ilTorinese

Usa e getta? No, grazie

L’umanità ha più volte nel corso della storia modificato le abitudini per poi tornare sui suoi passi, per poi modificarle nuovamente.

Ne sono un esempio l’abbigliamento, che periodicamente torna di moda (pantaloni a zampa di elefante, per citare un caso) e l’arredamento, settore che ha visto sparire i mobili dei nostri nonni a favore dei mobili componibili per poi vedere comparire nuovamente quegli stessi mobili nei mercatini, presentati su riviste apposite, venduti spesso a caro prezzo e ricercati per il loro valore storico, per la storia che portano con sé ma, soprattutto, perché così è la moda.

Non dimentichiamo che, quasi esclusivamente nel mondo occidentale, c’è un’eterna rincorsa alla novità ed un consumismo sfrenato che ci portano a cambiare gli oggetti, anche se ancora perfettamente funzionanti e idonei allo scopo per cui li abbiamo comprati, soltanto per il gusto di cambiare, di far vedere agli altri il nostro nuovo acquisto e, purtroppo, non sentirci inferiori agli altri come se l’oggetto fosse lo status symbol anziché fingere di rappresentarlo.

Questo è probabilmente il motivo più frequente per cui cerchiamo di adeguarci alle mode in un crescendo rossiniano di spese, cambi, acquisti, vendite a prezzi irrisori perché l’acquirente è più furbo del venditore o, più spesso, abbandono dell’oggetto in fondo ad un cassetto o in cantina.

Come non bastasse, al danno economico si aggiunge lo stress della competitività a tutti i costi.

Conosco diverse persone che cambiano il cellulare ogni 6 mesi-1 anno (quindi ancora in garanzia) perché il modello successivo ha una fotocamera con una risoluzione maggiore (neanche dovessero fotografare una mosca sul marciapiede di fronte), oppure ha anche l’impronta digitale per sbloccarlo (se te lo rubano il dito ti serve a poco) o altre banalità simili.

Allo stesso modo vi sono gli acquirenti di televisori che passano da un modello a quello di dimensioni maggiori, non considerando che abitano in un appartamento e non in una sala cinema) e soprattutto che a distanza ravvicinata gli occhi si danneggiano.

Non dimentichiamo che quasi sempre i beni superflui vengono acquistati facendo ricordo ad un finanziamento, solitamente con un tasso di interesse diverso da zero, che aggiunge idiozia alla stoltezza.

Un mio conoscente batteva tutti i record. Sfogliava i volantini di alcuni ipermercati, vedeva se ci fossero offerte eccezionali (“solo oggi il tal articolo è scontato del 75%”) e lo acquistava (TV, stereo, smartphone) e, essendo nuovi e “in più” li lasciava nella confezione originale. Peccato che non utilizzandoli subito non si accorgesse di eventuali difetti di fabbricazione e quando si decideva ad usarli spesso la garanzia era già scaduta, il modello era obsoleto e, è capitato, fosse fuori produzione quindi eventuali ricambi fossero irreperibili.

Il consumismo è, ipso facto, uno stile di vita che induce profitti enormi per le imprese produttrici e per tutto l’indotto (dagli agenti di commercio ai trasportatori, ai pubblicitari, alla GDO ed ai commercianti minori) ma danneggia enormemente l’anello debole della catena: il consumatore finale.

Marketing strategico, esperti di comunicazione, strateghi dell’upselling e del cross-selling riescono a rendere appetibile un prodotto che, di per sé o per quell’utente, è superfluo se non addirittura inutile: un oggetto che svolge le stesse funzioni di quello in nostro possesso o è predisposto per un uso futuro che non si sa quando diventerà attuale, dimensioni ridotte di qualche millimetro vantate come un risparmio di spazio indispensabile.

Un paio di anni fa mi recai ad acquistare uno smartphone, perché l’altro si era suicidato nell’acqua: la commessa, proponendomi alcuni modelli nella fascia di prezzo che avevo indicato e che avessero ciò che mi serviva, mi propose un modello “che ha già il 5G”. Con la faccia più eloquente possibile feci notare alla signorina che al momento il 5G non era in funzione e che, quando lo fosse stato, il mio smartphone sarebbe stato già da cambiare; la signorina cambiò discorso.

E che dire del cambio di elettrodomestici per sostituire la nostra lavatrice classe A+ con una di classe A++ “perché consuma meno”?  A fronte di un risparmio (per la sola lavatrice) di…. 10 euro al mese? spendiamo all’incirca da 400 a 600 euro, cioè il risparmio da 40 a 60 mesi di energia. Dopo tale periodo probabilmente avremo già cambiato nuovamente la lavatrice non avendo non soltanto risparmiato, ma speso di più per un cambio inutile. Moltiplicate questo discorso per lavastoviglie, freezer, frigorifero e asciugatrice e capirete quanto sia potente il marketing e quanto impotenti siamo noi.

Sergio Motta

L’arte come una “Jam Session”

Al “Flashback Habitat” di Torino le arti visive dialogano con la musica in un armonico intreccio di voci

Fino al 1° ottobre

Variazioni improvvisate ma perfettamente gestite. Libere nel gioco virtuoso delle note e nell’assoluta arbitrarietà di segno e colore. Una vera e propria Jam Session, totalmente dedicata alla creatività e alla “ricerca metropolitana”. Di qui il titolo, “Torino Jam Session. Energiche e liberatorie ibridazioni nell’arte”, dato alla mostra con cui prende avvio l’estate 2023 di “Flashback Habitat. Ecosistema per le Culture Contemporanee”, il nuovo hub culturale aperto nel novembre scorso in corso Giovanni Lanza a Torino, in occasione di “Flashback Art Fair”, la Fiera diretta da Ginevra Pucci e Stefania Poddighe. Nata da una bizzarra ma brillante idea di Alessandro Bulgini, artista e direttore artistico di “Flashbak Habitat”, la rassegna, in agenda fino a domenica 1° ottobre, si pone ai visitatori come una sorta di “display espositivo” in cui far confluire il più variegato gioco di nuove, e perfino improbabili, sperimentazioni attraverso la musica e le arti visive. Le cifre: 70 opere, per 15 differenti Jam Session, “risuonanti” in 15 sale, che allo stesso tempo sono “luogo di partenza e luogo di arrivo della composizione”. Come nasce l’idea della mostra ce lo spiega lo stesso Bulgini: “Nel 1989 avevo un ‘blues bar’ a Livorno, ‘Vernice Fresca’, un luogo dove arti visive e musica si mescolavano. In una di quelle sere vennero a mangiare da noi due importanti musicisti afroamericani della grande ‘jazz band’ di Lionel Hampton che si trovava in città per due spettacoli. Mentre mangiavano pensai di provocarli chiedendo al mio amico Richard di suonare al piano uno ‘standard’ per vedere le loro reazioni. La reazione non tardò ad arrivare, entrambi lasciarono le forchette e imbracciarono tromba e sax. A fine serata ubriachi di ‘Vecchia Romagna’, ringraziando Dio per quanto avvenuto, chiesero di poter tornare il giorno dopo e così fu, e con loro gli altri trenta componenti della band più altrettanti musicisti livornesi. Ne nacque una serata indimenticabile nonostante fosse improvvisata”.

Da ripetere, in versione “Flashback Habitat”. Ed eccoci all’oggi, al secondo piano dell’hub di corso Giovanni Lanza , con “terzetti” e “quartetti” di opere di artisti visivi combinati in intriganti atmosfere scandite dal ritmo della batteria di Donato Stolfi. In un suggestivo percorso “misto”, che ci porta dai “Dervisci” di Aldo Mondino alle tele dal “forte ritmo musicale” di Giorgio Griffa. Dai plurimaterici lavori di Marco Gastini ai paesaggi alieni di Pierluigi Pusole e alle fotografie di Monica Carocci, per non dimenticare i “taciti ritratti” della tedesca, torinese d’adozione, Elke Warth e gli scatti “etici” di Turi Rapisarda, ideatore nell’‘80 del torinese “Gruppo Fotografia Psicogeografica”. E via ancora con le creative composizioni di Bartolomeo Migliore,Victor Kastelic (origini americane da Salt Lake City), Luigi Gariglio, Enzo Obiso con il suo “Fish Eye”, Pierluigi Meneghello, Alessandro Rivoir e Bruno Zanichelli. Per finire nello spazio esterno della struttura. Dove, nell’ambito del progetto “Vivarium” (parco artistico in divenire), troviamo una nuova opera a firma di Fabio Cascardi, una surreale installazione in acciaio e vernice antirombo dal titolo “Sedie nello spazio”: nulla di strano per l’artista torinese, la cui costante è proprio il riutilizzo e la conversione di oggetti e di materiali di recupero.

In questo caso sedie riattate e prolungate in altezza in un “gioco” d’arte in cui immaginazione e creatività fanno sentire alla grande i loro diktat. Il tutto, mentre fuori dagli spazi di “Flashback Habitat”, nella Barriera di Milano in piazza Bottesini, mercoledì 21 giugno scorso, s’è avviata la nona edizione (creatura sempre di Alessandro Bulgini) di “Opera viva, il Manifesto”, che quest’anno porterà il titolo originale di “Opera viva, Luigi l’addetto alle affissioni”, con manifesti che si ritroveranno (per sbaglio di Luigi?) tutti capovolti, testa all’ingiù. Primo appuntamento con Sergio Cascavilla e il suo “L’arte povera E’ INGombraNTE OBsoleTA”.

Gianni Milani

“Torino Jam Session. Energiche e liberatorie ibridazioni nell’arte”

“Flashback Habitat. Ecosistema per le Culture Contemporanee”,corso Giovanni Lanza 75, Torino; tel. 393/6455301 o www.flashback.to.it

Fino al 1° ottobre

Orari estivi: ven. sab. e dom. 11/20

Nelle foto:

–       Aldo Mondino: “Dervisci”, olio su linoleum, 1999

–       Fabio Cascardi: “Sedie nello spazio”, acciaio e vernice antirombo, 1995

–       Sergio Cascavilla: “L’arte povera E’ INGombraNTE OBsoleTA”

Manifestazioni turistiche, i contributi dalla Regione Piemonte

Da oggi 7 agosto fino al 20 settembre resterà aperto un bando per la concessione di contributi a manifestazioni e iniziative turistiche di particolare rilevanza anche sinergiche con grandi eventi in programma sul territorio nazionale e regionale e, dunque, in grado di generare flussi turistici e ricadute economiche importanti.

Il bando ha una dotazione di 860.000 euro, ed è finanziato al 50% dalla Regione e per la restante parte dal Fondo Unico sul Turismo dello Stato. Saranno concessi contributi ad enti pubblici o di diritto pubblico del Piemonte e ad associazioni senza scopo di lucro con sede legale in Piemonte, che svolgeranno attività di comunicazione e promo-pubblicità nell’ambito di manifestazioni ed eventi organizzati in Piemonte.

«L’obiettivo generale – spiega l’assessore alla cultura turismo e commercio, Vittoria Poggioè di promuovere, attraverso gli eventi dedicati ai prodotti d’ eccellenza del territorio e le iniziative di promozione del turismo sostenibile, la diffusione e la conoscenza di pratiche enogastronomiche, consumo di cibo più attente all’impatto ambientale, sociale, culturale ed economico, legate all’importante tradizione agroalimentare piemontese oltre alla pratica di attività turistiche tese a preservare il pregio ambientale e la biodiversità del territorio».

Cresce infatti sempre di più l’interesse per l’enogastronomia, le tipicità̀ del territorio ed il turismo a basso impatto ambientale, anche grazie alle iniziative sui territori di rilevanza internazionale, nazionale o regionale, organizzate nel rispetto dei principi e degli obbiettivi della strategia generale di sviluppo sostenibile.  Assumeranno particolare valore le iniziative di comunicazione e di promo-pubblicità che si caratterizzeranno sul piano dell’innovazione tecnologica e le manifestazioni organizzate nel rispetto del principio di sostenibilità in coerenza con gli obiettivi della strategia nazionale e regionale per lo sviluppo sostenibile valorizzando al contempo l’accessibilità e la fruizione ai disabili.

Il bando è consultabile nella sezione Bandi del sito regionale: https://www.regione.piemonte.it/web/temi/cultura-turismo-sport

Un anno di eventi raccontati attraverso gli scatti dei fotografi dell’“Agenzia Ansa”

“PHOTOANSA 2022” Dal 1° luglio al 22 ottobre

In mostra al valdostano “Forte di Bard”

Bard (Aosta)

Ecco tutto il 2022, raccontato nei suoi momenti di “storica” rilevanza in Italia e nel mondo, attraverso le immagini realizzate dai fotografi dell’“Ansa”, prima Agenzia multimediale in Italia e tra le prime a livello internazionale. Scatti di grande resa visiva nonché di formidabile “confezione” tecnica contenuti nell’edizione 2022 (la XVIII) del volume fotografico “PHOTOANSA” e che, in base ad un accordo fra la stessa “Ansa” ed il “Forte di Bard”, possiamo ammirare, all’interno dell’ “Opera Mortai” della Fortezza, da sabato 1° luglio a domenica 22 ottobre.

Tema di primissimo piano, ovviamente (e purtroppo), il sanguinoso conflitto in Ucraina che continua a tenere l’Europa e il mondo con il fiato sospeso, con il racconto della distruzione e della morte portata dall’aggressione russa. Scatti che raccontano anche la fuga dei profughi, mentre dall’altra parte del confine, ma anche nella stessa capitale ucraina, la vita va avanti comunque. A seguire, altre immagini che cristallizzeranno, in modo indelebile, un anno che, per quanto concerne il nostro Paese, ha visto la nascita del governo di centro – destra guidato da Giorgia Meloni,  primo “esecutivo” guidato da una donna nella storia d’Italia. E poi le immagini del lungo addio della Regina Elisabetta II ai suoi sudditi dopo aver festeggiato il 2 giugno i suoi 70 anni di regno e, con lo sfarzo frenato dell’antico cerimoniale, la salita al trono di suo figlio primogenito, con il nome di Carlo III.

Cento le immagini complessivamente esposte. Accanto ai temi legati alla Politica e al Sociale, non mancano pur anche narrazioni di quanto il 2022 ci lascerà nei campi della Cultura e della Musica, così come nello Sport e nella Scienza.

Ecco allora il ritorno sul palco di tanti artisti dopo i due anni di pandemia, con l’esplosione del fenomeno dei “Maneskin” e le emozioni e le lacrime per i concerti di Vasco RossiJovanottiLigabueGianna NanniniCesare Cremonini e per la vittoria della “Kalush Orchestra” – gruppo musicale ucraino formatosi nel 2019 -all’“Eurovision Song Contest”. E, accanto alla Musica, il riesplodere della grande Cultura, con la riapertura al pubblico dei  Musei e delle Gallerie che tornano a proporre e ad esporre opere di inestimabile valore. E poi lo Sport. Con il delirio dei giocatori e dei tifosi rossoneri per lo scudetto al Milan, il diciannovesimo della sua storia, e la gioia per i trionfi degli atleti azzurri agli “Europei di nuoto”, ai “Mondiali di ginnastica” e alla “Coppa del mondo” di pallavolo.

Uno spazio, in mostra, è anche dedicato al tema della “grande sete”, la siccità che per mesi ha piegato tante regioni italiane, in particolare nel Centro Nord del Paese.

Per finire, di grande interesse, il “tema dell’innovazione” con le immagini straordinarie del telescopio spaziale “James Webb” a raggi infrarossi (successore del telescopio “Hubble”), il principale osservatorio scientifico nello spazio, orbitante intorno al Sole ad una distanza di 1,5 milioni di chilometri dalla Terra, cui si deve l’individuazione di quello che, ad oggi, risulta essere il “buco nero” più antico mai osservato dall’uomo: uno strumento all’avanguardia, risultato della collaborazione tra le eccellenze mondiali dell’ingegneria e della tecnologia, tra l’“Agenzia Spaziale Statunitense (NASA)”, l’“Agenzia Spaziale Europea (ESA”) e l’“Agenzia Spaziale Canadese (CSA)”.

Gianni Milani

“PHOTOANSA 2022”

Forte di Bard, via Vittorio Emanuele II, Bard (Ao); tel. 0125/833811 o www.fortedibard.it

Dal 1° luglio al 22 ottobre

Orari: feriali 10/18; sab. dom. e festivi 10/19

Nelle foto:

–       Sergey Dolzhenko/EPA/ANSA: “15 settembre, Kiev, Ucraina. L’incontro fra la presidente della ‘Commissione Europea’ Ursula von der Leyen e il presidente ucraino Zelensky”

–       Ettore Ferrari/ANSA: “23 ottobre, Roma, Italia. Giorgia Meloni al termine della cerimonia della campanella a Palazzo Chigi”

–       Rebecca Brown/EPA/ANSA: “19 settembre, Londra, Regno Unito. Il corteo funebre accompagna la regina Elisabetta dopo la cerimonia all’Abbazia di Westminster”

Volontari alla cascina Giajone

La Cascina Giajone è una cascina storica di Torino, situata nella Città Giardino del quartiere Mirafiori Nord. I volontari si occupano delle meravigliose aiuole fiorite. Se passate di li non potete far a meno di ammirarle.

(Facebook Torino Spazio Pubblico)

Dall’amaranto ai Conquistadores

CALEIDOSCOPIO ROCK USA ANNI 60

 

In precedenti articoli avevamo toccato l’argomento a volte problematico dell’assetto grafico  delle etichette dei 45 giri del garage rock nordamericano degli anni Sessanta. L’aggettivo “problematico” non è casuale; infatti si è visto come, anche indipendentemente dal contenuto musicale, già allora un’etichetta dai colori adeguati, con una grafica ben leggibile, con un carattere di stampa ben decifrabile rispetto al colore di sfondo e ai margini del campo circolare dedicato, potesse fare la differenza già solo al primo sguardo o alla prima occhiata anche distratta. Va da sé che un accostamento di colori chiari e scuri fosse consigliabile, mentre si è visto che in parecchi casi etichette dalle scelte tonali “assurde” finivano per essere quasi del tutto illeggibili finanche a breve distanza, magari perfino con caratteri del testo stampati in modo dozzinale o talvolta con errori grossolani. Oltre a questi problemi “di concetto” vi sono casi di etichette medio-piccole che nel giro di pochi anni mutarono del tutto il proprio aspetto e i propri colori (e a volte pure lo stile musicale…), tanto che svariati studi sulla discografia del rock americano anni ‘60 sono stati “insidiati” da problemi di omogeneità nella stesura delle serie discografiche, col rischio di errori involontari. Un esempio di etichetta che mutò notevolmente la propria veste fu la texana Coronado Records di El Paso, attiva dal 1964 a probabilmente inizio 1969. Il colore originale era nel tono amaranto/granata (con varianti anche sul rosso intenso o prugna) con testo grigio chiaro o argento e coprì sostanzialmente il quadriennio 1964-1967. Con il passaggio al 1968 tutto mutò e l’etichetta prese i toni del giallo intenso con testo rosso vivo o amaranto; ai lati campeggiavano due grandi teste di conquistadores con tanto di elmi e cimieri. A quanto risulta, l’etichetta si estinguerà proprio con questa veste grafica nei toni del giallo con i profili ispanici.

Si riporta qui di seguito la discografia Coronado Records allo stato delle conoscenze attuali:

–  David Hayes “Meet Me Here (In New Orleans)” / The Pawns “Lonely” (127);

–  [Eddie Williams “You Left Your Happiness (Here In My Room) / I Just Can’t Help Myself” – etichetta celeste CM-112];

–  The Beach Nuts “The Last Ride / Surf Beat ‘65” (131);

–  David Hayes and The Pawns “What Do The Voices Say? / Lonely Weekends”  (132);

–  The Celtics “Man That’s Gone Mad / Wondering Why”  (133);

–  The Starving Cats Combo “I’m Hungry / Mi Amor Se Fue”  (135);

–  Danny & The Counts “You Need Love / Ode To The Wind”  (136);

–  Gene Willis & The Aggregation “We Got It / Shing-A-Ling’s The Thing”  (45-139);

–  The El Paso Drifters “Could This Be Love / For Your Love”  (140);

 

[etichetta passa al colore giallo con teste di conquistadores]

–  The Motivaters “Ode To Loneliness / Heart Of Blue”  (141);

–  Doug Adams with The Early Morning Traffic “I Can’t Wait To See You / Hontusharaya”  (142);

–  The El Paso Drifters “All In My Mind / In The Midnight Hour”  (143);

–  Mitch ‘n Gary “Do I Ever Cross Your Mind? / Mi Juarez Rita”  (145);

–  Donald Ray & The El Paso Chessmen “Shake / I Love You”  (146);

–  Donald Ray & The El Paso Chessmen “Can’t You see I Love You / Cry Like A Baby”  (147);

–  Charlie Russell & The Jones Hatband “Love Gone Bad / Sometimes I Wonder”  (148);

–  Larry and The Knightsmen “A New Acquaintance / Selva”  (150).

Gian Marchisio

Raccordo Torino-Caselle, tre feriti. Code e rallentamenti

Ieri sul raccordo Torino-Caselle nei pressi dello svincolo per la statale 460 a Leini si è verificato un incidente. Si sono tamponate due auto, il bilancio è di  tre feriti non gravi, che sono stati  portati all’ospedale di Ciriè. Sul posto i  sanitari, i vigili del fuoco del distaccamento di Torino Regina Margherita, la polizia stradale di Torino,  e gli ausiliari dell’Anas. E’ stata chiusa al traffico la corsia di destra, con la conseguente la formazione di code e rallentamenti.

Uncem: il digital divide spaventa la montagna

È allarme. Divario digitale gravissimo e in aumento, nonostante il Piano banda ultralarga che avrebbe dovuto portare fibra ottica e segnali nei territori montani. E che invece è in drammatico ritardo. Uncem nazionale sta lavorando con il Dipartimento guidato dal Sottosegretario Butti e dal Capo Dipartimento Borrelli per generare nuove opportunità grazie ai Piani Italia 1Giga e Italia 5G del PNRR. Molte risorse allocate, che devono colmare disuguaglianze e sperequazioni, come raccontano i cittadini di Carrega Ligure e di altri 2700 Comuni italiani, oggetto della mappatura dal basso mossa da Uncem, sin dal 2018, che prosegue. E le segnalazioni si possono ancora trasmettere qui: https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSffSF7AfoeehyhuRU0CswBgofADsJHp4W-9K2feULSbnTv9Qg/viewform?usp=sf_link
Per dire, tutti insieme, dove i telefoni cellulari non prendono. Perchè le reti sono inadeguate. Non solo nelle gallerie della TAV alta velocità ferroviaria tra Bologna e Roma. La situazione è, secondo Uncem, drammatica in tante, troppe parti d’Italia rurali e montane, come il Presidente Marco Bussone denuncia da tempo.

Gli antidoti e le soluzioni ci sono. Nel PNRR ci sono le risorse e altre si possono, si devono trovare. Lo deve fare lo Stato per arrivare – come successe negli anni Sessanta per strade ed energia elettrica – laddove gli operatori privati non arrivano, perché non remunerativo. Ovvero investire, come Stato e Istituzioni centrali e regionali, in pali, tralicci, sui quali gli operatori telco possono installare ripetitori. Ci sono 1,5 milioni di euro, per questo obiettivo, già stanziati dalla legge di bilancio 2020. Pochi indubbiamente, ma oggi assurdamente fermi e non investiti. Ai quali se ne possono aggiungere altri, con opportuni investimenti, nella legge di bilancio 2024. Uncem è già al lavoro. Anche per portare ovunque il 5G, spiegando ai Sindaci più diffidendi e timorosi che non ha senso aver paura, anche con l’innalzamento dei limiti di emissioni elettromagnetiche da 6 a 20 volt/metro. Operazioni verità sulle quali Uncem sostiene con forza il Governo. Per arrivare ovunque con i segnali mobili. Proprio come ha fatto l’Emilia Romagna, con Regione, l’in house Lepida, Uncem insieme: mappatura delle aree senza segnale nell’Appennino, azione con i Comuni montani, pianificazione e investimenti. Togliendo burocrazia, costi e dando soluzioni vere alle popolazioni residenti e ai turisti. Segnali di civiltà, con investimenti non elevati, modello per altri territori, con lo Stato protagonista, vicino a tutti, che accorcia le distanze e abbatte il divario digitale, emergenza che vogliamo come Uncem sconfiggere.

Nuovi dossi pedonali a Orbassano

 

Sono stati conclusi in questi giorni i dossi pedonali alla rotonda di Str. Torino con Via De Gasperi, realizzati utilizzando lo stesso tipo di intervento di quello per i dossi di Via Roma, che hanno dimostrato una buona resistenza all’usura del traffico.
Fra qualche giorno ne verranno realizzati altri due: il primo in Via Alfieri all’altezza di Via Nino Bixio per proteggere il flusso pedonale soprattutto in occasione del mercato settimanale; il secondo alla rotonda dello Stemma in Str. Torino, dal lato della Fraz. Pasta, per rallentare il traffico in entrata in rotonda a protezione dei pedoni e rendere più agevole l’entrata e l’uscita da Via Milano.

Ragazzo cade dalla moto e muore sbattendo contro il guardrail

Un giovane  26enne di Ozegna è deceduto  in un incidente avvenuto a Rivarolo Canavese. Cadendo dalla moto ha urtato violentemente il guardrail a bordo della strada procurandosi un trauma toracico  fatale. Sono intervenuti i sanitari con l’elisoccorso, i carabinieri e la polizia locale per accertare la dinamica dell’incidente.