ilTorinese

Emozioni da “Codice rosso”. Il libro di Rino Negrogno

Informazione promozionale 


E’ un libro sulle emozioni, sulle sensazioni; infatti descrivo proprio le sensazioni di chi, improvvisamente, si ritrova in bilico tra la vita e la morte, per un incidente stradale, per un infarto o anche per una diagnosi di grave malattia. Descrivo lo sgomento dei parenti, ma anche l’ansia degli operatori del 118 che intervengono in suo soccorso. Non è però un libro triste, è un libro sul coraggio, il coraggio che tira fuori, a volte inaspettatamente, chi è in pericolo di vita, e il coraggio che invece deve necessariamente avere chi deve mettercela tutta per aiutarlo”


Intervista a Rino Negrogno

Chi è Rino Negrogno?

Sono nato il 7 luglio del 1968 a Trani, dove vivo con mia moglie Barbara, mio figlio Luca e il mio cane Axel. Maturità scientifica, laurea in infermieristica, lavoro nel servizio emergenza urgenza 118 dal 2004. Svolgo attività di volontariato nei centri di accoglienza e nella protezione civile. Ho curato varie rubriche di giornali telematici pubblicando riflessioni sugli avvenimenti più significativi. Alcune mie poesie e racconti sono stati pubblicati in diverse antologie e rubriche. Nel 2016 ho pubblicato i miei primi due libri: “Interludio” e “Controra”, nel 2018 “Il miracolo”, nel 2019 “Codice Rosso”, nel 2020 “Pandemos”, nel 2021 “Il monatto”.

“Codice Rosso – Storie di ordinaria emergenza” immaginiamo sia inerente al suo lavoro?

Sì in questo libro per la prima volta parlo del mio lavoro, mentre gli altri sono romanzi di fantasia. Racconto le storie, tutte rigorosamente vere, che più mi hanno coinvolto emotivamente. Per me la scrittura ha anche una funzione terapeutica, scrivo per esorcizzare la sofferenza con cui sono quotidianamente a contatto, per liberarmi dalla frustrazione che provo di fronte alle tante situazioni drammatiche che affronto e devo gestire ogni giorno a causa del mio lavoro. Questo però non è un testo tecnico, non è una disamina dei protocolli operativi per gli operatori del 118, è un libro sulle emozioni, sulle sensazioni; infatti descrivo proprio le sensazioni di chi, improvvisamente, si ritrova in bilico tra la vita e la morte, per un incidente stradale, per un infarto o anche per una diagnosi di grave malattia. Descrivo lo sgomento dei parenti, ma anche l’ansia degli operatori del 118 che intervengono in suo soccorso. Non è però un libro triste, è un libro sul coraggio, il coraggio che tira fuori, a volte inaspettatamente, chi è in pericolo di vita, e il coraggio che invece deve necessariamente avere chi deve mettercela tutta per aiutarlo.

Facebook: https://www.facebook.com/rino.negrogno

Sito: https://www.rinonegrogno.it/

Dove acquistare Codice rosso: https://www.durangoedizioni.it/libri/codice-rosso/?fbclid=IwAR3fNRh0TR4GzSkAfIesBJdtVb24yQKB0SyZPPn8rSLuIaWdhcLKxUucOsA

 

Barista si uccide con un coltello conficcato nel petto

E’ stata la ex moglie a trovarlo morto nel suo bar in via San Secondo a Torino, con un coltello piantato nel petto. Era uscito ieri mattina di casa come ogni giorno per recarsi al lavoro. Poi il tragico evento. Nonostante la modalità della morte sia insolita il medico legale e gli inquirenti propendono per il suicidio. Alcune voci parlano di una difficile situazione finanziaria che avrebbe portato al drammatico gesto. L’uomo aveva 64 anni.

Ok dall’Europa al Fondo Sviluppo: in arrivo a Torino e in Piemonte 1,5 miliardi di euro per ricerca, sviluppo e innovazione

La Commissione europea ha approvato ufficialmente il Fondo europeo per lo sviluppo regionale del Piemonte (Fesr), che stanzia quasi 1,5 miliardi di euro, oltre 500 in più rispetto al periodo precedente 2014-2020.

Articolate in 4 obiettivi, le risorse del Fesr serviranno a sostenere ricerca, sviluppo e innovazione, competitività e transizione digitale per le imprese piemontesi (oltre 800 milioni), la transizione ecologica e la mobilità urbana sostenibile (475) con misure specifiche nel campo dell’energia, i progetti di sviluppo territoriale delle comunità locali (140), il potenziamento delle competenze (20 milioni in sinergia con il Fondo sociale europeo).

Da Bruxelles, dove ha voluto essere presente nel giorno in cui la Commissione europea ha dato il via libera al Fesr “perché si tratta del coronamento di un lavoro iniziato dal primo giorno del mio insediamento”, il presidente della Regione Alberto Cirio ha affermato che “nonostante la grave emergenza che abbiamo dovuto affrontare a causa del Covid, abbiamo lavorato duramente per dare al nostro Piemonte le risorse necessarie per una ripartenza solida. Essere riusciti ad aumentare del 50% la dotazione del Fesr è un risultato di cui andare fieri, ma che non sarebbe potuto essere raggiunto senza l’impegno e la collaborazione della Commissione europea. Pertanto voglio esprimere un sincero ringraziamento alla Commissaria Ferreira per aver dimostrato in maniera concreta la vicinanza dell’Europa ai territori e al Piemonte in particolare. Quella del Piemonte con i fondi europei è una storia di successo, per questo motivo partiremo molto velocemente con l’attuazione del Fesr, soprattutto per dare risposte concrete a cittadini e imprese rispetto alle difficili sfide che abbiamo di fronte, sia dal punto di vista della ripresa economica, sia rispetto alla crisi energetica che stiamo vivendo.

Con il presidente Cirio la commissaria europea per la Politica regionale Elisa Ferreira: “La Politica di Coesione è al cuore dello sviluppo economico e sociale delle Regioni europee. Oggi mi sono congratulata con il presidente Cirio per la recente approvazione del Fesr del Piemonte, che delinea le linee di investimento nei prossimi anni. L’Unione Europea, attraverso i fondi strutturali, investirà in Piemonte quasi 600 milioni di euro nella ricerca e innovazione, la competitività delle imprese, l’energia rinnovabile, la creazione di impiego e le competenze digitali. Condividiamo l’obbiettivo di promuovere uno sviluppo economico sostenibile, che riduce le disuguaglianze tra territori e nella società”.

 

Soddisfazione è stata espressa anche dagli assessori interessati. Per Andrea Tronzano (Sviluppo delle Attività produttive) e Fabrizio Ricca (Internazionalizzazione), “un miliardo e mezzo per dare veramente seguito alla politica industriale che abbiamo in mente e che vogliamo attuare dopo aver ascoltato i territori ed esserci confrontati con loro che sarà utilissimo per rendere appetibile la nostra Regione e per posizionarla a livello internazionale. La manifattura d’eccellenza, l’automotive, l’aerospazio, la chimica, i semiconduttori sono alcuni dei settori in cui si andrà a investire per un gioco di squadra con il sistema imprenditoriale piemontese quanto mai utile per far crescere il nostro tessuto produttivo”. Matteo Marnati (Ambiente, Energia e Innovazione), rileva“una cifra importante, della quale poco meno di 500 milioni di euro saranno destinati a progetti nel campo della transizione ecologica, della mobilità urbana sostenibile e dell’energia, temi oggi più che mai cruciali alla luce dei cambiamenti climatici in atto e della crisi energetica con la quale ci stiamo confrontando.  Fondi che ci permetteranno di scaricare a terra altri progetti, in aggiunta a quelli presentati a valere sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e che ci consentiranno di proseguire sulla strada della transizione ecologica. Vogliamo costruire un nuovo Piemonte più sostenibile e più digitale con l’obiettivo di far crescere l’economia della nostra regione”.

Covid, la situazione. Confermata la dominanza di Omicron 5

In Piemonte i tassi di occupazione dei posti letto sono sostanzialmente in linea con quelli nazionali. L’andamento in crescita dei contagi è analogo a quello presente nelle altre regioni. Si registra una diminuzione nelle fasce di età scolastica (in particolare a partire dai 3 anni). Non si registrano allerte specifiche a livello locale.

Il Piemonte presenta un’incidenza di 740.3 casi ogni 100.000 abitanti (diagnosi settimana 3-9 ottobre), a fronte del valore nazionale di 486.4.

L’occupazione dei posti letto ordinari alla data del 10 ottobre si attesta al 9.7% (il valore nazionale è 9.4 %) e quella delle terapie intensive al 2,5% (il valore nazionale è 2.2%), mentre la positività dei tamponi è al 13%.

CONFERMATA LA DOMINANZA DI OMICRON 5

Dai dati diffusi da Arpa, gli esiti delle analisi di sequenziamento delle acque reflue su campioni prelevati il 3 ottobre nei depuratori di Castiglione Torinese, Alessandria, Cuneo e Novara evidenziano la dominanza di Omicron 5 e la presenza di mutazioni appartenenti ad alcune sue sottovarianti.

Sono presenti anche mutazioni della sottovariante Omicron BA.4 e con bassa frequenza della sottovariante di Omicron BA.2.75.

FOCUS CONTAGI NELLE PROVINCE

In Piemonte nel periodo dal 3 al 9 ottobre i casi medi giornalieri dei contagi sono stati 4.519.

Suddivisi per province: Alessandria 342, Asti 185, Biella 257, Cuneo 564, Novara 372, Vercelli 140, VCO 213, Torino città 804, Torino area metropolitana 1.547.
In totale, su base regionale, i casi degli ultimi 7 giorni sono stati 31.634 (+9.176).
Questa la suddivisione per province: Alessandria 2.396 (+615), Asti 1.296 (+249), Biella 1.797 (+512), Cuneo 3.949 (+802), Novara 2.602 (+612), Vercelli 980 (+229), VCO 1.490 (+480), Torino città 5.692 (+1968), Torino area metropolitana 10.832 (+3.434).

INCIDENZA DEL CONTAGIO NEGLI ADULTI
Nella settimana dal 3 al 9 ottobre l’incidenza regionale (ovvero l’incremento settimanale di nuovi casi di Covid per 100.000 abitanti) è stata 740.3 in aumento (+40.8%) rispetto ai 525.6 della settimana precedente.

Nella fascia di età 19-24 anni l’incidenza è 420.8 (+54%).

Nella fascia 25-44 anni è 709.7 (+31,7%).

Tra i 45 ed i 59 anni si attesta a 908 (+ 42,7%).

Nella fascia 60-69 anni è 952.6 (+54,7%).

Tra i 70-79 anni è 951.5 (+63,5%).

Nella fascia over80 l’incidenza risulta 757.3 (+ 60,7%).

INCIDENZA DEL CONTAGIO NELLE FASCE DI ETÀ SCOLASTICHE
In età scolastica, nel periodo dal 3 al 9 ottobre, l’incidenza rispetto alla settimana precedente è in diminuzione in tutte le fasce di età, tranne che in quella 0-2 anni.

Nel dettaglio: nella fascia di età 0-2 anni l’incidenza è 257.1 (+20%), nella fascia 3-5 anni si registra un’incidenza di 156.6 (-8%), nella fascia tra i 6 ed 10 anni l’incidenza è 229.5 (-27,2%), nella fascia 11-13 anni l’incidenza è 408.4 (-20%), nella fascia tra i 14 ed i 18 anni l’incidenza è 392.9 (-2,5%).

Il torinese Tronzano general manager Getir per l’Italia

Già Country Manager di Uber Eats, Tronzano sostituisce Vishal Verma, che va ad assumere un ruolo internazionale.

 Getir, l’azienda pioniera della consegna ultra-veloce della spesa, ha nominato Davide Tronzano come nuovo General Manager per l’Italia.

Tronzano, 39 anni, torinese, vanta un’importante esperienza nei settori della tecnologia, dell’ecommerce e della consulenza e un MBA ottenuto presso la London Business School. Inizia la sua carriera nel 2006 in LVMH come Retail Analyst, per poi entrare in Bacardi, dove è stato brand manager dal 2007 al 2011. Successivamente, ha lavorato in Google e poi Accenture, nel Regno Unito, alla guida di un team multidisciplinare focalizzato nei settori dell’automotive e del retail. Sempre a Londra, è stato consulente per diverse startup attive nel settore dell’eCommerce, dal beauty al grocerysui temi di strategia, operations ed espansione del brand a livello globale. Prima del suo ingresso in Getir, Tronzano è stato General Manager di Uber Eats in Italia.

Davide Tronzano assume così formalmente la guida del team italiano dell’azienda pioniera del quick commerce, prendendo il posto di Vishal Verma, che va ad assumere un ruolo internazionale. “Sono molto felice ed orgoglioso di entrare a far parte del team di Getir, in cui ho trovato una squadra di eccezionale talento e qualità. Credo molto nel quick commerce e nella consegna ultra-veloce della spesa e di prodotti freschi: un modello che, a mio avviso, rappresenta il futuro dell’e-commerce, e in cui vedo ancora grandissime opportunità di crescita ed innovazione al servizio dell’esperienza dei clienti. In questo senso, non avrei potuto fare scelta migliore: Getir è stata l’azienda pioniera del segmento quick-commerce, creando, di fatto, questa categoria. Non vedo l’ora di poter dare il mio contributo alla crescita di questa azienda in Italia”.

Con la nomina del manager, Getir conferma così la sua volontà di continuare a investire nel mercato italiano, dove vuole consolidare la sua presenza per offrire sempre un maggiore assortimento e una migliore esperienza possibile ai suoi clienti.

Il caos interiore di Frida Khalo. Mostra alla Cittadella

A Torino, presso il Mastio  è ospitata la mostra dedicata all’ artista messicana diventata di fama mondiale

 

La mostra intitolata “Frida Khalo- Il caos dentro”, ospitata al Mastio della Cittadella di Torino dal 1 ottobre al 26 febbraio prossimo, si concentra su di una figura centrale dell’arte messicana, la pittrice latinoamericana più celebre del Novecento.
Con il marito Diego Rivera, uno tra i più importanti muralisti messicani, ha costituito una delle coppie più significative della storia dell’arte mondiale.
L’esposizione è organizzata in sezioni tematiche, tutte contraddistinte da una particolare scenografia, che rappresentano un viaggio colorato nella caotica esistenza della pittrice messicana. Simbolo dell’avanguardia artistica e culturale grazie alla sua geniale sensibilità e alla sua forza al tempo stesso trasgressiva, Frida Khalo costituisce una delle icone più amate del Novecento.
La sua opera affonda le radici nella tradizione popolare, ma anche nelle esperienze di vita e sofferenze patite, che è stata capace di esprimere con un talento straordinario. Il travaglio esistenziale e il suo caos interiore hanno trovato espressione in una produzione artistica eccezionale, in cui risultano costanti i riferimenti a un Messico che ha conosciuto profonde trasformazioni dal punto di vista sociale, politico e culturale, in grado di condurre alla modernità del ventesimo secolo.
Il percorso espositivo della mostra accompagna il visitatore attraverso una narrazione fatta di film, documentari e lettere che l’hanno vista protagonista.
La mostra ricostruisce perfettamente gli spazi in cui l’artista visse, come il suo studio e la sua camera da letto. Molti i disegni, le pagine di diario e gli oggetti della vita quotidiana, i gioielli e le fotografie scattate all’epoca nella suggestiva Macondo, tanto amata da Gabriel Garcia Marquez, da Leo Matiz, fotografo molto amico di Frida. Presenti nell’esposizione anche alcuni dipinti originali che non sono mai stati esposti prima, quali il “Ritratto di Frida”, disegnato da Rivera nel 1954, o la “Nina de losabanicos”, sempre di Diego Rivera, risalente al 1913.
La mostra dal titolo “Il caos dentro” rappresenta un percorso espositivo di grande impatto sensoriale che riesce a coinvolgere ancora maggiormente il visitatore, facendo uso della multimedialità.

Mara Martellotta

L’esposizione, inaugurata il 1 ottobre 2022, rimarrà aperta fino al 26 febbraio 2023.
Orari dal lunedì al venerdì ore 9.30-20
Sabato e domenica 9.30-21.

Ma chi affronta la “questione sociale”?

Dunque, tutti parliamo – giustamente – di bollette care, di povertà crescente, di ceto medio fortemente impoverito, di disuguaglianze spaventose e, soprattutto, di incertezza del futuro e di assenza di speranza.

Di fronte ad una situazione francamente difficile e complessa, chi è in grado oggi – al di là della propaganda di rito e della conseguente demagogia – sotto il profilo politico di farsi carico di questo fardello? Ma, soprattutto, chi ha l’armatura culturale, ideale, valoriale e forse anche etica per affrontare di petto questa rinnovata ed inedita “questione sociale?
Noi oggi ci ritroviamo di fronte una sinistra – tradizionalmente il campo politico più funzionale e più gettonato per affrontare e governare l’intera “questione sociale” – che è sostanzialmente divisa in tre tronconi, al di là delle stesse percentuali numeriche. C’è una sinistra populista, trasformista e qualunquista che è interpretata in modo eccellente dalla nuova veste del partito di Grillo e di Conte, il partito di 5 stelle. Una “sinistra per caso”, la potremmo definire, dove la rappresentanza degli interessi varia a seconda delle convenienze del momento. Oggi, per fermarsi all’ultima svolta compiuta, è una sorta di sinistra assistenziale e pauperista. Sino a quando? Non si sa, almeno sino alla prossima piroetta. Poi c’è la storica sinistra massimalista, estremista e tardo comunista. O meglio, una sorta di Democrazia Proletaria aggiornata per la stagione contemporanea. Una esperienza dove la cultura di governo è sostanzialmente estranea, se non per occupare i posti e coprire gli spazi di potere nelle istituzioni. Come è puntualmente capitato anche alle recenti elezioni politiche. In ultimo la sinistra per eccellenza, cioè quella che si identifica nella storica filiera italiana del Pci/PDS/Ds/Pd. La “gauche caviar”, come viene ormai comunemente definita. Si tratta, cioè, dell’ultima esperienza concreta del Partito democratico. Ovvero, parliamo di un partito che interpreta, intercetta ed è votato prevalentemente dai ceti medio alti, dalla media/alta borghesia, dai garantiti e dalla società che sostanzialmente “sta meglio”. Un partito, come dicono gli stessi protagonisti nonchè i vari istituti demoscopici, radicalmente avulso dalle condizioni concrete in cui vivono i ceti popolari e tutti coloro che non riescono più a condurre una vita normale e dignitosa. Appunto, un partito funzionale agli interessi della zona “ztl” e neanche più realmente rappresentativo di quel mondo alto/borghese. Il resto della sinistra, presente anche alle ultime elezioni, appartiene al mondo dei “gruppettari” e quindi non è degno di nota.
Accanto alle varie articolazioni della sinistra contemporanea, non possiamo però dimenticare – come ovvio ed evidente – la tradizione e la cultura della “destra sociale” che storicamente e politicamente nel nostro paese non è mai stata estranea ai temi sociali e che in queste ultime elezioni ha premiato massicciamente il partito di Giorgia Meloni.
Ora, però, al di là della descrizione oggettiva di ciò che offre il mercato politico contemporaneo, è indubbio che la cosiddetta “questione sociale” non può essere affrontata in modo saltuario ed approssimativo. È sempre più indispensabile, nonchè necessario al riguardo, recuperare la tradizione, la cultura e la sensibilità di quella che un tempo veniva comunemente definita come la “sinistra sociale”. Seppur in mancanza di leader autorevoli che oggi possono incarnare concretamente quella sensibilità culturale ed ideale e di strumenti, cioè i partiti, che possano farsi carico organicamente di quei problemi e di quelle istanze. A volte drammatiche e sconvolgenti per centinaia di migliaia di persone e relative famiglie.
Insomma, si tratta di capire come politicamente, e culturalmente, si può affrontare di petto e con coscienza critica la “questione sociale” contemporanea. Senza improvvisazione, senza dilettantismo e, soprattutto, senza appaltarla a partiti o singoli esponenti politici che non sono affatto attrezzati e muniti di cultura politica per farsi carico di quelle istanze.
Per questi motivi la cultura e la tradizione del cattolicesimo sociale, seppur rinnovata ed aggiornata alle domande della società contemporanea, deve uscire dal letargo e dalla sola ricerca storica. Deve trasformarsi, ancora una volta, in iniziativa politica. Come era un tempo e come deve diventare oggi. Non per il bene di quella cultura, ma per un futuro dignitoso e più equo della nostra società. Delle persone e delle famiglie.

Giorgio Merlo

Pandemia e adolescenti “eroi”

Incontro a Palazzo Lascaris

Giovedì 13 ottobre alle ore 15 presso la Sala Viglione di Palazzo Lascaris a Torino si terrà la presentazione del progetto: “Adolescenti, l’era dei nuovi eroi”, presentato da Irma Battista e Amanda Gesualdi. L’iniziativa, promossa da Heroes Coaching e Associazione Azimut indaga l’impatto del Covid sull’età adolescenziale.

 

Al San Luigi Gonzaga screening salvavita per tumore al polmone

In Piemonte 4.500 nuovi casi ogni anno.

La diagnosi precoce può salvare la vita: al San Luigi Gonzaga parte il programma di screening polmonare in forti fumatori over 55

L’AOU San Luigi Gonzaga di Orbassano (Torino) è il Centro di riferimento per la Regione Piemonte tra i 18 centri in Italia selezionati dal Ministero della Salute per il programma pilota gratuito di screening polmonare, coordinato dalla R.I.S.P. – Rete Italiana Screening Polmonare, rivolto ai forti o ex-fortifumatori, uomini e donne, tra i 55 e i 75 anni.

8 tumori del polmone su 10 vengono individuati in una fase già avanzata: la diagnosi precoce, grazie allo screening con TAC spirale a basse dosi, può salvare la vita, come confermano gli studi.

Non solo prevenzione secondaria, ma anche primaria, al centro del progetto:

il fumo di tabacco è responsabile della maggior parte dei tumori polmonari e le persone a rischio dovrebbero valutare la possibilità di intraprendere un percorso di disassuefazione dal fumo.

 Il fumo di tabacco è la più importante causa di morte evitabile nei Paesi ad alto reddito, compresa l’Italia: oggi in tutto il mondo sono 6 milioni ogni anno i decessi causati dal fumo, che saliranno a 8 milioni entro il 2030. Oltre ad aumentare il rischio di enfisema, ictus e infarto, il fumo di tabacco è il principale responsabile dei 41.000 nuovi casi di tumore del polmone che vengono diagnosticati ogni anno nel nostro Paese; in Piemonte sono circa 4.500, in linea con il dato nazionale.

L’Azienda Ospedaliero Universitaria San Luigi Gonzaga di Orbassano, già centro di riferimento in Piemonte per l’oncologia polmonare, è uno dei 18 centri in Italia in cui è stato attivato un programma pilota per la prevenzione e diagnosi precoce del carcinoma polmonare nei forti fumatori ed ex forti fumatori, coordinato dalla R.I.S.P. – Rete Italiana Screening Polmonare. “Questa iniziativa rappresenta un importante riconoscimento e motivo d’orgoglio per i professionisti dell’AOU San Luigi Gonzaga – dichiara Roberto Arione, Direttore Sanitario AOU San Luigi Gonzagae ribadisce un ruolo importante assunto in passato per la patologia polmonare, che prosegue ancora oggi, a cui si aggiunge quella oncologica. In particolare, rappresenta una ulteriore testimonianza sul ruolo sinergico e vincente rappresentato dalla presenza delle due anime ospedaliera ed universitaria.

Il programma gratuito di screening polmonare è rivolto a tutti i cittadini, uomini e donne, di età compresa tra i 55 e i 75 anni, che non hanno avuto tumori negli ultimi 5 anni e che sono forti fumatori (almeno 20 sigarette al giorno per 30 anni oppure 40 sigarette al giorno per 15 anni) o ex forti fumatori da 15 anni o meno (almeno 20 sigarette al giorno per 30 anni oppure 40 sigarette al giorno per 15 anni). Il programma RISP recluterà in Italia, nell’arco di 18-24 mesi, circa 7.300 forti fumatori ad alto rischio di tumore polmonare, di altri tumori e patologia cronica cardio-polmonare, che possano maggiormente beneficiare di un intervento di prevenzione integrata di tutte le patologie causate dal fumo – dichiara Ugo Pastorino, Direttore Struttura Complessa di Chirurgia Toracica, Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano – in base alla fascia di rischio verrà offerto un programma di prevenzione personalizzato, che comprende, per chi lo desidera, la cessazione del fumo con un farmaco naturale e successivi controlli TC ad intervalli annuali differenti”.

La grande maggioranza dei tumori polmonari (l’80% circa) viene individuata già in una fase avanzata: la diagnosi precoce è fondamentale per ridurre il rischio di morte e migliorare la prognosi. Gli studi hanno confermato che lo screening con TAC spirale a basso dosaggio può salvare la vita.

Il tumore del polmone in Italia rappresenta la prima causa di morte nel sesso maschile ed è la seconda-terza causa di morte in quello femminile, nel quale tra l’altro i casi sono in continuo aumento – dichiara Giorgio Vittorio Scagliotti, Professore Ordinario di Oncologia Medica, Università di Torino e Direttore Struttura Complessa Oncologia Medica, AOU San Luigi Gonzaga Con questo programma di screening polmonare nei forti fumatori possiamo individuare nel 60%-70% dei casi la malattia in stadio iniziale, laddove le possibilità chirurgiche sono decisamente superiori e dove la sopravvivenza a 5 anni può arrivare al 60%-70%”.

Il programma pilota vuole agire su due livelli di prevenzione: quella secondaria, con lo screening e la diagnosi precoce, ma anche quella primaria, ovvero l’abitudine del fumo. Una mission in linea con l’attività di WALCE Onlus – Women Against Lung Cancer in Europe, che da più di 10 anni investe risorse umane ed economiche nel disegnare e condurre programmi di prevenzione primaria personalizzati.

La prevenzione, primaria e secondaria, dovrebbe essere alla base di ogni comunicazione in ambito oncologico, prima delle innovazioni diagnostiche e terapeutiche, perché rappresenta il modo più efficace per avere un impatto significativo su incidenza e mortalità – spiega Silvia Novello, Professore Ordinario di Oncologia Medica, Dipartimento di Oncologia, Università degli Studi di Torino, Responsabile della SSD Oncologia Polmonare, AOU San Luigi Gonzaga e Presidente WALCE onlus – per WALCE Onlus, la cui sede legale è all’interno di uno dei 18 centri selezionati dal Ministero, è stato un passaggio naturale quello di farsi carico della comunicazione del programma di screening polmonare verso le altre Associazioni e verso la popolazione, utilizzando reti e canali precostituiti, con la preparazione di materiale ad hoc, generico, gender oriented e centro-specifico”.

La TAC spirale a basse dosi è l’esame d’elezione nel programma di screening polmonare.

Questa tipologia di TAC è, innanzitutto, a basse dosi di radiazioni, meno di un quarto di quelle di una TAC standard, e quindi potenzialmente meno dannosa per il paziente che vi si sottoponedice Andrea Veltri, Professore Ordinario di Radiologia, Università degli Studi Torino, Direttore S.C.D.U. Radiodiagnostica, AOU San Luigi Gonzagainoltre, si tratta di un test molto sensibile, che ci permette di individuare il maggior numero di tumori in fase precoce, con dimensioni inferiori al centimetro, e dunque curabili.

Il programma di screening polmonare è finalizzato ad intercettare non solo eventuali casi di tumore del polmone, ma anche di altre patologie polmonari, come la BPCO (Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva).

Le patologie respiratorie legate al fumo sono numerose e costituiscono un problema sociale oltre che assistenziale: in particolare la BPCO rende ragione di un impegno di risorse in ospedale e sul territorio sempre crescente – commenta Alberto Perboni, Direttore S.C.D.O. di Pneumologia, AOU San Luigi Gonzaga  – L’attività della nostra struttura porta ad intercettare i pazienti nei diversi stadi e nelle diverse fasi della malattia, ed è questo il punto di congiunzione principale con il programma di screening: il ricovero ospedaliero o la visita ambulatoriale sono occasioni per offrire la possibilità di partecipare allo studio. Escluso il dubbio di neoplasia, sarà possibile, in assenza di uno pneumologo di riferimento del paziente, indirizzare quest’ultimo agli ambulatori pneumologici per la presa in carico”.

Il programma di screening polmonare rappresenta un’occasione di rilievo nell’offrire al tabagista una importante opportunità di fare un punto della situazione relativo al proprio stato di salute, con la possibilità di intraprendere un percorso di disassuefazione dal fumo in un centro specialistico.

Il processo di disassuefazione dal fumo, ovvero il graduale allontanamento dal consumo di sigarette o di altri derivati del tabacco, non è sempre facile da affrontare e mette di fronte il tabagista a difficoltà in itinere che spesso non si riescono ad affrontare in autonomia – spiega Daniele Pini, Responsabile SERD Beinasco, Dipartimento Patologia delle Dipendenze, Area Metropolitana Sud ASLTO3 – Per questo motivo è sempre consigliabile rivolgersi aiCentri per il Trattamento del Tabagismo, presenti sul territorio ragionale, dove si può avere un valido supporto nell’affrontare il percorso di disassuefazione e nel raggiungere l’obiettivo di smettere di fumare e di mantenere l’astensione”.

Per partecipare al programma, la persona interessata può collegarsi alla pagina www.programmarisp.it/modulo.php, compilare la scheda con i dati personali e selezionare il centro di riferimento.

Per maggiori informazioni: www.programmarisp.it; numero verde 800 618590 (lunven, 9-12.30, 14-16.30); email: info@oncologiapolmonare.it

Ecco il piano assunzioni del Comune di Torino

La Giunta comunale ha approvato, su proposta della vicesindaca Favaro, il piano definitivo di assunzioni per il 2022.

Dopo sei mesi dall’approvazione del piano assunzioni l’Amministrazione ha immesso in ruolo 200 Istruttori Amministrativi, 60 Educatori asilo Nido, 40 insegnanti scuola d’Infanzia, 14 Dirigenti, 13 risorse in cat. B da avviare in tirocinio formativo appartenenti a categorie protette e 20 Agenti di polizia Municipale.

Si tratta di un risultato eccezionale – ha sottolineato la Vicesindaca Michela Favaro – Sono state sostenute 27 procedure di cui 15 sono già state concluse. La Pubblica amministrazione ritorna ad essere attrattiva e questo fa sì che venga garantito il mantenimento dei servizi ai cittadini a fronte delle numerose quiescenze di questi anni. Questo nuovi ingressi di lavoratori renderanno più giovane, moderna ed efficiente la nostra amministrazione”.

Attualmente sono in corso di svolgimento le procedure selettive per l’assunzione di 22 Assistenti Sociali, 8 Educatori, 3 Mediatori Penali e 2 Dirigenti sociali.

Sono inoltre in corso 8 nuove procedure per i seguenti profili:

–      70 Istruttori tecnici

–      55 Responsabili Amministrativi

–      11 Dirigenti

–      1 Giornalista

Alla luce delle continue richieste di personale per far fronte alle esigenze dei diversi Dipartimenti, l’Amministrazione intende assumere a tempo indeterminato ulteriori 65 Istruttori Amministrativi.

Verrà inoltre riavviata la fase preselettiva di reclutamento a tempo determinato dei CFL in cat D1, in modo da completare le 100 unità previste.