ilTorinese

“Le mille e una Bruna” Sul palco del “Gobetti” a San Mauro Alessandro Riccio

Fra i più noti e amati trasformisti italiani

Venerdì 18 novembre, ore 21

San Mauro Tor.se (Torino)

Fiorentino di nascita, classe ’72, in Toscana (ma non solo) è una vera star. Attore comico, trasformista eclettico e instancabile – nonché autore, regista ed attore di molti dei suoi spettacoli – Alessandro Riccio arriva in Piemonte, dove venerdì 18 novembre (ore 21) al “Teatro Gobetti” di San Mauro Tor.se, in via Martiri della Libertà 17, porta in scena “Le mille e una Bruna”, accompagnato dal fedele Alberto Becucci, con cui condivide la scrittura, la regia e la presenza scenica. Lo spettacolo nasce dopo “Bruna e la notte”, che dal 2014 ha inanellato una serie infinita di repliche e sold out. Per rispondere alle continue richieste di chi voleva saperne di più su questa “donna inusuale, scorbutica e fragile”, su cosa pensa, su dove abita, su come conduce la propria esistenza, ecco arrivare l’idea di un “secondo capitolo” della sua storia, con la produzione di “Tedavì 98”, casa di produzione fondata dallo stesso Riccio nel 1998..

Ecco dunque la nuova proposta – seguito de “Le mille e una Bruna”, una “commedia lirica e sboccata, amara e leggera”, per continuare a far vivere quello che è ormai un personaggio ben conosciuto dal pubblico, e perennemente con la sigaretta in bocca. Personaggio interpretato da Riccio, un artista unico nel panorama fiorentino, che molto ha da dire anche sul piano nazionale e che propone nuove canzoni e nuove poesie consolidando la coppia comica che forma con Alberto Becucci. Quest’ultimo è invece Franchino, silenzioso e timido, perennemente ridicolizzato dall’apparentemente spavalda Bruna che ama apostrofarlo con il nomignolo di “pissero”, che proprio un complimento non é nel dialetto toscano.


Le luci della ribalta si riaccenderanno così su Bruna, che molti hanno paragonato ad Alda Merini, e Franchino: lei è l’anziana cantante dal passato turbolento e lui il suo timido e riservato pianista. Un impresario è interessato alla Signora di San Frediano, vuole scritturarla, ma … riuscirà la debordante Bruna a contenere la sua vitalità esplosiva e non spaventarlo troppo? E sarà vero che un tempo calcava, da vera diva, gli scintillanti palchi della Versilia, e che usciva con Domenico Modugno e cantava con Aretha Franklin?  Sul palco un viaggio nella turbinosa vita di una donna che incarna lo spirito popolare tra barzellette e versi immortali, piena di semplicità e saggezza ma soprattutto di musica eterna che cavalca gli anni, dai Platters a Gabriella Ferri.

 “Bruna – racconta lo stesso Riccio – è un coacervo di dettagli di persone che ho conosciuto, da mia nonna a Carlo Monni(famoso attore toscano, il “Vitellozzo” in “Non ci resta che piangere”, al fianco di Roberto Benigni e Massimo Troisi). È una fiorentina vera, volgare, spesso grezza nelle sue manifestazioni più delicate. Ha quella tendenza a bubare e la genuinità caustica che era caratteristica di Monicelli e che è nel DNA della fiorentinità. E tuttavia c’è un’ambivalenza in lei, perché è in fondo anche dolce, intelligente, lucidissima quando meno ce lo aspetteremmo, e per questo stupisce sempre, in una spiazzante alternanza di registri”.

Per info: www.cinemateatrogobetti.it. Possibilità di prenotazione via Whatsapp al: 392/6405385

g.m.

Nelle foto: Alessandro Riccio e Alberto Becucci in alcune immagini di scena

 

Decreto Aiuti e Superbonus, luci e ombre. Le PMI piemontesi hanno pagato 1,6 miliardi in più di bollette

Decreto Aiuti quater e Superbonus 110: bene proroga villette, male blocco cessione crediti Poste e Intesa

Giorgio Felici (Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte): “rimodulazione Superbonus in manovra tenga conto che incentivi fanno risparmiare energia. Non complicare ulteriormente le regole per la fruibilità dei bonus, creando nuovi parametri di valutazione, con nuove incertezze interpretative e applicative”

Da settembre 2021 a settembre 2022 le micro e piccole imprese del Piemonte hanno pagato per l’energia elettrica 1,6 miliardi in più rispetto all’anno precedente (21,1 a livello nazionale)

Decretone da 9 miliardi e Superbonus: luci e ombre. Preoccupazione fortissima da parte delle imprese per l’annuncio di un paio di giorni fa da parte di Poste e Intesa, del congelamento delle acquisizioni delle cessioni, sollievo invece per la decisone presa dal Consiglio dei ministri di prorogare la detrazione al 110% fino al prossimo 31 marzo per le villette che hanno raggiunto il 30% dei lavori a giugno.

È positivo che il Consiglio dei ministri, nel Decreto Aiuti quater, abbia fatto velocemente delle proposte di evoluzione del Superbonus -afferma Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte ma chiediamo che si tenga conto di quanto gli incentivi fiscali a sostegno degli interventi sulle abitazioni siano essenziali per ridurre il consumo di energia, il cui costo sta aumentando in modo straordinario nella crisi in corso”.

“Dalle prime bozze in circolazione però -prosegue Felici – si capisce come sia prevista, per il 2023, una rimodulazione al ribasso del 110%, fruibile solo da coloro che non hanno più di 15.000 euro di redditi. Quello che sin da ora chiediamo al Governo è di non complicare ulteriormente le regole per la fruibilità dei bonus, creando nuovi parametri di valutazione, con nuove incertezze interpretative e applicative. La transizione green, si sa, non può durare una stagione o due. I lavori sugli immobili, per loro definizione, non possono avere il carattere dell’estemporaneità. Quindi, vi è estrema necessità di regole chiare, stabili, anche a costo di risultare meno conveniente del 110%, in termini economici”.

Da settembre 2021 a settembre 2022 le micro e piccole imprese del Piemonte hanno pagato per l’energia elettrica 1,6 miliardi in più rispetto all’anno precedente (21,1 a livello nazionale). Una batosta senza precedenti che rischia di ingigantirsi ulteriormente: se nei prossimi quattro mesi i prezzi dell’elettricità non diminuiranno, nel 2022 i maggiori costi per i piccoli imprenditori saliranno a 4,2 miliardi in più rispetto al 2021. L’allarme arriva da Confartigianato Imprese, che ha calcolato l’impatto sulle MPI della crisi energetica e dell’impennata dei prezzi del gas.

Nel dettaglio, la rilevazione di Confartigianato Imprese mette in evidenza che gli aumenti del prezzo dell’energia per le piccole aziende con consumi fino a 2000 MWh si traduce in un maggiore costo, tra settembre 2021 e agosto 2022, di 21,1 miliardi di euro rispetto ai dodici mesi precedenti, pari al 5,4% del valore aggiunto creato dalle MPI. A livello territoriale, sono nove le regioni in cui il boom dei costi dell’elettricità per le MPI supera il miliardo di euro. I settori più colpiti sono quelli di vetro, ceramica, cemento, carta, metallurgia, chimica, tessile, gomma e plastica e alimentare.

“Parla con me” tra sostenibilità e leadership femminile

Riprende giovedì 17 novembre l’evento “WomenX Impact 2022”, summit ideato da Eleonora Rocca. Il dibattito vedrà protagoniste  Simona Riccio e l’Onorevole Maria Chiara Gadda.

 

Prende avvio giovedì 17 novembre prossimo alle 16.20 l’evento internazionale WomenX Impact summit, dedicato alla leadership femminile, ideato e condotto da Eleonora Rocca.

Si tratta di un viaggio unico nel mondo dell’imprenditoria, della leadership, carriera, innovazione sostenibile, colto dal punto di vista femminile.

Ad un anno dalla prima edizione è presente il fermento per la seconda edizione, che avrà  luogo presso un centro congressi immerso nella splendida cornice di Fico Eataly Wolrd, unico luogo al mondo capace di celebrare la meraviglia dell’agroalimentare italiano.

Vi parteciperanno moltissime professioniste di alto livello provenienti da tutto il mondo, che si alterneranno nelle sale convegni. Sarà presente anche Simona Riccio, ideatrice della trasmissione “Parla con me” e Social Media Manager del CAAT, Centro Agroalimentare di Torino.

Questa sarà l’occasione per raccontare la crescita della trasmissione “Parla con me”, proprio da dove era stata lasciata lo scorso anno, dallo stesso palco ad oggi.

WomenX Impact 2022 verterà sul tema della sostenibilità,  che prende avvio da un consumo consapevole  e da un fenomeno di cultura.  Si tratta di una storia di rinascita, che trova la sua voce nel progetto “PARLA CON ME”, nato sulla Web Radio Vida Network, che ha come obiettivo quello di porre al centro dell’attenzione l’intera filiera agroalimentare, attraverso la voce degli stessi autori. Quest’anno si è evoluta in “Parlami di Spreco”, trasmissione live su Linkedin, sviluppata insieme all’Onorevole Maria Chiara Gadda, prima firmataria della Legge Antispreco come testimonial.

La trasmissione pone al centro del dibattito l’ampio tema dello spreco alimentare e della sostenibilità, così importante per il nostro Paese e per il pianeta.

In questo intervento Simona Riccio, insieme all’Onorevole Maria Chiara Gadda, andrà ad analizzare ciò che sta a monte di questo progetto imprenditoriale. In seguito spiegherà la prima fase dell’avvio di un progetto, creando un consenso importante e andando a costituire una comunità attenta, attiva e vincente. L’Onorevole Maria Chiara Gadda racconterà, a sua volta, il suo impegno costante sul tema dello spreco alimentare.

Questo speech è stato reso possibile grazie a un team eterogeneo per origine, età, formazione e professionalità. Vi fanno parte Alessio Criscuolo, regista di “PARLA CON ME”, Maurizio Fiengo, orientatore del lavoro creativo e Davide Conti, agronomoe direttore di produzione dell’azienda agricola Dorilli.

Per partecipare all’evento è possibile cliccare su: www.womenximpact.com

MARA MARTELLOTTA

“Facciamo luce sul tumore al pancreas”

Oggi  il Comune di Torino illuminerà di viola alcuni ponti in occasione della iniziativa 

Il Comune di Torino illuminerà i ponti sul Po Vittorio Emanuele, Umberto I, Isabella, Balbis, banchetto informativo presso le Molinette. Castello di Racconigi da parte della Direzione regionale Musei Piemonte – Racconigi (CN) Comune di Villafranca Piemonte (TO) illuminerà il Palazzo Comunale

Mercatini di Natale su tutto il territorio cittadino

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I mercatini di Natale, le luci d’artista e i festeggiamenti di fine anno hanno un ruolo importante per l’attrattività commerciale e turistica e, per questo motivo, in vista delle prossime festività, l’Amministrazione Comunale ha predisposto un fitto calendario di eventi culturali, ricreativi e di iniziative temporanee che diano impulso all’economia locale, allietino i cittadini e i turisti, promuovano le tradizioni del territorio e, soprattutto, diano risalto alle periferie.

Per quest’anno, infatti, i ‘Mercatini di Natale’ – che si svolgeranno dal 7 al 24 dicembre – saranno realizzati in maniera diffusa su tutto il territorio cittadino, con il coinvolgimento attivo delle 8 circoscrizioni, mentre saranno vietati nelle piazze auliche San Carlo, Castello, Vittorio Veneto, Carlo Alberto, Carlo Felice, Statuto, Carignano, CLN, Palazzo di Città e nelle altre aree cittadine nelle giornate in cui siano stati autorizzati mercati rionali, periodici tematici o di produttori agricoli.

Nell’edizione 2022, inoltre, le tipologie merceologiche ammesse dovranno fare riferimento esclusivamente alla tradizione locale dell’Avvento e, altra novità, nei mercatini l’area adibita ad attività commerciale non potrà occupare una superficie superiore al 70% dell’intera area mentre l’area riservata alle attività culturali non potrà essere inferiore al 30%

foto Mario Alesina

Festival internazionale di fotografia a Torino

Per la realizzazione dell’evento, la cui prima edizione è prevista nella primavera 2023, si firma oggi l’intesa tra i promotori: Regione Piemonte, Città di Torino, Camera di commercio di Torino, Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT, Intesa Sanpaolo.

 

Siglato oggi a Palazzo Birago, sede della Camera di commercio di Torino, il Protocollo di Intesa per l’organizzazione a Torino della manifestazione “Festival internazionale di fotografia”: tra i firmatari, Vittoria Poggio, Assessore a Cultura, Turismo e Commercio della Regione Piemonte, Rosanna Purchia, Assessora alla Cultura della Città di Torino, Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino, Matteo Bagnasco, responsabile dell’Obiettivo Cultura della Fondazione Compagnia di San Paolo, Annapaola Venezia, Vice Segretario Generale Fondazione CRT e Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici Intesa Sanpaolo e Direttore delle Gallerie d’Italia.

L’appuntamento sarà internazionale e a cadenza annuale, a partire dalla primavera del 2023, con una prospettiva almeno triennale, portando a Torino e in Piemonte un grande evento articolato in una serie di momenti in più location, tra cui mostre temporanee specifiche, una fiera specializzata, attività didattiche, incontri partecipati, committenze artistiche, eventi off, declinati ogni anno su un tema differente.

Il tutto tenendo conto della profonda tradizione culturale e artistica del territorio (proprio a Torino nel 1839 è stata scattata la prima fotografia in Italia) e riconoscendo le iniziative incentrate su creatività e innovazione tra i principali motori di sviluppo e fattori di crescita non solo turistica della città.

Come affermato da Vittoria Poggio, Assessore a Cultura, Turismo e Commercio della Regione Piemonte “Siamo lieti che da questo territorio, già molto ricco dal punto di vista culturale e artistico, nasca l’idea di un nuovo appuntamento internazionale da realizzarsi con il contributo di più enti e realtà già molto attive nella promozione di eventi e manifestazioni di richiamo. La fotografia, che già raccoglie un ampio pubblico di appassionati ed esperti, può essere un nuovo motivo per venire a Torino e da qui scoprire una regione che ha molto da offrire in termini di paesaggi, accoglienza e qualità della vita”.

La fotografia è una di quelle espressioni artistiche che oggi stanno ritrovando la giusta collocazione tra gli interessi degli appassionati, dei curiosi, delle gallerie, dei musei, dei professionisti e soprattutto delle giovani generazioni – spiega Rosanna Purchia, Assessora alla Cultura della Città di Torino. – La fotografia cattura un istante in un luogo e nello spazio che ci permette di analizzare il nostro essere e il nostro futuro in modo diretto e immediato. Forse è questo che attrae sempre più un pubblico eterogeneo ad avvicinarsi a questa straordinaria forma artistica che, come già detto, sta riscuotendo sempre più interesse, anche in termini di fruizione culturale. Torino, quindi, sarà ancora una volta all’avanguardia e sempre di più città d’arte contemporanea”.

Come affermato da Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino “La firma di oggi nasce da un ampio lavoro di squadra all’insegna dei grandi eventi, ma rappresenta solo un punto di partenza per un impegno più ampio che coinvolgerà il mondo della fotografia italiano: il Festival sarà, infatti, lo spunto per posizionare Torino a livello internazionale su temi come nuove tecnologie, digitale, creatività, design, con il coinvolgimento di tutti i soggetti culturali e scientifici presenti in città e in regione, a partire dagli atenei. Una primavera ricca di mostre, eventi, esposizioni, fiere, appuntamenti off sparsi in numerose location renderanno la fotografia il nuovo motivo imperdibile per scegliere di venire a Torino”.

Siamo lieti di poter dare il nostro contributo alla definizione e alla futura realizzazione del Festival internazionale di Fotografia a Torino – dichiara Matteo Bagnasco, responsabile dell’Obiettivo Cultura della Fondazione Compagnia di San Paolo -. Valorizzare le vocazioni culturali già riconosciute del nostro territorio, in un percorso di posizionamento che accresca l’infrastruttura culturale e favorisca una relazione integrata fra il mondo della cultura e il turismo, è uno dei pilastri del nostro Obiettivo Cultura perseguito nell’ambito della missione Creare Attrattività. Inoltre questo progetto consentirà di lavorare con i player culturali di riferimento del territorio, valorizzando reti e network e operando in un’ottica di filiera e sostenibilità per lo sviluppo culturale, economico e sociale dei territori e delle comunità: sono certo che sarà una buona opportunità per il nostro territorio”.

“La firma di oggi, frutto della sinergia tra vari player della città, lancia una nuova sfida: fare di Torino una capitale della fotografia a livello internazionale – afferma il Segretario Generale della Fondazione CRT Massimo Lapucci -. Il festival ‘scatta’ l’immagine del futuro: offre una nuova opportunità per portare il mondo in città e la città nel mondo, e per rafforzare la commistione tra arte e tecnologia nel segno dell’ArTechnology, un ‘mega trend’ sul quale certamente puntiamo per lo sviluppo del territorio”.

Secondo Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici Intesa Sanpaolo e Direttore Gallerie d’Italia: “Le Gallerie d’Italia mettono a fattor comune il proprio impegno nella valorizzazione della fotografia contemporanea per dare vita a un’importante iniziativa condivisa con le principali realtà torinesi pubbliche e private. Il nuovo Festival potrà aggiungere nuovi contenuti alla già ricca offerta culturale della città e consolidare il ruolo identitario della fotografia per la città di Torino”.

Come previsto dal Protocollo, i firmatari affideranno l’organizzazione del Festival alla Fondazione per la Cultura Torino, che opererà coinvolgendo, nelle attività di sviluppo e produzione, i soggetti del territorio dotati di riconosciute competenze scientifiche e divulgative nel settore e inseriti in articolate reti di relazioni nazionali e internazionali, al fine di garantire un’unica comunicazione con la massima inclusione e diffusione dell’iniziativa.

Tra i primi obiettivi del gruppo di lavoro, l’assegnazione dell’incarico di Direzione Artistica aperto a primari esperti curatori nazionali e internazionali (persone fisiche, collettivi o enti). Tra i compiti del Direttore artistico quello di mappare e coordinare le istituzioni, i musei, le fiere, le iniziative e gli spazi d’arte torinesi che già lavorano nel mondo della fotografia, in modo da giungere alla condivisione di un nuovo brand e di un unico palinsesto, a partire dal tema individuato di anno in anno, e parallelamente coinvolgere altri partner locali, nazionali e internazionali, anche non necessariamente connessi al mondo della fotografia, per favorire la interdisciplinarietà e l’allargamento del pubblico di riferimento.

“Sono seduto qui a far riposare le mie ossa e questa solitudine non mi abbandonerà”

MUSIC TALES. LA RUBRICA MUSICALE

Sono seduto qui a far riposare le mie ossa

e questa solitudine non mi abbandonerà

ho viaggiato per duemila miglia

solo per fare di questo molo la mia casa, ora”

Nell’agosto del 1967, Otis Redding è in tour con i Bar Kays negli Stati Uniti.

Un giorno mentre si trova sulla casa galleggiante del suo amico Earl Speedo Sims, ormeggiata a Sausalito, in California, scrive il primo verso di una nuova canzone: Dock of the bay (che personalmente amo profondamente n.d.r.).

Otis ha appena lasciato il segno con una performance memorabile al festival di Monterey, in cui ha chiuso la seconda serata esibendosi accompagnato dai Booker T & The Mg’s dopo i Jefferson Airplane.

Nasce nel 1941 a Dawson in Georgia; lascia la scuola a 15 anni per dedicarsi alla musica.

Nel 1967 ascolta “stg. Pepper’s Lonely Hearts Club Band dei Beatles e decide di cambiaree completamente il suo stile. Vuole continuare a conq uistare il pubblico bianco ed abbandonare un po’ e radici dl soul.

Il 22 novembre 1967 entra negli studi della Stax a Memphisinsieme al suo chitarrista e registra il pezzo The dock of the bay. Torna l’8 dicembre per completarlo ma non ha ancora terminato il testo.

Mentre la canzone sfuma registra un fischio con l’intenzione di tornare in studio e cantare l’ultima strofa.

Non ci tornerà mai più e quel fischio rimarrà nella storia della musica.

Il 9 dicembre di quell’anno sono a Cleveland dove partecipano ad una trasmissione televisiva ed il giorno dopo dovranno essere altrove. Le condizioni atmosferiche non sono affatto buone e, lui ed altri due membri della band, viaggiano con un aereo di linea poiché sul Beeccraft non ci sono posti. Alle tre e mezza del pomeriggio, il pilota chiede di atterrare all’aeroporto di Madison, ma qualcosa va storto e l’aereo perde quota e precipita nel lago Monona.

Uno schianto terribile che interrompe la carriera di una delle stelle più brillanti della black music e della sua straordinaria band.

L’unico superstite è Ben Cauley e l’unica cosa che ricorda è di essersi trovato al largo e non aver creduto di essere vivo.

Nessuna casa dovrebbe essere senza vista sul mare. Ogni casa dovrebbe appartenere al vento e alle onde. Il mare e la casa dovrebbero vivere insieme per sempre, come due fanciulli che si siedono uno di fronte all’altro e si confidano i loro segreti.”

Aspetto di sapere come è stato questo ascolto!

https://www.youtube.com/watch?v=mHYTA9Rupso&ab_channel=MarcBroussard

CHIARA DE CARLO

 

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Ecco a voi gli eventi da non perdere!

Più assistenza nelle Rsa grazie ai medici di medicina generale. Siglato accordo con la Regione Piemonte

 L’ASSESSORE REGIONALE ALLA SANITA’, LUIGI ICARDI: «SI VOLTA PAGINA, NON SOLO CURARE, MA PRENDERSI CURA DEGLI ANZIANI OSPITI DELLE STRUTTURE». I SINDACATI : «ACCORDO STORICO»

Sanità regionale e Organizzazioni sindacali dei medici di medicina generale hanno siglato un nuovo accordo sull’assistenza di medicina generale agli ospiti delle Residenze sanitarie assistenziali, con presa in carico dell’anziano in termini di continuità assistenziale h24.

L’accordo aggiorna e amplia i confini della precedente normativa regionale, risalente ormai al 1999, nel solco della riorganizzazione generale dell’assistenza territoriale messa in atto dall’Assessorato alla Sanità del Piemonte, con l’obiettivo di riportare al centro il ruolo del medico di medicina generale.

«Valorizziamo, anche sul piano economico – commenta l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi -, il lavoro che molti medici di medicina generale già svolgono all’interno delle Residenze sanitarie assistenziali, incentivando il più possibile l’impiego di nuovi medici per coprire completamente le esigenze di assistenza sanitaria degli ospiti delle Strutture. L’obiettivo non è solo curare, ma prendersi cura dei pazienti più fragili, garantendo interventi efficaci di prevenzione e assistenza, in modo da evitare dove possibile il ricorso all’ambito ospedaliero e ridurre i ricoveri inappropriati. Mettiamo a disposizione dei medici e delle Strutture anche gli strumenti che consentono il ricorso alle varie forme di assistenza domiciliare, sempre nell’ottica della migliore presa in carico del paziente sul territorio».

Attraverso le Aziende sanitarie locali, verranno raccolte le disponibilità dei medici necessari a soddisfare le esigenze assistenziali degli ospiti delle Rsa nei singoli territori, prevedendo un rapporto ottimale medio di un medico ogni 30 ospiti, con possibilità di deroga fino a 60 ospiti per medico. L’assistenza sarà svolta sia in presenza, sia in forma di disponibilità, sia attraverso strumenti di assistenza a distanza e di telemedicina, in orario diurno, dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 20. Durante le ore di assenza in struttura, i medici garantiranno la continuità dell’assistenza diurna feriale, concertando tra loro un calendario di turni di disponibilità. Dalle ore 20 alle 8 e nei giorni festivi e prefestivi, rimane attivo il Servizio di Continuità assistenziale (ex Guardia medica).

Gli ospiti delle Strutture sceglieranno il medico nell’ambito dell’elenco fornito dai bandi delle Asl, fino al raggiungimento dei rispettivi massimali. Una volta preso in carico, l’assistito verrà cancellato dall’elenco del medico di medicina generale a cui afferiva precedentemente all’inserimento in Struttura e, laddove il medico scelto non abbia più disponibilità, l’ospite sarà assegnato ad un medico operante in Struttura, che abbia tale disponibilità.

Nello specifico, il medico dovrà garantire al singolo assistito il controllo periodico sullo stato di salute; la tenuta della scheda sanitaria individuale in uso presso la Rsa, sulla quale sono annotati gli accessi, le considerazioni cliniche, la terapia, gli accertamenti diagnostici, le richieste di visite specialistiche, le indicazioni del consulente specialista e le prestazioni extra eseguite; le indicazioni al personale infermieristico per l’effettuazione delle terapie, da annotare sulla scheda unica di terapia; le indicazioni al personale di assistenza con riguardo alle peculiarità fisiche e psichiche dell’ospite; le indicazioni circa il trattamento dietetico, da annotare nella scheda sanitaria individuale; la partecipazione all’attuazione del Progetto individuale predisposto dall’Unità di valutazione di competenza e del Piano assistenziale individuale.

Soddisfatti per l’accordo anche i rappresentanti delle Organizzazioni sindacali Roberto Venesia (Fimmg), Antonio Barillà (Smi) e Mauro Grosso Ciponte (Snami): «Con la firma di questo storico Accordo regionale – osservano i rappresentanti delle Organizzazioni sindacali -, l’assistenza sanitaria domiciliare programmata (Adp), integrata (Adi) e residenziale (Adr), erogata dai medici di medicina generale, diventa finalmente un livello assistenziale garantito a tutti gli ospiti delle numerose Rsa presenti sul nostro territorio piemontese. Si colma un vuoto normativo non più tollerabile, che permetterà da subito una giusta assistenza, omogenea e qualificata a tutti gli ospiti delle Rsa. Confidiamo che la complessiva revisione normativa e la rivalutazione economica dell’Accordo contribuisca ad arrestare il fenomeno dell’abbandono delle Rsa da parte dei medici cui stiamo assistendo».

C’era il popolo di Torino ai funerali di Casalegno

Il 16 novembre del 1977 fu ferito a morte Carlo Casalegno. Dopo, il lugubre comunicato delle Brigate Rosse. Abbiamo colpito un servo dei padroni.

Vice direttore della Stampa era colpevole di scrivere contro i terroristi e per la democrazia. Anni tremendamente drammatici. Torino ed il Piemonte ne furono protagonisti. Nel bene e nel male.
Ora come allora non c’erano dubbi. Il bene era l’antiterrorismo ed il male assoluto il terrorismo nero e rosso. Quella sera ero uscito con gli amici, amici e soprattutto compagne e compagni. Il giorno dopo sciopero operaio e studentesco. Lo ammetto subito che non fu un successone. Tanti e fin troppi i punti oscuri dentro il cosiddetto  movimento. Aree di giustificazionismo? Direi proprio di sì. Una sorta, in alcuni casi fin troppo esplicita di complicità. Questo omicidio cominciò nel cambiare le cose all’interno, appunto del  movimento.
Per primo il figlio di Casalegno. Era stato un dirigente di Lotta Continua che a Torino di fatto fu fondata nel 69. Un anno prima c’era stato il suo scioglimento al congresso di Rimini. I ragazzi che volevano fare la rivoluzione avevano capito che non potevano fare la rivoluzione. Prese corpo la cosiddetta  Antonomia Operaia. Metà del servizio d’ordine di Lotta Continua aderì ad Autonomia Operaia e metà  in Senza Tregua. Gente violenta . Entrambi teorizzavano e praticavano la violenza, la violenza di massa. Quella che per capirci si presentava ai cortei con le chiavi inglesi i caschi ed i passamontagna. Molti di loro erano armati e andavano in montagna e ” giocavano ” a fare i partigiani. Dove la drammaticità si incontrava con il ridicolo. Ebbene il figlio di Casalegno, in un articolo sul giornale Lotta Continua disse : basta con la violenza.
Avevo vent’anni, e ieri come adesso ho solo provato disprezzo per i terroristi o per chi voleva e credeva di risolvere tutto politicamente con la violenza. Ieri come allora mi sono chiesto : perché si comportano così? Dopo ho anche letto a tal proposito. La risposta, evidentemente è complessa. Dunque talmente articolata che è difficile cercare di fare una sintesi. La storia è anche storia di individui. Con i loro pregi e loro difetti. Difficile, se non impossibile trovare dei pregi nei terroristi. E tra i loro difetti ci metterei, al primo posto la stupidità mista ad arroganza.
Chi si credevano di essere nell’ergersi giudici e boia al tempo stesso? Me lo sono sempre chiesto trovando la sola risposta nella loro arrogante stupidità. Si sono inventati  una realtà che non esisteva,  scambiando le loro illusioni come volontà dei più. Basta ascoltare i loro proclami. Deliranti,  e parlano a nome di tutta la classe operaia e a nome di tutto il popolo. La violenza è l’omicidio come tragica conseguenza. Sono anni che non si cancellano dalla memoria. A volte c’è la tentazione. Ma è inutile e probabilmente dannoso. Memoria del funerale di Carlo Casalegno con corso Vinzaglio invaso da una moltitudine di persone. Dagli operai in tuta all’impiegato in giacca e cravatta, alla casalinga.
Tanta ma tanta gente di ogni estrazione sociale e dunque anche politica. Li’ c’era proprio tutto il popolo di Torino. Con le istituzioni  e lo Stato nelle sue diverse articolazioni. Capivi che la rassegnazione e indifferenza dei giorni precedenti diventava partecipazione e volontà d’agire. Anche per ciò il terrorismo rosso e nero è stato sconfitto.

PATRIZIO TOSETTO

Muore a 43 anni tre giorni dopo la mamma

Roberto Sala, 43 anni e’ morto nella sua abitazione di Chiavazza nel Biellese. Solo tre giorni prima era morta l’anziana madre. L’uomo era affetto da diverse patologie, ed era sottoposto a dialisi. Aveva anche avuto un intervento di by pass. Il fratello quando non è riuscito a contattarlo ha avvisato i soccorsi. Sono intervenuti i vigili del fuoco e i sanitari del 118 che sono entrati dal balcone nell’appartamento dove hanno provato a salvarlo senza riuscirci.
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