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Disability Card, al momento è l’ennesima occasione sprecata


Ma le potenzialità della Carta Europea della Disabilità, che rientra nel progetto europeo “EU Disability Card”, sono e restano straordinarie: chiediamo che siano subito inviate comunicazioni ai Direttori delle ASL piemontesi e ai dirigenti di tutte le realtà convenzionate affinché le persone con disabilità possano finalmente utilizzare questo strumento in tutte le sue funzioni. Chiederemo inoltre l’audizione dell’Azienda Zero in IV Commissione. Sul tema della Card, ho appena discusso un Question Time a Palazzo Lascaris. Dal punto di vista della digitalizzazione, questo Paese ha bisogno di un repentino cambio di mentalità.


La Carta della Disabilità c’è, ma – al momento – è come se non ci fosse: non è, di fatto, né accettata né riconosciuta presso gli sportelli delle ASL piemontesi e presso altri servizi convenzionati. Ho portato il tema in Consiglio Regionale del Piemonte per chiedere, con un Question Time,  che questo strumento sia finalmente utilizzabile a pieno titolo. La Carta deve diventare davvero – e non solo in via teorica – lo strumento attraverso il quale le persone con disabilità possono immediatamente certificare, senza necessità di altri documenti o verbali cartacei, la propria condizione di disabilità, semplicemente mostrando il QR code e ottenendo il servizio o l’agevolazione di cui hanno diritto. Perché di questo parliamo: qualità della vita e possibilità di vedersi riconosciuti dei diritti. Possiamo facilmente immaginare i vantaggi di una Disability Card capillarmente diffusa e universalmente utilizzata: possibilità di rinunciare alla voluminosa e pesante documentazione cartacea, velocità e garanzia di correttezza delle operazioni agli sportelli, dati sempre aggiornati in tempo reale. La Card potrebbe, in un futuro che speriamo prossimo, sostituire la BIP Card per tutti i servizi della Regione Piemonte. Sono alcuni dei vantaggi della transizione al digitale, tema sul quale lunga è ancora la strada da percorrere, in questo Paese. La Giunta stessa ha riconosciuto la necessità di attivarsi con l’intervento dell’Azienda Zero (che chiederemo di poter audire al più presto, sul tema, in IV Commissione), diramando indicazioni affinché questa Card possa finalmente essere utilizzata presso tutti gli sportelli delle nostre ASL e presso tutti i luoghi e i servizi convenzionati, dai trasporti ai musei. Ci auguriamo e verificheremo che ciò avvenga al più presto. La Disability Card può essere richiesta sul sito dell’INPS da tutte le persone in condizione di disabilità media, grave e di non autosufficienza.

Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte

Ikea apre al Lingotto con il Plan & order Point

IKEA Italia ha siglato un accordo per l’apertura di uno spazio all’interno del Centro Commerciale Lingotto di Torino: un format innovativo in città con cui IKEA punta ad essere sempre più vicina ai propri clienti, offrendo un’esperienza accessibile e su misura che risponda alle specifiche esigenze di ciascuno. 

Il Plan&Order Point accoglierà i visitatori torinesi in uno spazio di circa 240mq dedicato alla pianificazione dei diversi spazi della casa, dalla cucina al living alle camere da letto e fungerà da supporto all’acquisto online dell’intero range IKEA.

 

L’inaugurazione, che avverrà in primavera, rappresenta un’ulteriore conferma della strategia omnicanale di IKEA capace di integrare punti vendita fisici con lo sviluppo del digitale, permettendo così ai clienti di scegliere dove e come incontrare il brand scandinavo e la sua offerta.

Torino, sgombero dell’ex banca Sanpaolo occupata dagli anarchici

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Questa mattina Via Val della Torre a Torino era bloccata al traffico. Dalle 5 sono iniziate le operazioni di sgombero da parte della polizia dell’ex banca San Paolo occupata dallo scorso novembre  dagli anarchici. Il nuovo centro sociale nell’ex filiale era stato denominato “la crepa”.

Loredana Barozzino  

foto Facebook

Conigli, orsi e riccioli d’oro

IL PUNTASPILLI di Luca Martina

 

L’anno che abbiamo da pochi giorni messo alle spalle è stato, per noi poveri investitori, di un’insolita durezza. 

 

Una saggia e ben diversificata gestione del patrimonio, bilanciata dalla presenza di prudenti obbligazioni e ben più rischiose azioni, ha garantito per molti anni (una quarantina per i risparmiatori statunitensi e almeno una decina per gli europei) risultati positivi o vicini allo zero. 

Normalmente, infatti, la crescita economica favorisce le borse (le società quotate beneficiano del miglioramento degli utili) e lascia al palo i titoli di Stato (con la crescita arriva anche l’aumento dei tassi che provoca la discesa delle obbligazioni) mentre i rallentamenti hanno effetti diametralmente opposti sugli investimenti. 

 

Accade, quindi, che azioni e obbligazioni si muovano in direzioni opposte, compensando (in un portafoglio che le contenga entrambe) i loro effetti e riducendo così le oscillazioni complessive. 

 

Dopo anni di crescita “anomala” (senza inflazione) e di risultati positivi il 2022 si è comportato in modo completamente diverso. 

 

Il ciclo economico, rilanciato nel 2021 dagli investimenti e delle riaperture, seguite alle chiusure messi in atto all’esplosione della pandemia ad inizio 2020, sembrava proiettato e dispiegare i suoi benefici effetti ma la decisione della Russia di andare fino in fondo nell’invasione della vicina Ucraina ha scombinato le carte e dato il via ad una spirale inflazionistica, attraverso la salita incontrollata dei prezzi delle materie prime energetiche. 

 

L’inflazione è spesso il frutto amaro della fioritura economica: la “troppa” crescita (e l’eccessivo ottimismo) porta (ciclicamente) a una domanda di beni e servizi in eccesso rispetto alla loro produzione e questo ne fa salire i prezzi. 

 

Ma questa volta la storia si è dipanata in un modo diverso che ha, a buon diritto, ricordato quanto avvenuto negli anni 70 quando lo “shock” fu provocato, ancora una volta, da una guerra: l’attacco di Egitto e Siria ad Israele durante la festività ebraica dello Yom Kippur (giorno di digiuno e di astensione dal lavoro e di massima vulnerabilità per il Paese) del 1973. 

 

A questo seguì l’intervento, al fianco d’Israele, degli Stati Uniti e, come ritorsione nei confronti di Washington, l’embargo dell’OPEC dell’esportazione di petrolio il cui prezzo in poco tempo triplicò, da 23 a 71 dollari al barile. 

 

Qualche anno dopo, nel 1978, arrivò una seconda crisi, ancora una volta originata in Medio Oriente con la rivoluzione iraniana, che portò ad una brusca riduzione del greggio prodotto dal Paese che da allora in poi sarebbe stato definito “degli Ayatollah” (titolo ottenuto dagli esperti di studi islamici quale riconoscimento dell’autorità di guida spirituale). 

A fare le spese dell’ulteriore raddoppio del prezzo del petrolio, che superò i 140 dollari, fu ancora una volta la crescita economica mondiale: l’inflazione (la più iniqua delle tasse, come ricordava Luigi Einaudi) provocò una recessione lunga e molto dolorosa. 

Solo a partire dal 1982 i massicci tagli dei tassi e la riduzione dei prezzi del carburante consentirono alla crescita di ripartire. 

 

La situazione oggi ci appare, per fortuna, molto diversa sebbene gli editori del dizionario Collins English abbiano proclamato “Permacrisis” (un periodo lungo di instabilità ed insicurezza) la parola dell’anno, ulteriore sottolineatura ad un periodo, il terzo dall’insorgere del Covid, davvero difficile.

 

La crisi “geopolitica” è certamente seria ma molto più localizzata (nei territori dell’ex Unione Sovietica) e gli schieramenti, “ferrei” ed impenetrabili, in piena guerra fredda, di cinquant’anni fa si sono gradualmente ammorbiditi (e in alcuni casi liquefatti). 

 

I rapporti politici e commerciali (esportazioni di armi, a causa della pessima esibizione di sé nella guerra in corso, e di petrolio, venduto a sconto ai Paesi amici dai russi, in particolare) della Russia con il Medio Oriente si sono deteriorati a favore di Cina e, in minore misura, Stati Uniti. 

 

Non a caso un vecchio modo di dire nel mondo della diplomazia recita: “Gli americani hanno alleati mentre russi e cinesi hanno clienti” … 

 

I cambiamenti generati dai drammatici eventi ucraini non mancheranno comunque di fare sentire i loro effetti nel prossimo futuro, costringendo ad un radicale ripensamento del processo di globalizzazione che aveva guidato negli ultimi trent’anni l’espansione economica occidentale e la rinascita di un’antica superpotenza come la Cina. 

 

Ma l’economia “due punto zero” di questo millennio è ben lontana da quella che fu strangolata dalle crisi petrolifere descritte sopra. 

 

Il cambiamento del modello dei consumi energetici che sta maturando, con un più massiccio utilizzo delle fonti rinnovabili ed un rapido cambiamento delle rotte di approvvigionamento del gas da parte dei Paesi europei, ci rende meno vulnerabili e in grado di tornare ad un percorso di crescita sostenibile in tempi, probabilmente, brevi. 

 

Si tratta di quanto stanno già iniziando a scontare i mercati finanziari che hanno affrontato il nuovo anno con una baldanza che non si vedeva da molti mesi. 

 

Le previsioni di una recessione ormai prossima rimangono plebiscitarie in Europa ma per gli Stati Uniti si sta facendo strada la speranza che si tratterà di un semplice rallentamento. 

 

Oltreoceano la frenata dell’inflazione è evidente (sebbene molta strada si debba ancora fare per tornare ad un livello “sano”, intorno al 2%) e non si sta accompagnando né ad un aumento dei salari (che alimenterebbe la spirale dei prezzi) né a un crollo della domanda. 

 

Analisti ed economisti sono concordi nel prevedere una prima metà dell’anno caratterizzata da dati economici negativi (soprattutto in Europa) alla quale seguirà una stabilizzazione e un ritorno alla crescita, stimolata da un cambio di direzione delle banche centrali (dopo la stagione dei rialzi sarà tempo di tagliare i tassi d’interesse). 

 

La riapertura della Cina (con la ferma intenzione della sua leadership di rendere l’”anno del Coniglio” un anno da leoni…) e uno scenario “riccioli d’oro” (dove la crescita si mantiene su livelli positivi e in grado di consentire il contenimento dei prezzi al consumo) per la locomotiva statunitense darebbero corpo alle attese di un 2023 speculare al 2022 (quando sia le obbligazioni che le azioni hanno registrato perdite pesantissime). 

 

A gettare acqua sul fuoco potrebbero però essere, ancora per qualche tempo, le banche centrali, quantomai determinate a chiudere la partita con l’inflazione e a non lasciare che si generi un eccessivo (e ingiustificato) ottimismo tra gli investitori. 

 

Un altro rischio, per i mercati azionari, è dato dal fatto che le previsioni sugli utili, pur essendo state ridotte negli ultimi mesi, rimangono ancora piuttosto elevate; ne sono un esempio gli Stati Uniti, dove, in un anno potenzialmente recessivo, si prevede ancora una loro crescita del 10%.

 

Il 22 gennaio, infine, si festeggia il Capodanno cinese e questa festività metterà in moto, internamente e all’estero, un gran numero di cinesi (nel 2019, anno in cui esplose il Covid furono più di 700 milioni) e la fine dell’inverno potrebbe coincidere con un colpo di coda della pandemia (seppur ora molto meno letale del passato). 

 

Insomma, sembra assolutamente ragionevole aspettarsi un anno meno complicato di quello appena trascorso ma faremo bene a non lasciarci troppo influenzare dall’euforia o dall’eccessivo pessimismo che periodicamente faranno capolino sui mercati finanziari. 

 

Per lo zodiaco orientale il Coniglio è un simbolo di fortuna e buon auspicio e possiamo solo sperare che sia così deciso e determinato da mettere in fuga gli orsi (*) (all’inseguimento di Riccioli d’oro) che da un anno a questa parte scorrazzano nei mercati. 

 

 

(*) Nel gergo finanziario “orsi” sono coloro che spingono le borse al ribasso (“Mercato orso”) in contrapposizione ai “tori”, ottimisti sull’andamento delle quotazioni (“Mercato toro”). 

Rinnovato accordo quadro tra Agcom e Regioni

Nel dettaglio il nuovo Accordo, al quale ha lavorato un Tavolo tecnico composto da rappresentanti dell ́Autorità e delle due Conferenze firmatarie, è stato formalizzato con l ́adozione della delibera n. 427/22/CONS; sugella un rinnovato patto di fiducia tra Agcom e Co.re.com e avrà una durata quinquennale, a partire dal 1° gennaio 2023.L ́accordo definisce ed aggiorna la cornice giuridica entro la quale saranno svolte a livello locale le funzioni delegate, anche in considerazione delle modifiche normative intervenute negli anni. In particolare, ai Comitati regionali continueranno ad essere affidate la vigilanza sull ́esercizio dell ́attività radiotelevisiva locale, mediante il monitoraggio delle trasmissioni dell ́emittenza locale, la tenuta del Registro degli operatori di comunicazione (ROC) e la conciliazione e definizione sulle controversie tra operatori ed utenti.

Una funzione, quest ́ultima, che, anche grazie all ́introduzione del sistema telematico Conciliaweb, ha consentito di tutelare al meglio i diritti dei cittadini. Tra le altre novità, va segnalato un rafforzamento delle azioni educative all ́utilizzo dei media da parte dei giovani che saranno attuate dai Co.re.com. nell ́ambito delle attività di alfabetizzazione mediatica e digitale promosse dall ́Autorità.

L ́Accordo quadro contempla infine un incremento del contributo annuale riconosciuto ai Co.re.com., introducendo, al contempo, il principio di premialità nella ripartizione delle risorse finanziarie.

Minaccia i poliziotti e li prende a calci e sputi

Uno straniero e’ stato arrestato  per resistenza e lesione personale aggravata a pubblico ufficiale. Una delle scorse notti la Squadra Volante  è intervenuta in un esercizio pubblico nelle vicinanze della stazione ferroviaria di Vercelli per la segnalazione di una lite tra due persone. Uno dei due, marocchino, alla vista degli agenti  ha iniziato ad urlare e ad inveire contro di loro. Mentre i poliziotti  stavano per condurlo in Questura per gli accertamenti, ha iniziato a insultare e minacciare e si è lanciato contro i poliziotti con ginocchiate, pugni e sputi. Condotto  in Questura ha proseguito con la sua condotta aggressiva, venendo così arrestato per resistenza e lesione personale aggravata.
NOTIZIE DAL PIEMONTE

A Nichelino e a Chieri, sfida a colpi di “Incipit”

“Incipit Offresi”, il “talent letterario” itinerante rivolto ad aspiranti scrittori, giunto alla sua VIII edizione

Giovedì 19 e mercoledì 25 gennaio

Nichelino / Chieri (Torino)

Ideato e promosso dalla “Fondazione ECM – Biblioteca Archimede di Settimo Torinese” in sinergia con Regione Piemonte, il Premio “Incipit Offresi”, giunto alla sua ottava edizione, è il primo “talent letterario” itinerante dedicato agli aspiranti scrittori. La formula è quella di un “format a tappe” e “dal vivo”, partito il 27 ottobre 2022 e che si concluderà il 4 maggio dell’anno appena iniziato. Prossime tappe: la “Biblioteca Giovanni Arpino”, in via Filippo Turati 4/8, a Nichelino (giovedì 19 gennaio, ore 18) e la “Biblioteca Nicolò e Paola Francone & Archivio Storico Filippo Ghirardi” al numero 1 di via Vittorio Emanuele II, a Chieri (mercoledì 25 gennaio, ore 18). Di che si tratta? Di una vera e propria sfida giocata a colpi di “incipit letterari” all’interno di Biblioteche e luoghi vari di cultura, ma anche (si pensi!) attraverso gare di scrittura e letture animate nell’ambito dei mercati rionali. Dedicato all’”uomo dei libri”, Eugenio Pintore (Bonorva-SS, 1956 – Gassino, 2019), dal 2009 responsabile del “Settore Biblioteche, Archivi e Istituzioni culturali” per la Regione Piemonte (fra i principali fautori del “Sistema Bibliotecario” dell’area metropolitana di Torino e appassionato promotore, fra i tanti eventi culturali, proprio di “Incipit Offresi”), il Premio e il “campionato” hanno, come principale obiettivo, “non quello di premiare il romanzo inedito migliore, ma quello di scovare nuovi talenti”. L’importanza in cifre: in sette anni ha scoperto più di 60 nuovi autori, pubblicato 70 libri e coinvolto più di 10mila persone, 30 case editrici e più di 50 biblioteche e centri culturali. Come di consueto, anche a Nichelino e a Chieri, gli aspiranti scrittori, in una sfida uno contro uno, avranno 60 secondi di tempo per leggere il proprio “incipit” o raccontare il proprio libro. Il/la concorrente che, secondo il giudizio del pubblico in sala, avrà ottenuto più voti, passerà alla fase successiva, dove avrà ancora 30 secondi di tempo per la lettura del proprio “incipit”, prima del giudizio della giuria tecnica che assegnerà un voto da 0 a 10. Una volta designato il/la vincitore/trice di tappa, si aprirà il voto del pubblico per il secondo classificato. Chi otterrà più voti potrà partecipare alla gara di ballottaggio. I primi classificati di ogni tappa e gli eventuali ripescaggi potranno accedere alle semifinali per giocarsi la possibilità di approdare alla finale, in programma a giugno 2023.

La partecipazione a “Incipit Offresi” è gratuita e aperta agli scrittori, esordienti e non, maggiorenni, di tutte le nazionalità. I candidati dovranno presentare le prime righe della propria opera: l’“incipit”, appunto, un massimo di mille battute con le quali catturare l’attenzione dei lettori e una descrizione dei contenuti dell’opera. L’“incipit” deve essere inedito e la gara si svolgerà in lingua italiana. La possibilità di partecipare alle tappe è garantita fino ad esaurimento dei posti disponibili.

La gara sarà trasmessa sulla rete 7WEB.TV e disponibile sulle pagine Facebook e Youtube di “Incipit Offresi” e sulle pagine delle Biblioteche partner e di altri canali collegati.

A condurre gli incontri, veri e propri spettacoli di intrattenimento, gli attori di “B-Teatro”, con le incursioni musicali di Enrico Messina e Mao.

Per info ed iscrizioni: www.incipitoffresi.itinfo@incipitoffresi.it; tel. 339/5214819

 

g.m.

Nelle foto:

–       Immagine di una “tappa” del Premio

–       Eugenio Pintore

Aeroporto di Torino, miglior anno di sempre per Caselle:  4,19 milioni di passeggeri nel 2022

  • Migliore settimana di sempre con 103mila passeggeri dal 2 all’8 gennaio 2023

  • Miglior giorno di sempre con 20mila passeggeri in data 8 gennaio 2023

 L’Aeroporto di Torino ha registrato nel 2022 il suo record di traffico, con 4.193.881 milioni di passeggeri che hanno scelto lo scalo per i loro viaggi. Viene così battuto il record precedente del 2017 (4.176.556 passeggeri), nonostante i primi mesi del 2022 siano stati ancora negativamente impattati dalla variante Omicron del Covid-19.

Questo risultato, con tasso di crescita superiore alla media nazionale, è stato raggiunto grazie all’apertura della base Ryanair, avvenuta a novembre 2021: nel corso del 2022 il vettore ha infatti trasportato oltre 2 milioni di passeggeri.

Nel 2022 la prima destinazione servita per volumi di traffico è stata Catania, seguita da Napoli e Bari.

Londra è stata la prima tra le destinazioni internazionali seguita da Parigi e Barcellona.

Sono inoltre più che raddoppiati i passeggeri rispetto al 2021 e superati anche quelli del 2019, ultimo anno pre-Covid. Il 2022 registra infatti un incremento del +103% rispetto ai 2.066.106 passeggeri del 2021 e del +6% rispetto ai 3.952.158 passeggeri del 2019.

Il nuovo anno si è inoltre aperto all’insegna del traffico legato al turismo della neve, con un’offerta di destinazioni servite da voli di linea e charter per il Nord Europa e per la Gran Bretagna.

Il successo di questo segmento di mercato, molto importante per lo sviluppo turistico della regione, ha contribuito al superamento di altri due primati assoluti per l’aeroporto già nei primi giorni del 2023: con 103.555 passeggeri, la settimana dal 2 all’8 gennaio 2023 è stata la più trafficata di sempre; con 19.955 passeggeri, domenica 8 gennaio 2023 ha stabilito il record giornaliero.

Passante: giovedì apre il collegamento con la Torino – Caselle direzione Nord

Giovedì 19 gennaio, a partire dalle ore 11 circa, sarà aperto al traffico il collegamento di corso Venezia con la Torino-Caselle nella direzione nord (cioè soltanto per i veicoli provenienti da Corso Venezia e diretti in autostrada verso Caselle).

I lavori di completamento della pavimentazione della carreggiata in direzione centro città sono attualmente sospesi a causa delle temperature basse e riprenderanno appena le condizioni meteo saranno idonee.

Nel frattempo sono stati appaltati i lavori di sistemazione delle aree restanti liberate dal cantiere della Torino-Ceres. L’avvio del cantiere è previsto nel mese di febbraio. Questi interventi consentiranno di proseguire nel completamento della viabilità di accesso dalla Circoscrizione 5 verso Corso Venezia e la Torino-Caselle.

Torino Giubileo: “Chiamateci direttamente sempre allo 011.8181”

Informazione promozionale

Onoranze Funebri

L’azienda mette in guarda da finti operatori del settore che si spacciano per lei, confondendo la gente nell’ora più difficile.

Onoranze Funebri Torino Giubileo è l’eccellenza italiana nell’arte del commiato. L’unica onoranza funebre d’Europa a possedere la prima e sola ‘Sala Multimediale del Commiato’: unluogo straordinariamente evocativo e suggestivo deputato ad accogliere cerimonie di addio pubbliche e private, laiche e religiose.

Una realtà affermata, Giubileo, e ambita da clienti e competitors che ha fatto del trinomio eleganza, formazione, pionierismo il punto di forza del proprio, continuo sviluppo. Moltiplicando costantemente nel tempo la già ampia gamma di servizi funebri e post funebri che, come nessun altro, è in grado di mettere a disposizione di chi sceglie di darle fiducia nel momento più difficile.

Lo sanno bene le decine di migliaia di torinesi che, dal 1998 a oggi, hanno affidato alla stimata e seria onoranza funebre la gestione dell’ora più importante. Il saluto delicato e raffinato tributato con rispetto e riservatezza a chi si è tanto amato in vita. Ed è per questo che l’impresa con quartier generale in Corso Bramante 56 è considerata universalmente un punto di riferimento e di serietà assoluta nel settore. Al punto da diventare, proprio malgrado, anche oggetto di imitazioni continue.

Talvolta occasionalmente anche da parte di malfattori spregiudicati che, certi del buon nome della stessa, lo impiegano scorrettamente per indurre in errore persone nel dolore e in buona fede spacciandosi per operatori di ‘Giubileo’ al fine di accaparrarsi le esequie del caro estinto. “Il nostro è un settore delicato e complesso ove pochissimi sono in grado di competere in maniera seria, fondata e motivata. Motivo per cui, sin dagli esordi, abbiamo posto a baluardo della nostra politica interna l’attenzione alla legalità e la promozione continua della stessa, favorendo soprattutto campagna d’informazione a tutela del pubblico”, spiega Serena Scarafia, Presidente del Cda della nota azienda.

Purtroppo, con il precipitare della crisi, ci pervengono con maggior frequenza rispetto al passato segnalazioni da parte di singoli e famiglie che soltanto al momento della presentazione del saldo scoprono di essersi rivolti a imprese funebri che, loro malgrado, si spacciano per noi. Per Giubileo. Mentre la gente in buona fede è convinta di essersi affidata ai nostri professionisti. Oltre ad aver adottato le dovute cautele presso le Autorità competenti, ricordiamo a chiunque che il solo modo per contattarci è lo 011 81.81, numero di servizio attivo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. Siamo diventati popolari innanzitutto per la nostra onestà. E per la capacità di porgere con garbo la mano a chi si trova nel dolore per una perdita. Pur dissociandoci da simili azioni delittuose, chiunque approfitti impropriamente della nostra credibilità, oltre a commettere un reato, non fa altro che confermare a proprio modo il primato indiscusso che ‘Giubileo’ continua a guadagnarsi ogni giorno sul campo con umiltà, impegno e dedizione umana e professionale crescenti”, conclude la manager.