ilTorinese

Sciopero generale 12 dicembre: le fasce orarie dei mezzi pubblici

Venerdì 12 Dicembre 2025 è previsto uno sciopero generale della durata di 24 ore indetto dalla Organizzazione Sindacale CGIL contro la Legge di Bilancio.

IL SERVIZIO SARÀ GARANTITO NELLE SEGUENTI FASCE ORARIE:

  • Servizio URBANOSUBURBANO, METROPOLITANA, CENTRI SERVIZIO AL CLIENTE: dalle ore 6.00 alle ore 9.00 e dalle ore 12.00 alle ore 15.00
  • Servizio EXTRAURBANO, Servizio bus cooperativo Linea 3971 (tratta Ciriè – Ceres): da inizio servizio alle ore 8.00 e dalle ore 14.30 alle ore 17.30

Sarà assicurato il completamento delle corse in partenza entro il termine delle fasce di servizio garantito.

Eataly Lingotto, il Campionato della Pasta Fatta a Mano 2026

Si apre ufficialmente a Torino il tour del Campionato della Pasta Fatta a Mano 2026, il primo e unico campionato al mondo dedicato agli artigiani della pasta fresca. La città ospiterà la prima tappa il 20 gennaio negli spazi di Eataly Lingotto , luogo simbolo del gusto italiano che proprio in questi giorni festeggia 19 anni di vita.

La tappa torinese, riservata ai professionisti del settore, inaugura un percorso nazionale che attraverserà il nostro Paese da Nord  a Sud, con il supporto di Eataly e di partner d’eccellenza. I partecipanti si sfideranno “a colpi di mattarello e impasti”, presentando creazioni valutate da una giuria di esperti composta da chef stellato, giornalisti ed esperti del settore. Al momento sono stati confermati per la Giuria di Qualità di Torino lo chef del ristorante Unforgettable di Torino ( 1 Stella Michelin) Sabrina Stravato e Valentina Dirindin, giornalista enogastronomica.

Il vincitore della tappa accede ufficialmente e direttamente alla finalissima di fine giugno in programma a Napoli all’interno del DMED salone della Dieta Mediterranea. Anche i secondi e i terzi classificati potranno partecipare alla fase conclusiva del Campionato.

Le iscrizioni per la tappa  di Torino sono aperte dal 3 novembre scorso sul sito ufficiale www.campionatodellapasta.it

Mara Martellotta

Nigeriana arrestata: doveva scontare 4 anni per prostituzione minorile

Nei giorni scorsi, la Polizia di Stato ha dato esecuzione ad un ordine di carcerazione e alla successiva traduzione presso la locale Casa Circondariale “Lorusso e Cotugno” nei confronti di una cittadina nigeriana di 44 anni, in ottemperanza a quanto disposto dalla Procura della Repubblica di Torino a seguito di condanna con pena da espiare di anni 4 e mesi 3 di reclusione e 12.000 euro di multa, poiché riconosciuta responsabile di reati in materia di prostituzione minorile.

La quarantaquattrenne aveva avanzato istanza di rilascio di permesso di soggiorno presso l’Ufficio Immigrazione presentandosi, a seguito di prenotazione, presso gli Sportelli aperti al Pubblico. A seguito dei puntuali controlli incrociati quotidianamente fatti dai poliziotti nell’istruzione delle pratiche di soggiorno, è emerso che a carico della donna, sotto un alias, risultava essere stato emesso un ordine di carcerazione.

La cittadina nigeriana risultava condannata per reati di particolare allarme sociale, commessi in continuazione e con il riconoscimento delle circostanze aggravanti. Nello specifico, la donna, in concorso con terzi, è risultato aver reclutato giovanissime ragazze che sfruttava avviandole alla prostituzione, organizzandone l’attività di meretricio anche a mezzo di riti vudù, minacce di morte, e aggressioni fisiche, facendosi al contempo consegnare il denaro giornalmente “guadagnato” dalle vittime.

IMU 2025: tutto quello che serve sapere prima della scadenza del 16 dicembre

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ABITARE CON STILE

Rubrica settimanale a cura di Magda Jasmine Pettinà 
Uno spazio dedicato al mondo della casa in tutte le sue forme: dal mercato immobiliare al design d’interni, dall’arte di valorizzare gli spazi alle nuove tendenze dell’abitare contemporaneo. Consigli pratici, spunti estetici e riflessioni su come rendere ogni casa un luogo che rispecchi chi siamo — con uno sguardo che unisce competenza, bellezza e sensibilità.
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Dicembre porta con sé non solo l’atmosfera delle feste, ma anche un appuntamento immancabile per i proprietari di immobili: il saldo IMU, in scadenza il 16 dicembre 2025.

Dopo l’acconto versato a giugno, arriva infatti il momento di regolare i conti con il proprio Comune, applicando le aliquote aggiornate e pubblicate dal MEF. Se il Comune non ha deliberato entro i termini, si fa riferimento alle aliquote base.

In questo articolo facciamo chiarezza—con un linguaggio semplice e diretto—su chi deve pagarecome si calcola l’imposta, quali sono le esenzioni, e cosa accade in caso di ritardo o omesso pagamento. Un piccolo vademecum per arrivare preparati e sereni alla scadenza.

 

Chi deve pagare l’IMU? E chi ne è esente?

L’IMU non riguarda tutti i proprietari. Sono esenti:

  • le abitazioni principali che non rientrano nelle categorie di lusso;

  • gli alloggi sociali;

  • il nudo proprietario, quando l’immobile è gravato da usufrutto.

Devono invece pagare l’IMU:

  • le prime case di lusso, categorie catastali A/1, A/8, A/9;

  • tutte le seconde case e gli immobili diversi dall’abitazione principale.

Per le prime case di lusso resta prevista un’aliquota agevolata e una detrazione di 200 euro.

Come si calcola l’IMU 2025 sulla prima casa di lusso

Il calcolo parte da tre passaggi fondamentali:

  1. Rivalutare del 5% la rendita catastale.

  2. Applicare il coefficiente catastale previsto per la tipologia dell’immobile.

  3. Applicare l’aliquota deliberata dal Comune.

Il risultato finale sarà l’importo su cui calcolare il saldo di dicembre, tenendo conto di quanto già versato a giugno.

Coniugi con residenze diverse: la novità della Cassazione

Una recente sentenza ha introdotto un’importante modifica:

se i coniugi hanno residenze diverse in due immobili differenti, entrambi possono usufruire dell’esenzione per abitazione principale.

Un chiarimento che rende più equa una situazione sempre molto discussa.

Prima casa in affitto: chi paga l’IMU?

Anche dopo l’abolizione della TASI, nulla cambia sul fronte IMU:

l’imposta rimane interamente a carico del proprietario, anche se l’immobile è affittato.

 

Pertinenze: quante sono esenti?

Sono esenti dal pagamento IMU fino a tre pertinenze, una per ciascuna delle categorie:

  • C2 (cantine, solai, depositi)

  • C6 (box, stalle, scuderie)

  • C7 (tettoie)

 

Cosa succede se si paga in ritardo?

Niente panico. Il sistema fiscale mette a disposizione un utile strumento: il ravvedimento operoso, che consente di regolarizzare spontaneamente la posizione con sanzioni ridotte proporzionate al ritardo.

Le principali forme di ravvedimento

 

  • Sprint: entro 14 giorni → sanzione fino all’1,4%

  • Breve: entro 30 giorni → 1,5%

  • Intermedio: entro 90 giorni → 1,67%

  • Lungo: entro un anno → 3,75%

  • Biennale: entro due anni → 4,29%

  • Ultrabiennale: oltre due anni → 5%

 

Superato un anno senza ravvedimento, la sanzione sale al 30% dell’importo dovuto, oltre agli interessi.

Il pagamento avviene tramite modello F24, barrando la casella “Ravv.” e utilizzando il codice tributo corretto (3912 per abitazione principale, 3918 per altri fabbricati, ecc.).

 

Accertamenti e prescrizione: cosa bisogna sapere

Il Comune può notificare un avviso di accertamento entro 5 anni dalla data in cui il versamento sarebbe dovuto avvenire.

Oltre questo periodo, scatta la prescrizione, e l’IMU non è più dovuta.

Se il Comune richiede il pagamento di più annualità arretrate, il contribuente è tenuto a versare solo gli ultimi cinque anni.

In sintesi

La scadenza del 16 dicembre è un appuntamento importante per gestire in modo consapevole il proprio patrimonio immobiliare.

Conoscere chi pagacome calcolare l’imposta, e come regolarizzare eventuali ritardi aiuta a muoversi con serenità in un ambito spesso percepito come complesso.

Un’abitazione non è soltanto un bene: è una parte della nostra identità.

Gestirla con attenzione, anche sul piano fiscale, significa valorizzarla e mantenerla nel tempo.

www.domus-atelier.com – info@domus-atelier.com

“Una Vita per il Jazz”

Domenica 14 dicembre dalle 20.30 al Conservatorio G. Verdi, concerto: “Una Vita per il Jazz” , Memorial Sergio Ramella, Concerto Benefit. Giunto alla seconda edizione, vuole ricordare la figura di Sergio Ramella, colui che da grande appassionato di jazz, ha portato a Torino e non solo i più grandi musicisti della storia del Jazz. I giovani di “To Young To Jazz” insieme ai musicisti del jazz piemontese, suoneranno oltre che per ricordare Ramella, anche per finanziare una borsa di studio per un giovane talento del corso di jazz al Conservatorio. La serata sarà presentata da Edoardo Fassio. Sul palco del conservatorio si alterneranno : Limen Collective di Fabrizio Leoni e Alessandro Soro, Trio Careful di Sonia Infriccioli, Mattia Basilico Quartet, Dario Caiffa Quartet, Mashkatarìa Quartet di Caterina Graniti. Special Guest : Nico Morelli, Gianpaolo Petrini, Alfredo Ponissi, Emanuele Sartoris, Marco Tardito, Luigi Tessarollo. L’ingresso è su donazione (a partire da 10 euro). Tutto il ricavato andrà a finanziare borse di studio per giovani musicisti e anche la rassegna To Young To Jazz.

Pier Luigi Fuggetta

Attraversamenti inconsueti

L’opera degli antropologi Arduino Catini e Barbara Carraro, “Il respiro di Banaras”(Gondur edizioni del Centro studi Silvio Pellico, collana Etnograffi), ha innescato un’esperienza di prossimità e immersione. Dopo l’incontro all’Università di Torino, dall’11 dicembre ha avuto avvio una serie di appuntamenti sul territorio regionale. Il tour “Attraversamenti inconsueti” e stato stimolato dall’opera sopracitata, riuscito connubio tra rigore scientifico e potenza narrativa. Si tratta di un’idea di promozione nomade, capace di far vivere il libro fra le persone e le comunità, al di là delle aree e dei circuiti di distribuzione. Dall’11 al 20 dicembre, dopo l’incontro all’Università di Torino, con il prof. Gianni Pellegrini, curatore dell’opera, nel pomeriggio del 10 dicembre il tour si è attestato in Piemonte. Nei vari appuntamenti, come avvenuto nelle 40 tappe in centro Italia, sarà possibile incontrare aneddoti e personaggi del libro, tra cui la donna in catene, la lavandaia eletta “libera officiante del rito”, la delicata, saggia, lucente forza di Hari Dastyagi, il mistero e l’ombra di RudraNat, e un’umanità che si arrangia e arranca, commercia, accoglie o imprigiona, trasmette o ricerca le vie del corpos, del sacro, del sé, della saggezza e della liberazione, tra meraviglia e turbamento. Emergeranno spazi inconsueti di affermazione e libertà. Antropologi, etnografi, ricercatori, gli autori propongono ben più di una presentazione, ma un viaggio sui sentieri dell’India tra narrazione poetica, etnografia e riflessione antropologica, un testo che nasce da un percorso inconsueto tra India e Occidente.

Per immergersi nell’esperienza, il blocco del tour è su https://attraversamenti.blog/

Mara Martellotta

La cucina italiana riconosciuta dall’UNESCO

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

E’ un grande risultato raggiunto  il riconoscimento internazionale dell’ UNESCO concesso alla cucina italiana. Tra i primi promotori che con costanza si sono battuti con autentica e colta  coerenza e con motivazioni storiche  di grande importanza risalta l’opera dell’Accademia della cucina italiana fondata da Orio Vergani nel 1953 e attualmente presieduta da Paolo Petroni.  Anche Mario Soldati e Dino Buzzati furono accademici. Importante è stato anche l’apporto di Casa Artusi di Forlì. Va riconosciuto l’apporto importante dato dal governo attuale per il raggiungimento dello scopo . Si è trattato di riconoscere la storia della cucina italiana ricca di apporti regionali che hanno creato un’unità gastronomica che l’Artusi per primo ha realizzato , quasi come un novello Cavour della gastronomia. Una ricca tradizione che ha unito Nord e Sud, superando le vicende violente  del brigantaggio meridionale in nome degli spaghetti. Per la Cucina è  accaduto un po’ come  con la lingua con Manzoni e De Amicis che con “Promessi sposi“ e “Cuore “ hanno reso unita la Patria italiana. Non è fuori luogo parlare di Patria italiana anche per una cucina amata in tutto il mondo e imitata e persino defraudata da volgari imitazioni che il riconoscimento UNESCO aiuterà a smascherare e combattere. Il solito Carlin Petrin ha limitato la portata dell’evento con la sua solita faziosità politica di vecchio comunista, parlando di meticciato e di osterie. Non merita una risposta . E’ il solito pauperismo che emerge anche tra le pentole . Non mi sono piaciuti neppure alcuni grandi chef che disertano le cucine per frequentare le televisioni. Attendo di leggere il grande Arrigo Cipriani, maestro davvero internazionale della cucina veneziana che lui, novello Marco Polo, ha portato nel mondo.

“Padre, mostramelo ancora”

Music Tales, la rubrica musicale

Negli ultimi giorni circola online un misterioso brano attribuito a Pink e Lady Gaga, intitolato Forgive Me Father.
Video su YouTube, post sui social e clip rielaborate dai fan hanno alimentato l’idea di una collaborazione che avrebbe del clamoroso.
Ma c’è un problema: la canzone, a quanto pare, non esiste davvero.
Non compare nelle discografie ufficiali, né nelle piattaforme di streaming,
né in alcuno degli annunci delle due artiste.
Ed è proprio da qui che nasce un’inquietudine profonda: com’è possibile che qualcosa di non reale sembri così convincente da confonderci? Perché una parte di me, e forse di chiunque si imbatta in questi contenuti, si ritrova davvero spaventata dal non riuscire più a distinguere ciò che è autentico da ciò che è costruito.
Pink e Lady Gaga sono due delle figure più riconoscibili e potenti del pop contemporaneo.
La prima, con il suo graffio emotivo e la sincerità brutale, ha costruito un repertorio che parla di ferite, resilienza e verità. Gaga, invece, ha sempre giocato sul confine tra arte e performance, identità e trasformazione, realtà e finzione.
Forse proprio per questo l’idea di un loro duetto ci appare così credibile: la loro stessa arte vive da sempre su quel confine dove tutto potrebbe essere vero e tutto potrebbe essere messo in scena.
Eppure “Forgive Me Father” non risulta da nessuna parte. Non esiste un comunicato, non esiste un’uscita digitale, non esiste una conferma. È una sorta di miraggio pop: una canzone desiderata, immaginata, costruita dagli algoritmi o dai fan, ma non registrata da loro.
Paradossalmente, proprio il fatto che la canzone sembri reale anche se non lo è la rende ancora più significativa.
Forgive Me Father,per come è immaginata nei montaggi online, parla di colpa, confessione, liberazione.
Un tema che risuona con la sensibilità di entrambe le artiste.
Ma il vero significato, oggi, sembra riguardare noi ascoltatori:
quanto siamo vulnerabili di fronte a un contenuto che ci appare perfettamente plausibile, perfettamente costruito, ma completamente privo di radici nel reale?
Questa vicenda lascia una sensazione inquietante: viviamo in un tempo in cui la realtà è diventata fluida, manipolabile, riscrivibile con pochi click.
Video deepfake, audio ricostruiti, grafiche persuasive, titoli pensati per attirare attenzione… tutto può sembrare autentico, persino un brano mai registrato da due star mondiali.
Ed è qui che nasce la mia paura:
se non riusciamo più a riconoscere cosa è vero e cosa no, cosa diventerà di noi come ascoltatori, come cittadini, come persone?
L’informazione si sfilaccia, la fiducia si sbriciola, e ogni contenuto diventa un enigma da decifrare.
Forgive Me Father non esiste, ma il suo “fantasma” racconta perfettamente l’epoca in cui viviamo: un mondo dove tutto può essere simulato, replicato, imitato… fino a sembrare reale.
Forse, alla fine, il titolo stesso diventa una metafora:
“perdonaci Padre, perché abbiamo esagerato, perchè non sappiamo più vivere nel “qui ed ora” perchè non sappiamo più distinguere il vero dal falso”.
E questa consapevolezza, a me, oggi, fa paura. Paura vera.
“Ciò che è reale non è mai, se non per un istante, a un solo livello di realtà.”
  Michel Foucault
CHIARA DE CARLO
scrivete a musictales@libero.it se volete segnalare eventi o notizie musicali!
Ecco a voi gli eventi da non perdere

Pompeo (PD): “Su Italdesign troppe ombre e zero vigilanza”

“Presenterò un’interrogazione per capire come la Regione intenda intervenire per tutelare lavoratrici e lavoratori”
11 dicembre 2025 – “La notizia della vendita di Italdesign alla multinazionale indiana Ust chiude una vicenda gestita con scarsa trasparenza e con un’assenza imbarazzante delle Istituzioni regionali e nazionali, che avrebbero dovuto vigilare con ben altra attenzione su un’operazione che riguarda un’eccellenza italiana nel settore dell’automotive. *Adesso si apre un’altra partita con la nuova proprietà e dobbiamo giocarla al meglio per tutelare i lavoratori* ” dichiara la Consigliera regionale del Partito Democratico Laura Pompeo, annunciando la presentazione di un’interrogazione in Consiglio regionale per fare chiarezza sul futuro dei lavoratori e sulle prospettive industriali dell’azienda.
“Dalle notizie diffuse dagli organi di informazione emergono conferme e preoccupazioni: se da un lato la nuova proprietà avrebbe garantito la continuità degli stabilimenti e la salvaguardia occupazionale per i prossimi quattro anni, dall’altro restano aperte questioni decisive. Queste rassicurazioni devono, infatti, essere dettagliate e verificate. Le vere incognite riguardano il futuro industriale di Italdesign che, per decenni, ha rappresentato un punto di riferimento internazionale per innovazione, design e ingegneria. Non possiamo permettere che un patrimonio di competenze venga disperso o snaturato” prosegue la Consigliera regionale Pd.
“L’incertezza di questi ultimi mesi ha già prodotto effetti concreti: sono almeno ottanta, tra tecnici e ingegneri, le persone che si sono dimesse. Una fuga di professionalità che impoverisce l’azienda e il territorio. È indispensabile capire quali siano i piani industriali di Ust e come intendano valorizzare, o meno, il know-how che ha reso Italdesign un’eccellenza riconosciuta a livello globale. Ribadisco che trovo inaccettabile che Regione Piemonte e Governo continuino a restare a guardare. Non hanno esercitato alcun ruolo di indirizzo o vigilanza, nonostante fosse in gioco un asset strategico per l’automotive nazionale. È un’altra occasione persa e, se da questa operazione dovessero derivare conseguenze negative per il territorio, sapremo bene a chi attribuire la responsabilità” precisa Laura Pompeo.
“Auspichiamo che le incertezze vengano risolte al più presto. Da parte nostra vigileremo con la massima attenzione e faremo tutto ciò che è necessario per tutelare lavoratrici e lavoratori e per garantire un futuro solido a Italdesign” conclude Pompeo.