ilTorinese

Europa, giovani, lavoro: Italia in difficoltà

Sul Mef, ammettiamolo siamo in alto mare. Le sicurezze ostentate dal governo sono  di facciata. Abbiamo cannato sui tempi non rispettandoli. Tipico da parte nostra, diciamocela così. Non cambieremo mai ed oggi speriamo nella clemenza comprensiva dell’Europa.
Giorgina dopo aver detto: spacco di qua, spacco di là, mogia mogia gira il mondo con il cappello in mano per portare a casa qualcosa.  Povero Antonio Tajani, fa solo la bella statuina.  Qualche viaggetto a Bruxelles e finisce tutto lì. Chi non dorme la notte sono Lo Russo Sindaco e Cirio Governatore.
E come si diceva una volta: manco la messa si dice se non ci sono i piccioli. Poi… in altre parole se questi soldi non arrivano siamo rovinati. Lo capiscono i nostri politici? Penso di sì  ma giocano la loro parte fino in fondo.
Per il governo tutto sotto controllo, poi la nuova figuraccia della maggioranza: non passa l’assestamento di bilancio, dilettanti allo sbaraglio.  Tanto rimarranno li per cinque anni. Per l’opposizione tutto fuori controllo. Altra domanda: il nostro paese è allo sfascio?
Magari totalmente allo sfascio direi di no. Ma decisamente in difficoltà si. Da decenni direi.
Ora ci si mette il nostro ministro Piemontese Guido Crosetto, ricordandosi d’essere un industriale e manager di Stato afferma: meglio non prendere i soldi dall’Europa se poi non riusciamo a spendere. In altre parole non siamo pronti sia nel varare le riforme sia nel gestire la massa di soldi che dovrebbero arrivare. Speriamo che l’Europa, con noi sia magnanima. Ma non tutta l’Italia è così ” persa” alla ignavia . Mia figlia si sta laureando in Magistrale Economia e Management. Titolo provvisorio: Sistemi innovazione Italia.
Se ho capito bene come le start up incidono nell’innovazione industriale e tecnologica.
Bene , in questi mesi ha contattato molte imprese italiane. Le risposte sono arrivate numerose e partecipate dal centro nord.
Purtroppo dal Sud ed isole totale assenza di risposte. Purtroppo un’Italia a due velocità.
Per ora nulla di nuovo. Inoltre dal Sud arrivano notizie che se confermate sono inquietanti. Ho sentito circolare una storia di una persona tornata  nel suo paese natale.
Precisamente nel napoletano, dove ha  incontrato un compagno di classe davanti all’ufficio postale. Era con 5 , 6 persone. Che ci fai qui?
“Chiedo per loro al direttore delle poste di finanziarli  per la costruzione di una start up. Ma sono pensionati! Allora? La maggioranza dei soldi li incasso io, tanto non si restituisce niente. Anche questa è l’Italia.
Altre cose non tornano. Da un lato oltre un milione di persone percepiscono il reddito di cittadinanza e dall’ altro Confindustria sostiene che ci vogliono almeno 500mila persone professionalmente qualificate per soddisfare la richiesta di lavoratori.
Altro che incontro tra domanda ed offerta.
Insomma anche su questo i nostri conti non tornano. Molto arrabbiati i Sindacati sul decreto lavoro.  Aumenterebbe il precariato e nel mentre siamo il Paese europeo che cresce di più. Anche qui qualcosa non torna.
Chiaramente la nostra Presidente del Consiglio Giorgia Meloni è in difficoltà.
Difficoltà in Italia, persino gli stretti parenti le giocano contro. Ma è una donna dalle mille risorse. Si rifà girando il mondo. Ora persino Zelensky viene A Roma. Vero, viene soprattutto per il Papa. Ma anche Lei ed il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella giocano la loro parte.  Dunque speriamo che i soldi arrivino se no ( difatto) siamo rovinati.

PATRIZIO TOSETTO

Popolari, perchè adesso devono esserci

La capacità del politico, da sempre, è quella di saper anticipare i tempi. Certo, se poi accanto a
questo ”dono” – perchè di questo si tratta – c’è anche una cultura politica e un retroterra ideale
robusto e qualificato, allora ci troviamo di fronte ad un potenziale leader. Potenziale, come ovvio,
perchè la leadership politica è anche il frutto e il prodotto di molteplici tasselli che non vengono
decisi a tavolino. E questo perchè, per dirla con Donat-Cattin, in politica – come, del resto, nella
vita – “il carisma o c’è o non c’è. È inutile darselo per decreto”.
Ora, nell’attuale fase politica italiana, emergono alcuni elementi che non possono essere aggirati o
banalmente elusi. Perchè dopo la vittoria della destra identitaria e di governo nella consultazione
del 25 settembre scorso e l’affermazione – un po’ a sorpresa ma non eccessivamente – di una
sinistra radicale, massimalista e libertaria con le primarie del Pd, lo spazio per un partito/
movimento/contenitore/cartello centrista emerge sempre di più. E questo non solo perchè lo
dicono i sondaggi ma anche, e soprattutto, per la semplice ragione che un sempre più aggressivo
“bipolarismo selvaggio” alimenta l’astensionismo elettorale da un lato e riduce la qualità del
confronto politico dall’altro. E se, di conseguenza, quasi si impone – oggi – la necessità di dar vita
ad un movimento politico che si candida ad intercettare e a rappresentare mondi vitali, interessi
sociali, realtà culturali e gruppi di opinione, è giocoforza che un’area come quella cattolico
popolare e sociale scenda definitivamente in campo. Ben sapendo che sia a destra che,
soprattutto, a sinistra, una presenza come quella del cattolicesimo popolare e sociale o è
“gentilmente ospitata” o è “semplicemente tollerata”. Nell’un come nell’altro caso è destinata,
comunque sia, a giocare un ruolo culturalmente marginale e politicamente del tutto ornamentale.
Ecco perchè è giunto il momento, per andare al titolo di questa rapida riflessione, per riflettere e
soprattutto per agire come cattolici popolari e sociali. E la ghiotta occasione rappresentata dalle
elezioni europee – con il sistema elettorale proporzionale – offre la possibilità di potersi misurare
direttamente con i cittadini. Certo, creando un’offerta politica che sia in grado di unire le varie
sensibilità culturali riconducibili ad una comune politica centrista, democratica, riformista e di
governo. Su questo versante, può e deve iniziare un percorso politico che non potrà che
culminare con la formazione di un partito politico con un chiaro e netto progetto politico e di
governo.
E, per fermarsi ai Popolari, forse è giunto anche il momento per uscire da un anonimato politico
che ormai dura da troppo tempo. E cioè, dalla gloriosa esperienza del Ppi a guida Franco Marini e
Gerardo Bianco per poi confluire nella Margherita e per poi esaurirsi definitivamente con
l’esperienza del Pd a guida Schlein. Al di là e al di fuori delle simpatiche, per non dire allegre,
affermazioni del “cattolico adulto” Romano Prodi e dei suoi sodali sulle capacità inclusive e sulla
vocazione “plurale” della nuova leadership del Partito democratico….
Ecco perchè, infine, adesso i Popolari e tutta l’area che non vuole più essere condannata
all’irrilevanza politica, culturale e programmatica ha il dovere di uscire allo scoperto e di mettere
democraticamente in campo le munizioni ideali per dare voce e rappresentanza ad un mondo
che non può più restare ai margini. Dopodichè, saranno le categorie dell’intelligenza politica, del
coraggio civico e della coerenza culturale ad essere determinanti e decisivi per competere
nell’agone politico contemporaneo. Senza rassegnazione, senza vittimismi e, soprattutto, senza
furbizie di potere e di solo tatticismo.

Giorgio Merlo

Il Regina Margherita nelle scuole per avvicinare gli studenti all’Ortopedia

 Per prevenire i frequenti traumi degli arti superiori ed a non aver paura dei gessi
Lunedì 15 maggio 2023 l’ospedale Infantile Regina Margherita e l’Università di Torino, il Comune di Torino e la Società Italiana di Chirurgia della Mano (SICM) daranno il via ad un nuovo progetto di educazione e sensibilizzazione nelle scuole elementari torinesi, al fine di avvicinare i bambini al mondo della medicina e, più specificatamente, dell’Ortopedia.
L’ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino, nelle figure della professoressa Franca Fagioli (Direttrice del Dipartimento di Patologia e Cura del Bambino), del professor Alessandro Aprato (responsabile dell’Ortopedia pediatrica), della dottoressa Nathalie Bini e degli infermieri di sala gessi, sarà coinvolto a partire da lunedì 15 maggio 2023 in un progetto educativo nelle scuole elementari torinesi, con il sostegno dell’Università di Torino (con il suo progetto U-Night) e del Comune di Torino.
Presso il reparto di Ortopedia e Traumatologia dell’ospedale Infantile torinese, centro di riferimento regionale per la cura del bambino, si confezionano, ogni anno, più di 2000 gessi per il trattamento delle patologie traumatiche più varie, che spaziano dalla mano, al piede, alla colonna vertebrale.
Partendo da questo dato, l’idea di avvicinare i più piccoli alla patologia ortopedica.
Una grossa fetta dei traumi dei nostri bambini riguarda l’arto superiore, il gomito e la mano, più nello specifico: questa è l’interfaccia con cui si approcciano al mondo, attraverso la quale scoprono ed imparano, e che, purtroppo, spesso incorre nei traumi più gravi, anche e soprattutto con oggetti di uso domestico. Per questo motivo la prima parte degli incontri verterà sull’informazione e sulla prevenzione, dando ai bambini delle regole d’oro per evitare di incorrere in questo tipo di incidenti.
Una seconda parte invece, più pratica e coinvolgente, li vedrà prendere parte attiva in laboratori, durante i quali i professionisti in camice bianco insegneranno loro a fare ed a rimuovere i gessi, cercando di superare una paura che spessissimo i piccoli pazienti hanno nei confronti di un trattamento sconosciuto.
I protagonisti di questo progetto saranno i bambini delle classi terze e quarte della Scuola Elementare dell’IC Ilaria Alpi, classi nelle quali si svolgerà questa prima tappa del progetto. L’idea sarà poi quella di estendere questa esperienza anche alle altre Scuole Primarie torinesi.
L’obiettivo e la speranza sono di aiutare le future generazioni ad essere più sensibili nei confronti di patologie traumatiche tristemente troppo comuni e di colmare una distanza legata al timore del camice bianco.

Food&Tech nell’ambito di Biennale Tecnologia

 

Evento conclusivo

 

15 maggio 2023, 9.30

Aula Magna “Giovanni Agnelli” – Politecnico di Torino

Corso Duca degli Abruzzi, 24

Gli studenti degli istituti IIS Bodoni Paravia, IIS Agrario Vittone, ITIS Avogadro, IPSSEOA G. Colombatto presentano i risultati dei progetti Food & Mark e Food & Apps. 

FOOD&TECH è un progetto organizzato nell’ambito di Biennale Tecnologia dal Politecnico di Torino con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza dell’impatto tecnologico nel settore agroalimentare. L’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con l’Associazione Next Level“Il Gusto” del Gruppo GEDI e la Camera di Commercio di Torino.

Intervengono:

Guido Saracco, Rettore del Politecnico di Torino 
Angela La Rotella, Dirigente di Comunicazione, Cultura e Biblioteche
Guido CerratoDirettore dell’area Sviluppo del Territorio e Regolazione del Mercato di Camera di Commercio e
Luca Ferrua, Direttore de “Il Gusto” 

Modera la Direttrice di Next-Level Caterina Corapi

A Pollenzo Forum sul Lavoro nella società attiva

FORUM JOBSLAB SYNERGIE,  UN’AGENDA PER IL FUTURO DEL LAVORO

 

Pollenzo (Alba) – Ripartire rigorosamente dalla domanda e dalle esigenze delle imprese. Questo l’imperativo emerso dal “2° Forum sul Lavoro nella società attiva” che per due giorni ha portato a Pollenzo oltre 100 direttori risorse umane delle più importanti aziende italiane e multinazionali per confrontarsi su un’Agenda per il Lavoro con gli esperti e i rappresentanti di istituzioni e PA, organizzazioni sindacali e associazioni imprenditoriali.

Al centro della due giorni organizzata da JobsLab Synergie – il laboratorio per le politiche del lavoro e le relazioni industriali guidato da Giuseppe Garesio – i temi legati all’attualità politica ed economica: dalla formazione alle politiche attive, dalla riforma della contrattazione aziendale ai contratti di prossimità, fino all’orientamento e ai Neet.

All’incontro ha partecipato, in collegamento, la Ministra Marina Elvira Calderone che, ricordando le misure inserite nel DL Lavoro del primo maggio scorso, ha sollecitato la condivisione di spunti e proposte a valle dalle due giorni di confronto.

Quello che è emerso, e che costituirà la base della nostra Agenda per la Ministra Calderone e per tutti i decisori che vorranno aggiungersi nel confronto, è la richiesta di una forte discontinuità nelle politiche per il lavoro e nell’uso delle relative risorse europee. – sottolinea Giuseppe Garesio, Presidente di JobsLab Synergie e AD di Synergie Italia – Partire dalla domanda delle imprese significa coinvolgerle nei percorsi educativi-formativi e pretendere anche dai centri per l’impiego di operare in funzione del suo soddisfacimento, realizzando così risultati in termine di occupazione.”

LE PROPOSTE

Le sessioni del Forum hanno approfondito le principali criticità e i conseguenti obiettivi per le politiche del lavoro in Italia: la necessità di un drastico innalzamento dei tassi di attività e occupazione nel contesto del declino demografico e del consistente mis-matching, la maggiore qualità dei lavori per la competitività e la crescita dell’economia nazionale, l’incremento dei salari e del loro potere di acquisto correlati all’aumento della produttività del lavoro dopo lunghi anni di appiattimento retributivo.

Questi gli strumenti individuati:

  • la ripartenza dell’ascensore sociale,
  • un mercato del lavoro dinamico grazie a un sistema plurale di intermediari per l’occupazione,
  • la funzione dell’impresa nei percorsi educativi e formativi,
  • la partecipazione dei lavoratori alla vita delle imprese in un nuovo modello di relazioni collettive di lavoro.

In particolare:

  1. la profonda revisione dell’allocazione dei fondi per la ripresa e resilienza e per la politica di coesione affinché siano impiegati “a leva”, ovvero come sostegno sussidiario alle imprese e agli intermediari per il lavoro, con effetti di maggiore probabilità di spesa e con esiti moltiplicati. In questo ambito, la dotazione a tutti i disoccupati e inoccupati di buoni o “doti” lavoro – proporzionati al loro grado di svantaggio – può sollecitare la perfetta concorrenza tra centri per l’impiego, agenzie per il lavoro, scuole, università, enti formativi, organismi bilaterali, patronati, la cui attività di intermediazione deve muovere dalla domanda di lavoratori da parte delle imprese.

  1. rendere strutturale la collaborazione tra istituti educativi e imprese per il rinnovamento dei metodi e contenuti pedagogici. Con l’obiettivo di integrare apprendimento teorico e pratico in un’offerta plurale, capace di valorizzare tutti i talenti così da accompagnare ogni giovane a competenze di tipo superiore e ogni adulto alla continua inclusione nel mercato del lavoro.

  1. lo sviluppo della contrattazione di prossimità (territoriale e aziendale). Questo consente di adattare – anche grazie all’art.8 – molte regole del lavoro, come gli stessi contratti a termine o le forme agili fondate sul perseguimento di obiettivi e risultati; di decidere aumenti retributivi collegati a produttività, professionalità, scomodità e legati all’effettiva prestazione dei lavoratori; di sostenere il potere d’acquisto dei salari e il benessere dei nuclei familiari dei lavoratori attraverso prestazioni sociali; di garantire effettivamente il diritto-dovere al continuo aggiornamento professionale; di far evolvere il clima collaborativo con le rappresentanze dei lavoratori verso esperienze di coinvolgimento partecipativo.

  1. la tutela e la promozione sociale dei lavoratori in settori quali pulizie, vigilanza, pubblici esercizi, collaborazione familiare, agricoltura, edilizia…, unitamente alla loro reperibilità, si possono ampliare mediante l’evoluzione degli enti bilaterali verso funzioni di governo dei relativi mercati del lavoro, dal collocamento al controllo delle buste paga, alle scuole di mestiere, alla certificazione e alla salute e sicurezza.

  1. le politiche pubbliche hanno il fondamentale compito di sostenere le buone dinamiche sociali semplificando la legislazione e orientandola ai rinvii sussidiari ai corpi sociali e alle imprese.

L’evento, giunto alla seconda edizione, si è tenuto nella sede dell’Università di Scienze Gastronomiche, sotto il patrocinio della Regione Piemonte e della Città di Bra, e con il sostegno di Autostrade SPA, Intesa Sanpaolo, Synergie Italia, Camera di commercio di Cuneo e Fondazione CRC.

“Lustro e lusso dalla Spagna islamica”

Dal X al XVI secolo, il “MAO” di Torino fa luce sullo straordinario “sincretismo culturale” fra mondo islamico ed Europa attraverso l’area mediterranea

Fino al 28 maggio 2023

Autentica chicca, fra le non molte opere esposte, un frammento della bordura di un tappeto, datato fine XV o inizi XVI secolo, appartenente alla Collezione Istituto “Valencia de Don Juan” di Madrid e proveniente da un esemplare del gruppo di tappeti ‘Mudejar’ a stemmi araldici realizzati in terra iberica in epoca medievale al termine del dominio musulmano. Sulla sinistra dell’opera (in visione solo fino al 12 febbraio) si individua la fascia a fondo blu con elementi pseudo-cufici – secondo lo stile calligrafico della lingua araba – molto stilizzati con riquadri, contenenti alternativamente un albero o un vaso fiorito affiancato da uccellini stilizzati e figure di animali. In alto, la raffigurazione, purtroppo tagliata nella parte superiore, di un “uomo” con il corpo rosso maculato, ricoperto di pelliccia, che tiene in una mano una specie di scudo e nell’altra, nascosta, probabilmente una spada o una lancia. Nella parte destra sono invece presenti dei motivi floreali geometrici e stilizzati, sempre su fondo blu, disposti entro una griglia di losanghe tratteggiata in rosso. L’opera, nella sua interezza, doveva essere per davvero da “mille e una notte”.

Come suggerisce la sua presenza nell’esposizione “Lustro e lusso dalla Spagna islamica. Frontiere liquide e mondi in connessione”, curata da Filiz Çakır Phillip (specialista in “Arte Islamica”, già curatrice dell’“Aga Khan Museum” a Toronto e membro dell’“Association of Art Museum Curators & AAMC Foundation” di New York) con cui il “MAO- Museo d’Arte Orientale” di Torino intende presentare negli spazi della “Galleria” dedicata all’arte dei Paesi Islamici dell’Asia una mirata selezione di opere provenienti da collezioni pubbliche e private (dall’ “Instituto Valencia de Don Juan” di Madrid, dalla “Fondazione Bruschettini per l’Arte Islamica e Asiatica” di Genova, da “Palazzo Madama” e dalla galleria “Moshe Tabibnia” di Milano), poste in dialogo con quelle presenti nelle collezioni permanenti del “Museo” di via San Domenico. Assemblati in saggio rigore documentaristico, troviamo così esposti pregiati tappeti e frammenti tessili e ceramiche ispano-moresche di provenienze diverse datati tra il X e il XVI secolo, capaci di trasportare il visitatore in territori ancor oggi poco esplorati, mettendo in evidenza la relazione tra il mondo ispanico europeo e quello islamico nel contesto del Mediterraneo. Due mondi accomunati da uno strettissimo “sincretismo culturale” che, proprio nell’area mediterranea, trova una sua sintesi ideale, “una storia secolare – spiegano dal Museo – di trasformazioni e contaminazioni artistiche, linguistiche e di conoscenza scritta nelle trame dei tessuti e sulla superficie lucente delle ceramiche”. Poiché il “Mare Nostrum” non è e non è mai stato “solo un mare e solo Europa, ma invece una possibilità dall’identità mutevole”. Dire “Mediterraneo” è dire “contaminazione”. Così è accaduto con la lingua araba e così, soprattutto, è accaduto con le arti figurative: “diverse raffigurazioni e tecniche della produzione di tappeti, tessuti e vasellame, custodite come segreti preziosi nei territori del Medio Oriente e del Nord Africa, sono approdate nella penisola iberica insieme ai conquistatori, quasi un ‘effetto collaterale’ della secolare dominazione, dando origine a una straordinaria ‘produzione autoctona ibridata’”. Realtà ben sottolineate dalla mostra, dove degni di particolare attenzione sono ancora due frammenti di un tappeto a ghirlande (provenienti dalla “Fondazione Bruschettini” e risalenti agli inizi del XVI secolo), che compongono una ghirlanda circolare, caratteristica del gruppo di tappeti di Alcaraz definito ‘rinascimentale’ e un capitello in marmo scolpito in rilievo del periodo “omayyade” (seconda metà del X secolo) ascrivibile a Cordoba, capitale di Al-Andalus (Spagna islamica), con decorazioni profonde, decise e delicate, dove le foglie d’acanto sono una reminiscenza dell’eredità classico-ellenica in combinazione con il repertorio di artisti e artigiani del califfato.

E non finisce qui. La rassegna, infatti, non è che “il primo esito – tengono a precisare dal ‘MAO’ – di un più ampio progetto di collaborazione con la ‘Fondazione Bruschettini’ e altre collezioni pubbliche e private che culminerà nell’ottobre 2023 con l’apertura di una grande mostra strutturata come un viaggio nel tempo dal periodo ‘Tang’ (VII secolo d.C.) ai giorni nostri; inoltre vuole gettare le basi per un ‘consorzio di musei’ del Mediterraneo per avviare uno scambio di mezzi e conoscenze volto a facilitare la circolazione di opere e progetti vari”.

Gianni Milani

Lustro e lusso dalla Spagna islamica”

MAO-Museo d’Arte Orientale, via San Domenico 11, Torino; tel. 011/4436931 o www.maotorino.it

Fino al 28 maggio

Orari: mart. – dom. 10/18

Nelle foto:

–       Allestimento “Galleria Islam”, ph. Perottino

–       Frammenti tappeto a ghirlande, inizi XVI sec., “Fondazione Bruschettini”

–       Capitello, seconda metà X sec., “Fondazione Bruschettini”, Ph. Alessandro Muner

 

Tre comuni piemontesi nella top ten dei più ricchi d’Italia

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Sono tre i Comuni piemontesi nella classifica  dei più ricchi d’Italia in base al reddito medio dichiarato dai contribuenti nel 2021. I calcoli sono stati effettuati dalla CGIA di Mestre.

Sono Bogogno (Novara), al quarto posto, Pino Torinese, nono, e Pecetto Torinese, decimo. Bogogno ha 941 contribuenti e un reddito medio di 42.366 euro. Pino Torinese (6.095 contribuenti, 38.441 euro). Infine Pecetto  (2.884 contribuenti, 38.202 euro).

Il treno della riscossa dei territori

Domenica 14 maggio 2023, Cuneo-Torino

Caro direttore, sta per partire un treno da Cuneo alla volta di Torino, pieno di Sindaci e associazioni decisi a sostenere le rivendicazioni dei territori di avere un servizio ferroviario di mobilità veramente sostenibile e integrata e di riavere un treno che arrivi regolarmente nelle loro stazioni. A guidare questa delegazione ci sarà AMODO, con la sua portavoce Anna Donati, e le associazioni che sempre si sono battute contro le sospensioni delle linee. AMODO è impegnata da anni a promuovere la riapertura di 1200 km di rete al servizio ferroviario in Italia. La regione italiana con il maggior numero di ferrovie sospese in Italia è il Piemonte, da quando dieci anni fa circa fu decisa l’interruzione di una dozzina di linee ferroviarie dalla giunta allora presieduta da Roberto Cota, a seguito di una crisi finanziaria determinata da fattori esterni al settore dei trasporti. Per questo le associazioni hanno deciso di partecipare all’iniziativa di un treno storico organizzato da Fondazione FS, domenica 14 maggio, da Cuneo a Torino, cogliendo l’occasione per sollevare le tante criticità che contraddistinguono il trasporto ferroviario nei territori.

In attesa di sapere gli esiti dell’analisi costi benefici della Commissione Trasporti del Consiglio regionale del Piemonte avviata il 25 novembre 2021, è stato finalmente stipulato tra la Regione e Trenitalia S.p.A. il nuovo contratto per il Servizio Ferroviario Regionale. In tale occasione, l’assessore ai trasporti Marco Gabusi ha annunciato la riattivazione, per il prossimo autunno, di due linee sospese la Asti – Alba e la Casale Monferrato – Mortara, ma con un’offerta del tutto insoddisfacente. Parallelamente si sono registrate voci sulla possibile riattivazione della Novara – Varallo Sesia e della Arona – Santhià.

Il timore è che, come al solito, venga effettuata una valutazione puramente “economicistica” dimenticando il valore che il servizio su ferro ha per i territori e per i residenti, il valore ambientale contro le emissioni di gas serra e per la qualità dell’aria, il valore turistico di borghi e paesaggi straordinari serviti dal treno, che l’Alleanza Mobilità Dolce ha sempre evidenziato. Ma le linee sospese sono tante, troppe, e per questo eccone l’elenco completo, per ricordare agli amministratori quante località sono in attesa del loro treno: Alessandria-Castagnole-(Alba); Alessandria-Ovada; Asti-Casale-Mortara; Asti-Castagnole-Alba; Asti-Chivasso; Bardonecchia-Modane; Casale-Vercelli; Ceva-Ormea; Cuneo-Mondovì; Cuneo-Saluzzo-Savigliano; Novara-Varallo; Pinerolo-Torre Pellice; Santhià-Arona.

AMODOLegambiente Piemonte e Valle d’AostaItalia NostraFederazione Nazionale Pro Natura Co.M.I.SComitato ferrovie locali Cuneo, Pro Loco Montiglio, Amicinbici, tutte le altre associazioni, oltre ai Sindaci (tra cui la Sindaca di Cuneo) del bacino di utenza delle linee sospese, che partecipano agli eventi che scandiscono le tappe di Un treno per la rinascita delle ferrovie secondarie piemontesivogliono il treno, una rete di mobilità per i territori.

In occasione della Giornata delle ferrovie delle meraviglie 2023, il treno speciale storico di Fondazione FS Italiane partirà da Cuneo alle 9.00, fermerà a Busca → Saluzzo→ Savigliano → Cavallermaggiore → Alba → Castagnole delle Lanze → Asti → Montiglio-Murisengo → Chivasso e arriverà a Torino alle 15.25. Nella fermata di Montiglio-Murisengo sarà offerta una degustazione di prodotti locali da parte della Pro Loco Montiglio. Treno e degustazione vanno prenotati.

Sabato 13 maggio, alle ore 17.30, nella Sala Reale della Stazione di Cuneo si svolgerà l’incontro sul tema “La rinasciata del Piemonte attraverso la ariattivazione delle foerrovie” con interventi di esperti e dei comitati comitati e i saluti istituzionali della Sindaca di Cuneo, Patrizia Manassero, e del Direttore di Fondazione FS Italiane, Luigi Cantamessa.

RIVOGLIAMO IL TRENO – UNA RETE PER I TERRITORI

 

Alleanza Mobilità Dolce – AMODO

Legambiente Piemonte e Valle D’Aosta

Italia Nostra

Federazione nazionale Pro Natura

Co.M.I.S. Coordinamento per la Mobilità Integrata e Sostenibile

Comitato ferrovie locali Cuneo

Passeggiata nel parco e letture sotto il ginkgo per la Festa della Mamma

Domenica 14 maggio

Passeggiata nel parco e letture sotto il ginkgo per la Festa della Mamma

In occasione della Festa della Mamma, per tutta la giornata di domenica 14 maggio le mamme che si presentano in biglietteria con i propri figli avranno la possibilità di visitare gratuitamente il parco e scoprire le sue bellezze. Alle ore 11, per le famiglie con bambini dai 3 ai 6 anni, sono in programma le “Letture sotto il ginkgo” con gli albi illustrati e la tecnica del Kamishibai.
Gli albi illustrati, i cosiddetti libri per bambini, sono la massima espressione e la meraviglia della letteratura per l’infanzia, mentre il Kamishibai è un modo diverso di leggere le storie: con un piccolo teatrino in legno, il butai, i bambini seguono la narrazione guardando le immagini che scorrono. L’attività è guidata da Monica della Smirra ed è compresa nel biglietto di ingresso al Parco.

INFO
Castello di Miradolo, via Cardonata 2, San Secondo di Pinerolo (TO)
0121 502761 www.fondazionecosso.com
Ingresso gratuito per le mamme. Per gli accompagnatori ingresso al parco: 6 euro; gratuito fino a 5 anni e per possessori di Tessera Abbonamento Musei

Taxi: fino al 31 luglio la sperimentazione della tariffa convenzionata nella ZTL centrale

Terminerà  il 31 luglio 2023 il periodo di sperimentazione della tariffa convenzionata a prezzo massimo nella ztl centrale che prevede le seguenti condizioni:

 

  • Tariffa Max € 10 a tassametro acceso per max 4 passeggeri
  • Validità dal lunedì al venerdì (esclusi festivi) con orario 07.30/20.00
  • Caricamento a piedi nei posteggi situati all’interno della ztl + piazza Vittorio Veneto
  • Caricamento fermando il taxi libero in transito all’interno della ZTL centrale (nel rispetto del Codice della Strada)
  • La corsa dovrà terminare necessariamente nella ZTL centrale (compresa piazza Vittorio Veneto)
  • Non sono previste più di una destinazione o attese durante il tragitto.

L’accordo, che vedrà una sperimentazione di 3 mesi in cui verrà istituita una tariffa massima di 10 euro per le corse effettuate esclusivamente all’interno della ztl centrale, è il risultato degli incontri tenutisi tra le OO.SS. di categoria e l’Assessorato al Commercio della Città di Torino

L’accordo – afferma l’assessore al Commercio Paolo Chiavarino – si pone l’obiettivo di offrire ai cittadini torinesi, ai residenti nella ztl e ai turisti la comodità di usufruire di un servizio pubblico a prezzi accessibili”.