ilTorinese

“Gian Paolo Barbieri. L’uomo e la bellezza” al  Forte di Bard

La mostra dedicata al celebre fotografo di moda milanese s’accompagna a un docufilm che ne ripercorre la vita e l’opera

Mercoledì 3 gennaio

Bard (Aosta)

Fra i massimi esponenti della fotografia contemporanea di moda e di costume, Gian Paolo Barbieri (Milano, 1935) è stato classificato nel ’68 dalla rivista “Stern” come “uno dei quattordici migliori fotografi di moda al mondo”. Voce creativa dei brand più famosi a livello internazionale, con l’ostinata e superlativa vocazione a cristallizzare il “bello” secondo personali magie di visione che lo rendono unico e irripetibile, di lui possiamo ripercorrere vita e carriera attraverso il docufilm “Gian Paolo Barbieri. L’uomo e la bellezza”, proiettato, mercoledì 3 gennaio (ore 16), all’Auditorium dell’“Opera Mortai” del valdostano “Forte di Bard”. Prodotto da “Moovie” (Distribuzione Wanted), il film nasce dalla regia di Emiliano Scatarzi (soggetto dello stesso Scatarzi in coppia con Federica Masin) e vanta già un palmarès di tutto rilievo con la vittoria dell’ “Audience Award” al “Biografilm Festival” di Bologna e di due prestigiosi premi (l’“Award for Best Debut documentary on Art” e lo “Special Award for Best documentary”) al “Festival Master of Art” in Bulgaria. La proiezione nasce a corollario della grande retrospettiva “Gian Paolo Barbieri. Oltre” (in mostra 112 fotografie, di cui 88 inedite che spaziano dagli anni ’60 agli anni Duemila, frutto di un’approfondita ricerca condotta all’interno dell’archivio analogico dell’artista) realizzata dal “Forte” valdostano in collaborazione con la “Fondazione Gian Paolo Barbieri” di Milano e curata da Emmanuele Randazzo, Giulia Manca e Catia Zucchetti.

A soggetto della pellicola, la vita dell’uomo Barbieri e del celebre fotografo, dagli esordi a Roma e la consacrazione negli anni ’70, ’80 e ’90, passando per Cinecittà e Parigi, fino agli ultimi anni, caratterizzati dalla nascita della “Fondazione Gian Paolo Barbieri”, costituita nel 2016 in via Lattanzio 11 a Milano dallo stesso Barbieri che ne è oggi presidente. Un racconto intimo che ripercorre un’era. Maestri, icone di cultura e bellezza, materiale d’archivio, testimonianze di chi ha lavorato con lui portano alla luce una vita alla perenne “ricerca della bellezza”. E volti e artisti che hanno segnato nel profondo la storia mondiale della moda e del cinema: i maestri Tom Kublin e Richard Avedon; icone dello star system tra cui Audrey Hepburn, Ava Gardner, Sofia Loren, Elisabeth Taylor e Monica Bellucci; il teatro e il cinema, sue grandi fonti di ispirazione; la moda in cui ha trovato la fama, grazie anche al padre, proprietario negli anni ‘50 di un negozio di tessuti, che diventeranno protagonisti assoluti della sua ispirazione scenografica, permettendogli di comprendere al meglio il “Gotha” del settore, da Valentino a Versace a Ferré ad Armani e ad altri grandi stilisti di peso internazionale.

La macchina da presa è al servizio delle emozioni che il protagonista stesso fa trapelare nei suoi racconti, testimoniando una vita spesa per la fotografia. Oggi, Gian Paolo Barbieri continua il suo percorso creativo, ancora più ispirato. “Un ritratto tra passato e presente, la storia di un uomo mosso dalla passione, costellata di infiniti scatti fotografici di impareggiabile valore artistico, sempre volti alla ricerca della bellezza”.

L’accesso alla proiezione è incluso nel biglietto di ingresso alla mostra “Gian Paolo Barbieri. Oltre” (intero 8 euro; ridotto 7 euro; ragazzi 19-25 3 euro; gratuito 0-18 anni).

Non è necessaria la prenotazione.

g.m.

Nelle foto: la locandina del film e immagini della mostra “Gian Paolo Barbieri. Oltre”

Grande partecipazione per “Concertiamo la pace”

Da quando è nata la consuetudine di celebrare a Torino la Giornata mondiale della Pace – proclamata a suo tempo da Papa Paolo VI questa iniziativa ha sempre riscontrato un buon successo.

Questo primo gennaio del 2024, però l’affluenza ha superato ogni rosea previsione. Il grande salone – messo come sempre generosamente a disposizione dal Sermig – si è riempito completamente già prima dell’inizio, con tutti i posti a sedere occupati, moltissima gente in piedi in sala e altrettanta fuori. Probabilmente una conseguenza dei tempi che stiamo vivendo, segnati da drammi terribili forieri di paure, ma anche desiderosi di speranza e di segni di bene e amore.

In questo senso si può onestamente dire che le aspettative – almeno in questa occasione non sono certo andate deluse . Innanzitutto  la manifestazione – fra promotori e partecipanti ha visto un insieme altamente rappresentativo: dal Coordinamento interconfessionale del Piemonte al Comitato per i diritti umani della Regio Piemonte, dalla Città di Torino, al Comitato Interfedi, insieme a realtà specifiche religiose, sociali e culturali.

Estremamente significativo è che si sia prodotto un documento unitario (cioè condiviso da rappresentanti ditutte le confessioni religiose, compresi alti esponenti dell’ebraismo e dell’islam) che è stato illustrato dal Portavoce del Coordinamento Giampiero Leo, raccogliendo l’apprezzamento e l’entusiasmo di tutti i presenti.

Altrettanti importanti e profondi i saluti inviati dal Presidente della Regione Alberto Cirio, dal Sindaco di Torino Stefano Lo Russo, dal Presidente della Fondazione CRT Fabrizio Palenzona e dall’Arcivescovo di Torino Mons. Alberto Repole. Successivamente presentate e illustrate da Walter Nuzzo, sono state magnificamente eseguite musiche della tradizione classica Indiana ed Europea, offerte da una speciale orchestra composta da donne e uomini delle diverse comunità religiose.

Dato il grande successo dell’evento e dei suoi contenuti, sono state immediatamente avanzate – da autorità e personalità presenti – diverse proposte per proseguire, rafforzare ed ampliare la strada intrapresa.

 

FOTO EMANUELE PENSAVALLE

“La locandiera” di Miriam Mesturino, femminismo e languori

Repliche all’Erba nel mese di gennaio

È stata definita la più bella commedia di Carlo Goldoni, nata al teatro Sant’Angelo di Venezia negli ultimi giorni del 1752, “La locandiera”, anche “la più morale, la più utile, la più istruttiva”, stando alle parole dell’autore. In una Firenze che mette l’autore al riparo dai malumori della maggiore classe veneziana, un brillante personaggio femminile, tratteggiata con pieno realismo e a tutto tondo (lontano da quelle maschere che erano ancora materia della commedia dell’arte e che possono essere qui incarnate dalle due comiche), una donna non priva di difetti ma dalle molte virtù, intraprendente e combattiva, onesta e corteggiata, un esempio ante litteram di donna manager, antesignana evidente del femminismo odierno, inequivocabile esempio di donna ”moderna” che bada giorno dopo giorno ai propri interessi, esempio, seppur piccolo, di una borghesia mercantile che nel secolo di Goldoni si sta espandendo, una donna capace di tenere a bada gli assalti amorosi dei nobili e nobilastri che arrivano nelle stanze della sua locanda. Una donna che usa parole secche e abili moine, che lusinga e che allontana, che sa tenere a bada, che usa attenzioni e che non esita a mettere all’angolo un atteggiamento o una parola di troppo dell’avversario: con lei non vince il Conte che forte del proprio denaro sfoggia regali preziosi, né tantomeno il Marchese, capace ancora di vantare una nobiltà ormai trascorsa e di trincerarsi dietro azioni che salvaguardino le sue debolissime sostanze. Nè il Cavaliere, “disprezzator delle donne”, campione di misogenia, che, pure desideroso di alzare una inviolabile barriera e sbandierando ogni sua personale convinzione, scivola a poco a poco travolto dai gesti d’attacco sempre guantati della locandiera.

A fronte di una nobiltà verso cui l’autore è profondamente critico, si pone il “popolano” Fabrizio, che non accampa aspirazioni sociali ma ad ogni apparizione rivendica il suo innamoramento, strenuo e antico, per Mirandolina. Di cui il lieto fine, “amoroso”, non riuscirà a scalfire il carattere malizioso ma soprattutto l’intraprendenza e l’indipendenza, irrinunciabili.

Da tredici anni Torino Spettacoli porta in scena, appuntamento d’obbligo della compagnia, il che vuol anche dire aggiornamenti nei ruoli, con la svelta regia di Enrico Fasella, il testo goldoniano, interprete Miriam Mesturino: la quale ormai si rigira tra le mani il personaggio come vuole, con intelligenza e con grande divertimento, esatta a ogni estro e a ogni sospiro, languori e svenimenti e quotidiane filosofie, aspra e dolce secondo chi le stia davanti. Con lei, Alessandro Marrapodi che dà una bella corposità al suo Conte di Albafiorita, dagli occhi alle invenzioni vocali è tutto da goderselo, come il Cavaliere di Ripafratta di Luciano Caratto denuncia un più che convincente percorso di robustezza iniziale per poi mostrare con giusti ritmi il proprio cedimento. E ancora il godibilissimo Stefano Fiorillo come Marchese, Barbara Cinquatti e Maria Elvira Rao nei ruoli delle due comiche. Stefano Bianco è Fabrizio: emozione e imperizia forse gli fanno nascondere in più occasioni il peso e la presenza determinante del personaggio, la voce gli si soffoca e pare abbia voglia sul termine degli interventi di sparire in fretta dalla scena. Le repliche (nei prossimi 11, 15 e 16 gennaio alle ore 10, il 12 alle ore 11, sabato 13 alle 21 e domenica 14 alle 16) sono lì a dargli più coraggio. Nota a margine per uno spettacolo applauditissimo da un pubblico numeroso, davvero divertito, nella sala dell’Erba di corso Moncalieri.

Elio Rabbione

Nuove repliche per Extreme Magic Show

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Successo straordinario per l’appuntamento natalizio con la magia alla Casa del Teatro che ha già venduto oltre 4000 biglietti

Fino al 7 gennaio in scena un varietà per tutta la famiglia prodotto da Muvix con gli artisti del Circolo Amici della Magia di Torino, la più importante realtà magica italiana. Arrivano così a 22 le repliche programmate di cui numerose sold out

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Gli artisti del Circolo Amici della Magia sono abituati allo stupore e alla meraviglia ma questa volta si sono superati. Il loro Extreme Magic Show, prodotto da Muvix Europa e in cartellone alla Casa del Teatro fino al 7 gennaio sta inanellando una serie di sold out a catena superando i 4000 biglietti già venduti. Un successo straordinario che ha indotto gli organizzatori ad aggiungere, a grande richiesta, due ulteriori repliche (mercoledì 3 e giovedì 4 gennaio alle 15.30) che portano a 22 il totale degli spettacoli previsti.

Lo spettacolo porta in scena il tentativo del giullare Nespolo di diventare principe attraverso il bacio di una principessa, ma per raggiungere il suo obiettivo, dovrà superare le prove del Grande Maestro di Magia, Marco Aimone (primo prestigiatore laureato alla Silvan Magic Academy, da diversi anni Presidente del Circolo Amici della Magia di Torino). L’inedita coppia sarà protagonista di istanti di divertimento e meraviglia.

Guest star di questa edizione, Ottavio Belli, uno degli Illusionisti Italiani di maggior successo nel mondo, laureato in Cina come “Excellent Act Award” e “Special Prize of the Jury” al “Chimelong International Circus Festival”. Ottavio Belli e Claudia Veneziano sono specializzati nelle grandi illusioni, effetti magici di grande impatto visivo in grado di regalare istanti di suspense e stupore e proporranno una serie di effetti di notevole spettacolarità. Diego Allegri, artista molto seguito dai giovani su YouTube nei suoi tutorial magici, coinvolgerà il pubblico in numeri di manipolazione sorprendenti. Ma ci sarà spazio anche per la poesia e la magia delle ombre cinesi, forma d’arte visuale antichissima e ricca di suggestione e meraviglia.

Meraviglia, dunque, sorpresa e divertimento per trascorrere 75 minuti di grande spettacolo tra realtà e illusione, dove manipolazione di oggetti misteriosi, sparizioni, riapparizioni e coinvolgimento del pubblico sono solo alcuni degli ingredienti di uno spettacolo divertente e per tutta la famiglia.

La produzione è curata da Muvix Europa, realtà di produzione artistica capace di coniugare l’illusionismo con le più diverse discipline dello spettacolo, per realizzare soluzioni su misura.

I biglietti sono acquistabili presso la biglietteria della Casa del Teatro (Corso Galileo Ferraris 266), oppure sui siti www.magic-show.it e casateatroragazzi.it.

EXTREME MAGIC SHOW

Prodotto da Muvix Europa in collaborazione con il Circolo Amici della Magia di Torino

Con Marco Aimone, Diego Allegri, Ottavio Belli e Claudia Veneziano e Nespolo Giullare (Manuel Bruttomesso)

Fino al 7 gennaio 2024

Mercoledì 3 gennaio ore 15.30 e ore 18

Giovedì 4 gennaio ore 15.30 e 18
Venerdì 5 gennaio ore 18 e 21

Sabato 6 gennaio 15.30, 18 e 21

Domenica 7 gennaio 15.30 e 18

CASA DEL TEATRO RAGAZZI E GIOVANI – Corso Galileo Ferraris 266, Torino

Intero € 20
Ridotto € 16 (over 65, abbonati stagione 2023/2024, associazioni e CRAL convenzionati)
Ridotto ragazzi € 12 (under 14)

Info e prenotazioni Tel. 389.2064590 – biglietteria@casateatroragazzi.it

magic-show.it – casateatroragazzi.it

BIGLIETTERIA

Fondazione TRG c/o CASA del TEATRO RAGAZZI e GIOVANI
c.so Galileo Ferraris, 266 – 10134 Torino
tel. 011/19740280 – 389/2064590
biglietteria@casateatroragazzi.it     www.magic-show.it –  www.casateatroragazzi.it

Nuovi impianti sportivi nei comuni piemontesi con il bando “Sport missione comune”

Per la prima volta ICS concede un finanziamento ad una Regione finalizzato a sostenere un avviso pubblico rivolto ai Comuni del Piemonte per investimenti in impiantistica sportiva

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 Regione Piemonte e Istituto per il Credito Sportivo insieme per lo sviluppo delle infrastrutture sportive piemontesi. Attraverso il bando Sport Missione Comune 2023, il Credito Sportivo ha erogato 5,8 milioni di euro alla Regione Piemonte per sostenere finanziariamente, attraverso contributi a fondo perduto, 24 Comuni nella realizzazione di interventi di riqualificazione, manutenzione e costruzione di impianti sportivi.

Si tratta di finanziamenti della durata di 15 anni per complessivi 5,8 milioni di euro, con totale abbattimento del tasso di interesse, per coprire parte dei costi dei progetti presentati dai Comuni.

Un meccanismo virtuoso che ha permesso agli Enti Locali di partecipare ad un Avviso Pubblico regionale ottenendo contributi a fondo perduto e, per i Comuni selezionati, la possibilità di accedere per la restante parte dell’investimento al cofinanziamento ICS a tassi di interesse completamente abbattuti.

Ammodernamento ed efficientamento energetico degli impianti, ampliamento palestre scolastiche, realizzazione di campi da beach volley, padel, tennis, basket e bocce e realizzazione di piste ciclopedonali: questi alcuni dei cantieri che prenderanno il via nel 2024 e che permetteranno ad oltre 160.000 abitanti della Regione di fruire di impianti sportivi completamente ammodernati.

“La Regione Piemonte è in prima linea nel sostegno allo sport, dai grandi eventi all’impiantistica che consente a ragazzi e adulti di coltivare le proprie passioni sportive e consolidare talenti – dichiarano il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio e l’assessore allo Sport Fabrizio Ricca – Dal 2020 abbiamo investito 25 milioni di euro per potenziare l’impiantistica sportiva e questo accordo, per il quale il Piemonte fa da apripista tra le Regioni, rappresenta un ulteriore supporto ai Comuni che vorranno investire per migliorare accessibilità e qualità degli impianti a disposizione delle proprie comunità. Lo sport è salute, passione, divertimento, ma anche economia e occasione di sviluppo”.

“L’operazione con la Regione Piemonte farà da apripista per il 2024. La nostra intenzione è quella di favorire accordi analoghi anche con altre Regioni sfruttando le caratteristiche del Bando Sport Missione Comune – dichiara il Presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo Beniamino Quintieri – Grazie all’accordo, ICS garantirà la riqualificazione di 24 strutture comunali che diventeranno luoghi di aggregazione e socialità con enormi vantaggi sociali per il territorio”.

“Siamo orgogliosi dell’accordo con la Regione Piemonte che segna la prima operazione con una Regione. Il bando Sport Missione Comune, dal 2014 ad oggi ha permesso di erogare finanziamenti per oltre 1 miliardo di euro aprendo più di 3000 cantieri in tutta Italia – dichiara il Direttore Generale Lodovico Mazzolin –. Nel 2023 sono pervenute domande per oltre 200 milioni di euro segnando un +52% rispetto al 2022. Si tratta di una misura di estrema importanza per favorire la crescita degli impianti sportivi.”

Di seguito i 24 Comuni finanziati:

Comune di Novello

Comune di Cafasse

Comune di Agliè

Comune di Livorno Ferraris

Comune di Rosta

Comune di San Giorgio Canavese

Comune di Usseaux

Comune di Viù

Comune di Priero

Comune di Casalino

Comune di Ceres

Comune di None

Comune di Quincinetto

Comune di Ricaldone

Comune di Capriata d’Orba

Comune di Costigliole d’Asti

Comune di Santa Vittoria d’Alba

Comune di Volvera

Comune di Cisterna d’Asti

Comune di Magliano Alfieri

Comune di Ponderano

Comune di Manta

Comune di Venaria Reale

Comune di Cantalupa

Giro d’Italia 2025 a Castellania Coppi? Un sogno realizzabile

“Con il Sindaco Sergio Vallenzona, Uncem auspica il Giro d’Italia 2025 possa arrivare a Castellania Coppi. Un arrivo di tappa in questo luogo mondiale mitico dove domani il Direttore del Tour de France riceve la cittadinanza onoraria. Peccato il Tour 2024 non salga fin su davanti a Casa Coppi e al Mausoleo. Ma con il Primo cittadino vogliamo si crei a Castellania Coppi la ‘Scuola del Ciclismo’, una vera e propria Accademia, come il Sindaco Vallenzona ha già proposto sul PNRR, senza ottenere finanziamenti, che deve vedere attivarsi subito, dal 2 gennaio, in primis il Ministro Abodi, con CONI, CIO, Regione. Castellania Coppi è un luogo mitico, eccellenza, che ha bisogno di risorse. Il progetto della Collina dei Campioni, con il rifacimento della cappella con le tombe di Serse e Fausto, di cui domani ricorre l’anniversario, è anch’esso pronto. Servono 15 milioni di euro. Non è una cifra impossibile per Ministero del Turismo e Ministero dello Sport, per un paese – dove non vi è più un bar, né un ristorante e l’unico negozio è il camion di Luca Assanelli, che risale ogni settimana tutte le colline del Tortonese – che ogni anno accoglie 20mila turisti, amanti del ciclismo e di Coppi, che raggiungono in silenzio questo santuario del ciclismo. Castellania Coppi può avere una Fondazione del ciclismo. Essere riconosciuta in Europa e nel mondo. Luogo dell’abitare, nelle colline di Novi e Tortona, luogo di turismo saggio, moderno, evoluto, intelligente, green. Il Governo con il CONI decidano di investire qui. Sul ciclismo che non è storia o passato, bensì futuro per i giovani, formazione, innovazione, ricerca. Uncem è a fianco del Sindaco e dell’Amministrazione, con l’Unione montana che sta beneficiando dei progetti della Strategia nazionale Aree interne, che sicuramente deve avere Castellania Coppi e il mito del ciclismo, al centro del progetto”.

Lo affermano Roberto Colombero, Presidente Uncem Piemonte, e Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.

PIR: un’interessante opportunità

Che cosa sono i Piani individuali di risparmio

I piani individuali di risparmio a lungo termine (PIR) sono una forma di investimento finanziario istituita nel 2017 per stimolare i risparmiatori a destinare ad impieghi finanziari l’enorme liquidità che giace sui conti correnti bancari in forma improduttiva.

Non si tratta quindi di nuovi titoli o di nuovi strumenti, ma di un modo di entrare nel mondo dei titoli quotati in maniera simile a quella già esistente da tempo nel settore del “risparmio gestito” (gestioni individuali, fondi comuni, ETF).

I PIR hanno avuto un forte successo al momento del loro lancio, soprattutto per la forte agevolazione fiscale prevista dalla legge istitutiva (vedi il paragrafo successivo), ma da circa un anno stanno conoscendo una crisi, evidenziata da un esodo di capitali che supera largamente le nuove sottoscrizioni. Effetto, molto probabilmente, di disinvestimenti effettuati dai primi sottoscrittori che, avendo ottenuto ottimi risultati nei primi cinque anni, hanno ritenuto opportuno monetizzare gli utili che, fra l’altro, sono esenti da ogni tipo di imposta (come illustrato nel paragrafo dedicato agli aspetti fiscali).

Come aprire un PIR

I Piani possono essere attivati solo presso una banca, aprendo un dossier titoli a parte, appositamente denominato “Deposito PIR”.

All’interno si possono collocare esclusivamente strumenti che rispettano le norme di composizione dei portafogli; fino a pochi mesi fa erano solo fondi comuni, ma ora sono apparsi anche ETF speciali.

La sottoscrizione è riservata a persone fisiche, ed ognuno può essere intestatario di un solo PIR (non è consentito aprirne in più banche); inoltre è vietata la cointestazione. Per patrimoni di proprietà di coniugi o parenti, è necessario quindi aprire un deposito per ogni componente il nucleo familiare.

Sono fissati limiti massimi di investimento, pari a 40.000 euro annui, con una vita massima di cinque anni; ogni sottoscrittore quindi potrà sottoscrivere al massimo 200.000 euro.

Il portafoglio dei fondi PIR

Poiché la finalità dei piani è quella di avvicinare i risparmiatori all’investimento, la legge ha fissato parametri stringenti per la composizione del portafoglio.

E’ previsto infatti che:

  • almeno il 70% del piano sia investito in strumenti finanziari emessi da società italiane (o europee con stabile organizzazione in Italia);
  • di questo 70% almeno il 30% deve essere investito in società non incluse nell’indice azionario della Borsa principale e il 5% in società non incluse nell’indice FTSE Mid Cap (o equivalente).
  • su una singola società emittente, inoltre, non può essere investito più del 10% del PIR.

E’ chiaro che la legge ha voluto costruire uno strumento che offra il massimo della diversificazione al fine di contenere il rischio insito in un investimento che è prevalentemente azionario.

Significativo, nell’ottica dello stimolo alle piccole e medie impresa, il peso riservato ad aziende non inserite nell’indice principale, che devono rappresentare al meno il 21% del patrimonio totale.

Le agevolazioni a favore dei sottoscrittori

Il progetto PIR, studiato per stimolare gli investimenti nell’economia italiana, è stato accompagnato da agevolazioni fiscali per assicurarne il successo.

E’ previsto infatti che i sottoscrittori non paghino l’imposta sul capital gain (attualmente pari al 26%, con riduzione al 12,5% per la sola parte eventualmente investita in titoli di Stato o di organismo sovranazionali) purché la posizione sia mantenuta per almeno cinque anni (la durata è calcolata per ogni tranche versata). Peraltro l’investimento non è vincolato, ma liquidabile in qualunque momento, con l’unica avvertenza che il disinvestimento effettuato prima dei cinque anni comporta il pagamento del capital gain.

Inoltre il PIR è esente interamente dall’imposta di successione, unico caso nella legislazione fiscale italiana (esenzione finora prevista esclusivamente per i BTP e simili).

 

A chi interessano i PIR

I PIR sono utili per i risparmiatori che intendono investire a lungo termine su titoli di aziende italiane ottenendo un’agevolazione fiscale unica. Data la struttura, possono essere considerati strumenti a rischio medio, grazie alla forte diversificazione del portafoglio ed alla componente dei titoli di Stato (30% del totale).

Ma sono anche utili per le imprese italiane (soprattutto quelle medio-piccole) perché garantiscono un ampliamento del mercato dei loro titoli che, senza l’intervento dei PIR, correrebbero il rischio di generare transazioni ridotte, fatto che ne limita l’appeal.

Non bisogna per contro sottovalutare che, a fronte di rendimenti tendenzialmente interessati grazie all’esenzione fiscale, i costi medi sono piuttosto alti (le commissioni di sottoscrizione e di gestione sono tra le più care nel comparto del risparmio gestito).

Però il lancio degli ETF “formato PIR” apre nuove interessanti opportunità riducendo del 70-80% i costi e rendendo il prodotto accettabile ed interessante.

Gianluigi De Marchi

Emergenza carceri: detenuta salvata dal suicidio

SAPPE CHIEDE SUPPORTO OPERATIVO PER LA POLIZIA PENITENZIARIA E DI SCHERMARE LE SEZIONI DETENTIVE PER IMPEDIRE USO TELEFONI CELLULARI E DRONI
DAL PIEMONTE / VERCELLI In pochi giorni, nella Casa circondariale di Strada vicinale del Rollone, salvata una donna detenuta che ha tentato il suicidio, sequestrato un coltellino e della probabile droga
 
“L’ingresso illecito di cellulari negli istituti è ormai un flusso continuo”.
Lo denuncia Vicente Santilli, segretario regionale per il Piemonte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, che fa riferimento anche all’ultimo episodio registrato nel carcere di Verona dove “è stato sequestrato uno smartphone, completo di scheda Sim, caricabatterie e un lettore Mp3, in una cella occupata da quattro detenuti stranieri”. Ma questo non è che l’ultimo di diversi altri eventi critici accaduti nel carcere di Strada vicinale del Rollone. “L’episodio più grave ma per fortuna sventato in tempo”, prosegue, “è stato il tentato suicidio per impiccamento di una donna detenuta. Per fortuna il tempestivo intervento delle Agenti di Polizia Penitenziaria le ha salvato la vita. Poi è stato scoperto dagli Agenti, all’interno di un pacco diretto ad un detenuto della Casa circondariale di Vercelli, un coltello mentre in altra cella è stata rinvenuta sostanza equivoca, probabilmente droga”. Per questo Santilli auspica che il Provveditorato regionale penitenziario di Torino “assuma provvedimenti tempestivi a tutela e supporto del personale di Polizia in servizio”.
Donato Capece , segretario generale del SAPPE, torna anche a sollecitare l’adozione di nuovi ed urgenti provvedimenti per inibire l’uso di strumentazioni tecnologiche nelle sezioni detentive. “Non si contano più i rinvenimenti e i sequestri di questi piccoli apparecchi. Le vie d’ingresso diventano molteplici, non ultima anche quella aerea a mezzo droni che sempre più spesso vengono avvistati e intercettati – ha aggiunto Capece -. La cosa grave è che denunciamo queste cose ormai da più di dieci anni e nessuno ha ancora fatto qualcosa.Tra l’altro, è assurdo che gli apparecchi per accertare la presenza dei telefoni cellulari non vengano usati nelle celle, ma durante lo svolgimento delle prove d’esame scritte del personale di polizia che ambisce ad acquisire il grado superiore! È una vergogna!”  aggiunge il leader del primo Sindacato della Polizia Penitenziaria. “Le donne e gli uomini del Corpo sono quotidianamente impegnati nell’attività di contrasto all’introduzione di telefoni cellulari ed alla diffusione della droga nei penitenziari per adulti e minori. E nonostante la recente previsione di reato, nel Codice penale, per ingresso e detenzione illecita di telefonini nelle carceri, con pene severe che vanno da 1 a 4 anni, il fenomeno non sembra ancora attenuarsi. Vanno adottate soluzioni drastiche come la schermatura delle sezioni detentive, delle celle e degli spazi nei quali sono presenti detenuti, all’uso dei telefoni cellulari e degli smartphone”.

Coalizione progressista di Collegno, le considerazioni di Sinistra Italiana

Considerazioni aperte sulla composizione della coalizione progressista di
Collegno, a seguito delle adesioni alla Carta d’intenti.

Lunedì 25 dicembre abbiamo appreso dell’adesione della lista “Collegno Insieme – Di
Filippo” alla Carta di Intenti delle forze progressiste, proposta alla città dal nostro partito,
“Sinistra Italiana – Collegno Bene Comune”, e dal “Partito Democratico di Collegno”, quali
forze politiche di maggioranza attualmente rappresentate in Consiglio comunale.

Un documento elaborato in vista del rinnovo della carica di Sindaco dopo i due mandati di
Francesco Casciano, alla cui base c’è la volontà di continuare ad amministrare la città in
coalizione. Una carta di intenti redatta con lo scopo di sottoporla a potenziali alleati che
ne condividano lo spirito e l’impostazione. Ma che non può prescindere dall’avvallo e dal
consenso di entrambi i soggetti primi firmatari sugli sviluppi futuri del percorso.
Di per sé, è per noi sempre un fatto positivo quando si avvicinano persone, gruppi o forze
politiche ai valori tradizionali della sinistra che governa la città di Collegno da tanto
tempo.

Tuttavia ci ha stupito apprendere dai social network come il Partito Democratico di
Collegno, nostro compagno in questo percorso di costruzione della coalizione, abbia
unilateralmente accolto, attraverso un post, Collegno Insieme nel percorso di coalizione .
Se rispetto a questa considerazione si potrebbe obiettare che lo stesso messaggio di
benvenuto sia stato scritto in occasione delle lettere di adesione di altre forze politiche o
civiche, d’altro canto non si può non considerare che Collegno Insieme e il suo
capogruppo, Andrea Di Filippo, siano all’opposizione da oltre vent’anni a questa
Amministrazione.

Europa Verde e il partito Socialista fanno parte integrante dei tavoli di coalizione
regionali e metropolitani del centro sinistra. La lista civica Progetto Collegno è gemella
della lista Progetto Grugliasco, che sostiene da tempo il centro sinistra nella propria città.
Italia Viva rappresenta una forza moderata che, seppure con orientamenti non sempre
coerenti in tutte le aree territoriali, si pone all’opposizione del governo Meloni.
Caso diverso è quello di Collegno Insieme che in questo mandato, più che in altri, si è
caratterizzato per un atteggiamento incostante e a tratti aggressivo nei confronti della
maggioranza di governo e in particolare verso alcuni suoi componenti.

Si citino come esempio alcune sedute di consiglio comunale, come quella on line del
14/04/2021 , nella quale è stata attaccata dal consigliere Di Filippo la presidente del
Consiglio comunale Vanda Bernardini, per il proprio ruolo di mediazione e di garanzia, con
toni duri e sopra le righe. O gli attacchi alle consigliere Scarlata e Manzi, in qualità di
capigruppo di maggioranza.

Tutti casi di attacchi scomposti e a tratti feroci, che quasi sempre hanno riguardato figure
femminili. Tutte le sedute sono registrate e riascoltabili da chi volesse farsi un’idea.
Da considerare è anche l’atteggiamento di ostilità verso il gruppo consiliare del
Movimento 5 stelle, rispetto ai cui consiglieri c’è stata una escalation di polemiche
durante questo mandato, culminata con l’allontanamento fisico dai banchi consiliari (non
ci risulta peraltro richiesto e autorizzato dalla presidenza del Consiglio comunale).
Mentre noi riteniamo invece fondamentale rafforzare un dialogo con il Movimento 5
Stelle a livello collegnese, per seguire una strada tracciata a livello nazionale dalla
segreteria Schlein del Partito Democratico e per costruire anche a livello locale un fronte
progressista unito.

Prima di un’alleanza, molti sarebbero anche i nodi politici da sciogliere. Ad esempio, nel
consiglio comunale del 13/10/2020, il consigliere comunale Andrea Di Filippo ha
argomentato e votato insieme al centro destra, contro una mozione sostenuta dalla
maggioranza e dal Movimento 5 Stelle, scritta per contrastare l’odiosa legge salva slot
voluta dalla destra di Cirio, che ha tolto i limiti al gioco d’azzardo imposti nella
precedente legislatura. Questa posizione è incompatibile con le forze progressiste da un
punto di vista morale e valoriale prima che politico.

Per quanto riguarda la serietà nella gestione del ruolo istituzionale, molte sono le forme
di impegno nei confronti della cittadinanza, sia essa partecipazione politica, sia essa
partecipazione civica ed associativa. Tuttavia se si ricopre il ruolo di consigliere comunale
il primo impegno da onorare è assumersi la responsabilità di dare degna rappresentanza
al mandato conferito dai cittadini. E su questo punto, un dato lascia sbalorditi: da più di
tre anni, in ogni seduta di consiglio comunale, la prima interrogazione è del consigliere Di
Filippo e si intitola “Problemi importanti del quartiere Villaggio Dora”, protocollata
l’8/9/2020. Questi problemi risultano talmente importanti che in tre anni e mezzo il
consigliere Di Filippo non ha mai trovato il tempo per presentarsi in consiglio comunale
durante la sessione delle interrogazioni e ricevere la risposta orale (peraltro da lui
richiesta nel testo dell’interrogazione).

La competenza del Consiglio Comunale, e conseguentemente del consigliere comunale,
come rileva anche il TUEL, è disciplinata in maniera puntuale e afferisce ad atti
fondamentali della vita politica e amministrativa della città, in primis su tutti gli atti di
natura finanziaria.

Non è però sufficiente votare favorevolmente, o comunque non votare contrariamente,
su alcuni atti che abbiano una qualche rilevanza economica, ad esempio su alcune
delibere del bilancio di previsione, arrivando a metà seduta di consiglio, per poter
affermare di condividere una gestione amministrativa.

 

In ultimo, ma non per importanza, il consigliere Di Filippo è stato il promotore di una
battaglia, in occasione del consiglio comunale del 19/7/2023, contro la proposta
dell’amministrazione di concedere un terreno comunale alla comunità romena ortodossa
della città. Motivata come una battaglia di carattere ambientalista, per salvaguardare un
“polmone verde”, in realtà è subito emerso il carattere di intolleranza verso una comunità
straniera di grande importanza, comportando peraltro un grave incidente diplomatico
con la chiesa ortodossa romena d’Italia che ha ritirato la richiesta a fronte delle
vergognose polemiche e diversi servizi sulla televisione di stato romena, in cui la nostra
città è stata additata come razzista verso i cittadini romeni residenti.

In questo caso, già all’epoca dei fatti ci rammaricammo della scelta poco coraggiosa e
non in linea con la storia della città, portata avanti dal sindaco e dal Partito Democratico,
di ritirare la delibera per evitare le polemiche.

Tutto ciò premesso e considerato, pensiamo che la costruzione di una coalizione richieda
passaggi condivisi e un’attenta valutazione degli aspetti valoriali più profondi, che
uniscano e che mettano insieme il meglio della città. Il dato numerico è sicuramente
importante per vincere ma non è preponderante.

Non serve, a nostro giudizio, avere una coalizione con all’interno tutto e il contrario di
tutto, con l’unico obiettivo di occupare ogni spazio possibile per togliere consenso agli
avversari.

Per questo Sinistra Italiana ritiene di per sé non sufficiente la sottoscrizione della carta di
intenti da parte di alcune forze politiche o liste civiche, ma chiede l’avvio di un confronto
serio e approfondito sui contenuti politici con tutti coloro che intendono sedersi al tavolo
della futura coalizione. Al fine di affrontare con la giusta serenità e la dovuta coerenza i
prossimi appuntamenti.

Sinistra Italiana, tuttavia, ribadisce la propria volontà, come forza politica, di proseguire il
percorso di governo della città e lo farà condividendo, come dimostrato ampiamente in
questi anni, un percorso serio e responsabile che eviti fughe in avanti pericolose e
inappropriate.

Collegno, 1 gennaio 2024
Sinistra Italiana – circolo di Collegno

Merlo, Elezioni Piemonte: “le forze centriste devono essere unite in un’unica lista”

“Alle prossime elezioni regionali piemontesi, a turno unico, sarebbe politicamente del tutto inutile
e anche sterile presentare una terza coalizione con un candidato a Presidente autonomo. E
questo perchè anche i singoli comportamenti politici non possono essere dettati sempre e solo da
ragioni contingenti e tattiche.
E, al riguardo, le forze, i movimenti e i partiti centristi se vogliono rafforzare un Centro politico e,
soprattutto, una ‘politica di centro’ alla consultazione elettorale per il rinnovo del Consiglio
regionale piemontese, non possono non scegliere – del tutto liberamente, come ovvio – una lista
che esalta quella identità e quella cultura politica.
E una potenziale lista civica del Presidente, centrista, espressione dei territori e degli
amministratori locali, può essere un luogo politico, culturale ed amministrativo funzionale al
rafforzamento di una posizione di centro nel panorama politico regionale. E quando mi riferisco al
Centro, penso a tutte quelle forze e a quei movimenti che non condividono la radicalizzazione
della lotta politica da un lato e la condivisione dell’attuale bipolarismo selvaggio dall’altro”.
Giorgio Merlo, Dirigente nazionale Tempi Nuovi-Popolari nuovi