ilTorinese

Guercino, il mestiere del pittore

È stata presentata a Roma l’8 febbraio nell’ imponente sala Spadolini presso il Ministero della cultura una mostra che anticipa la primavera culturale e d’ arte a Torino.


Infatti con ampio anticipo è stata presentata l’attività dei musei reali alla presenza del segretario generale del Mic dottor Mario Turetta.
Un appuntamento imperdibile nelle sale di Palazzo Chiablese: dal 23 marzo saranno esposte 111 opere del Guercino e dei suoi contemporanei provenienti da più di 30 musei e collezioni private, il percorso sarà suddivisi in dieci sezioni. Dalla presentazione dell’artista alla formazione, dall’accademia a del nudo alle vicende di vita quotidiana,la riproduzione dei modelli al ricorso di un repertorio di invenzioni.
“Guercino il mestiere del pittore” è parte di un ambizioso progetto culturale iniziato nel 2022 con l avvio del restauro della Pinacoteca di Cento ,seguita nel 2023 a Bologna , per concludersi a fine 2024 nelle scuderie del Quirinale a Roma. A Torino, nelle sale di Palazzo Chiablese in piazzetta reale fino al 28 luglio non solo un esposizione di quadri preziosi del barocco  emiliano del 600, ma  uno studio accurato del mestiere di pittore con la vita e l’ esperienza dell’ accademia e della bottega dei colori e dei rapporti con i suoi committenti,borghesi,nobili,pontefici e prelati e prestigiose corti europee e le logiche di mercato.
Una mostra a livello internazionale non solo per l importanza del contenuto culturale ma per la sinergia di musei che hanno collaborato alla realizzazione del progetto.

Gabriella Daghero

Qualità dell’aria: fino a venerdì 9 febbraio confermato livello 1 (arancio)

Resta in vigore fino a venerdì 9 febbraio compreso (prossimo giorno di controllo)  il livello 1 (arancio) delle limitazioni emergenziali.

I dati previsionali forniti oggi da Arpa Piemonte evidenziano infatti il superamento del valore di 50 mcg/mc di concentrazione media giornaliera di PM10 nell’aria per tre giorni consecutivi.

Eventuali variazioni del semaforo antismog in vigore, con le relative misure di limitazione del traffico, vengono comunicate il lunedì, mercoledì e venerdì, giorni di controllo sui dati previsionali di PM10, ed entrano in vigore il giorno successivo.

L’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, delle deroghe e del percorsi stradali esclusi sono disponibili alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaambientale

Mahler “orientale” al “MAO”

 

Si intitola “Frammenti” il singolare evento musicale dedicato a Gustav Mahler dal “Museo d’Arte Orientale” di Torino

Domenica 11 febbraio, ore 12/13 e 17/18

Abbracciare e divulgare l’idea di un “orientalismo consapevole”, sottolineando il carattere di parzialità e soggettività implicito nel concetto di Oriente. Parte di qui la volontà del “MAO-Museo d’Arte Orientale” di Torino, di “dare spazio a voci dissonanti e punti di vista alternativi, per suggerire nuove possibili letture dei fenomeni culturali che, dall’Asia, si diffondono in Europa e in tutto il mondo”. E di qui prende avvio l’iniziativa, sicuramente singolare, messa in campo per domenica 11 febbraio (ore 12/13 e 17/18) dell’evento musicale dal titolo “Frammenti”(da un’idea di Erik Battaglia, con coreografie di Vincenzo Di Federico e di Lanxin Zheng), attraverso il quale, negli spazi del “Museo” di via San Domenico, risuoneranno dal vivo le note di alcuni brani di “Das Lied von der Erde”( “Il canto della terra” ) di Gustav Mahler, composizione per contralto, tenore e orchestra in sei movimenti che mette in musica altrettanti “Lieder” della raccolta “Die chinesische Flöte” del poeta tedesco Hans Bethge, un’antologia di testi di autori cinesi di “epoca Tang” (fra cui Li Bai e Wang Wei) riscritti dall’autore a partire da versioni tedesche e francesi. Con “Il canto della terra”, e soprattutto con il conclusivo “Abschied”, il grande compositore austriaco prende congedo dalla vita ma “l’addio, pur nella sua drammaticità, suggerisce il ricordo di una vita felice e piena e porta con sé una promessa di rinascita e di eternità”.

 

Inserito nell’ambito dei festeggiamenti per il “Capodanno cinese” (dal 10 al 24 febbraio), l’evento é il secondo atto di una collaborazione avviata lo scorso anno fra il “MAO” e il “Conservatorio Statale di Musica Giuseppe Verdi” di Torino in occasione di “Sonic Blossom”, la “performance partecipativa trasformativa” dell’artista taiwanese-americano Lee Mingwei che ha animato il “Museo” a maggio 2023. Nell’ambito di questa collaborazione e del progetto#MAOTempoPresente, che aspira a trasformare le sale e le gallerie del “Museo” in luogo vivo, spazio di sperimentazione e conoscenza delle culture dei Paesi dell’Asia attraverso esperienze multisensoriali, al “MAO” saranno installati due pianofortigenerosamente messi a disposizione dell’azienda “Piatino” di Torino: fino al 2 giugno gli strumenti, collocati nelle gallerie“Giappone 1” e “Paesi islamici dell’Asia”, saranno a disposizione di un gruppo di studenti del Conservatorio, che potranno esercitarsi durante l’orario di apertura del Museo.

Sottolineano dal “MAO”: “Da Schubert a Ravel passando per Schumann, Puccini, Mahler, Debussy e molti altri, il repertorio sarà quello della tradizione musicale classica occidentale legato al fenomeno dell’orientalismo e rappresenta una nuova occasione di riflessione sull’ ‘eurocentrismo’, sulla percezione dell’altro, sull’insieme di stereotipi in cui l’Occidente ha rinchiuso e imprigionato l’Oriente, dipingendone un’immagine esotica, selvaggia e favolosa”. Ben lontana dal vero.

Artisti partecipanti: Laura Capretti(mezzosoprano), Emma Bruno (contralto), Pamela Pelaez (flauto), Pier Nicolò La Rotonda (oboe), Viola Pregno (violoncello), Diletta Capua (arpa), Lorenzo Abbona (tam tam).

Per info: “MAO-Museo d’ARTE Orientale”, via San Domenico 11, Torino; tel. 011/4436932o www.maotorino.it

g.m.

Nelle foto: “Abschied”, versione cinese e Arpa

 

Alessandro Baricco: “Abel”, come un western metafisico

Ti prende dall’incipit e ti porta rapidamente al fuoco della narrazione. L’ ultimo romanzo di Alessandro Baricco è in qualche modo una novella zen, in salsa western ( Abel, Feltrinelli, i narratori 2023 €.17, pagg. 146). L’ “autobiografia morale” dello scrittore torinese. Un ‘western metafisico’ si dichiara nel sottotitolo. La ricerca del significato dell’ esperienza del dolore e, leggi malattia, è palese nel testo. Delle molte facce che può assumere ai nostri occhi, solitudine, catarsi addirittura epica e intreccio avventuroso. Ma sempre alla ricerca del senso, di un senso che fa appello al lettore come in Calvino. Senso  attribuito, interpretazione. Baricco ci insegna che il romanzo può dire tantissimo, in poche pagine, se vuole ottenere la profondità. Nel tempo filmico il re è Woody Allen, che manda mai oltre i 90′ le sue pellicole. Già il genere western fu rivisitato da Baricco, con il magnifico “Smith & Wesson” un testo prevalentemente dialogico. Quest’ultimo chiaramente intimista, freudiano, a suo modo buddista. Il romanzo descrive un West crepuscolare e post moderno. Perché il western è il più moderno dei generi. Classico perché ci parla di un passato lontano e in qualche modo epico, moderno perché raccontato in un presente assoluto. Tanto da essere stato esautorato, dal cinema americano stesso. Scomparso. Troppo storico, troppo ‘lo ieri americano’. E’riemerso in Tarantino, fuori dai suoi stilemi.

“Prendete un fatto “isolatelo” tutto ciò che rimane della realtà è narrazione”, ha detto recentemente lo scrittore torinese intervistato da Fabio Fazio a “Che tempo che fa”. Così è Abel. Un testo che ha preso all’autore anni, nella stesura. Ricca la ricerca bibliografica, cui ha attinto. Testimoniata dalle note in calce. Scrivere il western basato in prevalenza sull’immaginario visivo, è un pó “narrare un quadro” come l’autore ha anche fatto alcuni fa in un suo saggio-racconto ( Mr. Gwin, Feltrinelli,  2011). Ma è anche sempre il West del bonelliano Tex e dei suoi pards, di Lilith.

Il West di Wim Wenders in “Paris Texas” dei grandi spazi, delle cavalcate, dei silenzi, dei canyons, dei saloon, del fango, del sudore, del destino, delle chitarre di Ry Cooder, della sensualità di Nastassja Kinsky. Allora il West commuove. Ci vedi dentro Torino e i ricordi di quando eri bambino e poi giovane adulto, che aspettavi all’edicola l’uscita dell’ultimo albo di Tex, allora disegnato da Aurelio Galeppini (Galep). Che concludeva la storia, iniziata nel numero precedente, come in un fuilleton. Lo si aspettava come la partita del Toro la domenica, perché il Western è granata, è sempre “tutto una storia in salita”. Sanguigno, popolare, passionale. Marlon Brando riaprì il genere ‘scomparso’ dalle sale nei settanta con “Missouri”, poi il West sociale del “Piccolo grande uomo”. Oggi Alessandro Baricco, dal calamo. Formidabile.

Aldo Colonna

Il magico Carnevale al Bioparco Zoom

 

Al Bioparco Zoom il Carnevale si articolerà in otto giornate di festeggiamenti magici che animeranno tutto il mese di febbraio, a partire da sabato 10, quando il Bioparco riaprirà le porte per festeggiare la ricorrenza.

Numerosi gli appuntamenti dedicati al mondo della magia in tutte le sue forme. Vi saranno eventi quotidiani per i bambini, come il “face painting”, laboratori di magia e la baby dance. Gli amanti dell’illusionismo potranno scegliere di seguire spettacoli come “Il Mago Giullare” e “Blase of Sparks: i fili della magia”, un’esibizione che unisce teatro fisico al duello magico e che vede protagonisti sei maghi, intenti a scontrarsi in combattimento a colpi di incantesimi. Non può esistere un Carnevale senza maschere, per questo i bambini mascherati potranno partecipare a una gara per il miglior costume con categorie come miglior costume originalità (verrà premiato il migliore della categoria per l’idea più originale, inaspettata e creativa di travestimento), miglior costume fedeltà (verrà premiato il migliore della categoria per la somiglianza con il personaggio scelto e l’accuratezza nel riprodurre il travestimento) e miglior costume fai da te. I vincitori riceveranno in premio l’ingresso allo spettacolo di magia del circolo Amici della Magia di Torino e un abbonamento annuale al Bioparco.

Martedì 13 febbraio, alle ore 15:50, si terrà uno spettacolo speciale “La porta della magia”, in collaborazione con il circolo Amici della Magia, un viaggio per tutta la famiglia in cui l’illusione, il divertimento e il sogno si intrecciano lasciando gli spettatori a metà tra stupore e meraviglia.

Anche quest’anno non mancheranno i numerosi “cosplayer”, che animeranno due aree tematiche per una passeggiata avventurosa in un mondo immaginario nel quale sarà possibile incontrare Spider Man, Thor, Mulan, Biancaneve, Elsa, Silente e tantissimi altri tra supereroi, principesse e personaggi fantasy.

Prima di lasciare il parco, ci si ritrova a far merenda al Mora Mora Village, con crepes colorate, bacchette di marshmallow e cioccorane.

Giorni di apertura: da sabato 10 a martedì 13 febbraio / sabato 17 e domenica 18 febbraio / sabato 24 e domenica 25 febbraio, dalle 10:30 alle 17:30.

MARA MARTELLOTTA

A Torino un seminario sull’accesso all’alloggio

A Torino ci sono famiglie senza casa e case senza abitanti. Su 502mila alloggi di civile abitazione, oltre 78mila, il 15%, sono sfitti, secondo Istat. Se riuscissimo ad utilizzarne anche solo la metà ai fini di edilizia sociale avremmo risolto buona parte dei problemi”. L’accesso all’alloggio per le fasce grigie è stato il tema di un seminario organizzato dalla cooperativa Liberitutti in collaborazione con Cicsene nell’ambito del progetto europeo Hero.

A Torino un seminario sull’accesso all’alloggio, promosso da Liberitutti nell’ambito del progetto sull’antiziganismo “Hero” (Housing and Employment of ROma people) realizzato in collaborazione con l’associazione Cicsene ha allargato il dibattito sulle condizioni di disagio abitativo vissuto dai Rom italiani a tutte le categorie svantaggiate e discriminate. E’ toccato al project manager Marco Buemi raccontare il cammino di due anni e mezzo del progetto europeo “Hero”, le ricerche a cura del professor Vincenzo Romania dell’Università di Padova sulla realtà abitativa dei rom a Torino, Genova, Dortmund e Budapest. “Tre gli obiettivi del percorso: accesso dei rom al lavoro, all’alloggio e all’educazione – ha spiegato Buemi –Hero cerca di combattere gli stereotipi anche attraverso la diffusione del cortometraggio realizzato con la tecnica stop- motion”.Le difficoltà di accesso all’alloggio per le categorie svantaggiate e discriminate, per quelle che sono definite le fasce grigie della società (sono a rischio a causa della perdita del lavoro, di divorzio, malattia) sono in costante aumento. Il tema è stato al centro del focus moderato da Cicsene, il Centro Italiano di collaborazione per lo sviluppo edilizio nelle Nazioni Emergenti, che ha come mission quella di intervenire sulle disuguaglianze abitative, per contrastare il disagio, e promuovere politiche abitative. Venticinque le organizzazioni locali che hanno preso parte all’incontro. Denunciata “una totale assenza di politiche nazionali per la casa, il dilagare degli sfratti, l’aumento delle liste di famiglie in attesa di una casa. E ancora: “sono sempre di più le persone senza dimora o in condizioni abitative di estrema precarietà, cresce il caporalato abitativo, è stato detto, a più riprese.

Gianfranco Cattai, presidente del Cicsene, oltre a presentare una riflessione in 17 punti sulle motivazioni dei proprietari che decidono di tenere sfitte le seconde case piuttosto che fittarle ha esaminato il fenomeno degli alloggi e delle categorie svantaggiate e discriminate.

A Torino ci sono famiglie senza casa e case senza abitanti, ma c’è un fenomeno nuovo: su 502mila alloggi di civile abitazione, il 15 per cento (dati Istat) oltre 78mila sono sfitti”, ha sottolineato il presidente Cattai. “Ora se approfondiamo e consideriamo che in virtù del turn over non tutti gli alloggi sono liberi, se consideriamo la quota degli alloggi fittati in nero e di quelle abitazioni che sono utilizzate con le formule di affitto breve turistico, tipo Airbnb – ha ragionato – possiamo stimare un dato credibile di almeno 40mila alloggi da recuperare a fini sociali”. “Se noi li riuscissimo ad utilizzare ai fini di edilizia sociale avremmo risolto buona parte dei problemi – auspica Cattai – Si pensi che le ultime richieste di case popolari a Torino sono state 14mila, troveranno risposta in 2mila. Punto. E tutti gli altri?

Per Cattai oltre alla questione “soldi e manutenzione delle case vuote” perché “non si deve costruire nulla di nuovo, c’è un urgente tema culturale da affrontare”. Quale? “La mancanza di fiducia di relazioni nella comunità”, dice Cattai che elenca anche alcune possibili soluzioni, a patto che si passi dalle parole ai fatti: “Non dobbiamo fare più solo discussioni sul welfare abitativo e sulla funzione della proprietà privata che è sicuramente personale ma anche sociale, ma occorre ragionare da una parte sulla tutela delle garanzie da assicurare ai proprietari, dall’altra riconoscere la priorità che l’accoglienza avvenga nel rispetto delle culture di origine di tutti gli stranieri”.

Tra le associazioni locali intervenute al Polo del ‘900 c’erano A.i.z.o. rappresentata dalla fondatrice Carla Osella, Fondazione Operti, Sinloc, Caritas della Diocesi di Torino e le associazioni Arteria, Il rosa e il grigio e Famiglie Accoglienti Torino. Hanno partecipato al dibattito anche i consiglieri regionali del Piemonte Silvio Magliano e Monica Canalis e l’assessore comunale al Welfare, Jacopo Rosatelli.

La sociologa e pedagogista Carla Osella, che dei Rom condivide ogni giorno peso e difficoltà, fondatrice dell’Associazione italiana zingari oggi (Aizo) ha parlato della sua esperienza diretta per diversi anni all’interno dei campi rom e ha sollecitato le istituzioni a “rendere protagonisti i rom, ad entrare nei campi per discutere e vedere cosa succede, senza fare politiche a tavolino”.

Se un gruppo famiglia rom chiede di vivere in 14, tutti assieme, in un’abitazione il tema va affrontato: è una proposta logica che traspone il loro modo di sentire la comunità nella nostra comunità – sottolinea il presidente Cattai – Serve flessibilità e creatività a una richiesta intelligente che rispecchia il modo di vivere dei rom. E’ vero che a Torino gli alloggi sono costruiti per due/tre persone e che il 44% dei nuclei è composto da una persona, ma dobbiamo attrezzarci per individuare una cascina, un alloggio che permetta di soddisfare le loro esigenze

Oggi giovedì 8 febbraio HERO giunge alle battute finali. Il progetto di Housing and Employment of ROma people, coordinato da Liberitutti scs, con il supporto di una rete internazionale di partner europei sarà presentato giovedì a Bruxelles nella sede della Commissione europea (Boardroom Rond Point Schuman 6, Box 5- dalle 13 alle 17,30). Saranno presenti: i responsabili del progetto, i rappresentanti dei partner – Università degli Studi di Padova, ARCI Liguria APS, GrünBau gGmbH (Dortmund), Létra Egyesület (Budapest) – ed esperti che porteranno i loro contributi sulle politiche e le strategie che mirano a promuovere la piena integrazione delle minoranze Rom nei paesi coinvolti: Italia, Germania e Ungheria.

Il progetto è cofinanziato dal Programma “Diritti, uguaglianza e cittadinanza” REC (Rights, Equality and Citizenship) dell’Unione Europea.

DATI SUI ROMANÌ E CENNI SULL’ANTIZIGANISMO

L’antiziganismo è un complesso storicamente costruito e persistente di discriminazione consuetudinaria contro un gruppo sociale stigmatizzato come gitano. La sua stessa definizione comprende una serie di specifiche controverse e storicamente accettate nella società, che comportano una mancanza di riconoscimento e comprensione della sua esistenza, nonostante crescano ogni anno iniziative di contrapposizione a questo stato delle cose (Alleanza contro l’Antigypsyism, 2019).

Dati recenti ci indicano che in Europa vivono più di 10 milioni di Rom, Sinti e Nomadi (EC, COM 406,2019). Il Rapporto Annuale della Commissione Europea 2019 sottolinea che solo il 43% della popolazione Rom tra i 24 e i 64 anni ha ottenuto un lavoro retribuito e più del 63% dei giovani non hanno accesso ad un’educazione appropriata, a un impiego stabile e a una formazione lavorativa; inoltre, il 67% delle famiglie vive in quartieri abitati esclusivamente o quasi da Rom, molto spesso all’interno di fabbricati estremamente precari o in aree fortemente esposte ad attività criminali. Una delle ragioni che determinano questo scenario è che il 43% dei Rom viene discriminato nel tentativo di affittare e acquistare casa o nella ricerca di un impiego professionale.

Nonostante negli ultimi venti anni sia stata registrata una diversa attenzione da parte dei governi nazionali attraverso strumenti legislativi e finanziari utili ad affrontare la questione, infatti, permangono per molte di queste comunità condizioni critiche di esclusione sociale e segregazione in aree marginali del contesto urbano, unite a condizioni di povertà estrema con basso accesso all’assistenza sanitaria e ad un alloggio dignitoso (Housing Right Watch, 2010). HERO si propone di contrastare l’antiziganismo e la discriminazione nell’accesso all’alloggio e al lavoro, innescando un cambio di paradigma rispetto agli stereotipi culturali che ne ostacolano l’inclusione e promuovendo azioni di responsabilizzazione nei confronti della comunità.

 

Settimana di grande curling a Pinerolo

Settimana di grande curling a Pinerolo, laddove i migliori atleti nazionali si sfidano nelle finali dei Campionati Italiani Assoluti. La prima stone verrà lanciata al Palacurling Olimpico alle ore 19 di mercoledì per poi giungere all’atto conclusivo di domenica dopo cinque intensi giorni di gare.

In campo maschile favori del pronostico per il Trentino Curling Cembra campione in carica di Retornaz e Mosaner, ma occhio alle tre formazioni piemontesi targate. A partire dalle due targate Sporting Club Pinerolo, ovvero il Team Ribotta (Alberto Pimpini, Simone Gonin, Fabio Ribotta, Fabrizio Gallo) e il Team Gilli (Stefano Gilli, Andrea Gilli, Francesco Vigliani, Fabio Fernando Carlisano, Lorenzo Messina) che promettono spettacolo di fronte al pubblico amico e i Renegades Virtus Piemonte Ghiaccio (Marco Onnis, Marco Pascale, Gioele De Luca, Stefano Perucca, Fabio Sola). A completare il roster delle sei finaliste, ecco poi anche Dolomiti Cortinabanca Colli e Bormio Curling.

Estremamente nutrita anche la rappresentanza regionale in campo femminile, tutte a caccia del Team Constantini strafavorito a sedersi nuovamente sul trono con, di fatto, la selezione azzurra al gran completo o quasi, compresa la nostra stella piemontese Angela Romei. Sfidanti agguerrite saranno senza dubbio DI.FO.B Curling Club Pinerolo (Giorgia Maurino, Roberta Tosel, Rebecca Dezzani, Anna Maria Maurino, Monica Rossetto, Lucilla Macchiati), Team Mariani Sporting Club Pinerolo (Rebecca Mariani, Lucrezia Grande, Letizia Gaia Carlisano, Rachele Scalesse), Mole2020 (Veronica Zappone, Arianna Losano, Barbara Gentile, Lucrezia Salvai, Amanda Bianchi) e Virtus Piemonte Ghiaccio (Denise Pimpini, Emanuela Matino, Roberta Giulianella Vergagni, Radha Singh Torta), con infine le ragazze del Trentino Cembra a chiudere il lotto delle partecipanti.

Photo Credit – Curling Photos

Dal 9 al 18 febbraio torna il festival delle orchidee Viridea

A partire da venerdì 9 febbraio Viridea propone in tutti i punti vendita (nel Torinese a settimo e Collegno) una straordinaria esposizione di orchidee, dedicata agli appassionati di questo fiore tropicale.

Il festival è un invito a conoscere da vicino tante specie differenti, anche insolite e poco conosciute, e lasciarsi conquistare dalle loro fioriture incredibili.

In occasione della mostra mercato i Viridea Garden Center accoglieranno un assortimento di oltre trenta diverse orchidee, dalle più note Phalaeonopsis, una varietà molto apprezzata perché in grado di assorbire sostanze nocive presenti negli ambienti domestici, al Cymbidium e Dendrobium, ad altre specie meno note, quali la Bletilla, la Cambia, la Ludisia, l’Oncidium, l’Epidendrum, il Paphiopelidum, il Pleione e Zygopetalum.

Non mancheranno neanche delle varietà speciali come le orchidee Vanda, che non necessitano di un substrato e possono vivere appese con le radici libere.

Il festival delle orchidee si terrà in tutti i Viridea Garden Center da venerdì 9 a domenica 18 febbraio, fino a esaurimento scorte. Saranno disponibili orchidee di varie tipologie e dimensioni, con prezzi a partire da 12.90 euro.

Maggiori informazioni su www.viridea.it

MARA MARTELLOTTA

A Torino conferenza su “Adolescenti e stili di vita”

Mercoledì 21 febbraio alle ore 15 in via Po 18 a Torino inizia un corso di “Educazione alla salute” organizzato dall’Accademia di Medicina di Torino e dal CE.SE.DI. (Centro Servizi Didattici) della Città Metropolitana di Torino.

Il corso è pensato per approfondire il ruolo di docenti referenti per l’educazione alla salute, per docenti di materie scientifiche in generale, per tutti quanti hanno a cuore una strategia complessiva di promozione alla salute.

          Interviene Giancarlo Isaia, Presidente dell’Accademia di Medicina di Torino, sul tema “Adolescenza e stili di vita”. Seguiranno al medesimo orario il 28 febbraio una conferenza di Alessandro Mauro, Professore di Neurologia, Università di Torino e Paola Rocca, Professore Ordinario di Psichiatria, Università di Torino sul tema “Alcool e sistema nervoso centrale” e il 6 marzo una conferenza di Elsa Viora, Presidente SIGO (Società Italiana Ginecologia Ostetricia), sul tema “Malattie sessualmente trasmesse”.

          I docenti interessati sono pregati di far pervenire al CE.SE.DI. l’apposito modulo online scaricabile al seguente link: https://bit.ly/iscrizione-corsi-cesedi.

Marziani e qualunquisti

Io sono un marziano. Me ne devo fare una ragione. Questa realtà proprio non la capisco.
Dalle guerre in giro per il mondo alla pochezza di questa nostra classe politica sia a Roma come a Torino. Tutti ormai sanno che non ci sono politiche serie e credibili, anche perché non ci sono più soldi. Praticamente il cosiddetto Stato sociale è saltato. Scuola sanità e servizi in generale stanno evaporando. E il Governo che fa? Tanto loro, i politici, lo stipendio continuano a prenderlo, e che stipendio aggiungiamo noi. Ebbene sì, confesso: oltre ad essere un marziano sono diventato un qualunquista. Sono tutti uguali?
Tranne alcune encomiabili eccezioni direi decisamente di sì. E che cosa fanno concretamente: nulla. O perlomeno una cosa la fanno: lavorano per mantenersi il loro posto o sono alla ricerca di un posto. Eccoci alle grandi manovre visto che si voterà per le elezioni europee e per alcune regioni tra cui il nostro Piemonte. Per Cirio Governatore conferma della candidatura ed al netto dei “nostri pistoleri in erba” la solita competizione tra Fratelli D’Italia e Lega per essere il primo partito. Non c’è storia tra Meloni e Salvini.
Vincerà sicuramente la prima che, alla bisogna è tornata ad essere la borgatara di Garbatella. Per Salvini essere il Capitano è oramai un lontano ricordo.
Anche il Pd non è messo bene. In Piemonte l’accordo tra PD e cinquestelle è chiaramente una chimera. Solo Conte potrà convincere l’Appendino di venir meno al suo storico e sedimentato odio verso l’attuale sindaco Lo Russo. Ruggine vecchia per le passate denunce. Dunque un netto rifiuto della candidatura di Valle attuale consigliere regionale. Poi c‘è il ritorno di Mauro Laus.
Ringalluzzito dalla positiva chiusura della verifica del commissario ministeriale sulla coop Rea. Sbaglierò ma mi sa che nel pd c’è l’ennesimo regolamento dei conti. La Schlein da chi è stata eletta? Dalla maggioranza dei non iscritti al partito. Bonaccini era maggioranza negli iscritti Pd. Dunque? I secondi vogliono una rivincita sul campo con candidati anti Schlein. Non mi sembra una cosa da poco. Un pd preso in mezzo da una sinistra sbrindellata che non va a votare e un centro destra sempre più destra destra con qualche spruzzo di centro. Povero Tajani, ce la mette tutta ma tutti sanno che la vera competizione è tra Meloni e Salvini.
Contenuti di questa campagna elettorale? Io non li vedo. Magari mi sbaglio. Ma si sa, oramai sono solo un marziano.

PATRIZIO TOSETTO