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Un bar è stato chiuso per ordine del Questore, in corso Vercelli a Novara, ai sensi dell’art.100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza: l’attività resterà ferma per 7 giorni. Il provvedimento è stato emesso dopo che è scoppiata una violenta rissa con mazze e coltelli. La lite è proseguita in strada, bloccando persino la viabilità in corso Vercelli e danneggiando anche un’auto parcheggiata. I passanti hanno chiamato la polizia, mentre il titolare del locale non aveva allertato il 112.
NOTIZIE DAL PIEMONTE
Nella foto di Emanuele Maiellaro la Mole antonelliana illuminata di rosso per i 50 anni del Teatro Regio di Torino.
5.500 visitatori nei musei della Fondazione Torino Musei
Sono 5.500 le persone che hanno visitato, tra venerdì 7 e lunedì 10 aprile 2023, le collezioni permanenti e le mostre in corso alla GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, al MAO Museo d’Arte Orientale e a Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica In particolare, sono stati 1.409 i visitatori della GAM, 1.097 quelli del MAO e 2.994 quelli di Palazzo Madama. Le mostre in corso: GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna VIAGGIO AL TERMINE DELLA STATUARIA. Scultura italiana 1940-1980 dalle Collezioni GAM OTTOCENTO. Collezioni GAM dall’Unità d’Italia all’alba del Novecento ALBERTO MORAVIA. Non so perché non ho fatto il pittore MAO Museo d’Arte Orientale BUDDHA10 LUSTRO E LUSSO DALLA SPAGNA ISLAMICA MONOGATARI (t-space X MAO) Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica I COLORI DELLA LIBERTÀ LE CHIAVI DELLA CITTÀ NEI CAPOLAVORI DI PALAZZO MADAMA (fino al 10 aprile)
In tutto 15.000 le persone, 1.000 in più rispetto allo scorso anno, che hanno visitato il Museo Nazionale del Cinema alla Mole Antonelliana da venerdì 7 aprile fino a lunedì 10 aprile, giorno di Pasquetta. Numeri record confermati dal sold out sia della biglietteria online che dalle numerose visite guidate a disposizione.
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Ottimo risultato per il MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile durante le festività pasquali: da venerdì 7 aprile a lunedì 10 aprile i visitatori sono stati 8.100. Rispetto allo scorso anno – quando si sono registrati 6500 ingressi – le presenze sono aumentate del 25%.
Un risultato molto positivo e in linea con l’andamento degli ultimi mesi nei quali si sono rilevati numeri eccezionali – da gennaio a marzo 2023 i visitatori sono stati 71.664, facendo registrare un aumento di circa il 53% rispetto al 2019, quando furono 46.610 nello stesso periodo – e un significativo interesse per l’offerta culturale del museo.
Grande apprezzamento hanno infatti registrato le tre mostre in corso: The Golden Age of Rally – la grande retrospettiva dedicata agli anni d’oro delle competizioni rallystiche (visitabile fino al 2 maggio); L’Iso-avventura – una mostra appena inaugurata che racconta la straordinaria vicenda industriale del marchio Iso Rivolta (visitabile fino a domenica 11 giugno); e Arte di boita: l’arte torinese di trasformare la sostanza – una performance della durata di sei mesi che mette in scena la creazione unica di una vettura e rende omaggio alla creatività e alla tecnica degli atelier torinesi degli anni ’50 e ’60, le boite appunto (visitabile fino al 21 settembre).
Tra i servizi al pubblico, oltre al simulatore di guida che registra spesso il tutto esaurito, si segnala grande richiesta per le visite guidate, che il MAUTO offre in 11 lingue. Già fittissimo il calendario di prenotazioni per i prossimi mesi, soprattutto da parte delle scuole, che finalmente hanno ripreso a pieno ritmo i viaggi di istruzione e le gite scolastiche. |
15.000 visitatori a CAMERA per la mostra su EVE ARNOLD
Torino, CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia
Fino al 4 giugno 2023 | Aperta tutti i giorni
Sono stati finora quasi 15.000, di cui 1.500 nei giorni di Pasqua e Pasquetta, i visitatori che hanno scoperto l’eclettico corpus di opere della leggendaria fotografa americana Eve Arnold in mostra a CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia, da fine febbraio al 4 di giugno, apprezzando il suo modo di raccontare il mondo con un «appassionato approccio personale», unico strumento reputato da lei indispensabile per un fotografo.
Curata da Monica Poggi e realizzata in collaborazione con Magnum Photos, la mostra ripercorre l’opera completa della fotografa americana in 170 immagini, dai primi scatti in bianco e nero della New York degli anni Cinquanta fino agli ultimi lavori a colori, realizzati all’età di 85 anni, alla fine del secolo. Fotografie, molte delle quali mai esposte fino ad ora, che affrontano temi e contesti differenti, dai ritratti delle star del cinema e dello spettacolo ai reportage d’inchiesta e di impatto sociale su questioni come il razzismo negli Stati Uniti, l’emancipazione femminile, l’interazione fra le differenti culture del mondo. È con una straordinaria capacità di entrare in sintonia con i propri soggetti che Eve Arnold racconta l’essere umano, sia inquadrando celebrità acclamate in tutto il mondo che migranti vestiti di stracci. Anche di fronte alle tematiche più complesse, infatti, la fotografa riesce sempre a evitare gli stereotipi, avvicinandosi a culture e persone differenti con vorace curiosità, con il solo intento di conoscere, capire e raccontare. La sua fama planetaria è però legata soprattutto al grande sodalizio artistico stretto con Marilyn Monroe, da cui nascono immagini passate alla storia specialmente per aver raccontato la personalità dell’attrice celata dietro la diva. Uno sguardo autentico e non convenzionale quello di Eve Arnold, capace di abbattere barriere e reticenze, che l’ha resa in definitiva una delle più importanti fotografe del Novecento. L’esposizione è accompagnata dal catalogo “Eve Arnold”, edito da Dario Cimorelli editore.
Oggi 11 aprile 2023 festeggiamo la sesta edizione della Giornata Nazionale del Mare, istituita dopo l’entrata in vigore del nuovo Decreto sul Codice della Nautica.È un modo bellissimo per riflettere e sensibilizzare sull’importanza del rispetto e della conoscenza del mare, un bene prezioso per noi e il nostro Pianeta.Le parole d’ordine sono
amore e rispetto per questa incredibile e vitale risorsa: sono state decise varie giornate per sensibilizzare in particolar modo i giovani sul tema e per sviluppare la cultura del mare come bene incredibile da difendere a tutti i costi dal punto di vista culturale,vitale,economico e conoscitivo:riepilogando ricordiamo che l’11 aprile di ogni anno si celebra la Giornata nazionale del mare, mentre il 29 settembre si celebra la Giornata mondiale del mare, voluta espressamente dalle Nazioni Unite al fine di promuovere la conoscenza del grande e variegato mondo navale.
L’8 giugno festeggiamo la giornata mondiale degli oceani mentre la Giornata internazionale del Mar Mediterraneo, la si festeggia l’8 luglio, un’occasione unica per far crescere l’interesse,la tutela e la consapevolezza sullo stato di salute del nostro mare meraviglioso e dei pericoli che lo minacciano.
Enzo Grassano
Tutti sapevano che i grandi favoriti erano loro, anche alla luce di quanto combinato il mese scorso nel Vitesse vinto in volata a Cagnes sur Mer. E tutti hanno provato a rendere la vita più difficile possibile al cavallo di Antonio Somma e della Bivans, ben sapendo che l’1 al via era numero scomodo. Zacon Gio ha fatto corsa di testa non appena ha trovato spazio e Alessandro Gocciadoro lo ha tenuto davanti sino alla retta finale tallonato da Capital Mail con Gabriele Gelormini. Ma non appena Vivid Wys ha trovato strada libera per liberare la sua potenza anche se in terza ruota, è partita una progressione inarrestabile. A 50 metri dal palo era già in testa e Abrivard ha avuto anche il tempo di un inchino prima di festeggiare. Secondo Capital Mail e terzo Zacon Gio che ha bruciato i primi due driver torinesi in corsa, Santino Mollo con Blackflash Bar quarto e Andrea Guzzinati quinto con Bepi Bi. Un vincitore bellissimo per un’edizione degnissima, decisamente la più incerta e combattuta degli ultimi anni.
Ma Matthieu Abrivard, che ormai fa tutt’uno con Vivid, non ha mai tremato: «Ho dovuto aspettare per uscire e lasciare la corda, ma con un cavallo come questo sapevo che potevo uscire in qualsiasi momento. Una corsa che è uscita come il Vitesse, ho dovuto faticare ma lui quando vede cavalli da superare dà sempre il massimo. Solo i grandi campioni possono fare una prestazione del genere». Una convinzione generale, come conferma anche Silvano Ferraris, direttore generale dell’Ippodromo di Vinovo: «La classe di questo cavallo l’ha dimostrato in giro per tutta Europa e l’ha fatto anche qui. La nostra retta non mente mai». Vivid Wyse As è tornato a vincere dove tutto era cominciato, perché ad inizio carriera ad allenarlo era Marco Smorgon. E il primo ad inchinarsi è Gabriele Gelormini, per una volta tornato a casa visto che da 17 anni vive e vince in Francia: sabato scorso per lui la vittoria numero 1000 in carriera, oggi quella 1001 con Brothers in Arms nella terza corsa. «Il 2023 è cominciato benissimo, prossima tappa le 2000».
Una giornata da ricordare però anche per la cornice, perché ancora una volta il pubblico ha risposto con grande entusiasmo al richiamo del trotto e del suo contorno, perché l’Ippodromo di Vinovo ha regalato ancora tanto intrattenimento. I pony dell’Old Ranch Ferrero di Chivasso con il “battesimo della sella” e la presenza di Golia, il pony più piccolo del Piemonte con i suoi 67 cm di altezza. E ancora la “Caccia all’Uovo di Pasqua” accompagnata da altri giochi (compresa la piscina di paglia) allestiti da CircoWow, il maniscalco che ha creato veri ferri di cavallo dal vivo, le eleganti carrozze di Adamo Martin e ‘Servizi in Carrozza’.
Ma è solo l’inizio, perché domenica 16 aprile si replicherà con il doppio appuntamento con il Gran Premio Città di Torino per maschi e femmine, due corse da 66mila euro che vedranno al via rispettivamente 13 e 14 partenti.
Tragico incidente ieri sera sulla strada provinciale 456 a Nizza Monferrato, nell’Astigiano in località Ponte verde. Si sono scontrate due auto e nell’impatto sono morti quattro giovani. Si tratta di un ventitreenne e di tre trentenni, tutti residenti in zona. Sul posto sono intervenuti i soccorsi con i carabinieri e i vigili del fuoco. Al vaglio le cause dell’incidente.
Più che Pasqua festeggiavamo Pasquetta. Sono passati 60 anni. Quanti ricordi con quella voglia di evadere dalla città. Ciò che era importante non era sono il pic-nic sui prati. Era l’attesa dell’evento. Prima fra tutte la cucina. Non che io partecipassi. Troppo piccolo e poi era una questione di donne, almeno ai nostri tempi. Per il vino ci pensavano gli uomini, in particolare mio padre. Non che fosse un bevitore, aveva bocca buona e in quegli anni imbottigliava del vino. Una damigiana di 48 o 54 litri di dolcetto bastava per tutto l’anno. In fabbrica non c’erano le mense ed il baracchino la faceva da padrone. Niente vino a pranzo e in bicchiere a cena, ma doveva essere quello buono. Le comitive erano formate dai 3 – 4 nuclei familiari. Generalmente ci si muoveva con 3 auto stipate di persone e di “strumenti” per fare il cosidetto pranzo al sacco. Mio padre ha avuto solo la patente A per le moto.
L’auto era degli zii paterni. 1100 grigio. Guidava zio Roberto e davanti mio padre. Dietro la Zia Teresina e mia madre ed attaccato al fininestrino destro il sottoscritto.
Mi piaceva vedere durante il viaggio fantasticando. Ho sempre avuto una fervente immaginazione. Mi chiedevo e tutto sommato mi chiedo ancora quali storie ci possono essere dietro i volti delle persone.
L’obbiettivo era un prato generalmente dalle parti di Viu’ nelle Valli di Lanzo con un fiume o più precisamente un rio. Allora l’acqua abbondava. Se poi c’era anche una fonte era l’ideale. Il rio serviva per rinfrescare le bottiglie di vino. La fonte per fare l’acqua Visci’ con le apposite bustine.
Acque minerali? Anni dopo ne conobbi l’esistenza. Non mi ricordo di grigliate. Tutto da casa. Dalle trote in campione agli zucchini. Allora non ero un mangione ma l’antipasto in scatola di Ghiotto era per me il massimo. Deliziosi gli zucchini in carpione della zia e poi di volta in volta si aggiungevano pietanze preparate da amici di famiglia. Chissà perché mi ricordo del pollo in gelatina. E mangiando si gustava aria di libertà. Per noi Gagnu il mangiare durava poco. Dopo mezz’ora lasciavamo i grandi per giocare. Uno dei giochi più gettonati era nascondino. Poi indiani e cowboy. Libertà e divertimento, una breve sosta per il dolce.
Sempre per allora , quasi quasi non esistevano le torte o merendine confezionate.
Pasticceria o più probabilmente fatte in casa.
Quasi vietate le bibite gassate e la Coca-Cola sostituita dal chinotto. Dopo questa breve pausa riprendevamo a giocare con i grandi che giocavano a carte o discutevano quasi sempre di politica e quasi mai di calcio.
Si aspettava l’imbrunire. Auto caricate e si ritornava A Torino. Alla prima curva mi ero già addormentato. Sperando di divertirmi anche l’anno successivo.
PATRIZIO TOSETTO