ilTorinese

Ecco chi è il commissario della linea 2 della Metro

Sarà Bernardino Chiaia, professore ordinario di scienza delle costruzioni alla facoltà di ingegneria del Politecnico di Torino e amministratore delegato di Infra.To, il commissario della Linea 2 della Metropolitana di Torino. È stato designato oggi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, sentiti il Ministero dell’Economia e delle Finanze e la Città di Torino, secondo quanto previsto dalla legge 41/2023.

“Abbiamo mantenuto gli impegni: siamo determinati ad accogliere le richieste degli enti locali affinché le nostre città e tutta Italia possano diventare sempre più moderne” dice il Ministro Salvini.
Compito del commissario sarà quello di assumere tutte le iniziative necessarie ad assicurare la rapida realizzazione degli interventi e la messa in esercizio della nuova linea della metropolitana torinese.

“Siamo davvero contenti che si proceda all’individuazione del commissario per la Linea 2 della metropolitana” dice il sindaco Stefano Lo Russo. Che continua: “Il professor Chiaia è figura torinese di assoluta competenza tecnica e conoscenza diretta dell’infrastruttura e questo elemento è davvero importante per accelerare la realizzazione dell’opera. L’individuazione del commissario straordinario è frutto di un ottimo lavoro istituzionale condotto in stretta connessione con il Ministro e con il Parlamento che hanno accolto e sostenuto la nostra richiesta e a cui va il nostro ringraziamento”.

Internazionalizzazione delle imprese, tavola rotonda a Torino organizzata dall’eurodeputato Panza

Venerdì 9 giugno alle ore 10, presso la Sala Toniolo di palazzo Ceriana Mayneri in Corso Stati Uniti 27 a Torino, si svolgerà l’incontro “Dall’Europa agli USA, le opportunità per le imprese, dai fondi europei all’internazionalizzazione” organizzato dall’On. Alessandro Panza del Gruppo Lega – Identità e Democrazia al parlamento europeo in collaborazione con la Camera di Commercio italo-americana, per illustrare le possibilità di internazionalizzazione delle aziende italiane che vogliano sviluppare il loro potenziale all’estero.
All’incontro porterà i saluti anche l’assessore all’internazionalizzazione di Regione Piemonte Fabrizio Ricca.
Per partecipare è sufficiente compilare il modulo a questo link: https://forms.gle/JCZGdxFN7xHSCMPQA

Arturo Brachetti nuovamente narratore di eccezione al teatro Regio, dell’opera pucciniana Madama Butterfly

Arturo Brachetti sarà il narratore di eccezione dell’opera pucciniana Madama Butterfly, in programma al teatro Regio dal 13 al 27 giugno prossimi.

Mercoledì 31 maggio alle ore 11 è iniziata la vendita dei biglietti per l’Anteprima Giovani di Madama Butterfly, in scena sabato 10 giugno alle ore 20 e riservata a un pubblico under 30, con biglietti al costo di 10 euro, disponibili online e alla biglietteria fino a esaurimento dei posti disponibili.

Il Regio aprirà le porte alle 19 per condividere un aperitivo e nel Foyer del Toro per assistere alla breve presentazione dello spettacolo di Arturo Brachetti, che era già intervenuto, con una strabiliante prova, ne ‘La figlia del reggimento’.

Alle ore 20 avrà inizio l’Anteprima Giovani dell’opera e al termine 300 under 30 potranno accedere al Foyer del Toro per assistere all’ultimo appuntamento di “Contrasti”. Protagonista dell’happening musicale sarà Ginevra, che ci condurrà in un meraviglioso viaggio tra oceano, diamanti e asteroidi. Amore, solitudine, grandi sogni e paure sono comuni nell’opera quanto nella nostra vita quotidiana e Ginevra ne è una grande interprete.

I minori di anni 14 dovranno essere accompagnati da un maggiorenne under 30.

I biglietti per ‘La figlia del reggimento’ sono in vendita alla biglietteria del teatro Regio e online su www.teatroregio.torino.it

Biglietteria : 011/8815241/242

Orario di apertura da lunedì a sabato ore 11-19, domenica ore 14-18 un’ora prima dello spettacolo.

Mara Martellotta

La ‘terza forza’ e i temi etici

E ci risiamo. Accanto ad un ormai collaudato e consolidato “bipolarismo selvaggio” prende
sempre più spazio anche un insopportabile “bipolarismo etico”. Del resto, non può che essere
questo l’epilogo di una crescente e strutturale radicalizzazione del conflitto politico supportato e
sponsorizzato da una altrettanto nociva polarizzazione ideologica. E la vittoria di Elly Schlein alle singolari primarie del Pd ha accentuato e accelerato, e di gran lunga, questa deriva
profondamente anti democratica. Ora, il ritiro del patrocinio della Regione Lazio al ‘gay pride’ di Roma ha nuovamente innescato una polemica, ormai vecchia e stantia, che rilancia il solito derby tra le opposte tifoserie. Tifoserie politiche che saranno accompagnate, come da copione, dal solito e conosciutissimocaravanserraglio di opinionisti, conduttori televisivi, artisti milionari, esponenti dell’altissima
borghesia, tuttologi e predicatori vari. Una sorta di lotta tra ‘guelfi’ e ‘ghibellini’ all’incontrario che
appassiona sempre meno perchè il copione, appunto, è sempre lo stesso e anche il suo fi
nale di spettacolo.
Ma, al di là di questa ennesima caricatura, quello che possiamo sottolineare – e proprio attorno a
temi delicati e complessi come l’universo etico – è la sostanziale, per non dire radicale, assenza
di una “terza forza” che sia in grado di ritagliare un confronto costruttivo e di avviare, al
contempo, un dibattito che sappia costruire una sintesi sufficientemente condivisa da entrambe le
tifoserie. Non una mediazione al ribasso, come ovvio, frutto e conseguenza di un mero
compromesso burocratico e protocollare. No, una mediazione che sia in grado di costruire
soluzioni e proposte, appunto, condivise. Penso, per fare un solo esempio ancora recente, al
ruolo che seppe giocare un partito come la Margherita che, al di là della sua articolazione
culturale e del suo progetto politico, riuscì attraverso i suoi esponenti più significativi a trovare leconvergenze possibili e praticabili anche attorno a temi che apparivano inconciliabili e destinati a
non trovare alcuna soluzione. Certo, se il clima generale resta quello di accentuare la
radicalizzazione del conflitto politico e da quella polarizzazione trarre la propria ragione specifica
nella dialettica politica quotidiana, qualsiasi confronto è da bandire sin dall’inizio.
Ecco perchè quando si parla della necessità di riavere nella geografia politica italiana una “terza
forza”, e non un “terzo polo”, che sia in grado di ricucire gli strappi che provengono dalle
contrapposte tifoserie, non si invoca un pratica dorotea nè si risponde ad una logica di mera ratifica
di accordi al ribasso. Semmai, e al contrario, si tratta di recuperare sino in fondo il
magistero, e l’approccio moroteo, nonchè di tutta la miglior cultura del cattolicesimo politico
italiano che hanno sempre saputo conciliare in una sintesi feconda e costruttiva “la coscienza di
sè e l’apertura verso gli altri”. Ma per centrare questo obiettivo sono necessari ed indispensabili
alcuni ingredienti di fondo: la presenza politica vera e credibile di una “terza forza”; la cultura del
confronto e del dialogo; il rifiuto
di qualsiasi radicalizzazione politica e polarizzazione ideologica e,
in ultimo, avere un patrimonio culturale che non abbia nel suo dna la demonizzazione morale
dell’avversario e che non persegua la sua demolizione politica come arma finale
della contesa.
Elementi, questi, che si possono riassumere come l’essenza della qualità della nostra democrazia.
Giorgio Merlo

Lazarus al Teatro Carignano

C’è tempo fino al 18 giugno per assistere allo spettacolo in cartellone al Teatro Carignano di Torino ,agli sgoccioli di questa attiva  stagione del Teatro Stabile Lazarus.
Spettacolo imperdibile per i fans del Duca bianco, la maestria di Valter Malosti porta in scena un capolavoro che è un mixer di capolavori la musica di Davide Bowie,il film l ‘uomo caduto sulla terra.
Un Manuel Agnelli protagonista supportato da una compagnia giovane e grintosa, brava la band.

GABRIELLA DAGHERO

120 minuti di musica dal vivo, prosa danza , interpretazione,emozioni

Congresso Tauras, Torino capitale dell’urologia

DALL’8 AL 10 GIUGNO HUMANITAS GRADENIGO OSPITA IL CONGRESSO TAURAS.

100 gli specialisti attesi per l’evento internazionale dedicato all’Urologia e agli interventi di Andrologia ricostruttiva dei genitali.

Torino,giugno 2023 – Torino si conferma ancora una volta capitale mondiale dell’Urologia: dall’8 al 10 giugnotorna il Congresso TAURAS – Turin Advanced Course of Reconstructive Urology, Andrology and Robotics, l’evento internazionale dedicato alla Chirurgia ricostruttiva genitale che quest’anno sarà ospitato inHumanitas Gradenigo, con la responsabilità scientifica del dottor Omid Sedigh, responsabile della Struttura Complessa di Urologia e Andrologia ricostruttivadi Humanitas Gradenigo e Professore aggiunto di Urologia di Humanitas University.  Tra le sale operatorie dell’ospedale e la sala incontri ‘Carlo Alberto’ di Corso Casale 56 sono attesi oltre 100 specialisti internazionali, massimi esperti in ambito urologico, non solo a rappresentare il Piemonte e l’Italia, ma anche Brasile, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Germania, India, Inghilterra, Iran, Kuwait, Spagna, Serbia, Qatar.

Le frontiere della Chirurgia ricostruttiva uro-andrologica

Il Congresso TAURAS si concentrerà sulle tecniche più all’avanguardia nell’ambito della Chirurgia ricostruttiva uro-andrologica, di cui l’ospedale Gradenigo è punto di riferimento:  live surgery di implantologia protesica peniena per il trattamento della disfunzione erettile e delle curvature patologiche del pene, ad esempio in seguito a interventi dichirurgia radicale pelvica per un tumore prostatico, dichirurgia dell’incontinenza femminile e maschile dopo traumi, ma anche le soluzioni più innovative, mini-invasive e robotiche, per il trattamento chirurgico di patologie oncologiche, tra le più aggressive e in espansione tra la popolazione maschile.

Tecnologie e trattamenti personalizzati per migliorare la qualità di vita del paziente

Scelte terapeutiche sempre più utilizzate, perché rispondono a esigenze fondamentali per il paziente: rendere più efficaci i trattamenti a cui si sottopone, diminuire i tempi di recupero dopo l’intervento, ridurre le complicanze funzionali e favorire un recupero dell’organo e della sessualità, nell’ottica di garantire una ripresa della qualità di vita per il paziente e per la coppia.

Obiettivi che potranno essere perseguiti anche grazie al prossimo arrivo in Humanitas Gradenigo dell’ultima generazione del robot Da Vinci, che va ad arricchire la dotazione tecnologica a disposizione dei chirurghi e dei pazienti: infatti rappresenta l’ultima evoluzione della chirurgia mininvasiva e mette il chirurgo in condizione di operare con una serie di comfort che si traducono in un più rapido recupero e interventi ancora più personalizzati.

«Siamo particolarmente orgogliosi di aver organizzato per la prima volta il congresso TAURAS in Humanitas Gradenigo e con Humanitas University, è il frutto di un grande lavoro di squadra» – afferma il dottor Omid Sedigh, responsabile della Struttura Complessa di Urologia e Andrologia ricostruttiva di Humanitas Gradenigo e Professore aggiunto di Urologia di Humanitas University.

«Humanitas Gradenigo – continua il dottor Omid Sedigh – è sempre più un punto di riferimento per l’Andrologia e l’Urologia Ricostruttiva, è uno dei luoghi della Rete Oncologica di Piemonte e Valle d’Aosta, nonché una delle sedi formative della Scuola di Specialità di Urologia di Humanitas University e centro di riferimento formativo internazionale per l’Andrologia ricostruttiva: qui ci occupiamo di moltissime problematiche, dalla cura dell’ipogonadismo attraverso la terapia ormonale e tumore alla prostata, alle patologie rare come il tumore del pene in ambito multidisciplinare, ponendo particolare attenzione alle ricostruzioni genitali, riconosciute come valide soluzioni per la qualità di vita del paziente e anche della coppia a seguito di interventi spesso importanti».

Faculty composta da oltre 100 esperti nazionali e internazionali

Tra i massimi esperti che parteciperanno con lectures e live surgery, si segnala la presenza di Carlo Bettocchi, Professore di Urologia dell’Università di Foggia, Direttore del Reparto di Andrologia e dell’Unità di Urologia Ricostruttiva dell’ospedale Policlinico Riuniti di Foggia (Italia), Nicolò Buffi, Professore Ordinario di Urologia di Humanitas University di Pieve Emanuele (Italia), Giovanni Corona, Presidente della Società Europea di Medicina Sessuale, Professore Endocrinologo e Andrologo presso l’ospedale Maggiore Bellaria di Bologna (Italia),  Rados Djinovic Professore di Urologia e Andrologia, Direttore della Divisione di Chirurgia ricostruttiva genito-urinaria  della Fondazione Sava Perovic di Belgrado (Serbia),Jalil Hosseini, Professore di Urologia dell’Università Shahid Beheshti di Teheran (Iran), Direttore della Divisione di Urologia Ricostruttiva dell’ospedale Tajrish di Teheran e Presidente dell’Associazione Asparus, esperto in traumi del bacino,Ahmad Shamsodini, Professore associato di Urologia e Andrologia dell’Università del Qatar e Responsabile del reparto di Chirurgia dell’ospedale Al Wakra di Doha (Qatar) uno dei massimi esperti di Chirurgia genitale, e oltre alla presenza dei Direttori e professori ordinari di Urologia dell’Università degli Studi di Torino.

Una giornata dedicata agli infermieri

Novità assoluta di quest’anno, l’ultimo giorno di congresso sarà interamente dedicato alle esperienze e alle best practice infermieristiche applicate all’Urologia e all’Andrologia ricostruttiva: il programma vedrà alternarsi sul palco gli interventi di numerosi infermieri torinesi, con gli obiettivi di valorizzare un ruolo sempre più specializzato, parte attiva del percorso di cura e generare un network virtuoso di condivisione delle conoscenze e delle competenze.

La rete e le collaborazioni internazionali al congresso

Il Congresso TAURAS – Turin Advanced Course of Reconstructive Urology, Andrology and Robotics è patrocinato da Humanitas University, dalla Società Italiana di Andrologia, dalla Società Italiana di Urologia, dalla Società Europea per la Medicina Sessuale, dall’Ordine delle professioni infermieristiche Torino, da Asparus (Associazione Urologica Ricostruttiva  Asiatica), dall’Associazione Urologica Iraniana, da Urop (Associazione Urologi ospedalità gestione privata), dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino e da Turismo Torino e provincia.

La partecipazione è gratuita, tutte le sessioni di chirurgia, le conferenze e i dibattiti saranno trasmesse in live streaming e tutti gli specialisti, specializzandi e borsisti potranno seguire i contenuti collegandosi sul sito web del congresso https://www.taurastorino.it/

L’angolo della poesia: Giorgio Caproni, la vita e le opere

Di Gian Giacomo Della Porta e Mara Martellotta

 

“Ah mia famiglia, / mia famiglia dispersa/ come quella dell’Ebreo/ nel nome del Padre, del Figlio (nel mio nome)/ ah mia casata infranta- mia lacerata/ tenda volata via/con il suo fuoco e il suo Dio”

Giorgio Caproni, poeta, critico letterario, traduttore e scrittore italiano, nacque a Livorno nel 1912 da padre sarto e madre guardia doganale. Si pensa che un suo lontano parente, Bartolomeo Caproni, fosse un “contadino e consulente linguistico” di Giovanni Pascoli.

Ebbe un’infanzia travagliata, soprattutto quella compresa tra il 1915 e il 1921 definita dal poeta come “anni di lacrime e miseria nera” in cui, dopo la chiamata alle armi del padre, ebbe una vita nomade, alla ricerca di una situazione che gli conferisse serenità.

Caproni imparò a leggere da solo a quattro anni sulle pagine del Corriere dei Piccoli. Fu in quegli anni, precisamente durante la seconda elementare che scoprì tra i libri del padre un’antologia dei Poeti delle Origini (i siciliani, i toscani) di cui si appassionò. Seguì la lettura della Commedia dantesca che il padre comprava a dispense in edicola. Risale a quegli anni quello che egli stesso definì  “il baco della letteratura”, ovvero la necessità percepita di lettura e scrittura. Crescendo studiò da violinista, carriera che decise di troncare perché la sentiva lontana dal suo temperamento. Ritornò così alla sua passione originale per la poesia attraverso lo studio dei testi di Ungaretti, Montale, Cardarelli e Sbarbaro.

La prima raccolta intitolata  “Come un’allegoria” risale al 1936, seguita da “Ballo a Fontanigorda” del 1938, entrambe edite dall’editore genovese Emiliano degli Orfini.

Seguirono anni di silenzio dovuti al servizio militare e alla guerra che lo vide al fronte con il 42esimo reggimento fanteria di stanza a Sanremo.

La raccolta successiva, dal titolo “Il passaggio di Enea”, viene pubblicata nel 1956 e riflette la sua esperienza di combattente durante la seconda guerra mondiale e la Resistenza, oltre a una selezione di poesie appartenenti alle precedenti raccolte.

Nella sua poetica tratta temi ricorrenti quali la città natale, la presenza della madre, il viaggio e il linguaggio.

Non di rado Caproni utilizza assonanze per creare giochi di parole, ad esempio nel verso “Non si prega perché Dio esiste, ma perché Dio esista”.

Unisce una raffinata perizia metrico stilistica a un’immediatezza e chiarezza dei sentimenti.

Nel corso della sua produzione si concentra maggiormente sulla forma metrica spezzata e sul sonetto, utilizzando rime interne con enjambements (consiste nell’alterazione tra l’unità del verso e l’unità sintattica, ovvero è una figura retorica di sintassi o sintagma causata dall’interruzione del verso, la quale introduce un prolungamento del periodo logico oltre la pausa ritmica).

L’ultima fase della sua poesia insiste sul tema del linguaggio come strumento incompleto a rappresentare la realtà.

“Concessione / Buttate pure via/ ogni opera in versi o in prosa./ Nessuno è  mai riuscito a dire/ cosa è, nella sua essenza, una rosa”.

A Chieri “Più parco per tutti”

SIGLATO UN NUOVO PATTO DI COLLABORAZIONE PER

L’ANIMAZIONE E LA CURA DEL PARCO TEPICE DEL PELLEGRINO

 Iniziativa per favorire l’inclusione e l’interazione

 tra le persone con demenza e le nuove generazioni

 

Attività di animazione e di riqualificazione del Parco Tepice del Pellegrino attraverso il coinvolgimento della comunità locale e in particolare delle persone con fragilità sociali: è quanto previsto dal patto di collaborazione siglato dal Comune di Chieri e gli Amici del Parco Tepice del Pellegrino (gruppo informale composto dall’associazione “Un abbraccio alla demenza”, da“Puliamo Chieri” e dalla ditta “La Coccinella” di Roberto Brescianini).

Il Parco Tepice del Pellegrino è stato oggetto di un’importante riqualificazione avvenuta nel 2015 che ha trasformato l’ex sede dell’azienda De Tommasi in un parco urbano ma le varie iniziative promosse nel corso degli anni si erano andate gradualmente interrompendosi, lasciando l’area completamente in gestione al Comune

Spiega il Sindaco di Chieri Alessandro SICCHIERO: «Attraverso questo patto si vuole dare la possibilità alle persone con demenza di usufruire di uno spazio all’aperto pulito e accogliente, creando una rete di solidarietà e di relazioni sociali per le famiglie, facendo crescere la consapevolezza della cittadinanza sul tema della demenza e rigenerando e rianimando un’area verde che viene così ulteriormente valorizzata».

Il patto prevede attività di tempo libero e laboratori dedicati alle persone con demenza aperti alla comunità (es. musicoterapia, ginnastica dolce, attività manuali di arte terapia ecc.); eventi di promozione e valorizzazione del parco, coinvolgendo altre associazioni del territorio; interventi di riqualificazione (pittura dell’arco d’ingresso sul lato di Via Tana/Via Ghiacciaia, pittura delle panchine, costruzione di cassoni rialzati per cura di piante “esperienziali” utili all’attività educativa).

La manutenzione e la cura dell’area verde attraverso il taglio dell’erba spetta in esclusiva alla ditta “La Coccinella”.

Venerdì  9 giugno, dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.30 alle 17.30, gli Amici del Parco Tepice del Pellegrino organizzano una giornata finalizzata  a sensibilizzare i cittadini su una patologia ancora sconosciuta a molti (la demenza) e per favorire l’inclusione e l’interazione tra le persone fragili e le nuove generazioni: sono in programma attività di riciclo creativo, giochi di società, letture e canzoni accompagnate dalla musica degli studenti dell’Istituto Pascal, musicoterapia, lavorazione di piante aromatiche.

Con questo, i patti di collaborazione attualmente attivi a Chieri sono 30.

Primo anniversario dell’RSA Mazzarello

A dare via alla giornata di festeggiamenti – che si è tenuta  mercoledì 7 giugno – un taglio del nastro simbolico alla presenza del Sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, e del Presidente e CEO Korian Italia Federico Guidoni.

La foto del taglio del nastro. Da sinistra a destra: Fabrizio Utro – Direttore RSA Mazzarello, Francesca Troise – Presidente Circoscrizione 3 Torino, Giuseppe Gianoglio – primo ospite ad essere entrato a Mazzarello, il Sindaco di Torino – Stefano Lo Russo – e Federico Guidoni, Presidente e CEO Korian Italia.