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Il Piemonte apre la stagione dell’idrogeno verde

Da venerdì 20 dicembre  il bando da 19,5 milioni di euro

Il presidente Cirio e l’assessore Marnati: “Il nostro progetto per trasformare il Piemonte nella Hydrogen valley italiana prende forma concretamente”

Via libera in Piemonte al bando per la produzione di idrogeno verde in aree industriali dismesse.

“Con l’apertura di questo bando, finalmente, dopo un periodo di programmazione regionale e di coinvolgimento territoriale si potranno presentare i primi progetti per la produzione di idrogeno verde – commentano il presidente Alberto Cirio e l’assessore all’Ambiente Matteo Marnati -. È una grande opportunità per rigenerare aree industriali abbandonate da anni, ma anche produrre idrogeno verde, quindi a zero emissioni, da utilizzare sia nei processi industriali che nel trasporto pubblico e altre finalità. Attendevamo questo momento di svolta per avviare con progetti concreti la nostra nuova strategia sull’idrogeno, che rappresenta anche uno dei nostri progetti bandiera sul Pnrr già approvato dal governo. Vogliamo che il Piemonte diventi la “Hydrogen valley” italiana”.

A questo primo bando, che si aprirà domani, con una dotazione di 19,5 milioni per la produzione di idrogeno verde nelle aree dismesse, seguirà quello a valere sui 10 milioni di euro del progetto bandiera, sempre finanziato con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

“Ci aspettiamo un buon riscontro dalle imprese su questo bando considerato che nel corso del 2022 la Regione ha avviato un censimento per valutare la disponibilità sul territorio regionale di siti dismessi per la localizzazione, tra gli altri, di impianti di produzione di idrogeno rinnovabile, ricevendo ben 28 manifestazioni di interesse per la produzione di idrogeno verde su siti industriali dismessi” proseguono il presidente Cirio e l’assessore Marnati.

Il bando, che nelle sue linee essenziali è stato presentato ai potenziali beneficiari, ovvero le imprese, lo scorso 1° dicembre nel corso di un seminario dedicato, è stato lanciato il 30 dicembre, e chiuderà il 28 febbraio 2023.

L’approvazione della graduatoria è prevista, dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, entro fine marzo. La misura finanzierà l’installazione di elettrolizzatori su siti industriali dismessi che produrranno idrogeno a partire da energia elettrica prodotta da impianti a fonti rinnovabili di nuova costruzione installati sul sito o connessi, tramite la rete, al sistema di produzione di idrogeno.  I progetti dovranno già prevedere l’utilizzo dell’idrogeno per uso industriale, nel campo dei trasporti e l’immissione nella rete gas, per almeno una quota parte, entro un raggio di 50 chilometri dal sito di produzione.

 

Si abbassa la spesa media dei torinesi nei saldi invernali

La spesa media nei prossimi saldi in programma a Torino e in Piemonte dal 5 gennaio al 2 marzo sarà secondo le stime dei commercianti di 140-160 euro contro i 150-180 della scorsa stagione. In calo sarebbe anche la percentuale dei consumatori che dice  di voler approfittare degli sconti: il 40% contro il 42% dei precedenti saldi invernali. Inoltre secondo i commercianti dopo le festività trascorse all’insegna del risparmio, i clienti potrebbero non compensare con i saldi le minori spese delle settimane precedenti. Fa ben sperare che  i saldi partano in un week end lungo come quello dell’Epifania con buone condizioni meteo.

Confagricoltura, PSA: “Bene proroga per l’emergenza, ma si proceda con le reti”

 

Salgono a 143 i capi risultati positivi alla Peste Suina Africana in Piemonte. Confagricoltura Piemonte sottolinea che sono ancora pochi i chilometri di rete installati per arginare la diffusione del virus

 

Sono ancora solo 105 sui 170 previsti i chilometri di rete installata tra Piemonte e Liguria, nei territori ad alto rischio di infezione da PSA” afferma il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia subito dopo aver appreso di un nuovo ritrovamento di una carcassa infetta in provincia di Alessandria. “ Sicuramente la proroga dello stato di emergenza aiuterà le amministrazioni a completare l’opera, ma i tempi stringono. Dobbiamo andare a velocità doppia se realmente vogliamo contenere il contagio che proprio nei mesi invernali ha una spiccata capacità di propagarsi tra i selvatici” continua Allasia.

Ad oggi sono 1977 i cinghiali abbattuti in Piemonte per contrastare il diffondersi della PSA, secondo i dati dell’Istituto zooprofilattico di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, mentre il monitoraggio della situazione epidemiologia portato a termine alla fine del 2022 riporta 267 casi accertati in Italia, isole escluse.

Nelle provincie più colpite, ci stiamo assicurando che gli imprenditori agricoli dediti all’allevamento di suini mettano in campo tutte le misure relative alla biosicurezza, anche grazie ai fondi stanziati con la Misura 5.1.1 del PSR, ma non possiamo permettere che il comparto venga penalizzato dalla chiusura di quelle aziende che nonostante tutto, rientrano nelle Zone infette I e II, in continuo ampliamento” aggiunge Lella Bassignana direttore della Confederazione piemontese, sottolineando inoltre il fatto che sono stati stanziati 10 milioni di euro per realizzare le opere di contenimento e che ciascuna Regione confinante ha messo a disposizione altri fondi affinchè tutte le operazioni siano svolte al meglio.

Conclude Allasia: “Siamo sicuri che gli allevamenti intensificheranno ulteriormente le pratiche virtuose, rivelatesi efficaci in alcuni casi, ma dobbiamo essere altrettanto sicuri che possano continuare a lavorare qualora dovessero rientrare nelle zone di restrizione. La politica deve aver il coraggio di fare delle scelte strategiche per tutelare i vari comparti agricoli. Chiediamo alla Regione di accelerare il processo di depopolamento, di ricerca e analisi delle carcasse e di investire altre risorse economiche per completare le opere di recinzione delle zone colpite”.

Tutti i premi del “Pannunzio”

IL CENTRO CONSEGNA I PREMI FLAIANO, SOLDATI, DE SANCTIS. RIPRENDE L’ATTIVITA’ NEL NUOVO ANNO.
LUNEDÌ 9 GENNAIO ALLE ORE 17,30 presso la  sede del Centro Pannunzio di via Maria Vittoria 35h a Torino verrà consegnato il Premio “Ennio Flaiano cultura” alle scrittrici Marina ROTA e Patrizia VALPIANI, il Premio “Mario Soldati” all’architetto Donatella  D’ANGELO  e il Premio “Francesco de Sanctis” alla dott. Simonetta Pagano, direttore amministrativo di Azienda Zero, vera eccellenza della sanità pubblica che si è distinta nella lotta contro il Covid.
Riapre con questa importante iniziativa l’attività del Centro Pannunzio per il 2023.

Nel Torinese sequestrata più di una tonnellata di fuochi d’artificio illegali

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Due le persone arrestate

Nell’ambito delle attività di prevenzione e contrasto alla commercializzazione e all’uso illegale di artifici pirotecnici, la Polizia di Stato, in particolare gli agenti della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale, a seguito di mirata attività di polizia giudiziaria, hanno sottoposto a sequestro, nel mese di dicembre, fino all’ultimo giorno dell’anno, più di 1000 kg di materiale pirotecnico, illegale o illegalmente detenuto.

La metà degli artifici sequestrati, circa 520 Kg, rinvenuta all’interno di un esercizio commerciale di Carmagnola, stipata in una pertinenza del locale, ha comportato per il gestore l’immediata sospensione per giorni 7 dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande del predetto esercizio pubblico, sancito con provvedimento del Questore di Torino, notificato la mattina di sabato 31 dicembre 2022.

Altri due importanti sequestri, a San Francesco al Campo e Torino hanno condotto all’arresto, in due distinte operazioni, di due cittadini italiani a carico dei quali sono stati sequestrati complessivamente 500 kg di prodotti pirotecnici illegali, perché non conformi alla normativa vigente, parte dei quali assolutamente vietati.

Le attività condotte dagli investigatori hanno permesso di appurare l’approvvigionamento di parte del materiale attraverso ordini online a ditta di produzione di artifici pirotecnici.

Al primo arrestato è stata contestato il più grave reato di fabbricazione di prodotti esplodenti in quanto trovato in possesso, tra l’altro, di polvere esplosiva denominata “flash powder” per un peso di oltre 2 kg.,  miccia pirotecnica,  circa 400  tubi in cartone, 1000  tappi per sigillare tubi di cartone. Il materiale, verosimilmente, sarebbe stato utilizzato per la fabbricazione di “bombe carta”.

La “flash powder” è una miscela molto fine di colore grigio, composta con alluminio e sali di potassio che produce un potenziale esplosivo di elevata pericolosità.

Altri artifici sequestrati sono estremamente pericolosi, motivo per il quale non possono essere venduti neppure presso le armerie ai titolari di porto d’armi, ma esclusivamente nei depositi di esplosivi all’ingrosso a professionisti del settore, titolari di certificato di idoneità rilasciato dalla Prefettura.

 

Entrambi i prevenuti, dopo aver informato l’Autorità Giudiziaria, sono stati associati alle carceri rispettivamente di Ivrea e Torino, in attesa dell’udienza di convalida innanzi ai G.I.P. di Ivrea e Torino.

Sono stati anche denunciati in stato di libertà per detenzione abusiva di materiale esplodente di tipo pirotecnico.

Il materiale non classificato in parte è già stato già distrutto dal locale nucleo Artificieri, previa autorizzazione dell’Autorità Giudiziaria, e in parte sarà distrutto, non appena perverrà l’autorizzazione.

 

Stecco (Lega): “Da Cirio e Icardi ok alla palazzina per l’Ospedale Sant’Andrea”

Il presidente Alberto Cirio e l’assessore Luigi Icardi hanno confermato durante la conferenza stampa di inizio anno che, oltre alla garanzia della pianificazione di un nuovo ospedale di Vercelli con fondi Inail, al Sant’Andrea vedrà la luce la palazzina tecnologica denominata “cubolotto”, inserita nel piano delle opere di edilizia sanitaria della Regione, e presto ne sarà avviato l’iter.

“E’ un’ottima notizia per iniziare al meglio il 2023 – afferma il consigliere regionale della Lega Salvini Piemonte Alessandro Stecco -, si tratta infatti di un’opera di edilizia sanitaria molto attesa  che ho trovato  bloccata fin dalla legislatura regionale scorsa, dopo che la propose la direzione Serpieri, e che appena eletto ho seguito da vicino per rimetterla in carreggiata e portare l’amministrazione aziendale guidata dal Direttore Generale Eva Colombo e quella regionale a parlarsi per  perfezionarne l’iter”.

“A mio modo di vedere – continua il medico e professore universitario vercellese, presidente della Quarta commissione Sanità –  in base agli approfondimenti che ho fatto in questi anni,  quest’opera del valore stimato di circa 50 milioni di euro è estremamente strategica per il buon funzionamento dell’ospedale e della Sanità di tutto il vercellese, in quanto sarà sede di un nuovo pronto soccorso, di nuove e moderne sale operatorie e potrà creare spazi e condizioni anche per inserirvi ulteriori ammodernamenti tecnologici non possibili con le vecchie sale operatorie dell’ospedale  Sant’Andrea. Una vera pietra miliare. Presto il presidente Cirio e l’assessore Icardi saranno a Vercelli per spiegarne il percorso assieme alla direzione Asl”.

Il “San Giovanni Battista” che (per ora?) è un prestito di Gian Enzo Sperone

Nelle sale dell’Accorsi, sino al 29 gennaio, nell’ambito della mostra “Rinascimento privato”

La mostra “Rinascimento privato”, che la Fondazione Accorsi-Ometto ospita nelle proprie sale torinesi sino al 29 gennaio, si è arricchita nei giorni scorsi di un San Giovanni Battista – un minuscolo agnellino poggiato sulla mano sinistra, i calzari legati alle caviglie, il vello che lo riscalda impreziosito da un mantello rosso e blu, un accenno di paesaggio sui due lati, un pavimento a losanghe in chiaroscuro – che nasce dagli studi preparatori alla mostra e che tenta di ricomporre il “mastodontico polittico”, un totale di dieci tavole che con le necessarie predelle dovevano abbracciare uno spazio centrale, una probabile Madonna col bambino, che il chivassese Defendente Ferrari, una delle figure più alte della pittura piemontese del primo Cinquecento, ebbe a dipingere, probabilmente nel decennio che corre tra il 1525 e il 1535.

Una tavola, quella del Battista, dalla lunga storia, come uno di quei fiumi carsici che si nascondono per poi improvvisamente riapparire. Dell’intero polittico si conosce l’esistenza di dieci tavole, ognuna delle quali a rappresentare un santo a figura intera, il pavimento a losanghe ad accomunarli. Se ne occupò Giovanni Romano nel 1970, riassumendone i vari passaggi da paese a paese, da famiglia a famiglia, da collezionista a collezionista. Una Santa Caterina la si ritrova a Francoforte nell’ottobre del 1920 ed è rivenduta ad un’asta berlinese dieci anni dopo; otto tavole compaiono da Christie’s nel 1951, con l’attribuzione a Macrino d’Alba e con probabilità da quella sede vanno ad abbellire il salotto dell’Avvocato Agnelli. Finché quindici anni dopo, è Pietro Accorsi ad acquistare dall’Avvocato le otto tavole, dividendole in seguito per venderne due a un collezionista privato, per la cifra di 9 milioni, il Battista  pronto a incamminarsi verso le stanze degli Zegna di Biella, mentre nel 1967 altre tre (“San Pietro”, “San Lorenzo” e Santa Lucia”) vanno a far parte delle collezioni dei Musei Civici di Torino. Le restanti, ancora oggi, risultano fuori degli occhi del mondo, in collezioni private.

Anche Luca Mana, che ha curato con Vittorio Natale e Serena d’Italia “Rinascimento privato”, mentre credo sudasse le classiche sette camicie per ricomporre, lui, le più di trenta opere e gli autori che avrebbero interessato le sale del Museo, ha incrociato a Maastricht il “San Giovanni Battista”: l’acquisto fattone da quello che a ragione viene considerato il maggiore collezionista italiano, spirito torinese e intraprendenza internazionale, gallerie a New York e in Svizzera, chi ha fatto conoscere da noi l’intera Pop Art americana e i nomi di Andy Warhol e Roy Lichtenstein e continua a costruire il parterre delle opere che gli allietano lo svegliarsi del mattino, Gian Enzo Sperone, ha fatto il resto. Un prestito, per ora, da porre accanto alle tre altre tavole che già arricchiscono la sala dedicata a Defendente, “San Giovanni Evangelista”, “Santo Stefano” e “Sant’Agata”.

“L’arte antica ha molti punti in contatto con il contemporaneo. È ancora in grado di dimostrare qualcosa” sottolinea Sperone che ha saputo negli anni – da quel suo primo acquisto, negli anni del liceo, di due piccoli oggetti barocchi tra i banchi del Balôn – mescolare i propri interessi tra le varie forme d’arte, vantando oggi più di seicento opere di oltre trecento artisti, accostando l’archeologia ai fondi oro, la pittura del Seicento all’Ottocento alle avanguardie storiche del Novecento, nella dimostrazione che non vi sono cesure ma soltanto continuità nella storia dell’arte e della cultura. Ottantacinquenne in splendida forma ed eleganza, Sperone racconta di come nell’ultima decina d’anni, al fine di donare a quella città che non ha mai dimenticato e gli è rimasta affettuosamente nel cuore parte della propria collezione, abbia tentato approcci, magari arrivati ad appuntamenti già fissati, con i responsabili della Venaria e di Palazzo Madama ma che tutto si sia risolto nel nulla. “Non c’è mai stato l’interesse che io mi sarei aspettato”. Forse è abituato ai pragmatici States, dove “un qualcuno che voglia donare delle opere d’arte lo vengono a prendere in limousine, per essere certi che si presenti, e si assicurano che il notaio sia ben presente all’appuntamento”. Alla Fondazione Accorsi hanno ogni riguardo nei confronti degli ospiti e delle loro intenzioni: e pochi giorni fa, in un gioviale clima prenatalizio, in un brindisi che pareva avviare a familiari chiacchierate più che a impettite trattative, per un attimo la parola prestito era cancellata per lasciar spazio e una più libera circolazione alla più amichevole donazione.

Elio Rabbione

Nelle immagini: Defendente Ferrari, “San Giovanni Battista”, coll. Gian Enzo Sperone; Gian Enzo Sperone durante la presentazione dell’opera e il collezionista in compagnia di Luca Mana, direttore della Fondazione Accorsi-Ometto.

“Pigiami”, un classico teatrale da duemila repliche

Domenica 8 gennaio, ore 16

Teatro Concordia, Venaria Reale (TO)

Pigiami 

Il più classico tra gli spettacoli per le nuove generazioni che conta 35 anni e 2mila repliche in giro per il mondo

 

 

Dopo 35 anni e oltre 2mila repliche in giro per il mondo, “Pigiami” prosegue la sua avventura con la medesima carica di energia scenica e innovazione teatrale, dimostrando a tutt’oggi di possedere un linguaggio sempre attuale di una rara freschezza e longevità, che ne fa un vero e proprio classico del teatro per i giovani. Nato come spettacolo per il pubblico dei più piccoli, è stato rappresentato sia per gli adulti che per i ragazzi, in diversi paesi tra cui: Italia, Francia, Gran Bretagna, Spagna, Stati Uniti, Canada, Croazia e Belgio.

La stanza da letto di un adulto che, nella quiete della sera, scopre il piacere di ridiventare bambino; un luogo dove curiosità reciproca e tenerezza si alternano in una girandola che ha il colore dominante di una nuova amicizia. “Pigiami” è un ever green che invita a non perdere mai la voglia di giocare e sognare.

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Domenica 8 gennaio, ore 16

Pigiami

Favole a merenda

Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani onlus

Di Nino D’Introna, Graziano Melano, Giacomo Ravicchio

Regia di Nino D’Introna e Giacomo Ravicchio

Con Pasquale Buonarota, Alessandro Pisci

Scene e costumi di François Chanal

Biglietti: adulto 10 euro – bambino 5 euro – in abbonamento

 

Info

Teatro della Concordia, corso Puccini, Venaria Reale (TO)

www.teatrodellaconcordia.it

011 4241124 – info@teatrodellaconcordia.it

 

Polfer, bilancio di un anno: 77 arresti

Circa 223.000 persone controllate, 77 arrestati e 505 indagati: è questo il primissimo bilancio di fine anno dei controlli della Polizia Ferroviaria per il Piemonte e la Valle D’Aosta.

Numerosi anche i sequestri: 1 arma da fuoco, 24 armi da taglio e 14 armi improprie, nonché circa 1 kg di sostanze stupefacenti.

Durante l’anno sono state impiegate oltre 12.000 pattuglie in stazione e 2500 nei servizi di vigilanza a bordo treno. Sono stati presenziati complessivamente 8.000 convogli ferroviari. Sono stati, inoltre, predisposti 834 servizi antiborseggio in abiti civili,sia negli scali che a bordo treno.

Le attività di prevenzione sono state incrementate con un aumento delle giornate straordinarie di controllo del territorio per un totale di 43 operazioni organizzate dal Servizio Polizia Ferroviaria in ambito nazionale: 12 Stazioni Sicure, finalizzate al contrasto delle attività illecite maggiormente ricorrenti in ambito ferroviario; 12 Rail Safe Day”, destinate a prevenire comportamenti impropri o anomali, spesso causa di investimenti,12Oro Rosso, per il contrasto dei furti di rame e 2 Action Week, finalizzate al potenziamento dei controlli nell’ambito deltrasporto ferroviario di merci pericolose. Inoltre, in campo internazionale, gli operatori della Polfer del CompartimentoPiemonte e Valle D’Aosta hanno partecipato alle 4Rail Action dayed una “Action Week” organizzate dall’associazione RAILPOL per contrastare i fenomeni criminosi maggiormente diffusi in ambito ferroviario e prevenire possibili azioni terroristiche o eversive.

L’attività di contrasto ai furti di rame, che in ambito ferroviario spesso causano ritardi alla circolazione dei treni, oltre checonsistenti disagi per i viaggiatori, si è tradotta in 208 controlli ai centri di raccolta e recupero metalli, in 106 servizi di pattugliamento delle linee ferroviarie ed in 154 servizi di controllo su strada a veicoli sospetti. Tale articolato dispositivo ha consentito il sequestro di una porzione di un’area di azienda, ove veniva svolta attività di rottamazione di autovetture, all’interno della quale è stata scoperta anche la presenza di veicoli rubati; l’arresto di un soggetto; la denuncia di altre 9 persone; la contestazione di sanzioni amministrative per un totale di 46.066euro.

Nell’ambito dei controlli delle merci pericolose, sono stateeffettuate verifiche su circa 32 carri ferroviari, italiani e stranieri,nel corso delle 2 action week dedicate, che si sono affiancate alleordinarie attività di controllo, svolte dal personale della Specialità.

Nel 2022 gli agenti della Polizia Ferroviaria hanno rintracciato circa 31 persone scomparse, di cui circa 21 minori.

Diversi gli episodi registrati anche quest’anno in merito a ragazzi sui binari per giochi e sfide che avrebbero potuto avere conseguenze tragiche. Spesso, in questi casi, i giovani protagonisti ignorano i pericoli presenti nelle stazioni o sui treni; per questo la Polizia Ferroviaria è da tempo impegnata nelle scuole per promuovere, in particolare tra gli adolescenti, la cultura della sicurezza individuale in ambito ferroviario. In questo Compartimento Polizia Ferroviaria sono stati 1432 gli studenti di scuole secondarie di 1° e 2° grado delle province di Torino, Verbano Cusio Ossola, Vercelli, Asti, Biella e Alessandria, raggiunti nel corso dell’anno nell’ambito del progetto di educazione alla legalità, “Train…to be cool.

Il Compartimento Polfer di Torino ha partecipato, inoltre,nell’ambito del progetto ministeriale, alla XXXV edizione del Salone Internazionale del Libro svoltosi a Torino nel mese di maggio, dove gli operatori impiegati nello stand appositamente dedicato a questa Specialità, hanno promosso, tra i numerosi visitatori presenti, i valori della sicurezza in ambito ferroviario.

Confagricoltura: cinghiali, bene le misure di contenimento

Confagricoltura Alessandria accoglie con favore l’emendamento sulle misure di contenimento della popolazione di cinghiali in Italia. “La decisione del Governo di procedere con un programma di abbattimenti, la cui realizzazione sarà competenza del Comando unità per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare dei Carabinieri, risponde alle richieste di porre un freno alla diffusione della specie selvatica e va nella direzione auspicata”, commenta il presidente di Confagricoltura Alessandria, Paola Sacco.
La proliferazione incontrollata di questi animali non è solo una minaccia per le attività agricole e per l’incolumità dei cittadini, come Confagricoltura Alessandria evidenzia da anni, ma è anche il principale viatico del virus della Peste suina africana (Psa), fonte di preoccupazione per l’intera filiera suinicola italiana contro cui la nostra provincia si trova a dover ‘combatte’ da circa un anno.
L’Organizzazione degli imprenditori agricoli comprende e condivide quindi la ratio alla base della decisione di estendere gli abbattimenti alle aree protette e urbane, anche nei periodi di silenzio venatorio e di divieto di caccia. La diffusione senza controllo della specie, ormai presente in molte città italiane, impone interventi di carattere emergenziale. Confagricoltura giudica positivamente anche il possibile coinvolgimento delle guardie venatorie, dei cacciatori riconosciuti, e degli agenti delle Polizie locali e provinciali con apposita licenza.
La garanzia sulla sicurezza pubblica e sulla liceità e regolarità degli abbattimenti è garantita dalla competenza affidata all’Arma dei Carabinieri.
Positiva, infine, anche la visione di lunga durata che ha l’emendamento con la previsione di un Piano straordinario quinquennale di gestione e contenimento della fauna selvatica.
Riportare sotto controllo la diffusione di cinghiali selvatici vuol dire porre un freno alla diffusione della Psa, causa di gravi danni agli allevamenti suinicoli, poiché vari Paesi hanno limitato e, in alcuni casi, vietato l’import di prodotti italiani derivati da carni suine.
Ci auguriamo che questo provvedimento a livello nazionale vada di pari passo con il completamento della recinzione per il contenimento dei cinghiali e della diffusione della Psa nell’alessandrino poiché è condizione essenziale per la ripresa della caccia anche nelle aree oggi classificate come zone rosse”, è il commento di Paola Sacco.
Un plauso e un ringraziamento da parte della presidente di Confagricoltura Alessandria, inoltre, ai parlamentari alessandrini Riccardo Molinari (Lega) e Federico Fornaro (Leu) per l’impegno profuso nel portare avanti le istanze del territorio: “Auspichiamo che i due emendamenti proposti, rispettivamente per il sostegno delle aziende faunistico venatorie dell’Alessandrino che non hanno potuto lavorare per lo stop all’attività venatoria causato dalla Peste suina africana (Psa) e sui contributi alle aziende vitivinicole per sostituire le piante colpite da flavescenza dorata, possano essere approvati definitivamente in aula”.