ilTorinese

“Arte a 33 Giri all’ombra della Mole”

 

Vanchiglia 3 Spazi di Connessioni Creative
Via Vanchiglia 3 (II piano) a Torino. Ingresso libero.

Giovedì 9 marzo 2023 ore 18:30

Dal giornale alla musica – incontro in due atti senza intervallo
Con Ennio Bruno, Stefano Quario, Gigi Giancursi
https://www.aicstorino.it/giovedi-9-marzo-dal-giornale-alla-musica-incontro-in-due-atti-senza-intervallo-incontro-di-arte-a-33-giri/ 

La rivista Il Giornale della Musica è nata a Torino nel 1985 e fino al 2014 è uscita in formato tabloid, per diventare nel 2015 gdm – giornaledellamusica.it, il primo sito web italiano dedicato a tutte le musiche. Nel 2017 il sito si è trasformato in un portale tutto nuovo, ottimizzato e completamente mobile friendly, e rimane uno dei punti di riferimento del mondo musicale italiano, letto ogni giorno da migliaia di professionisti, musicisti e semplici appassionati.

 

Durante l’incontro Ennio Bruno, collaboratore della webzine, racconterà la storia e gli obiettivi della rivista, mentre un secondo collaboratore, Stefano Quario – meglio conosciuto come Bizarre, chiacchiererà amabilmente col musicista Gigi Giancursi, ex chitarrista dei Perturbazione, del suo ultimo disco solista Rovesciate.

In presenza alle ore 18:30 a Vanchiglia 3 Spazi di Connessioni Creative
In diretta alle ore 18;45 su Radio Contatto https://www.radio-contatto.com
Riprese video a cura di AICS Web TV www.aicstvtorino.com

Puntate precedenti:
articoli: https://www.aicstorino.it/category/arte-a-33-giri/
podcast: https://open.spotify.com/show/3CVGUIRdVNCJcoYYLvUtWI?si=30252c5f616b4a7a
video: https://www.youtube.com/@aicstorino5104/videos

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Arte a 33 Giri all’ombra della Mole.

Ciclo di incontri legati al mondo della musica e al suo intreccio multidisciplinare.
Appuntamenti in presenza a ingresso libero, anche in diretta su Radio Contatto e con riprese video di AICS Web TV, organizzazione a cura di Roberto Tos. Realizzato nell’ambito del progetto Vanchiglia 3 Spazi di Connessioni Creative grazie al sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo.
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Vanchiglia 3 Spazi di Connessioni Creative
Via Vanchiglia 3, II piano, 10124, Torino
Un presidio culturale di prossimità nel quartiere Centro della Circoscrizione 1, centro per l’associazionismo e spazio per la cittadinanza pensato per promuovere connessioni e relazioni.
E’ anche sede del Comitato provinciale AICS Torino APS. Uno spazio di socializzazione per confrontarsi e immaginare insieme proposte di produzione culturale, di progettazione partecipata, di realizzazione di attività e eventi sportivi, di condivisione di saperi in un’ottica di inclusione sociale mettendo in comune la creatività collettiva.
Con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, bando Space- SPazi di PArtecipazione al CEntro.
https://www.aicstorino.it/sociale/vanchiglia3-spazi-connessione-creative/


Vanchiglia 3 Spazi di Connessioni Creative
Via Vanchiglia 3, II piano, 10124, Torino
email: vanchiglia3@aicstorino.it
sito web: www.aicstorino.it/vanchiglia3
tel: 011 238 6372

In ospedale intervento di grave dissecazione aortica senza sangue

Caro direttore, è una pagina di grande eccellenza sanitaria quella che è stata recentemente scritta all’ospedale di Alessandria. Il 30 novembre scorso l’équipe del Dott. Andrea Audo ha eseguito con successo un delicatissimo intervento per una grave dissecazione aortica, che è in grado di fare scuola nel mondo della medicina per le innovative tecniche bloodless (senza sangue) utilizzate.

I medici hanno accolto con grande professionalità e rispetto la richiesta del paziente testimone di Geova di essere operato senza uso di sangue, e si sono adoperati con urgenza per individuare una soluzione basata sugli ultimi ritrovati scientifici e sanitari. L’intervento è stato svolto dall’équipe multidisciplinare formata dai cardiochirurghi Andrea Audo e Corrado Cavozza, dagli emodinamisti Joel Secco e Antonio Rizzi, dal chirurgo vascolare Alberto Guagliano oltre che dagli infermieri e dai tecnici per la circolazione extracorporea.

Il Dott. Audo ha dichiarato: “L’operazione ha implicato il trattamento di aorta ascendente, arco e parte dell’aorta discendente, e non sarebbe stata praticabile senza sangue con le tecniche tradizionali”. La linea scelta per l’intervento prevede il ricorso al trattamento endovascolare dell’aorta toracica TEVAR (“thoracic endovascular aneurysm repair”). Si tratta di un’alternativa mini-invasiva rispetto alla tradizionale chirurgia per il trattamento delle patologie dell’aorta toracica. Questa opzione terapeutica può essere impiegata per il trattamento di aneurismi e dissecazioni dell’aorta toracica, in virtù della sua bassa mortalità e dei bassi tassi di paraplegia rispetto alla chirurgia tradizionale.

In questo caso non è stato possibile usare la tecnica TEVAR in modo tradizionale a motivo della conformazione anatomica dell’aorta del paziente. Pertanto, l’équipe ha contattato varie aziende specializzate nella produzione di protesi specifiche, e una piccola azienda emergente ha accettato di elaborarne una specifica per il paziente, costruita su misura facendo riferimento alla sua TAC. In questo modo l’intervento è stato svolto in modo percutaneo, ovvero senza fare un minimo taglio.

Il Dott. Audo ha commentato così i risultati dell’intervento: “Il paziente sta bene, ed è stato dimesso addirittura quattro giorni dopo, in seguito ad un intervento perfettamente riuscito”. Profonda gratitudine è stata espressa dal paziente stesso, che ha ringraziato sia il Dott. Audo e i suoi collaboratori per la grande professionalità e per la chiarezza con cui hanno gestito tutte le comunicazioni, che l’intero reparto di cardiochirurgia per la gentilezza mostrata. Il paziente ha inoltre aggiunto di aver apprezzato molto il fatto di essere stato “rassicurato in modo da poter affrontare l’intervento con fiducia”.

La medicina bloodless è sempre più diffusa tra le strutture ospedaliere d’eccellenza ed è in linea col Patient Blood Management (PBM), promosso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dal Ministero della Salute. Gli studi scientifici che sono alla base del PBM sottolineano chiaramente che le strategie mediche alternative alle emotrasfusioni producono migliori risultati clinici, tempi di recupero abbreviati e implicano un tasso di mortalità inferiore.

Daniele Clementi

Portavoce dei Testimoni di Geova per il Piemonte

(foto di repertorio)

Riaccesi i motori della ‘Junior TIM Cup – Keep Racism Out’

 TUTTI IN CAMPO PER LA DECIMA STAGIONE

Al via l’edizione 2023 dedicata alla campagna ‘Keep Racism Out’ promossa da Lega Serie A, TIM e Centro Sportivo Italiano

 

Riaccesi i motori della ‘Junior TIM Cup – Keep Racism Out’, il torneo giovanile di calcio a 7 riservato a giovani under 14, giunto alla sua decima edizione, promosso da Lega Serie A, TIM e Centro Sportivo Italiano. I valori del calcio oratoriale tornano così sotto i riflettori del massimo campionato italiano per una nuova e ricca stagione di sogni. Sarà ancora una volta un torneo ricco di gol e di tante partite, che vedrà protagonista nell’edizione 2023 la ‘difesa a 3’. Il modulo pensato infatti dalle tre sigle organizzatrici del torneo prevede la ferma volontà di ‘mettere in fuorigioco’ il razzismo nel calcio come nella vita.

Anche l’edizione 2023 sarà caratterizzata dall’impegno a sostegno della campagna ‘Keep Racism Out’, promossa per garantire la parità di trattamento, la tutela dei diritti umani nel calcio e per tenere il razzismo fuori dagli stadi, sensibilizzando gli appassionati di calcio, specie i più giovani, a combattere ogni forma di discriminazione o di intolleranza.

In questo grande gioco di squadra le prime azioni per andare a segno si sono già realizzate nelle scorse settimane: i ragazzi della Junior TIM Cup hanno visitato gli stadi di Bologna, Napoli, Fiorentina, Torino, Lecce, Atalanta, Inter e Sassuolo, assistendo poi sugli spalti alle partite ospiti dei Club di casa. Inoltre, i campioni Andrea Cambiaso (Bologna), Pedro Obiang e Isotta Nocchi (Sassuolo) insieme a mister Dionisi, Giorgio Scalvini e Endri Muhameti (Atalanta) hanno accolto nei rispettivi centri sportivi i giovani degli oratori “JTC”, ricevendo in dono la maglia “Uno di noi”.

Fratellanza, integrazione ed accoglienza da sempre sono i valori cardine della Junior TIM Cup. Le squadre degli oratori del CSI saranno a turno ospiti nei 17 stadi delle città dove si gioca la Serie A TIM e vivranno esperienze uniche grazie alle attività e alle iniziative a loro dedicate realizzate in collaborazione con i Club della Lega Serie A.

Nelle stesse città della Serie A TIM 2022/2023 si apriranno amichevolmente i cancelli degli oratori e dei centri di allenamento dei Club di A. Saranno, inoltre, organizzati incontri con i protagonisti del mondo del calcio italiano e con esperti ed educatori per sensibilizzare le generazioni più giovani sui temi del rispetto e della lotta ad ogni tipo di discriminazione. I ragazzi degli oratori Junior TIM Cup, infatti, oltre che sui campi di calcio, saranno coinvolti in attività educative sul tema antirazzismo.

«Quest’anno festeggiamo la decima edizione della Junior TIM Cup, un grande traguardo che merita di essere raccontato e che dimostra, ancora una volta, quanto i giovani siano fondamentali per il calcio e quanto lo sport sia fondamentale per loro – ha dichiarato Lorenzo Casini, Presidente della Lega Serie A –. In questi 10 anni il mondo è cambiato, ma non l’impegno di Lega, TIM e CSI. Dobbiamo essere orgogliosi di aver coinvolto oltre 83mila ragazzi facendoli giocare in una competizione nazionale, mettendo sempre al centro i valori sani dello sport e del vivere civile. L’edizione della stella sarà dedicata alla campagna “Keep Racism Out”, la stessa di cui saranno protagonisti tutti i campioni della Serie A nella 26ª e 27ª giornata, al fine di sensibilizzare anche le generazioni più giovani sui temi del rispetto e della lotta al razzismo e ad ogni forma di discriminazione. Perché per essere Campioni in campo, bisogna esserlo prima nella vita».

“Siamo orgogliosi di affiancare la Junior TIM Cup per il decimo anno consecutivo. Anche per questa stagione sosteniamo il progetto ‘Keep Racism Out’ per sensibilizzare i giovani sull’importanza dei valori sportivi, promuovendo l’inclusione per contrastare il razzismo e tutte le forme di discriminazioni – dichiara Sandra Aitala, Responsabile Brand Strategy, Media & Commercial Communication di TIM -. Un’iniziativa che consolida la collaborazione tra TIM, Lega Serie A e CSI con l’obiettivo di alimentare i sogni dei ragazzi under 14 coniugando educazione e sport, valori del gioco oratoriale e del calcio professionistico”.

«Con immensa gratitudine ai compagni di squadra Lega Serie A e TIM siamo tornati in campo con una nuova edizione della Junior TIM Cup – afferma il presidente nazionale del CSI, Vittorio Bosio –. È la decima che nel mondo calcistico significa una stella. Proprio così. Per noi e per i nostri oratori è davvero questo torneo una luce che accende i riflettori sulla straordinaria amicizia e il legame che unisce il calcio delle parrocchie a quello del calcio di vertice. È sempre suggestivo trovare oggi in molte squadre di Serie A giovani campioni nati in oratorio, che ricordano con affetto e riconoscenza da dove sono partiti. Importante poi sottolineare ed allenare i nostri giovani atleti al tema dell’antirazzismo e della lotta ad ogni discriminazione, specie in un momento come quello attuale segnato dal crescente fenomeno dell’odio in rete».

Le squadre vincitrici delle fasi oratoriali si affronteranno in primavera nelle fasi regionali o interregionali di qualificazione e le vincitrici si contenderanno il titolo di campioni della decima edizione.

Dopo aver visto giocare e divertirsi nelle precedenti edizioni in più di 6mila oratori oltre 83mila ragazzi in tutta Italia, e fatto disputare quasi 33mila partite dal mese di febbraio sono pronti a scendere in campo in tutta Italia le centinaia di giovani under 14 iscritti alla Junior TIM Cup KRO per un’altra edizione da sogno accanto ai campioni e alle squadre della Serie A TIM.

“Monogatari”. Al “MAO” l’“intima” videoinstallazione dell’artista Massimo Grimaldi

Dal 9 marzo al 7 maggio

“Monogatari”: dal giapponese ( 物語 ) all’italiano “Racconto”. E’ questo il titolo della videoinstallazione realizzata da Massimo Grimaldi (classe 1974, tarantino d’origine ma residente e operante a Milano) e prodotta dall’Associazione “Snaporazverein” in collaborazione con “Zero…, Milano”, che inaugura, giovedì 9 marzo e fino a domenica 7 maggio, il quarto appuntamento del ciclo di performance che “abitano” il “t-space X MAO”. Su due schermi appaiati, l’opera proietta un reportage fotografico realizzato in Giappone tra il 2017 e il 2018, dove l’artista ha vissuto per alcuni mesi grazie al premio “On Demand by Snaporazverein”.

Durante il soggiorno a Tokyo, Kyoto e Osaka l’artista ha potuto approfondire la conoscenza di una cultura che, nel suo rigore formale e nelle sue strutture simboliche, sente come elettivamente affine. Scopo dell’opera non è tanto il “narrare una storia”, quanto piuttosto rendere visibile “quell’intimo legame che si produce con un luogo – e con le persone che lo abitano – quando è finalmente superata la presunzione di averlo già compreso e di saperlo descrivere”. Secondo Grimaldi “non può mai davvero essere raccontato il fascino di un paesaggio che appare nuovo ed esotico: è sempre quest’ultimo a raccontare la fascinazione di chi lo guarda”. Il lavoro compiuto dall’artista è dunque da considerarsi come una sorta di “costruzione affettiva”, al pari di quanto realizzato in passato con i reportage fotografici sugli ospedali della “ONG EMERGENCY”, che prima ancora di descrivere la loro attività erano soprattutto degli “autoritratti” del modo con cui l’artista si relazionava ad essi, alle loro persone, ai loro paesaggi.

La videoinstallazione di Grimaldi si arricchisce inoltre, nello spazio espositivo del “MAO”, della contestuale presenza dell’artista di “ikebana” o “kadō”  (“via dei fiori”) Nami Kodama che, sovrapponendo la propria silhouette alle immagini proiettate, “ne rifrange e ne stratifica ulteriormente la percezione”. Di tutto rispetto è il curriculum espositivo di Massimo Grimaldi che nel 2009 ha esposto anche al “Castello di Rivoli”. A seguire ricordiamo anche la sua presenza al Museo di “Villa Croce” a Genova (2012), alla “Team Gallery” di New York (2011/2013), al “West The Hague” a L’Aia (2014) e, più volte, a “ZERO…,” Milano. Le sue opere sono state presentate anche in numerose mostre collettive, fra cui “Italics” a Palazzo Grassi, Venezia, “MCA”, Chicago (2008-2009), e la “50ma Biennale di Venezia” (2003). Nel 2009 Grimaldi ha vinto anche il concorso internazionale “MAXXI 2per100”, utilizzando il premio per la costruzione del “Centro Pediatrico” di EMERGENCY a Porto Sudan.

Come di consueto, nello spazio del “t-space” al “MAO” i visitatori potranno anche gustarsi una tazza di tè selezionato da Claudia Carità (“The Tea Torino”) che, per l’occasione ha scelto “tè verde Genmaicha” o “tè di riso integrale”, ottenuto con il tè verde e il riso tostato,  conosciuto anche come “tè del popolo”, poiché il riso serviva da riempitivo e riduceva il prezzo del tè, rendendolo storicamente più disponibile per i giapponesi più poveri. Scelto come bevanda durante i periodi di digiuno anche religioso, tè e riso erano combinati nella proporzione di 1:1. Oggi il “Genmaicha” è apprezzato da tutti i segmenti della società non solo giapponese e il successo di questo tè è anche la risposta all’estro dei produttori che riescono a modulare la complessità aromatica dell’infuso finale scegliendo tra le migliori qualità di tè verde e di riso, oppure addizionando “matcha” o “mocha” (“tè sfregolato”) – varietà di tè verde originaria della Cina imperiale usata durante la dinastia “Sui” – per ottenere l’espressione in tazza del ricercato “umami” o “quinto senso”, gusto delizioso al sapore del glutammato, capace di diffondersi in tutta la bocca, persistente e lievemente acido.

Gianni Milani

“Monogatari”

MAO-Museo d’Arte Orientale, via San Domenico 11, Torino; tel. 011/443693 o www.maotorino.it

Fino al 7 maggio

Orari: mart. – dom. 10/18

Nelle foto:

–       Massimo Grimaldi: alcune immagini della videoinstallazione “Monogatari”

Il giardino dell’Anagrafe Centrale intitolato a Maria Magnani Noya

Giovedì 9 marzo 2023, alle ore 14,45, il giardino prospiciente l’Anagrafe Centrale verrà intitolato al ricordo di Maria Magnani Noya. 
Avvocata, deputata e parlamentare europea, Magnani Noya è stata la prima donna a rivestire la carica di sindaca di Torino, tra il 20 luglio 1987 e il 30 luglio 1990.  
La cerimonia avrà inizio nella Sala Matrimoni dell’Anagrafe Centrale (via Carlo Ignazio Giulio, 22). 
Interverranno la presidente del Consiglio comunale Maria Grazia Grippo, l’assessora Gianna Pentenero, la presidente della Circoscrizione 1 Cristina Savio, Marziano Marzano (Associazione Consiglieri Emeriti della Città di Torino)  e Daniele Cantore (consigliere comunale emerito).

Consulenti del lavoro insieme per la legalità

Protocollo d’intesa tra l’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Torino e l’Associazione Giovani Consulenti del Lavoro di Torino: insieme per l’orientamento al lavoro e la legalità

 È con l’orgoglio dell’appartenenza che l’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Torino e l’Associazione Giovani Consulenti del Lavoro di Torino hanno sottoscritto un Protocollo d’intesa che formalizza la collaborazione tra le due realtà per lo sviluppo di progetti sulla tematica dell’orientamento al lavoro e dei principi di etica e legalità del lavoro.

La presidente dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Torino, Luisella Fassino, e il presidente dell’Associazione Giovani Consulenti del Lavoro di Torino, Claudio Larocca, hanno espresso tutta la loro soddisfazione per questo importante accordo, che rappresenta un passo storico per la categoria dei consulenti del lavoro torinesi.

“Questo Protocollo, che si inserisce in un momento di crisi delle vocazioni verso le libere professioni da parte dei giovani, permetterà di migliorare lo scambio di idee e consolidare collaborazioni infra- generazionali per sviluppare iniziative mirate all’orientamento al lavoro, e alla legalità, – ha dichiarato la presidente Fassino – Questi temi sono fondamentali per l’attrazione e le crescita dei giovani verso una professione che dispiega il suo importante ruolo sociale verso  le imprese, le persone e le istituzioni”

Il presidente Larocca ha aggiunto: “Per noi, giovani Consulenti del Lavoro, questa sottoscrizione rappresenta un grande onore e un’opportunità unica di crescita e formazione. Siamo certi che insieme all’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Torino potremo portare avanti progetti innovativi e utili per i cittadini e per il mondo del lavoro”.

Il Protocollo d’intesa prevede la realizzazione di iniziative formative e informative per i giovani e le imprese sui temi dell’orientamento al lavoro e della legalità, nonché la promozione di attività di networking e di scambio di buone pratiche tra professionisti del settore.

L’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Torino e l’Associazione Giovani Consulenti del Lavoro di Torino si impegnano a lavorare insieme con passione e dedizione per promuovere i valori etici e professionali della categoria e per sostenere il progresso e lo sviluppo della nostra società.Grazie

Giorgio Merlo, “Il Centro dopo il populismo”

In libreria dal 24 febbraio

Prefazione di Elena Bonetti

Esponente di spicco del cattolicesimo politico e
sociale del nostro paese, Giorgio Merlo evidenzia in
modo plastico la necessità, nel sistema politico
italiano, di riscoprire la categoria del Centro e, nello
specifico, l’importanza di rideclinare una concreta e
credibile “politica di centro”. E questo perché dopo la
stagione del populismo dominata dal verbo grillino, la
politica deve ritornare protagonista. E, con la politica, i
suoi istituti più rappresentativi. Ovvero, i partiti
popolari e democratici, le rispettive culture politiche e,
soprattutto, una classe dirigente autorevole,
competente e realmente rappresentativa a livello
sociale e culturale. Insomma, tasselli di un mosaico che
sono stati letteralmente spazzati dopo l’irrompere del
populismo antipolitico, qualunquista e demagogico.
La riscoperta della politica, però, richiede anche e
soprattutto la necessità di superare definitivamente
quel “bipolarismo selvaggio” che ha dominato in
modo incontrastato la dialettica democratica del
nostro paese in questi ultimi anni.

Una contrapposizione che, fatta salva la democrazia dell’alternanza tra i vari schieramenti politici,
rischia di corrodere lo stesso tessuto della nostra democrazia, esposta alla continua e permanente
delegittimazione dell’avversario politico se non addirittura del nemico. Ora, riscoprire la “cultura
di centro” nel nostro paese non significa compiere una operazione nostalgica o, peggio ancora, di
natura puramente conservatrice o consociativa. Al contrario, come emerge chiaramente dal libro,
si tratta di introdurre nel concreto confronto politico quegli elementi che storicamente hanno
caratterizzato le stagioni migliori della democrazia italiana. E cioè, dalla cultura di governo alla
cultura della mediazione, dal senso dello Stato al rispetto degli avversari politici, dal ruolo dei corpi
intermedi alla valorizzazione del pluralismo, dall’autorevolezza della classe dirigente politica ed
amministrativa al valore della competenza, dalla rappresentanza di interessi sociali e culturali
all’importanza della ricetta riformista.

Insomma, elementi decisivi che storicamente contraddistinguono la “buona politica” e che il
nostro paese ha sperimentato in molte fasi della sua storia democratica. Del passato recente e
meno recente. E, come spiega l’autore nel libro, la cultura più titolata per declinare una vera ed
autentica “politica di centro” nel nostro paese resta quella riconducibile alla tradizione del
cattolicesimo politico e sociale. E questo non solo perché in Italia quando si parla o si evoca il
Centro si pensa subito all’impegno politico dei cattolici ma anche, e soprattutto, perché non
possono essere l’attuale destra e sinistra a svolgere adeguatamente quel ruolo politico, culturale e
di governo.

Purché, come ripete l’autore, i cattolici popolari e sociali escano dall’attuale irrilevanza politica
ed organizzativa e ritrovino, al più presto, la voglia e le ragioni per ritornare protagonisti nello
scenario pubblico italiano. Come lo sono stati i grandi “maestri” e “testimoni” del passato. Una
storia, cioè, che non si può ridurre a giocare un ruolo puramente ornamentale e marginale nella
cittadella politica italiana. Per la qualità della democrazia e la credibilità delle nostre istituzioni.
GIORGIO MERLO è giornalista professionista.

 

È stato amministratore comunale e provinciale a Torino dal
1985 al 1996. Parlamentare del Ppi, dell’Ulivo e del Pd dal 1996 al 2013, è stato Vicepresidente della
Commissione Vigilanza Rai. Ha ricoperto vari incarichi locali e nazionali nella DC, nel Ppi, nella Margherita e
nel Pd. Attualmente è Sindaco di Pragelato e Consigliere Nazionale ANCI. È autore di numerosi volumi tra
cui: Settegiorni, una rivista anticonformista; Renzi e la classe dirigente; La sinistra sociale. Storia,
testimonianze, eredità; Cattolici senza partito; Sandro Fontana, l’anticonformista Popolare; Politica,
competenza e classe dirigente; Franco Marini, il Popolare. Collabora con varie testate e riviste nazionali per
riaffermare la presenza politica e culturale dei cattolici democratici e del popolarismo di ispirazione
cristiana.

Collana: Il crogiolo
Formato: 15×21
Pagine: 160
Prezzo: € 16,00

Ambrogio (Fdi): “Legambiente, giù le mani dalla montagna!”

NICHILISMO AMBIENTALISTA DESERTIFICA PIU’ DEL CLIMA: TECNOLOGIA E CICLO CHIUSO NEVE, NO DECRESCITA INFELICE
“Le posizioni di Legambiente sul turismo invernale, emerse dal dossier presentato a Torino, con
tanto di patrocinio della Città Metropolitana, hanno l’amaro sapore di nichilismo ambientalista: la
politica dei ‘no’ desertifica più del clima, giù le mani dalla montagna!”.
Così Paola Ambrogio, Senatrice di Fratelli d’Italia e Consigliere Comunale di Torino, che aggiunge:
“Fa specie, ma non è una novità, che a parlare di gestione consapevole della risorsa idrica siano
gli stessi che si sono opposti, nel tempo, ai bacini montani di accumulo, agli investimenti privati per
calmierare gli sprechi della rete idrica e alla pulizia degli alvei fluviali, che ora avrebbe favorito il
minimo deflusso vitale. La verità è che l’ambi
entalismo tradizionale è finito in un cortocircuito
ideologico che, di fatto, lo rende poco credibile”.
“La sfida non è definire cosa si può o non si può fare, ma capire come si può fare meglio e in modo
sostenibile. In tal senso, occorre favorire il rin
novamento tecnologico degli impianti di risalita e di
innevamento, privilegiando soluzioni meno energivore, e la nascita di un ciclo chiuso della neve in grado di autoalimentarsi: non credo che una stazione sciistica che accumuli autonomamente l’acqua necessaria all’innevamento e utilizzi energia rinnovabile debba essere demonizzata. La montagna e le comunità montane hanno dato tanto: ora è il momento di sostenerle, non di ucciderle
definitivamente”.

Uccide la moglie e il cane e si toglie la vita

Un uomo di 66 anni e una donna di 65, sono stati trovati dalla figlia della coppia morti in casa colpiti  da un’arma da fuoco. La tragedia è avvenuta a Lumellogno nel Novarese. Secondo la ricostruzione  il marito ha sparato alla moglie nel letto e  poi ha ucciso anche il cane prima di togliersi la vita. La polizia ha trovato sul tavolo farmaci e denaro contante.

8 marzo, la minoranza in Regione: “Fdi si infastidisce per gli interventi delle consigliere”

 La festa della donna in Consiglio regionale è stata festeggiata tra insulti, umiliazioni e dileggio nei riguardi delle Consigliere dei partiti di minoranza.

Durante le prime determinazioni della proposta di legge di modifica dello Statuto della Regione in settima commissione consiliare, il Presidente del gruppo di Fratelli d’Italia, Paolo Bongioanni, prima se ne è andato mentre la Presidente Frediani gli stava rivolgendo delle domande, poi ha apostrofato la presidente Disabato con le parole “Fatti furba”, fino a minacciare di querela la Vice Presidente Canalis.

Insomma, a Fratelli d’Italia sembra che gli interventi delle colleghe di sesso femminile creino fastidio e giustifichino maleducazione ed esternazioni ingiuriose.

Chissà cosa ne pensa la Presidente Meloni, che sostiene di aver promosso un modello di potere femminile.

A giudicare dalla seduta odierna questo modello non è stato interiorizzato dai rappresentanti del suo partito.

Monica Canalis

Sarah Disabato

Francesca Frediani

Silvana Accossato