ilTorinese

Strada Colle del Nivolet, lavori in corso

La Città metropolitana di Torino deve eseguire opere urgenti di protezione alla spalla sinistra del ponte al km 9+600 della Strada Provinciale 50 del Colle del Nivolet, a seguito di uno scalzamento e di un’erosione localizzata della spalla.
Per garantire la sicurezza della circolazione è istituito il divieto di transito ai veicoli con massa a pieno carico superiore a 3,5 tonnellate a partire dal km 4+900, tutti i giorni sino al termine dell’intervento.
Dal divieto di transito sono esclusi gli autobus del servizio di trasporto pubblico, comprese le navette dal parcheggio del Lago Serrù al Colle del Nivolet in funzione domenica 9 luglio, giorno in cui la Provinciale 50 sarà chiusa al traffico nell’ambito dell’iniziativa “A piedi tra le nuvole”. Ricordiamo inoltre che è disponibile dal lunedì al sabato un servizio gratuito di bus navetta feriale da Locana al Colle del Nivolet, grazie al contributo dei Comuni di Ceresole Reale, Noasca e Locana e del Parco Nazionale Gran Paradiso e di Turismo Torino e Provincia

http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/comunicati/viabilita/per-lavori-su-un-ponte-la-sp-50-del-colle-del-nivolet-chiusa-ai-veicoli-pesanti

Rotatoria di piazza Rivoli, da lunedì via ai lavori

Per la messa in sicurezza degli attraversamenti pedonali e ciclabili

Al via lunedì 10 luglio il cantiere per la messa in sicurezza degli attraversamenti pedonali e ciclabili nella rotatoria di piazza Rivoli. Nodo di particolare importanza per la viabilità cittadina e assai trafficato, la rotonda viene percorsa ogni giorno da un numero elevato di veicoli che la attraversano reimmettendosi poi sulle diverse strade collegate, spesso a una velocità che può rappresentare un pericolo per chi si sposta nella piazza in sella a una bicicletta o a piedi.
Verranno realizzati passaggi pedonali rialzati sui corsi Vittorio Emanuele e Francia (sia ad Est che ad Ovest della rotatoria) e costruite banchine sagomate all’ingresso dei suddetti corsi per rallentare la velocità dei veicoli in entrata: tali banchine, realizzate con elementi rimovibili, sono già presenti da mesi al fine di verificarne la funzionalità.

Per consentire lo svolgimento dei lavori e assicurare le necessarie condizioni di sicurezza sarà necessario procedere a modifiche della viabilità che potranno prevedere, in base all’organizzazione e all’evoluzione del cantiere, la temporanea parzializzazione del traffico su una sola corsia e l’istituzione del doppio senso di marcia sulla carreggiata. Inoltre in due fasi dell’intervento e per il tempo più breve possibile i veicoli verranno deviati sul controviale.

Anche se i lavori verranno eseguiti senza mai interrompere completamente la circolazione, fino alla metà del mese di ottobre – la durata prevista del cantiere è di 90 giorni – è possibile che si verifichino rallentamenti e disagi per il traffico che si cercherà di mitigare con la posa di segnaletica di cantiere dedicata e cercando di terminare gli interventi più impattanti su corso Francia entro la fine del mese di luglio . A questi seguiranno i lavori sulla pista ciclabile di attraversamento di corso Trapani, che si prevede avranno minori ripercussioni sulla viabilità.

La spesa per gli interventi, il cui progetto esecutivo è stato approvato dalla Giunta Comunale nello scorso novembre, è di 187mila euro finanziati con oneri di urbanizzazione.

Nella mente di Bessoni: La Mole delle Meraviglie


Un consiglio su una delle mostre più bizzarre da vedere a Torino

Sotto questo cielo azzurro terso, la Mole si staglia netta, come disegnata. Guardarla da sottinsù, intanto che percorro via Montebello, è sempre una sensazione che mi piace: tutti i dettagli architettonici, la peculiare curvatura della cupola e quella punta che pare allungarsi a seconda del punto di osservazione sono particolari che costantemente mi affascinano .
Eppure oggi -per me- l’edificio ha un valore aggiunto, perché si è fatto scrigno di un evento che reputo davvero importante, e proprio non potevo non parteciparvi.
Dal 10 maggio fino all’ 11 settembre 2023, il simbolo dello skyline torinese si trasforma in una gigantesca “Wunderkammer”, un’insospettabile “camera delle meraviglie” nel centro della città, ricolma di “puppets” realizzati per la tecnica dello “stop-motion”, scheletri, animali tassidermizzati, conchiglie e preparati zoologici provenienti dalle collezioni naturalistiche del Liceo Classico e Linguistico “V. Gioberti” di Torino, nonché busti frenologici francesi, compassi antropometrici, modelli didattici sull’anatomia, antiche fotografie identificative di criminali delle collezioni Nautilus e un’elaborazione grafica dei disegni originali di uomini tatuati conservati presso l’Archivio del Museo di Antropologia criminale “Cesare Lombroso”.
Il subconscio di Stefano Bessoni si è raccolto, ha preso vita e ha conquistato la Mole Antonelliana.
Mi distolgono per un attimo dai miei pensieri le voci circostanti, la calura estiva non ferma nè i Torinesi, nè tantomeno i turisti, dall’andarsene in giro per le strade accaldate, oltrepasso qualche gruppo di stranieri fino all’ingresso del Museo del Cinema, stranamente senza trovarvi coda. Chiedo informazioni, una ragazza gentilmente mi indica il percorso e dopo aver seguito le sue indicazioni mi ritrovo immersa nella preziosa esposizione titolata “La Mole delle Meraviglie”, curata da Stefano Bessoni e Domenico De Gaetano.
Voi, cari lettori, non lo sapete, ma il Signor Bessoni, genio creativo e talentuoso, animatore, regista e illustratore, è per me un irremovibile punto di riferimento, uno di quegli artisti “preferiti” la cui ricerca artistica ha segnato nel profondo la mia personale curiosità e mi ha portato ad approfondire specifiche tematiche, come i film sperimentali, la tecnica dello “stop-motion” o ciò che viene definito in ambito artistico-letterario “grottesco”.
Di questo ravvisabile autore ho da sempre apprezzato in principal modo il suo sguardo sul mondo, a metà tra il fantasioso e lo scientifico, tra l’orrorifico e il fiabesco, tra il gioco e la malinconia.
È proprio in questa difficilmente identificabile dimensione che le sue creature prendono vita, sia che si tratti di illustrazioni che di “puppets”, le sue figure sono complesse e ambigue, hanno l’aura di giocattoli abbandonati, sembrano automi sottoposti a sortilegi, sono tutti personaggi sotterranei che per sbaglio hanno perso la bussola.
Mi prendo tutto il tempo necessario e mi perdo tra i disegni a matita, gli acquerelli e i modelli in plastilina imprigionati nelle teche.
È la prima grande mostra che viene dedicata a Stefano Bessoni, sono esposte oltre 150 opere, quasi tutte provenienti dall’archivio privato dello stesso autore e dalla collezione del Museo Nazionale del Cinema; i lavori, opportunamente presentati, raccontano gli ambiti in cui si muove la ricerca espressiva dell’artista e ne delucidano il taglio creativo.
L’autore, classe 1965, crede nel cinema come forma espressiva e nella politica d’autore, ha ottenuto numerosi premi in festival nazionali e internazionali, le storie che racconta le illustra e le racchiude in preziosi libri illustrati, realizza altresì dei lungometraggi come “Frammenti di scienze inesatte”, “Imago Mortis” e “Krokodyle”. Lui stesso ci indica chi sono i suoi punti di riferimento: Peter Greenaway e Jan Švankmajer.
Ad oggi coordina il corso di illustrazione e animazione allo IED di Roma, a Torino invece, presso la Scuola Holden, tiene un corso di alta specializzazione di “puppet making” e animazione “stop-motion”. Ultimamente si dedica all’allevamento di coleotteri giganti tropicali.
Ora che abbiamo inquadrato il personaggio, lasciate, cari lettori, che vi spieghi più nel dettaglio che cos’è visibile in questa preziosa e bislacca mostra.
Tutto parte dal concetto di “Wunderkammer”, termine tedesco traducibile con “camera delle meraviglie”. Si tratta di raccolte private, costituite da oggetti e reperti naturali, presenti nelle corti cinquecentesche o nelle chiese. Degli antichi musei “in nuce”, queste collezioni si basano sull’interesse del collezionare e del raccogliere, interesse che talvolta rasenta l’ossessione. All’interno di questi “gabinetti delle curiosità” si trovavano principalmente stranezze e manufatti strabilianti, affiancati da oggetti naturali. Le wunderkammer si esauriscono con l’avvento dell’Illuminismo e il trionfo della razionalità, eppure sopravvivono tutt’oggi in ambito artistico, come dimostrano le opere di Joseph Cornell, André Breton o Kurt Schwitters. E come dimostra anche l’opera di Bessoni di cui ci stiamo occupando.
Il percorso espositivo si dirama a partire da cinque figure: Antonelli, Prolo, Darwin, Lombroso e Greenaway. Tali personaggi, vissuti in epoche, diverse si trovano qui uniti dal “fil rouge” della medesima vocazione, quella di raccogliere e catalogare oggetti e idee, come lo stesso Bessoni peraltro. L’autore rilegge e reinterpreta attraverso il suo sguardo sia i medesimi personaggi sia le loro opere, nascono così burattini sproporzionati e sagome sbilenche, alcune realizzate a matita, altre invece in plastilina e stoffa.
E così Antonelli si tramuta in un vecchietto scheletrico, arrampicato come King-Kong proprio alla “sua” Mole, Lombroso pare un pingue pupazzo di gommapiuma, morbido e polveroso, nascosto tra crani spaccati e modellini anatomici, mentre la Prolo è raffigurata come una delicata anima malinconica, allungata ed elegante, intellettualmente mimetizzata tra gli oggetti di una scrivania.
Ma la mente di Bessoni non si limita a rileggere i fatti reali, lo dimostrano i numerosi personaggi letterari appesi alle pareti: tra cui spiccano i protagonisti del Mago di Oz, Alice nel Paese delle Meraviglie, Pinocchio, Spoon, i personaggi de “ I Canti della Forca” e tanti altri. Ovviamente non dovete immaginarvi le solite raffigurazioni, piuttosto, in questo mondo all’incontrario, il burattino bugiardo è un automa scheletrico, mentre la Fata Turchina è una ragazzina pallida e mortifera, il cui aspetto lugubre è segnato dai crespi capelli azzurri che arrivano fino alla fine della pagina illustrata; stesso filtro vittoriano per i personaggi di Alice, ora decisamente meno disneyani e più burtoniani, definiti da sguardi conturbanti, frecce che insanguinano le carte di cuori e il Bianconiglio ridotto ad un Arlecchino animalesco di cui rimane solo lo scheletro.
Questo è il magico mondo di Bessoni, una interminabile fiaba macabra che tuttavia ci parla del diverso, ci avvicina a ciò che non capiamo, con l’inganno ci incuriosisce verso tematiche che non avremmo mai approfondito.
Da sempre ho stimato l’opera di questo autore, perché egli racconta l’inclusione, spiega come abbattere i pregiudizi, insegna l’accettazione, e lo fa con una magia delicata, creando personaggi malconci e trasandati, pur tuttavia saggi e profondi, personaggi a cui non ti puoi non affezionare.
Ecco, questa è la mia piccola mostra preferita dell’anno, vi consiglio vivamente di farci un giro e farvi prendere in ostaggio dalle teche luminose, vi auguro di perdervi in quella fantasia sotterranea e di riuscire ad accettare tali mirabolanti rielaborazioni.
Pensateci: c’è l’aria condizionata e l’esposizione è gratuita.

ALESSIA CAGNOTTO

 

“Wimbledon mania” al Palavillage

È ufficialmente partita la Wimbledon mania!

Dai reali inglesi alle star del cinema, dagli sportivi agli appassionati di tutto il mondo, tutti amano il torneo di Wimbledon, uno degli eventi più attesi dell’anno che riesce a coinvolgere il mondo dello sport diventando un vero e proprio appuntamento di stile.

In vista della 136esima edizione di Wimbledon (in programma dal 3 al 16 luglio) Palavillage di Grugliasco (TO) organizza la sua versione del torneo di tennis più famoso al mondo….sui campi da padel!

Domenica 9 luglio dalle 15.30 alle 19 è in programma un torneo Femminile e Maschile, dal livello 3.5 a 5.0,rigorosamente in bianco, per misurarsi con lo sport che sta spopolando nel mondo… in pieno stile british.

E per concludere, come da vera tradizione di Wimbledon, a tutti i partecipanti saranno offerte fragole e panna.

Per iscriversi è possibile compilare il seguente link: https://forms.gle/dpNGGUzifPDCr3Xv6

Per maggiori informazioni: sgreteria@palavillage.com | tel. 011/19475700

www.palavillage.com

Bretella Pessione, soluzione del Comune di Chieri è corretta

 IL TAR RESPINGE IL RICORSO DEL COMITATO “PER PESSIONE”

Coerente con le esigenze di alleggerimento del traffico e di risparmio del suolo. Causa aumento dei prezzi ora i costi dell’opera sono lievitati di oltre 200mila euro

 

Il TAR del Piemonte ha respinto nel merito il ricorso contro la delibera relativa alla cd. “bretella” di Pessione proposto da Filiberto Ronco, Giovanni Ronco, Riccardo Cittaro, Stefania Ferrero e dal Comitato “Per Pessione”, dichiarandolo inammissibile in relazione alla posizione del ricorrente Comitato “Per Pessione”, e condannando i ricorrenti al pagamento delle spese processuali in favore del Comune di Chieri (3mila euro).

Commenta il Sindaco Alessandro SICCHIERO: «Accolgo con grande soddisfazione il pronunciamento del TAR del Piemonte. Non avevamo alcun dubbio che questo sarebbe stato l’esito. Abbiamo spiegato in tutte le sedi che la “bretella” consentirà di ovviare al transito dei mezzi pesanti. La priorità è la salute e la sicurezza degli abitanti di Pessione, cercando di garantire una maggiore convivenza tra la popolazione e una delle maggiori realtà dell’industria agroalimentare italiana, il cui stabilimento a Chieri, in Pessione, è oggi uno dei principali siti di produzione al mondo del Gruppo Bacardi; pertanto la permanenza sul nostro territorio della Martini & Rossi possiamo ben dire sia di interesse pubblico. Il TAR ha respinto nel merito il ricorso riconoscendo come la nostra amministrazione abbia adeguatamente risposto alle osservazioni del comitato, assicurando il contraddittorio; che l’opera, oggetto di accordo di programma con Regione Piemonte, è coerente con le esigenze di alleggerimento del traffico pesante e con quelle di risparmio del suolo; e che non c’è modo di considerare la proposta alternativa, perché in contrasto con piani urbanistici sovraordinati. Rispetto i ricorrenti, ritenevano di avere delle ragioni e si sono avvalsi di uno strumento democratico quale è il ricorso alla giustizia amministrativa, purtroppo dall’approvazione della delibera è passato un anno e non solo si è perso tempo ma sono lievitati sensibilmente i costi dell’opera. Alla fine ha prevalso l’interesse generale e il buon senso, anche se le spese processuali ammontano a 3mila euro mentre i costi aggiuntivi a causa dell’adeguamento del prezzario-ancora da valutare compiutamente-supereranno i 200mila euro. Se non ci fosse stato il ricorso avremmo fatto in tempo a bandire la gara evitando questo “balzello».

La delibera impugnata davanti al TAR ratificava la Variante Semplificata n. 5 al Piano Regolatore, prendendo atto delle conclusioni positive della Conferenza dei Servizi alla realizzazione della circonvallazione di Pessione (tra la S.P. 128, la strada che collega il concentrico di Chieri con Pessione, e la zona di insediamento della Martini & Rossi), con l’obiettivo del miglioramento funzionale e dell’accessibilità alla zona produttiva della località Pessione riducendo il traffico dei mezzi pesanti che gravano sul centro abitato (la delibera venne approvata con 18 voti a favore, 2 contrari e 3 non votanti).

L’avvio dei lavori per la realizzazione del primo lotto era previsto entro la fine del 2022, con l’obiettivo di portare a termine l’esecuzione entro il 2023.

Il costo complessivo dell’intervento era inizialmente di 1 milione e 400mila euro, ripartito tra la Regione Piemonte (480mila) ed il Comune di Chieri (920mila): nel frattempo i costi sono lievitati di oltre 200mila euro (causa l’adeguamento del prezzario).

Il TAR per quanto riguarda il profilo di merito ha respinto il ricorso giudicando infondate le censure formulate dai ricorrenti e ha dichiarato inammissibile il ricorso con riferimento al Comitato “Per Pessione” in quanto non ricorrono in capo al Comitato ricorrente i presupposti perché possa essere al medesimo riconosciuta la legittimazione ad agire.

Nella sentenza si precisa che nel caso di specie, non ricorrano in capo al Comitato ricorrente i presupposti perché possa essere al medesimo riconosciuta la legittimazione ad agire. Dalla lettura della documentazione versata in giudizio, infatti, emerge che detto ente è stato costituito in data 20 agosto 2022 in prossimità della notifica del presente ricorso (28.09.2022), da soli 12 cittadini, con l’obiettivo specifico, previsto nel relativo Statuto, di “abolire il senso unico in via Martini e Rossi – area giochi – esclusione della circolazione dei mezzi pesanti nel centro paese”. Il Comitato ricorrente, quindi, ha vocazione esclusivamente locale ed è stato costituito al solo scopo di reagire, anche in sede giudiziaria, ai provvedimenti amministrativi che vengono impugnati nella presente sede, come inducono a ritenere i tempi della sua istituzione e delle azioni intraprese, nonché le stesse finalità che ne qualificano la ragion d’essere. Esso risulta privo dei caratteri di stabilità, continuità di azione e rappresentatività che sono necessari per riconoscere al medesimo legittimazione processuale ad agire nel presente giudizio, quale ente esponenziale di interessi collettivi”.

«Questa pronuncia certifica il corretto operato della nostra amministrazione-conclude Alessandro SICCHIERO-e la coerenza tra l’intervento da noi proposto con gli obiettivi di aumentare la sicurezza e la sostenibilità ambientale e di ridurre il traffico pesante. Di questa infrastruttura si parla almeno da 20 anni! E voglio ricordare che si tratta di un progetto sottoposto a Valutazione Ambientale Strategica e al vaglio della Conferenza dei Servizi e tutti gli Enti della Conferenza dei Servizi (Regione, Città Metropolitana Torino, AslTO5, Soprintendenza) avevano espresso parere favorevole».

Autostrade, Uncem: ridurre pedaggi dove ci sono i cantieri

Dove ci sono lavori, che rallentano viaggi e transiti, almeno a luglio e agosto, le autostrade – con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – devono ridurre il costo dei pedaggi. È un’azione forte, ma va incontro agli italiani. A chi lavora e a chi si sposta per le vacanze . Uncem, con il Presidente Marco Bussone, lo chiede unendosi alle associazioni dei consumatori, confidando in un’azione politica che possa ridefinire modalità di accesso alle arterie a pagamento di tutto il Paese, in particolare nelle zone appenniniche e alpine.

ImbarKino: al Valentino va in scena il Cinema nel prato

Torna la rassegna cinematografica nel pratone antistante l’Imbarchino.

Sei proiezioni tutte gratuite nel cuore del Parco, a partire dal 9 luglio.

 

Torino, 4 luglio 2023 – Anche quest’anno la settima arte è la protagonista dell’estate torinese al Parco del Valentino. ImbarKino – il Cinema nel prato torna per la  sua quinta edizione con sei imperdibili appuntamenti tutte le domeniche alle ore 21.00, dal 9 luglio al 13 agosto, davanti al locale Imbarchino. Sei pellicole d’autore (tre italiane e tre internazionali) che mescolano sogno e realtà selezionate da Davide Oberto, storico curatore delle sezioni “Documentari” e “Italiana.corti” al Torino Film Festival.

ImbarKino – fusione tra “Imbarchino” e “Kino”, che in tedesco significa cinema – è un’iniziativa con ingresso gratuito e senza obbligo di prenotazione, promossa da Imbarchino e Banda Larga APS, una delle tre associazioni concessionarie dello spazio, che si occupa della programmazione di Imbarchino, con il sostegno di Città di Torino, Circoscrizione 8, Fondazione per la Cultura Torino, Fondazione Compagnia di San Paolo e Va Lentino S.R.L. Società Benefit.

Come nelle precedenti edizioni, il pratone affacciato sulla  riva  del Po si trasforma  nella “sala” cinematografica a cielo aperto  che in questi anni, dal 2019 ad oggi, ha ospitato più di settemila  spettatori. L’Imbarchino si conferma così un punto di riferimento culturale per il pubblico  del Valentino: uno spazio dove musica, arte e cinema si intrecciano per dare vita ad un’esperienza in grado di valorizzare al massimo il parco, attraverso una proposta culturale che ricerca e propone contenuti dal taglio particolare e ricercato.

Domenica 9 luglio si inizia con Pierrot Le Fou (1965), il capolavoro del regista francese Jean-Luc Godard, per poi proseguire con Atlantide (2021), diretto da Yuri Ancarani, candidato al David di Donatello 2022 per il miglior documentario. La terza pellicola in programma, un’anteprima italiana, è A Magical Substance Flows Into Me (2015) dell’artista di origine palestinesi Jumana Manna. Per la quarta proiezione sarà la volta di un altro film italiano, Gigi la legge (2022), del regista Alessandro Comodin, vincitore del Premio Speciale della Giuria al Festival di Locarno 2022. Protagonista del quinto appuntamento il cinema del Sud-Est Asiatico con il film Lo zio Boonmee che si ricorda tutte le vite precedenti (2010), diretto dal tailandese Apichatpong Weerasethakul. La rassegna cinematografica si chiuderà il 13 agosto con Nemmeno il destino (2004), film ambientato a Torino diretto da Daniele Gaglianone.

Tutti i film saranno proiettati in lingua originale con sottotitoli in italiano, ad eccezione dei film italiani, che saranno sottotitolati in inglese, ove possibile. L’appuntamento per il pubblico è alle ore 21.00, tutte le domeniche sera a partire dal 9 luglio fino al 13 agosto, con due extra date di recupero in caso di pioggia previste in calendario.  Le proiezioni inizieranno intorno alle ore 21.30 (a seconda del grado di buio presente a quell’ora).

Lorenzo Ricca: “ImbarKino – Il Cinema del Prato è sicuramente uno dei nostri appuntamenti preferiti all’interno complessa e ricca programmazione culturale su cui lavoriamo ogni anno. La sua realizzazione è frutto di un lungo lavoro di co-progettazione, da sempre attuato in collaborazione con una rete di individui ed enti della città (ad esempio, Cinemambiente o Seeyousound), nonché il momento in cui vediamo diventare realtà tutte quelle idee che promuoviamo con il nostro lavoro: una proposta culturale gratuita e aperta a tutti, che attiva la cittadinanza a fruire e vivere il Parco del Valentino, non solo come spazio pubblico ma come spazio aggregativo e partecipativo”.

Sopralluogo nelle zone colpite dalle grandinate

Ieri mattina i funzionari dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte hanno effettuato i sopralluoghi tecnici in alcune delle zone colpite dalle violente grandinate di giovedì pomeriggio che hanno provocati gravi danni alle coltivazioni e ai beni privati. Già ieri sera il presidente del Piemonte, Alberto Cirio, si era recato per un giro di sopralluoghi e incontri con i sindaci dei comuni più coinvolti e annunciato l’avvio delle procedure per la richiesta dello stato di calamità naturale per il riconoscimento e risarcimento dei danni.

Le prime verifiche hanno riguardato le zone del Roero e dell’Albese, per l’esame dei danni causati alle colture. In particolare nei comuni di Vezza d’Alba, Montà d’Alba, Canale, Alba, Grinzane e Diano d’Alba si riscontrano gravi danni alle coltivazioni: vite e nocciolo principalmente ma anche su altri fruttiferi, e sui cereali. Al momento in questi Comuni non vengono segnalati danni alle strutture, ma agli impianti (noccioleti in particolare) oltre alle produzioni.
Nei prossimi giorni saranno effettuate ulteriori verifiche nelle altre zone del Piemonte colpite dalle violente grandinate.


Lunedi 10 luglio l’assessore all’Agricoltura Marco Protopapa effettuerà un sopralluogo sul territorio per verificare di persona la situazione e incontrare gli agricoltori. “I funzionari regionali sono operativi per verificare l’entità dei danni al fine di far predisporre le opportune segnalazioni da parte delle aziende agricole”.

Se l’Italia piange Torino non ride

Giorgetti è stato sconfitto. Sul Mef se ne riparla a settembre. Perso un anno e la situazione è disperata e disperante. Mandare a casa Mario Draghi è stata la stupidità del secolo, ma come diceva la mia mamma: piangere sul latte versato è inutile. E poi la “borgatara” di Garbatella è incriticabile. Quando le parte l’embolo ritorna ad essere “briosa” come un tempo. Gli italiani ci hanno votato, voi opposizione muti. I bene informati sostengono che sia  prigioniera dei suoi vecchi e sodali amici. Possibile. Sul fronte Ucraino Putin è decisamente in difficoltà. Non riesce a fermare il Pazzo della Wagner che ottiene l’immunità dopo il tentato golpe. Ed intanto continuano a morire come mosche soprattutto i civili che nulla possono. Sull ‘ immigrazione nulla di nuovo se non l’aumento degli sbarchi. Unica a star peggio  dell’Italia è la nostra Città. Ora,  addirittura la Juventus cambierà padrone. Magari …forse finita la guerra…oligarchi russi o più probabilmente qualche multinazionale cinese. Le altre “cose” di Torino languono con i ministri piemontesi fanno finta di non conoscere Torino ed il Piemonte.
Vero, aumentano produzione ed esportazioni, ma lo si deve al libero mercato ed alla bontà dei nostri prodotti. In altre parole la politica e i politici dove non toccano il boccino fanno l’unica cosa giusta.
Mala tempora currunt? Direi proprio di sì e diffidate di chi dice che tutto è sotto controllo. Sicuramente mente sapendo di mentire.

PATRIZIO TOSETTO

Incontro sul nuovo piano regolatore e commercio a Torino

Nell’ambito del percorso verso il nuovo Piano Regolatore Ascom Confcommercio approfondisce con il Comune di Torino gli aspetti di economia commerciale del Piano.

Martedì 11 luglio alle ore 11:00 gli assessori Paolo Chiavarino e Paolo Mazzoleni dialogheranno con la presidente di Ascom Maria Luisa Coppa sulle opportunità e le criticità per il settore del commercio nella Torino di domani, con il contributo di Luca Tamini, professore del Politecnico di Milano ed esperto diEconomie di prossimità̀ e regolazione urbanistica e dell’architetto Elena Franco, che interverrà sui Distretti del Commercio come opportunità di sviluppo. In via Massena 20 a Torino.