ilTorinese

Melanzane grigliate in salsa verde, più di un antipasto

Un piatto facile, veloce e gustoso da abbinare alla carne o al pesce o come insolito antipasto. Melanzane grigliate e successivamente condite con una salsina profumata e stuzzicante.

Ingredienti

3 Melanzane
1 Spicchio d’aglio
1 Peperoncino
2 cucchiai di capperi
5 Pomodorini secchi
Prezzemolo, origano, sale, olio evo q.b.
8 foglioline di menta
1 Limone

Lavare e asciugare le melanzane. Tagliarle a fette non troppo sottili e grigliarle pochi minuti per parte. Preparare la salsina, tritare il prezzemolo con la menta, l’aglio, i capperi, l’origano, il sale, l’olio ed il succo del limone. Tagliare a listarelle sottili i pomodori secchi ed unire alla salsa. Spennellare le melanzane con la salsa e disporle a strati sul piatto di portata. Lasciare riposare in frigo 12 ore.
Servire a temperatura ambiente.

Paperita Patty

 

Incidente sulla statale, nello schianto con un furgone muore motociclista

In un incidente avvenuto ieri sera sulla statale 26 a Candia Canavese è morto un motociclista, un italiano di 59 anni del paese. L’uomo viaggiava a bordo di una Suzuki Marauder ed è deceduto nello scontro frontale con un furgone al confine con il comune di Caluso. Inutili  i soccorsi per cercare di salvarlo.

Il Modigliani dei miei ricordi

Di Amedeo Modigliani (Livorno, 12.7.1884 – Parigi, 24.1.1920) scrissi una prima volta quarant’anni fa, ma a quelle pagine val la pena aggiungere qualcosa e queste ultime me lo permettono. Infatti, (a differenza di altri lavori, che, dalle prime ricerche fino alla definizione di una loro veste editoriale, hanno richiesto soprattutto il mio impegno), per ben due volte mi è stato chiesto di occuparmi del “Pittore delle figure dai colli lunghi e gli occhi vitrei”…

Nel 1983, a Rio de Janeiro, dov’ero arrivato, trasferito d’ufficio per la chiusura dell’Istituto Italiano di Cultura di Brasilia, il direttore, che aveva già lavorato con me all’Istituto di Brasilia, era Salvatore Amedeo Zagone (La Spezia, 13.2.1931 – 25.10.2016), docente di materie letterarie nelle scuole superiori e giornalista che, sul dinamismo vivace della sua professione, aveva impostato tutta la vita, gestendo e promuovendo, anche in Brasile, ogni attività. con quel dire diretto, che era del suo carattere, mi chiese se non volevo scrivere un pezzo, per il centenario della nascita di Modì “naturalmente in portoghese” per la rivista che aveva iniziato a pubblicare proprio in quell’anno. Certamente l’invito era motivato dalla stima, soprattutto, perché sapeva della mia attività artistica, infatti aveva apprezzato le mie tavole a fumetti per la Storia di un Burattino di Collodi, tanto che, già nel marzo del 1983, aveva promosso a Rio l’esposizione del mio Pinocchio, e, dopo averla presentata, la fece circolare per il Brasile da San Paolo al Nord Est. Ora, tornando a quel mio scritto, aggiungerò che, ridotto in cinque pagine a stampa, fu pubblicato nel numero di marzo del 1984 di Quaderni di Studi italo brasiliani, con il titolo Modigliani che gli avevo dato io. In Brasile, dove la pittura del Novecento spesso ha le forme e i colori dei quadri di Candido Portinari (San Paolo, 1903 – Rio de Janeiro, 1962), Emiliano Di Cavalcanti (Rio de Janeiro, 1897 – 1976) o di Alfredo Volpi (Lucca, 1896 – San Paolo, 1988), diversi lettori trovarono nelle mie parole le prime notizie del pittore di Livorno (alcune opere del quale sono al MASP – Museu de Arte de São Paulo, il grande museo dell’America Latina, voluto, e creato si può dire dal nulla, da un altro spezzino di vaglia, Pietro Maria Bardi). Poi chiuderò quel ricordo dicendo che, in assoluto, quelle furono le pagine di saggistica da me pubblicate e che non solo esse furono lette nel Quaderno che le aveva accolte ma, di recente, quando le ho riversate sulla rete, tanti, non solo tra i lusofoni, hanno continuato ad apprezzarle.

Negli studi successivi, le mie ricerche hanno approfondito altri temi storici, ma, come anche gli argomenti artistici che ho affrontato, erano riferiti a momenti più lontani nel tempo; tuttavia. Solo verso la fine del Novecento, decisi di studiare i pittori presenti ad Agliè durante l’ultima guerra. Questo lavoro partiva dal ricordo di chi, avendo vissuto quel periodo, lo ricordava ancora. Tra i pittori che là erano sfollati, ebbi modo di indagare meglio i bolognesi Gheduzzi, intorno ai quali s’era formato un alone di leggenda, perché scenografi del Teatro Regio di Torino … L’ultimo loro discendente, Ugo Gheduzzi (Torino, 30.11.1925 – Pianezza / TO, 5.9.2014), a Torino aveva studio di architetto. Lo cercai e mi ricevette nella sua casa di Piossasco, dove con l’amabilità, usuale della gente d’Emilia (terra d’origine della sua famiglia paterna), mi raccontò tutto quello che allora mi bastò per scriverne e, nel 2002, pubblicai ad Ivrea («Bollettino ASAC – Associazione di Storia e Arte Canavesana») Novecento pittorico in Macugnano di Aglié – Annotazioni per due capitoli di storia e… passai ad altro. Se non che, non molto tempo dopo, Ugo Gheduzzi mi cercò per chiedermi di visitarlo a Rivoli, dove nel frattempo si era trasferito, e là, nell’ultima casa che aveva costruito per sé, mi propose di scrivere una storia dei suoi (nonno, padre e zii), pittori della “scenografia” del Teatro Regio di Torino. Così, per un periodo di quattro o cinque anni almeno, lavorai anche a quel progetto. Lo lasciai a un buon livello di redazione, ma, purtroppo, la malattia prima e la morte poi, impedirono all’erede interessato di farlo pubblicare e io non trovai altri sbocchi, se non di intervenire con un contributo al catalogo della mostra antologica dei Gheduzzi che si realizzò a Crespellano / Bologna, nel 2010 e, soltanto negli ultimi tempi, ho pensato di riprendere quel materiale per una memoria che rettifichi le vistose inesattezze che negli ultimi anni furono pubblicate sugli scenografi tosco-emiliani attivi a Torino intorno al Regio. Vedremo se queste intenzioni avranno seguito…

Una delle ultime volte che incontrai il collega Gheduzzi, forse nel 2007, però, con quello sguardo accattivante che gli era proprio, porgendomi le fotocopie di due dattiloscritti (una lettera, su due facciate dalla quale era stata tolta la firma, e un biglietto affatto anonimo) e di alcune immagini, mi disse: “se vuoi dilettarti, fa un buon uso tu di queste cose!” … Non mi ricordai di avere pensato più a quelle carte, anche se, nel frattempo, c’è stato il centenario della nascita di quell’artista, ma so che finalmente è giunto il momento di prenderle in considerazione (almeno il biglietto e alcune delle immagini a cui esso allude), per ritornare nel tempo ai miei trent’anni, quando, con Modigliani, iniziavo a scrivere il mio primo saggio perché scriverne ancora, mi permette di ricordare alcune vivacità della mia gioventù e due amici che non sono più tra noi.

La lettera (che qui non presento) porta è datata Rosta 20 giugno 2007, per questo penserei vicino nel tempo ad essa anche l’appunto (che di seguito trascrivo). I due scritti non sono omogenei tra loro, soprattutto da un punto di vista formale, e il biglietto rivela anche alcune incertezze tanto che chi l’ha scritto sembra essere più preoccupato di seguire un protocollo (che neppure conosce e che, perciò, può anche tradire) e non nasconde neppure qualche imbarazzo.

Tavoletta di cm. 25×18 circa di legno (pioppo?) dello spessore di cm. 2 raffigurante figura umana a mezzo busto, probabile autoritratto, di uomo di età molto giovanile. Abbigliamento, pettinatura e fazzoletto al collo, possono rappresentare le caratteristiche di un artista del primo novecento. In basso a sinistra vi è una scritta “MODIGLIANI” che pare eseguita con un oggetto appuntito che raschia la sottostante tinta.

Guardando la figura trasversalmente ed orizzontalmente si nota come l’autore abbia delimitato i tratti essenziali che contornano la figura, come fossero stati incisi sulle tinte di fondo per delinearne la figura.

Questa tavoletta è sempre appartenuta a mia suocera (nata nel 1903) e che l’ha ereditata dalla propria nonna paterna. La detta nonna Colonna Eufrasia ved. Barberis abitava a Torino in via Mazzini e negli ultimi anni (1910) faceva l’affitta camere.

Da memorie raccontate da mia suocera pare che la suddetta sua nonna avesse trattenuto quest’opera quale remunerazione di pigione non pagata. Altra fumosa rimembranza, la tavoletta fosse stata trattenuta a rifusione di un piano di un armadio segato senza autorizzazione? Fino agli anni ‘960 la tavoletta rimase tra le cianfrusaglie di famiglia ma, in occasione di un trasloco, venne rinvenuta dal sottoscritto. Ultimamente i miei figli la confrontarono con le poche fotografie del Modì giovane, le sottoposero a rifotografarle e sovrapporle uniformandone le dimensioni, e vennero nella convinzione che in effetti può trattarsi dell’immagine e riproduzione di una stessa persona.

Ai tempi in cui era ancora vivo il gallerista Giovanni Bottisio, tra l’altro cugino di mio cognato, si era parlato di una visita a Parigi dove, a suo parere, si poteva trovare chi potesse, eventualmente, autenticare la cosa. Ma, come spesso avviene, non se ne fece nulla ed ora mi ritrovo con gli stessi interrogativi d’allora.

Conoscendo la sua cultura in materia e forse la conoscenza di coscienziosi esperti, mi permetto di sottoporle quanto sopra e chiedere il suo autorevole giudizio. Le allego la fotocopia a colori dell’originale ed alcuni rilievi fotografici tratti da numerosi volumi che ritraggono il Modigliani proprio in quegli stessi anni in cui la tavoletta finì nelle mani dell’ava di mia moglie.

Si tratta di osservazioni spicciole, talora minute e, volutamente, imprecise, le parole sono usate ingenuamente, quasi a dissimulare il motivo vero per cui sono state scritte e questo non nasconde l’impressione, anzi l’illusione, di essere in possesso di un quadro di un certo valore, che può anche essere una “cifra importante”! Non si pensa neppure che, più del valore commerciale, varrebbe avere qualche dato in più per la biografia di Modigliani, un pittore morto, poco più che trentacinquenne, in Francia, nel 1920… Ma che fare? L’appunto non aggiunge nulla: non accenna al periodo in cui, a Torino, Modigliani avrebbe dipinto questo suo autoritratto e, anche se nomina i Bottisio (interpellati come galleristi di un certo nome vicini e conosciuti), manca di considerazioni sulla tavolozza del pittore (che sembrerebbero ancora priva dell’influenza dei fauves, che poi avrebbero influenzato i suoi quadri del periodo parigino), né si rilevano altri altri dettagli (come gli occhi, che nel quadro sono dipinti diversamente che in tante altre sue opere famose). Insomma esso potrebbe veramente dire molto di Modigliani in un periodo precedente al trasferimento in Francia … e questo, tenendo conto che Jeanne, la figlia di Modigliani, nei suoi scritti aveva rilevato la poca attenzione che ci fu per l’opera di suo padre del periodo italiano, quasi ci fosse stato un piano per creare il mito che “Modigliani era diventato artista in riva alla Senna”, lascia pensare comunque che la vita di questo artista non fu mai oggetto di indagini scrupolose da parte degli storici. Non mi accollerò questo incarico io, se mai renderò pubbliche alcune mie considerazioni che, da storico, posso fare su quello che i documenti potrebbero dire, (o, meglio, anche solo se dei documenti qui ricordati, se avessero copie conformi agli originali, cioè se si sapesse il nome dell’autore dalla lettera e se il quadro in questione fosse riprodotto in una buona fotografia) perché, senza approssimazioni, si potrebbe fare una lettura più corretta di tutto…

Se davvero a Torino, c’era una tavoletta dipinta (che potrebbe essere di Modigliani) e se davvero essa fu dipinta, in una camera ammobiliata nei dintorni di Porta Nuova, intorno al 1906 (?), potremmo avere l’opportunità di sapere qualcosa in più di quel pittore ventiduenne, cioè in un momento vicino al suo (per ora poco noto) trasferimento a Parigi! Infatti queste sarebbero le prove minime per rilevare una sua presenza torinese e, forse, potrebbero dirci di chi egli incontrasse, o volesse incontrare, nella nostra città. Insomma: chi cercava a Torino Modigliani? Un parente, un possibile finanziatore o qualcuno che potesse aprirgli la strada a Parigi? Sono argomenti che sfuggono alla storia e, se, la vita di Modigliani non è tutta scritta da scrivere, certamente un suo passaggio per Torino lo sarebbe ancora … per questo, ancora una volta, chi ne dovesse parlare, dovrebbe farlo per lui che non è più, e, per farlo, dovrebbe conoscere bene le cose che attengono la “sua” vita, per poterle diffondere senza tradire la sua memoria. Infatti c’è un dovere morale che pesa sullo storico perché i personaggi del passato non hanno più diritto di replica personale, dunque essi vanno intesi bene attraverso i documenti e compresi correttamente, rispettando la verità storica, e questo non è cosa da poco! Qualcuno si farà carico di tanto impegno per indagare un ipotetico soggiorno torinese di Amedeo Modigliani? Nel rispetto del passato e della vita, noi lo auspichiamo.

Carlo Alfonso Maria Burdet

L’alpino Lumello ha scalato la vetta del cielo

DAL PIEMONTE / Casale Monferrato – Ho conosciuto Vincenzo Lumello 24 anni fa. Ricordo benissimo la sua prima telefonata, ero appena uscito di casa a San Giorgio Monferrato dove allora abitavo e lui era appena stato eletto nella Circoscrizione Valentino Sant’Anna. Lo scopo era prendere contatto con il sottoscritto anch’egli neo eletto. La tornata elettorale comunale del 1999 aveva visto la vittoria del centrodestra nei quartieri e nelle frazioni mentre in Comune si era imposto Paolo Mascarino, candidato del centrosinistra superando Antonio Lumello, fratello di Vincenzo. Dopo questa chiamata, essendo stato eletto anche nella Circoscrizione Centro, optai per Valentino-Sant’Anna, anche per l’ottima impressione che Vincenzo mi aveva fatto al telefono. Da allora, e per i 5 anni successivi, sono stato in continuo collegamento con il Presidente Lumello, diventandone anche e soprattutto amico. Insieme abbiamo dato vita, credo, ad una stagione ricchissima di iniziative per la Circoscrizione. E ricordo solo alcune delle tante cose fatte: la presentazione di due interrogazioni in Consiglio Comunale avvalendoci del Regolamento (mai fatto prima da nessuno), le riunioni pubbliche con la parte collinare di Sant’Anna in un bar ai piedi della Salita, il continuo rapportarci per sentire le esigenze della popolazione del quartiere (una sera dopo che eravamo andati a bere una birra, facendo un giro in auto scopriamo in corso Indipendenza strani armeggiamenti, lui dice “mi informo”, poi guardando meglio scopriamo che stavano dando diserbante), l’impegno per la ‘Panoramica Luparia’, l’incontro con l’allora dirigente dell’Asl 21, Emilio Zerella, la nascita della Commissione Amianto per un’idea del sottoscritto e di Francesca Castelli che Vincenzo appoggiò da subito, sensibile com’era al problema avendo perso troppo presto la moglie per quel terribile male tutto casalese. Dimostrammo che le Circoscrizioni non erano soltanto una scatola vuota, un recettore di istanze dei cittadini per buche nelle strade o lampioni senza luce, ma anche un organismo politico di democrazia diretta. Lui aveva una tattica che portava sempre al risultato. Solitamente lasciava che la discussione si sviluppasse (quanti confronti anche duri del sottoscritto con le altre forze politiche) poi era lui a chiudere e a decidere senza opposizioni. “Vedi Massimo, faccio parlare tutti, ascolto tutti, ma decido io”, me l’ha ripetuto più di una volta e più di una volta è stato così. Finita la legislatura 1999-2004 le nostre strade si sono separate, nel senso che non ripresentandomi non abbiamo avuto più una frequentazione assidua, ma l’amicizia e la stima sono rimaste immutate. La notizia della dipartita di Vincenzo Lumello, Alpino della Julia, mi ha lasciato addolorato e con addosso un velo di tristezza. Vincenzo era una persona sincera e senza peli sulla lingua quando occorreva, a volte un poco burbero, ma con un cuore grande come solo un Alpino può avere. E adesso mi piace pensarlo ‘scalare’ con la Sua Penna Nera la Vetta più importante, quella del Cielo.

Massimo Iaretti

La direzione e la redazione de “Il Torinese” si uniscono al lutto della famiglia e della compagna di Vincenzo Lumello Giuliana Romano Bussola.

Wimbledon in versione padel al Palavillage

TORNEO PALA WIMBLEDON

L’esperienza dell’evento di tennis più famoso al mondo… in versione padel!

Domenica 9 luglio dalle 15.30

Palavillage, Viale Lucio Battisti 10, Grugliasco (TO)

È ufficialmente partita la Wimbledon mania!

Dai reali inglesi alle star del cinema, dagli sportivi agli appassionati di tutto il mondo, tutti amano il torneo di Wimbledon, uno degli eventi più attesi dell’anno che riesce a coinvolgere il mondo dello sport diventando un vero e proprio appuntamento di stile.

In vista della 136esima edizione di Wimbledon (in programma dal 3 al 16 luglio) Palavillage di Grugliasco (TO) organizza la sua versione del torneo di tennis più famoso al mondo….sui campi da padel!

Domenica 9 luglio dalle 15.30 alle 19 è in programma un torneo Femminile e Maschile, dal livello 3.5 a 5.0, rigorosamente in bianco, per misurarsi con lo sport che sta spopolando nel mondo… in pieno stile british.

E per concludere, come da vera tradizione di Wimbledon, a tutti i partecipanti saranno offerte fragole e panna.

Per iscriversi è possibile compilare il seguente link: https://forms.gle/dpNGGUzifPDCr3Xv6

Per maggiori informazioni: sgreteria@palavillage.com | tel. 011/19475700

www.palavillage.com

Crescono del 20% le opportunità di lavoro in Piemonte

Aziende del territorio a caccia di ingegneri, software developer, software engineer e professionisti del mondo finance

L’economia della regione migliora e aumentano le richieste di profili specializzati. Hunters Group inaugura, a Torino, la quinta sede in Italia.

Crescono del 20% le opportunità di lavoro a Torino (e più in generale in Piemonte), soprattutto nei settori aerospaziale, dell’Automotive, del Finance e dell’IT. Non mancano, poi, interessanti occasioni nel segmento logistica e trasporti che, da sempre, rappresenta il fiore all’occhiello della regione.

Il Piemonte – dichiara Stefano Castelli, Area Manager della nuova sede di Torino di Hunters Group, società di ricerca e selezione di personale altamente qualificato – sta crescendo molto a livello occupazionale, sia nei settori che potremmo definire tradizionali (Finance, logistica, Automotive ad esempio), sia in quelli legati al Digital e alle nuove tecnologie. Negli ultimi tempi, abbiamo registrato una crescita del 20% nella richiesta di profili altamente qualificati che, in molti casi, è difficile da colmare. Grazie alla nostra nuova sede di Torino, la quinta in Italia, vogliamo accorciare questa distanza”.

Opportunità di lavoro in Piemonte: quali sono i settori più interessanti? In questo momento, i settori più dinamici ed interessanti dal punto di vista delle opportunità di lavoro sono sicuramente: l’aerospaziale, l’Automotive e il settore metalmeccanico. Anche i comparti IT, Finance e Insurance sono in grande crescita, così come quello della logistica e dei trasporti.

Tutti i professionisti che, a vario titolo, si occupano di automazione e coloro che operano nella metalmeccanica (montatori meccanici, saldatori, manutentori, installatori di impianti) sono notevolmente cercati dalle aziende del territorio, così come gli ingegneri meccanici e gli ingegneri aerospaziali. Non mancano, infine, ottime occasioni di carriera e guadagno anche per i Software Developer e i Software Engineer.

Il mercato del lavoro nella nostra regione – conclude Stefano Castelli – è molto ricco anche dal punto di vista delle retribuzioni. Ad esempio per un Software Developer si parte da RAL di € 30.000 per le figure più junior fino a € 50.000 per i più senior. La RAL media per un SeniorSoftware Engineer è di € 60.000. Per i profili meccanici siamo intorno ai € 40.000 lordi/anno per figure autonome e anche € 50.000 per i profili molto esperti. Per gli Ingegneri, infine, si parte da una RAL di € 30.000 per i junior, fino a retribuzioni molto importanti per profili di responsabilità”.

In Piemonte saldi estivi dal 6 luglio per 8 settimane

In Piemonte i saldi estivi inizieranno giovedì 6 luglio 2023 e dureranno per 8 settimane, anche non continuative. Nello stesso giorno inizieranno anche nelle Regioni confinanti come concordato dalla Conferenza delle Regioni a tutela della concorrenza, e per scongiurare flussi anomali che potrebbero creare problemi di assembramento. Permane il divieto di avviare vendite promozionali nei 30 giorni precedenti.In realtà in molti negozi gli sconti sono già in corso da giorni.

Stupinigi, Sonic Park: Dal 4 luglio 8 straordinari concerti

MUSICA SENZA TEMPO E GRANDI EMOZIONI

la prima settimana di concerti!

Dopo il concerto-anteprima degli INTERPOL nella Sala Fucine delle OGR Torino si aprono finalmente i cancelli del giardino storico della Palazzina di Caccia di Stupinigi – patrimonio mondiale Unesco – e Fondazione Reverse, con la produzione di Fabio e Alessio Boasi, inaugura la quinta edizione di Sonic Park Stupinigi, promosso da Città di Nichelino e Sistema Cultura Nichelino.

Un programma ricchissimi che ospiterà a partire dal 4 luglio grandi nomi del panorama italiano e super star internazionali per concerti unici, con posti a sedere o in piedi, sempre organizzato con attenzione alla sostenibilità attraverso l’eliminazione delle plastiche monouso a favore di bicchieri riutilizzabili che danno diritto ad acqua gratuita e illimitata, l’utilizzo di materiali compostabili e la distribuzione gratuita di posaceneri portatili.
L’area concerti, situata all’interno del giardino storico sarà allestita anche in questa edizione tra esemplari di querce e carpini dove si aprirà un vero e proprio villaggio di servizi food and beverage. Lo spettacolare palco di 300 mq che si affaccia sulla Palazzina di Caccia crea un immaginario unico capace di ammaliare, un’edizione dopo l’altra, tutti i big della musica che sempre più scelgono Sonic Park per una delle tappe dei loro tour nel nostro paese.

Il programma, che si sviluppa lungo nove giorni per sette concerti esplosivi, si apre nella prima settimana con il primo grande nome internazionale del cartellone il 4 luglio con il concerto dei SIMPLY RED del “rosso” Mick Hucknall per festeggiare l’uscita del nuovo album della band, ‘Time’, prevista il prossimo 26 maggio. Anche il 7 luglio Sonic Park Stupinigi regala agli appassionati un grande ritorno al live con il concerto di BIAGIO ANTONACCI, da oltre trent’anni uno dei cantautori più amati, forte di un pubblico trasversale che abbraccia diverse generazioni di estimatori. Dopo l’opening della torinesissima GINEVRA l’8 luglio, per una serata tutta al femminile, arriva sul palco di Sonic Park Stupinigi MADAME: la giovane cantautrice, dopo la seconda partecipazione al Festival di Sanremo, sta riscuotendo un grandissimo successo di pubblico e critica con il nuovo album L’amore. Una serata davvero da non perdere è quella del 9 luglio: sul palco, insieme, GUÈ e EMIS KILLA per un doppio concerto con due fra i più importanti rapper della scena hip hop nazionale.

MARTEDÌ 4 LUGLIO 2023 ORE 21.30
apertura porte ore 18
SIMPLY RED
platea numerata da 51 a 95 euro + diritti di prevendita
Dopo un 2022 stellare che ha visto la band esibirsi in 73 spettacoli davanti a oltre 600.000 persone in tutta Europa, i Simply Red concluderanno la tournée italiana di cinque date proprio alla Palazzina di Caccia di Stupinigi per Sonic Park dove inaugureranno la quinta edizione del festival.
Il concerto sarà anche la prima occasione per i fan per brani dal nuovo album «Time», uscito lo scorso 26 maggio.
A quattro anni di distanza da Blue Eyed Soul, i Simply Red sono tornati un nuovo album di studio, uptempo e ricco di vibrazioni positive, spesso anche legate all’Italia – dove per esempio Hucknall ha incontrato la moglie.
Soul, funk, R&B e blues sono gli elementi costitutivi della musica dei Simply Red che con una carriera di 12 album in studio, di cui cinque numeri uno, due premi ASCAP Most Performed Song (1987 e 1988) per Holding Back The Years, due Brit Awards consecutivi (1992 e 1993) come Best British Group, un Brit per Best British (1993), il MOBO nel 1997 per Outstanding Achievement, due Ivor Novellos (1992 Songwriter of the Year; 2002 Outstanding Song Collection) e circa 60 milioni di album venduti, sono pronti a regalare a Sonic Park un concerto inaugurale indimenticabile.
La musica è un meraviglioso mezzo di comunicazione. Ogni persona può dare un’interpretazione di un brano a seconda di ciò che significa per lei. Essere in grado di creare qualcosa che poi viene condiviso con milioni di persone in tutto il mondo, che gioia. Come può esserci qualcosa di più gratificante e appagante di questo?”.

Arrestati un evaso e un ricercato

La costante e attenta attività di controllo del territorio, svolto dalle pattuglie della Polizia di Stato, ha consentito di individuare per strada e di procedere all’arresto di un cittadino italiano di 36 anni sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, e di un cittadino rumeno di 39 anni destinatario di due ordini di carcerazione per la durata complessiva di 9 anni di reclusione.

La Volante del Commissariato di P.S. Madonna di Campagna, di servizio in un’area cittadina considerata particolarmente sensibile per i reati di microcriminalità, transitando fra via Breglio e corso Venezia nota un uomo che alla vista della pattuglia si alza repentinamente in piedi e si guarda intorno come per cercare una via di fuga.

Prontamente, gli operatori di pattuglia sottopongono a controllo il trentaseienne: lo stesso, già sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, viene tratto in arresto per evasione.

Inoltre, nelle ore precedenti, un’altra Volante del Commissariato di P.S. Madonna di Campagna, sottopone a controllo quattro soggetti intenti a bivaccare in via Reiss Romoli. Tra essi vi è un soggetto rumeno destinatario di due ordini di carcerazione emessi dalla Procura di Aosta per 4 anni e 7 mesi e da quella di Torino per 5 anni di reclusione.

Gemelle di 94 anni: ricordi di scuola a Torino

Caro direttore, ho messo giù alcune note di Vita dettatemi da mia mamma e dalla zia, gemelle di 94 anni il 20/5 scorso.

Giovanna Seghesio
“Noi che …. Il 1°Ottobre inizia la Scuola e nell’anno scolastico 1935/36 la 1^Elementare alla Cesare Battisti Torino (San Paolo).
 Alle 8 ogni mattina, la Messa dello Scolaro. A Natale si legge e si scrive con penna e pennino, il calamaio incorporato nel piano del banco sotto il quale si pone la cartella in cuoio o crosta che durerà 5 anni. Grembiule e fiocco, scarpe lucide e capelli raccolti. In Primavera la signorina Maestra si sposa e ci vuole, piccole damigelle, alle sue nozze con l’abito bianco, coroncina e borsina della 1^Comunione, fatti da mamma Benedetta (Dina), sarta. I Genitori danno carta bianca ai nostri Maestri/Educatori, sicuri della loro competenza ed autorevolezza per la nostra Istruzione/Educazione. La pagella è trimestrale, le materie 15 circa, incluse Disciplina (Condotta) e Igiene e cura della persona. Le valutazioni sono: Lodevole/Buono/Sufficiente/etc. Il Sabato mattina, grandi pulizie dell’Aula con cera, strofinaccio e olio di gomito!
E’ bello stare insieme, studiare, lavorare e giocare. Si Inizia a capire il valore delle persone che ci stanno vicino e ci aiutano a crescere e a formarci. La II^ Guerra Mondiale non ci permetterà di proseguire gli studi come avremmo voluto! A Dogliani, nelle Langhe, sfollate per 3 anni dai nonni materni…nel cuore la nostra Torino dove papà lavora, la Scuola, i Maestri e i  Compagni. Nelle lunghe sere al suono della fisarmonica di Beppe cantiamo. Il Rosario: si prega e si accennano piccole recite teatrali con pesanti mantelle e vecchi cappelli in feltro…”