ilTorinese

Duetti senza età, Retesette e Gypsy Academy di Torino di nuovo insieme

 

Nel nuovo family talent ricco di emozioni da martedì 9 dicembre

“Duetti senza età”; al via su Retesette la musica che unisce le generazioni. Prende il via da martedì 9 dicembre alle ore 21.30 sul canale 13 del telecomando il nuovo talent show ideato da Retesette in coproduzione con la prestigiosa Gipsy Academy, dal titolo “Nonni e nipoti – Duetti senza età”. Si tratta di un format originale e completamente made in Turin che vuole essere molto di più di una semplice gara, ma un viaggio musicale nel cuore dei sentimenti familiari, un’esperienza di condivisione e riscoperta del legame speciale  che unisce nonni e nipoti.
Attraverso la magia della musica e del talento, il programma celebra l’unione indissolubile tra le generazioni, trasformando il palcoscenico in un luogo di emozioni autentiche e ricordi da custodire.
Si tratta di un talent completamente innovativo, pronto a far parlare di sé per la sua formula originale, costituita di divertimento, buona musica,  spettacolo e soprattutto sentimenti veri.

I valori chiave dello show sono chiari e universali, famiglia, ascolto reciproco, condivisione, rispetto, gioia della musica e crescita attraverso l’insegnamento reciproco tra nonni e nipoti. A fare da cornice inclusione, semplicità e autenticità, elementi che si riflettono in un linguaggio accessibile e in un’atmosfera calorosa e accogliente.
Le coppie formate da nonni e nipoti si esibiranno in duetti musicali ricchi di emozione, davanti a una giuria di eccezione, presieduta da Margherita Fumero , nota attrice torinese di teatro e televisione, indimenticabile protagonista di Drive in.
Per partecipare non è  richiesta esperienza professionale,  ma soltanto la voglia e il desiderio dimettersi in gioco.
Nonni e nipoti andrà in onda martedì 9 dicembre e mercoledì 10 dicembre in prima serata.

(Casting@rete7.it Whatsapp 3488040252)

Mara Martellotta

Un volo verso la speranza: a Torino tre bambini di Gaza feriti e malati

Tre bambini provenienti da Gaza, in fuga da guerra, ferite e malattie, sono arrivati a Torino dove hanno ricevuto assistenza sanitaria e supporto all’accoglienza. I piccoli pazienti sono stati ricoverati all’Ospedale Regina Margherita, mentre i loro familiari hanno trovato ospitalità in città grazie al coordinamento della prefettura e della protezione civile. L’organizzazione logistica è stata gestita dalla Centrale Operativa del 118 di Azienda Zero.

La più piccola, Mariam, ha un anno ed è affetta da una rara sindrome genetica. È accompagnata dalla madre e dal fratellino di quattro anni. Anche Fatin, tre anni, e Ahmed, sedici, sono giunti in condizioni critiche: entrambi sono rimasti feriti durante i bombardamenti su Gaza. Fatin viaggia insieme ai genitori, mentre Ahmed è accompagnato dalla madre e dai suoi fratelli di undici e tredici anni e dalla sorellina di sei.

Il volo militare che li ha trasportati è atterrato a Caselle intorno all’una della notte. A bordo c’erano anche altri bambini provenienti dalla Striscia, presi in carico successivamente dal sistema sanitario lombardo.

La Centrale Operativa del 118 di Azienda Zero ha gestito il trasferimento dei piccoli verso l’Ospedale Regina Margherita, coordinando le ambulanze di Croce Rossa, Sogit e Croce Verde di Vinovo e Piobesi. Le equipe di medici e infermieri hanno seguito i bambini durante tutto il percorso e li hanno successivamente affidati al Dipartimento di patologia e cura del bambino, guidato dalla professoressa Franca Fagioli. I familiari, assistiti da due mediatrici culturali, sono stati accompagnati negli alloggi predisposti per loro dalla protezione civile.

Il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Federico Riboldi sottolineano:
«Ancora una volta il Piemonte dimostra la sua grande tradizione di solidarietà e generosità, accogliendo altri tre bambini provenienti da Gaza. Il sistema sanitario regionale interviene con la propria professionalità e competenza medica per curare bambini che provengono da zone del mondo martoriate dalla guerra. Grazie a tutti i medici, infermieri ed operatori sanitari dell’ospedale pediatrico Regina Margherita che in questi frangenti dimostrano la loro grande umanità. Un ringraziamento ad Azienda Zero per il cooordinamento logistico dell’accoglienza. L’augurio è che i bambini possano essere curati e possano tornare presto a sorridere e a vivere in un contesto diverso da quello, terribile, dal quale provengono.»

Anche il direttore generale di Azienda Zero, Adriano Leli, presente all’operazione notturna a Caselle, esprime riconoscenza per il lavoro svolto:
«Essere presenti a un’operazione come questa ricorda a tutti noi il senso profondo del nostro lavoro. Offrire protezione e cure a bambini in condizioni così fragili non è soltanto un dovere, è un privilegio. Azienda Zero è orgogliosa dell’impegno della propria emergenza sanitaria, che anche questa notte ha dimostrato competenza e capacità di risposta».

Dal Regina Margherita arrivano parole di impegno e vicinanza. Il Commissario Franco Ripa e la professoressa Franca Fagioli affermano:
«L’Ospedale Infantile Regina Margherita è da sempre vicino all’infanzia in difficoltà con particolare attenzione ai bambini provenienti dai paesi in guerra. I tre bambini arrivati da Gaza questa notte sono in gravi condizioni cliniche. Da noi sarà avviato un percorso multidisciplinare per sanare le ferite del corpo e della mente provocate dalla guerra e per aiutarli a superare il distacco dal paese d’origine. Il cammino da fare sarà lungo e complesso ma confidiamo di aiutare loro e le loro famiglie.»

Infine, Livio Tranchida, direttore generale della Città della Salute, ricorda il significato più ampio dell’operazione umanitaria:
“Abbiamo accolto e assistito fin da subito tre bambini con le rispettive famiglie nell’ambito della missione “Food for Gaza” che ha il significato di creare un ponte tra l’ospedale Infantile Regina Margherita e i bambini di Gaza tramite l’intermediazione delle forze diplomatiche e dei sanitari israeliani e palestinesi. Fin dai primi accertamenti l’ospedale si è attivato con le sue eccellenze multidisciplinari nelle migliori cure. Ringraziamo la rete di associazioni del terzo settore, grazie alle quali sarà possibile accogliere le loro famiglie. Ancora una volta il Piemonte e l’ospedale Regina Margherita si confermano modello di cooperazione internazionale e di solidarietà”.

“Resistenza e Creatività”, l’Eterno Partigiano al Polo del ‘900

Giovedì 11 dicembre 2025, ORE 17.30

POLO DEL ‘900 – Auditorium

Palazzo San Daniele – Piazzetta Franco Antonicelli – Torino

Con Paolo BERIZZI, Massimo ZAMBONI e Caterina ZAMBONI RUSSIA

 

 

Nell’ottantesimo anniversario della Liberazione, il titolo “L’Eterno Partigiano” ha un significato preciso: confrontarsi con l’inevitabilità della scomparsa degli ultimi partigiani viventi. Cosa resta della lotta di Resistenza? Come conservare e accogliere l’eredità di quella storia? Come rendervi partecipi le generazioni più giovani?

Giovedì 11 dicembre, alle ore 17.30, l’Auditorium del Polo del ‘900 (Palazzo San Daniele, piazzetta Franco Antonicelli, Torino), ospiterà, nell’ambito dell’evento “Resistenza e Creatività”, il dialogo tra Paolo BERIZZI (Giornalista de La Repubblica e saggista) e Massimo ZAMBONI (musicista, scrittore e fondatore del gruppo CCCP) sul tema “L’Eterno Partigiano”, con letture finali di Caterina Zamboni Russia.

L’incontro è organizzato dal Museo Diffuso della Resistenza di Torino, in collaborazione con il Polo del ‘900, il Comitato Resistenza e Costituzione della Regione Piemonte e il Portami Via Festival.

Spiega Domenico Ravettivicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte e presidente del Comitato Resistenza e Costituzione: «L’Eterno Partigiano è stato il titolo dell’edizione 2025 del “Portami Via Festival”, manifestazione culturale diretta da Massimo Zamboni, che si svolge ogni estate nei luoghi dell’alta Langa astigiana. Abbiamo voluto riproporlo a Torino, come momento di riflessione conclusiva dell’80° anniversario della Liberazione. Un incontro pubblico dedicato al tema della “memoria resistente” come valore pubblico, coinvolgendo e dando spazio alle domande delle nuove generazioni».

Un dialogo tra giornalismo, testimonianza e letteratura, una riflessione in merito a come la Resistenza continui a parlare oggi: non come nostalgia, ma come strumento di cittadinanza attiva, diritti e democrazia.

 

Alle 19 visita guidata al Museo Diffuso della Resistenza e aperitivo.

Alle 20.30 concerto “Echi di libertà”: 6 composizioni brevi in anteprima assoluta create ed eseguite da studenti del Conservatorio G. Verdi di Torino, intervallate da letture da parte dell’attrice Valentina Virando di testi sulla Resistenza di Franco Antonicelli, Nuto Revelli e altri, selezionati da Istoreto.

I protagonisti

Paolo Berizzi

Giornalista, inviato speciale de La Repubblica e scrittore. Nel corso della sua carriera ha firmato reportage su lavoro nero e caporalato, criminalità organizzata, narcotraffico, terrorismo di matrice islamica, devianza giovanile e sicurezza urbana. È considerato oggi una delle voci più autorevoli nel racconto e nell’analisi dei movimenti neofascisti in Italia. Su questi temi ha pubblicato diversi saggi, tra cui NazItalia (2018), L’educazione di un fascista (2020), È gradita la camicia nera (2021), fino al recente Il libro segreto di CasaPound. A causa delle pressioni e delle minacce ricevute da gruppi dell’estrema destra, Berizzi vive sotto scorta da diversi anni: è l’unico giornalista europeo ad essere protetto per ragioni direttamente connesse all’estremismo neofascista.

Massimo Zamboni

Musicista, compositore e autore, tra le figure più influenti della scena alternativa italiana. Fondatore insieme a Giovanni Lindo Ferretti nel 1982 dei CCCP – Fedeli alla Linea, ha contribuito a rinnovare profondamente il linguaggio musicale e culturale del punk italiano. Dopo la fine dei CCCP è stato tra i protagonisti del progetto CSI. A partire dagli anni 2000 Zamboni intraprende un solido percorso da solista: pubblica album, colonne sonore e progetti misti tra musica, teatro e narrazione (come nello spettacolo P.P.P. – Profezia è Predire il Presente, dedicato a Pasolini). Nei suoi libri intreccia memoria storica, autobiografia e riflessione civile (L’eco di uno sparoNessuna voce dentroBestiario selvaticoLa Trionferà, e il recente Pregate per Ea). È direttore artistico del Portami Via Festival.

Caterina Zamboni Russia

Laureata in Scienze filosofiche presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Ha pubblicato L’Eterno Partigiano. Frammenti per un’epica della liberazione, un’opera che intreccia memoria storica, narrazione e indagine filosofica attorno alla figura del partigiano, alla sua eredità e ai luoghi della Resistenza. È presidente di Terre Native ETS, un’associazione culturale che si occupa di indagare e praticare l’idea del radicamento come forma virtuosa di appartenenza ai luoghi.

Nelle Foto: Berizzi, Zamboni, Zamboni Russia

Auto si capotta in curva sulla SP181: sul posto 118 e vigili del fuoco

Si capotta in una curva e finisce su un fianco a bordo della carreggiata. È questo l’incidente avvenuto nella serata di ieri lungo la strada provinciale 181, che collega le borgate Giordanino, Mattodera e Truc di Miola, nel territorio di La Cassa.

La conducente era al volante quando, per cause in corso di accertamento, l’auto ha perso stabilità e si è ribaltata, arrestandosi poco dopo sul margine della strada. La donna non ha riportato ferite.

Sul posto sono intervenuti i sanitari della Croce Reale, arrivati con un’ambulanza per conto del 118 Azienda Zero, che hanno valutato le sue condizioni senza rendere necessario il trasporto in ospedale. Per aiutarla a uscire dall’abitacolo sono intervenuti anche i vigili del fuoco del distaccamento di Alpignano.

VI.G

Giovane cade da fabbrica, in codice rosso al Cto

Oggi un ragazzo di 24 anni è  caduto a Torino da  un’altezza di 10 metri all’interno di una fabbrica abbandonata, l’ex Tecumseh di Mirafiori. Una trave metallica del tetto e una catasta di legno hanno attutito la caduta. Gli amici del giovane hanno dato l’allarme. Il ragazzo è stato trasportato in codice rosso al Cto.

Giornata dei diritti umani il 10 dicembre

IL COMMENTO DI PATRIZIA ALESSI  VICE PRESIDENTE COMMISSIONE REGIONALE PARI OPPORTUNITA’ 

 

La vicepresidente Alessi

Il 10 dicembre, con la Giornata Internazionale dei Diritti Umani, si conclude un periodo di 16 giorni dedicato alla sensibilizzazione sulla tutela dei diritti fondamentali delle persone, iniziato il 25 novembre con il contrasto alla violenza di genere.
La Giornata Internazionale dei Diritti Umani è una celebrazione sovranazionale che si tiene in tutto il mondo il 10 dicembre di tutti gli anni. La data è stata scelta per ricordare la proclamazione da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, il 10 dicembre 1948, della Dichiarazione universale dei diritti umani, che sancisce i diritti inalienabili che spettano a tutti gli esseri umani, indipendentemente da razza, colore, religione, sesso, lingua, opinione politica o di altro tipo, origine nazionale o sociale, proprietà, nascita o altro status.
La Commissione Regionale per le pari opportunità (CRPO), organismo previsto dallo Statuto della Regione Piemonte per garantire l’attuazione dei principi di uguaglianza e di parità tra donna e uomo, ha tra le sue funzioni quella di promuovere occasioni di confronto culturale sulla condizione femminile e sull’immagine della donna, contribuendo alla elaborazione di comportamenti conformi agli obiettivi della parità e delle pari opportunità, individuando le manifestazioni, anche indirette, di discriminazione, nonché di favorire l’informazione e la conoscenza relativa alle iniziative riguardanti la condizione femminile promossa dalla Regione, dagli Enti locali, da soggetti pubblici e privati, dal Parlamento nazionale e dal Parlamento europeo.
Nella ricorrenza del 10 dicembre riteniamo necessario consegnare e diffondere a tutti, ma soprattutto alle giovani generazioni, il testo della Dichiarazione universale dei diritti umani, in lingua italiana e inglese, con un messaggio inclusivo e potente.
“Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti” recita l’articolo 1 della Dichiarazione, norma cardine, insieme al principio di non discriminazione in base al sesso nell’articolo 2.
Sin dalla loro fondazione, le Nazioni Unite hanno svolto un ruolo indispensabile per l’avanzamento e la difesa dei diritti delle donne, con Convenzioni e Risoluzioni che hanno l’obiettivo di proteggere donne e bambine, di eliminare ogni discriminazione nei confronti delle donne, di includere il mondo femminile nei processi di pace e di promuovere eguali diritti ed opportunità per uomini e donne.
Nonostante i successi ottenuti, la strada è ancora in salita e l’impegno delle Nazioni Unite deve progredire nel tempo, sfidando ogni costrizione e pregiudizio, affinché in ogni Paese, le donne possano godere di tutti i diritti e possano essere viste non solo come vittime di guerra o di abusi, ma come vere e proprie agenti di cambiamento e di sviluppo.
Per costruire una società giusta e inclusiva è fondamentale che ogni persona possa esprimere la propria voce ed essere messa in condizione di partecipare attivamente ai processi decisionali che influenzano la società in cui vive.
In questo giorno, invitiamo a partecipare a eventi, dibattiti, manifestazioni che promuovono consapevolezza e tutela dei diritti umani.
Attiviamoci per il cambiamento!
Insieme possiamo fare la differenza.

A Moncalieri il vice direttore della Specola Vaticana

Chiusura anno denziano con il vice direttore della Specola Vaticana, il presidente della Società Meteorologica italiana e la direttrice del museo nazionale della Montagna
 
“Alla luce del programma rende bene dire che si tratta di un convegno importante per il livello dei relatori, per il personaggio ricordato e i temi che permette di toccare, per il ruolo e la storia della presenza dei Barnabiti e del Real Collegio Carlo Alberto a Moncalieri che continua: questo sarà l’appuntamento di chiusura dell’anno denziano lunedì 15 dicembre a Moncalieri presso Palazzo Mombello del Real Collegio Carlo Alberto in via Real Collegio 28, alle ore 21.
 
Un anno costellato di eventi che hanno rinverdito l’importanza di Padre Denza, sacerdote, insegnante, padre della meteorologia italiana, scalatore, scienziato e divulgatore scientifico ante litteram, che si conclude con una serata su “Un grande scienziato tra stelle, clima, montagne, amicizia (e fede). Padre Francesco Denza, barnabita”. A seguito della lectio di Padre Gabriele Gionti, tra i maggiori astrofisici italiani, vice direttore della Specola Vaticana, interverranno il Presidente della Società Meteorologica Italiana-Nimbus Luca Mercalli e la Direttrice del Museo nazionale della Montagna di Torino Daniela Berta. Saluti e introduzione del superiore della comunità barnabita moncalierese Padre Mario Zardi, modera e guida l’incontro Giancarlo Chiapello presidente del Centro culturale San Francesco del Carlo Alberto che conferma la sua vocazione culturale, storica, formativa, comunitaria, per nfo: www.sfdca.it

Palazzo in fiamme a Torino: due ustionati

Nelle scorse ore un incendio è divampato a Torino, in via Leinì 77, nelle cantine di un condominio di cinque piani. le cause sono da accertare. Lo stabile è stato evacuato e due persone sono rimaste ustionate. Sul posto  cinque squadre di vigili del fuoco.

Le due persone ferite sono una donna di 55 anni e un giovane di 25.

DisFestival, migliaia di presenze a Torino per dire no ai pregiudizi

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La seconda edizione del DisFestival, svoltasi a Torino dal 29 novembre all’8 dicembre 2025, ha confermato il grande successo di pubblico della scorsa edizione, registrando un ulteriore incremento di presenze: i sei appuntamenti in programma hanno totalizzato oltre 5.000 partecipanti.

La manifestazione, organizzata dalla CPD – Consulta per le Persone in Difficoltà, è iniziata il 29 novembre con il tutto esaurito alle OGR Torino per il Talk dell’Agenda della Disabilità. Un evento pensato per raggiungere l’obiettivo programmatico del Festival: disattivare i pregiudizi e rendere “pop” la disabilità, trasformando il Binario 3 del complesso post-industriale in un incrocio di binari e scambi, attraversato dalle testimonianze di ospiti provenienti sia dal mondo televisivo nazionale sia da quello del Terzo Settore e, quest’anno in particolare, dal mondo della scuola.

Sul palco si sono alternati i Terconauti, Linda Messerklinger, Carlotta Gili, Marco Maccarini, Saverio Raimondo, Silvia De Maria, Raffaele Mantegazza, Camila Raznovich, Lella Costa e molti altri, che hanno affrontato il tema dei pregiudizi offrendo punti di vista alternativi e lontani dai soliti stereotipi.

Grande spazio è stato dedicato ai progetti dell’Agenda della Disabilità, l’innovativo modello di inclusione sociale nato dalla collaborazione tra CPD e Fondazione CRT, con particolare attenzione agli esiti della call “Costruire Ponti”. La mattinata è stata caratterizzata da un susseguirsi ininterrotto di talk, dibattiti, performance e musica dal vivo con il commento sonoro di Accordi Disaccordi. L’atmosfera, viva e partecipata, ha favorito il dialogo e la condivisione, accompagnando gli interventi di realtà profit e non profit che, con il loro impegno, stanno contribuendo alla creazione di una società più inclusiva e senza barriere.

Nel pomeriggio, la Sala Duomo si è trasformata in un luogo di scoperta per i più piccoli con la Città dell’Agenda della Disabilità. Bambini e famiglie hanno potuto esplorare giochi interattivi e percorsi multisensoriali capaci di aprire nuove prospettive sulla disabilità, affinché — tra sorrisi e apprendimento — l’inclusione diventi un gioco da condividere.

Il 1° dicembre si è tenuta la cerimonia di premiazione della terza edizione del Premio Giornalistico “Paolo Osiride Ferrero”, che ogni anno valorizza i giornalisti e i content creator che a livello nazionale contribuiscono alla crescita del linguaggio e della narrazione sulla disabilità. Sono stati premiati:

  • Michele Calamaio e Lorenzo Di Stasi, con l’articolo “My Disability, My Choice”, pubblicato su La Revue Dessinée (n. 11/2024), per la sezione Carta Stampata;
  • Andrea Bettini, per il servizio “John McFall, il primo parastronauta della storia, si prepara per volare nello spazio”, trasmesso il 17 marzo 2025 nella rubrica scientifica Futuro24 di RaiNews24 e il 28 marzo 2025 nella rubrica SportAbilia di Rai Sport, per la sezione Radio e TV;
  • Carmela Cioffi, con l’articolo “L’impatto della crisi climatica sulle persone con disabilità”, pubblicato il 23 aprile 2025 su A Fuoco (progetto di Facta, Slow News e Pagella Politica), per la sezione Web e Social.

Per la prima volta è stato assegnato anche il Premio Speciale per l’Attivismo, presieduto da Valentina Tomirotti, attribuito a Marina Cuollo, scrittrice, TedX speaker, editorialista e consulente D&I.

Particolarmente emozionante è stata la serata del 3 dicembre, Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, con il concerto “Oltre il Pregiudizio – La Bellezza di essere umani”, nella Sala Gymnasium della Fondazione OMI. La voce di Gian Luca Favetto, accompagnata dalle note evocative di Saba Anglana, Fabio Barovero e i GnuQuartet, ha guidato il pubblico attraverso “stanze” in cui letteratura, testimonianze e musica dialogavano, aprendo spazi di riflessione per raccontare e superare i pregiudizi legati alla disabilità.

Tutto esaurito anche per la tradizionale Giornata delle Scuole, che si è tenuta la mattina del 5 dicembre al Pala Gianni Asti: 4.000 studenti, insegnanti e ospiti da tutta la regione, a cui si sono aggiunti 15.000 partecipanti in streaming, si sono riuniti per l’evento “Disattiva i pregiudizi e scrivi il cambiamento”.

La giornata è stata animata da Mr. Pregiudizio, interpretato dall’attore Francesco Giorda, insieme a numerosi artisti, musicisti, influencer e sportivi, tra cui il rapper cieco Sax con l’influencer Videociecato, i Drum Theatre, la scuola di danza Ballo Anch’io e la scuola di calcio ciechi Insuperabili. Per le scuole dell’infanzia si sono svolti laboratori di pittura a cura del Castello di Rivoli e dello IED, mentre l’Accademia delle Belle Arti, insieme all’Associazione Forme in Bilico, ha realizzato un’installazione collettiva a tema marino con la creta portata dagli studenti presenti all’evento.

Una nuova iniziativa di rilievo è stata il concorso nazionale per le scuole, realizzato in collaborazione con La Stampa, i cui premi sono andati agli istituti IC Montebello Ionico, IC Sestola, Polo Infanzia 0-6 “Alice”, Istituto Comprensivo G.B. Grassi, Istituto Comprensivo “Don Bosco” e Istituto Enrico De Nicola.

Gran finale il 7 e l’8 dicembre presso la Casa del Teatro Ragazzi e Giovani, con tre repliche dello spettacolo dedicato ai bambini dai 4 anni in su “L’incredibile viaggio di Cipidillo”, per la regia di Silvano Antonelli. Un percorso educativo ed emozionante, pensato per sensibilizzare bambini e adulti sul valore dell’inclusione: grazie all’utilizzo di personaggi simbolici e immediati, il pubblico è stato accompagnato a riconoscere e comprendere le diverse forme di disabilità, mostrando quanto la diversità possa arricchire la convivenza e favorire una società più accogliente.

Il DisFestival è realizzato e sostenuto da CPD e Fondazione CRT nell’ambito del progetto Agenda della Disabilità, con il contributo di Fondazione Boscolo, Fondazione Venesio Ente Filantropico, OPES APS e Vol.To – Volontariato Torino ETS.
Sponsor: GE Avio SrlASTM GroupIren SpaSocietà Reale Mutua di Assicurazione.
Media partner: Agenzia ANSA e La Stampa. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con il Consiglio Regionale del Piemonte e con il patrocinio della Regione Piemonte, della Città Metropolitana di Torino e del Comune di Torino.

Il Talk dell’Agenda della Disabilità, il Premio Giornalistico “Paolo Osiride Ferrero” e la Giornata della Scuole sono stati trasmessi anche in diretta streaming sull’HP di ANSA.it

cs

https://www.cpdconsulta.it/disfestival/

Giuseppe Botta, protagonista della buona politica

Il ricordo dell’onorevole Giuseppe Botta, uno dei grandi protagonisti della vita politica torinese, nelle parole del figlio Franco Maria, a diciassette anni dalla scomparsa

Nel 2008  veniva a mancare uno dei grandi protagonisti della politica piemontese e non solo, l’onorevole Giuseppe Botta. Fu rappresentante della Democrazia Cristiana a partire dagli anni Sessanta. Ebbe come maestro l’onorevole Giuseppe Bovetti, che fu anche uno dei Padri Costituenti.

Quali erano i valori incarnati dalla Democrazia Cristiana di quei tempi, trasmessi dagli stessi Padri Costituenti?

“Il primo e più importante dei valori era incarnato dalla libertà  e “Libertas” era proprio la scritta che compariva nel simbolo dello Scudo crociato della DC. Fondamentali erano gli ideali della democrazia e dell’ispirazione cristiana da cui derivarono e discesero le azioni concrete nei provvedimenti legislativi economici”.

 

La politica, allora, non era improvvisazione, ma richiedeva una preparazione anche teorica, affiancata da una autentica fedepolitica. Secondo Lei che cosa si è incrinato, dopo la fine della Prima Repubblica, tale da aver provocato una graduale perdita dei veri valori ideologici della politica e della sua pratica?

“Secondo me si era già incrinato il rapporto di fiducia tra cittadini e politica alla fine della cosiddetta Prima Repubblica. Nel momento in cui è crollato il muro di Berlino è venuta meno anche in Italia la contrapposizione storica tra la DC con gli alleati laici e socialisti e il vecchio partito Comunista italiano. In estrema sintesi entrò in crisi il sistema politico italiano, così come si era configurato dal dopoguerra fino ad allora. Era presente una ricerca di aria nuova. Ricordiamo, a questo proposito, i referendum di Mario Segni. Furono anni di profonda crisi che si conclusero con l’inchiesta di Tangentopoli, che provocò l’azzeramento di un’intera classe politica ad eccezione di quella comunista. Diventerebbe impossibile ricordarne tutti i passaggi, ma furono commesse vere e proprie ingiustizie da clima di caccia alle streghe, che si instaurò dal 1992 e per diversi anni seguire. Era forse inevitabile che si giungesse ad un punto di svolta, ad un passaggio alla Seconda Repubblica che, però, non è stato adeguatamente accompagnato da vere riforme costituzionali. Mi sento di dire che oggi viviamo una decadenza di valori senza precedenti. La politica nazionale è guidata da personaggi improvvisati, spesso senza cultura e competenza”.

L’onorevole Giuseppe Botta seguì un ‘cursus honorum’, per utilizzare il termine latino, che lo portò da incarichi cittadini a importanti ruoli governativi. In che modo rappresentò l’espressione del rigore e dei valori sabaudi e democristiani in una Roma ben diversa da quella di oggi?

‘Mio padre aveva il passo dell’alpino e la costanza del maratoneta che si allena ogni giorno. Aveva anche una straordinaria capacità lavorativa e un impegno eccezionale. Certo la sua fu una vera e propria “gavetta” sia all’interno della Democrazia  Cristiana sianelle Istituzioni. A Roma sapeva, forte dell’esperienza maturata, quali fossero i “tasti” da toccare e quali no. Gli obiettivi che si prefiggeva erano soprattutto inerenti le infrastrutture torinesi e piemontesi. Come assessore provinciale alla Viabilità con il presidente avvocato Gianni Oberto, realizzò moltissime strade nella provincia di Torino e promosse opere strategiche quali la Tangenziale di Torino a tre corsie oltre opere altrettanto importantiquali il Traforo Internazionale del Frejus.  A livello nazionale promosse leggi ancora oggi rimaste in vigore. Aveva a cuore l’Arma dei Carabinieri  e nel 1985 fu approvata, per sua iniziativa,la legge per la costruzione di nuove caserme dei Carabinieri sull’intero territorio nazionale con uno stanziamento finanziario straordinario di 1500 miliardi di vecchie lire. Per questa ragione fu insignito dai Carabinieri dell’onorificenza di “Carabiniere d’Onore” e questa legge è ricordata come la legge Botta. Nel settore della casa un’altra legge fu approvata nel ’92, nota come la legge Botta -Ferrarini. Ma a Torino, e in generale in Piemonte,curava con la massima attenzione le esigenze  dei cittadini e delle amministrazioni locali. Sembrava non stancarsi mai”.

 

A Torino fu assessore alla Viabilità, oggi incarico spesso ricoperto senza una preparazione adeguata; a Roma fu parlamentare per sette legislature consecutive e per undici anni Presidente della Commissione Lavori Pubblici alla Camera, occupandosi anche di un’opera fondamentale quale fu la costruzione dell’autostrada delTraforo del Frejus e in seguito dell’autostrada Torino Bardonecchia.

“La politica ai tempi di mio papà era spesso fatta di ascolto. E questo costituiva il suo credo, la sua pratica quotidiana. Era una politica che non passava attraverso Internet o il web, ma attraverso l’ascolto continuo dei bisogni delle persone e dei cittadini. Una politica fatta sul campo, attenta soprattutto alle necessità dei più deboli. E nemmeno – come ricordava spesso lui stesso –  avvertiva la necessità di andare in televisione. La sua era una politica di attenzione al prossimo, e le sue elezioni in Parlamento erano la conseguenza del suo agire quotidiano”.

 

Quale insegnamento potrebbe trarre la politica attuale dal Suo esempio?

“Per rispondere alla sua domanda dico soltanto che il suo esempio di lavoro, come quello tantissimi  altri parlamentari, può  insegnare qualcosa a chi avesse l’umiltà di studiare e prepararsi. Oggi può capitare di trovare seduto sui banchi di Montecitorio chi, fino al giorno prima, non conosceva neppure l’indirizzo e cosa fosse il Parlamento”.

 

Era anche molto legato al Collegio degli Artigianelli, che si richiamava ai valori di Don Murialdo?

“Era legatissimo al Collegio Artigianelli che formava tanti giovani ai mestieri. Amava ricordare un detto del Santo Leonardo Murialdo: ”Fate lo straordinario nell’ordinario”. Mio padre aveva modificato questo detto in “Facciamo l’ordinario. È già un fatto straordinario!”.

Per un giovane che volesse fare politica seriamente (e oggi è  fatto raro constatare che la politica faccia l’ordinario) quale potrebbe essere l’attualità del prezioso esempio dell’onorevole Botta?

“In generale credo sia importante, al di là della figura di mio padre,avere appunto l’umiltà di ascoltare e di lavorare sodo”.

 

Il suo essere democristiano non prescindeva, però, dal rispetto per la laicità e per gli orientamenti politici avversi. Questo potrebbe essere di monito, nella società contemporanea, dove i singoli individui sono spesso sempre più intransigenti nei confronti delle ideologie e opinioni contrarie alle proprie?

“Affermava spesso che i comunisti non erano i nemici, ma avversari politici e che, una volta terminata una discussione, ci si stringeva la mano. Mi piacerebbe che potesse venir recuperato quello spirito”.

Mara Martellotta