerra autrice di versi struggenti, o attraverso la sorprendente versione country blues che il polistrumentista americano Mark Rubin fa di un classico come “Es Brent” o “It’s Burning”, testimonianza di una “cultura cosmopolita che sa ibridarsi e sopravvivere in ogni condizione”. L’altro, quello della persecuzione di tutte le minoranze e qui troviamo De André e “The Indigo Girls” tra gli altri. E, infine, il piano più contemporaneo dove la band aggiunge una “sfumatura nuova”: ricordare l’orrore nazista perché non accada più e celebrarne il fallimento attraverso la musica di Paul SimonGene Simmons dei “Kiss”, Bestie BoysDavid Lee RothAmy WinehouseDonald FagenBilly JoelJoey RamoneRobby Krieger dei “Doors”.

L’ingresso al Teatro “Alfieri”, come detto, è libero ma con prenotazione obbligatoria: tel. 011/5623800 o biglietteria@fdfgestioniattivitateatrali.com

Il giorno successivo al concerto di Torino, venerdì 27 gennaio (sempre alle ore 21), “Lechaim” si sposterà all’ “Auditorium Parco della Musica” di Roma, in via Pietro de Coubertin, al numero 10.

Anche nella Capitale, ingresso libero con prenotazione obbligatoria: tel. 06/802411 o www.auditorium.com

g.m.

Italia Lib Pop: vallate piemontesi volano per lo sviluppo

In un’epoca in cui, a causa del cambiamento climatico, l’economia basata sugli impianti di risalita risulta essere sempre più precaria, nelle vallate montane è necessario attingere a tutte quelle iniziative che ne possono riqualificare il territorio, facendolo crescere e rendendolo nuovamente attivo, attuale e vivibile.

“Il lockdown provocato dal Covid ha portato alla riscoperta della montagna: una delle regioni climatiche più tipiche della nostra Regione. Una realtà che con il tempo ha cambiato la propria prospettiva economica a favore dell’urbanizzazione. Eppure la montagna può e deve ancora essere non solo un’alternativa, ma un sistema profit autoreferenziato e autonomo che crei sviluppo economico, occupazione, qualità della vita, oltre a proteggere e divulgare le tipicità dei territori”, così Alberto BuscaResponsabile Regionale Patrimonio Storico e Culturale di Italia Liberale e Popolare Piemonte, commenta la proposta dell’Associazione per la tutela e la riqualificazione dei territori montani.
Le località sciistiche, dove le alte temperature accorciano sempre più le stagioni e dove, spesso, diventa difficile usufruire anche dell’innevamento artificiale, possono trovare nuovi sbocchi economici tramite progetti territoriali che coinvolgano anche i comuni delle Valli, trovando valide alternative all’economia sempre più precaria legata ai soli impianti di risalita.
“Se lo sci non è praticabile, intervenga la cultura, si faccia avanti l’idea di un comprensorio sportivo innovativo, coinvolgente, al passo coi tempi. Ciaspole, maneggi, itinerari storici, strade enogastronomiche, alberghi diffusi, musei etnografici, sono tutte iniziative in grado di dare nuova linfa alle nostre vallate, ricche di peculiarità e storia che troppo spesso vengono banalizzate e non utilizzate come opportunità di crescita economica e sociale“, aggiunge Busca.
La montagna come attrattiva di investimenti  alternativi, profittevoli e sostenibili anche economicamente. Uno scenario non sono agropastorale che ripopoli le borgate, ma che le renda a loro volta attrattive: creazione di percorsi ecomuseali ed enogastronomici alla scoperta della storia e delle tipicità locali, creazione di Laboratori Universitari a partire da Agraria, Veterinaria ed Architettura per la riscoperta, la tutela e la divulgazione del patrimonio storico dei territori, infrastrutture turistiche che associno storia del territorio e servizi all’altezza del turismo contemporaneo, sponsorizzazione ed attività mediatica in grado di raggiungere turisti ed operatori su scala nazionale ed internazionale.
Burocrazia e cecità negli investimenti saranno i primi ostacoli da abbattere per velocizzare un processo che coinvolga produzione e turismo: Sindaci, Comunità Montane, Pro Loco, Associazioni Culturali e Imprenditori dovranno necessariamente creare un tavolo comune che analizzi nello specifico le possibilità di investimento, mantenendo prioritaria la salvaguardia dell’ecosistema e la sicurezza idrogeologica, sviluppando progetti che consentano un ripopolamento delle borgate ed una loro riqualificazione sociale ed economica”, conclude Busca.
Il Piemonte è ricco di attrattive e potenzialità territoriali ad oggi sotto utilizzate. Le possibilità per interi territori di trovare una nuova via economica e di miglioramento della qualità della vita sono notevoli: la riscoperta dei territori e delle loro peculiarità attraverso progetti di rete, può essere un importante volano per l’economia locale, anche su scala nazionale.
“La storia locale, le produzioni tipiche, la cultura del territorio, spesso non vengono utilizzate come potenzialità e valore aggiunto per progetti di sviluppo territoriale che possano creare una nuova economia locale, facendo da volano ad un processo di crescita dei territori. Un patrimonio che, se fruttato a dovere, potrebbe risultare il veicolo principe per territori che negli anni si sono desertificati dal punto di vista economico ed abitativo”, così Claudio DesiròSegretario di Italia Liberale e Popolare.
I Comuni delle Valli Piemontesi sono spesso di piccole dimensioni e solo facendo rete, sviluppando progetti che incidano su interi comprensori, possono trovare le condizioni necessarie allo sviluppo di nuovi sbocchi economici a partire dalle singole potenzialità e tipicità.
“La nostra Associazione, che mette i territori al primo posto come punto di partenza per la ripresa del nostro Paese, si sta attivando per essere il mezzo tramite il quale le diverse istituzioni locali, il mondo associativo e l’imprenditoria possano dialogare per sviluppare progetti locali specifici, in grado di dare una nuova vita a territori che riteniamo essere fondamentali per la storia ed il futuro di tutto il Piemonte“, conclude Desirò.

Merlo: “Olimpiadi 2026, dopo l’Oval risolviamo definitivamente il post olimpico di Pragelato e di Cesana”

“Finalmente inizia a farsi largo la tesi che anche per i grandi eventi, nello specifico le Olimpiadi di Milano/Cortina del 2026, non si possono più disperdere ingenti risorse pubbliche per la costruzione di nuovi impianti che poi rischiano di diventare, come si suol dire, ‘cattedrali nel deserto’. Se il pattinaggio di velocità sarà traferito a Torino non potrà che essere una notizia estremamente positiva ed incoraggiante per Torino e per l’intero Piemonte. Ma, al riguardo, si rende sempre più indispensabile risolvere anche e definitivamente il post olimpico. Cioè gli impianti del trampolino di Pragelato e il bob di Cesana. E non penso solo ed esclusivamente al recupero per le Olimpiadi del 2026 dei rispettivi impianti ma anche, e soprattutto, allo smantellamento e alla riconversione dei siti accogliendo i progetti delle rispettive Amministrazioni Comunali se quelle discipline sportive saranno svolte altrove.
Progetti, come ovvio, che vanno condivisi con la Regione Piemonte e la Città Metropolitana e che richiedono, però, adesso di essere affrontati seriamente.
E questo non solo per sciogliere definitivamente un nodo ormai endemico e frutto dell’eredità di Torino 2006 ma anche per rilanciare quei territori e la loro vocazione turistica, sportiva e paesaggistica”.

Giorgio Merlo, Sindaco Pragelato, Consigliere Nazionale Anci

Uisp, Nuoto: gli appuntamenti regionali del settore

 

Domenica 22 gennaio Campionato pallanuoto master 3° giornata e Campionato pallanuoto U16 3° giornata e 1° giornata di recupero

  • Piscina Quadri Sport Center – via Volpiano, 38, Leinì (TO)

Domenica 22 gennaio XVII memorial Davide Cagnotto per le categorie master, ragazzi, juniores, assoluti

  • Piscina Comunale di Fossano – via Mons. Soracco 17, Fossano (CN)

Domenica 5 febbraio Coppa Piemonte nuoto sincronizzato 2° giornata

  • Piscina Colletta – Via Ernesto Ragazzoni, 5/7, Torino

 

Info → aquatime.it/uisppiemonte

Un corso di vie ferrate per escursionisti e amanti della montagna

Se frequenti già il mondo dell’escursionismo, ma desideri avventurarti su percorsi più tecnici mantenendo sempre un elevato standard di sicurezza…questo è il corso che fa per te!

Programma:

  • Sabato 18/02: attrezzatura ed equipaggiamento_sentieri attrezzati
  • Domenica 26/02: tecniche di progressione su vie ferrate
  • Domenica 05/03: fattore di caduta_tecniche di soccorso in ferrata
  • Domenica 12/03: utilizzo della corda come strumento ulteriore di sicurezza

Scrivete a montagna.piemonte@uisp.it per maggiori info

Oppure visita il nostro SITO

Settore Montagna Uisp Piemonte primo calendario delle attività 2023

  • Corso vie ferrate per principianti
  • Corso alpinismo per principianti
  • Uscite mensili tra le vie ferrate tra le Alpi
  • Progetto: sali il tuo primo 4000!!
  • Stage di escursionismo a Cheverel (AO)
  • Raduno escursionistico a Oropa

Le attività sono solo per i soci UISP con tessera valida per l’anno sportivo 2023

La prossima Uscita a Giaglione domenica 22 gennaio, in Val di Susa “ferrata delle Gorge”. Il livello di questo percorso è moderatamente difficile (non per principianti) e le temperature saranno basse, è quindi consigliato un abbigliamento adeguato, oltre alla normale attrezzatura da ferrata (prendete i ramponcini!).

info → montagna.piemonte@uisp.it – whatsapp al 348.8568589

Questo è stato. Voci sulla Shoah

Mercoledì 25 gennaio, ore 21  Teatro Concordia, Venaria Reale (TO)

 

“Questo è stato. Voci sulla Shoah” è una mise-en-espace nata per celebrare La Giornata della Memoria: un modo per ricordare l’abominio della Shoah non solo attraverso le parole delle vittime, ma anche attraverso quelle dei carnefici.

Non si tratta di un semplice reading. La scena è praticamente vuota. A riempirla, due sedie e due leggii. I cambi di costume da parte degli attori riportano a quegli anni di orrore, ma sono soprattutto le testimonianze a rendere vivo il ricordo di quel tempo. Goebbels e Mengele espongono le loro aberranti teorie, mentre Primo Levi, Elisa Springer, Nedo Fiano, Settimia Spizzichino raccontano della vita, se così si può chiamare, all’interno dei lager nazisti.

A chiudere il tutto, “Se questo è un uomo”, la poesia di Primo Levi, a ricordarci che “questo è stato”. Musica e proiezioni di immagini e filmati non fanno solo da cornice al momento recitativo, ma sono elementi cardine dello spettacolo.

Gli taglia la strada e lo minaccia con l’accetta

Gli aveva tagliato la strada sulla Est-Ovest di Cuneo,  minacciando con l’accetta, dopo essere sceso dalla vettura,  l’automobilista che si era permesso di suonare il clacson. Nelle scorse ore il tribunale di Cuneo ha condannato un uomo  di origini albanesi, a un anno di reclusione per minacce aggravate.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Ciclabile umana torinese: un flash mob per strade sicure e sane per tutte e tutti

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Riceviamo e pubblichiamo

Appuntamento martedì 24 gennaio, ore 7.30 – 9.30

Largo Vittorio Emanuele II, Torino (lato portici)

 

La nostra città, Torino, vanta tristi primati: l’aria più inquinata d’Italia e il numero di auto per 1000 abitanti tra i più alti in Italia: è il doppio di quello medio europeo. Nonostante questo, pedalare e muoversi con mezzi a basso impatto ambientale, che dovrebbero essere valorizzati, premiati e sostenuti, continua ad essere pericoloso, soprattutto in quelle strade dove non ci sono ancora – o non è possibile realizzare – piste ciclabili separate dai veicoli a motore.

 

Ma le strade sono di tutte e tutti: dovrebbe essere sicuro e rispettato chi usa la bicicletta e gli altri mezzi sostenibili anche in assenza di infrastrutture.

 

Le principali città europee sono già diventate Città 30. Anche in Italia le Amministrazioni di alcune città si stanno muovendo in questo senso, a partire da Olbia, Cesena, Bologna, Parma, Bergamo e recentemente Milano. Circa un mese fa anche il Consiglio Comunale di Torino ha approvato una mozione per ridurre a 30 km/h la velocità sulle strade senza diritto di precedenza. Ma è solo l’inizio, perché mancano ancora tempi e progetti certi per vedere realizzata questa mozione.

 

La riduzione della velocità incentiva la mobilità attiva e riduce il rischio di collisioni e danni letali.

 

Cambiare abitudini di mobilità, rinunciando all’uso dell’auto privata a beneficio di una mobilità attiva, richiede interventi strutturali e una comunicazione chiara.

 

Per mostrare che ogni giorno sono tante le persone, di ogni età, che già ora pedalano e si muovono con mezzi sostenibili e che molte di più potrebbero farlo se le strade fossero sicure, organizziamo anche a Torino, dopo le iniziative di Milano, Roma, Genova, Lecce e altre città italiane e contestualmente a Firenze, Milano, Roma, Treviso, una ciclabile umana. È un flash mob per rivendicare il rispetto e la sicurezza sulle strade, a beneficio di tutta la collettività, per chiedere più infrastrutture per la ciclabilità e una campagna di sensibilizzazione per disincentivare l’uso dell’auto privata.

 

L’appuntamento è per martedì 24 gennaio, al mattino, dalle ore 7.30 alle 9.30, in Largo Vittorio Emanuele II (lato portici), dove ci si disporrà in una lunga fila indiana a ridosso della linea bianca della corsia ciclabile verso corso Vittorio Emanuele II, per proteggere con i propri corpi e le proprie bici chi pedalerà in quel tratto di strada.

 

L’invito a partecipare all’iniziativa pacifica e dimostrativa è rivolto a tutte e tutti, non solo a chi ha una bici, anche chi è a piedi. Anche le famiglie con bambine e bambini sono invitati a partecipare e ad usare la ciclabile umana.

 

La manifestazione è promossa da un gruppo di persone e associazioni, accomunate dall’idea che una città a misura di persona, con meno auto, è una città più sicura per tutte e tutti, meno inquinata, più sana e più bella.

Benessere psicofisico dei giovani: progetto di Torino si aggiudica 50 mila euro

Prevenzione del disagio giovanile e promozione del benessere psicofisico attraverso azioni culturali e sportive: queste le linee guida del bando della Regione Piemonte per i Comuni singoli o associati. La Città di Torino, che si è aggiudicata un finanziamento di 50mila euro, ha candidato un progetto a favore di adolescenti e giovani dai 15 ai 29 anni, in partenariato con l’ASL Città di Torino, alcuni enti del terzo settore (Il laboratorio, Teatro della Caduta, Cooperativa Valpiana) e l’associazione di secondo livello Direfarebaciare – Rete dei centri del protagonismo giovanile.

 

Con questo progetto saranno offerti specifici percorsi di crescita, partecipazione e inclusione sociale che verranno realizzati attraverso attività laboratoriali riguardanti  arti grafiche e performative, musica, danza, canto ed espressione corporea intesi come canali privilegiati attraverso i quali le ragazze e i ragazzi  potranno veicolare le loro emozioni. Saranno inoltre individuati luoghi dedicati all’ascolto e al supporto psicologico, di singoli o di gruppi, in spazi appositamente allestiti nei centri del protagonismo giovanile, avvalendosi della presenza di personale qualificato del Centro  per il sostegno psicologico per adolescenti dell’Asl, in collaborazione  con il progetto Aria (Centro giovanile di ascolto della Città di Torino).

L’insieme delle attività proposte (laboratori e sportelli d’ascolto) sarà costantemente monitorato da una cabina di regia, alla quale parteciperanno i rappresentanti istituzionali dei soggetti della rete e presieduta dalla Città di Torino, che verificherà l’impatto delle attività realizzate a conclusione del progetto. Le riflessioni sull’andamento delle iniziative, sia in itinere che al loro termine, saranno condivise inoltre con un gruppo tecnico di lavoro, un team integrato di tutti gli attori coinvolti nel progetto.

Le risorse provenienti dalla Regione, pari a 50mila euro, saranno accompagnate da un cofinanziamento della Città del 21% (13.500 euro). I prossimi step da compiere riguardano la convocazione, prevista per la fine del mese di gennaio, della cabina di regia e dell’équipe tecnica per il coordinamento e il successivo avvio delle attività che termineranno a ottobre.

La pandemia, ma anche i rapidi mutamenti sociali, hanno effetti soprattutto nei confronti delle ragazze e dei ragazzi più giovani, che non hanno avuto la possibilità di aggregarsi e socializzare e che quotidianamente si trovano a confronto con una realtà complessa e frenetica. Proprio per questo motivo lavoriamo fin da inizio mandato alla costruzioni di azioni sinergiche per supportare i giovani in ogni direzione” sostiene l’Assessora alle Politiche Giovanili Carlotta Salerno. “Riprendere a costruire relazioni interpersonali significative con laboratori e attività di gruppo da un lato e mettere a disposizione spazi d’ascolto dall’altro è la dimostrazione che la Città vuole porre le più giovani generazioni al centro delle azioni amministrative, pensando al loro benessere, al presente e al futuro”.