ilTorinese

L’isola del libro

RUBRICA SETTIMANALE A CURA DI LAURA GORIA

 

Romolo Bugaro “I ragazzi di sessant’anni” -Einaudi- 16,00

Forse non è un caso che Romolo Bugaro i 60 anni li abbia compiuti da poco; sembra attingere anche dal suo ingresso in questa fase della vita per imbastire la trama del romanzo che è un ritratto generazionale, con sconfinamenti lievi e acuti in studio socio-antropologico.

L’autore è nato nel 1961 a Padova, dove vive e lavora, ed è autore di svariati romanzi.

Qui in 135 scorrevolissime pagine punta con ironia lo sguardo su una precisa stagione della vita; sviscera sentimenti, stati d’animo, delusioni, speranze, modi di affrontare l’esistenza, ed annovera episodi vari che animano il romanzo.

Occorre precisare subito che “I ragazzi di sessant’anni” è il nome del protagonista, un plurale singolare che simbolicamente include il capitolo di vita dei 60enni. E’ sposato con Stefania, ha due figli, un buon lavoro. Nato nei primi anni Sessanta è il prototipo emblematico di chi è cresciuto nella fase del boom economico, ha attraversato oltre mezzo secolo, ed ora è un professionista disincantato, a tratti cinico.

Lui e la moglie vivono a Padova dove frequentano sempre meno gli amici, lottano contro l’incedere del disfacimento degli anni facendo ginnastica e cyclette, consci che la vecchiaia e la morte siano dietro l’angolo.

L’esperienza e le disillusioni li hanno resi quello che sono. Sentono il tempo incalzare e ora più che mai sono attanagliati dall’ansia di fare, vedere, provare più possibile, vivere l’attimo fuggente finché c’è vita.

Insieme a loro seguiamo le vicende di un corollario di umanità varia.

Inquilini anziani pieni di manie che possono rendere la coesistenza molesta; ma anche divertente se si guarda con la lente dell’umorismo e si avverte il paradosso sul quale sorridere.

Dal vicino di casa che immancabilmente alle 3 di notte scatena un putiferio di rumori, alla ragazzina che rischia di sbandare nella vita.

E ancora, i rovesci del destino; come la vicenda del notaio Spadaro che, per un passo falso, si vede ipotecare tutto il successo e i beni racimolati nel corso di una vita di lavoro, fatica e ambizione.

In scena c’è proprio la vita, vari episodi e personaggi che i ragazzi di sessant’anni affrontano con malinconia; ma anche pagine esilaranti e comiche.

Perché in fondo, bilanci, esperienze e magagne varie a 60 anni rendono più fragili e al contempo più saggi….e poi del domani non c’è certezza. Tanto vale prenderla con filosofia e ironia…. qui ce n’è parecchia.

 

Pascal Mercier “Il peso delle parole” -Fazi Editore- euro 20,00

Le parole sono le vere protagoniste di questo corposo romanzo dell’autore che ha ottenuto un enorme successo con il precedente “Treno per Lisbona” (da cui è stato tratto anche l’omonimo film).

Pascal Mercier è lo pseudonimo adottato da Peter Bieri negli anni Novanta per iniziare la carriera di romanziere. E’ un filosofo svizzero nato a Berna nel 1944, ricercatore scientifico con studi di filosofia della psicologia, gnoseologia e filosofia morale. Le oltre 500 pagine di questo libro sono un elogio alle emozioni suscitate dalle parole, dai libri e dai pensieri profondi.

Dalla bellezza delle parole è affascinato il personaggio centrale di Simon Leyland che, grazie alla passione trasmessagli dallo zio Warren Shawn, ha deciso di imparare tutte le lingue parlate nel Mediterrano e di diventare traduttore.

La sua vita si divide tra Londra e Trieste, città per eccellenza scrigno di varie culture, etnie e lingue, e dove si è trasferito a vivere con l’amata moglie Livia. Lei era una brillante giornalista, erede di una raffinata piccola casa editrice fondata dal padre. Il matrimonio di Simon e Livia è durato 24 anni e benedetto dalla nascita dei figli Sidney e Sophia.

Ora da 11 anni Livia è morta, una dipartita improvvisa e straziante che ha tranciato la vita di Simon in due. A lenire il dolore dell’assenza però ci sono le parole, il suono della voce della moglie che gli riecheggia dentro.

Simon pensa continuamente a lei e continua a scriverle bellissime lettere in cui riversa la sua anima, ripercorre le tappe del loro amore, riflette sull’essenza della vita, sulla possibilità di nuovi inizi derivanti da ogni cambiamento.

Le parole sono l’ancora di salvezza a cui ricorre Simon nelle traversie della sua esistenza, inclusa una diagnosi terribile, un tumore al cervello che non darebbe scampo…poi scopriremo che le cose stanno diversamente. Ma nel frattempo Mercier ci conduce nei meandri di un uomo tormentato che nelle parole trova un valore salvifico.

 

 

Blake Bailey “Philip Roth. La biografia” -Einaudi- euro 26,00

Philip Roth, nato nel 1933 e morto nel 2018, è un pilastro della letteratura americana, direi anche di quella mondiale. E questa monumentale biografia di Blake Bailey è il risultato portentoso di 10 anni di incontri, ricerche, centinaia di ore di interviste.

Blakey ripercorre con empatia la vita di uno dei maggiori romanzieri contemporanei a partire dalle origini: i genitori ebrei immigrati, l’infanzia trascorsa nel New Jersey, poi gli studi all’Università e la passione per il baseball, l’amore per la letteratura e il sesso.

Cinquantacinque anni di carriera, il via con i primi racconti e romanzi, poi il salto con “Il lamento di Portnoy”, personaggio sessuomane al centro di un libro ritenuto scandaloso, che gli procurò accuse di misoginia e antisemitismo. Lo marchierà per sempre, ma lo ha anche trasformato in autore da milioni di copie vendute e uno dei grandi mostri sacri delle lettere.

Emerge l’uomo traditore seriale, esploratore del desiderio sessuale raccontato senza pudore, tra acrobazie dei corpi e dei sentimenti, ma con arte sopraffina. Due i matrimoni finiti male. La prima moglie Maggie che si finge incinta per farsi sposare; legame dettato dal senso di colpa che si infrange in un divorzio astioso. Poi la morte di lei in un incidente stradale; per lui quasi un sollievo perché non deve più versarle gli alimenti.

Il secondo matrimonio con l’attrice Claire Bloom, la vita condivisa tra Londra e America, fino alla rottura definitiva e il memoir della donna che fa a pezzi l’ex marito. E nel frattempo sempre numerose amanti. Alcune ne usciranno invelenite; altre, invece, come Lisa Halliday, ne racconteranno la generosità e le varie premure.

La biografia di Bailey ci restituisce l’immagine dell’uomo, oltre che dello scrittore, lo coglie nell’amata casa nel Connecticut. Un Roth caleidoscopico: nevrotico, ambizioso, umorale, generosissimo, vendicativo, ammaliatore, machiavellico e parecchio ossessionato dal sesso con una predilezione per quello clandestino.

E non manca l’acuta analisi anche della sua opera, con la svolta narrativa verso la fine degli anni Novanta di “Pastorale americana” che gli valse il Premio Pulitzer nel 1998, mentre il Nobel non lo afferrerà mai.

Gli ultimi anni, fiaccato dagli acciacchi dell’età, si rifugia nella fattoria del Connecticut che ha studiato su misura per lui e prende l’abitudine di scrivere in piedi davanti a un leggio. Queste quasi 1000 pagine ci raccontano tantissimo del gigante letterario e dell’uomo contraddittorio e affascinante oltre ogni dire.

 

Lisa Halliday “Asimmetria” -Feltrinelli- euro 10,00

Lisa Halliday è una scrittrice americana che da anni vive a Milano, questo suo libro è stato tradotto in italiano e pubblicato nel 2018; ne parlo perché è collegato a Philip Roth, col quale la Halliday ebbe una relazione poi declinata in amicizia fino alla morte dello scrittore.

Il libro è diviso in 3 parti, la prima narra della 25enne Alice Dodge che a New York lavora in una casa editrice. Caso vuole che un giorno mentre legge sulla panchina di un parco il destino metta sul suo cammino nientemeno che Ezra Blazer, ultrasessantenne Premio Pulitzer della letteratura e in attesa di Nobel. Lui è molto più vecchio di lei, eppure tra il grande scrittore e la giovane in cerca della sua strada nasce una storia d’amore.

L’asimmetria è ovunque nel loro legame. Lui è un uomo maturo e carico di esperienza, famoso, ricco, travolgente, un mito; lei è giovanissima, non è nessuno, è alla ricerca della sua strada ed intanto si adatta a vivere attimo per attimo la vita. Eppure -tra letture, discorsi, gelati, incontri e passeggiate- la loro storia inizia e prosegue per un certo tempo.

La vicenda è ambientata negli anni Novanta e trae ispirazione dall’esperienza dell’autrice, che all’epoca era una editor 20enne spiantata, realmente rimasta affascinata dall’anziano mito letterario Philip Roth. Tra i due nacque un flirt, e l’Ezra del romanzo richiama parecchio di Philip, così come l’asimmetria del titolo rappresenta il loro rapporto sperequato.

Seguono altre due parti, con il racconto lungo “Pazzia” che inanella un altro caso di asimmetrie: la contrapposizione tra occidente e oriente. Protagonista un economista iracheno-americano, Amar Jaafari, che in viaggio per andare a trovare il fratello viene bloccato all’aeroporto di Heatrow, e interrogato come individuo sospetto. Nel week end in cui si trova costretto a restare in aeroporto ha l’occasione di ripensare alla storia della sua famiglia e ai suoi tentativi di conciliare i due mondi tra i quali vive sospeso.

Infine il terzo capitolo, la trascrizione di un’intervista dell’anziano scrittore Ezra Blazer alla Bbc.

“Ma in fondo stare insieme questa sera cos’è?”

Music Tales, la rubrica musicale 

“Considera che tutto può finire

Lo sai che mi deprimo, ma con stile

Il DJ da una radio dice che fa bene cantare

Ma chi ha mai saputo cantare?

Considera che tutto può fiorire

Ma in fondo stare insieme questa sera cos’è?

Una manciata di stelle davanti a questo disordine

Colapesce Dimartino è un duo musicale italiano formatosi nel 2020 dalla collaborazione artistica tra i cantautori siciliani Lorenzo Urciullo, in arte Colapesce, e Antonio Di Martino, conosciuto semplicemente come Dimartino.

Li abbiamo apprezzati con “musica Leggerissima” che abbiamo cantato e ballato in ogni dove e poi, a seguire, con l’assurda quanto bizzarra “splash” cosi fresca e divertente da aver fatto breccia nei nostri cuori e nelle nostre orecchie!

Oggi si parla di “considera”.

Colapesce e Dimartino hanno definito questa canzone come pop esistenzialista e in effetti i due partono dal significato latino di considerare ovvero “osservare le stelle” e spiegano: “È proprio attraverso la ricerca dell’infinito che ci accorgiamo della nostra condizione di esseri umani, pieni di dubbi davanti a questo disordine”. E se la Treccani parla di “indirizzi di pensiero che concepiscono la filosofia non come sapere sistematico e astratto, ma come impegno del singolo nella ricerca del significato e della possibilità dell’esistenza’” questa canzone collima perfettamente.

È un ragionamento sull’esistenza, su ciò che la forma e indirizza, come la religione (“Penso che alla fine un’altra ci poteva stare per metterci d’accordo tutti i sensi di colpa da eliminare peccare senza farsi male”), sulla finitudine delle cose Considera che tutto può finire, lo sai che mi deprimo, ma con stile, il DJ da una radio dice che fa bene cantare, ma chi ha mai saputo cantare? Considera che tutto può fiorire ma in fondo stare insieme questa sera cos’è? Una manciata di stelle davanti a questo disordine”. Un brano che unisce un sapore malinconico nella melodia a un'(auto)ironia spietata (“ma chi ha mai saputo cantare?”), confermandoli come due gioielli del nostro cantautorato.

Una qualità indiscutibile dei due cantautori è il gusto e la qualità del pop: non è semplice riuscire sempre a trovare il gusto, e incontrare quello del pubblico, come avviene anche in questo “antitormentone” (parola che forse non amerebbero), che porta comunque con sé i semi di brani come “Toy Boy” e una manciata degli amati Tame Impala nel bridge.

Bravi!!

““Su di un cerchio ogni punto d’inizio può anche essere un punto di fine.””

Buon ascolto

https://www.youtube.com/watch?v=HWFuXIwsDvg&ab_channel=ColaDimaVEVO

CHIARA DE CARLO

 

scrivete a musictales@libero.it se volete segnalare eventi o notizie musicali!

Ecco a voi gli eventi da non perdere!

Nations League Olanda-Italia 2-3

 

L’Italia di Roberto Mancini conclude la terza edizione della Nations League 2023 al 3 posto battendo nella finale 3-4 posto l’Olanda per 3-2. Decisivi i gol di Dimarco, Frattesi e Chiesa.
Gli azzurri hanno mostrato grande dedizione,voglia e passione cercando la vittoria ad ogni costo contro un’o
Olanda desiderosa a tornare ai fasti d’un tempo.Molto positive le prove di Dimarco e Raspadori,il primo vero mattatore di giornata con grandi giocate sulla fascia sinistra.Molto positivo l’esordio del granata Buongiorno al centro della difesa Italiana.
Ora massima concentrazione sulle partite da disputare per qualificarsi agli Europei di Germania nel 2024.L’italia giocherà le altre gare di qualificazione a settembre ed ottobre.Gli azzurri sono campioni d’Europa un carica:guai a fallire l’appuntamento come accaduto negli ultimi 2 mondiali disputati senza gli azzurri.

Enzo Grassano

Festa a Torino e Pinerolo per i 100 anni di Artiglieri e Alpini

Due compleanni di 100 anni tondi ciascuno. Si tratta degli anniversari per un secolo dalla fondazione dell’Artiglieria italiana e della sezione dell’Associazione Alpini di Pinerolo.

Gli artiglieri si sono dati appuntamento ieri al loro monumento al Valentino di Torino e oggi in piazza Castello in occasione del loro raduno nazionale. Gli Alpini hanno sfilato in un clima festoso per il centro di Pinerolo.

La Reale Mutua non si ripete, Pistoia promossa in Serie A

18 giu 2023

Non ripete l’impresa la Reale Mutua Basket Torino che perde Gara 4 di Finale Playoff con il punteggio di 73-61. Si chiude quindi la stagione della squadra gialloblù. Miglior realizzatore della squadra gialloblù è stato Guariglia, autore di 14 punti.

Gara 4 si sblocca grazie ad un canestro di Magro, ma dall’altra parte Mayfield impatta subito la contesa (2-2). Il primo vantaggio torinese arriva con la tripla per mano di Guariglia. Viene fischiato un antisportivo a Copeland che sfrutta mettendo a segno i due liberi (7-4 dopo 2’ di gioco). Wheale schiaccia e Pistoia torna sul -2 (9-7 dopo 3’30” di gioco). Varnado segna da tre punti e la Giorgio Tesi Group va avanti (12-11 a 4’ dalla prima pausa). La Reale Mutua contro-sorpassa grazie ai liberi di Mayfield e Vencato (14-12). Pistoia mette insieme un parziale di 7-0 e va avanti 19-14 costringendo coach Ciani al time-out. Il primo quarto va in archivio sul 20-14 in favore di Pistoia.

Il secondo quarto si apre con il canestro di Benetti che porta Pistoia a +8 (22-14) che diventa +10 grazie a Saccaggi. La Reale Mutua si sblocca grazie alla tripla di Schina (24-17 dopo 2’ di gioco) che diventa -5 grazie a Zanotti. Wheatle segna in contropiede, ma Zanotti segna la tripla del nuovo -5 (28-23 a 5’30” dall’intervallo lungo). La Giorgio Tesi Group risponde con parziale di 5-0 che la spingono di nuovo in doppia cifra di vantaggio (33-23) e la panchina gialloblù ferma nuovamente la partita con il time-out. Al rientro in campo Pistoia tocca il +12, ma Guariglia segna il tap-in del -10, che diventa -8 grazie a Pepe (35-27). Si entra negli ultimi 2’ di primo tempo con Pistoia avanti 39-29. Le due squadre vanno negli spogliatoi sul 41-29.

Dopo l’intervallo lungo la partita riprende con il canestro di Magro da una parte e i liberi di Vencato dall’altra (43-31). Jackson segna da tre punti e la Reale Mutua torna a -11 (45-34 dopo 2’ di gioco) che diventa -9 grazie al jumper di Guariglia. Saccaggi segna il +13 pistoiese (49-36) e la panchina torinese è costretta a fermare la partita con il time-out. Al rientro in campo viene fischiato il secondo antisportivo a Copeland che deve quindi abbandonare la contesa. La Reale Mutua inizia gli ultimi 3’ di terzo quarto sul -11 (51-40). Zanotti segna da tre punti e Torino torna sul -10 (53-43). Il terzo periodo si chiude sul 55-45 in favore della Giorgio Tesi Group.

L’ultimo periodo si apre con la schiacciata di Del Chiaro (57-45). Taflaj segna solo un libero e la Reale Mutua è a -11 (59-48). Varnado trova il canestro del +15 pistoiese (63-48) e la panchina gialloblù ferma la partita con il time-out. Vencato trova il canestro del -13, quando la partita è entrata negli ultimi 5’. Varnado appoggia il +15, ma Guariglia infila la tripla del -12 (69-57 a 2’30” dalla fine). Pepe e Guariglia sono gli ultimi ad arrendersi, ma Pistoia vince 73-61 e chiude la serie.

Reale Mutua Basket Torino – Giorgio Tesi Group Pistoia 61-73 (14-20, 29-41, 45-55)

Reale Mutua Torino: Mayfield, Fea NE, Vencato, Taflaj, Schina, Jackson JR., Poser, Guariglia, De Vico NE, Beltramino NE, Pepe, Zanotti. All.: Franco Ciani.

Giorgio Tesi Group Pistoia: Benetti, Della Rosa, Copeland, Farinon NE, Saccaggi, Del Chiaro, Magro, Allinei NE, Pollone, Varnado, Wheatle. All.: Nicola Brienza.

Il commento di coach Franco Ciani: “Rispetto a Gara 3 siamo arrivati abbastanza provati fisicamente, quindi abbiamo sofferto maggiormente la loro aggressività. Credo che la fotografia della partita sia il numero di tiri corti arrivati sul primo ferro, sintomo di stanchezza e affaticamento. In certi momenti abbiamo messo anche un pizzico di confusione e frenesia, che per quanto motivata dalla voglia di recuperare,  è sempre cattiva consigliera. Bisogna avere la coerenza di dire che Pistoia ha meritato la promozione, ma Torino è stata protagonista di una stagione di altissimo livello: essere arrivati tra le prime 4 e aver sfiorato la promozione rappresenta il coronamento di una stagione per la quale dobbiamo uscire a testa alta”.

UFFICIO STAMPA

Rock Jazz e dintorni a Torino: Madame e James Senese

/

GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA

Lunedì. Il trio del sassofonista Biagio Coppa suona al Cafè Des Arts.

Martedì. Al Mao si esibisce la virtuosa del koto Miya Masaoka.Al Circolo della Musica di Rivoli Alessandro Stefana e Cristiano Godano rendono un tributo a Neil Young.

Mercoledì. A Saluzzo suona la Grande Orchestra Occitana.

Giovedì. Al Magazzino sul Po si esibiscono i Beercock. Alle Gallerie d’Italia improvvisano Alessio Sanfilippo, Giancarlo Parisi, Idra con Vittorio Cosma. A Biella si inaugura il “Reload Music Festival” con i Bastard Sons Of Dioniso e i Persiana Jones.All’Hilton del Lingotto tributo a Dusko Gojkovic dal quintetto di Fulvio Albano. Al Cafè Neruda suona il Ponzano Jazz Trio.

Venerdì. Al Blah Blah suonano gli Arizona Dogs. Al Planetario di Pino Torinese si esibisce Marta De Pascalis e Nick Foglia. A Biella per “Reload Music Festival è di scena Lo Stato Sociale.

Sabato. Per “Suoni del Monviso” al colle di Valmala, si esibisce Madame. A Biella suona la Bandakadabra. A Canelli è di scena Raf. A Castagnole Piemonte suonano Sugar Ray & The Bluetones.

Al Jungle Summer Club di Alba è di scena VillaBanks.

Domenica. Al Blah Blah suonano i Bongzilla. Chiusura a Biella del “Reload Music Festival con James Senese.

Pier Luigi Fuggetta

Giachino: “Governo Meloni riprenda politica per la sicurezza stradale”

I Governi delle ultime due legislature hanno fatto troppo poco 
Non è possibile perdere oltre tremila persone ogni anno.
Nel 2001 l’Italia era ai primi posti in Europa per numero di incidenti stradali e per morti .Oltre 7000 vittime sulla strada. Il Governo Berlusconi ha il merito di avere introdotto nel 2003 la PATENTE A PUNTI  una norma che ha influito moltissimo sulla psicologia dei conducenti così da ridurre drasticamente incidenti e mortalità.
Nel 2008 quando gli effetti psicologici della norma cominciavano a rallentare grazie a una scelta positiva della Commissione trasporti della Camera presieduta dall’on. Valducci il Presidente della Camera FINI concesse la legislativa alla Commissione così che in poco più di un anno approvammo oltre 70 modifiche al Codice che dopo alcune modifiche del Senato venne portato alla approvazione definitiva il 27 luglio del 2010. Ricordo con orgoglio di aver seguito per conto del Governo due anni di duro lavoro in commissione e in Aula ma con la soddisfazione di aver salvato parecchie vite. La Legge 120/2010 entrò in vigore il 29 agosto 2010 e la norma che chi guida non beve influì sulla psicologia dei giovani diminuendo le stragi del sabato sera, come affermò la Vice  capo della Polizia Stradale al Corriere della Sera. Si scese a 3385 morti del 2013. Quindi in in 10 anni due leggi del Governo Berlusconi approvate dal Parlamento ridussero i morti da 7.100 a 3385. Negli ultimi dieci anni l’aggiornamento delle norme e soprattutto la mancata decisione di intervenire severamente sull’uso del telefonino , mentre si guida , la riduzione della mortalità è diminuita di sole 500 unità. Nel 2022 infatti i morti a causa di incidenti stradali sono stati 2875, ancora troppi. Come se ogni anno l’Italia perdesse un Comune come Bardonecchia.  Giovani vite umane perse per sempre. Conto molto sul Governo Meloni affinché riprenda celermente, anche attraverso un Decreto legge, una forte politica per la Sicurezza stradale.
 
Mino GIACHINO 
Responsabile piemontese trasporti e logistica FDI

Palatazzoli, piccolo tempio dello sport: al via la manutenzione straordinaria

La Giunta comunale recependo una delibera proposta dall’assessore allo Sport Domenico Carretta, ha approvato la convenzione tra la Città di Torino e SCR – Società di Committenza della Regione Piemonte Spa, per la realizzazione degli interventi di manutenzione straordinaria del Palazzo del ghiaccio di corso Tazzoli.

La riqualificazione dell’impianto realizzato per le Olimpiadi 2006 riguarda il completo rifacimento dell’impianto di raffreddamento della Pista 1, con la sostituzione della CO2. L’integrazione allo schema di convenzione, approvato oggi dalla Giunta, prevede inoltre la sostituzione della balaustra della pista, che sarà adeguata all’attuale normativa della Federazione Internazionale. Ulteriori lavori riguarderanno anche la Pista 2, con l’impermeabilizzazione dei torrini degli ascensori al piano terra.

L’intervento avrà un costo complessivo di 2 milioni e 440 mila euro, interamente coperti dai fondi avanzati dalle Olimpiadi e a disposizione dell’Agenzia Torino 2006 per la riqualificazione degli impianti olimpici. I lavori avranno inizio nel mese di novembre 2023, per concludersi entro l’estate.

“Con questo atto in Giunta – spiega l’assessore allo Sport, Domenico Carretta – terminiamo l’iter necessario a bandire la gara per la riqualificazione del palazzetto del ghiaccio di corso Tazzoli. Ci tengo a evidenziare il grande lavoro di programmazione svolto dagli uffici della Città, con SCR Piemonte, Fondazione 20 marzo 2006 e Agenzia Torino 2006, che ci permetterà di terminare la riqualificazione della Pista 1nei tempi utili per i test event che saranno realizzati per le Universiadi di Torino 2025”.

ma

Festa della Musica alla Biblioteca Nazionale di Torino

 

In occasione della Festa della Musica 2023, un breve percorso espositivo verrà promosso il 21 giugno dalle 11 alle 13

 

In occasione della Festa della Musica 2023, promossa dal Ministero della Cultura, la Biblioteca Nazionale Universitaria presenterà un breve percorso espositivo volto a illustrare la ricchezza delle proprie raccolte musicali, il 21 giugno dalle 11 alle 13. Si tratterà di due visite guidate con accompagnamento musicale.

Il percorso si apre con un manoscritto dell’Alceste di Jean Baptiste Lully, codice che entrò nei fondi della Biblioteca in quanto compreso nelle raccolte dei duchi di Savoia, il nucleo più antico di volumi che costituirono il fondamento della Biblioteca del Regio Ateneo, istituita da Vittorio Amedeo II nel 1720. Il manoscritto è accompagnato da un’ulteriore opera di Lully, l’Armide, nell’edizione a stampa pubblicata a Parigi da Christophe Ballard nel 1686.

I due manoscritti testimoniano il successo del compositore italiano Giovanni Battista Lulli, naturalizzato poi francese, presso la corte di Luigi XIV.

L’esposizione si sofferma sulla Fenice rinovata, un album che rende conto del balletto messo in scena a Fossano nel 1644 per volontà di Cristina di Francia per celebrare la fine della guerra tra cognati, a seguito del conflitto scoppiato nel 1637 tra “principisti” e “madamisti”, che vide coinvolto il ducato sabaudo nelle ostilità fra Francia e Spagna. Il volume appartiene a un Corpus che conta quindici balletti, di cui di alcuni si conservano le partiture delle arie ballate, dieci dei quali conservati presso la Biblioteca Nazionale. Prodotti nell’ambito della Corte dei Savoia tra il 1640 e il 1681, gli album furono allestiti dal calligrafo Giovanni Tommaso Borgonio, quale testimonianza dell’evento celebrato. Tra i documenti spicca un manoscritto autografo di Antonio Vivaldi. La Biblioteca conserva del compositore veneziano ben 27 codici, in gran parte vergati dallo stesso artista, per un totale di 15 mila pagine, che tramandano oltre 450 composizioni.

I manoscritti furono acquistati da due mecenati Roberto Foà e Filippo Giordano, alla fine degli anni Venti del Novecento, per poi essere donati alla Biblioteca Nazionale in memoria dei rispettivi figli morti in tenera età.

Il percorso si conclude con due documenti legati al fondo Secondo, il Ballarino, scritto da Fabrizio Caroso e pubblicato nel 1581, a Venezia, primo testo di argomento coreutico stampato in Occidente; una raccolta di contradanze introdotte a fine XVII secolo come danze di corte in Francia e in Olanda, a partire dal Settecento, anche in altre nazioni quali l’Italia, edita a Parigi nel 1706.

Gianni Secondo, medico e giornalista per Stampa Sera, raccolse nel corso della sua esistenza importanti volumi legati all’arte della danza. Questo fondo bibliografico, comprendente oltre 2 mila pezzi, pervenne nel 2011 alla Biblioteca Nazionale di Torino per volontà di Secondo e avrebbe reso tale biblioteca uno dei maggiori istituti di riferimento per gli studi musicologici.