Paul Pogba, 31 anni, centrocampista bianconero, è stato squalificato 4 anni per doping dopo essere risultato positivo al testosterone al termine di di Udinese Juventus del 20 agosto 2023. In quella partita era rimasto in panchina senza giocare . La Juve deciderà probabilmente di di rescindere il contratto.
Sul raccordo Torino – Caselle un camion si è ribaltato sulla carreggiata questa mattina bloccando il traffico in entrambe le direzioni. L’incidente, autonomo, è avvenuto nei pressi dell’uscita 1 Non si registrano feriti. (foto archivio)
5.000 ingressi registrati al Museo Nazionale del Risorgimento, 24 produttori coinvolti, 40.000 degustazioni di vermouth, e oltre 500 bottiglie acquistate al termine della rassegna. I numeri confermano il successo della prima edizione del Salone del Vermouth che tornerà nel 2025.
Il Vermouth, base per la maggior parte dei cocktail più rinomati, si sa, nasce a Torino a fine Settecento, cavalca un periodo d’oro tra Ottocento e Novecento e poi, per questioni di marketing, viene quasi relegato sul ripiano meno visibile dello scaffale di vini e liquori. O meglio, tutti lo usano ma nessuno lo nomina. Potenza dei brand che hanno imposto il loro nome e che alla parola Vermouth hanno sostituito il nome del cocktail o della bevanda imbottigliata nell’immaginario comune.
Cosa succede però se la città decide di dedicare una kermesse a un vino liquoroso esportato in tutto il mondo e di cui vanta illustri produttori? Dev’esser stata questa la domanda che si è posta Laura Carello, ideatrice e curatrice del Salone del Vermouth e dei progetti in ambito mixology MT Magazine e Mix Contest Italy Tour. “Abbiamo registrato un’affluenza importante da parte dei torinesi” ha dichiarato Carello. “L’evento ha superato le aspettative che avevamo, in termini sia di produttori che di pubblico, e sarà replicato nel 2025, nello stesso periodo. Al Museo del Risorgimento abbiamo avuto i grandi nomi, che hanno contribuito a scrivere la storia del vermouth in tutto il mondo, come anche le giovani aziende che muovono i primi passi nel mercato. Sorprendente vedere così tanti ragazzi interessati tra i visitatori, questo mi ha entusiasmato molto”.
Oltre 5.000 sono gli ingressi registrati al Museo Nazionale del Risorgimento, sede della due giorni di degustazioni e talk ospitate sabato 24 e domenica 25 febbraio; 24 sono stati i produttori coinvolti nella manifestazione, tra cui i giovani che hanno interpretato il vermouth in una maniera completamente nuova e innovativa, seppur nel rispetto del disciplinare di produzione. Oltre 40.000 sono state le degustazioni di vermouth, che hanno aiutato il pubblico a conoscere ogni singola azienda, ad apprezzare le differenze stilistiche e di prodotto, e scegliere quale vermouth portare a casa, facendo registrare un totale di oltre 500 bottiglie acquistate al termine della rassegna.
Grande è stato anche il successo nella sala talk, nella quale si sono tenuti sette appuntamenti tutti sold-out, per un totale di 500 ingressi e di 20 professionisti coinvolti, tra produttori, esperti del settore, brand Ambassador, bartender e chef.
Più di 30 partner hanno confidato nel successo dell’evento ben prima dei numeri di pubblico e di stampa, che ne ha scritto in oltre 150 articoli a livello nazionale, trasmettendo l’evento su 4 network televisivi locali e nazionali. Insomma, grazie al Vermouth Torino è tornata protagonista per una settimana a livello nazionale.
Anche il Fuori Salone del Vermouth è andato oltre le aspettative. Nei cinque giorni che hanno anticipato l’evento al Museo Nazionale del Risorgimento, da lunedì 19 a venerdì 25 febbraio, sono stati coinvolti 19 cocktail bar, che hanno proposto drink list dedicate, di cui 14 hanno partecipato al Vermouth Contest Special Edition di martedì 20 febbraio; 10 sono stati i ristoranti coinvolti, 9 dei quali hanno ospitato cene a tema, tutte sold out, con una partecipazione media di 50 persone. Oltre 3.000 sono stati i cocktail consumati a base vermouth, 10 le masterclass e le guest dedicate nei cocktail bar e 2 le location coinvolte a Torino, il Museo Carpano e il Museo Lavazza, con visite dedicate e proposte di degustazioni e miscelazione con il vermouth.
Le cene gourmet con piatti abbinati al Vermouth hanno portato a tavola ospiti paganti e produttori che han raccontato come un’eccellenza tutta Piemontese ha varcato l’oceano e vanta appassionati in tutto il mondo. Grande affabulatore e commensale, al Ristorante Opera di Via sant’Antonio da Padova 3, Franco Cavallero, produttore di Ruchè e vini liquorosi, ha presentato, insieme al sommelier Carlo Salino, la sua produzione di Vermouth abbinata ai piatti dell’executive chef Stefano Sforza. Con un menu degustazione il Vermouth ha incontrato tradizione e innovazione, con un brasato cotto nel vermouth o olive intrappolate nel cioccolato bianco.
“Il vermouth non è una bevanda qualsiasi. È il simbolo di una città. O meglio, di un intero territorio – quello piemontese – che, se da una parte è fortemente radicato alla sua storia e alle sue tradizioni, dall’altra è in continua evoluzione” ha commentato lo chef Stefano Sforza. “Per questo motivo, quando mi hanno proposto di partecipare alla prima edizione di questa rassegna, ho accettato subito. Il mio obiettivo? Servire dei piatti raffinati e innovativi che sappiano dialogare con la drink list pensata dal nostro sommelier Carlo”. “Usato nella realizzazione di molti cocktail internazionali, ma bevuto anche in purezza, per lo più a fine pasto, il vermouth è uno di quei prodotti capaci di assumere mille sfumature gustative” ha aggiunto il sommelier Carlo Salino. “Abbinarlo ai piatti dello chef Sforza, sia come co-protagonista nei drink miscelati che come attore principale sulla tavola, sarà una sfida interessante”.
Con il salone del Vermouth ci diamo appuntamento al prossimo anno, anche se ristoranti e cocktail bar proseguiranno con le loro proposte in degustazione o alla carta. Noi possiamo invece passare al Salone del Vino che approda in città dal 2 al 4 marzo al Museo del Risorgimento e alle OGR.
LOREDANA BAROZZINO
Le foto:
1 e 2. Il salone del Vermouth al Museo del Risorgimento
3. La proposta di Opera
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“Aggressione frutto avvelenato del finto buonismo. Ora colleghi ancora più in pericolo”
“Esprimiamo la massima solidarietà ai colleghi che ieri a Torino hanno subito l’ennesima gravissima aggressione, questa ancor più spavalda e arrogante del solito. Un episodio che si innesta nel pericoloso clima di generale criminalizzazione delle Forze di Polizia, il cui operato è stato frettolosamente e implacabilmente messo in discussione, con giudizi ed esternazioni che hanno gettato un’ombra e in qualche caso addirittura discredito sulla loro professionalità e sull’affidabilità del sistema, alimentando l’odio nei loro confronti e dando la stura a chi ora sarà ancor più convinto nel mettere in pratica comportamenti provocatori, prevaricatori e violenti. E’ il frutto avvelenato di un finto e ipocrita buonismo ‘a prescindere’ che sorvola bellamente sulle regole dell’ordine e della sicurezza pubblica, non tenendo mai a mente quali siano i compiti e le dinamiche operative del personale in divisa. Conosciamo bene quale sia il concreto pericolo dell’effetto emulazione che certe cose scatenano, e ci aspettiamo un inasprimento di condotte ritorsive e aggressive nei confronti dei colleghi che ora sono ancor più a rischio”.
Così Valter Mazzetti Segretario Generale Fsp Polizia di Stato, dopo quanto avvenuto ieri a Torino dove è stata assaltata una volante della Polizia di Stato.
GLI APPUNTAMENTI DEL MESE
Sabato 2 alle 20 al teatro Vittoria per l’Unione Musicale, il Faccini Piano Duo eseguirà musiche di Cajkovskij, Ravel, Williams. Lunedì 4 alle 18 per Polincontri musica nell’aula magna del politecnico Anna Kravtchenko al pianoforte eseguirà musiche di Chopin. Martedì 5 alle 20 al teatro Vittoria, il Muzsikàs Folk Ensemble con Enrico Bronzi al violoncello, eseguirà musiche tradizionali, e di Muzsikàs Folk Ensemble , Ligeti e Bartòk.
Mercoledì 6 alle 20.30 al conservatorio per l’Unione Musicale, Daniel Lozakovich violino e David Fray pianoforte, eseguiranno musiche di Schumann , Bach, Beethoven. Giovedì 7 alle 20.30 e venerdì 8 alle 20 all’auditorium Toscanini, l’Orchestra Rai diretta da Alphes Chauhan e con Simone Lamsma violino, eseguirà musiche di Korngold e Bartòk. Lunedì 11per Polincontri Musica Luis Alberto Latorre al pianoforte eseguirà musiche di Beethoven. Mercoledì 13 alle 20.30 al conservatorio per l’Unione Musicale, Alexander Gadjiev pianoforte eseguirà musiche di Chopin, Skrjabin e Musorgskij. Giovedì 14 alle 20.30 e venerdì alle 20 all’auditorium Toscanini, l’Orchestra Rai diretta da Han-Na Chang e con Mischa Maisky al violoncello, eseguirà musiche di Sostakovic e Prokofev. Sabato 16 alle 20.30 per Lingottomusica all’ auditorium Agnelli, MusicAeterna orchestra e coro diretta da Teodor Currentzis, eseguirà musiche di Mozart. Sempre sabato 16 alle 18 al teatro Vittoria, dodicesimo episodio di “Libertà nell’Ordine” con Antonio Valentino pianoforte e relatore.
Lunedì 18 per Polincontri Musica Mauro Loguercio violino e Emanuela Piemonti pianoforte eseguirà musiche di beethoven. Mercoledì 20 alle 20.30 all’auditorium Toscanini concerto fuori abbonamento con l’Orchestra Rai diretta da Michele Gamba impegnata ad eseguire musiche di Puccini. Sempre mercoledì 20 alle 20.30 al conservatorio per l’Unione Musicale, Andrei Ionita violoncello e Alexander Gadjiev pianoforte eseguiranno musiche di Janàcek, Brahms, Glazunov e Prokofev. Venerdì 22 alle alle 20 al teatro Regio debutto de “La Fanciulla del West” di Giacomo Puccini. Opera in 3 atti. L’orchestra del Regio sarà diretta da Francesco Ivan Ciampa. Repliche fino a venerdì 29. Lunedì 25 alle 20.30 al teatro Vittoria per l’Unione Musicale, Zebo Zero Emission Baroque Orchestra eseguirà un programma intitolato “San Francesco Aulente Flore”. Sempre lunedì 25 per Polincontri musica il Quartetto Adorno eseguirà musiche di Beethoven e Schubert. Venerdì 29 alle 20.30 all’auditorium Toscanini concerto fuori abbonamento con l’Orchestra Rai diretta da Andrès Orozco-Estrada. Verranno eseguite musiche di Pergolesi e Beethoven.
Pier Luigi Fuggetta
In un’epoca caratterizzata da una rapida evoluzione digitale, Andrea Scalogna e Eman Saffo emergono come pionieri di un progetto che sta cercando di supportare i mercati rionali e le microattività.
Mercato Itinerante, mira a digitalizzare le micro attività con particolare attenzione ai mercati rionali torinesi, fornendo loro gli strumenti necessari per competere nell’era del commercio online dominata da giganti come la GDO (Grande distribuzione organizzata). Tuttavia, al di là della semplice creazione di una piattaforma e-commerce, Mercato Itinerante si distingue per un approccio che potremmo definire di “digitalizzazione gentile”.
Questa filosofia innovativa, ideata da Saffo e Scalogna, pone al centro non i prodotti, ma le persone, valorizzando storie, competenze e tradizioni che hanno reso l’Italia unica nel suo genere. L’obiettivo di Mercato Itinerante è di rafforzare i legami con il passato ricco di cultura del paese, facilitando la trasmissione delle tradizioni in un’era sempre più digitale. La pandemia ha reso questa necessità ancora più pressante, sottolineando come l’adozione di soluzioni digitali rappresenti una delle ultime possibilità per molte piccole attività di sopravvivere.
Il caso di Torino è emblematico: oltre il 38% di banchi inoccupati dei banchi nei mercati rionali sono scomparsi negli ultimi anni, e i mercati stessi sono a rischio di estinzione. Anche i negozi di quartiere stanno vivendo una crisi senza precedenti, con un saldo negativo di 2600 attività commerciali chiuse dal 2014 ad oggi. Questi dati, tristemente accessibili nei report della pubblica amministrazione, evidenziano l’urgenza di interventi concreti per preservare il tessuto economico e culturale delle comunità locali.
Mercato Itinerante intende sfatare il tabù che il servizio possa rendere le persone più pigre o incentivare un consumo esclusivamente online. Al contrario, il loro claim “quando non puoi andare al mercato il mercato viene da te” sottolinea l’intenzione di non sostituirsi all’acquisto dal vivo, ma di offrire un’alternativa per coloro che, durante la settimana, non possono recarsi ai mercati. L’obiettivo è complementare l’esperienza tradizionale con una soluzione digitale che rispetti le esigenze di tutti, promuovendo un consumo consapevole e sostenibile che lega insieme passato, presente e futuro.
In questa visione, Mercato Itinerante rappresenta più di un servizio: è un ponte tra generazioni, un mezzo per rivitalizzare le economie locali e un simbolo di un futuro in cui tradizione e innovazione possono coesistere armoniosamente.
Questo è solo il primo di quattro articoli dedicati a raccontare l’avventura di Mercato Itinerante, una startup torinese che sta riscrivendo le regole dell’artigianato e del commercio locale nell’era digitale. Nei prossimi pezzi, approfondiremo come questa innovativa iniziativa sta portando una ventata di novità nel panorama italiano, dimostrando che le idee rivoluzionarie e le storie di successo non provengono necessariamente da oltre oceano.
FORMAZIONE GRATUITA CON TIROCINIO RETRIBUITO IN AZIENDE ARTIGIANE D’ECCELLENZA DI TORINO, PIEMONTE, VALLE D’AOSTA E LIGURIA
Un’opportunità concreta per l’inserimento nel mondo del lavoro offerta anche quest’anno dal progetto ideato dalla Fondazione Cecilia Gilardi con il patrocinio di Camera di commercio di Torino, il sostegno di Fondazione CRT, Exclusive Brands Torino, Fondazione Magnetto, Fondazione Creonti e la collaborazione di Politecnico di Torino, CNA Torino, PerMicro, Fondazione Accorsi-Ometto, Fondazione Comunitaria della Valle d’Aosta, Fondazione Time2 e Accademia Liuteria Piemontese San Filippo.
Dopo il successo delle prime due edizioni, che hanno registrato l’assunzione di quasi tutti i borsisti nelle aziende in cui hanno prestato il tirocinio, riparte la selezione di giovani fino ai 35 anni che desiderano acquisire competenze e professionalità nel mondo del lavoro artigiano in aziende e realtà d’eccellenza del nordovest d’Italia.
È l’opportunità offerta anche quest’anno da Master Mëstè, il progetto che contribuisce a formare una nuova generazione di artigiani di tutta Italia grazie a un’esperienza concreta ed efficace nella ricerca di un posto di lavoro, ideato dalla Fondazione Cecilia Gilardi con il patrocinio di Camera di commercio di Torino, il sostegno di Fondazione CRT, Exclusive Brands Torino, Fondazione Magnetto, Fondazione Creonti e la collaborazione di Politecnico di Torino, CNA Torino, PerMicro, Fondazione Accorsi-Ometto, Fondazione Comunitaria della Valle d’Aosta, Fondazione Time2 e Accademia Liuteria Piemontese San Filippo.
Le iscrizioni al bando per 19 borsisti sono aperte dal 27 febbraio al 5 maggio 2024. La selezione sarà svolta da una commissione composta dai membri del Comitato Scientifico della Fondazione Cecilia Gilardi e dai referenti degli enti partner. Il progetto prevede un percorso di studio costituito da 70 ore di formazione in aula (tenute da docenti universitari, professionisti ed esperti in materia di lavoro e artigianato, gestione finanziaria, normativa di settore, marketing e utilizzo dei canali digitali) e da un tirocinio retribuito di sei mesi, da fine settembre 2024 a marzo 2025, presso aziende e botteghe del Piemonte, della Valle d’Aosta e della Liguria. L’impegno richiesto è full-time e l’importo della borsa ammonta a 5.400€, messi a disposizione dalla Fondazione. Durante tutto il percorso i borsisti saranno affiancati da un tutor (psicologo del lavoro) che sarà anche valutatore esterno e avrà il compito di verificarne l’andamento e suggerire soluzioni a eventuali criticità.
Sono 18 le realtà imprenditoriali artigiane d’eccellenza partner di Master Mësté 2024. In Piemonte: Alberto Marchetti, Archivio Tipografico, Arazzeria Scassa, Azienda Agricola E. Pira e Figli, Birrificio della Granda, Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”, Foglizzo Luxury Goods, Francesco Boerio, Il Funghetto, Izmade, Oscalito – Maglificio Po, Panacea Social Farm, Valerio Licari Guitars, Villa Pedemonte Atelier. In Valle d’Aosta: Les Tisserands e Rosset. In Liguria: Florcoop e Lavoratti.
Master Mëstè è un progetto che si inserisce in un contesto molto attuale di criticità per i giovani e per le imprese artigiane. Infatti, come si legge dai dati aggiornati della Camera di commercio di Torino, le imprese giovanili sono scese di 416 unità nel 2023, mentre quelle artigiane registrano un debole +0,16%, una situazione che rimane sostanzialmente invariata da tre anni.
“L’edizione 2024 di Master Mësté allarga ulteriormente il campo d’azione delle precedenti: più posti a disposizione per i giovani, nuove aziende partner che ospiteranno i tirocini, più regioni coinvolte, con Valle d’Aosta e Liguria che si aggiungono al Piemonte. Il lavoro in ambito artigiano ha bisogno di nuova linfa generazionale e questo progetto ha proprio l’obiettivo di formare giovani che possano realizzare il loro desiderio di trovare un posto di lavoro come sbocco naturale del percorso teorico-pratico che hanno seguito”.
Alessandro Gilardi, Presidente Fondazione Cecilia Gilardi
Master Mëstè nasce dall’idea della Fondazione Cecilia Gilardi, che dal 2010 sostiene i giovani più meritevoli nel loro percorso di formazione e agevola il loro ingresso nel mondo del lavoro attraverso borse di studio e di tirocinio in ambito universitario, sportivo, artistico e nei mestieri dell’artigianato. Nei suoi primi tredici anni di attività` la Fondazione ha erogato 320 borse di studio e sostenuto 45 progetti speciali per un importo complessivo di oltre 1.200.000 euro.
Per informazioni su Master Mëstè e invio candidature: fondazionececiliagilardi.org/.
Si è tenuto presso l’Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti un incontro che ha visto come ospite d’onore Fiorenzo Borello. In una sala colma e al limite delle presenze Borello ha raccontato con passione e con qualche momento di commozione la sua storia imprenditoriale, dal 1976 ad oggi. Con sé per l’incontro ha voluto anche sua moglie Antonella e i due suoi figli Aurora e Gianluca.
“Nella mia vita ho avuto 3 famiglie che mi hanno aiutato e sostenuto. La prima: mio padre, mia madre e mio fratello. La seconda nata e formata con mia moglie Antonella e i miei figli Aurora e Gianluca. La terza: i miei 750 dipendenti! Ai giovani dico: non abbiate paura! Portate avanti dei sogni, con coraggio e un pizzico di follia”
Queste alcune domande rivoltegli:
Oggi in Italia è difficile fare impresa, cosa pensa lei della burocrazia?
“Per aprire un negozio in una fabbrica abbandonata ci abbiamo messo due anni e mezzo. In quei due anni e mezzo potevamo fare molto di più”
Lei opera in un mercato competitivo, altri imprenditori del suo settore hanno lasciato l’Italia, altri sono in grande difficoltà. Qual è il suo segreto?
“Noi curiamo molto il territorio. Mia moglie tutti i giorni cerca, prova e inserisce in assortimento prodotti realizzati sul territorio da piccole aziende locali. Abbiamo una grande qualità della carne, l’anno scorso siamo arrivati secondi in Italia e infine abbiamo a cuore la nostra azienda, i nostri clienti e i nostri dipendenti. Questo ci spinge a fare di più e meglio”
Come si pongono i vostri supermercati sotto il profilo della sostenibilità ambientale?
“Tre anni fa abbiamo cambiato tutti i frigoriferi con modelli più efficienti sotto il profilo dei consumi, abbiamo sostituito tutta l’illuminazione dei nostri negozi passando da una illuminazione a neon ad una illuminazione a led. Nella nostra sede di Castiglione Torinese un impianto fotovoltaico installato sul tetto ci permette di ricaricare gli automezzi elettrici che utilizziamo per le consegne. 15 negozi sono stati dotati di impianto fotovoltaico per il contenimento dei consumi. Tutto il cibo che avanza viene smistato tra chiese parrocchiali locali, Sermig e altre associazioni del territorio. Cosa molto importante, abbiamo scritto una frase all’entrata di ogni negozio: COMPRA SOLO IL NECESSARIO”
Riceviamo e pubblichiamo la nota del del Segretario Generale Provinciale SIAP Pietro Di Lorenzo
“ Da un lato una presidente di regione appena eletta che come prima dichiarazione parla di matite elettorali contro i manganelli, una consigliera regionale che in Toscana durante i lavori d’aula dichiara che è giusto sputare ai poliziotti, un professore universitario che in diretta tv dichiara che i poliziotti manganellano per invida sociale verso gli studenti e che i poliziotti si drogano per sopportare il peso dei servizi di ordine pubblico, Magistratura Democratica che stila un documento d’accusa alla Polizia e indica la via giudiziaria contro di essa, una miriade di dichiarazioni politiche e giornalistiche contro la Polizia. Dall’altro episodi come quello odierno rappresentazione plastica dei frutti avvelenati di una campagna anti Stato e anti Polizia.
Cosa dobbiamo più aspettarci dopo l’assalto ad una volante davanti alla Questura di Torino nel tentativo di sottrarre un fermato dalla custodia degli operatori?
Il ferimento del Vice Segretario del Siap, per cui è stato necessario il trasporto in ospedale, lo imputiamo senza se e senza ma a tutti coloro che continuano ad avvelenare il clima di questo Paese in una folle e continua campagna ideologica e politica contro le forze di Polizia e la civile di convivenza che deve, necessariamente, essere garantita attraverso il rispetto delle Leggi e delle norme.
Verso costoro la nostra condanna è totale e senza attenuanti, per loro colpa questo Stato si sta trasformano in una giungla ove tutti sono contro tutti e non sono risparmiati nemmeno i rappresentanti delle Istituzioni.
Rivolgiamo un appello al Presidente della Repubblica, al Ministro dell’Interno ed al Capo della Polizia: non possiamo farci condizionare nel nostro lavoro dalle strumentalizzazioni ideologiche e politiche, la Polizia deve poter svolgere il proprio compito secondo i dettami di Legge e non può abdicare consentendo ogni tipo di violenza, oltraggio e sopruso.
La misura è evidentemente e insopportabilmente colma.
Ufficio Stampa Siap Torino
“SEEYOUSOUND” porta in città, a “OFF TOPIC”, uno fra i più grandi pionieri della “cultura dance” degli anni ‘70
Venerdì 1 marzo, ore 23
Sessant’otto anni, da Brooklyn (ma origini italiane), fondatore nel ‘72 dell’iconico locale “The Gallery” di New York, per poi diventare nel ‘77 il primo “resident dj” dello “Studio 54”, la mitica discoteca di Manhattan, rifugio di icone del calibro di Andy Warhol, Grace Jones, Diana Ross e gli “Chic”, Nicky Siano interverrà, venerdì 1 marzo, alle 23, all’“after party” del film “Love is The Message” ( in proiezione al “Cinema Massimo” e di cui Siano è protagonista) che si terrà nella Sala “CUBO” di “OFF TOPIC”, in via Pallavicino 3, a Torino. Per gli appassionati, appuntamento di primissimo piano, immancabile, con la storia che vede ai piatti uno fra i primi “maghi” del “turntablism” (l’arte di “miscelare” i dischi”) inserito nel 2003 dal “New York Magazine” fra le “100 persone” che hanno cambiato il volto della “Grande mela”.
L’incontro è organizzato dall’“hub culturale” di via Pallavicino insieme a “SEEYOUSOUND International Music Film Festival”, l’unico in Italia interamente dedicato al cinema a tematica musicale, iniziato lo scorso 23 febbraio e che fino a venerdì 1 marzo riempirà le sale del “Cinema Massimo” e di altre “venue” torinesi.
Parlare di Nicky Siano significa ripercorrere la storia della “dance culture” dalle sue origini nella New York anni ‘70 fino ai giorni nostri. A soli 16 anni Siano è già tra le figure centrali del “Loft”, il club fondato da David Mancuso nel 1970 – primo vero club di culto che segnò l’epoca della “disco music” degli albori – contribuendo a definire un nuovo modo di vivere la notte e il ballo. Nel 1973 apre a Soho “The Gallery”, dove ospita dj del calibro di Larry Levan e Frankie Knuckles, e fa esibire per la prima volta dal vivo alcuni cantanti di “musica dance” come Grace Jones e Loleatta Holloway, oltre a cantanti agli albori della propria carriera come Patti LaBelle, David Bowie e Mick Jagger. Alla chiusura del “Gallery”, nel ’78 lo troviamo come “primo resident”, per un anno e mezzo, al mitico “Studio 54”.
Nel 1978 è il primo deejay a realizzare e a produrre un disco mixato: coproduce infatti con Arthur Russell il singolo “Kiss Me Again”, sotto lo pseudonimo di “Dinosaur”e vendendo circa 200mila copie. Altre sue hit sono “Pick It Up” e “Tiger Stripes”. La morte del suo caro amico David Rodriguez per AIDS lo spinge a scrivere il libro “No time to wait: a complete guide to treating, managing, and living with HIV infection”, un manuale sulla cura e il trattamento dell’AIDS. Nel luglio 1998 torna al “turntablism” per celebrare la ricorrenza del compleanno dello scomparso Larry Levan, dj statunitense, considerato l’inventore dello stile cosiddetto “garage house”.
Al “CUBO” di “OFF TOPIC”, venerdì 1 marzo, ad accompagnare Nichy Siano ci saranno in “consolle” Teo Lentini, dj produttore da oltre 30 anni di “musica house” ed elettronica, e Lele Sacchi, dal 1995 riconosciuto come una delle icone della scena musicale elettronica, house e alternativa italiana.
g.m.
Nelle foto: Nicky Siano