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Torino ripropone gli impianti olimpici a Milano e Cortina

La  pista da bob di Cesana, il trampolino di Pragelato, e l’Oval potrebbero essere disponibili per le Olimpiadi invernali di Milano e Cortina. Anche se Torino si era chiamata fuori dai giochi olimpici per scelta della Giunta Appendino, il sindaco Stefano Lo Russo ha messo nuovamente a disposizione gli impianti del 2006. Il caro materiali  sta infatti creando problemi all’organizzazione dell’edizione di Milano e Cortina. Torino potrebbe quindi tornare in gioco.

HOCKEY – Coppa Italia, ecco le avversarie di Valpe e Real Torino

Concluso nel Boxing Day il girone d’andata della Italian Hockey League, nella quale il Valpellice aveva già da tempo fissato la nona posizione e ora affronterà il Qualification Round, alla caccia degli ultimi tre slot che consentono accesso ai playoff. Definito al contempo il tabellone della Coppa Italia con le prime otto classificate della IHL a scegliere le avversarie degli ottavi di finale, che accolgono anche le migliori sei formazioni della Division 1. I Bulldogs affronteranno i Falcons Bressanone, mentre per il Real Torino ci sarà l’ostacolo Pergine Sapiens entrambe con sfida d’andata sul ghiaccio di casa venerdì 30 dicembre.

ACCOPPIAMENTI OTTAVI (30 dicembre e 3 gennaio)

Ottavo A: HCMV Varese (1°) ha scelto HC Milano Old Boys
Ottavo B: SV Kaltern/Caldaro rothoblaas (2°) ha scelto HC Gherdeina C
Ottavo C: Hockey Pergine Sapiens (3°) ha scelto HC Real Torino
Ottavo D: Toblach/Dobbiaco Ice Bears (4°) ha scelto HC Pinè
Ottavo E: HC Eppan/Appiano ANet (5°) ha scelto HC Feltreghiaccio
Ottavo F: Valdifiemme Hockey (6°) ha scelto Alleghe Hockey
Ottavo G: Hockey Como (7°)  ha scelto HC Chiavenna
Ottavo H: HC Falcons Brixen/Bressanone (8°) contro HC Valpellice Bulldogs

ACCOPPIAMENTI QUARTI (11 e 17 gennaio)

Quarto A: vincente ottavo A vs vincente ottavo H
Quarto B: vincente ottavo B vs vincente ottavo G
Quarto C: vincente ottavo C vs vincente ottavo F
Quarto D: vincente ottavo D vs vincente ottavo E

FINAL FOUR (21 e 22 gennaio, Acinque Ice Arena – Varese)

Giachino: Lo Russo e la tangenziale est

GIACHINO : Le conferenze di fine anno debbono coprire il vuoto programmatico delle Amministrazioni. Così oggi il Sindaco  Lo Russo pare ritirare fuori il tema della tangenziale Est più come ballon d’essai per coprire il vuoto della politica di rilancio di Torino.

La tangenziale est è bloccata da quarant’anni proprio dai no della sinistra. Una delle cause del rallentamento economico di Torino sta proprio lì.
Quarant’anni di ritardo  sono stati pagati dalle imprese grazie all’aumento dei costi del trasporto dovuti a percorsi più lunghi e al congestionamento del traffico, sono stati pagati dai pendolari che ogni giorno debbono raggiungere fabbriche e uffici situati nella cintura. Dalla tangenziale est alla Quarta corsia tutte ipotesi nate e morte grazie alla incapacità della sinistra di trovare una soluzione efficiente . D’altronde se sull’Unita il giorno della inaugurazione della Autostrada del sole si diceva che non si capivano i vantaggi delle Autostrade , se Torino è arrivata alla Metropolitana con 30 anni di ritardo e solo perché era una condizione del Comitato Olimpico, si può capire perché sulla Tangenziale est oggi , quarant’anni dopo, il Docente del Politecnico invece di indicare una soluzione parli di un tavolo con i Sindaci del chierese.
Torino dal 1995 cresce meno delle altre Città italiane perche’  le Amministrazioni non han difeso l’industria ma anche per i clamorosi ritardi sulle infrastrutture, dalla Linea 2 della Metro alla Tangenziale est, all’aeroporto solo tredicesimo tra gli Aeroporti italiani.
Qui una delle ragioni della crisi del PD che non ha fatto propria la politica  delle infrastrutture elaborata dal Prof. Giuseppe GROSSO , da Edoardo CALLERI e da Giuseppe BOTTA . D’altronde la TAV la abbiamo salvata noi con la Grande Manifestazione di piazza Castello  del 2018 che organizzai con le madamin…
 
Mino GIACHINO 
SITAVSILAVORO 

Le piattaforme aeree più richieste a Torino

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Moltissime lavorazioni sia in ambito edile che industriale, così come nella manutenzione degli impianti e del verde, vengono effettuate in quota.

Per poter sollevare gli operatori a determinate altezze, e soprattutto per lavorare in sicurezza, vengono impiegate delle particolari macchine per il sollevamento che sono le piattaforme aeree.

 

Nelle grandi città come Torino è sempre più frequente vedere all’opera questi macchinari ed è interessante sapere che quasi tutti sono a noleggio.

Da un recente studio è emerso che 7 piattaforme su 10 vendute nel nostro paese entrano nelle flotte noleggio. La spiegazione è piuttosto semplice: esistono diverse tipologie di piattaforme, ognuna con un utilizzo specifico, ed è importante avere a disposizione quella più adatta al lavoro da svolgere. Ricorrere al noleggio è quindi la soluzione migliore per avere la piattaforma aerea più adatta al lavoro in quota che deve essere svolto.

 

Il Piemonte è storicamente una regione industriale e nel secolo scorso ha visto le sue città allargarsi a dismisura per venire incontro alle esigenze abitative e produttive della zona.

Per la costruzione, così come per la ristrutturazione, dei numerosi immobili civili e dei fabbricati industriali vengono tuttora impiegate le macchine per il sollevamento ed il noleggio di piattaforme aeree a Torino è in forte crescita.

 

Le piattaforme più richieste rientrano in quattro categorie, ognuna delle quali ha peculiarità ed usi specifici. Dato che questi macchinari sollevano le persone anche oltre i 30 metri, per poter manovrare le piattaforme aeree la normativa richiede a ciascun operatore di essere in possesso di una specifica abilitazione alla conduzione in sicurezza di questo tipo di macchine.

La prima di esse è la piattaforma autocarrata, un veicolo speciale composto da un autocarro con cabina su cui è installato un braccio articolato. Questa particolare piattaforma può circolare su strada ed è sufficiente la patente B per poterla guidare, mentre per la manovra è richiesta l’abilitazione appena menzionata. Una volta raggiunto il cantiere si può posizionare e stabilizzare la macchina ed iniziare le manovre di sollevamento.

Ampiamente utilizzate per lavori edili, di impiantistica e di manutenzione le piattaforme autocarrate possono raggiungere altezze anche superiori ai 40 metri.

Le piattaforme autocarrate possono muoversi in autonomia mentre è necessario trasportare con mezzi idonei le altre tipologie di piattaforme che sono dette semoventi.

Le semoventi possono essere articolate, cingolate o verticali e, a differenza delle autocarrate, non presentano una cabina di guida.

Le piattaforme semoventi articolate si compongono di un carro gommato su cui è installato un braccio articolato dotato di cesta. Le dimensioni contenute del carro permettono a questa macchina si muoversi agilmente anche in spazi stretti e di evitare ostacoli in altezza, come cavi o rami.

Questo genere di piattaforma può raggiungere gli oltre 25 metri di quota e trova impiego sia nel settore edile che in quello industriale.

I ragni, così come vengono chiamate in gergo le piattaforme semoventi cingolate, hanno una struttura simile ma presentano un carro cingolato che permette loro di muoversi anche su terreni non lineari o su lievi pendenze. Una volta raggiunto il punto di lavoro possono essere aperti gli stabilizzatori che garantiscono equilibrio alla macchina e la fanno somigliare ad un vero e proprio ragno. Anche le piattaforme cingolate possono superare i 25 metri di altezza ed evitare ostacoli aerei, e risultano particolarmente noleggiate per lavori di ristrutturazione, di manutenzione e di impiantistica.

Le piattaforme semoventi verticali, conosciute anche come scissor, hanno una struttura totalmente diversa dalle precedenti e possono elevarsi solo in verticale. Sul carro gommato è installata un’ampia cesta che si solleva grazie ad una serie di segmenti metallici, garantendo all’operatore ampia libertà di movimento.

L’applicazione principale delle piattaforme verticali riguarda gli ambiti industriale, dei magazzini e della GDO ma questa tipologia di macchina è utilizzata anche per lavori di ristrutturazione o tinteggiatura.

 

Ricorrere al noleggio di piattaforme aeree è la soluzione ideale per ogni tipo di cliente che vuole avere a disposizione la macchina più adatta al lavoro che deve effettuare a Torino e dintorni. Dato che ognuna di queste macchine presenta caratteristiche proprie ed utilizzi piuttosto specifici, sono sempre di più le aziende che desiderano affidarsi uno specialista del settore che può affiancarle durante tutto il periodo di noleggio garantendo il supporto necessario sia nella scelta della piattaforma aerea ma anche nella gestione di tutti gli aspetti inerenti al noleggio.

Illuminazione pubblica a Torino, una lunga storia

A CURA DI TORINO STORIA

La grande avventura della luce in città, dalle prime lampade ad olio di fine Seicento fino alle moderne luci a led

La storia dell’illuminazione pubblica a Torino parte nel 1675, quando la Madama Reale, Giovanna Battista di Nemours, ordinò al Consiglio generale della città di illuminare le vie di Torino, posizionando in corrispondenza degli incroci semplici lampade ad olio ricoperte di tela cerata sorrette da leggere pertiche.
Cento anni dopo il primo salto tecnologico: nel 1782 l’architetto Francesco Valerio Dellala di Beinasco progettò un sistema composto da 625 lanterne, parte a olio, parte a sego…

Continua a leggere:

La storia dell’illuminazione pubblica a Torino

Merlo, Olimpiadi 2026: da Lo Russo proposta di buon senso 

“La riflessione avanzata dal Sindaco di Torino e della Città Metropolitana Stefano Lorusso sulla
disponibilità delle valli olimpiche – in particolare dei trampolini di Pragelato e del bob di Cesana –
di ospitare alcune discipline sportive in vista delle Olimpiadi invernali di Milano/Cortina del 2026,
non può che essere condivisa radicalmente. Certo, se fosse dipeso dall’Amministrazione
Comunale a guida Lorusso, l’opportunità di avere in Piemonte le Olimpiadi del 2026 sarebbe stato
risolto diversamente e sin dall’inizio, senza assistere al balletto orchestrato dall’allora
amministrazione grillina. Ma, al di là delle supposizioni, è indubbio che l’invito del Sindaco di
Torino, oltrechè essere di buon senso e del tutto razionale, coglie anche un altro aspetto. Ovvero,
queste due strutture dovranno a breve trovare una sistemazione definitiva, a fronte del ritardo che
si è già accumulato dopo l’evento mondiale di Torino 2006.
E la scelta di sfruttare questi due impianti, seppur preceduti da un necessario lavoro di
ristrutturazione e di riadeguamento, forse sarebbe dettata anche da ragioni contingenti. E mi
riferisco, nello specifico, ai forti e massicci rincari energetici e degli stessi materiali che, come tutti
sanno, hanno fatto schizzare in modo spropositato il costo dei canteri previsti per la realizzazione
delle Olimpiadi del 2026.
Comunque sia, le parole di Stefano Lorusso confermano che c’è la volontà, concreta e tangibile,
di risolvere definitivamente il cosiddetto post olimpico. Cogliendo tutte le opportunità che nel
frattempo possono intervenire. E la scelta di sfruttare gli impianti olimpici di Pragelato e di Cesana
torinese per le prossime Olimpiadi risponde, appunto, a quell’obiettivo. Speriamo, quindi, che
prevalga il buon senso e la responsabilità dei vertici politici che devono fare quella scelta”.
Giorgio Merlo, Sindaco Pragelato, Consigliere Nazionale Anci.

Vandalismo al centro sportivo Massari

Non c’è pace per il Centro polisportivo Massari ubicato nell’omonima via e gestito dalla asd Sportdiborgata della Uisp.

All’alba, ed è già la seconda volta, ci sono stati atti vandalici con danni ingenti, i malviventi hanno rotto e forzato porte, spaccato vetri, senza rubare nulla.

L’impianto è videosorvegliato, ma i danni arrecati sono consistenti e viene da chiedersi, cosa c’è da rubare in una struttura sportiva di così importante.

La scorsa estate sono stati sparati addirittura due colpi contro le vetrate della piscina.

Obiettivo del raid, forse, solo la voglia di creare danni e scompiglio, dato che non è stato sottratto nulla.

Oltre al danno economico, c’è l’amaro in bocca e l’umiliazione per chi lavora con passione nell’impianto aperto sette giorni su sette per 14 ore al giorno.

Sacrifici per offrire, in una zona nord della città priva di strutture sportive, uno sport alla portata di tutti e per qualunque età a prezzi popolari.

Con il rischio, che queste spese non previste, possano in qualche modo influire e penalizzare le attività rivolte ai cittadini.

Un atto vandalico che non punta solo al portafoglio, ma al cuore!

Si sente male in casa Muore ragazza di 20 anni

Una giovane di  20 anni si è sentita male in casa a Briga Novarese. È intervenuto  il 118 per cercare di rianimarla. Sul posto anche l’elisoccorso per trasportare la ragazza in ospedale. Purtroppo nonostante l’intervento del personale sanitario, non c’è stato nulla da fare. Gli esami stabiliranno la causa della morte. La giovane lascia i genitori e una sorella.

Leggi le atre notizie: www.iltorinese.it

Ultimo cda Juve con Agnelli presidente

Ieri all’Allianz Stadium si è tenuta l’ultima assemblea dei soci della Juventus presieduta da Andrea Agnelli. Oltre all’approvazione del bilancio è stata occasione per ascoltatore l’intervento del presidente dimissionario.

Agnelli ha spiegato che per lui dimettersi non è stato facile, ma ha fatto questa scelta perché “la Juve viene prima di tutto”. A proposito dell’inchiesta sulla società ha detto che i rilievi mossi alla Juventus non sono giustificati.

Il 18 gennaio sarà operativo il nuovo cda bianconero.

“C’è sempre un peccatore più peccatore di te”

Music Tales, la rubrica musicale 

E prendo quello che passa il convento

Non tengo fede mai a un giuramento

C’è sempre un peccatore

Più peccatore di te”

Si potrebbe pensare che il blues stesse nel patrimonio genetico di Pino Daniele: qualcosa di inseparabile da tutta la sua carriera d’artista.

Così è, in effetti.

Ma, a guardar bene, si scopre che nel suo primo album «Terra mia» (1977) di blues non c’è quasi traccia se non, a essere di manica molto larga, in «Che calore» (che l’anno prima era stato il singolo d’esordio) e negli accordi di settima di «’Na tazzulella ’e cafè».

Per essere ancora più puntigliosi, si potrebbe dire che in quel disco folgorante non c’è praticamente nulla di «americano».

Ma la canzone “Blues del peccatore” (con l’Art Lounge Ensemble) si trova nell’album “Il mio nome è Pino Daniele e vivo qui” uscito nel 2006 per Sony BMG Records.

E questa si che porta le impronte del Blues.

Ma, come si sa, nel vasto repertorio di Pino Daniele figurano molti testi cui caratteristica prima è la mescolanza fra italiano o, per meglio dire, napoletano e inglese, operata su un piede di assoluta parità a partire dalla medesima attitudine ossitona delle due lingue.

In tal modo, il napoletano precede e completa l’inglese, e viceversa, secondo un procedimento che, timidamente già messo a fuoco da Renato Carosone, ha conosciuto in seguito singolari momenti di originalità: basti ricordare gli Shampoo, il gruppo che alla metà degli anni Settanta riuscì a rifare le canzoni dei Beatles con testi in napoletano che parevano calchi degli originali in inglese, da «Si ’e llave tu» («She loves you») a «Pep» («Help»), da «Tengo ’e uaie» («Tell me why») a «N’ommo ’e niente» («Nowhere man»).

Pino arricchisce questi meccanismi attraverso la sua particolarissima vocalità che, tendenzialmente afona, s’impone in virtù di un timbro singolare, diventando uno strumento musicale simile alla chitarra, e che del resto con la chitarra finisce sempre per duettare: svisando, distorcendo, arpeggiando, improvvisando, essendo sempre un «assolo». Napoletano e inglese soccorrono in maniera uguale.

Dal 1993 Pino ci tiene a sottolineare di essere un cantante Blues, e noi gli crediamo, da sempre, e godiamo all’ascolto di brani incantevoli come quello che ho scelto oggi per voi.

Il blues è verità, senza distinzione di colore.”

https://www.youtube.com/watch?v=jL7IL9bdhfs&t=62s&ab_channel=InsolitoIgnoto

CHIARA DE CARLO

scrivete a musictales@libero.it se volete segnalare eventi o notizie musicali!

      Ecco a voi gli eventi da non perdere!
 
Capodanno al Prandi’s di Corso Savona 17 a Moncalieri, cenone e musica a € 75,00 – ultimi posti