ilTorinese

Veicoli a passo di donna

FRECCIATE

E così, a Torino, il glorioso “Circolo dei lettori” diventa – squilli di tromba, rullo di schwa – Circolo dei lettori e delle lettrici. Finalmente la giustizia trionfa, le vocali riprendono fiato.

Si cambia la targa, si spolvera la desinenza, si mette l’asterisco e via, il patriarcato è sconfitto. Nel frattempo, però, i tram restano quelli, i libri costano sempre troppo, e le buche sulle strade non si rattoppano. Ma vuoi mettere la soddisfazione di aprire un evento con “Care lettrici e cari lettori” e sentire che il mondo è un po’ più giusto, almeno fino alla pausa caffè?

Già che ci siamo, però, si faccia giustizia fino in fondo. Perché sui cartelli stradali c’è scritto “pedoni a sinistra” e non “pedoni e pedone”? (O, per parità di genere, “pedoni, pedone e pedon*”?). Perché ancora “veicoli a passo d’uomo” e non “passo d’uomo e di donna”?

Il paradosso è che, mentre la sinistra si affanna a spostare accenti, vocali e asterischi come se fossero pedine di Risiko, il centrodestra brinda in silenzio: meno si parla di lavoro, scuola, tasse e più si discute se dire “lettori e lettrici”, più facile sarà vincere le elezioni.
Del resto il problema dell’Italia non è la lingua, ma chi la parla.

Iago Antonelli

“Chieri sunset voices”, due giorni di musica, parole e cultura

Nell’area verde del “Parco PA.T.C.H. – Parco Tessile Chierese”

Venerdì 3 e sabato 4 ottobre (ore 18/24)

Chieri (Torino)

“CHIERI SUNSET VOICES”, come dire “Chieri Voci del Tramonto”. Tutto nasce e si svolge infatti a quell’ora: per due giorni, venerdì 3 e sabato 4 ottobredalle 18 alle 24. Sei ore “tramontane” e “notturne”. Dove? In quel di Chieri (Torino), in via Tana, nell’area verde, sottratta al degrado, del “Parco PA.T.C.H.” (10mila mq con spazi attrezzati per il gioco, il tempo libero e lo sport, opera degli architetti Marco Maccagno e Cristina Cassavia, che un tempo ospitava l’edificio dell’ex Scuola “Angelo Mosso”). Proprio qui, nel fine settimana, si terrà l’evento “CHIERI SUNSET VOICES”, ideato e promosso dall’assessora alle “Politiche Giovanile” della “Città di Chieri”, Vittoria Moglia, in collaborazione con “Biancaneve S. C.” e l’Associazione Culturale “Hiroshima Mon Amour”. In programma, concerti “live”talk e market aperti a tutta la cittadinanza, con ingresso gratuito fino ad esaurimento posti.

“Il Festival – dichiara l’assessora Moglia – nasce dall’ascolto e dalle idee dei giovani ma si rivolge a tutta la comunità: un appuntamento che mette insieme linguaggi artistici diversi e li fa dialogare nello spazio unico del ‘Parco PA.T.C.H’, una grande area verde nel centro cittadino. La collaborazione con ‘Biancaneve S.C.’ e ‘Hiroshima Mon Amour’, costruita insieme ai nostri uffici, è un valore aggiunto che ci permette di offrire a Chieri un’occasione di partecipazione culturale e sociale di grande respiro”.

Il via, venerdì 3 ottobre.

Sul palco chierese arrivano MURUBUTU e FRANCAMENTE, due artisti lontani per percorso, “ma vicini per profondità, autenticità e potere espressivo”. Oltre che per la “centralità” data da entrambi alla parola, nono solo come mezzo per accompagnare la musica, ma “cuore” stesso della loro espressione. Murubutu (al secolo Alessio Mariani, origini emiliane) fonde rap, letteratura e storytelling in canzoni che rappresentano una sorta di piccolo viaggio narrativo. Francamente (Francesca Siano), giovane artista torinese ma residente a Berlino e rivelazione di “Xfactor 2024”, scrive testi profondi e intimi, che riflettono un pensiero lucido, spesso critico, e sempre molto personale. I suoi brani affrontano emozioni complesse, relazioni, identità, con un linguaggio preciso e diretto. “Per entrambi c’è la volontà di dire qualcosa che abbia peso, che vada oltre l’intrattenimento”. Il loro linguaggio, pur ricercato, resta comunque sempre accessibile, emotivo, diretto.

Sabato 4 ottobre, l’appuntamento è con i giovanissimi della nuova scena rapCuta, nome d’arte di Luca Olivari, giovane artista (21 anni) originario di Torino, vincitore della seconda edizione del “talent” di Netflix  “Nuova Scena”, dove ha colpito in modo particolare per la profondità dei testi e per la capacità di esibirsi in varie prove, fra cui freestylevideoclip e collaborazioni con artisti consolidati. Con lui e sempre protagonista di “Nuova Scena 2025”, un’altra giovane artista piemontese, la ventiduenne originaria di Bolzano Novarese, Kiki, nome d’arte di Alice Chichi. La sua passione per il freestyle l’ha portata a gareggiare in diverse “battle” (sfide) in Italia, fino a raggiungere la semifinale del prestigioso “Tecniche Perfette” nel 2019.

Attesissimo, sempre sabato 4 ottobre, l’“Host” (intrattenitore) più famoso d’Italia, il poirinese Mastafive, 49 anni, pseudonimo di Johnny Andrea Mastrocinque. Figura di spicco nella scena “Hip Hop” italiana, è l’ideatore e organizzatore del torneo di “freestyle rap” più longevo della nazione, il “Tecniche Perfette”, che ha contribuito alla crescita e alla visibilità della scena freestyle in Italia. A Chieri arriva con un nuovo appuntamento di “Fuori per il Cash”, la “battle di freestyle” che si distingue nel panorama delle competizioni italiane “per il suo spirito informale e la sua filosofia inclusiva”. Mastafive aprirà anche la giornata di sabato con un “talk” da lui stesso guidato e che approfondirà il tema dell’incontro tra “rap” e “poesia”, esplorandone connessioni e significati.

Oltre agli eventi dedicati alla musica, “CHIERI SUNSET VOICES” si arricchirà anche della collaborazione delle “Associazioni Giovanili” del territorio, che proporranno attività e giochi per tutti, trasformando il parco in uno spazio di vera partecipazione.

Nelle giornate del festival è inoltre previsto un “mercatino” realizzato in collaborazione con “ExMarket”, un progetto di valorizzazione di artigiani e artisti del territorio. A completare l’offerta, punti ristoro a disposizione del pubblico.

G.m.

Nelle foto: Locandina “CHIERI SUNSET VOICE”; assessora Vittoria Moglia; Murubutu (Ph. Francesca Burrani)

Passa la delibera “vuoti a rendere”, ma le case sfitte non saranno requisite

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Esaurita la discussione nelle scorse riunioni, nella seduta di ieri il Consiglio Comunale di Torino ha approvato unadeliberazione di iniziativa popolare sul diritto alla casa, presentata in aula dalla presidente del Consiglio Comunale, Maria Grazia Grippo.

Il documento è stato approvato con 22 voti favorevoli (M5S, PD, Sinistra Ecologista, Torino Domani) e 8 contrari (Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Torino Bellissima, +Europa, Radicali Italiani).

La Sala Rossa ha approvato alcuni emendamenti proposti da Claudio Cerrato (PD) e Sara Diena(Sinistra Ecologista) che hanno modificato il testo iniziale della deliberazione di iniziativa popolare. In particolare, è stato eliminato il ricorso all’istituto della requisizione con riguardo a beni in proprietà di persone fisiche o enti qualificabili come “grandi proprietari” in stato di ingiustificato abbandono e quello al censimento dello stato di utilizzo del patrimonio edilizio cittadino, di proprietà pubblica e privata, al fine di verificare la presenza di alloggi in stato di abbandono da oltre due anni.

Un emendamento ha anche modificato l’oggettodel documento “Nuove tutele per il diritto alla casa – censimento e restituzione alla Città di alloggi in stato di non uso”) in “Nuove misure per il diritto alla casa e all’abitare – stima e riutilizzo di alloggi vuoti o inutilizzati”.

La deliberazione approvata con gli emendamenti dà mandato al sindaco Stefano Lo Russo e alla Giunta Comunale di attuare una “moratoria” sui piani di alienazione degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica ubicati nel Comune di Torino e di continuare con l’attività di ricognizione del patrimonio pubblico, così da individuare soluzioni per fronteggiare l’emergenza abitativa.

Chiede altresì di effettuare una “stima” in tempi celeri dello stato di utilizzo del patrimonio edilizio cittadino, di proprietà pubblica e privata, al fine di verificare la presenza di unità abitative in condizioni di non utilizzo, e di attivarsi presso enti titolari di proprietà abitative non locate per promuovere una proposta di uso del bene e per proporre la destinazione delle medesime al mercato delle locazioni convenzionate per favorire la negoziazione di contratti di locazione a canone calmierato in attuazione dell’accordo territoriale.

La deliberazione chiede di rafforzare, anche mediante la destinazione di idonee risorse e personale, l’agenzia Locare, al fine di far sì che gli immobili inutilizzati, anzitutto di grandi proprietari (e, in prospettiva, anche di piccoli proprietari), possano essere reimmessi sul mercato con canone concordato, con la possibilità di fornire idonee garanzie pubbliche.

Inoltre, prevede, in occasione della redazione del nuovo Regolamento edilizio comunale, l’inserimento di strumenti innovativi atti a disincentivare e “contrastare le conseguenze del perdurante e ingiustificato inutilizzo di proprietà immobiliari non locate, in riferimento al superiore interesse pubblico”.

Spunta un nuovo testamento di Gianni Agnelli

Ieri si è appreso che un nuovo testamento di Gianni Agnelli, risalente al 1998, ad oggi inedito, è stato depositato  in tribunale a Torino. È stato consegnato ai giudici dagli avvocati  di Margherita Agnelli, la figlia dell’avvocato, nell’ambito della causa civile che la vede opposta ai figli John, Lapo e Ginevra Elkann.

“L’interminabile ’68 – un punto di vista cattolico”

Incontro con l’autore Giancarlo Cesana giovedì 2 ottobre presso il teatro San Giuseppe di Torino

Giovedì 2 ottobre, alle ore 21.25 presso il teatro San Giuseppe di Torino, in via Doria 18, organizzato dal Centro Culturale Pier Giorgio Frassati, l’associazione Nuova Generazione, Associazione Esserci e People, verrà presentato il libro di Giancarlo Cesana “L’interminabile ’68 – un punto di vista cattolico”.

L’autore dialogherà con Claudio Artusi e Riccardo Rossotto.

Giancarlo Cesana, nel libro, che reca la prefazione di Giuliano Ferrara (edizioni Liberi Libri, 2025) si interroga su come sia cambiata la nostra società negli ultimi decenni, e come abbia influito sulla sua struttura il radicale abbandono nel Cristianesimo. La scomparsa della religione cattolica dal cuore e dalla mente delle persone, è un fenomeno storico di straordinaria importanza secondo l’autore, così poco indagato nelle sue conseguenze sociali, politiche e morali. Cesana si interroga su questo fenomeno con lucidità e spregiudicatezza, guardando agli ultimi sessant’anni di storia del nostro Paese, che l’hanno visto in prima fila in molti eventi importanti, da una prospettiva sempre più minoritaria, e per questo originale, degna di riflessione.

Mara Martellotta

Al Museo Miit la personale di Sergio Cavallerin

“La disseminazione del segno”, dove a regnare sono i polimeri

Il Museo MIIT, diretto da Guido Folco e sito in corso Cairoli 4, sino al 15 ottobre 2025, ospiterà la mostra “Sergio Cavallerin. La disseminazione del segno” di un artista grande interprete della cultura creativa italiana e internazionale. Poliedrico, ironico, vulcanico, il maestro Sergio Cavallerin ha fatto della professionalità, del rigore la sua cifra stilistica primaria, eccellendo in ogni ambito artistico in un si è impegnato, dal fumetto alla grafica, dell’illustrazione alla pubblicità, fino alla pittura. In mostra sono esposte opere della famosa serie Polimeri,lavori pittorici, creativi e originalissimi, con un’importante valenza ideale. Qui l’artista sperimenta effetti ottici in una declinazione dello spazio abitato da reiterate presenze di personaggi dell’immaginario collettivo, in cui all’improvviso spunta un ospite da scoprire. Sembra quasi che l’autore abbia voluto provocare l’osservatore e la sua spesso distratta fruizione dell’opera d’arte coinvolgendo in un gioco-dialogo di un percorso visivo e mentale. Non tutta l’arte è uguale, sembra volerci dire il Maestro, e deve essere scoperta nel dettaglio per poterne assaporare fino in fondo l’alchimia e la bellezza. Le opere, definite dall’artista Polimeri, riprendono il senso insito nella parola, una ripetizione continua di presenze ed elementi più piccoli uniti attraverso legami indissolubili. Una sorta di simbolica e concettuale visione della società odierna, perennemente interconnessa, in cui ogni elemento si fonde con il tutto.

Ogni polimero di Cavallerin si distingue per una domanda, la cui risposta allude al gioco. Se ci troviamo in un polimero con dei palloni, ci viene chiesto di trovare l’arbitro. Su uno con delle faci su fondo rosso, ci viene chiesto di trovare il martello; se ci troviamo in un altro polimero con degli spinaci, si chiederà di trovare Braccio di Ferro. Ogni polimero è un’opera d’arte, stimolando una riflessione ben oltre la superficie, perché l’artista vuole portarci dentro il senso nascosto dell’enigma. La vera opera non è il quadro in sé, ma il rebus celato dietro la domanda, rivelandosi nel piccolo elemento della risposta, che il fruitore dovrà rielaborare nel senso. Prendiamo il polimero che ci chiede dove sia la mosca bianca, che rappresenta un modo di dire per sottolineare una rarità. La mosca bianca non esiste se non nell’immaginario metaforico, ma diventa simbolo delle cose rare e preziose, come le risposte create da Cavallerin, perché non dipinte ma realizzate su metalli pregiati, oro bianco e argento, da lui stesso disegnate, ritagliate e applicate sulla tela come un diadema incastonato su un qualsiasi oggetto al fine di definire una maggiore pregevolezza e unicità.

Secondo il critico Andrea Baffoni, si tratta dell’inedito regno della Pop Alchimia, qualcosa di mai sperimentato prima e con cui riflettere il senso di entropia contemporanea, un linguaggio dal risvolto esistenziale in cui la centralità è incarnata dalla risposta, in virtù della sua realizzazione in metallo raro. Ogni polimero diventa spazio di indagine individuale e real, un personale cammino iniziatico per arrivare a u a verità che, di fatto, rappresenta il raggiungimento della consapevolezza. I Polimeri di Cavallerin rappresentano personaggi letterari amati e conosciuti da tutti, come Pinocchio e Geppetto, elementi naturali come il Sole e la Luna, simbolo degli opposti e delle energie esistenziali che si completano, animali ripetuti come la mosca, ma con una speranza di cambiamento ideale alla ricerca del loro sempre più raro mutamento.

“Nell’arte di Cavallerin – spiega il direttore del Miit Guido Folco, curatore della mostra – l’aspetto comunicativo passa anche attraverso i cromatismi vibranti e accesi di luce, dal rosso al giallo, dal verde all’arancio, creando un impatto visivo potente, elemento impresso nell’osservatore, come uno spot che lancia un messaggio sempre diverso, ma sempre condiviso dai fruitori dell’opera. Cavallerin è riuscito nell’impresa di raccontare il mondo a modo suo, trasversale alle mode del momento con uno stile definito e maturo, catturando l’attenzione del pubblico attraverso un linguaggio accessibile e diretto, coinvolgente e, contemporaneamente, stimolante”.

Mara Martellotta

Il tessile piemontese in scena a Osaka

All’Expo 2025 il filo tra Piemonte e Giappone si rafforza

Un legame nato nell’Ottocento ma ancora attuale quello tra i setaioli piemontesi e i semai giapponesi. Il vicepresidente Chiorino all’evento nel Padiglione Italia: “Il recupero delle fibre tessili è una sfida ancora poco raccontata, ma decisiva per ridurre l’inquinamento e dare valore a un settore che rappresenta la nostra tradizione e, al tempo stesso, la capacità di guardare avanti”

Dal Piemonte al Giappone: un filo che unisce memoria e futuro, dalla seta del XIX Secolo alle sfide contemporanee della sostenibilità e dell’economia circolare. Tutto esaurito all’auditorium del Padiglione Italia per “Antichi telai, nuove visioni: Piemonte e Giappone uniti in nome di un tessile sostenibile”, evento che ha saputo unire due mondi lontani, trasformando una tradizione secolare in una piattaforma di collaborazione internazionale.

Il legame con il Giappone non nasce oggi: già nell’Ottocento i setaioli piemontesi e i semai giapponesi avviavano scambi e sperimentazioni, creando un ponte fatto di tecniche, visioni e sviluppo economico. Un legame che è riemerso anche attraverso il richiamo alla mostra “Seta: il filo d’oro che unì il Piemonte al Giappone”, curata da Giulia Ciammaichella, e dagli interventi degli studiosi Giulio Bertelli (University of Osaka) e Motoaki Ishii (Osaka University of Arts), che hanno raccontato come quella storia continui a parlare al presente.

 “Il rapporto tra Piemonte e Giappone ha radici profonde: parliamo di un’amicizia storica, lontana nel tempo, in grado di rinnovarsi e che abbiamo voluto ricordare al Padiglione Italia, raccontando la cultura e l’eccellenza dei nostri artigiani e della nostra seta” ha affermato il vicepresidente della Regione Piemonte, Elena Chiorino. Inevitabile, oltre alla celebrazione del legame, uno sguardo verso la collaborazione attuale e gli sviluppi futuri: “Il recupero delle fibre tessili – ha aggiunto Chiorino – è una sfida ancora poco raccontata, ma decisiva per ridurre l’inquinamento e dare valore a un settore che rappresenta la nostra tradizione e, al tempo stesso, la capacità di guardare avanti. Innovazione che tocca non solo la moda, ma anche l’aerospazio e l’automotive, dove il Piemonte continua a essere protagonista”.

“La mostra realizzata a Racconigi nel 2018 ha permesso di indagare con sguardo critico e curatoriale gli scambi tra Giappone e Piemonte nel campo delle tecniche di tessitura, evidenziando affinità, influenze reciproche e sperimentazioni condivise: riprendere oggi quel filo significa riaffermare l’importanza della memoria tecnica e del sapere artigianale” ha affermato Giammaichella, curatrice della mostra.

“Numerosi sono i piemontesi illustri che, nei secoli, hanno contribuito a costruire ponti tra le nostre due culture, in ambito scientifico, artistico e tecnico. Questo evento, oggi, celebra una relazione che affonda le radici nella storia e che continua a generare valore nel presente” ha dichiarato il professor Bertelli.

“Torino ha giocato un ruolo centrale nella formazione di numerosi giovani giapponesi che, tra Ottocento e Novecento, scelsero l’Italia per approfondire discipline artistiche e tecniche. Molti di questi studenti non solo hanno acquisito competenze, ma hanno trovato gli strumenti per comprendere ancora più a fondo le proprie radici, contribuendo così alla trasmissione e al rinnovamento delle antiche tradizioni giapponesi” ha dichiarato il professor Ishii.

Oggi il Piemonte guarda avanti con forza e consapevolezza. E proprio al futuro ha guardato la seconda parte dell’incontro, un panel che ha messo in luce le sfide e le opportunità della filiera: competitività globale, economia circolare, formazione e ricerca applicata.

“Moda e manifattura sono il cuore pulsante di questo territorio, ma guardando al futuro dobbiamo cambiare passo. È necessario difendere il nostro saper fare, garantire qualità, bellezza e sostenibilità, e al tempo stesso reagire alle pressioni che l’industria sta subendo a livello globale. Oggi più che mai dobbiamo tornare a parlare ai giovani con strumenti e linguaggi nuovi, coinvolgerli e appassionarli. Lo storytelling è importante, ma serve anche una visione che faccia sognare” ha affermato Luca Sburlati, Presidente Confindustria Moda.

Dario Casalini, fondatore di Slow Fiber, ha portato l’esperienza rivoluzionaria di una realtà innovativa, dal cuore pulsante biellese: “Slow Fiber è una rete di imprese con obiettivi e valori condivisi. Siamo partiti dal Piemonte, ma con l’ambizione di costruire ponti anche oltre i confini nazionali — e il Giappone rappresenta per noi un interlocutore naturale, per affinità culturale e rispetto profondo per la tradizione e l’innovazione sostenibile”.

Ricerca e innovazione sono invece il cuore pulsante di Magnolab, che con il presidente Giovanni Marchi ha ribadito la centralità della formazione: “Lavorare insieme, in un’unica struttura che riunisce aziende non solo piemontesi e italiane, ma anche realtà internazionali – tra cui importanti aziende giapponesi – ci permette di generare innovazione reale, grazie alla condivisione di competenze, esperienze e visioni diverse. Questa collaborazione globale rende i processi più rapidi, efficaci e soprattutto concreti. Magnolab è un ecosistema operativo dove l’innovazione prende forma ogni giorno, in modo tangibile. Ma tutto parte dalla formazione: dobbiamo attrarre i giovani, formarli e inserirli nel settore tessile. È essenziale ricreare una nuova generazione di tecnici qualificati, disperdere il patrimonio di competenze e continuare a garantire l’eccellenza e la qualità che il nostro settore rappresenta nel mondo”.

L’incontro di Osaka non è stato solo un racconto: è stato un tassello concreto per rafforzare l’asse Piemonte-Giappone, aprendo nuove prospettive economiche, culturali e produttive. Un passo che conferma il ruolo del tessile come ambasciatore internazionale di identità, bellezza e impresa.

Marco Steffani, il giovane che ama De Andrè

Ogni anno “La Bella e la Voce” individua talenti canori. Questa volta nel corso
dell’edizione 2025 realizzata per il settimo anno consecutivo nella stupenda Vietri sul
Mare, perla della costiera amalfitana, il talento ha il nome di Marco Steffani, giovane
eclettico dall’aria sognante, cosa che rispecchia in pieno il suo interesse per cantautori
come De Andrè. Baglioni e Mango.

Marco coltiva 3 passioni: il canto, lo studio della chitarra e la gestione della sala del
bellissimo ristorante dei genitori, l’Antica Cascina Margherita sita in Barbania, meta
obbligata per chi ricerca l’eccellente cucina e una cantina fornita di vini preziosi.
Sul palco di Vietri la sua performance ha convinto al 100% la giuria che tra i suoi
membri annoverava personaggi come NORMA BENETTI, la vocal coach di Blanco, e
ANDREA AMATI, autore già Sony e Warner con nel palmares brani scritti per Elodie,
Nek, Annalisa, Alessandra Amoroso, Marco Masini, Francesco Renga, Emma Marrone.
Al momento della proclamazione la giuria gli riconosciuto il prestigioso Premio della
Critica.

Proprio insieme ad Andrea Amati sono in fase di preparazione 3 inediti che a breve
troveremo sui principali store musicali. Di questi uno avrà il supporto di un videoclip
di alto profilo professionale

Charity bike tour per la ricerca sulla fibrosi cistica

1-4 OTTOBRE 2025 

CAMPIONESSE E CAMPIONI DELLO SPORT E DELLA SOLIDARIETÀ SUI PEDALI, DA GENOVA A TORINO, VERSO “UNA CURA PER TUTTI”.

Dall’1 al 4 ottobre, la pedalata solidale, giunta alla XIII edizione, attraverserà le regioni Liguria e Piemonte per mantenere alta l’attenzione sulla malattia. L’iniziativa inaugura la XXIII Campagna Nazionale del Ciclamino promossa dalla Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica – ETS e per il terzo anno con Tecnomat in veste di Main Sponsor.

In sella, insieme a Matteo Marzotto, presidente FFC Ricerca, ci saranno: Gianni Bugno, Alessandra Fior, Maurizio Fondriest e Francesco Moser. Con loro gli storici partecipanti: Davide Cassani, Iader Fabbri, Max Lelli e Fabrizio Macchi. Si uniranno al gruppo: Edoardo Hensemberger, testimonial FFC Ricerca e persona con FC, e Nora Shkreli.

Tappe a Ovada, Acqui Terme, Asti, Moncalvo, Pollenzo, Farigliano, Paroldo, Lesegno, Vicoforte, Nichelino, Moncalieri, Rivarolo Canavese.

Il mondo dello sport e quello della solidarietà tornano a unire le forze per sostenere la Ricerca verso una Cura per tutte le persone con fibrosi cistica. Dall’1 al 4 ottobre torna il Charity Bike Tour, la pedalata solidale che dal 2012, ha attraversato oltre 6.400 chilometri in 304 tappe, raccogliendo più di 700.000 euro destinati al finanziamento di progetti di ricerca.

Un appuntamento atteso e partecipato che da 13 edizioni raduna campioni dello sport, volontari e sostenitori in un’unica grande squadra per diffondere in tutta Italia la conoscenza sulla malattia. Anche quest’anno, sono numerosi i volti noti del panorama sportivo che hanno scelto di rispondere all’appello di Matteo Marzotto, presidente e cofondatore FFC Ricerca, aderendo all’iniziativa. Al suo fianco pedaleranno a sostegno della ricerca, campionesse e campioni del calibro di Gianni BugnoAlessandra FiorMaurizio Fondriest e Francesco Moser. In sella ci saranno anche i biker del nucleo storico del Charity Bike Tour: Davide CassaniIader FabbriMax Lelli e Fabrizio Macchi; e con loro Edoardo Hensemberger, testimonial di FFC Ricerca e persona con fibrosi cistica, e Nora Shkreli, che pedalerà in tandem con il presidente Marzotto.

Il XIII Bike Tour si aprirà mercoledì 1 ottobre con la charity dinner inaugurale all’Hotel Bristol Palace di Genova, che darà il via ufficialmente alla XXIII Campagna Nazionale FFC Ricerca, in programma per tutto il mese, con numerosi eventi e iniziative di sensibilizzazione e la distribuzione del Ciclamino, fiore simbolo della Ricerca FC, nelle principali piazze italiane. Tra gli ospiti della serata ci sarà anche l’attrice e conduttrice televisiva Justine Mattera. Nel corso delle tre giornate di tour, i biker attraverseranno le regioni Liguria e Piemonte, lungo un itinerario da Genova a Torino, per accendere i riflettori sull’urgenza di trovare una cura definitiva per la fibrosi cistica, tra le malattie genetiche gravi più diffuse, ancora orfana di una cura risolutiva. Il percorso, di circa 300 chilometri con 2400 metri di dislivello positivo, sarà arricchito da numerosi eventi di tappa, promossi con il supporto dei volontari delle Delegazioni e dei Gruppi di Sostegno FFC Ricerca, e delle istituzioni locali che hanno scelto di sostenere attivamente l’iniziativa. L’itinerario toccherà anche alcuni punti vendita Tecnomat, che per tutti i weekend di ottobre ospiterà i volontari con il Ciclamino della ricerca nei 32 negozi presenti in Italia.

L’evento è realizzato con la media partnership de La Gazzetta dello Sport, con il contributo del main sponsor Tecnomat e con il supporto di SGP ItaliaCastelliIPGruppo Italiano Vini Pharmaguida e di altri storici partner della Fondazione.

LE TAPPE IN DETTAGLIO

Mercoledì 1 ottobre

Charity Dinner inaugurale all’Hotel Bristol di Genova con la partecipazione

del direttore scientifico FFC Ricerca Carlo Castellani e dell’attrice e conduttrice Justine Mattera.

Giovedì 2 ottobre, Giorno 1

Ritrovo ore 9,00

Partenza ore 10 da Tecnomat Genova, via Ponte Carrega, 20.

Incontro dei ciclisti con i volontari FFC Ricerca con postazione del Ciclamino della ricerca – Delegazione FFC Ricerca Mamme per la ricerca e Delegazione FFC Ricerca di Genova

Arrivo a Ovada, piazza dell’Assunta, alle ore 11,00

Arrivo ad Acqui Terme, piazza della Bollente, alle ore 12,30

Arrivo ad Asti, piazza San Secondo, alle ore 15

Arrivo a Moncalvo, piazza Garibaldi, alle ore 17

Charity dinner a Calliano Monferrato (AT)

Venerdì 3 ottobre, Giorno 2

Partenza da Pollenzo, piazza Vittorio Emanuele II, alle ore 10 con presenza del Sindaco

Arrivo a Farigliano, piazza Vittorio Emanuele II,  alle ore 11, 45 con presenza del Sindaco

Arrivo a Paroldo, in via della Chiesa, alle ore 13:15

Arrivo a Lesegno, in piazza Cristina del Carretto, alle ore 15,00

Vicoforte, in piazza Carlo Manuele, alle ore 17

Charity dinner a Vicoforte

Sabato 4 ottobre, Giorno 3

Partenza da Campiglione Fenile, piazza Giovanni Paolo II, alle ore 11,00 con presenza del Sindaco.

Arrivo a Tecnomat Orbassano alle ore 13. Incontro dei ciclisti con dipendenti e volontari con il Ciclamino della ricerca – Delegazione FFC di Orbassano.

Arrivo a Nichelino, parco di Stupinigi, alle ore 14:15

Arrivo a Moncalieri piazza Vittorio Emanuele II alle ore 15:05

Arrivo a Rivarolo Canavese piazzetta San Rocco alle ore 17:30

Charity dinner conclusiva a Snodo Torino, Torino

FONDAZIONE PER LA RICERCA SULLA FIBROSI CISTICA – ETS (FFC RICERCA)

Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica – ETS (FFC Ricerca) nasce a Verona nel 1997 per iniziativa del prof. Gianni Mastella, del dott. Michele Romano e degli imprenditori Vittoriano Faganelli e Matteo Marzotto. L’obiettivo è informare sulla fibrosi cistica (FC), una delle malattie genetiche gravi più diffuse (si stimano circa 6.000 persone con FC nel nostro Paese, 48.000 in Europa, 160.000 nel mondo), e promuovere progetti avanzati di ricerca per migliorare la durata e qualità di vita delle persone con FC e sconfiggere tale patologia. Primo ente in Italia specificatamente dedicato alla ricerca sulla fibrosi cistica, riconosciuto dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR), la Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica si avvale di una rete di 1.052 ricercatori e del lavoro di più di 158 tra Delegazioni e Gruppi di sostegno attivi in tutte le regioni italiane e 5.000 volontari non occasionali. Presieduta da Matteo Marzotto, dal 2002 a oggi FFC Ricerca ha investito più di 42 milioni di euro in 510 iniziative di ricerca. I progetti, individuati a seguito di due bandi annuali, sono valutati e selezionati dal Comitato scientifico della Fondazione con il contributo di esperti internazionali.

www.fibrosicisticaricerca.it

Comuni fioriti, Costigliole d’Asti porta l’Italia sul podio europeo

Con il secondo posto all’Entente Floral 2025

È con grande orgoglio che Aspro Flor Comuni Fioriti annuncia che il Comune di Costigliole d’Asti ha conquistato la medaglia d’argento alla prestigiosa competizione europea “ Entente Floral 2025”, tenutasi dal 25 al 27 settembre scorso in Slovenia, presso Velenje. Costigliole d’Asti ha avuto l’onore di rappresentare l’Italia in una competizione internazionale a cui hanno partecipato decine di anni dati, tra cui alcuni dei più bei borghi d’Europa, confermando la capacità italiana di valorizzare il verde pubblico e i propri territori. Oltre alla medaglia d’argento Costigliole d’Asti ha ricevuto due premi speciali: il primo classificato sul programma educazione  ambientale scolastica, per l’impegno della formazione sensibilizzazione dei giovani alla cura del verde e alla sostenibilità, il premio speciale Attrazione per il paesaggio vitivinicolo e la sua integrazione  nell’economia locale, dimostrando come la bellezza naturale possa generare sviluppo turistico ed economico.

“Siamo orgogliosi di Costigliole d’Asti – spiega Sergio Ferraro, presidente di Aspro Flor Comuni Fioriti – che diventa il 18⁰ Comune italiano dal 2006 a conquistare l’argento nel prestigioso concorso europeo Entente Floral. Rappresentare l’Italia tra decine di candidati, e alcuni dei più bei borghi d’Europa, è un riconsicimento straordinario per la comunità e l’amministrazione locali. Un traguardo straordinario che segue le vittorie di Cellamonte, Bergolo, Avigliana, Stresa, Salsomaggiore, Transacqua, Sordevolo e Savigliano, Spello, Neviglie e Usseaux, Faedo e Pomaretto, Ingria e Gabella Ligure, Molveno e Fai della Paganella. Questo risultato premia il lavoro costante della comunità, la cura del territorio e la capacita di valorizzare il verde come attrattive turistico. Meglio di loro hanno fatto solo comuni come Limone Piemonte, Cervia, Prè Saint Didier, Graudo, Troubles e Merano, che hanno ottenuto le medaglie d’oro. Ora attendiamo con trepidazione il 18 ottobre, quando per l’Italia i rappresentanti di Bellaria Igea Marina voleranno a Stanford, in Canada, per partecipare al concorso mondiale “Communities in Bloom”, portando anche lì l’eccellenza dei Comuni Fioriti Italiani”.

“Da anni Costigliole d’Asti fa parte del circuito Comuni Fioriti, nell’ambito del quale siamo stati premiati più volte – afferma Enrico Alessandro Cavallero, Sindaco di Costigliole d’Asti- siamo orgogliosi d’essere stati scelti e aver potuto mostrare ai giudici le peculiarità del territorio e le bellezze paesaggistiche, un particolare le nostre colline ricche di viti.

L’argento dell’Entente Floral è un risultato che premia non solo l’amministrazione, ma è un riconoscimento anche per le scuole, le associazioni, i consiglieri e gli assessori che vi hanno collaborato. Le scuole, in particolare, sono un’eccellenza del territorio, e questo sono sicuro gratifichi quei ragazzi impegnati nell’educazione ambientale. Le scuole di Costigliole hanno ottenuto un premio ancora piu significativo, per essersi distinte fra tante in concorso. Lunedi sera saremo onorati di consegnare il premio al dirigente scolastico Claudio Tux, agli insegnanti e agli studenti.

Mara Martellotta