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“Come le onde del mare” La storia d’amore si tinge di giallo

Il mare, silenzioso spettatore di una delicata storia d’amore ma pure testimone di un misterioso fatto drammatico diventa anch’esso, insieme a Camilla e Diego, protagonista del nuovo romanzo di Rosanna De Amicis.

La vicenda si svolge in Liguria tra Genova e Savona dove Camilla, affascinante ingegnere navale, ha soddisfatto il sogno di entrare in Marina come ufficiale svolgendo il ruolo di Capitano di Corvetta con assoluta dedizione, calandosi in esso esclusivamente rinunciando all’amore dopo alcune delusioni sentimentali.

Anche Diego, il bel Capitano di Guardia Costiera, reduce da una relazione infelice, non pensa ad altro che al lavoro che lo assorbe completamente.

Il destino però interviene improvvisamente avendo in serbo qualcosa per loro: basta il primo incontro per accendere l’interesse reciproco, quando vengono incaricati di svolgere in coppia le indagini sulla tragica scomparsa di una donna caduta in mare dal lussuoso yacht di un ricco imprenditore.

Le indagini alla ricerca della dispersa proseguono permettendo loro di frequentarsi assiduamente come colleghi, nascondendo pero’ la relazione sentimentale.

Con sensibilità del tutto femminile, la scrittrice sa cogliere ogni sfumatura dell’animo dell’affascinante protagonista, combattuta tra l’obbedienza alla deontologia accontentandosi di incontri d’amore furtivi e l’istinto di rendere tutto visibile a chi le sta intorno.

Allo stesso modo vengono alla luce le personalità dei suoi genitori, del fratello Fabrizio e degli amici Leo, Giulia e Rosario, che, pur figure minori, sono indispensabili per delineare l’ambiente in cui si svolge la sua esistenza.

Senza dimenticare le pagine, quasi un racconto di vite parallele, dedicate all’inquietante rapporto tra il facoltoso Roberto Pecci e la sfortunata Gabrielle.

Giuliana Romano Bussola

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I quadri in copertina e nel retro del libro sono stati realizzati da Maria Pia Talio.

Gli Agnelli Tragedie e misteri della famiglia che ha dominato il Novecento

Il 24 gennaio 2003, nella villa di Frescòt a Torino, l’Avvocato Giovanni Agnelli si spegneva a ottantuno anni di età.

Dalla Fiat agli scandali della Vecchia Signora: tutti i segreti della più importante dinastia imprenditoriale italiana

La vita di Giovanni Agnelli è stata costellata di grandi successi che lo hanno trasformato in uno degli uomini più ammirati al mondo. Non furono però tutti di rose e fiori i giorni dell’Avvocato. Sin da ragazzo la sua vita fu colpita da tragedie famigliari, alcune circondate da un alone di mistero: la scomparsa del padre, la morte della madre, la principessa Virginia Bourbon del Monte di San Faustino, fino al suicidio del figlio Edoardo. Ma se dal fascicolo giudiziario facesse capolino una sconcertante verità alternativa, per cui Edoardo sarebbe invece stato assassinato? E dove sono oggi tutte le ricchezze possedute dagli Agnelli, che gli eredi potrebbero non aver mai recuperato? Antonio Parisi racconta, con assoluta fedeltà e dovizia di particolari, i misteri e i retroscena della famiglia che ha dominato il nostro Novecento.

Antonio Parisi (Ginosa, 1960) è giornalista ed esperto di storia delle grandi dinastie. Ha diretto l’emittente nazionale Rete mia e il quotidiano «Il Meridiano». Ha pubblicato libri d’inchiesta su Vaticano, caso Parolisi, Isis, enti inutili e Ucraina. Da anni segue il caso della morte di Edoardo Agnelli, la cui vicenda è stata al centro di una clamorosa puntata di La storia siamo noi.

 

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Dimentica le chiavi, si arrampica sul balcone ma cade e muore

E’ morto cadendo dal balcone del vicino al primo piano. Si era arrampicato nella  notte, accortosi di avere dimenticato le chiavi di casa, un condominio di via Cardinal Massaia 66 a Torino. L’uomo, 68 anni, si è arrampicato sul lato di via Breglio ma nel passaggio da un balcone all’altro è caduto all’interno del cortile condominiale. È stato portato in gravi condizioni al San Giovanni Bosco dove e deceduto.

Ruba la borsetta a una donna. Poliziotto libero dal servizio lo arresta

Un cittadino peruviano di trentacinque anni è stato arrestato dalla Polizia di Stato poiché gravemente indiziato del reato di rapina.

Martedì sera, all’interno di una birreria nel quartiere San Paolo, una cliente veniva derubata della propria borsetta da un soggetto che la stessa vedeva allontanarsi furtivamente dal locale.

Un funzionario della Polizia di Stato, in forza presso il Commissariato di P.S. Barriera Nizza, presente sul posto e libero dal servizio notava la scena e si metteva all’inseguimento dell’uomo, che riusciva a raggiungere e fermare mentre stava per entrare all’interno di uno stabile ubicato nella medesima via. Il soggetto ingaggiava una colluttazione col poliziotto al fine di garantirsi la fuga e, dopo essersi disfatto della borsa, lanciandola nel cortile interno dello stabile, raggiungeva il proprio appartamento sito al secondo piano, chiudendosi all’interno.

Il personale della Polizia di Stato, giunto sul posto, entrava nell’alloggio dell’uomo, che si faceva trovare disteso a letto, fingendo di dormire, seppur con gli abiti ancora addosso. La borsetta rubata veniva recuperata e restituita alla proprietaria.

In considerazione dei gravi indizi di colpevolezza in ordine al reato di rapina il 35enne è stato tratto in arresto.

Beni sequestrati a noto pregiudicato usuraio

La Guardia di Finanza Torino e la Direzione Investigativa Antimafia hanno sequestrato beni immobili, autovettura e denaro contante ad un noto pluripregiudicato, gravitante nelle province di Asti e Torino, già condannato per reati di usura ed estorsione.

La Direzione Investigativa Antimafia, articolazione del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, e la Guardia di Finanza di Torino, al termine di congiunte indagini di natura economico-patrimoniale, hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro di beni, emesso dal Tribunale di Torino – Sezione Misure di Prevenzione, su proposta del Direttore della DIA, nei confronti di un pluripregiudicato gravitante nelle province di Asti e Torino, destinatario, nel tempo, di diversi provvedimenti cautelari personali assunti dall’Autorità giudiziaria in conseguenza dei numerosi reati commessi, tra i quali quelli di usura e di estorsione.

Le indagini hanno evidenziato una significativa disponibilità di beni in capo al soggetto a fronte dei redditi esigui dichiarati negli anni, confermando come lo stesso vivesse abitualmente grazie ai proventi delle attività delittuose.

Pertanto, tenuto conto della caratura criminale del proposto e della sua pericolosità sociale, nonché della sproporzione accertata tra i beni posseduti e le fonti reddituali dichiarate, il Tribunale di Torino, condividendo gli esiti delle investigazioni eseguite, ha disposto il sequestro di 3 beni immobili, 1 autovettura e circa 18.000 euro in contanti, per un valore complessivo di circa mezzo milione di euro.

Pro-gender, presidio di Azione studentesca al liceo Cavour di Torino


Riceviamo e pubblichiamo
Questa mattina i militanti di Azione Studentesca Torino, organizzazione giovanile di Fratelli d’Italia, hanno organizzato un presidio per protestare contro l’implementazione dei bagni neutri e altre politiche pro-gender prese dall’istituto.
È stato esposto uno striscione con scritto: “Fuori il gender dalle scuole”. 
“Abbiamo voluto protestare contro l’implementazione dei bagni neutri, misura irrispettosa del decoro e dell’intelligenza degli studenti. Questa è solo l’ultima follia pro-gender promossa da questo istituto, un trend preoccupante che non può passare inosservato. Le teorie di genere non sono altro che un ulteriore strumento per sradicare l’identità e le radici dei giovani e distrarre gli studenti dai reali problemi che li affliggono. 
Queste iniziative ci troveranno sempre pronti a esprimere il nostro dissenso” Dichiarano i responsabili di Azione Studentesca Torino.

Paola Ambrogio – Senatore di Fratelli d’Italia – aggiunge: “Ritengo che si stia alzando eccessivamente il livello di confusione: i nostri ragazzi dovrebbero essere lasciati liberi di frequentare la scuola senza dover essere bersagliati da campagne di “sensibilizzazione” rispetto alle “identità di genere”.

Irene Morao: “Tutto tranne il nome”. Un viaggio all’interno dell’ inconscio

Informazione promozionale 
I protagonisti sono tre adolescenti; sono loro che raccontano la storia attraverso quello che pensano. Mi piaceva l’idea che il lettore potesse immedesimarsi di volta in volta in un personaggio diverso, senza che ci fosse una voce esterna che giudicasse i vari pensieri
LA TRAMA RACCONTATA DALL’AUTRICE 
È facile prevedere il finale di una storia quando si sa già come vanno di norma le cose. È più difficile quando l’ordinaria routine di alcuni adolescenti viene sconvolta dall’improvvisa morte di Sofia. Non è facile capire cosa pensino gli altri ed è proprio questo il motivo principale per cui una tranquilla cittadina si trova ad affrontare un lutto apparentemente inspiegabile. Un viaggio all’interno dell’inconscio dei tre protagonisti, attraverso i sentimenti che portano a parlare inevitabilmente di amore anche quando si parla di morte. A partire dal dolore si arriva alla consapevolezza che non sempre le cose sono quelle che sembrano, che non è vero che “succede sempre così”…
La storia parte col fatto avvenuto al presente e poi il lettore viene improvvisamente catapultato nel passato, arrivando ad incastrare capitolo dopo capitolo, i pezzi di un puzzle che in apparenza sembra composto, per poi scoprire che forse i pezzi non erano incastrati nel modo giusto. I protagonisti sono tre adolescenti; sono loro che raccontano la storia attraverso quello che pensano. Mi piaceva l’idea che il lettore potesse immedesimarsi di volta in volta in un personaggio diverso, senza che ci fosse una voce esterna che giudicasse i vari pensieri; è un pò quello che succede nella realtà di tutti i giorni, dove interpretare quello che veramente uno pensa è sempre più difficile (per una serie di motivi, come la paura di dire la propria opinione? La difficoltà degli altri ad interpretare cosa stiamo dicendo? ecc…). Mi piaceva il fatto che il lettore si potesse appassionare alla storia in sè e non ad un personaggio in particolare.
Ogni ragazzo ha un suo modo di esprimersi, un suo linguaggio, un modo di comunicare qualcosa di sè, anche quando non parla. Ho voluto fare un parallelismo con i giorni nostri, anche prendendo spunto dai vari fatti di cronaca che accadono e che purtroppo sempre più di frequente vedono per protagonisti dei ragazzini giovani. I ragazzi spesso dimenticano di avere il futuro nelle proprie mani e sprecano molte opportunità credendo di poter fare scelte responsabili da sè. Certo, in molti casi accade ma, in faccende come quella raccontata nel libro, un fatto già di per sè grave diventa a lungo andare un macigno insostenibile. La chiusura che ho riscontrato nella realtà, che hanno molti ragazzi, l’ho voluta estremizzare così, per veicolare anche il messaggio che chiedere aiuto non è sinonimo di debolezza, ma una grande presa di coscienza dei propri limiti, è avere l’intelligenza di capire che non siamo invincibili.
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BIOGRAFIA
Irene Morao nasce a Treviso il 19 gennaio 1991 ed è laureata in Infermieristica. Attualmente lavora in ospedale a Treviso e studia a Padova per il conseguimento di un master. Si è prima diplomata al liceo classico Canova di Treviso, dove ha cominciato a sviluppare un amore profondo per la letteratura, in particolare grazie alla Divina Commedia di Dante Alighieri.  Appassionata anche di arte, musica, cinema e letteratura, vi si dedica nel tempo libero alternandole al lavoro di infermiera nell’ospedale di Treviso. Per anni si è dedicata al volontariato come educatrice nella sua parrocchia ed è proprio grazie alla dedizione negli anni di volontariato che impara a conoscere alcuni aspetti del mondo degli adolescenti, di cui parla nel libro. È fermamente convinta che la scrittura sia uno dei tanti modi per dar voce a determinate tematiche, alle quali non vuole dare alcun tipo di risposta ma solo porre punti di riflessione che lei stessa ha avuto modo di affrontare nel suo percorso formativo. Viene definita da amici e familiari come una persona determinata, tenace, leale, sicura di sé, schietta, positiva, altruista, generosa e sensibile. Le sfide le sono sempre piaciute perchè servono a tirar fuori il meglio da ciascuno. Mettere in pratica le proprie capacità con la scrittura del suo primo libro, è stata una di queste.
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LINK UTILI

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In Sala Rossa il Giorno della Memoria

venerdì 27 gennaio alle ore 11.30 si svolgerà nella Sala Rossa di Palazzo Civico la Cerimonia per la celebrazione del Giorno della Memoria in ricordo dello sterminio del popolo ebraico, degli Internati Militari e di tutti i deportati nei campi nazisti.

Saranno presenti il Sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, la Presidente del Consiglio Comunale, Maria Grazia Grippo, il Vice Presidente del Consiglio regionale e Presidente del Comitato Resistenza e Costituzione della Regione, Daniele Valle, il Presidente della Comunità Ebraica di Torino, Dario Disegni, il Rabbino Capo di Torino, Ariel Finzi e il Presidente del Polo del ‘900, Alberto Sinigaglia.

La cerimonia sarà anche trasmessa in diretta streaming sui canali multimediali della Città.

Il memorial in ricordo di Sergio Ramella al Conservatorio di Torino

Un concerto con borsa di studio in programma sabato 21 gennaio 

 

Una vita per il jazz, il memorial in ricordo di Sergio Ramella, si terrà sabato 21 gennaio alle 20.30 al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino, per ricordare il musicista a dieci anni dalla sua scomparsa.

Uomo del jazz, contribuì a portare in Italia, e a Torino in particolare, alcuni dei più grandi nomi del jazz mondiale. Agli anni Sessanta e Settanta risale la fondazione dello Swing Club, il primo jazz club torinese. A lui si devono la promozione delle stagioni dei Punti Verdi alla Pellerina e dei concerti Jazz per il cartellone di jazz di Torino, dell’Eurojazz Festival di Ivrea fino ai grandi festival jazz estivi torinesi, che si tenevano ai Giardini Reali e in Piazzetta Reale, dove aveva luogo l’International Jazz Festival Torino. Fu anche il padre del Torino JVC Newport Jazz Festival, gemellato con il più importante festival jazz americano di Newport, e unico in Europa con la sponsorizzazione JVC.

La musica e l’organizzazione di eventi costituivano una passione che lo portò a incontrare e diventare amico di quasi tutti i musicisti internazionali e nazionali, quali Dizzie Gillespie, Art Blakey, Tito Puente, Manhattan Transfer, Sarah Vaughan, Miles Davis, Pat Metheny, Mc Coy Tyner, Chick Corea, BB King, Enrico Rava, Gianni Basso, Micheal Petrucciani, Toots Thielemans, Philip Catherine, Massimo Urbani, Tullio De Piscopo, fino all’indimenticabile Chet Baker. Ramella è stato un grande organizzatore, un Maestro con cui sono cresciuti e hanno studiato artisti del calibro di Franco Mondini, Furio Di Castri, Massimo Faraò e Fabio Boltro. È stato, inoltre, dirigente nazionale e torinese dell’AICS, contribuendo per oltre trent’anni all’organizzazione di eventi, progetti, manifestazioni e la conseguente promozione di locali, teatri e circoli che hanno reso Torino una città importante e riconosciuta nell’ambito della Cultura. A condurre lo spettacolo saranno Daniele Lucca e il giornalista Marco Basso. Tutti gli intervenuti si esibiranno a titolo gratuito e i biglietti d’ingresso a prezzo calmierato serviranno a coprire parte delle spese organizzative e contribuiranno a istituire una borsa di studio triennale intitolata a Sergio Ramella per uno studente della Scuola di jazz del Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino, con reddito famigliare basso. Nell’arco dei prossimi mesi verranno avviate le selezioni per individuare il destinatario della borsa di studio, che sarà conferita durante un evento pubblico di prossima programmazione.

MARA MARTELLOTTA

Da Mirafiori a Napoli con la Nazionale di scherma U17

Dopo la convocazione di Luca JURAVLE con la nazionale U17 Romena, arriva una seconda chiamata “mondiale” per un atleta del Circolo della Scherma Ramon Fonst di Mirafiori Sud. Questa volta la nazionale è quella dell’ITALIA, ed il convocato è il compagno di società Matteo BORGOGNO, classe 2006. Per Matteo sarà l’esordio nella Coppa del Mondo U17, è sarà in una gara in Italia, a Napoli. Con l’occasione potrà confrontarsi con atleti dei 5 continenti, tra i quali non mancheranno quelli delle nazionali storicamente rivali di quella italiana come Francia, Stati Uniti, Polonia, Spagna e Germania. Matteo pratica la scherma da 7 anni, quando cominciò con il corso di avviamento al Circolo, sotto la guida del Maestro Paolo CUCCU, ed in carriera ha vinto un campionato regionale U14 ed ottenuto importanti piazzamenti nelle gare nazionali. Abita a Mirafiori Sud, a poche decine di metri dalla palestra, e frequenta il terzo anno all’I.T.I. Agnelli. Questo bel risultato viene a coronare un complessivo bell’inizio di stagione del Circolo, che ha visto anche la medaglia d’argento conquistata dalla squadra dei più piccoli agonisti delle categorie Maschietti/Giovanissimi nei campionati piemontesi dello scorso fine settimana, piazzamento che conferma che il lavoro sul settore agonistico U14 porta i suoi frutti. A Napoli non ci sarà Luca JURAVLE, perché impegnato a Bucarest nei campionati nazionali della Romania, dove sarà tra i favoriti sia per il titolo individuale che a squadre nella categoria Cadetti. Prima di questi impegni, entrambi i nostri “nazionali” saranno questo fine settimana in pedana a Terni, per la seconda prova nazionale di qualificazione per i Campionati Italiani Cadetti, a caccia del pass per le gare tricolore di Padova del prossimo maggio.