ilTorinese

La disfida del Giandujotto approda in Europa

Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha portato all’attenzione del Commissario europeo per l’Agricoltura, Janusz Wojciechowski, la questione del riconoscimento della denominazione del Gianduiotto Piemonte Igp.

Con loro anche il maestro cioccolatiere Guido Castagna, coordinatore del Comitato promotore del riconoscimento del Gianduiotto Piemonte Igp, e l’avvocato Antonio Borra.

L’incontro, che si è svolto ieri pomeriggio in videocollegamento, era stato preannunciato l’altro ieri al termine di un confronto organizzato dal presidente Cirio con esponenti del Consiglio regionale, i rappresentanti del Comitato e con la partecipazione telefonica del ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida.

Il commissario Wojciechowski ha ringraziato la Regione per aver segnalato questa problematica e ha assicurato che nel rispetto delle regole europee in tema di tutela delle denominazioni farà tutto ciò che è in suo potere per difendere il legame tra i marchi dei prodotti e la loro città o Regione d’origine. Alla luce delle verifiche effettuate, la Regione e il Comitato intendono proseguire nella richiesta inoltrata al Ministero, certi oggi anche più di ieri della correttezza delle proprie istanze a tutela del proprio territorio.

Durante l’incontro sono state ripercorse le tappe dell’iter di riconoscimento della denominazione, iniziato a marzo del 2022, a cui la Regione ha dato parere positivo a settembre dello stesso anno. La pratica è ora all’esame del Ministero dell’Agricoltura con l’opposizione di una multinazionale che rivendica la titolarità del marchio e obietta sulla titolarità del Comitato di proteggere la denominazione con la richiesta del riconoscimento Igp.

“Il riconoscimento Igp non vuole essere un marchio commerciale, ma uno strumento per garantire questa eccellenza dolciaria come patrimonio comune di tutto il Piemonte e dei cioccolatieri che vorranno seguire la ricetta autentica”, dichiara il presidente Cirio.

Il valore delle note culturali di Giuseppe Possa

 

A tempo libro, il volume che raccoglie le recensioni scritte da Giuseppe Possa nell’arco temporale di un quadriennio, tra il 2019 e il 2023 segnato dal lockdown imposto dalla pandemia del Covid-19, soffermandosi su artisti, autori, intellettuali che vivono nella provincia più piccola e più a nord del Piemonte, testimonia la vivacità vita culturale di questa terra di frontiera. Confinante con la Lombardia, con la quale condivide il lago Maggiore, e con la Svizzera, il Vco offre un vasto campionario di autori e artisti in grado, con le loro opere, di elevare la qualità culturale di questo cuneo di terra e di gente incastonato tra laghi e montagne, regioni e nazioni confinanti. In questa terra la mescolanza di esperienze e radici culturali ha consentito di mettere in rilievo quella ricchezza e quel dinamismo che Giuseppe Possa ha saputo tradurre in queste note critiche, portando alla luce e offrendo a tutti i lettori un vasto mondo fatto di storie, esperienze, capacità che hanno dato forza e fiato ad una identità culturale per molti versi nuova e inaspettata. E’ una fortuna che questo critico, che predilige mettere in rilievo le positività e il talento di tanti artigiani della pittura, letteratura, poesia, scultura e musica, abbia voluto pubblicare questa interessante raccolta vincendo la sua nota ritrosia. E’ una fortuna perché consente di comprendere quanta varietà e ricchezza culturale offrono le decine di profili che ha voluto tratteggiare, dai più noti ai meno conosciuti. Compresi i ricordi di alcuni personaggi importanti come i poeti Walter Alberisio e Filippo Crea, il filologo Gianfranco Contini, lo scrittore Benito Mazzi, il partigiano Franco Sgrena. Rocco Cento, nella sua postfazione, scrive che Giuseppe Possa è stato il protagonista di cinquant’anni di testimonianze perché “dall’Ossola a Milano non c’è stato un evento o personaggio con cui non abbia conversato o collaborato, scrivendone”. Ed è la pura verità. Possa, nato a Domodossola nel novembre del 1950, si è sempre interessato di critica letteraria e d’arte. Ha dato alle stampe quattro libri di poesie, ottenendo numerosi riconoscimenti letterari. I suoi scritti figurano in numerosi giornali, riviste e antologie (è stato tradotto in francese, inglese, tedesco), ha fondato a Milano la rivista d’arte e cultura Controcorrente, con il poeta Giorgio Quaglia condivide il blog PQlaScintilla e ha collaborato con tante altre, curando e presentando cataloghi, libri e pubblicazioni varie di letterati e artisti. Solo una piccola parte di questo imponente lavoro è racconta nelle note di A tempo libero. L’augurio è che rinunci al proposito di “appendere la penna al chiodo”, continuando a dare il suo contributo culturale quanto mai prezioso in questi tempi piuttosto opachi e difficili.

Marco Travaglini

Asti-Cuneo, partito cantiere primo lotto

Il presidente Cirio e l’assessore Gabusi: “Si chiamerà autostrada del tartufo”.
Ieri la riunione della Conferenza dei servizi: approvato piano di opere complementari per oltre 40 milioni di euro
È partito il cantiere dell’ultimo lotto dell’autostrada Asti-Cuneo che si concluderà nel 2024: nei giorni scorsi l’azienda che deve eseguire i lavori ha ottenuto l’accesso alle aree e sono partiti gli interventi per gli ultimi 5 chilometri, in continuità, come previsto, con quelli conclusi del lotto II.6.B.
L’ha annunciato  il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, che ha svolto un sopralluogo all’area del nuovo cantiere a margine della conferenza dei servizi convocata per le opere complementari alla realizzazione dell’ultimo tratto. Alla conferenza ha partecipato anche l’assessore ai Trasporti Marco Gabusi.
«Oggi partono i lavori dell’ultimo lotto per arrivare entro il 2024 al completamento dell’autostrada Asti-Cuneo. Voglio ringraziare per il grande lavoro di questi mesi il Ministero dei Trasporti a cui abbiamo chiesto di poter adottare per l’autostrada una nuova denominazione. Si chiamerà “Autostrada del Tartufo”, per celebrare il frutto più prezioso dei territori di Monferrato, Roero e Langhe», dichiara il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.
«In 4 anni siamo passati da un’opera che non aveva finanziamento e autorizzazioni alla certezza che si completerà con tutte le opere richieste dai territori: un lavoro di squadra che parte dai Comuni e ha visto protagonista la Regione» aggiunge l’assessore ai Trasporti, Marco Gabusi.
A questo traguardo si aggiunge un altro importante risultato ufficializzato oggi: la tangenziale di Alba continuerà ad essere gratuita e percorribile liberamente tra Baraccone di Castagnito e Cantina Roddi. «Sarebbe stata una beffa far pagare al territorio albese un’opera che aspetta da oltre trent’anni – spiegano Cirio e Gabusi – E’ stata confermata infine la già annunciata gratuità dell’uscita per l’ospedale di Verduno, attraverso un meccanismo di portale intelligente che cancella pagamento per le auto dirette all’ospedale».
È stato poi approvato il pacchetto di opere complementari alla realizzazione dell’ultimo lotto per un valore di oltre 40 milioni di euro, che è stato condiviso dalla Regione con la Provincia e con i comuni del territorio.
In particolare il piano prevede la sistemazione del Ponte sul Tanaro sulla SP 7 a Pollenzo e la realizzazione di un nuovo Ponte sul Tanaro per complessivi 19,8 milioni. Interventi riguardano anche il ponte storico Carlo Albertino ciclopedonale e il collegamento ciclabile tra il capoluogo Bra e la frazione di Pollenzo per 7,8 milioni.
Sempre sulla SP7 è prevista la sistemazione del tracciato in corrispondenza della curva a 90° in prossimità dell’attraversamento del Canale Verduno (2,2 milioni di euro). Sarà adeguato anche il tracciato nel tratto Roddi – svincolo Alba-ovest – rotatoria ospedale Verduno – Pollenzo per 6 milioni di euro. Altri 4,6 milioni sono previsti per la variante di Pollenzo con l’adeguamento di via Nogaris e la rotatoria di incrocio con la SS 231. «Si tratta del primo pacchetto di opere complementari collegate al tratto braidese – aggiungono Cirio e Gabusi – un secondo pacchetto sarà collegato ai lavori sulla tangenziale di Alba, legati al tratto albese, che sarà definito all’interno della Conferenza dei servizi per quell’intervento».
«Le opere complementari sono state individuate dalla Provincia attraverso un lavoro di coordinamento con i Comuni interessati e con la Regione – spiega il presidente della Provincia di Cuneo Luca Robaldo – La stessa Provincia interverrà, poi, con risorse proprie su ulteriori lavori per definire al meglio la viabilità della zona interessata. Sono grato ai consiglieri Antoniotti e Sibille per avere seguito con costanza l’argomento».

Fermato dalla polizia con quattro cellulari rubati

Nelle scorse ore, i poliziotti della Squadra Volante del Comm.to di P.S. Dora Vanchiglia hanno sottoposto a fermo di p.g. un cittadino di nazionalità senegalese di 34 anni gravemente indiziato del delitto di ricettazione.

Le indagini hanno avuto origine dalla segnalazione di una ragazza, vittima del furto del proprio cellulare la notte di Halloween, del quale la giovane riusciva a geolocalizzare la presenza nella zona adiacente alla stazione Porta Nuova poche ore dopo il furto.

La ragazza comunicava al 112 NUE gli spostamenti del segnale e indicava ai poliziotti della Volante un giovane fermo alla pensilina del bus in corso Vittorio Emanuele. Il 34enne veniva immediatamente fermato dagli agenti e trovato in possesso di quattro cellulari, tutti di provento furtivo. Per tre di essi i poliziotti sono riusciti a rintracciare i proprietari nell’immediato: tutti e tre hanno raccontato di essere stati vittima di furto la notte precedente ai Murazzi del Po.

Anche il cellulare della richiedente verrà ritrovato successivamente, nascosto sotto un’autovettura nei pressi della fermata del bus ove il 34enne era stato fermato.

In considerazione della pericolosità sociale del cittadino senegalese, desunta dai numerosi precedenti di polizia, anche specifici, e del concreto pericolo di fuga, non avendo una dimora fissa, l’uomo è stato sottoposto a fermo di p.g. per ricettazione, misura convalidata.

Il procedimento penale si trova attualmente nella fase delle indagini preliminari, pertanto vige la presunzione di non colpevolezza dell’indagato, sino alla sentenza definitiva.

I controlli congiunti di prevenzione nella zona della movida continuano tutti i fine settimana con cadenza regolare. Fra sabato e domenica il contingente interforze impegnato nei controlli in Piazza Vittorio Veneto, via Matteo Pescatore, via Mazzini, Piazza Santa Giulia, quadrilatero Romano, San Salvario, Lungo Dora Firenze, Lungo Dora Siena, ha identificato oltre 230 persone e proceduto al controllo di 8 attività commerciali.

Il Calendario Storico dei Carabinieri è il calendario degli italiani

Realizzato  con il contributo di Gramellini e di Pininfarina

ROMA 8 novembre 2023. Il Comandante Generale, Gen. C.A. Teo Luzi ha presentato il Calendario Storico dell’Arma dei Carabinieri ed. 2024, evento al quale è intervenuto il Ministro della Difesa, On. Guido Crosetto. A illustrare l’opera, realizzata dallo studio di design Pininfarina con il contributo dell’editorialista Massimo Gramellini per la creazione dei testi, è il celebre conduttore televisivo Amadeus, nella splendida cornice dell’Auditorium Parco della Musica.

Il Calendario Storico 2024 è dedicato al tema ”I Carabinieri e le Comunità” e in particolare alla figura del Carabiniere come punto di riferimento della collettività. Una presenza costante accanto alla cittadinanza, da momenti storici per il nostro Paese – come il referendum tra Monarchia e Repubblica nel 1946 – a quelli della vita quotidiana – come la recente alluvione in Romagna. La vicinanza, la capacità di contatto e di ascolto, le tante attenzioni, piccole e grandi, ai bisogni delle persone, dalle città metropolitane fino ai borghi più remoti di provincia, con le quali i Carabinieri corrispondono alle istanze di rassicurazione sociale proprie di ogni comunità, sono il fil rouge che caratterizza da sempre l’operato dell’Arma e che ci accompagna attraverso i 12 racconti del Calendario 2024.

Le storie, descritte dalla penna di Gramellini, narrano alcune delle gesta più eroiche – come il sacrificio consapevole compiuto a Fiesole – ed altre appartenenti alla vita di tutti i giorni – come il sostegno alle persone più fragili nella quotidianità o durante eventi straordinari come la pandemia da Covid19. Storie che il Comandante Generale definisce “così edificanti che sembrano inventate, e sono invece episodi reali” sottolineando come i Carabinieri sono sempre presenti, attori protagonisti dei soccorsi dopo una calamità, della speranza dopo lo sconforto, dell’ordine dopo il caos, della giustizia dopo un torto. Il senso del dovere, da duecentodieci anni guida ideale di ogni intervento, è lo spirito che anima il nostro servizio”.

Le 12 storie – eterogenee per epoca storica, ambientazione geografica e avvenimenti narrati – sono unite dalla capacità di ascolto e di vicinanza dell’Arma, “filo conduttore” che attraversa l’intera narrazione del Calendario: una banda rossa creata dalla matita di Pininfarina che parte dalla Fiamma – emblema dell’Arma dei Carabinieri – e avvolge l’intera opera attraverso uno dei segni distintivi più significativi e storici dell’uniforme dell’Arma, che caratterizza i pantaloni del Carabiniere. Una banda che, nell’immaginario delle italiane e degli italiani, è diventata simbolo di una forza amica, sempre presente nei momenti e nei luoghi delle nostre vite. Le illustrazioni che compongono le 12 tavole sono disegnate a matita, tratto che contraddistingue la fase creativa delle opere di Pininfarina – dalle auto sportive ai progetti di architettura – e che valorizza e porta alla luce l’arte presente nell’operato quotidiano dei Carabinieri, come evidenziato dal Comandante Generale “non è immediato pensarci, eppure c’è un’analogia evidente, fra le gesta compiute da persone in divisa, e il talento di chi le descrive o le illustra. Anche ad un carabiniere, in fondo, si richiede ciò che fanno gli artisti: aggiungere bellezza”.

Il notevole interesse da parte del cittadino verso il Calendario Storico dell’Arma, oggi giunto a una tiratura di 1.200.000 copie, di cui oltre 16.000 in otto altre lingue (inglese, francese, spagnolo, tedesco, portoghese, giapponese, cinese e arabo, nonché in sardo e friulano), è indice sia dell’affetto e della vicinanza di cui gode la Benemerita sia della profondità di significato dei suoi contenuti, che ne fanno un oggetto apprezzato, ambito e presente tanto nelle abitazioni quanto nei luoghi di lavoro, quasi a testimonianza del fatto che “in ogni famiglia c’è un Carabiniere”. Iniziata nel 1928, la pubblicazione del Calendario, giunta alla sua 91^ edizione, dopo l’interruzione post-bellica dal 1945 al 1949 venne ripresa regolarmente nel 1950 e da allora è stata puntuale interprete, con le sue tavole, delle vicende dell’Arma e, attraverso di essa, della Storia d’Italia.

Oltre al Calendario, è stata pubblicata anche l’edizione 2024 dell’Agenda illustrata attraverso quattro racconti dai quali si evince l’essenza del nostro operato. Si tratta di storie di fantasia ispirate alla realtà e capaci di tratteggiare la vera anima del Carabiniere esaltando il messaggio del servizio a favore della cittadinanza e della fiera consapevolezza di adempiere ad un ruolo sociale indispensabile. L’attività di un’unità cinofila impegnata in operazioni di soccorso dopo una calamità naturale, il Carabiniere appena arrivato di rinforzo alla Caserma di un paesino mal collegato e molto distante dai centri maggiori e dai servizi essenziali, la vita di un Ufficiale dell’Arma, ancora ignaro futuro Comandante Generale e inconsapevole protagonista di una pagina di storia della nostra unificanda Nazione. E ancora l’altruismo di un giovane Comandante di Stazione che trae in salvo una donna che stava annegando.

Altre due opere completano l’offerta editoriale dell’anno 2024.

Il Calendario da tavolo, dedicato anche quest’anno al tema “i Carabinieri nei Borghi più Belli d’Italia”, riguarda piccole gemme arroccate fra gli scorci più suggestivi del Belpaese, il Paese dell’Arte, della Letteratura, dell’Ingegno italico. Sono state selezionate 12 immagini, una per mese, con Carabinieri ritratti in uno dei tanti borghi che impreziosiscono l’Italia, i quali restituiscono un quadro d’autore fatto di geografia, architetture e uniforme.

Tra le località più suggestive, è stata inserita la splendida cornice di Monte Isola (BS), punto panoramico sul Lago d’Iseo e sulla Franciacorta, una vera e propria perla che si caratterizza per un’atmosfera senza tempo. Sono state individuati borghi dell’Italia meridionale, dove l’Arma è impegnata quotidianamente, oltre che nelle attività di controllo del territorio, anche nel contrasto della criminalità organizzata, come quelli di Monte Sant’Angelo in provincia di Foggia, Stilo in provincia di Reggio Calabria e Gangi in provincia di Palermo.

La scelta del tema celebra il concetto della prossimità della Benemerita al cittadino e la sua presenza capillare sul territorio nazionale, permeata anche in quei centri abitati soltanto da poche migliaia di anime, che individuano nella Stazione dei Carabinieri il loro sicuro punto di riferimento. L’intero ricavato della vendita di questo calendarietto da tavolo è devoluto, come accaduto negli anni precedenti, all’Opera Nazionale di Assistenza per gli Orfani dei Militari dell’Arma dei Carabinieri.

Il Planning da tavolo, in scia con le altre opere, è incentrato anch’esso sul tema del “controllo del territorio”. Anche stavolta il ricavato sarà devoluto ad un reparto pediatrico, individuato quest’anno nel Grande Ospedale Metropolitano “Bianchi Melacrino Morelli” di Reggio Calabria.

Tale opera editoriale, in apertura, racconta una storia redatta da personale dell’Arma con il titolo “Il Carabiniere in bicicletta”. È ambientata agli inizi del ‘900 e narra di un Maresciallo dell’Arma che svolgeva il suo servizio per la comunità a bordo di una bicicletta garantendo, con gentilezza e garbo, rassicurazione sociale e compagnia agli abitanti del piccolo paesino.

Inoltre, il planning è organizzato con una pagina calendario all’inizio di ogni mese affiancata da un’immagine raffigurante le attività svolte dai reparti delle varie specialità dell’Arma (cinofili, sciatori, elicotteristi).

Prefazione del Comandante Generale al

Calendario Storico ed. 2024

Ogni volta che ammiro un’edizione del nostro Calendario, sono colpito dalla bellezza delle sue immagini e delle parole che le accompagnano: un insieme armonioso, quasi perfetto, a cui sono lieto di contribuire con il mio intervento.

E certamente anche quest’anno, dai testi di Massimo Gramellini, come dalle tavole curate dallo studio di design Pininfarina, è di nuovo questa l’impressione che ricevo. Alle domande che l’arte ripropone, su cosa valga davvero nella vita, trovo risposta nel nostro impegno quotidiano. Quella risposta è pure qui, in storie così edificanti che sembrano inventate, e sono invece episodi reali.

Non è immediato pensarci, eppure c’è un’analogia evidente, fra le gesta compiute da persone in divisa e il talento di chi le descrive o le illustra. Anche a un carabiniere, in fondo, si richiede ciò che fanno gli artisti: aggiungere bellezza. Quella del soccorso dopo una calamità, della speranza dopo lo sconforto, dell’ordine dopo il caos, della giustizia dopo un torto. Se siamo riusciti a donarla al nostro prossimo, al netto di errori e imperfezioni sempre possibili, abbiamo forse meritato un oggetto così pregiato. Il senso del dovere, guida ideale di ogni intervento, è la “linea rossa” che percorre l’intero Calendario. Quel filo conduttore, che abbiamo voluto evidenziare anche graficamente, ha collegato gli slanci individuali componendo un’opera mirabile.

Perché cos’è, se non un capolavoro, restituire un figlio che si stava perdendo all’amore e all’orgoglio di suo padre?

Trovare le sole parole capaci di strappare una donna all’abisso, su di un ponte, quando più niente la richiama alla vita? Sorvolare la neve con un elicottero in condizioni avverse, oltrepassando la montagna per portare il cibo a chi, rimasto isolato, ne ha un bisogno assoluto?

Questa pubblicazione, che raccoglie dodici racconti, uno per ciascun mese dell’anno, ci ricorda cos’è importante sulla terra, e come i fatti importanti trasformino la cronaca in storia.

Cos’hanno in comune il salvataggio in battaglia di Carlo Alberto e le pensioni recapitate durante l’emergenza pandemica a chi da solo non poteva ritirarle? Cosa unisce i Martiri di Fiesole del 1944 ai loro colleghi che qualche mese fa, in quel di Faenza, hanno portato tre anziani in salvo a nuoto, sfidando un’alluvione?

I duecentodieci anni che siamo giunti a festeggiare sono costellati di simili azioni: centinaia, migliaia di gocce portate all’oceano da donne e uomini semplici, animati però da sentimenti sinceri. L’ideale dell’ascolto, della vicinanza, in una parola del “servizio”.

Per raccontare tutto ciò, da operatori del sociale quali siamo, ci occorreva la forza di testi e illustrazioni maneggiati da esperti dei due settori. A loro va la più grande ammirazione, la più sentita gratitudine, che non possiamo non estendere a quanti, dalle nostre fila, ci hanno offerto esempi di cosciente abnegazione. Grazie a un grande giornalista e scrittore, che ancora una volta è riuscito a emozionarci con la sua penna, al tempo stesso sensibile e affilata. Grazie a un marchio di riconosciuto valore, che conferisce eleganza, colore e luce a

tutto ciò che tocca. Grazie ai carabinieri che riempiono di umanità queste pagine e di sicurezza le più sperdute contrade d’Italia: al loro silenzioso sacrificio, al coraggio più forte di ogni timore, alla dedizione generosa e fattiva, all’incrollabile amore verso gli altri. Grazie a Voi, cari Lettori, che prima di essere tali siete la nostra gente, la nostra missione, il senso stesso della nostra uniforme. Con gli auguri più affettuosi, per un nuovo anno sereno e ricco di soddisfazioni.

Una domenica nel parco del castello di Miradolo

 Con una guida di eccezione, Paola Eynard, vicepresidente della Fondazione Cosso

 

Domenica 12 novembre prossimo alle 11 si terrà una visita guidata nel parco del castello di Miradolo con Paola Eynard, una passeggiata guidata all’aperto in compagnia della vicepresidente della Fondazione Cosso, alla scoperta del luogo con i suoi oltre 1700 esemplari di alberi di diversa dimensione e pregio, e di grande importanza storico-botanica, tra cui cinque monumentali che, al castello di Miradolo, vengono curati e custoditi con passione.

Dimora di origini settecentesche dagli anni Venti dell’Ottocento il castello e il parco vivono la loro epoca d’oro grazie a Babet, ovvero Maria Luisa Ferrero della Marmora, sposa del marchese Maurizio Massel, donna di grande intraprendenza e volontà, amante della botanica e fattrice dell’impianto paesaggistico del parco.

Una vicenda tutta al femminile che giunge ai nostri giorni con la Fondazione Cosso, che ha dato vita alla storia di una vera e propria rinascita. Dal 2008 il parco è stato interessato da importanti interventi di restauro e valorizzazione per far rivivere quel giardino all’inglese, romantico e libero di esprimersi, progettato per accogliere gli ospiti dell’antica dimora.

Alle ore 16 è in programma una visita guidata riservata ai possessori della Tessera Torino Abbonamenti della mostra dedicata a Irma Blank “Tra segno e silenzio”, alla scoperta delle opere dell’artista a lungo dimenticata e scomparsa da pochi mesi, che ha trasformato la scrittura in segno.

Castello di Miradolo, via Cordonata 2, San Secondo di Pinerolo.

Domenica 12 dicembre visita guidata nel parco a cura di Paola Eynard, vicepresidente della Fondazione Cosso.

Info e prenotazioni : 0121502761.

MARA MARTELLOTTA

Un “Focus sull’attualità”, fra le foto “mondiali” di “World Press Photo”

A “Palazzo Barolo” tre incontri dedicati alla cronaca di più stretta attualità nell’ambito della “Mostra di Fotogiornalismo” più visitata al mondo

Da giovedì 2 novembre

In mezzo a 120 scatti fotografici che raccontano gli eventi più significativi, nel bene e più spesso nel male, del 2022, raccolti nella 66^ edizione di “World Press Photo Exhibition”, ospitata a “Palazzo Barolo”, a Torino (ed in altre 119 città dei cinque continenti), fino a domenica 19 novembre, tornano certamente di grande utilità ed interesse i tre incontri, ad ingresso gratuito, organizzati nell’ambito della rassegna – promossa da “World Press Photo Foundation” e organizzata da “Cime”– per mettere a fuoco ben bene l’attualità. Dai lavori di “fotogiornalismo” e “fotografia documentaristica” (firmati per le maggiori testate internazionali, dal “National Geographic” alla “BBC”, fino alla “CNN”, al “Times”, a “Le Monde” e ad “El Pais”) all’incontro su temi che sviluppano a parole le immagini osservate in parete, attraverso il confronto con alcuni degli stessi fotoreporter rappresentati e personaggi  del mondo del giornalismo e del sociale per approfondire e compiere un viaggio critico, a più voci e a più “verità”, fra le notizie del 2022.

Il primo appuntamento è per giovedì 2 novembrealle 18,30, nella “Sala Conferenze” del Palazzo di via delle Orfane 7, dove si parlerà di “Suggestioni dall’Europa. Immagini dal vecchio Continente che cambia anche in meglio”, un talk sulla rappresentazione dell’ambiente e sul suo racconto, per parole e immagini, con un occhio all’Europa. Partendo dal lavoro del fotoreporter romano Simone Tramonte, che ha vinto quest’anno nella categoria “Long-Term Projects” di “World Press Photo” con il “Net- Zero Transition” e che manderà un suo contributo video,  interverranno la giornalista Silvia Garbarino, segretaria della “Stampa Subalpina” Michele D’Ottavio, fotografo torinese di grande esperienza e versatilità, la giornalista Ilaria Blangetti e il photo-editor Pietro Vertamy, tra i co-founder di “FormicaLab”, associazione che organizza il “Festival cuneese di documentazione del paesaggio contemporaneo | Paesaggi |”.

A seguire, giovedì 9 novembre, sempre alle 18,30, si continua con “Giovani e salute mentale: il crollo dopo la pandemia”. Durante l’incontro, il fumettista (Feltrinelli) Claudio Marinaccio presenterà un suo lavoro confluito nell’inchiesta a fumetti realizzata per “Sky Tg24” sulla salute mentale dei giovani. Partecipa anche il giornalista Stefano Tallia, presidente dell’“Ordine dei Giornalisti del Piemonte”,  Sara Racalbuto, coordinatrice della “Psicologia clinica dell’età pediatrica” dell’ “Ospedale Infantile Regina Margherita” di Torino e Fulvio Paganin, presidente di “Distretto Cinema” per un excursus su come il disagio è stato raccontato in sala.

Infine, mercoledì 15 novembre, sempre alle 18,30, “Una cartolina dal mondo. Guerra, migrazioni e crisi climatica” con Jessica Pasqualon, fotogiornalista, che presenta un suo lavoro realizzato per “Ansa” in Siria e Ucraina. All’incontro parteciperanno anche Manlio Nochi, responsabile centro primissima accoglienza “CRI Torino”, in collegamento Silvia Boccardi – giornalista, autrice, producer – e Alessandro Cinque, l’altro italiano (residente a Lima, in Perù) premiato quest’anno (tra i vincitori regionali) per il suo lavoro “Alpaqueros”, in cui racconta l’evoluzione delle famiglie peruviane attraverso la vita delle donne allevatrici che rischiano la vita portando gli alpaca sempre più in alto, per contrastare il cambiamento climatico e la siccità. Modera l’incontro, la giornalista Chiara Priante.

Per ulteriori info: www.worldpressphototorino.it o info@worldpressphototorino.it

g.m.

Nelle foto:

–       Claudio Marinaccio: “Fumetti sulla salute mentale dei giovani”

–       Jessica Pasqualon

–       Alessandro Cinque: “Alpaqueros”

Jannik Sinner in visita a Candiolo

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Tra gli 8 campioni  che si contenderanno il titolo di maestro alle Nitto Atp Finals  Jannik Sinner ha fatto oggi visita all’Istituto per la ricerca sul cancro di Candiolo.

 

L’ARTeficIO presenta il suo nuovo spazio: Diagon Hall – Spazi Diffusi

Si chiama Diagon Hall la nuova scommessa fatta da l’ ARTeficIO,associazione di promozione sociale affiliata all’ARCI. Il suo Presidente e Direttore Artistico, Alberto Corrado, insieme alla sua collaboratrice Daniela Cressano, hanno dato vita ad un nuovo spazio culturale in via San Domenico 47 a Torino, a due passi da piazza Statuto. Uno spazio intimo, un salotto a due piani che è già diventato sede di una compagnia teatrale e di un corso di yoga, pronto a inaugurare a breve nuovi corsi tra cui quelli di fotografia, disegno, pilates, canto. La gentilezza e la competenza di Alberto e Daniela contribuiscono al calore che sa emanare già a prima vistaDiagon Hall, facendo del luogo l’adatta cornice anche per eventi letterari di poesia e narrativa. Si ha l’impressione, varcando la porta d’ingresso, di essere accolti in un luogo d’incontro e di condivisione dal profumo parigino, uno spazio in cui creare aggregazione e senso di comunità, le giuste basi per rendere solido un percorso di crescita umana e artistica.

Nel corso degli anni L’ ARTeficIO, Centro Culturale attivo dal 2017 e fin dagli esordi dedicato all’espressione di ogni forma artistica, un luogo di confronto, ibridazione, scontro e incontro, animato da tecnica e passione, creazione e ascolto tra culture e idee diverse, si è contraddistinto specialmente nella promozione di serate dal vivo proponendo grandi concerti, soprattutto di genere blues e jazz, ospitando importanti artisti locali, nazionali e internazionali. Dopo l’uscita dalla vecchia sede di via Blignyavvenuta nel novembre del 2022, L’ ARTeficIO ha messo piede nella Cavallerizza e ha organizzato, per il quarto anno consecutivo, la bella rassegna “Estate in Circolo” presso il giardino dell’Anagrafe Centrale di via Ignazio Giulio. Da fine settembre è presente tutte le settimane presso il Mercato Centrale di Torino, con più eventi dedicati al mondo della danza.

Diagon Hall diventa oggi il nuovo spazio de l’ARTeficIOdeclinato a ospitare tutti quegli eventi dell’associazione che non richiedano la necessità di grandi spazi e platee numerose, un luogo di confronto che merita sicuramente una visita.

MARA MARTELLOTTA 

 

DIAGON HALL, Via San Domenico, 47, Torino

3292538654

 

Mara Martellotta

Morti sul lavoro, in Piemonte edilizia e agricoltura i più colpiti

Edilizia e agricoltura sono i settori più a rischio infortuni, mentre la cultura della prevenzione viene meno soprattutto nelle microimprese.

È quanto è emerso nella terza Commissione del Consiglio regionale (presidente Claudio Leone) durante l’audizione degli Spresal delle Aziende sanitarie locali, dell’Ispettorato del Lavoro e dell’Inail in merito all’indagine conoscitiva richiesta dall’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale. L’obiettivo è elaborare una programmazione delle politiche regionali per migliorare la prevenzione e diffondere la cultura della sicurezza sui posti di lavoro. In Piemonte nel 2022, ci sono stati 50 infortuni mortali, mentre al 31 luglio di quest’anno erano già 42 le persone decedute sul posto di lavoro.

Nel corso dei vari interventi ci si è soffermati sulla novità del 2023 dei piani mirati di prevenzione, con lo scopo di diffondere nelle aziende le buone pratiche di sicurezza. Ma, come ribadito in più occasioni, uno dei problemi più evidenti da superare rimane quello della carenza di personale per pensionamenti e trasferimenti dei medici del lavoro e dei tecnici della prevenzione. In Piemonte esiste una sola scuola di specializzazione per i medici del lavoro.

Il territorio biellese è emblematico per la forte impronta data dalle microimprese, che sono il 95 per cento del totale, ed è soprattutto in questi limitati contesti lavorativi che si fa fatica a diffondere la cultura della prevenzione.

Mentre nel Cuneese sono soprattutto le aziende agricole esposte al forte rischio di incidenti, nel corso dell’audizione si è fatto cenno anche alle malattie professionali, dai tumori dell’apparato respiratorio alle lesioni per il sovraccarico dell’apparato muscolo-scheletrico, e agli infortuni nel contesto dell’alternanza scuola-lavoro.

Pier Luigi Pavanelli dello Spresal della Città di Torino si è soffermato sull’introduzione del codice degli appalti con l’importante sottoscrizione del protocollo d’intesa tra tutti i soggetti istituzionali dopo il tragico crollo della gru in via Genova nel dicembre del 2021.

Da parte dell’Inail c’è stato il forte richiamo agli investimenti per la sicurezza, che passa anche dalla collaborazione tra tutti i soggetti e lo scambio dei dati tra enti diversi.

Sergio Fossati, capo dell’Ispettorato territoriale del lavoro per il Piemonte Sud (Cuneo, Asti e Alessandria) ha sottolineato che nell’area di sua competenza quest’anno sono state effettuate 564 ispezioni, accertando 1059 violazioni.

Per delucidazioni sono intervenuti Francesca Frediani (M4o), Diego Sarno (Pd), Silvana Accossato (Luv), e Sarah Disabato (M5s).