ilTorinese

Pavese Festival anticipa all’inizio dell’estate

PAVESE FESTIVAL – XXV edizione
Mari proibiti e coste barbariche

Da lunedì 23 a domenica 29 giugno 2025
Santo Stefano Belbo

Con
Paola Turci, Neri Marcorè, Luca Barbarossa, Roberto Mercadini,
Francesco Bianconi, Andrea Bosca

PREMIO PAVESE MUSICA
a Paolo Conte

Per la sua venticinquesima edizione il Pavese Festival anticipa all’inizio dell’estate il consueto appuntamento con la letteratura e lo spettacolo dal vivo tra le colline di Cesare Pavese: la manifestazione si svolgerà infatti da lunedì 23 a domenica 29 giugno 2025 a Santo Stefano Belbo, per proseguire poi fino all’autunno con un ricco programma di date off sul territorio e nel resto d’Italia, con eventi già in programma a Ivrea, in collaborazione con La grande invasione, a Milano, con La Casa della Poesia, a Maratea, con l’Associazione Lu.Pa. e a Brancaleone, con Paesi Tuoi Festival. Con il Pavese Festival torna anche il Premio Pavese Musica, che per la sua seconda edizione verrà assegnato a Paolo Conte durante la settimana del festival (data da confermare).

IL TEMA
Il tema scelto per quest’edizione – Mari proibiti e coste barbariche – riprende una frase del primo capitolo di Moby Dick, che Cesare Pavese tradusse poco più che ventenne. Un titolo che offre l’occasione di esplorare i temi del viaggio, del superamento dei confini, della ricerca costante e della tensione verso l’oltre e l’altrove, spaziando dalla letteratura americana alla traduzione, dall’innovazione culturale alle nuove frontiere della divulgazione, dall’arte contemporanea all’attualità. Questi i temi e gli ambiti che verranno toccati dai tanti eventi che compongono il programma di questa edizione: spettacolipresentazioni di libri – con un’attenzione particolare all’editoria indipendente – talkmostrelaboratori per adulti e bambini.

Dopo la Conferenza stampa di mercoledì 21 maggio al Grattacielo della Regione Piemonte di Torino, il Festival verrà presentato martedì 24 giugno alle 16 nella sede di Confindustria Cuneo.

ANTICIPAZIONI SUL PROGRAMMA

Tra gli ospiti di questa edizione, Paola Turci e Gino Castaldo, con il nuovo spettacolo La rivoluzione delle donneNeri Marcorè e Luca Barbarossa, con uno spettacolo ideato appositamente per il Pavese Festival, e Roberto Mercadini con il suo Moby Dick. Ma anche Francesco Bianconi ospite della puntata live del podcast Copertina di Matteo B. Bianchi, l’attore Andrea Bosca, intervistato nelle vesti di poeta da Giulia Ciarapica con la raccolta La voce blu, e i nuovi romanzi di Roberto Cotroneo, Carlo Greppi, Gian Marco Griffi Orso Tosco. Anche quest’anno torna l’appuntamento con Dieci piccoli editori, la festa dell’editoria indipendente, con le case editrici Aboca, Clichy, Ediciclo, Exorma, Giulio Perrone, Hopefulmonster, Jaca Book, NNE, NR Nutrimenti.

Era sempre festa, la serie podcast sulle opere di Cesare Pavese lanciata durante il Pavese Festival 2023, si arricchisce di una nuova stagione, dedicata ai Dialoghi con Leucò e con letture di Isabella Ragonese. Punto di partenza di questo terzo esperimento audio, il progetto di Giacomo Civalleri vincitore della prima edizione della podcast academy “Ascoltare la letteratura” realizzata lo scorso anno da Fondazione Cesare Pavese e CRC Innova in collaborazione con Chora Media. La seconda edizione dell’academy – che verrà lanciata a breve – si svolgerà da giovedì 11 a sabato 13 settembre a Santo Stefano Belbo.

Due gli appuntamenti cinematografici pavesiani in questa edizione del festival: Le amiche, film del 1955 che Michelangelo Antonioni ha liberamente tratto dal romanzo Tra donne sole di Cesare Pavese; il docufilm  Il mestiere di vivere, girato in parte a Santo Stefano Belbo e alla Fondazione Cesare Pavese. Spazio anche all’arte: domenica 29 giugno inaugura nella chiesa dei SS. Giacomo e Cristoforo Geografie della luce, mostra di cinque opere site-specific dedicata alla ricerca sulla percezione e il mutamento dell’artista argentino Ernesto Morales – organizzata in collaborazione con l’Associazione. Nella medesima chiesa, continua a essere visitabile per tutto il festival la mostra Quegli antichi ragazzi che ripercorre il rapporto tra Lorenzo Mondo e i grandi autori del ‘900 e, in particolare, quello con Cesare Pavese, con un titolo che vuole essere un omaggio alla biografia che il critico gli dedicò.

Al link qui di seguito, il presskit digitale con il comunicato stampa integrale, le dichiarazioni e le foto.

Panafricando, contro la paura e il razzismo

La sera del 2 giugno  si è concluso, in un clima di partecipazione e di grande entusiasmo  il Festival Panafricando 2025. L’operazione ha avuto come slogan la frase :

“La cultura è il miglior antidoto contro la paura e il razzismo”. Questo ha dichiarato Jerome Bohui Gohoure, presidente della associazione Panafricando, ricordando la missione inclusiva del Festival.
La direttrice culturale generale  Luiba Forte ha voluto ringraziare il sostegno delle istituzioni pubbliche, sottolineando in particolare il fatto che il Piemonte abbia istituito l’unico effettivo “Comitato per i diritti umani ” e civili d’Italia. Inoltre si è detta compiaciuta per aver trovato nelle linee guida della FondazIone CRT sensibilità, attenzioni, intuizioni e capacità di ascolto e dialogo che sicuramente facilitano un percorso di integrazione e crescita sociale. 
Il Presidente di Panafricando e la direttrice culturale hanno  quindi chiesto a Giampiero Leo-  presente al convegno in rappresentanza della Presidente della Fondazione CRT prof.ssa Anna Poggi e della Segretaria generale avv, Patrizia Polliotto –  di ringraziare loro e tutta la Fondazione , auspicando di poter continuare in un lavoro comune sempre più intenso e proficuo.
Ha concluso il Festival – in un’atmosfera sempre più motivata e attenta – Giampiero Leo ribadendo la priorità e la convinzione di un lavoro culturale  ed educativo per favorire una vera inclusione, arricchente per tutti, e contrastare ogni forma di razzismo. Razzismo che – come ricordato da Papa Francesco prima e da Papa Leone XIV – non si combatte a botte di slogan o di manifestazioni cariche di odio, ma con un lavoro continuo  e paziente che raggiunga e converta al bene in profondità l’animo umano.

Aperto il bando «Piemonte per i giovani»

E’ aperto il bando «Piemonte per i giovani» con cui la Regione prevede di finanziare almeno 90 iniziative promosse dai Comuni per coinvolgere circa 1.800 ragazzi ragazze tra i15 e i 34 anni in un percorso finalizzato all’inclusione sociale. Le domande si potranno presentare entro due finestre di scadenza: la prima fissata al 31 luglio 2025 alle 12 e la seconda al 18 settembre 2025 alle 12. Per partecipare bisognerà inviare una mail (Pec) all’indirizzo famigliaediritti@cert.regione.piemonte.it.

Gli obiettividella misura sono molteplici: accompagnare i giovani nell’inserimento lavorativo e sociale, favorire una partecipazione attiva alla vita politica, promuovere corretti stili di vita, incentivare la pratica sportiva e sensibilizzare sulle tematiche ambientali. Per realizzare le attività previste i Comuni potranno avvalersi del supporto di altri enti locali, centri di aggregazione, associazioni, istituzioni scolastiche ed enti del terzo settore.

Lo stanziamento complessivo ammonta a 4,46 milioni di euro, di cui 3,69 milioni di risorse statali, 419.000 di economie da intese precedenti e 522.000 di cofinanziamento regionale. Il contributo minimo assegnabile a ciascun Comune capofila sarà di 20.000 euro in caso di una sola azione progettuale, 50.000 euro per 2 o 3 azioni e fino a 80.000 euro per 4 o 5 azioni.

«Nel contesto sociale attuale è fondamentale far sentire i giovani parte attiva del proprio territorio, offrendo loroopportunità lavorative, sociali e sportive. Questo programma risponde a tale esigenza e rappresenta un’occasione di attivismo per i Comuni e le realtà associative – osserva l’assessore alle Politiche giovanili Marina Chiarelli –Il coinvolgimento della fascia 15-34 anni non è casuale: questo segmento di popolazione ha un ruolo cruciale per il Piemonte di domani, perché costituisce la base per costruire la forza lavoro del futuro, sostenere la crescita economica, promuovere l’innovazione e, più in generale, generare dinamiche sociali e culturali in grado di favorire il progresso dell’intero territorio».

Per i dettagli del bando https://bandi.regione.piemonte.it/contributi-finanziamenti/piemonte-giovani

Meno cantieri d’estate in autostrada? Monitoraggio in Piemonte

Meno cantieri durante l’estate: questo l’impegno condiviso da tutte le società concessionarie che  hanno partecipato, insieme alla Regione Piemonte e al Ministero delle Infrastrutture, al secondo incontro plenario del tavolo tecnico di monitoraggio sui cantieri autostradali, coordinato dall’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti Marco Gabusi.

È stato un confronto operativo e concreto per coordinare le attività, ridurre i disagi e garantire la sicurezza della rete autostradale piemontese nei periodi di maggior traffico, dal ponte di San Giovanni a Torino all’esodo estivo ormai alle porte.

“L’obiettivo è chiaro: meno disagi, più sicurezza e informazione puntuale per i cittadini – ha dichiarato Gabusi – Questo tavolo sta funzionando, e la collaborazione tra Regione, Ministero e concessionarie si sta dimostrando efficace e risolutiva”.

La Direzione generale per le autostrade del Ministero delle Infrastrutture competente per Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria ha confermato il pieno sostegno del Ministero e la validità del metodo di lavoro avviato. Particolare attenzione è stata dedicata ai flussi turistici diretti verso la Liguria, le aree dei laghi e la valle di Susa, tutte direttrici strategiche per l’economia e il turismo.

Tutte le concessionarie hanno condiviso la scelta di limitare al massimo i cantieri nei periodi più sensibili, privilegiando le ore notturne e le fasce meno trafficate.

A6 Torino-Savona. Autostrada dei Fiori comunica che entro venerdì 20 giugno, in occasione dell’esodo previsto per la Festività di San Giovanni, verrà ripristinato il transito su due corsie nei fine settimana in carreggiata sud (direzione Savona) in tre dei quattro cantieri inamovibili oggi presenti lungo la tratta Ceva-Altare (viadotti Batei/Spinzei, Strette I/Strette II e Pallare sud). La strettoia del quarto ed ultimo cantiere, relativa ai lavori di miglioramento sismico del viadotto Colla, sito tra gli svincoli autostradali di Millesimo ed Altare, verrà rimossa entro venerdì 27 giugno.

La concessionaria comunica inoltre che da venerdì 27 giugno, dalle ore 14 di ogni venerdì alle ore 12 di ogni domenica si potrà percorrere l’A6 in direzione mare per l’intero sviluppo senza incontrare alcuna strettoia ad una unica corrente veicolare per lavori, configurazione che non accadeva dal gennaio 2021. Le misure adottate consentiranno nei fine settimana la massima capacità di deflusso dell’infrastruttura ed un netto miglioramento della percorribilità della tratta e saranno rese possibili grazie alla conclusione di ulteriori sei importanti cantieri riguardanti l’ammodernamento di viadotti (Cento, Colla, Strette I, Strette II, Bormida di Pallare sud e Bormida di Mallare nord), cinque dei quali in carreggiata direzione Savona tra gli svincoli di Mondovì ed Altare e uno sulla carreggiata direzione Torino tra gli svincoli di Altare e Millesimo. In direzione Torino, restano confermate le misure già in essere, che prevedono dalle ore 12.00 di ogni domenica alle ore 12.00 di ogni lunedì di garantire due correnti veicolari.

A26 Genova-Gravellona Toce. Autostrade per l’Italia conferma che sono previste una serie di riduzioni importanti di cantieri e saranno sempre garantite due corsie per senso di marcia, ad eccezione del tratto Baveno-Carpugnino, dove è attualmente attivo l’ultimo cantiere che riduce la carreggiata: la sua rimozione è prevista per il 6 giugno.

I mesi di luglio e agosto saranno liberi da cantieri, fatta eccezione per la bretella di Santhià. Dal 25 agosto, e per circa due mesi, verrà avviato un nuovo cantiere in corrispondenza del ponte Orba, in prossimità di Ovada, anche in questo caso con il mantenimento di due corsie per senso di marcia.

Autostrada Asti-Cuneo. Nei mesi di giugno e luglio verranno ultimati i lavori previsti nel tratto Isola d’Asti-Costigliole/Govone con il ripristino di tutte e due correnti di traffico veicolari per entrambe le direzioni dal 27 luglio.

A4 Torino-Milano. Saranno presenti alcuni cantieri ad avanzamento progressivo, che garantiranno comunque sempre almeno due corsie per senso di marcia in diurno con relativo bassissimo impatto sulla scorrevolezza della circolazione.

Autostrada A32 Torino-Bardonecchia. Entro la prima settimana di agosto verranno rimossi tutti i cantieri con scambio di carreggiata. In particolare, saranno conclusi gli interventi di adeguamento della galleria Mompantero al d.lgs. 264/06, la riqualificazione della pavimentazione e dei giunti sui viadotti Deveys e Valentino, nonché interventi puntuali nella galleria Cels. In concomitanza delle ferie estive, dall’ 8 agosto al 25 agosto saranno installati cantieri puntuali con chiusura della corsia di marcia nella galleria La Perosa. Dalla prima settimana di settembre, in previsione della chiusura del Traforo del Monte Bianco, su tutta l’A32 non saranno più autorizzati cantieri con scambio di carreggiata. Saranno tuttavia consentite riduzioni di carreggiata con chiusura di una corsia, limitatamente alla tratta tra Susa e Oulx, e solo fino al 16 settembre.

I lavori dello svincolo di Chiomonte stanno proseguendo regolarmente senza causare particolari turbative al traffico, entro il 31 luglio saranno completati i lavori principali, relativi alle strutture dei viadotti delle nuove rampe.

Durante l’incontro è stato affrontato anche il tema della chiusura programmata dell’uscita autostradale di Tortona, prevista dal 16 giugno per lavori di consolidamento del cavalcavia sulla SS35 nei pressi della rotonda “ex Liebig”. L’intervento, ritenuto non più rinviabile per motivi di sicurezza, avrà una durata stimata di circa quattro mesi e mezzo. La chiusura comporterà deviazioni obbligatorie per i mezzi pesanti verso il casello di Casei Gerola e Castelnuovo Scrivia, con ricadute importanti sui costi e sui tempi di percorrenza per le imprese del settore logistico e dell’autotrasporto. È stata ribadita l’importanza di mantenere alta l’attenzione sul territorio e di valutare, in coordinamento con la società concessionaria e gli enti competenti, eventuali ulteriori misure di mitigazione per ridurre l’impatto sulle attività produttive locali.

“Il tavolo – ha concluso l’assessore Gabusi – continuerà a riunirsi per garantire un monitoraggio costante. In caso di criticità sarà attivato un confronto rapido e informale con videocollegamenti settimanali tra i soggetti coinvolti, così da intervenire tempestivamente e in modo condiviso”.

Team Dimensione Nuoto: primo posto concentramento settore maschile

Referendum Sanità, Pentenero (Pd): “Il centrodestra non ascolta i piemontesi”

“Il centrodestra ha deciso, attraverso il gioco delle tre carte per non discutere di referendum sulla sanità pubblica. Prospettare dei cambi di legge non impediva affatto di dare un segnale politico forte, approvando il quesito e poi intervenire sul provvedimento anche successivamente. Hanno aspettato fino a oggi, per poi annunciare in fretta e furia provvedimenti improvvisi: tutto pur di non ascoltare la voce dei piemontesi e delle piemontesi” dichiara la Presidente del Gruppo Pd del Consiglio regionale Gianna Pentenero.

 Sarà la Giunta Cirio a presentare un disegno di legge che abrogherà l’articolo 23 della l.r. 22/2012 che prevede la possibilità di creare soggetti con società private per gestire i servizi sanitari, superando di fatto quanto chiesto dal Comitato per il diritto alla salute, un’iniziativa sostenuta con oltre 5000 firme e supportata dal centrosinistra e da numerose organizzazioni sindacali e professionali, attraverso una richiesta di referendum.

 “La decisione della Giunta ha, di fatto, superato lo strumento referendario. Tuttavia, ci saremmo aspettati che su un tema tanto delicato potesse svolgersi un dibattito in Aula, un confronto democratico che consentisse alle diverse forze politiche di esprimere le proprie posizioni” prosegue Gianna Pentenero.

“Avremmo potuto, inoltre, dare il via libera al referendum che sarebbe stato, poi, naturalmente superato dall’intervento abrogativo della Giunta. Ma non è stato così. Adesso attendiamo che il disegno di legge promesso dalla maggioranza venga presentato e approvato in tempi rapidissimi. Infatti non è la prima volta che a un annuncio roboante non segue poi nulla. Potremmo fare un lungo elenco delle scadenze annunciate da Cirio e dai suoi Assessori e a, oggi, non mantenute a cominciare dal piano sociosanitario rinviato ormai di mese in mese” conclude Pentenero.

Nelle RSA e cliniche il Gesto Verde di Emeis Italia

In occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, giovedì 5 giugno

Giovedì 5 giugno prossimo sarà la Giornata Mondiale dell’Ambiente con il “Gesto Verde” nelle RSA e nelle cliniche di riabilitazione psichiatrica.

Le strutture emeis Italia si uniscono in un grande flash mob per l’ambiente: pazienti, ospiti, operatori, amici e familiari insieme per un gesto simbolico e potente di amore del pianeta.

Giovedì 5 giugno, in occasione della Giornata Mondiale dell’ambiente, le RSA e le cliniche di riabilitazione psichiatrica emeis Italia daranno vita a un flash mob corale, emozionante e potentemente simbolico. Alle 11 in punto, il tempo si fermerà per un  minuto, in un silenzio condiviso e poetico, durante il quale ogni partecipante solleverà verso il cielo una foglia, un fiore, una piantina o un piccolo segno della natura, vero o creato a mano.

Un gesto semplice ma potentissimo, una dichiarazione collettiva d’affetto e responsabilità verso la Terra, un inno silenzioso ma visibile all’ambiente, un modo per sentirsi parte di un tutto, anche nei contesti più fragili e delicati .

Le strutture si trasformeranno in scenografie viventi; cortili, giardini, finestre si riempiranno di significato e di colore. Le creazioni, realizzate nei giorni precedenti con materiali di recupero, come carta, stoffa e plastica riciclata, porteranno scritti messaggi d’amore per il pianeta, ricordi legati alla natura, desideri per il futuro, versi poetici e pensieri personali.

Le strutture interessate sono:

Residenza Richelmy (TO)

Residenza Giardino degli Aironi ( TO)

Villa Turina Amione (San Maurizio Canavese) ( TO)

Residenza Consolata ( Grugliasco) (TO)

Casa Mia ( Borgaro) ( TO)

Villa di Salute ( Trofarello) (TO)

Mara  Martellotta

Referendum in Piemonte: “la sinistra fa giochetti a spese dei cittadini”

 

Un referendum che costerebbe oltre 30 milioni di euro per abrogare una legge, voluta e scritta dalla sinistra, che risulta superata nei fatti e che la Giunta regionale ha già proposto di cancellare, rendendo vano nei fatti il quesito: ma niente, l’opposizione tira dritto per ragioni soltanto politiche

 

La sinistra in preda ad una nuova decisione schizofrenica richiede l’abrogazione totale della legge regionale 31 gennaio 2012, n1. “Sostituzione dell’art. 23 della l.r. 12 del 2008” che contempla forme sperimentali di gestione ospedaliera mista pubblico-privata: una norma che nasce dalla giunta Bresso già superata nei fatti, visto che le uniche due società miste, quelle relative all’ospedale Madonna del Popolo di Omegna e all’Ospedale di Settimo Torinese, sono state concluse; una normativa anche svuotata di applicabilità, perché subordinata a una Legge dello Stato. Ma la sinistra vuole abrogarla comunque, tramite un referendum che costerebbe ai piemontesi circa 30 milioni. Il tutto per costringere la Maggioranza a prendere una posizione sul tema della “sanità privata” che nulla ha a che fare con la legge che si vuole abrogare; oltretutto, una posizione già ampiamente nota e dibattuta nella campagna elettorale di un anno fa.

 

Nessuno contesta l’istituto del referendum – dichiarano i capigruppo di Maggioranza Carlo Riva Vercellotti di Fratelli d’Italia, Fabrizio Ricca della Lega, Paolo Ruzzola di Forza Italia e Silvio Magliano della Lista Civica Cirio Presidente Piemonte Moderato e Liberale -. In tutto questo c’è, però, una sola verità: l’opposizione fa i suoi giochetti, presentando questo referendum come una scelta tra sanità pubblica e non pubblica, cosa che assolutamente non è, perché abroga una legge che riguarda solo le società miste pubblico-privato. Occuparsi delle persone e dei cittadini per noi è un’altra cosa: se la sinistra non ha compreso che il tempo della sterile demagogia è passato definitivamente, le ricordiamo solo che questa consultazione, nello specifico, sottrarrebbe ai piemontesi 30 milioni per la consultazione referendaria più rimborsi elettorali pari a 1 euro per ogni firma raccolta, piuttosto che utilizzarli per la sanità, gli anziani e i disabili”.

Un brindisi a Torino: lo Spritz a Km0 che anima le serate estive allo Snodo delle OGR

Giovedì scorso, nel cuore pulsante delle OGR Torino, è stato svelato un nuovo protagonista dell’estate torinese: il “Gran Torino: Spritz a Km0”, il primo spritz interamente dedicato alla città e realizzato con ingredienti tutti piemontesi. Un cocktail che non è solo un drink, ma una dichiarazione d’amore per Torino, i suoi caffè storici, e l’arte dell’aperitivo che qui è nata e si rinnova.

Presentato nel suggestivo dehors dello Snodo, il nuovo Spritz — profumato di mela rossa e firmato Gran Torino 1861 — è pensato per essere gustato all’ora magica in cui il lavoro cede il passo alla convivialità. È un invito a rallentare, a condividere, a tornare a quella semplicità sincera che profuma di casa.

Dietro questo spritz c’è una storia che intreccia passato e futuro: quella dell’aperitivo torinese, nato tra le boiserie dei caffè ottocenteschi e oggi rilanciato nella cornice avveniristica delle OGR, cattedrale della cultura contemporanea. Il “Gran Torino” reinterpreta questa tradizione con un linguaggio nuovo ma fedele alle radici: ogni ingrediente parla piemontese, ogni sorso racconta la città.

Il progetto nasce dalla visione di Riccardo Ferrero, fondatore di Gran Torino, già noto per la produzione di Vermouth e Bitter di qualità. Con l’Aperitivo 1861, l’azienda compie un nuovo passo, proponendo un cocktail che è insieme prodotto locale e simbolo identitario. Il design essenziale delle bottiglie, la scelta di materie prime a filiera corta, la cura dei dettagli: tutto è pensato per esprimere eleganza, autenticità, territorio.

E così, mentre il sole scivola dietro le arcate delle OGR, lo “Spritz a Km0” si candida a diventare il protagonista delle serate torinesi. Una bevuta che non si limita al gusto: è esperienza, racconto, appartenenza. È Torino che si beve, con orgoglio e leggerezza.

Questa estate, al dehors di Snodo, l’appuntamento è fisso: si brinda al presente con uno spritz che guarda al passato, ma ha già il gusto del futuro.

GIULIANA PRESTIPINO

Giuseppe Parlato amico e collega di studi

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni

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La notizia della morte di Giuseppe Parlato mi riempie di forti e  dolorose emozioni. Fummo  ambedue allievi di Alessandro Galante Garrone e di Narciso  Nada con cui ci laureammo all’Universita’ di Torino. Parlato aveva già allora idee sicuramente di destra o almeno considerate tali e quindi non ritenute degne di attenzione. Credo sia stato il referendum  sul divorzio del 1974 a segnare delle scelte divergenti: Parlato si espresse per l’abrogazione , io scelsi la difesa strenua del divorzio a fianco di Pannella. Nella nostra Università torinese non c’era posto per studiosi come Parlato, liquidato in modo sbrigativo  da Galante Garrone come un reazionario.  Cercai di parlare con Galante Garrone di Parlato, ma lui ebbe la stessa chiusura del giacobino “non mite” che ebbe poi con Vittorio Messori un altro mio amico.  Parlato ebbe il coraggio di rompere i ponti con Torino e approdò a Roma alla scuola di Renzo De Felice , anche lui un reietto e un perseguitato. Della scuola defeliciana fu uno dei più  coerenti seguaci. Ci incontrammo molte volte a Roma e a Torino dove lo invitai a parlare in più occasioni. Prima di lui invitai Gianni  Scipione Rossi che presentò un suo libro sulla destra e Israele in dialogo con Elena Lowenthal. Un dibattito che fece epoca. Parlato  ha sempre dimostrato  l’equilibrio dello storico scrupoloso in tante occasioni diverse, aperto al confronto sereno con tutti. Qualche suo lavoro non mi convinse e la  sua contiguità  – più apparente che reale – con l’Msi non mi piacque. Una volta venne presentato un mio libro alla Fondazione De Felice di Roma  da lui presieduta. C’era in prima fila la vedova di Er Pecora, l’on. Teodoro Buontempo che gentilmente mi applaudì. Provai un certo imbarazzo, poi la cena con Parlato fu l’occasione per rivederci dopo tanti anni. Parlammo per alcune ore in cordiale amicizia. La sua conversazione era sempre sfolgorante.  Venne anche a trovarmi al mare dove gli chiesi di fare una conferenza su Guareschi  che ebbe grande successo. Un assessore di origini comuniste lo presentò in piazza senza imbarazzo. Circa un anno fa, in occasione di un convegno sull’omicidio di Giovanni Gentile a Torino, ci sentimmo per definire il suo intervento. Mi disse che era ammalato di cancro , ma che non aveva nessuna voglia di morire e, citando Guareschi, mi disse che non sarebbe morto neppure se lo avessero ucciso. Non poté partecipare al convegno a cui mandò una magistrale  relazione che venne letta. Peccato che il mancato finanziamento al convegno della Regione Piemonte abbia impedito la stampa degli atti. Di lui resterà la sua passione inesausta per la ricerca storica e la sua onestà intellettuale. Sono virtù che non vedo molto praticate dai giovani intellettuali di destra che dovrebbero ispirarsi a lui come ad un maestro che ha pagato prezzi altissimi per essere sè stesso. Vorrei anche ricordare la sua ironia, ma non è questo il momento, perché il dolore per la sua scomparsa me lo impedisce.