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Manodopera, in Piemonte un 2024 nero per chi cerca personale

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Giorgio Felici (Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte): “Mancano soprattutto lavoratori negli ambienti tradizionali: edilizia, costruzioni, muratori, idraulici, serramentisti e mancano competenze legate alla digitalizzazione. Nelle scuole non si insegna più la cultura del lavoro da 40 anni. Abbiamo bisogno di tecnici, di professionalità e di riqualificare i ragazzi implementando anche il rapporto tra imprenditori e istituti professionali”.

 

A fine 2024 il disequilibrio tra domanda e offerta nel mercato del lavoro si conferma essere una piaga alla quale dover porre rimedio. Le aziende cercano personale, possibilmente specializzato, ma non si trovano candidati. È un bene per la società che i laureati siano in aumento, anche se la media in Italia è ancora tra le più basse rispetto alla media europea, tuttavia le imprese, soprattutto medio-piccole, ricercano figure con altre competenze, più tecniche e manuali.

Tra l’altro, mentre la previsione di nuove assunzioni per il primo trimestre 2025 a livello nazionale è in leggero calo del -0,2%, proprio le micro e piccole imprese invertono il trend con un aumento del +1,7%.

Se analizziamo le imprese artigiane in particolare, il Piemonte è tra le regioni più in sofferenza nella ricerca di personale, posizionandosi al quinto posto a livello nazionale. Nel 2024 il Piemonte ha registrato la difficoltà di reperimento di manodopera pari a 61,7%, superiore al dato nazionale del 55,2%, mentre nel 2023 la percentuale di difficile reperimento era del 57,7%. La situazione è dunque peggiorata.

 

Analisi dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese su dati Unioncamere-Anpal Excelsior.

“È una delle criticità più percepita dalle nostre aziende – spiega Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Imprese Piemonte – soprattutto perché non ci sono soluzioni rapide. E il bisogno è ora. Il lavoro c’è, la difficoltà è trovare le figure. Mancano soprattutto lavoratori negli ambienti tradizionali: edilizia, costruzioni, muratori, idraulici, serramentisti e mancano competenze legate alla digitalizzazione. Nelle scuole non si insegna più la cultura del lavoro da 40 anni. Abbiamo bisogno di tecnici, di professionalità e di riqualificare i ragazzi implementando anche il rapporto tra imprenditori e istituti professionali. Inoltre, il riorientamento dell’economia verso la transizione digitale potrebbe ampliare il disallineamento qualitativo tra domanda e offerta di lavoro, a meno di un collegamento più efficace tra sistema formativo e mercato del lavoro”.

In realtà nell’arco di tre anni l’occupazione dei giovani in Italia è cresciuta ad un tasso doppio della media europea. Tra il 2021 e il 2024, ultimi dodici mesi a giugno, gli occupati under 35 in Italia sono saliti di quasi mezzo milione (454mila), pari ad un incremento del 9,2%, un tasso doppio rispetto al +4,6% della media UE e superiore al +4,9% della Francia e al +4,5% della Germania. Esiste però un dato da non sottovalutare, ossia che 1 milione 495mila giovani tra i 25 e i 34 anni al secondo trimestre del 2024 sono risultati inattivi.

Il Presidente Felici inoltre evidenzia che non è un problema relativo al tipo di contratto offerto al lavoratore. “È un problema sociologico. Essendosi assottigliata la cultura del lavoro, da un lato le famiglie preferiscono parcheggiare i figli all’università, affrontando costi e mancati guadagni nel contemplare la chimera di chissà quale aureo impiego, magari all’estero. Dall’altro lato si percepisce sempre meno il lavoro come fondante della dignità personale. Il lavoro in Italia c’è, è di buona qualità e fornisce ampie opportunità di crescita per chi è volenteroso. Però bisogna darsi da fare. Partire con l’idea di “andare all’estero” è una resa, come lo è il rinunciare ad attuare politiche sociali serie agitando il vessillo dell’immigrazione di massa a tutti i costi che, secondo taluni cantori, sarebbe l’unica soluzione”.

Lista Cirio: “800 mila euro per case popolari, scuolabus e la rimozione dell’amianto”

Il Gruppo Lista Civica Cirio Presidente Piemonte Moderato e Liberale presenta tre emendamenti al Bilancio regionale: “Proponiamo lo stanziamento di 300mila euro per i piccoli lavori nelle case popolari che potrebbero tornare ad essere assegnate, 250mila in più per l’acquisto di scuolabus per comuni e altri enti locali e altri 250mila per la bonifica dell’amianto negli edifici pubblici”

Tre emendamenti al Bilancio di Previsione 2025-2027 presentati dal Gruppo Lista Civica Cirio Presidente Piemonte Moderato e Liberale, su tre temi particolarmente significativi: ambiente, trasporto scolastico ed edilizia residenziale pubblica. Il totale delle risorse previste dai tre emendamenti è 800mila euro.

300mila sono destinati alle cosiddette case di risulta, immobili di edilizia residenziale pubblica che necessitano di piccoli interventi per essere nuovamente assegnati: grazie a questo emendamento, che aggiunge risorse alle economie degli enti gestori, sarà possibile ripristinare un centinaio di appartamenti con interventi tra i cinque e i quindicimila euro.

250mila euro, risorse aggiuntive rispetto a quanto già stanziato annualmente dalla Regione, andranno a Enti Locali per l’acquisto di scuolabus e altri 250 mila euro saranno destinati ai comuni per la bonifica dell’amianto da edifici pubblici non ad alta frequentazione: un Ordine del Giorno collegato al bilancio proporrà di destinare questi fondi esclusivamente ai comuni con popolazione inferiore ai 5000 abitanti.

Abbiamo scelto – spiegano i Consiglieri del Gruppo – di rispondere a esigenze che abbiamo raccolto sul territorio: essere vicini agli enti locali e ai bisogni delle persone fragili fa parte dell’impegno che tutti noi abbiamo preso nei confronti dei nostri territori. Consideriamo prioritario rimettere a disposizione delle persone in difficoltà decine di case popolari che non vengono assegnate per mancanza di fondi per lavori di piccola o modesta entità, così come non possiamo non tenere conto delle esigenze prioritarie degli enti locali, come il trasporto scolastico, anche alla luce dei futuri dimensionamenti dei plessi scolastici, e la bonifica dell’amianto, argomento di grande attualità anche a seguito dei recenti studi epidemiologici presentati durante il processo Eternit”.

Nella foto i Consiglieri della Lista Civica Cirio Presidente PML Silvio Magliano (Capogruppo), Sergio Bartoli, Mario Salvatore Castello, Elena Rocchi, Daniele Sobrero

Imprenditore agricolo muore travolto da macchinario

Un imprenditore agricolo è morto a Montanera, nel Cuneese,  mentre stava lavorando nei campi.  Il 57enne è stato investito in mattinata dalla macchina trinciatrice che  gli ha provocato fratture e lesioni  agli organi interni. L’elisoccorso ha trasportato il ferito in ospedale ma non è stato possibile salvarlo.

Apprendistato Duale: il Piemonte investe nel futuro dei giovani e delle imprese

Con 8 Milioni di Euro per la formazione di talenti

La Regione Piemonte destina 8 milioni di euro per l’avvio di un innovativo strumento strategico che possa garantire ai giovani nuove opportunità di lavoro: l’apprendistato duale. Si tratta di un modello che combina lo status di studente a quello di lavoratore, permettendo l’accesso al mondo del lavoro mediante la stipula di un contratto di lavoro dipendente, mantenendo però anche la possibilità di proseguire il proprio percorso di formazione. Il Piemonte investe così in uno strumento che consente di incrociare efficacemente la domanda del mercato del lavoro, sempre più complessa e competitiva, con l’offerta formativa, creando una soluzione all’avanguardia. La vicepresidente e assessore alla Formazione della Regione Piemonte, Elena Chiorino, sostiene che l’apprendistato duale possa essere “uno strumento fondamentale per favorire l’accesso dei giovani al mercato del lavoro, consentendo loro di acquisire qualifiche attraverso esperienze pratiche nelle imprese”. Infatti, il progetto, sempre secondo le parole della Chiorino, “si distingue per la sua capacità di rispondere all’esigenza di formare professionisti altamente qualificati, supportando le imprese, in particolare le PMI, nella crescita di giovani talenti. L’integrazione tra attività formativa e lavorativa, garantita dalla collaborazione tra impresa e istituzione educativa, è il cuore di un percorso che permette agli apprendisti di acquisire competenze specifiche richieste dal mercato”.

Il progetto prevede lo stanziamento di fondi per il periodo 2022-2026 a sostegno di percorsi di apprendistato di alta formazione e ricerca. Tali percorsi permetteranno la frequenza di Master e Dottorati di Ricerca, garantendo l’opportunità di ingresso nel mondo del lavoro con competenze avanzate. Particolare priorità sarà data ai settori strategici quali l’Industria 4.0 e la Digital Transformation.

La Chiorino sottolinea come il Piemonte abbia coinvolto nel progetto 2.800 apprendisti in 840 imprese dal 2016, risultando una delle best practices europee per l’allineamento tra le esigenze delle imprese e il sistema educativo. Questo successo, spiega la vicepresidente, “è stato reso possibile grazie a una governance partecipata, un quadro regolativo chiaro e un’offerta formativa innovativa e flessibile”.

L’impegno della Regione Piemonte è dunque quello di investire nei giovani per garantire un mercato del lavoro che risponda alle attuali esigenze della società, con l’obiettivo di sviluppare nuove competenze e stimolare l’innovazione.

Valeria Rombolà

Domenica mattina 23 febbraio stop alla metropolitana tra Fermi e Porta Nuova

Per consentire un importante intervento di manutenzione straordinaria sulla barra di guida della metropolitana, domenica 23 febbraio 2025 dall’inizio del servizio, ore 7.00, fino alle ore 14.30 circa, la circolazione sarà sospesa nel tratto Fermi (Collegno) – Porta Nuova.

La tratta Porta Nuova – Bengasi resterà regolarmente operativa per tutta la durata dell’intervento.

Per garantire gli spostamenti dei passeggeri, sarà attivato un servizio bus sostitutivo M1S tra Fermi e Porta Nuova, con i seguenti intervalli:

  • dalle ore 5.30 alle ore 7.00 – ogni 30 minuti
  • dalle ore 7.00 alle ore 14.30 – ogni 10 minuti

Il servizio sarà effettuato con autobus ad alta capienza per garantire il massimo comfort ai viaggiatori.

La manutenzione riguarderà la barra di guida, un elemento fondamentale per il funzionamento della metropolitana: è il binario centrale su cui scorrono le ruote dei treni e che garantisce precisione e stabilità nella marcia. Un intervento necessario in un’ottica di sicurezza e affidabilità del servizio.

I lavori si svolgeranno nella notte tra sabato 22 e domenica 23 febbraio e saranno completati nella tarda mattina.

Per aggiornamenti in tempo reale e ulteriori informazioni, invitiamo a consultare l’home page di GTT

Nuova Tac spettrale a Candiolo

 

La nuova TAC fa parte di un importante piano di ammodernamento del parco tecnologico dell’Istituto di Candiolo-IRCCS, che proseguirà nel 2025 e che prevede investimenti per oltre 25 milioni di euro. Ieri trattato il primo paziente con il nuovo macchinario.

La Spectral CT utilizza un approccio innovativo basato sulla doppia energia spettrale, che consente di analizzare i tessuti in modo dettagliato e di ottenere informazioni che vanno oltre quelle offerte dalle TAC tradizionali. Infatti, questo macchinario cattura informazioni spettrali che permettono di visualizzare dettagli come la densità dei tessuti, la composizione chimica e le microvariazioni nelle strutture biologiche. In pratica questa tecnologia è in grado di identificare tumori in fase iniziale aumentando le possibilità di intervento tempestivo e di successo, caratterizzazione precisa del tumore, fornendo informazioni sulla natura e sulla composizione dei tumori e supportando i medici nella scelta delle terapie più appropriate, riduzione della dose di radiazioni, personalizzazione dei trattamenti.

La nuova TAC potrà lavorare inoltre insieme ad un nuovo angiografo digitale, che entrerà in funzione nei prossimi mesi, del valore di circa 2 milioni di euro, rendendo Candiolo uno dei quattro centri in Europa ad avere entrambe queste tecnologie, con le quali sviluppare progetti che puntino all’esecuzione di procedure angiografiche svolte avvalendosi di immagini spettrali.

Prosegue, nel frattempo, l’importante piano di sviluppo “Cantiere Candiolo”, che tra i vari interventi ha visto nascere Oncolab – 3.000 metri quadrati di laboratori a disposizione dei ricercatori dell’Istituto – e che presto metterà a disposizione della comunità medico-scientifica ulteriori 3.000 metri quadrati dedicati alla nuova Biobanca, uno spazio dove verranno conservati campioni biologici, e informazioni ad essi collegate, dei pazienti oncologici, per diagnosi e terapie sempre più precise e personalizzate.

“Vogliamo dotare i nostri medici e i nostri ricercatori delle migliori strumentazioni disponibili sul mercato, fornendo così diagnosi più veloci e cure sempre più efficaci. Noi non ci fermiamo, continuiamo nella nostra missione. Lo dobbiamo a chi ha sempre creduto in noi e quotidianamente ci sostiene. Lo dobbiamo a questa fantastica comunità”, ha dichiarato Allegra Agnelli, Presidente della Fondazione per la Ricerca sul Cancro.

Cybersicurezza in sanità

Si è svolto presso la Regione Piemonte, il convegno “La cybersicurezza nel settore sanitario”, organizzato in collaborazione con l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN).

L’obiettivo dell’incontro è stato quello di sensibilizzare l’istituzione regionale e in particolare i dirigenti delle strutture sanitarie sul tema della cybersicurezza, fornendo strumenti utili e diffondendo le linee guida operative specifiche per la Sanità redatte dall’ACN.

Il Piemonte è tra le prime Regioni da cui parte questo progetto, all’interno di un’ampia campagna nazionale che nei prossimi mesi toccherà tutti gli enti territoriali italiani.

All’evento hanno partecipato il presidente della Regione, Alberto Cirio; il vicedirettore generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, Nunzia Ciardi, l’Assessore alla Sanità della Regione Piemonte Federico Riboldi.

Quello sanitario è un settore particolarmente critico dal punto di vista della sicurezza e della resilienza cyber, sia per i servizi essenziali forniti che per i dati sensibili trattati, con conseguenze potenzialmente molto rischiose in caso di attacco, che possono portare al blocco di sale operatorie, terapie intensive e centri trasfusionali.

«Il Piemonte è pronto ad affrontare la sfida della cybersicurezza in ambito sanitario nella consapevolezza che si tratta di un settore particolarmente sensibile. Siamo al fianco dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale per aumentare il livello e proteggere i dati dei pazienti e dei cittadini piemontesi. La collaborazione con l’ACN, e con soggetti del territorio quali Azienda Zero e CSI Piemonte può diventare il fulcro di una strategia integrata di difesa, riducendo il rischio cyber e costruendo un sistema sanitario più sicuro» dichiarano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Federico Riboldi.

«Proprio in questi giorni la Regione sta finalizzando le procedure per l’adeguamento alla nuova normativa di sicurezza NIS2 – hanno aggiunto Cirio e Riboldi – per arrivare in tempo alla scadenza del 28 febbraio rispetto alla quale abbiamo sollecitato anche tutte le aziende sanitarie e ospedaliere del Piemonte. L’adeguamento è infatti fondamentale per il Piemonte, perché consentirà di rafforzare la resilienza informatica delle aziende sanitarie, proteggere maggiormente i dati sensibili e garantire la continuità operativa dei servizi essenziali».

«Il settore sanitario, complice anche l’utilizzo malevolo dell’IA da parte dei cybercriminali, è sempre più esposto alla minaccia cibernetica: ospedali, RSA, pronto soccorso, nessuna struttura sanitaria può dirsi davvero esente dal rischio cyber – ha spiegato il vice direttore generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza nazionale Nunzia Ciardi – Questo significa che, non solo la salute dei pazienti, ma anche i loro dati più critici e sensibili sono costantemente a rischio. Si pensi che, nei primi sei mesi del 2024, gli attacchi a questo settore sono aumentati del 50%, facendone il più colpito a livello globale. Non è un problema del nostro Paese. È una tendenza che caratterizza tutte le società più avanzate, dove gran parte della vita pubblica e privata si è spostata online, estendendo enormemente la superficie d’attacco. L’interazione tra sicurezza, salute e digitalizzazione è infatti sempre più stretta: si parla oggi di “cyberbiosecurity”, a dimostrazione di come i diversi piani non siano più nettamente separabili. È questo un dato che non possiamo permetterci di sottovalutare. Soprattutto quando c’è in gioco la vita delle persone. Consapevoli di ciò ci sono già stati diversi, fondamentali, importanti interventi normativi, come la Direttiva NIS2 e la Legge n. 90/2024. Ma regolare, pur essendo importante, non basta: bisogna puntare su un approccio sistemico, diffuso, integrato; bisogna puntare sulla formazione, a tutti i livelli e in tutti i gradi di istruzione; e bisogna puntare, in primis, sulla consapevolezza: primo, vero argine contro le minacce cyber, in ogni settore e ad ogni latitudine».

Durante il convegno è stato presentato l’ultimo report dell’ACN sulla minaccia cibernetica al settore sanitario. I dati evidenziano come in Italia si sono verificati più di 25 eventi ransomware ai danni di questo delicato settore, interessando quasi 51 tra strutture sanitarie, presidi ospedalieri e servizi sanitari sul territorio. La sanità, nel 2023, si colloca al terzo posto tra i comparti più colpiti, dopo il manifatturiero e la vendita al dettaglio. Nel 2023, l’Italia è quindi risultata il terzo Paese UE (dopo Germania e Francia) e il sesto a livello globale, più colpito da ransomware.

La situazione in Piemonte

In Piemonte come nel resto d’Italia il settore sanitario è sempre più esposto alle minacce informatiche, con attacchi mirati che evidenziano vulnerabilità nei sistemi IT. Episodi recenti di ransomware a livello nazionale hanno causato il blocco di servizi essenziali, mettendo a rischio la continuità dei servizi offerti dalle strutture sanitarie e la sicurezza dei dati sensibili.

La sicurezza informatica dei dati di Regione Piemonte è affidata al Csi, che che gestisce oltre 18 mila postazioni protette e solo nel 2024 il CSI ha fatto 658 vulnerability assessment (Servizi per valutare la sicurezza delle infrastrutture e delle applicazioni IT). In particolare il Csi è dotato di una serie di misure di sicurezza sia organizzative che tecniche che si articolano in:

* un SOC (Security Operations Center) e un CSIRT (Computer Security Incident Response Team): abbiamo un centro operativo dedicato alla sorveglianza continua delle minacce, all’analisi delle vulnerabilità e alla risposta tempestiva agli incidenti.

* un Data Center e il Cloud Nivola certificati secondo i requisiti di AgID e ACN che definiscono misure di sicurezza specifiche per la gestione e conservazione di dati ordinari e critici.

* una Service Control Room: uno spazio di 350 mq ad accesso controllato con due aree operative e due videowall per il monitoraggio dei servizi h24

* far parte di Trusted Introducer, la comunità internazionale degli Incident Response Team e collaboriamo con lo CSIRT nazionale nello scambio di informazioni circa le minacce cyber e la gestione degli incidenti

* soluzioni integrate di cybersecurity: offriamo piattaforme che combinano monitoraggio, analisi predittiva e sistemi di allerta per anticipare le minacce e proteggere i dati.

* consulenza e formazione: collaboriamo con gli enti per migliorare i loro processi di sicurezza, sviluppare policy robuste e offrire percorsi formativi personalizzati.

* programmi di simulazione: coinvolgono scenari complessi, ispirati a minacce reali come attacchi ransomware o interruzioni distribuite del servizio (DDoS). Questi scenari mettono alla prova le competenze tecniche e decisionali, garantendo che ogni livello della PA sia preparato a gestire anche le crisi più difficili.

A questo si aggiungono le attività di formazione: nel 2024 1.453 dipendenti di PA e atenei hanno fatto formazione su phishing e cybersecurity.

Dal 2021 Regione e Csi organizzano cicli di webinar “Sicuri di essere sicuri? Privacy e cybersecurity per gli Enti locali” per promuovere la conoscenza e la formazione delle pubbliche amministrazioni su questi temi: 28 gli incontri svolti in 4 anni della durata di 2 ore a cui hanno preso parte in media ad ogni incontro circa 250 persone tra Sindaci, Amministratori, personale PA, ASL, Atenei.

Le opportunità della NIS2

In funzione anche del percorso di Trasformazione Digitale (che porterà verso il completo passaggio a servizi Cloud), la Direttiva NIS2 rappresenta un’opportunità cruciale per rafforzare le azioni di sicurezza e controllo perché introduce misure avanzate di gestione del rischio, segnalazione tempestiva degli incidenti e valutazione più rigorosa dei fornitori. L’adeguamento alla NIS2 è fondamentale per il Piemonte, consentendo di rafforzare la resilienza informatica delle aziende sanitarie, proteggere maggiormente i dati sensibili e garantire la continuità operativa dei servizi essenziali.

Un ruolo chiave in questo percorso è svolto dall’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN), che rappresenta un’opportunità strategica per il Piemonte. La collaborazione con l’ACN, e con soggetti del territorio quali Azienda Zero e CSI Piemonte, consente di:

• Accedere a linee guida nazionali e best practice per l’adozione delle misure richieste dalla NIS2.

• Sviluppare a programmi di formazione per migliorare la prontezza nella risposta alle minacce ma anche la consapevolezza su come va gestito il rischio cyber.

• Condividere informazioni su minacce emergenti attraverso canali dedicati ed attraverso reti di collaborazione specializzate.

• Sviluppare capacità tecniche e operative per la gestione delle emergenze cyber investendo in organizzazione e competenze, due fattori chiave per il raggiungimento degli obiettivi di resilienza.

Questa sinergia tra aziende sanitarie, Azienda Zero, CSI Piemonte e ACN può diventare il fulcro di una strategia integrata di difesa, riducendo il rischio cyber e costruendo un sistema sanitario più sicuro e resiliente.

L’Università di Torino celebra Kafka a fumetti: in arrivo la mostra di Nicolas Mahler

Mercoledì 19 febbraio, alle 16.30, nel Complesso Aldo Moro di via Sant’Ottavio 18, a Torino, inaugura la mostra “Komplett Kafka” dell’artista austriaco Nicolas Mahler, organizzato dalla sezione di Germanistica del Dipartimento di Lingue e Letterature straniere e Culture moderne dell’Università di Torino, con il patrocinio di UniTo e sostenuto dal DAAD con fondi del Ministero Federale degli Affari Esteri tedesco e per concessione del Goethe-Institut Italia. All’evento parteciperà lo stesso Mahler, in dialogo con il Prof. Riccardo Morello, docente di letteratura tedesca all’Università di Torino e profondo conoscitore di Kafka. La mostra sarà aperta al pubblico dal 20 febbraio al 14 marzo 2025 presso l’atrio del Complesso Aldo Moro, visitabile dal lunedì al venerdì (8:00-19:30) e il sabato (8:00-13:00). La libreria internazionale Luxemburg metterà a disposizione dei libri in lingua tedesca e italiana dell’artista da sfogliare e consultare. La mostra comprende 20 manifesti tratti dal fumetto “Komplett Kafka” di Mahler, pubblicato nel 2023 per la casa editrice tedesca Suhrkamp e nel 2024 per la casa editrice italiana Clichy, con testi in tedesco e relative traduzioni in italiano. L’esposizione rappresenta una visione comica e leggera della vita e delle opere di Franz Kafka, unendo il minimalismo del tratto di Mahler con la profondità dei temi kafkiani. Nicolas Mahler, nato a Vienna nel 1969, è un rinomato fumettista e caricaturista austriaco, celebre per il suo stile essenziale e il suo umorismo raffinato. I suoi personaggi, disegnati con pochi tratti e caratterizzati da grandi nasi sproporzionati, riescono a raccontare storie complesse e a trattare temi profondi con leggerezza e ironia. Tra le sue opere più conosciute figurano adattamenti di classici della letteratura, come i lavori di Franz Kafka, Thomas Bernhard e Robert Musil. La sua capacità di fondere il linguaggio del fumetto con grandi opere letterarie lo ha reso uno degli artisti più apprezzati a livello internazionale, ricevendo numerosi premi, tra cui il prestigioso Max-und-Moritz-Preis come “Miglior fumettista di lingua tedesca” nel 2010. È uno dei pochi fumettisti del mondo di lingua tedesca ad aver ottenuto un riconoscimento internazionale.

Gian Giacomo Della Porta

Salone del Vino terza edizione: “la cantina è aperta”

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E’ stato presentata a Palazzo Civico la terza edizione del Salone del Vino Torino, che si terrà da sabato 1 a lunedì 3 marzo alle OGR Torino. Ad anticiparlo, una settimana di eventi diffusi in tutta la città all’interno del ricco palinsesto OFF del Salone, che, da quest’anno, ruota attorno a 4 sedi principali: OFF TOPIC, Combo Torino, Mercato Centrale e Eataly Torino Lingotto. Sono infatti oltre 50 gli appuntamenti in programma da lunedì 24 febbraio che accompagnano il pubblico fino al lungo week end del Salone del Vino di Torino. Una manifestazione dedicata a tutti gli amanti del vino, in una grande “cantina aperta per tutte le cantine piemontesi”, fra tradizione e innovazione, cultura e letteratura.

Mission del Salone del Vino Torino 2025 è raccontare il patrimonio vitivinicolo del Piemonte in tutte le sue sfaccettature, coinvolgendo tutti i territori del vino della nostra regione, approfondendone tipicità e unicità, analizzando i nuovi trend e le sfide del futuro.

Il Salone del Vino di Torino 2025 è organizzato da KLUG APS con il patrocinio e il sostegno di Città di Torino, Camera di commercio di Torino, Unioncamere Piemonte, Turismo Torino e Provincia; con il patrocinio e il sostegno di Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino, Amiat Gruppo Iren, con il contributo di Fondazione CRT e Fondazione Compagnia di San Paolo.

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