ilTorinese

Appuntamenti e iniziative a Nichelino

 

Notte bianca

La Notte bianca prevista inizialmente venerdì 30 giugno e rinviata a causa del maltempo animerà via Torino sabato 8 luglio dalle 20.00 all’01.00 con negozi aperti, bancarelle, gonfiabili, intrattenimenti, punti musicali.

Sonic Park Stupinigi 2023

Prosegue l’edizione 2023 di Sonic Park Stupinigi nella splendida cornice del Parco della Palazzina di Caccia di Stupinigi.

Le prossime date:

·        8 luglio 2023 Madame. In apertura: Ginevra

·        9 luglio 2023 Guè + Emis Killa

·        11 luglio 2023 Placebo. In apertura: Bud Spencer Blues Explosion

·        12 luglio 2023 Sting

·        13 luglio 2023 Black Eyed Peas. In apertura: Motel Connection

Sono previste due aree parcheggio

La prima si trova lungo viale Torino, ed è la più vicina alla Palazzina di Caccia di Stupinigi (tariffa unica 10€), la seconda all’altezza di via Borgaretto/via XXV Aprile (tariffa unica 5€).

Disciplina della circolazione

Dalle ore 17.30 alle ore 01.30 del giorno successivo e comunque fino al completo smaltimento del traffico pedonale in uscita dal Sonic Park nelle giornate del 04-07-08-09-11-12 e 13 luglio 2023, la circolazione veicolare dinamica sarà disciplinata come da Ordinanza n°236 del 29/06/2023 e Ordinanza n°248 del 7/07/2023 reperibili qui https://comune.nichelino.to.it/2023/07/03/sonic-park-stupinigi-2023/.

Agevolazioni per i cittadini di Nichelino e dei Comuni del Protocollo d’intesa

Anche quest’anno, i nichelinesi e i residenti negli altri Comuni del Protocollo d’Intesa per la valorizzazione di Stupinigi (Beinasco, Candiolo, None, Orbassano e Vinovo) che acquisteranno un biglietto per un concerto di Sonic Park Stupinigi potranno usufruire della visita gratuita alla Palazzina di Caccia di Stupinigi.

Presentando alla biglietteria del Museo il tagliando d’ingresso del concerto entro il 31 dicembre 2023 si avrà diritto all’ingresso gratuito.

Consiglio Comunale

Lunedì 10 luglio 2023 alle 17.00, nella sala consiliare di piazza Camandona 11, si terrà il Consiglio Comunale di Nichelino. La seduta è pubblica, tutti i cittadini sono quindi invitati a partecipare. Maggiori dettagli sul sito web www.comune.nichelino.to.it

E…state in Città – Punto verde musicale

Proseguono fino al 27 luglio le serate danzanti nei giardini antistanti il Centro sociale Nicola Grosa (via Galimberti 3 dalle 20.30) e si arricchiscono: oltre al ballo ci saranno anche momenti dedicati alla comicità. Ingresso libero. Info Centro sociale Nicola Grosa 011 6819740

I prossimi appuntamenti:

– 13/7/2023 Orchestra Miriam e Diego

– 20/7/2023 Balli e musiche del sud con i Lucanti e Controtempo

– 27/7/2023 Orchestra Silvano e Barbara

L’Ufficio Mobile della Polizia Locale fa tappa nei Quartieri

Fino a settembre, gli agenti del Nucleo di prossimità della Polizia Locale saranno presenti nei quartieri e nei parchi in orario pomeridiano (dalle 17.00 alle 19.00), a disposizione dei cittadini che potranno così segnalare eventuali problematiche legate al proprio quartiere.

I prossimi appuntamenti:

18 luglio – 17.00 -18.00 Quartiere Castello (via Turati 4/10) e 18.00 -19.00 Giardini di Via Trento;

20 luglio – 17.00 -18.00 Quartiere Oltrestazione (via Gozzano 29) e 18.00 -19.00 via Buffa 2.

“La salute al centro – Come affrontare le problematiche legate alla terza età”

Proseguono, fino al 13 luglio, gli incontri con i medici del territorio. Sarà presente la Croce Rossa Italiana di Nichelino per fornire informazioni utili.

Mercoledì 12 luglio alle 17.00 al Quartiere Sangone – Crociera (via Roma 16) la dott.ssa Roberta Monticone parlerà dell’importanza di una buona idratazione per prevenire le infezioni delle vie urinarie

Giovedì 13 luglio alle 17.00 al Quartiere Oltrestazione (via Gozzano 29) la dott.ssa Patrizia Mascarello parlerà delle Malattie degenerative

Città di Nichelino online:

Web www.comune.nichelino.to.it

Facebook https://www.facebook.com/Cittanichelino

Giovani idee per lo stemma del Piemonte

I RAGAZZI DEL ’79

Mostra all’URP del Consiglio regionale a Torino

 

Martedì 11 luglio alle 13 all’URP di via Arsenale 14/G a Torino il presidente Stefano Allasia, con i curatori Michele D’Andrea (storico) e Sabrina Gonzatto (associazione Linguadoc), inaugura la mostra di disegni originali “I ragazzi del ’79. Giovani idee per lo stemma del Piemonte”. La mostra sarà esposta fino al 2 settembre 2023.

Saranno presenti alcuni degli autori dei disegni realizzati nel 1979.

Nel dicembre 1979, in vista dell’adozione dello stemma del Piemonte, il Consiglio regionale bandì un concorso di idee che coinvolse ben 82 scuole piemontesi di ogni ordine e grado, per un totale di oltre mille elaborati.

Dopo più di quarant’anni, in occasione della Festa del Piemonte, il Consiglio regionale ha voluto presentare una selezione di quei lavori che costituiscono una testimonianza preziosa di come gli studenti di allora crescevano e si formavano in una società e in una scuola così diverse da quelle di oggi.

Protagonista dei disegni il Piemonte degli anni ’80, una regione marcata da una forte presenza industriale e da pochi altri riferimenti: le fabbriche e le automobili, le risaie, il vino, lo sci, Gianduia e Cavour, la Mole e San Gaudenzio, con qualche interessante riferimento al design. Non manca il filone araldico, che individuava già nella combinazione della croce e del lambello lo stemma regionale adottato poi nel 1984.

Il Comune di Torino vuole rilanciare le edicole in città

Quotidiani e periodici, modifiche al regolamento per la disciplina dell’attività di vendita

 

La Giunta comunale ha deliberato di apportare alcune modifiche al Regolamento n. 380 per la ‘Disciplina dell’attività di vendita di quotidiani e periodici’ (approvato dal Consiglio Comunale il 18 giugno 2018).

La novità sostanziale consiste nell’abolizione della programmazione quantitativa che consentiva di aprire un’edicola solo nei cosiddetti “addensamenti lacunosi” e ne vietava l’apertura in quelli considerati “saturi”, parametri questi calcolati sulla base del rapporto tra edicole e attività commerciali attive sul territorio di riferimento. Le modifiche introdotte permetteranno quindi l’apertura o la riapertura in qualsiasi area della città di nuove edicole senza vincoli geografici specifici. Laddove oggi ci sono locali o chioschi chiusi, magari perché i proprietari hanno deciso di terminare l’attività, l’attività di rivendita di quotidiani e periodici potrà riaprire senza limitazioni. Nel rispetto del regolamento le edicole potranno vendere al proprio interno anche prodotti diversi da quelli editoriali, fino a un massimo del 49% della superficie di vendita.

Un provvedimento che mira a rilanciare la funzione delle edicole, tra le attività commerciali che più hanno risentito della crisi economica: a Torino erano 401 nel 2012, scese a 375 nel 2017.

A oggi il totale degli esercizi attivi che effettuano attività di vendita di quotidiani e periodici è di 310. Sul suolo pubblico sono presenti 120 chioschi edicole: 40 risultano aver cessato la propria attività recentemente mentre 80 risultano essere in possesso di un’autorizzazione commerciale attiva. Tuttavia, questo non implica che l’edicola sia effettivamente operativa, perché i proprietari potrebbero aver cessato l’attività mantenendo ancora la licenza. Grazie a questa modifica potranno così cederla a terzi e riaprire l’edicola in tempi brevi.

“L’obiettivo– afferma l’Assessore al Commercio Paolo Chiavarino – è quello di rilanciare le edicole che rappresentano un luogo di socialità, di commercio di prossimità e assicurano allo stesso tempo anche un importante presidio del territorio. Questo provvedimento sblocca una situazione di impasse per coloro che vogliono avviare un’attività, favorendo il commercio locale e l’occupazione. Non parliamo soltanto di un luogo dove acquistare i giornali, ma di spazi pubblici dove le persone si possono ritrovare, commentare i fatti quotidiani, punti di riferimento che tracciano una mappa dei nostri quartieri”.

La delibera varata dalla Giunta passerà successivamente all’esame del Consiglio Comunale per l’approvazione definitiva.

Approvata la nuova legge elettorale del Piemonte

Il Consiglio regionale, presieduto da Stefano Allasia e alla presenza del presidente di Giunta Alberto Cirio, con 31 sì, 10 astenuti, 2 contrari, ha infatti votato favorevolmente la Pdl 237 “Norme per l’elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta regionale”.

Il primo firmatario Michele Mosca (Lega) ha riassunto i punti salienti del provvedimento, anche alla luce delle modifiche operate in Aula, con il contributo delle opposizioni.

L’articolo 8 disciplina la supplenza dei consiglieri assessori, apportando la prima novità di rilievo poiché sancisce l’incompatibilità tra le funzioni di assessore e quelle di consigliere, determinando la sospensione dalle funzioni di consigliere per il periodo in cui si svolgono quelle di assessore.
Il 10 disciplina il sistema elettorale: 40 seggi sono attribuiti con sistema proporzionale in liste circoscrizionali concorrenti e 10 invece con sistema maggioritario sulla base di liste regionali abbinate al candidato Presidente.
Il premio di maggioranza determina che alla coalizione vincente vada almeno il 55% dei seggi, ovvero 28, in caso di vittoria con una percentuale inferiore al 45% dei voti validi; almeno il 60% dei seggi, cioè 30, in caso di vittoria uguale o superiore al 45% e inferiore o uguale al 60% dei voti validi; infine almeno il 64% dei seggi, quindi 32, in caso di vittoria con percentuale uguale o superiore al 60% dei voti validi.
Le circoscrizioni elettorali risultano immutate rispetto alle attuali. L’articolo 13 individua le soglie di sbarramento: coalizioni almeno al 5% dei voti validi e le liste che singolarmente abbiano conseguito un risultato superiore al 3%.
L’articolo 14 norma la parità di genere, altra importante novità del testo, stabilendo che nessuno dei 2 sessi, sia nelle liste circoscrizionali sia in quelle regionali, possa essere rappresentato in misura superiore al 60% dei candidati tenendo inoltre conto dell’alternanza fin dove possibile. Viene introdotta la preferenza di genere permettendo all’elettore di esprimere fino a 2 preferenze, con annullamento della seconda in caso di preferenze per candidati dello stesso sesso.
Le lista regionali (listini) sono composte da 10 candidati oltreché da un numero variabile di candidati supplenti (da 2 a 4) che entrano a farne parte solo in caso di eventuale esclusione di uno dei 10 indicati.
L’articolo 19 norma la presentazione delle liste circoscrizionali, confermando l’attuale disciplina in relazione al numero di firme dei sottoscrittori e alle modalità, aggiungendo l’esonero dalla raccolta di firme per le liste di candidati che hanno ottenuto una dichiarazione di collegamento con un consigliere appartenente al gruppo misto da almeno 2 anni.
L’articolo 20 disciplina la presentazione della candidatura a Presidente della Giunta regionale e della relativa lista regionale senza apportare significative modifiche alla legislatura vigente.
L’articolo 27, nell’assegnazione dei seggi, tiene conto del premio di maggioranza e della garanzia di rappresentanza delle minoranze; è inoltre prevista la riserva di seggio per il candidato Presidente secondo classificato.

Mosca ha affermato che “Questo è un momento storico per il Piemonte, mai prima d’ora una proposta di Legge elettorale era approdata fino alla discussione in aula, giova infatti ricordare che oggi noi non abbiamo un nostro sistema elettorale ma facciamo ancora riferimento alla norma quadro nazionale, ovvero la Legge 108 del 1968”.

Nella discussione generale sono intervenuti diversi consiglieri, ringraziando in generale gli uffici per il supporto tecnico alla stesura del testo. Paolo Ruzzola (Fi) ha sottolineato come si sia giunti alla fine a un testo per lo più condiviso, avendo accolto alcune delle sollecitazioni delle opposizioni. Raffaele Gallo (Pd) ha detto che la “prova di forza della maggioranza è fallita, costretta ad arrivare in molti casi sulle posizioni della minoranza”.

Giorgio Bertola (Ev) ha ricordato che il Piemonte aveva “bisogno di nuova legge elettorale e andava cancellata la vergogna di non avere la doppia preferenza di genere”. Anche Francesca Frediani ha sottolineato il “contributo delle opposizioni nel migliorare il testo”.

Silvana Accossato (Luv) ha dichiarato: “Continuiamo a non essere d’accordo con i supplenti, ma almeno abbiamo garantito rapporto più equilibrato tra maggioranza e minoranza”. E Mario Giaccone (Monviso) ha ritenuto “importante aver lasciato qualche garanzia ai piccoli gruppi”. Silvio Magliano (Moderati) ha lodato “il lavoro dell’opposizione e la correttezza della discussione, che il regolamento garantisce per queste scelte”. Domenico Rossi (Pd) ha chiosato che “gli emendamenti sono arrivati soltanto di fronte al muro alzato dall’opposizione”. Alberto Preioni (Lega) ha apprezzato il risultato ottenuto da “questa maggioranza a trazione leghista, per questo siamo felici di votare favorevolmente”. Paolo Bongioanni (Fdi) ha detto che questa nuova legge “garantirà maggiore rappresentatività a quella che è per territorio la seconda regione d’Italia”. Sarah Disabato (M5s) ha argomentato che “l’impianto della prima proposta avrebbe messo in discussione l’equilibrio democratico. Siamo riusciti a migliorare il testo ma restiamo contrari all’aumento dei costi”.

 

Tangenziale di Torino. Invade la corsia di emergenza: beccato!

 

Su una pagina di TikTok, ieri è comparso un video. Si vede chiaramente un’auto sfilare nella corsia di emergenza.
Ma nel traffico c’è un’auto della polizia che prontamente fa scattare i lampeggianti e ferma la vettura per le dovute verifiche.


I commentatori hanno subito notato il luogo. Si vede chiaramente un inceneritore e quella non puó che essere la tangenziale torinese.

L’auto avrà avuto un motivo valido o si sarà beccata una multa salata e relativo decurtamento dei punti? Pensateci bene la prossima volta che vi viene da commettere manovre non lecite.

Lori Barozzino

Sanità, la Regione: “Risorse aggiuntive per oltre duemila assunzioni”

 ENTRO DICEMBRE 2024
Un piano straordinario per la sanità pubblica piemontese dopo 15 anni di tagli e blocco delle assunzioni
 
Un corretto utilizzo delle risorse del DL 34, risorse aggiuntive pari a 175 milioni per la sanità in quattro anni e reinternalizzazioni per arrivare a 2 mila assunzioni entro il 31 dicembre 2024, al netto del turnover e delle stabilizzazioni. Questo l’esito dell’accordo sottoscritto oggi da Regione e sigle sindacali del comparto sanità al termine del tavolo che si è svolto al Grattacielo Piemonte, all’interno del percorso che porterà all’insediamento formale dell’Osservatorio regionale in materia di risorse umane in sanità, che è previsto il 14 luglio insieme a quello “gemello” in costituzione per la dirigenza medica.
Al tavolo hanno partecipato il presidente della Regione Alberto Cirio, l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi, il coordinatore dell’Osservatorio Pietro Presti, il direttore regionale della Sanità Antonino Sottile e i rappresentanti di Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl, Fiasl, Nursind, Nursing Up.
Regione e sindacati oggi hanno concordato un percorso che porterà al raggiungimento dell’obiettivo di 2 mila nuove assunzioni complessive entro il dicembre del 2024 di personale a tempo indeterminato, di cui una parte da definire con la dirigenza medica, al netto del percorso specifico per gli specializzandi. Questo numero si raggiunge grazie a una serie di linee di intervento all’interno del rispetto degli equilibri di bilancio.
«La Regione è riuscita ad individuare risorse aggiuntive per il potenziamento della sanità che, andando ad implementare le risorse necessarie alla sanità territoriale, permettono di liberarne altre che, grazie anche al Dl 34, ci fanno garantire questo piano straordinario di assunzioni del personale» spiega il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.
L’operazione prevede lo stanziamento di 25 milioni già nel 2023, e poi di 50 milioni all’anno per gli anni 2024, 2025 e 2026 di coperture finanziarie aggiuntive per le Aziende sanitarie che la Regione è in grado di assicurare attraverso il Fondo per lo sviluppo e coesione. In particolare all’interno della prossima programmazione 2021-2027 dei fondi FSC, la Regione ha presentato al Governo un piano che prevede di destinare 175 milioni al potenziamento della sanità territoriale, ciò permetterà alle aziende sanitarie di liberare nei propri bilanci risorse da investire sul personale, finanziando in questo modo il nostro Piano straordinario di assunzioni.
A questo si accompagna, inoltre, l’utilizzo progressivo delle risorse del DL 34. Le aziende sanitarie regionali, entro la fine dell’anno, dovranno poi presentare alla Regione un’analisi delle esternalizzazioni mirata a definire progetti di internalizzazione, che garantiscano un risparmio effettivo rispetto all’attuale affidamento all’esterno, pari almeno al 20 per cento della quota complessiva – attualmente circa 136 milioni all’anno – entro il dicembre del 2024.
Le parti hanno concordano che questo piano è al netto del turnover e delle stabilizzazioni.
«Dopo 15 anni di gravissime riduzioni del personale della sanità pubblica, siamo di fronte a un’inversione di rotta radicale e di un’intesa con le organizzazione sindacali che ha l’obiettivo di dare ossigeno e risorse alla sanità pubblica, abbattere il precariato e potenziare gli organici, nel rispetto degli equilibri di bilancio» spiega il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.
«La Regione Piemonte non ha mai lesinato risorse per le assunzioni di personale sanitario – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi -, come dimostrano i reclutamenti effettuati durante l’emergenza pandemica, senza limitazione ai bandi, e le successive stabilizzazioni del personale avente diritto, secondo i requisiti individuati dal Ministero. L’accordo di oggi con le parti sindacali consolida un percorso fondamentale per la gestione della Sanità regionale, investendo sul personale, il capitale più importante per il raggiungimento di tutti gli obiettivi di assistenza sanitaria».

I “Diavoli rossi” delle Langhe

Da Sergio Squarotti – Socio dell’Istituto Piemontese per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea “Giorgio Agosti” – Torino riceviamo e pubblichiamo questa ricerca a carattere storico

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La Ricerca Storica sulla guerra partigiana nelle Langhe, per il periodo dal settembre 1943 al giugno 1944 è stata effettuata dal sottoscritto nel corso di una trentina d’anni (dal 1994 al 2020), depositata presso gli Istituti Storici della Resistenza di Torino, Asti e Cuneo, riportata in vari “Quaderni”, per un totale di circa 2200 pagine, con il titolo:

Storia controversa della guerra partigiana nelle Langhe – settembre 1943 – giugno 1944

con la storia della formazione partigiana di Mombarcaro della quale fece parte Beppe Fenoglio

La Ricerca, iniziata in modo del tutto casuale, dopo una visita all’Istituto Storico della Resistenza di Torino, dove il sottoscritto si era recato per vedere se vi fosse qualche documento riguardante il proprio padre Bartolomeo che era stato un Partigiano, si è via via col tempo sviluppata in una vera e propria Ricerca Storica riguardante la formazione partigiana che si era formata a Mombarcaro alla fine del 1943, della quale fece parte Beppe Fenoglio, da lui denominata “Stella Rossa” in una delle versione del romanzo “Il partigiano Johnny”. Per tale formazione partigiana la storiografia è risultata piuttosto carente, per non dire assente, tanto che le uniche fonti trovate sono quelle di due “romanzieri”: il già citato Beppe Fenoglio ed Armando Prato. Quest’ultimo ha fornito qualche informazione, purtroppo non sempre del tutto precisa, nei suoi due romanzi “L’inafferrabile Lulù” e “La perla delle Langhe”. Molto più preciso è stato Fenoglio, che seppur in forma romanzata, ha narrato eventi che hanno trovato conferma in testimonianze rintracciate e persino in documenti dei Fascisti (Notiziari della G.N.R. Cuneo). Lo stesso si può dire per i componenti del Comando di quella formazione: ad eccezione del “Tenente Biondo”, del quale era stato pubblicato il nome (Giorgio Ghibaudo) dal prof. Renzo Amedeo e da Mario Giovana nei loro libri pubblicati, sugli altri vi era il buio più assoluto. Nei saggi storici pubblicati sono stati trovati solo brevi accenni allo “sbandamento di Mombarcaro” del 3 marzo ’44, nel quale Fenoglio venne coinvolto, con l’eroica morte del “Tenente Biondo”.

Con una difficile e lunga ricerca, anche grazie al fortunato ritrovamento di alcuni ex Partigiani ancora in vita e con buona memoria, il sottoscritto è riuscito a trovare i nomi degli altri componenti di tale Comando, compreso quello del fantomatico “Commissario Némega”, che per alcuni “Storici” non era neanche esistito ma se l’era inventato Fenoglio, del quale è anche stato trovato il vero nome: era il padre del sottoscritto ! Particolarmente difficoltoso è stato trovare il nome del “Capitano Zucca” : Nicola Lo Russo. E’ stato anche risolto il caso della presenza dei “due Zucca” citati da Mario Giovana nel suo libro e dello “Zucca genovese” citato da Beppe Fenoglio: era il “secondo Zucca”, si chiamava Demetrio Desini ed operava nella zona di Benevello – Tre Cunei. Per il quarto componente di quel Comando, il “Maresciallo Mario”, il suo nome (Ernesto Gargano) è stato trovato dal sottoscritto nel verbale della sua fucilazione, nell’Archivio ISTORETO.

Beppe Fenoglio abbandonò la banda partigiana di Mombarcaro in occasione dello sbandamento del 3 marzo 1944. La sua preziosa testimonianza termina quindi con gli eventi successi fino a tale data. La Banda, che lui aveva nominato “Stella Rossa”, che secondo i Garibaldini era il Distaccamento “Langhe” della IV Brigata Garibaldi, continuò ad operare nelle Langhe.

Alla fine di marzo ‘44 avvennero dei fatti gravi che portarono all’allontanamento di “Zucca” (il comunista torinese Nicola Lo Russo) dalle Langhe e la sua sostituzione con un ufficiale, il tenente Luigi Fiore (“Tenente Gigi”). Il Distaccamento “Langhe” della IV Brigata Garibaldi assunse la denominazione “Comando Patrioti Sezione Langhe”, nome la cui esistenza è stata comprovata da dei “timbri” che venivano messi su documenti vari, soprattutto buoni di requisizione di cibarie. La scoperta è del sottoscritto, grazie ad una segnalazione trovata su un Notiziario della GNR pubblicato dall’Istituto della Resistenza di Cuneo (“Da Cuneo a Mussolini”, a cura di Michele Calandri). Di questo “Comando” non si trova alcuna menzione nei libri di Storia sulla guerra partigiana nelle Langhe che sono stati pubblicati.

Di questo Comando “PATRIOTI”, grazie a delle testimonianze trovate, è risultato che con il “Tenente Gigi” facevano parte: il padre del sottoscritto (in qualità di Commissario, citato a volte con lo pseudonimo “Nino” o con il nome di battaglia “Sergio” o con quello di “Ivan” (come nell’ordine del giorno col quale venne data notizia della costituzione della I^ Divisione Garibaldi “Piemonte” e della XVI Brigata Garibaldi) ed il “Tenente Lupo” Alberto Gabbrielli. I Partigiani vennero organizzati in piccole Squadre raggruppate in due Distaccamenti: Distaccamento “Biondo” e Distaccamento “Filippo”, dedicati a due Caduti durante lo sbandamento di Mombarcaro, rispettivamente agli ordini di Bartolomeo Squarotti e del “Tenente Lupo”. Quelli del Distaccamento “Biondo” erano anche conosciuti come “Diavoli Rossi”, denominazione che potrebbe essere già stata utilizzata dalla squadra del “Tenente Biondo” a Mombarcaro (secondo la testimonianza, rilasciata per scritto, da un ex Partigiano che aveva fatto parte di essa).

Dal Comando Garibaldino di Barge (Gustavo Comollo e Pompeo Colajanni “Barbato”), “Zucca” (Nicola Lo Russo) venne rimandato nelle Langhe con funzioni di Ufficiale di Collegamento. Per fatti che non è stato possibile appurare con certezza, venne incriminato per “tradimento” e fucilato al Montoso il 5 maggio 1944. Una delle possibili cause potrebbe essere stata che aveva intenzione di costituire una Brigata di “Stella Rossa” nelle Langhe. Progetto che poi cercò di portare a termine un altro dei componenti dell’ex Comando di Mombarcaro: Ernesto Gargano “Maresciallo Mario”, nel luglio 1944 (testimonianza di Renato Testori del CLN di Torino). “Mario” fu costretto a passare con gli uomini che lo avevano seguito con la formazione “Autonoma” del maggiore “Mauri”. I Garibaldini non gliela perdonarono e nel marzo 1945, essendo riusciti a catturalo, lo fucilarono “per diserzione”!

Nelle vicende dell’ex Distaccamento “Langhe” della IV Brigata Garibaldi si inserisce l’episodio della liberazione di quattro Comunisti dal Carcere di Asti, tra i quali Celestino Ombra. Ad operare il colpo, con pieno successo, il 24 marzo 1944, sono tre Partigiani agli ordini di Bartolomeo Squarotti. I quattro liberati vengono condotti nelle Langhe e trovano ospitalità presso il Distaccamento comandato dal “Ten. Lupo” Gabbrielli. Non passa molto tempo, i rapporti tra Ombra ed i componenti del Comando Patrioti Sezione Langhe diventano via via sempre più difficili e conflittuali. Ombra sollecita il Comando Garibaldino di Barge ad inviare nelle Langhe “dei Compagni affidabili” per prendere il comando della formazione. Da Barge inviano il tenente Giovanni Latilla “Nanni” e l’esponente comunista Luigi Capriolo. Da testimonianze ed altre fonti trovate, è emerso che la causa del contendere sarebbe stata dovuta al fatto che i Patrioti delle Langhe avrebbero avuto l’intenzione di staccarsi dalle Garibaldi per costituire una Brigata socialista (“Matteotti”) nelle Langhe.

La questione piuttosto “spinosa” venne risolta dal Comando dello SD-SS di Torino, inviando nelle Langhe una squadra di SS italiane agli ordini di Adelmo Guerraz, per dare supporto alla Squadra antipartigiana costituita dall’UPI di Asti, i “Diavoli Neri” al comando del criminale Emilio Poggi.

Con la collaborazione di spie e traditori infiltrati nei Patrioti delle Langhe, le SS riescono a catturare l’intero Comando Patrioti nella notte tra il 16 ed il 17 maggio 1944. Il giorno 17 viene scatenato un rastrellamento a vasto raggio nelle Langhe, con la cattura di 55 giovani Patrioti delle Langhe (su un organico di 80). I catturati vengono portati nel carcere di Asti. In maggior parte saranno deportati o consegnati ai Repubblichini (dati rilevati dal registro del Carcere di Asti). Bartolomeo Squarotti, con due dei giovani della Squadra Comando ed un altro ancor più giovane partigiano, vennero fucilati a Mussotto d’Alba il 1° giugno ’44. Il “Tenente Gigi” Luigi Fiore, con tre dei giovani della Squadra Comando ed uno dei quattro Comunisti che erano stati fatti evadere dal Carcere di Asti, Giuseppe Vairo, che quella notte era con loro, vennero caricati sul treno per Torino per essere poi deportati. Durante il viaggio, il convoglio dovette fermarsi a causa dell’interruzione della linea ferroviaria per un sabotaggio operato dai dei Partigiani socialisti, del gruppo di Carlo Cattaneo. Il “Tenente Gigi” riuscì a scappare, restando solo leggermente ferito. Riuscì a raggiungere Mango, dove la sua famiglia, che era di Carmagnola, aveva due cascine. Nella notte del 30 giugno, dei “Partigiani” lo prelevarono e di lui non si ebbero più notizie. Un ex partigiano di Carmagnola ha dichiarato che i Mezzadri di Fiore, al processo per la dichiarazione della sua “morte presunta”, avrebbero detto che quei Partigiani erano “Garibaldini”. Nel frattempo i Garibaldini hanno preso il controllo dei sopravvissuti al rastrellamento ed hanno costituito la XVI Brigata Garibaldi.

Come riportato all’inizio, questa Ricerca Storica è stata consegnata agli Istituti della Resistenza di Torino, Cuneo ed Asti. A cura del sottoscritto la Ricerca è stata inserita in un sito caricato in Rete: http://www.diavoli-rossi.it/

Il sottoscritto ha creato anche un Gruppo su FB: Guerra Partigiana nelle Langhe.

Per la vicenda del “Tenente Gigi” è stata aggiunta nel sito, nel 2022, nella Sezione 3, un aggiornamento: vedere i capitoli 53.1. – 53.2. – 53.3.:

http://www.diavoli-rossi.it/Sezione-3/a0-capitoli/DR3-53-1_Aggiornamento-capitolo-27.pdf

http://www.diavoli-rossi.it/Sezione-3/a0-capitoli/DR3-53-2_Aggiornamento-capitolo-31.pdf

http://www.diavoli-rossi.it/Sezione-3/a0-capitoli/DR3-53-3_Aggiornamento-capitolo-43.pdf

e-mail: diavoli.rossi.langhe@gmail.com

 

Nelle foto:

 

Bartolomeo “Nino” Squarotti – Commissario-Comandante della banda “Stella Rossa” di Mombarcaro (Distaccamento “Langhe” della IV Brigata Garibaldi “Cuneo”), poi componente del “Comando Patrioti Sezione Langhe” come Commissario e Comandante del Distaccamento “Biondo” (i “Diavoli Rossi”). Nomi di battaglia utilizzati: “Ivan” e “Sergio”. “Nino” era lo pseudonimo col quale veniva abitualmente chiamato in famiglia e dagli amici e conoscenti.

Meghi: Margherita Mo “Meghi” – staffetta partigiana della formazione “Autonoma” di Piero Balbo “Poli”.

La baita utilizzata dal Comando Patrioti delle Langhe come una delle sedi del Comando, situata sulla collina sovrastante il torrente Riavolo, tra Cissone e Roddino. E’ dove avvenne l’imboscata delle SS del Comando SD-SS di Torino nella notte tra il 16 ed il 17 maggio 1944. Una scattata nel 1997, l’altra nel 2017.

Trovato uomo impiccato a un albero

Un passante ha dato l’allarme dopo aver visto il corpo di un uomo impiccato a un albero nei pressi della piscina comunale di Ciriè.  La vittima, un senza fissa dimora, potrebbe avere un’età tra i 60 e i 70 anni. Non sono stati ritrovati documenti. I carabinieri e il medico legale hanno verificato la volontarietà del gesto.

Uomo urtato da un treno cade, batte la testa e muore

Aveva 43 anni l’uomo morto nella  notte dopo essere stato urtato  da un treno merci, mentre si trovava alla stazione di Moncalieri. In base alle informazioni della polizia l’uomo sarebbe stato colpito dal convoglio in transito: cadendo ha battuto la testa sul selciato ed è morto sul colpo.

Scorribanda al supermercato: arrestati per rapina

Tre persone, due ventiduenni e una ventiseienne, tutti cittadini albanesi sono stati arrestati dagli agenti del Commissariato di PS San Secondo poiché gravemente indiziati di rapina aggravata in concorso e lesioni personali.

Nel pomeriggio di mercoledì, gli agenti intervengono per un presunto furto in un supermercato di corso Montecucco. I poliziotti fermano una persona corrispondente alla descrizione fornita dalla Centrale Operativa in via Bardonecchia. L’uomo, un ventiduenne, indossa un paio di scarpe da ginnastica corrispondenti a quelle trafugate pochi istanti prima dall’esercizio commerciale e nasconde nelle tasche un prodotto di cosmetica, anch’esso oggetto di rapina. Nella circostanza, il ventiduenne, per garantirsi la fuga, aveva infatti spintonato personale addetto alla sicurezza.

Contestualmente, un altro equipaggio della Polizia di Stato apprende che insieme al ventiduenne c’erano altre due persone che avrebbero partecipato all’azione aggredendo un secondo addetto alla sicurezza. Nell’occasione, sempre per guadagnarsi la fuga, i due avrebbero colpito il malcapitato con pugni e graffi utilizzando anche delle bibite in lattina. Gli agenti rintracciano entrambi in via Marsigli, dove vengono fermati e tratti in arresto.