ilTorinese

L’”invenzione” del Sax, per creare musica e atmosfere

Accadde oggi

Passando per il centro di Torino verso Piazza Bodoni capita quotidianamente di ascoltare musica proveniente dalle sale studio del Conservatorio Giuseppe Verdi con tanti strumenti differenti che ingentiliscono l’aria creando un clima di bellezza nella bellezza tra palazzi, piazze, antichi portoni, monumenti che fanno del centro di Torino un luogo di storia e di fascino unico.Tra i tanti strumenti musicali che rendono possibile l’espressione dell’armonia, ben 540, interessante è dare uno sguardo alla carta che li contiene tutti e tra gli aerofoni ad ancia semplice incontriamo il sassofono o sax, di cui oggi ricorre la data della sua invenzione avvenuta ben 174 anni fa per opera di un geniale musicista inventore artigiano belga, Adolphe Sax,(1814 – 1894 ) nel suo studio parigino ! Presso il Conservatorio torinese esiste un corso biennale per chi vuole suonare il sax, con attenti studi che lo valorizzano creando professionisti qualificati. Si può ben pensare che l’essere umano e la musica stiano tra loro come il giorno sta alla luce, tanto sono inscindibili e correlati nel tempo e nella storia.

I tanti strumenti musicali, con la loro unicità, per dar forma e colore alle emozioni di note e di armonie, sono la dimostrazione tangibile che l’uomo ha sempre voluto creare nuovi mezzi per esprimere la musica pienamente in tutti i suoi tanti toni e colori ! Così quel 28 Giugno 1846 Monsieur Sax brevettò il nuovo strumento che porta il suo nome e che ebbe grande fortuna in tutta Europa, tanto che venne ampiamente perseguitato e vessato dagli altri costruttori di strumenti musicali. Fu lui ovviamente il primo insegnante della sua creatura presso il Conservatorio Superiore di Parigi mentre in Italia fu il grande Rossini a suggerirne l’acquisto al Conservatorio di Bologna e fu così che il primo sax fece la sua comparsa in Italia. Ma il grandissimo seguito di questo nuovo strumento avvenne in America con il genere jazz e blues ma anche nel pop e rock oltrechè nel genere bandistico, ormai impensabili senza questo strumento lucido e sinuoso, che ricorda il clarinetto ed il flauto, con la sua campana da cui esce il suono, ampia e generosa che ricorda la corolla di un fiore. Quanti musicisti hanno fatto di questo strumento la loro massima espressione ! Uno fra tutti : Charlie Parker ma anche Stan Getz, Benny Carter e tanti altri sublimi sassofonisti, esecutori e amanti di questo strumento espressivo e duttile che nelle loro mani dette il meglio di sè.

Patrizia Foresto

Più investimenti su Torino, dibattito promosso da Giachino

Interessante confronto stamane a Torino sull‘appello ai privati a investire di più a Torino e su Torino che il Cardinale Repole ha rivolto durante la omelia di S. Giovanni e che ha suscitato una accesa discussione nel mondo finanziario torinese. La Messa di S.Giovanni e’ la occasione nella quale il Vescovo della Città fa il punto anche sulle condizioni di vita. Se nel 2012 l’Arcivescovo Nosiglia disse che la Città era divisa in due , la metà della Città che sta bene e la metà della Città che sta male , il nuovo Arcivescovo Repole in una delle sue prime omelie parlò del lavoro povero che viene offerto oggi a molti giovani o ai cinquantenni messi in mobilità. Posti di lavoro a tempo determinato e stipendi che non superano i mille euro oltre all’aumento dei cassaintegrati. Martedì scorso il Cardinale è stato preciso nell’ individuare la necessità di aumentare gli investimenti privati a Torino con l’obiettivo di rilanciare la crescita economica torinese che da oltre vent’anni è inferiore a quella delle altre Città per creare nuove opportunità di lavoro. Un po’ come fece il vecchio Senatore Agnelli che insieme agli altri industriali torinesi costruì negli anni trenta la Autostrada Torino Milano , una infrastruttura che ha aiutato molto lo sviluppo così come successivamente la autostrada Torino Savona  e il terminal portuale di Genova Voltri.
Il dibattito indetto da Mino GIACHINO E coordinato da Marco BARDESONO, vice direttore di Torino Cronaca ha visto gli interventi di Giorgio MERLO e Mauro CARMAGNOLA, segretario provinciale della nuova DC. Unanime l’apprezzamento nei confronti del coraggioso intervento del Cardinale Repole.

A settembre ritorna Ritmika che compie 30 anni

 

Ritmika compie trent’anni e celebra il suo anniversario con un’edizione speciale e gratuita, dedicata alla scena pop italiana contemporanea e alle nuove voci. Saranno tre giorni di concerto al PalaExpo di Moncalieri.

La 30ª edizione si terrà dal 5 al 7 settembre 2025, confermando come sede il PalaExpo di Moncalieri, in Piazza del Mercato, che negli ultimi anni si è affermato come spazio versatile e accogliente per la musica e gli eventi culturali della città.

Quest’anno il festival si inserisce anche tra le iniziative che accompagnano il percorso della Città di Moncalieri verso la candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2028.

In cartellone: Clara (5 settembre), The Kolors (6 settembre), Chiamamifaro (7 settembre) – tre artisti capaci di intercettare pubblici diversi e raccontare, con linguaggi personali, le nuove traiettorie del pop italiano.

Dichiara Paolo Montagna, Sindaco della Città di Moncalieri: “Ritmika compie 30 anni e celebra questa importante ricorrenza con tre grandi concerti gratuiti per salutare insieme la fine dell’estate con la sua inconfondibile energia! Sarà anche un momento importante per festeggiare e sostenere la candidatura di Moncalieri a Capitale Italiana della Cultura 2028: un grande sogno condiviso, che ci fa guardare al futuro con entusiasmo e passione – la stessa che, da trent’anni, accompagna il festival musicale di Moncalieri!

Dichiara Davide Guida, Vice Sindaco della Città di Moncalieri: “Ritmika è molto di più di un festival musicale, è un progetto che da trent’anni valorizza il talento, promuove la partecipazione giovanile e rafforza l’identità della nostra Moncalieri. Celebrare questo traguardo significa guardare avanti: con artisti amati dal grande pubblico, con un team di giovani volontari che vivranno il festival da dietro le quinte e con il coinvolgimento dei cittadini e delle associazioni della nostra comunità. Moncalieri crede nella musica, nei giovani e nella possibilità di costruire insieme bellezza e futuro.

Dichiarano Alessio e Fabio Boasi, Fondazione Reverse: “Ritmika è un progetto che continua a evolvere senza perdere la propria identità. Unisce attenzione alla qualità musicale, apertura verso le nuove voci e un forte legame con il territorio. La trentesima edizione rappresenta un momento importante, che celebriamo tornando alla gratuità e riaffermando l’idea del festival come spazio accessibile, condiviso e trasversale. È stato il primo festival che abbiamo avuto l’opportunità di curare: lo seguiamo dal 2010, e poter essere ancora oggi parte di questo percorso è per noi motivo di grande soddisfazione e orgoglio.”

IL PROGRAMMA

La line-up, come sempre in equilibrio tra nomi affermati e nuove voci.

Si apre il 5 settembre con Clara, tra le artiste più seguite del momento. Dopo la vittoria a Sanremo Giovani e il successo della sua partecipazione alla serie “Mare Fuori”, Clara si è imposta sulla scena pop con una scrittura personale e una presenza scenica matura, in grado di parlare direttamente alle nuove generazioni e non solo.

Il 6 settembre sarà il momento dei The Kolors, la band napoletana che con “Italodisco” ha conquistato l’estate italiana e che si è confermata con una serie di hit tra sonorità internazionali e identità radicata. Il gruppo, guidato da Stash, porterà sul palco un live energico e ricco di riferimenti alla cultura pop contemporanea.

Il festival si chiuderà il 7 settembre con il concerto di Chiamamifaro, giovane cantautrice torinese che sta emergendo per delicatezza, autenticità e capacità di raccontare con grazia il vissuto emotivo della sua generazione. Una presenza coerente con la vocazione di Ritmika a dare spazio alle voci nuove, in particolare a quelle legate al territorio.

Ritmika è un progetto promosso dalla Città di Moncalieri, prodotto da Fondazione Reverse. Con il patrocinio di Regione Piemonte e con il sostegno di Fondazione CRT e di Banca Territorio del Monviso, IREN è Sustainability partner.

Lori Barozzino

Internazionali di Nuoto – 61° Trofeo Settecolli

Si chiude la seconda giornata degli Internazionali di Nuoto – 61° Trofeo Settecolli, una giornata che verrà ricordata per le imprese dei piemontesi in gara!

Ludovico Blu Art Viberti super protagonista dei 50 Rana, questa mattina in batteria ha portato il record italiano a 26″27, ritoccando il 26″33 siglato da Nicolò Martinenghi per il titolo continentale a Roma 2022. Il 23enne piemontese – tesserato per Fiamme Oro e CN Torino – si impone poi in finale con un superbo 26″43, sempre sotto il vecchio personale di 26″80, e si prende una preziosa doppietta dopo aver vinto nella doppia distanza nella serata di giovedì. “Sono al settimo cielo e ancora emozionato per il record italiano di stamattina che era totalmente inaspettato – dichiara Viberti – Questa sera sono sceso in acqua tranquillo, sereno e concentrato. Non vedo l’ora di andare ai Mondiali e di dimostrare le mie qualità”.

Anita Gastaldi si prende il titolo italiano nei 100 dorso, confermandosi in ascesa dopo essersi presa il pass iridato nei 200 misti agli Assoluti di Riccione lo scorso aprile. Buona la prova della 22enne piemontese – tesserata per Carabinieri e V02 Nuoto Torino – che vince con un discreto 1’01″08, per lei che ha un primato personale di 1’00″46; bruciata d’un centesimo la britannica Katie Shanahan e di sette la salentina Federica Toma (Carabinieri/In Sport Rane Rosse) terza in 1’01″15. “Dopo questa mattina mi aspettavo di andare leggermente meglio ma non è così – spiega Gastaldi, preparata da Fabrizio Clary – Evidentemente adesso valgo questo tempo. Fatico da sempre a gareggiare all’aperto, perché mi mancano dei punti di riferimento”.

Un’altra grande prestazione di questo secondo pomeriggio è quella di Sara Curtis  – tesserata per Esercito e CS Roero, allenata da Thomas Maggiora – che vince con un super 53″73 nella finale dei 100 Stile Libero, con un passaggio in 25″50 favoloso e un ritorno sempre elegante ma meno sciolto in 28″23, a settantadue centesimi dal suo record italiano di 53″01 siglato in primavera agli Assoluti Unipol di Riccione. “Bene, bene, bene. Sono molto soddisfatta, considerando che in batteria non mi sentivo al top – spiega Curtis, diplomatasi pochi giorni fa – Sono passata molto forte e poi negli ultimi venticinque metri ho fatto più fatica ma è normale sono in piena fase di carico”.

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Foto DBM

Al cimitero Parco inaugurata la prima sala del Commiato pubblica di Torino

È stata inaugurata la nuova Sala del Commiato realizzata all’interno del Cimitero Parco da AFC, la società partecipata della Città di Torino che gestisce i cimiteri cittadini. Al taglio del nastro erano presenti il sindaco Stefano Lo Russo, l’assessora ai Servizi Cimiteriali Chiara Foglietta, Andrea Araldi e Carlo Tango, rispettivamente presidente e amministratore delegato di AFC.

“I cimiteri sono luoghi del commiato e del ricordo, fondamentali per la comunità cittadina e accolgono ogni giorno centinaia di persone che rendono omaggio ai propri cari. Per questo siamo convinti che meritino grande attenzione e, d’intesa con AFC, stiamo lavorando ad un programma di riqualificazione generale, con l’obiettivo di un migliorarne fruibilità e accoglienza. L’inaugurazione della sala del commiato rappresenta un importante tassello di questa strategia” commenta il sindaco Stefano Lo Russo.

“L’apertura della nuova sala offre la possibilità di un ultimo saluto al proprio caro defunto e di un momento di raccoglimento in un passaggio molto doloroso che è quello del distacco con cerimonie per le quali occorrono spazi dedicati come quello inaugurato oggi. In questa sala ognuno può sentirsi a casa e portare i propri elementi distintivi” sottolinea l’assessora ai Servizi Cimiteriali Chiara Foglietta.

“È la prima sala di commiato pubblica in Città rivolta a tutti coloro che desiderano dare un ultimo saluto a chi non c’è più, rivolgendosi sia a chi crede, di ogni fede religiosa, sia a quanti vogliono dedicare un commiato laico. Un segnale importante per il rispetto della pluralità di convinzioni”  ricorda il presidente di AFC Andrea Araldi.

“A seguito di attente valutazioni – spiega l’amministratore delegato di AFC Carlo Tango –  si è scelto di ristrutturare un edificio già esistente all’interno del cimitero che aveva funzione di camera mortuaria per tre ragioni: velocizzare i tempi, ridurre i costi e non utilizzare spazio verde per nuove costruzioni”

Il nuovo spazio è stato realizzato grazie alla ristrutturazione dell’edificio in passato adibito a camera mortuaria dove è stata allestita una sala di circa 90 mq con una trentina di posti a sedere, arredi e un leggio. La sala è dotata di impianto di riproduzione audio e video, di impianto di condizionamento e riscaldamento e nell’edificio sono stati ricavati locali per servizi igienici. L’accesso è stato adeguato anche per persone con disabilità, l’area esterna è stata delimitata con barriere in legno e una siepe alta 3 metri.

La spesa per i lavori, iniziati a novembre dello scorso e terminati a marzo, è stata di circa 110mila euro.

Segnalazione Youpol, arresto per droga

Nei giorni scorsi, la Polizia di Stato ha tratto in arresto un giovane cittadino senegalese per  la detenzione, ai fini di spaccio, di sostanza stupefacente e false dichiarazioni sull’identità personale.

A seguito di diverse segnalazioni giunte sull’applicazione della Polizia di Stato “YOUPOL”, inerenti alla  presenza, nella zona compresa fra Corso Gamba, Corso Rosai, via Costaguta e via Crosato, di soggetti dediti all’attività di spaccio, i poliziotti del del Commissariato di P.S. San Donato hanno effettuto un’attenta perlustrazione dell’area: la loro attenzione veniva attirata da un ragazzo che giungeva, a bordo di monopattino, da Corso Principe Oddone.

Qui il giovane, dopo essersi guardato intorno, occultava velocemente un sacchetto all’interno di una fessura di un new jersey. Il tempestivo intervento dei poliziotti permetteva di ritrovare, all’interno proprio del sacchetto citato, 25 frammenti e 2 involucri contenenti cocaina.

Il giovane, che all’atto del controllo dichiarava di essere minorenne, veniva inoltre trovato in possesso di tre smartphone, verosimilmente utilizzati per essere contattato dagli acquirenti dello stupefacente.

Negli uffici di Polizia, a seguito di vari accertamenti, è emerso che il ragazzo era in realtà maggiorenne; pertanto, gli opertori di polizia lo hanno  arrestato sia per la detenzione della sostanza stupefacente che per aver dichiarato false generalità. L’arresto è stato successivamente convalidato.

Il giorno del Disability Pride

Torino abbraccia orgoglio e diritti e sabato 28 giugno tornerà ad ospitare la sua terza edizione del Disability Pride, la terza parata cittadina di persone con disabilità.

Dopo il successo delle prime due edizioni, sabato 28 giugno Torino ospiterà il suo terzo Disability Pride, l’evento che pone al centro le persone con disabilità,  chiedendo una società realmente accessibile, inclusiva e libera dall’abilismo. Il ritrovo sarà alle 15.30 davanti al castello del Valentino, rotatoria Nikola Tesla) e partenza del corteo intorno alle ore 16 da corso Massimo D’Azeglio. Il Politecnico di Torino rinnova il suo patrocinio a questa importante manifestazione  cittadina per i diritti, la dignità e la visibilità delle persone con disabilità.

Il Disability  Pride Torino nasce dal desiderio di rivendicare dignità,  visibilità,  piena partecipazione alla vita sociale,  culturale, economica e politica.  In quest’ottica la parola orgoglio non significa autocelebrazione, ma riconoscimento pubblico  di sé contro ogni tentativo di invisibilizzazione, medicalizzazione o pietismo.

Un Pride è,  prima di tutto, un momento di rottura simbolica dello stigma, è  l’affermazione  della propria identità  in uno spazio condiviso, politico, gioioso, in cui la disabilità smette di essere qualcosa da nascondere o sopportare, diventando parte legittima del tessuto sociale.

Promosso dal Coordinamento Disability Pride Torino, rete di associazioni, fondazioni, start up del territorio,  la manifestazione gode del patrocinio  della Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino, Città di Torino, Politecnico di Torino e Università degli Studi di Torino. Si tratta si un importante riconoscimento istituzionale  che testimonia l’interesse crescente  verso i diritti delle persone con disabilità,  non solo come destinatari di servizi, ma soprattutto come cittadine e cittadini attive,portatrici di competenze, desideri, progettualità.
Il Disability Pride, nato negli Stati Uniti negli anni Novanta, è  approdato in Italia nel 2015 grazie all’attività di Carmelo Comisi, pioniere del movimento nel nostro Paese, che ha dato vita a una rete di eventi che pongono al centro l’orgoglio della propria identità  e la visibilità pubblica delle persone con disabilità.  In dieci anni il movimento ha toccato molte città italiane e dal 2023 Torino.
Oggi il Disability Pride  rappresenta una delle principali piattaforme di attivismo e confronto sui diritti, i bisogni, le aspirazioni  delle persone con disabilità.
Attraverso parate, manifestazioni artistiche e momenti di riflessione politica, il Pride promuove una cultura alternativa a quella dell’assistenzialismo e della compassione e nasce per superare la discriminazione di chi non rientra negli standard fisici, sensoriali o mentali dominanti .
Il corteo torinese propone uno sguardo intersezionale sulla disabilità e  i fatti, attraversa e incontra temi complessi più che mai attuali, come l’identità di genere, gli orientamenti di sessualità,  le origini etniche, le condizioni socio-economiche, venendo soggetta a multiple oppressioni che vanno riconosciute e combattute collettivamente.

Una visione sostenuta anche dal crescente interesse verso i Disability Studies, ambito accademico multidisciplinare che analizza la disabilità non solo in chiave medica, ma soprattutto come costruzione sociale e politica. Il Disability Pride Torino si pone come spazio di rivendicazione, ma anche di educazione collettiva, per contribuire ad arginare stereotipi, paternalismi e narrazioni di abilità ancora troppo diffuse. Insomma una normalità che ancora troppo spesso discrimina.

Tra le voci che animeranno palco e corteo la coordinatrice del Disability Pride di Torino, Alessia Volpin, il content creator ipovedente, Marco Andriano, Alexa Pantarella, ricercatrice sul linguaggio e podcaster Diversi Speaking, e rappresentanti di Disability Pride Network, coordinamento Torino Pride e istituzioni patrocinanti.

In occasione della terza edizione,  il Coordinamento del Disability Pride Torino ha aggiornato il proprio manifesto , documento politico culturale  elaborato da persona con disabilità,  persone neurodivergenti, caregiver, alleati e alleate su tre pilastri: attuazione della convenzione ONU sui diritti delle persone con  disabilità, ratificata in Italia nel 2009, piena implementazione della legge delega 227/2021, lotta all’abilismo e all’idea di normalità.

Mara Martellotta

A Torino l’evento finale del progetto nazionale “Sport in rete”

 

Una rete sportiva inclusiva per gli sport di rete

A fine giugno nel capoluogo piemontese il traguardo del progetto promosso da US ACLI, CSI e PGS, con il sostegno di Sport e Salute. Per tre giorni nella città della Mole squadre miste di pallavolo, tennis, pickleball, e tennistavolo si confronteranno e incontreranno, mettendosi in gioco superando la rete, elemento caratterizzante di queste discipline sportive, che in questa occasione non divide ma unisce.

 

Dal 27 al 29 giugno 2025 Torino ospita l’evento conclusivo di Sport in Rete, il progetto nazionale promosso congiuntamente da US ACLI, CSI e PGS, con il sostegno di Sport e Salute.

L’iniziativa, avviata nell’ottobre 2024 e attiva fino a settembre 2025, utilizza discipline sportive “di rete” – come pallavolo, tennis, pickleball – per promuovere inclusione e parità di genere tra i più giovani. Al centro del progetto, un approccio educativo e innovativo che pone l’accento sulla collaborazione, il rispetto e la valorizzazione delle capacità individuali.

In questi mesi, il progetto ha coinvolto centinaia di ragazze e ragazzi tra i 10 e i 14 anni, in 16 regioni italiane. Attraverso corsi continuativi, tornei, percorsi misti e momenti di sensibilizzazione, Sport in Rete ha favorito la partecipazione anche di giovani inattivi o provenienti da contesti fragili, creando ambienti di gioco accoglienti e senza pressioni.

L’evento finale di Torino rappresenta il momento culminante di questo percorso: per tre giorni, giovani atlete e atleti provenienti da tutta Italia si confronteranno in squadre miste, cimentandosi in due discipline sportive a testa, in una sfida non solo sportiva, ma anche educativa e relazionale. Saranno oltre 120 i giovani atleti e accompagnatori, provenienti da Bari, Brescia, Catania, Firenze, Milano, Torino e Trieste.

Un’occasione speciale per incontrarsi, conoscersi e vivere i valori del fair play e dell’inclusione attraverso il gioco.

Composizione squadre e discipline
Ogni squadra sarà composta da 8 atleti, con una presenza mista di genere. Potranno gareggiare ragazze e ragazzi di età compresa tra i 10 e i 14 anni. Le squadre si sfideranno in tornei basati su una formula bi-disciplinare. Ogni atleta dovrà indicare due sport tra:

  • Tennis
  • Tennistavolo
  • Pallavolo/Beach volley
  • Pickleball

Il primo sarà considerato lo sport principale, il secondo quello complementare. Ciascun componente di ogni singola squadra sarà chiamato a gareggiare in entrambe le discipline indicate, privilegiando quella scelta come principale.
L’iniziativa rappresenta non solo un’occasione di confronto sportivo, ma anche un momento di condivisione dei valori formativi dello sport, della coesione territoriale e della costruzione di relazioni inclusive tra giovani di diversa provenienza.

Gli obiettivi del progetto e il percorso verso Torino
Con Sport in Rete si è voluto rendere lo sport uno spazio accessibile e motivante per tutti e tutte, a partire da chi spesso ne resta escluso perché proveniente da contesti di fragilità socioeconomica o inattivo. Le attività proposte hanno cercato di contrastare l’abbandono sportivo e stimolare un coinvolgimento attivo e positivo nello sport, con un’attenzione particolare alle ragazze preadolescenti, attraverso l’organizzazione di attività polisportive, innovative e socializzanti.
Il progetto ha inoltre supportato le associazioni e le società sportive locali, aiutandole a consolidare e migliorare la propria offerta introducendo percorsi a bassa intensità agonistica, accessibili e inclusivi, in grado di accogliere giovani in condizioni di fragilità e valorizzare le capacità individuali più che la performance.
Un lavoro che ha posto le basi per una nuova cultura sportiva, attenta alla persona, al rispetto reciproco e alla costruzione di relazioni significative: valori che troveranno piena espressione nell’evento finale di Torino, dove le esperienze locali si intrecceranno in un unico grande appuntamento nazionale.